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In dialogo con il Signore (parte 1)

In dialogo con il Signore

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PARTE PRIMA

L'INCONTRO CON CRISTO NEL TEMPO

Consacrati in forza della divina chiamata ad essere nel tempo testimoni soprattutto tra i giovani del Cristo morto e risorto, unico salvatore, continuando tra i nostri contemporanei il tipo di azione apostolica inaugurato da Don Bosco, e destinati perciò a ordinare la nostra vita personale e apostolica nel tessuto delle nostre comunità, non avremo mai un incontro pieno e fruttuoso né con il nostro modello e maestro Gesù, né con i nostri destinatari, se non saremo pienamente fedeli ai nostri fratelli di vocazione, in una vita comunitaria vissuta con integra lealtà e con piena dedizione. La centralità di Cristo Signore e della sua carità per noi assume la connotazione di una sentita e vivace fraternità che si nutre, di giorno in giorno, dello spirito delle beatitudini e di una preghiera incessante maturata nell'indulgenza di una laboriosità diuturna.

La comunità, sempre aperta ai suoi destinatari, è il luogo della nostra santità ed è modello di una familiarità che ci prepara a pregustare l'eterno banchetto al quale tutti sono invitati, specie i più poveri. Il vivere e l'operare insieme nel nome di Cristo è infatti tutta la nostra forza e la sorgente più autentica della salesiana «allegria» che facilita le nostre fatiche, rende più sopportabili le inevitabili incomprensioni e si risolve in invocazione al Signore.

Nella comunità e con la comunità andiamo incontro al Signore Gesù, vivendo nel nostro piccolo mondo come cellule vive del grande e universale corpo di Cristo che è la Chiesa. Qui realizziamo la via inaugurata nel Battesimo e confermata, e specificata in modo più approfondito, nella professione religiosa. Qui incontriamo Lui vivo nella realtà sacrificale e sacramentale dell'Eucaristia, con tutto ciò che l'accompagna nella vita animata dallo Spirito Santo.

Insieme santifichiamo la nostra giornata nella preghiera liturgica, insieme chiediamo favori spirituali per illuminare e

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santificare il nostro lavoro, insieme meditiamo le grandi opere che il Signore compie nella nostra storia di salvezza, insieme ancora offriamo al Signore la giornata e rinnoviamo l'atto di affidamento a Maria Ausiliatrice. Questo nostro vivere, che diventa esperienza di Dio, nella dedizione incondizionata ai giovani si risolve in benedizione, in ringraziamento, in unione con Dio, in invocazione fiduciosa e in caritatevole mortificazione interiore.

La, comunità diviene così il tempo della nostra consacrazione apostolica e quindi della compiuta realizzazione di noi stessi in Dio. La comunità diviene l'abito di festa per il «Giorno del Signore» e attesa comune di quel «pezzo di Paradiso che aggiusta tutto».

Tale cammino si sviluppa nelle tappe dell'Anno Liturgico dove, nel riproporsi ciclico dei misteri di Cristo, partecipiamo intimamente alla preghiera della Chiesa e per la Chiesa, ricordando anche la Vergine e i Santi.

Questa prima parte è pertanto dedicata alla giornata del Salesiano, nel suo scandirsi in vari momenti di preghiera, al Giorno del Signore, alla Pasqua rivissuta ogni settimana, e all'Anno Liturgico nei suoi vari momenti, che è guida del nostro crescere in Cristo.

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1.1. INTRODUZIONE Chiamati a una preghiera incessante

«Il primo dovere dei religiosi è quello di essere con Cristo. Un pericolo costante per gli operai apostolici è di farsi talmente coinvolgere dalla propria attività per il Signore, da dimenticare il Signore di ogni attività» (Giovanni Paolo II, 7 marzo 1980).

«Manteniamo sempre vivo il desiderio della vita beata, che viene dal Signore Dio, e non cessiamo mai di pregare. Ma, a questo fine, è necessario che stabiliamo certi tempi fissi per richiamare alla nostra mente il dovere della preghiera. Facendo così eviteremo che il desiderio, tendente a intiepidirsi, si raffreddi del tutto o si estingua per mancanza di un frequente stimolo.

Non è certo male o inutile pregare a lungo, quando si è liberi, cioè quando non si è impediti dal dovere di occupazioni buone o necessarie. Pregare a lungo non è, come qualcuno crede, pregare con molte parole. Altro è un lungo discorso, altro uno stato d'animo prolungato. Lungi dunque dalla preghiera ogni verbosità, ma non si tralasci la supplica insistente, se perdura il fervore e l'attenzione. Il servirsi di molte parole nella preghiera equivale a trattare una cosa necessaria con parole superflue.

Il pregare consiste nel bussare alla porta di Dio e invocarlo con insistente e devoto ardore di cuore. Il dovere della pre‑

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ghiera si adempie meglio con i gemiti che con le parole, più con le lacrime che con i discorsi» (dalla Lettera a Proba di sant'Agostino; CSEL 44,60-63).

11 pensiero del Papa e questo stralcio patristico ci introducono alla preghiera fatta con il cuore di Don Bosco. La preghiera era per lui «l'opera delle opere», perché la preghiera «ottiene tutto e trionfa di tutto»: «La preghiera fa violenza al cuore di Dio».

La preghiera salesiana

La preghiera del Salesiano è nella logica del «da mini ani-mas» e impregna dall'alba al tramonto il lavoro per il bene dei giovani. Don Bosco non inventa nuove pratiche di pietà, vuole che si vivano con ricchezza di cuore quelle del buon cristiano. Fedele all'impronta materna, raccomanda che ogni azione sia rivolta al Signore, insiste sulle giaculatorie, sull'orazione mentale, anche se può essere solo la «meditazione del mercante», sulla recita del Rosario, sulla centralità eucaristica. Insiste cioè che i suoi figli prendano l'abitudine di coniugare in una unica realtà il lavoro, che può essere quasi frenetico, e la preghiera, che è respirare in Dio, affinché ogni opera sia nel «salterio delle buone opere».

Docile allo Spirito Santo, Don Bosco visse l'esperienza di una preghiera umile, fiduciosa e apostolica, che congiungeva spontaneamente l'orazione con la vita. «La preghiera salesiana è gioiosa e creativa, semplice e profonda; si apre alla partecipazione comunitaria, è aderente alla vita e si prolunga in essa» (Cost. 86).

«Quando prega, la comunità salesiana risponde all'invito di Dio che la raduna e la tiene unita con la sua Parola e il suo amore, ravviva la coscienza della sua intima e vitale relazione con Dio e della sua missione di salvezza» (Cost. 85). Il Salesiano perciò ricupera quotidianamente tutte le dimensioni di una autentica preghiera cristiana: per la forte radicazione teologale la sua è una preghiera trinitaria, biblica e liturgica; per l'impronta di concretezza che le viene dal Fondatore, è una preghiera essenzialmente ecclesiale, sacramentaria ed escatologica; per la consacrazione religiosa e la propria missione apostolica con i giovani e per i giovani, è una preghiera personale e comunitaria, esistenziale e semplice, partecipata e comunicativa; per la congeniale caratterizzazione

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mariana diventa, come quella di Maria, risposta docile e operosa, presenza raccolta e disponibile.

La nostra vita di consacrati assicura il necessario clima di raccoglimento, opportuni spazi di preghiera ed equilibrio tra la contemplazione e l'ardore apostolico (cf PC 5); all'inizio dell'anno la comunità fa «la programmazione dei ritmi di preghiera, tenendo conto degli impegni apostolici e delle esigenze della vita fraterna» (Reg. 69 e 43).

La distribuzione lungo la giornata non è del tutto indifferente: al mattino o al pomeriggio la preghiera acquista funzioni

e tonalità proprie; talvolta ciò è richiesto dal contenuto stes‑

so della preghiera, e talvolta una più opportuna collocazione nell'orario può garantire maggiore frutto in accordo con le

concrete situazioni dei singoli e della comunità. Sono da preferire quelle scelte in cui la componente comunitaria è avvantaggiata.

La regolarità e la puntualità esprimono l'impronta di precedenza che ciascuno deve attribuire alla preghiera, il rispetto

verso i confratelli membri della comunità e l'aiuto fraterno «del vicendevole buon esempio» (Cost. 1874, XIII 1). In tal modo si crea per la comunità e per í singoli quel ritmo quotidiano che rende più facile e spontaneo soddisfare fedelmente le esigenze della preghiera.

La flessibilità e la varietà delle forme può favorire una partecipazione più attiva e corresponsabile, stimolando la capa‑

cità di adattamento e di continuo rinnovamento spirituale e apostolico: pregare con i giovani significa per il Salesiano «ringiovanire», testimoniare la propria fede e condividere la stessa speranza di salvezza (Cost. 86).

Le preghiera personale del Salesiano in comunità

Maturazione personale e crescita comunitaria non si escludono, possono anzi sostenersi e integrarsi reciprocamente. Potremo diventare comunità che prega solo se diventiamo personalmente uomini di preghiera. Ciascuno di noi ha bisogno di esprimere nell'intimo il suo modo personale di essere figlio di Dio, manifestargli la sua gratitudine, confidargli i desideri e le preoccupazioni apostoliche (Cost. 93). Impegnato in un processo formativo che dura tutta la vita, il Salesiano fa esperienza dei valori della propria vocazione

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nei diversi momenti della sua esistenza e accetta l'ascesi che tale cammino comporta (Cost. 38). Docile allo Spirito San‑

to, sviluppa le sue attitudini e i doni della grazia in uno sforzo costante di conversione e di rinnovamento (Cost. 99), perché tutta la sua vita sia «compenetrata di spirito apostolico, e tutta l'azione apostolica sia animata da spirito religioso» (PC 8).

L'azione dello Spirito è fonte permanente di grazia e sostegno nello sforzo quotidiano per crescere nell'amore perfetto di Dio e degli uomini. I confratelli che hanno vissuto o vivono in pienezza il progetto evangelico delle Costituzioni sono per noi stimolo e aiuto nel cammino di santificazione (Cost. 25). Oltre la celebrazione dell'Eucaristia, delle Lodi e dei Vespri, la pratica fedele della meditazione e della lettura spirituale, comunitariamente riuniti insieme, è una forma privilegiata di sostegno fraterno e di buon esempio, come voleva Don Bosco.

La preghiera liturgica del Salesiano

«La vocazione salesiana ci situa nel cuore della Chiesa e ci pone interamente al servizio della sua missione» (Cost. 6). Perciò «ci sentiamo parte viva di essa e coltiviamo in noi e nelle nostre comunità una rinnovata coscienza ecclesiale» (Cost. 13). «Iniziamo i giovani a partecipare in modo cosciente e attivo alla liturgia della Chiesa, culmine e fonte di tutta la vita cristiana. Insieme con essi celebriamo l'incontro con Cristo nell'ascolto della Parola, nella preghiera e nei sacramenti» (Cost. 36).

«Dio ci chiama a vivere in comunità» (Cost. 50). «Vivere e lavorare insieme è per noi salesiani una esigenza fondamentale e una via sicura per realizzare la nostra vocazione» (Cost. 49). Ciascuno «s'impegna a costruire la comunità in cui vive, sapendo di trovare in essa la presenza di Cristo» (Cost. 52), con quello spirito di famiglia che anima tutti i momenti della vita, non esclusa la preghiera (Cost. 51).

1.2. LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA La comunità salesiana celebra l'Eucaristia

La concelebrazione dell'Eucaristia mette in evidenza le ricchezze del mistero pasquale: «Esprime la triplice unità del

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sacrificio, del sacerdozio e della comunità, i cui membri sono tutti al servizio della stessa missione» (Cost. 88). Quando i confratelli sacerdoti hanno impegni di servizio in comunità diverse in cui presiedono l'Eucaristia, è bene fissare almeno un giorno settimanale in cui tutta la comunità si trovi insieme per celebrare l'Eucaristia.

L'Eucaristia «è l'atto centrale quotidiano di ogni Comunità salesiana, vissuto come una festa in una liturgia viva» (Cost. 88). Perciò «tutti i confratelli saranno fedeli alla celebrazione quotidiana dell'Eucaristia» (Reg. 70) e, per quanto possibile, comunitariamente.

Il Messale Romano e il Lezionario sono il necessario punto di riferimento e costituiscono un ricchissimo tesoro, mai sufficientemente sfruttato. Tenendo presente le varie possibilità di scelta che essi offrono e leggendo di tanto in tanto le annotazioni in essi contenute (non escluse le ottime introduzioni!) si potrà facilmente rendere vivo e molto partecipato questo momento privilegiato della giornata.

La «riuscita» della celebrazione è frutto dell'impegno serio di ogni confratello. Ognuno di noi è responsabile dell'Eucaristia. Per questo vi si prepara convenientemente: le cose importanti non si improvvisano.

E importante svolgere la celebrazione in modo calmo, non formalistico: dedicando, ad esempio, il tempo necessario all'ascolto e alla meditazione della Parola di Dio, alla preghiera dei fedeli, al ringraziamento dopo la comunione.

La comunità salesiana saprà valorizzare soprattutto quei momenti della celebrazione e quei temi che meglio esprimono

le caratteristiche della spiritualità propria e della missione giovanile e popolare, senza dimenticare la sobrietà e semplicità volute da Don Bosco.

1.3. LA PREGHIERA DEL MATTINO E DELLA SERA

La Liturgia delle Ore,

preghiera ecclesiale e momento comunitario

La Liturgia delle Ore non è un atto privato, ma appartiene a tutto il corpo della Chiesa, lo manifesta e lo implica (IGLH

20).

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«La Liturgia delle Ore estende alle diverse ore del giorno la grazia del mistero eucaristico. La comunità salesiana, unita a Cristo e alla Chiesa, loda e supplica il Padre, nutre la sua unione con Lui e si mantiene attenta alla divina volontà» (Cost. 89).

La celebrazione quotidiana comunitaria delle Lodi e del Vespro,

·con la dignità e il fervore che Don Bosco raccomandava», è la forma più perfetta di preghiera cristiana del mattino e della sera (Cost. 89; Reg. 70).

L'eccellenza della Liturgia delle Ore non rende automaticamente scontata una partecipazione ottimale; la comunità salesiana si impegna perciò a rendere questa preghiera ecclesiale sempre più cosciente e fruttuosa, con la progressiva educazione di tutti a pregare con i salmi, dando alla preghiera stessa un ritmo adeguato, valorizzando di volta in volta le diverse parti, solennizzandola con il canto in circostanze particolari.

Lodi e Messa sono due atti liturgici di natura e struttura propria. È conveniente perciò che si mantengano separate. In casi particolari, se le circostanze lo richiedono, nella celebrazione pubblica o comune si può fare un'unione più stretta tra la Messa e un'Ora dell'Ufficio, purché la Messa e l'Ora siano dell'unico e medesimo Ufficio, e si seguano fedelmente le disposizioni al riguardo (cf IGLH 93).

Per sottolineare particolari circostanze e rendere più viva la Liturgia delle Ore, oltre a richiamare i «Principi e norme per la Liturgia delle Ore», suggeriamo di introdurre occasionalmente le orazioni salmiche, qualche commento di meditazione o scritturistico ai salmi e al cantico, oppure lasciare spazi di silenzio dove poter anche intervenire con invocazioni o riflessioni spontanee. È inoltre opportuno adattare la recita di salmi e cantici alla loro struttura, per cui al modo usuale dei cori alterni sono possibili recite responsoriali, con solista e coro o solo solista. A tale scopo ci sono già indicazioni approvate dalle competenti autorità. Non è da dimenticare l'eventualità di cantillare l'Ufficio specie nelle solennità o durante l'adorazione eucaristica, quando si vuole recitare in essa una parte della Liturgia delle Ore.

Al posto delle Lodi e del Vespro si possono recitare, secondo l'opportunità, altre preghiere (Reg. 70). Queste appar‑

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tengono ai «pii esercizi» e devono sempre tener conto dei tempi liturgici, ispirandosi ad essi (cf SC 13).

Rimanendo per i chierici gli obblighi assunti con la loro ordinazione (Cost. 89), quando le Lodi e i Vespri non si celebrano comunitariamente essi dovranno trovare opportuni momenti della giornata in cui recitarli personalmente, come pure tutte le altre parti della Liturgia delle Ore.

PREGHIERE TRADIZIONALI DEL MATTINO

G       Iniziamo la nostra giornata nel segno della croce che ci ricorda l'amore di Dio per noi.

T Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Durante l'anno

G       L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria. T Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ave, o Maria...

Ci Ecco, io sono la serva del Signore. T Si compia in me la tua parola. Ave, o Maria...

G       11 Verbo di Dio si è fatto uomo. T E venne ad abitare in mezzo a noi. Ave, o Maria...

G       Prega per noi, santa Madre di Dio. T E saremo degni delle promesse di Cristo.

G       Preghiamo.

O Padre,

tu hai voluto che il tuo Verbo

si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria:

concedi a noi, che adoriamo il mistero

del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo,

di essere partecipi della sua vita immortale.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

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Nel tempo pasquale

G    Regina del cielo, rallegrati, alleluia! T Cristo che hai portato nel grembo, alleluia!

G    È risorto, come aveva promesso, alleluia! T Prega il Signore per noi, alleluia!

G    Rallegrati, Vergine Maria, alleluia! T II Signore è davvero risorto, alleluia!

G    Preghiamo.

O Dio, con la risurrezione di Cristo, tuo Figlio,

hai ridato al mondo la gioia:

concedi a noi,

per intercessione della madre sua,

la Vergine Maria,

di giungere alla felicità senza fine.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

G    Presentiamo a Dio la nostra vita

perché sia una lode alla sua gloria.

T Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen.

G    In Gesù siamo figli di Dio.

Insieme a lui rivolgiamoci al Padre dicendo:

T Padre nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

e         rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e         non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

G    Adoriamo il Signore in spirito e verità

e         doniamo a lui noi stessi e le nostre azioni.

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T Ti adoro, mio Dio,

e         ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano

e         conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa' che siano tutte secondo la tua santa volontà

e         per la maggior tua gloria.

Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me

e         con tutti i miei cari. Amen.

G     Rinnoviamo l'offerta della nostra fede a Dio,

fonte della nostra salvezza.

T Mio Dio, perché sei verità infallibile,

credo fermamente tutto quello che tu hai rivelato

e         la santa Chiesa ci propone a credere.

Ed espressamente credo in te,

unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte,

Padre, Figlio e Spirito Santo.

E credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio,

incarnato e morto per noi,

il quale darà a ciascuno, secondo i meriti,

il premio o la pena eterna.

Conforme a questa fede voglio sempre vivere.

Signore, accresci la mia fede.

G     Diciamo al Signore la nostra fiducia in lui

e         nella salvezza che, un giorno,

per suo dono avrà compimento.

T Mio Dio, spero dalla tua bontà,

per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo,

nostro Salvatore,

la vita eterna e le grazie necessarie

per meritarla con le buone opere,

che io debbo e voglio fare.

Signore, che io possa goderti in eterno.

G     Impegniamoci a vivere questa giornata nell'amore come esperienza di salvezza.

T Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità;

e         per amor tuo amo il prossimo come me stesso,

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e           perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più.

G       La Vergine Maria, madre del Salvatore,

sia per noi speranza di salvezza.

T Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.

Tu sei benedetta fra le donne

e           benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio,

prega per noi peccatori,

adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

G       L'angelo custode ci accompagni con la sua protezione

per tutto il giorno.

T Angelo di Dio, che sei il mio custode,

illumina, custodisci, reggi e governa me,

che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

G       Maria, aiuto dei cristiani, T prega per noi. Nel nome del Padre...

PREGHIERE TRADIZIONALI DELLA SERA

G       Nel nome di quel Dio, che ci sostiene nell'esistenza e da cui riceve il vero senso tutto il nostro agire, ci disponiamo a chiudere questa giornata.

T Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

G       Ogni giorno è una nuova esperienza dell'amore fedele di Dio. A lui la nostra adorazione e il nostro ringraziamento.

T Ti adoro, mio Dio,

e           ti amo con tutto il cuore.

Ti ringrazio di avermi creato,

fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso,

e           se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me

e       con tutti i miei cari. Amen.

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G Ogni giorno è anche una nuova esperienza della nostra fragilità. Domandiamo perdono dei nostri peccati.

È conveniente sostare in silenzio durante un tempo ragionevole per un esame di coscienza personale sulla giornata.

T Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore

dei miei peccati,

perché peccando ho meritato i tuoi castighi,

e molto più perché ho offeso te,

infinitamente buono

e           degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più

e           di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.

Oppure, secondo una delle forme proprie della Liturgia:

T Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli,

che ho molto peccato

in pensieri, parole, opere e omissioni,

per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.

E supplico la beata sempre vergine Maria,

gli angeli, i santi e voi, fratelli,

di pregare per me il Signore Dio nostro.

Oppure

G       Pietà di noi, Signore.

T Contro di te abbiamo peccato.

G       Mostraci, Signore, la tua misericordia. T E donaci la tua salvezza.

Oppure

G       Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, T Signore, abbi pietà di noi.

G       Cristo, che al buon ladrone hai promesso il paradiso, T Cristo, abbi pietà di noi.

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Signore, che accogli ogni uomo che si affida alla tua misericordia,

T Signore, abbi pietà di noi.

Oppure

G   Signore, che comandi di perdonarci prima di venire al tuo altare, T Signore, abbi pietà di noi.

G   Cristo, che mandi il tuo Spirito a creare in noi un cuore nuovo, T Cristo, abbi pietà di noi.

G   Signore, che verrai un giorno a giudicare le nostre opere, T Signore, abbi pietà di noi.

G   Rinnovati e riconciliati dal pentimento

diciamo con cuore di figli:

T Padre nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e       rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

G Il termine della giornata ci richiama il termine della vita. Professiamo la nostra fede, nella quale vogliamo vivere

e       morire.

T Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra;

e       in Gesù Cristo,

suo unico Figlio, nostro Signore,

il quale fu concepito di Spirito Santo,

nacque da Maria Vergine,

patì sotto Ponzio Pilato,

fu crocifisso, morì e fu sepolto;

discese agli inferi;

il terzo giorno risuscitò da morte;

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salì al cielo,

siede alla destra di Dio Padre onnipotente;

di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo,

la santa Chiesa cattolica,

la comunione dei Santi,

la remissione dei peccati,

la risurrezione della carne,

la vita eterna. Amen.

G       Per rimanere fedeli al Signore fino alla morte,

invochiamo l'aiuto di Maria.

T Cara madre Vergine Maria,

fa' che io salvi l'anima mia.

Ave, o Maria...

G       Gesù, Giuseppe e Maria,

T vi dono il cuore e l'anima mia. Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell'ultima agonia. Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l'anima mia.

G    Preghiamo con fiducia Dio, nostro Padre, che ascolta con bontà la preghiera dei suoi figli.

·      Per il Papa e per il nostro Vescovo:

T Il Signore li assista e li protegga per guidare il popolo di Dio.

G    Per i superiori e i missionari: T Il Signore benedica il loro lavoro

e           ricompensi le loro fatiche.

G    Per i nostri genitori, benefattori, amici

e        per le persone raccomandate alle nostre preghiere: T Il Signore premi con la vita eterna quelli che ci fanno del bene.

G    Per i cooperatori e gli exallievi: T Dio li conservi nella sua grazia, fedeli agli insegnamenti di Don Bosco.

G    Per la nostra comunità:

T il Signore ci conservi nell'amore e nella pace sull'esempio della famiglia di Nazaret.

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D O Signore misericordioso,

nella tua provvidenza ci hai donato san Giovanni Bosco,

padre e maestro della gioventù,

che, guidato dalla Vergine Maria,

lavorò con infaticabile zelo per il bene della Chiesa;

suscita anche in noi la stessa fiamma di carità,

che ci spinga a salvare le anime e servire te solo.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

G Guardiamo a Maria segno di sicura speranza

e consolazione per tutti gli uomini,

specialmente per quelli che soffrono

e per gli ammalati della comunità ispettoriale.

T Salve, Regina, madre di misericordia;

vita, dolcezza e speranza nostra, salve.

A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva:

a te sospiriamo, gementi e piangenti

in questa valle di lacrime.

Orsù dunque, avvocata nostra,

rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi.

E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,

il frutto benedetto del tuo seno.

O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

D 11 Signore ci benedica, ci liberi da ogni male,

e ci conduca alla vita eterna.

T Amen.

G Maria, aiuto dei cristiani, T prega per noi.

Nel nome del Padre...

«Dopo la preghiera serale, il direttore o chi per esso, secondo la tradizione salesiana, rivolga alla comunità fraterne parole di "buona notte"» (Reg. 48).

Caratteristica della tradizione salesiana ed elemento di notevole rilevanza nello stile educativo di Don Bosco è un certo clima di silenzio e di raccoglimento dopo la preghiera serale.

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1.4. LA MEDITAZIONE DEL SALESIANO

La meditazione, garanzia di gioiosa perseveranza

«Una forma indispensabile di preghiera è per noi l'orazione mentale. Essa rafforza la nostra intimità con Dio, salva dall'abitudine, conserva il cuore libero e alimenta la dedizione verso il prossimo. Per Don Bosco la meditazione è garanzia di gioiosa perseveranza nella vocazione» (Cost. 93). È importante quindi non solo fare sempre la meditazione (cf Reg. 71), ma occorre saper prendere propositi concreti ed efficaci (cf MB 9,708).

Fare la meditazione riuniti insieme e concluderla con una preghiera quotidiana di consacrazione o affidamento a Maria è caratteristica della tradizione salesiana (cf Reg. 74).

Quel colloquio con Dio che si attua nell'orazione mentale ha una sua autonomia e un suo «itinerario» specifico: lectio, meditatio, oratio, contemplatio. Per tale ragione non è bene sostituirla sistematicamente con la Liturgia della Parola e l'omelia della Messa, con l '«Ufficio di Lettura» celebrato in comune, con la preghiera delle Lodi prolungando la lettura biblica.

La struttura ordinaria della nostra meditazione è la seguente: preghiera d'introduzione e invocazione dello Spirito Santo, lettura, meditazione personale, proposito, preghiera di conclusione. Di queste parti, la prima e l'ultima soprattutto accentuano la dimensione comunitaria.

Contenuto privilegiato della meditazione è la Parola di Dio, alla cui mensa attingiamo ogni giorno per crescere in genuinità di culto e in capacità di annunciare il Vangelo ai fratelli. Le forme alternative di meditazione possono essere molteplici.

La meditazione può essere costituita dalla celebrazione in comune dell'Ufficio delle Ore, particolarmente in alcuni periodi dell'anno liturgico, per aiutare la comunità a penetrarne e a viverne lo spirito. Dopo le letture è conveniente lasciare uno spazio al silenzio e alla riflessione personale.

Altra forma alternativa è una celebrazione della Parola, specie in preparazione a feste liturgiche e di famiglia. Gli ele‑

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menti celebrativi siano tra loro compaginati al fine di favorire la riflessione personale.

Queste forme sostitutive devono chiudersi con la preghiera di «affidamento a Maria Ausiliatrice».

È inoltre possibile unire, occasionalmente, le Lodi alla meditazione. La riflessione personale può essere collocata dopo la lettura breve o allungata, eventualmente seguita da omelia, e avrà come oggetto la parola di Dio ascoltata. Il responsorio fa da raccordo. Infine, la preghiera di affidamento.

La meditazione può far parte della celebrazione dell'Eucaristia. Si dia in tal caso rilievo ai momenti dove la preghiera personale è già indicata dalla Liturgia; dopo l'omelia, si lasci uno spazio maggiore per la meditazione sulla Parola ascoltata. La meditazione può ordinariamente precedere la Messa come preparazione personale, o seguirla come prolungamento dell'azione liturgica.

In particolari occasioni la meditazione è sostituita dalla celebrazione solenne dell'Eucaristia.

PREGHIERA COMUNITARIA
DI INTRODUZIONE ALLA MEDITAZIONE

La preghiera comunitaria d'introduzione aiuta a mettersi nelle condizioni necessarie di attenzione, disponibilità e docilità. Essa consiste in un invito al raccoglimento (presenza di Dio) e all'impegno, e dà particolare rilievo all'invocazione dello Spirito Santo.

E soprattutto in questo momento introduttivo, come pure in quello conclusivo, che la comunità potrà «favorire la varietà delle forme e incoraggiare i confratelli nel loro impegno» (Reg. 71).

Gioverà sottolineare alcune circostanze particolari (primo venerdì, commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco, altre ricorrenze salesiane) sia variando la forma sia con il canto (Veni Sancte Spiritus, ecc.).

Si suggeriscono diversi schemi a scelta. Si può sempre variare anche la forma, pregando tutti insieme, a cori alternati, o rispondendo con un ritornello (ad esempio: Vieni, o Spirito Santo; oppure: Vieni, o Spirito d'Amore) al solista.

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Prima forma (tradizionale)

G     11 Signore che ha chiamato tutti noi a una preghiera incessante ci renda consapevoli della sua presenza per essere disponibili agli inestimabili doni del suo Spirito. 11 silenzio si faccia per noi ascolto e meditazione del mistero di Dio.

T Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

G     Vieni, o Spirito creatore, T visita le nostre menti,

riempi della tua grazia

i cuori che hai creato.

O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima.

Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola.

Sii luce all'intelletto,

fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite

col balsamo del tuo amore.

Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male.

Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen.

G     Manda il tuo Spirito e tutto è creato. T E rinnovi la faccia della terra.

51

G Preghiamo.

O Dio, che con il dono dello Spirito Santo

guidi i credenti alla piena luce della verità,

donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza

e di godere sempre del suo conforto.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure il testo latino

Veni, creator Spiritus, mentes tuorum visita, imple superna gratia, quae tu creasti pectora.

Qui diceris Paraclitus, donum Dei altissimi, fons vivus, ignis, caritas et spiritalis unctio.

Tu septiformis munere, dextrae Dei tu digitus, tu rite promissum Patris sermone ditans guttura.

Accende lumen sensibus, infunde amorem cordibus, infirma nostri corporis, virtute firmans perpeti.

Hostem repellas longius pacemque dones protinus; ductore sic te praevio vitemus omne noxium.

Per te sciamus da Patrem noscamus atque Filium, te utriusque Spiritum credamus omni tempore. Amen.

G Emitte Spiritum tuum, et creabuntur. T Et renovabis faciem terrae.

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G Oremus.

Deus,

qui corda fidelium

Sancti Spiritus illustratione docuisti:

da nobis in eodem Spiritu recta sapere;

et de eius semper consolatione gaudere.

Per Christum Dominum nostrum.

T Amen.

Oppure

G Vieni, o Spirito Santo, T manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

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Dona virtù e premio, dona morte santa,

dona gioia eterna. Amen.

Seconda forma (breve)

Questa forma è preferibile quando la meditazione è precec'uta da una celebrazione comunitaria, come le Lodi o la Messa. In tal caso, si continua, dopo una pausa di silenzio, in questo modo o altro analogo:

G     Prolunghiamo ora il nostro dialogo con il Signore

nell'intima profondità dell'orazione mentale.

Invochiamo insieme il Dono del Padre

promesso da Gesù.

T Vieni, Spirito Santo,

riempi il cuore dei tuoi fedeli,

accendi in essi il fuoco del tuo amore.

G     Manda il tuo Spirito e tutto è creato. T E rinnovi la faccia della terra.

G     Preghiamo.

O Dio, che con il dono dello Spirito Santo
guidi i credenti alla piena luce della verità,

donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza

e       di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. T Amen.

Oppure

G     Beato l'uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore. T Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti

e       lo cerca con tutto il cuore (Salmo 118,1-2).

G     Preghiamo insieme.

T Lo Spirito che abita nei nostri cuori

sia, o Padre, la voce della nostra preghiera:

ci guidi nel dialogo con te

a scoprire le ricchezze del tuo amore

e       trasformi con la sua grazia la nostra vita;

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ci renda coraggiosi, tempestivi e fedeli

nell'attuare la consacrazione battesimale e religiosa, al servizio della nostra particolare missione per i giovani, nella Chiesa e nel mondo.

Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Oppure

G Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi?

Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero?

L'uomo è come un soffio,

i suoi giorni come ombra che passa (Salmo 143,3-4).

T Signore, tu mi scruti e mi conosci,

tu sai quando seggo e quando mi alzo.

Penetri da lontano i miei pensieri,

mi scruti quando cammino e quando riposo.

Ti sono note tutte le mie vie;

la mia parola non è ancora sulla lingua

e         tu, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi

e         poni su di me la tua mano. Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo.

G Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio!

T Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri: vedi se percorro una via di menzogna

e         guidami sulla via della vita (Salmo 138,1-6.17.23-24).

Come forma breve, si può anche recitare o cantare insieme solo una o due strofe (a scelta) del Veni, creator Spiritus o del Veni, Sancte Spiritus.

Terza forma (circostanziale)

I testi qui proposti (e altri opportunamente scelti dalla Sacra Scrittura o dalla liturgia del giorno, particolarmente nei tempi forti) possono servire da stimolo e avvio, continuando

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poi singolarmente l'orazione mentale secondo le proprie esigenze.

Questa forma si può unire alla precedente, in modo però da assicurare un tempo sufficientemente prolungato per la meditazione personale. Una affannosa preoccupazione per non oltrepassare la mezz'ora prescritta non è certamente la disposizione migliore per fare bene e con frutto l'orazione mentale.

G   T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi. T Custodirò i tuoi precetti.

G   I miei occhi prevengono le veglie.

T Per meditare sulle tue promesse (Salmo 118,145.148).

Oppure

G   Manda, o Signore, la tua verità e la tua luce. T Siano esse a guidarmi.

G   Mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore. T Al Dio della mia gioia e del mio giubilo (Salmo 42,3-4).

Si sceglie poi un brano, che viene proclamato da un lettore. Bastano alcuni versetti, secondo i casi.

Se si tratta di un salmo o di un testo di preghiera, può anche essere recitato a coro unico o alterno.

—  Salmo 1: Le due vie

—  Salmo 8: La gloria di Dio è l'uomo vivente

—  Salmo 22: Il Signore è il mio pastore

—  Salmo 24: La vita ringiovanisce nella speranza

—  Salmo 26: Con Dio nessun timore

—  Salmo 41: La nostalgia di Dio

—  Salmo 62: La sete di Dio

—  Salmo 83: Il desiderio della casa del Signore

—  Salmo 89: La fragilità dell'uomo

—  Salmo 102: Dio è amore e misericordia

—  Salmo 118: Beato chi è fedele ai precetti del Signore

—  Salmo 129: Dal profondo della propria esistenza

—  Es 3,1-15: Io-sono mi ha mandato a voi (Mosè)

—  I Sam 3,1-11: Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta (Samuele)

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—  2 Sam 7,18-29: Tu sei Dio, le tue parole sono verità (Davide)

—  Sap 9,1-18: Dammi la sapienza, che è accanto a te (Salomone)

—  I Re 19,1-14: Su mangia, è troppo lungo per te il cammino (Elia)

—  /s 5,1-7: Il mio diletto possedeva una vigna

—  Ger 18,1-12: Come l'argilla nelle mani del vasaio

—  Gio 4,1-11: So che tu sei un Dio misericordioso e clemente

—  Sap 11,21-12,2: 0 Signore, amante della vita

—  Dt 6,4-12: Con tutto il cuore, con tutta l'anima...

—  Mt 6,1-17: Hanno già ricevuto la loro ricompensa

—  Mt 6,25-34: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia

—  Mt 7,1-12: Togli prima la trave dal tuo occhio

—  Mt 7,13-27: Dai loro frutti li riconoscerete

—  Mt 11,25-30: Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti

—  Mt 25,1-13: Non sapete né il giorno né l'ora

—  Mt 25,14-30: Bene, servo buono e fedele

—  Mt 25,31-46: Non lo avete fatto a me

—  Gc 1,2-15: Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio

—  Gc 1,16-27: Non andate fuori strada

—  Gc 2,1-13: Non mescolate a favoritismi personali la vostra fede

—  Gc 2,14-26: La fede senza le opere è morta

—  Gc 3,1-18: Un frutto di giustizia viene seminato nella pace

—  Gc 4,1-12: Chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?

Quarta forma (esperienza cristiana e salesiana)

Si possono anche scegliere brani significativi e adatti sia nella linea della propria spiritualità salesiana, sia dalla ricchissima tradizione cristiana, ad esempio:

e Dagli scritti di Don Bosco riportati nelle cinque appendici nel libretto delle Costituzioni (Ai soci salesiani, Il Sistema preventivo, Lettera da Roma, Ricordi ai primi missionari, Testamento spirituale).

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n Dalle Costituzioni (lettura in comune di uno o due articoli, in particolare):

«Il libro della Regola è per noi Salesiani il testamento vivo di Don Bosco. Egli ci dice: "Se mi avete amato in passato, continuate ad amarmi in avvenire con l'esatta osservanza delle nostre Costituzioni".

Don Michele Rua, primo successore di Don Bosco, ci ripete: — Quando il nostro Padre inviò i suoi primi figli in America, volle che la fotografia lo rappresentasse in mezzo a loro nell'atto di consegnare a don Giovanni Cagliero, capo della spedizione, il libro delle Costituzioni, come dicesse: "Vorrei accompagnarvi io stesso, ma quello che non posso fare io, lo faranno queste Costituzioni. Custoditele come preziosissimo tesoro!"». (Proemio delle Costituzioni)

Ti rendiamo grazie, Padre,

perché ci hai chiamati per nome, uno per uno,

da tutti i continenti

per essere nella Chiesa segni e portatori del tuo amore.

Hai fatto sgorgare anche per noi

dal cuore stesso di Cristo, tuo apostolo,

quella carità pastorale

che contrassegna il nostro ardore ecclesiale

con il dono della predilezione verso i giovani.

Ti adoriamo con filiale gratitudine

perché il tuo Paraclito, lo Spirito del Signore,

ci accompagna con la grazia della sua consacrazione

nel vivere ogni giorno la totalità del nostro dono,

rinnovando il mistero dell'Alleanza battesimale

per una sua espressione più intima e piena.

Concedi, Padre misericordioso,

di saper percorrere fino alla mèta, guidati da Maria,

questa via che conduce all'Amore.

Nella professione religiosa

hai fatto sbocciare in noi un'esaltante novità,

che è oblazione, azione di salvezza, liturgia della vita.

Insegnaci a contemplare,

attraverso il progetto di questa Regola,

il cuore indiviso del tuo Unigenito;

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permea la nostra libertà con la potenza del tuo Spirito affinché tutti noi, che stiamo con Don Bosco, possiamo fedelmente adempiere con il tuo aiuto ciò che per tuo dono abbiamo promesso con gioia. (Dalla Presentazione alle Costituzioni)

·    Dai Documenti del Concilio Vaticano II (qualche breve paragrafo).

n Dai classici della spiritualità cristiana (Giovanni della Croce, Teresa d'Avila, Francesco di Sales, ecc.).

Qui di seguito sono proposti testi che esprimono momenti di forte esperienza spirituale di alcuni apostoli di tutti i tempi e che possono stimolare con profitto l'impegno nella fatica del fare orazione mentale per dare ogni giorno più profondità alla nostra vita.

O Signore, nostro Dio,

nostra unica speranza,

vienici incontro,

salvaci dallo scoraggiamento,

affinché non cessiamo di cercarti.

Fa' che aneliamo sempre al tuo volto,

senza fermarci lungo il cammino che porta a te.

Donaci forza per la ricerca,

tu che ci hai dato la grazia d'incontrarti

e         ci hai dato la speranza

di una conoscenza ancora più grande.

La nostra fermezza e la nostra debolezza stanno davanti a te:

risanaci nella nostra debolezza

e         consolida la nostra forza. Fa' che ci ricordiamo sempre di te, che ti possiamo comprendere ed amare.

Accresci in noi i tuoi doni

fino al nostro rinnovamento totale. Amen. (Sant'Agostino, adatt.)

O Signore, nostro Dio,

insegnaci dove e come cercarti, dove e come trovarti.

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Tu abiti in una luce inaccessibile:

come potremo raggiungerla?

Chi ci introdurrà ad essa, perché possiamo vederti?

Sei tu, o Signore, che metti in noi

questo tormento di te, questo desiderio di trovarti:

illumina i nostri occhi

e mostraci lo splendore del tuo volto!

Donaci la gioia della tua presenza,

perché senza di te

il nostro cuore rimane inquieto e senza pace.

Abbi pietà dei faticosi sforzi

che gli uomini compiono nel cammino verso di te.

Non lasciare, che il nostro cuore inaridisca

lontano da te:

fa' che respiri e si dilati nella tua speranza.

Dal profondo della nostra debolezza

ci sia concesso, a tratti, di intravedere la tua luce,

per prendere coraggio.

Insegnaci a cercarti,

e mostrati quando ti cerchiamo,

perché nessuno di noi ti può cercare

se tu non illumini la nostra strada,

nessuno di noi ti può trovare

se tu non ci disveli il tuo volto.                     •
(Sant'Anselmo, adatt.)

Accordaci, o Dio misericordioso,

di desiderare con ardore ciò che tu approvi,

di ricercarlo con prudenza, di riconoscerlo con verità,

di compierlo con perfezione,

a lode e gloria del tuo nome.

Metti ordine nella nostra vita,

e concedi di conoscere quel che vuoi che facciamo

e di compierlo bene e utilmente

per la salute della nostra anima.

Concedi di portare sempre il nostro cuore verso di te,

e, quando veniamo meno, di giudicare i nostri falli

con dolore e col fermo proposito di correggerci.

Rendici, o Signore,

obbedienti senza contraddizione;

4ioveri, senza risentimento;

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casti, senza corruzione;

pazienti, senza proteste;

umili, senza finzione;

lieti, senza dissipazione;

tristi, senza abbattimento;

riservati, senza rigidezza;

attivi, senza leggerezza;

timorati di te, senza scoraggiamento;

sinceri, senza doppiezza;

benèfici, senza presunzione;

amorevoli, senza superbia

nel correggere il nostro prossimo,

capaci di edificarci a vicenda

con la parola e con l'esempio,

senza ipocrisia. Amen.

(San Tommaso d'Aquino, adatt.)

O Signore, nostro unico Dio e nostro tutto,

non permettere che ci perdiamo in ciò che è vano.

Non permettere che doniamo il nostro cuore

alle cose della terra,

e che una qualsiasi tra di esse ci allontani da te.

Signore Gesù,

fa' che ti amiamo con cuore puro e fervente.

Fa' che ti amiamo con un'intensità ancora più grande

di quella con cui gli uomini amano le cose loro.

Fa' che abbiamo nell'amarti

quella stessa tenerezza e quella stessa costanza

che è così ammirata nell'amore umano.

Fa' che sentiamo che tu solo sei la nostra gioia,

il nostro solo rifugio, la nostra sola forza,

la nostra sola speranza, il nostro unico amore.

(Card. Newman)

Spirito Santo Paraclito,

perfeziona in noi l'opera iniziata da Gesù;

rendi forte e continua la preghiera

che facciamo in nome del mondo intero;

accelera per ciascuno di noi

i tempi di una profonda vita interiore;

dà slancio al nostro apostolato,

che vuol raggiungere tutti gli uomini e tutti i popoli,

61

tutti redenti dal sangue di Cristo,

e tutti sua eredità.

Mortifica la nostra presunzione;

...che nessun legame terreno ci impedisca

di far onore alla nostra vocazione;

...nessun calcolo riduca gli spazi immensi della carità

dentro le angustie dei nostri egoismi.

Tutto sia grande in noi:

la ricerca e il culto della verità,

la prontezza al sacrificio...

e tutto, infine, corrisponda all'estrema preghiera

del Figlio al Padre celeste,

e a quella effusione che di te, Santo Spirito d'amore,

il Padre e il Figlio vollero

sulla Chiesa e sulle sue istituzioni,

sulle anime e sui popoli. Amen.

(Papa Giovanni XXIII)

Noi crediamo che tu rimani con noi

tutti i giorni, fino alla fine,

nella quale il calice amaro della tua morte

deve essere vuotato totalmente.

Tu rimani con noi, e questo ci basta.

Rimani, o Signore, con noi

per mezzo del tuo Santo Spirito:

lo Spirito del rispetto dovuto a Dio,

lo spirito di compunzione, di umiltà,

di quel timore che non vuole recare oltraggio

alla santità di Dio col peccato;

lo spirito di fede, lo spirito di amore alla preghiera,

lo spirito di coraggio e di responsabilità

per le cose del tuo Vangelo e del tuo Regno,

in questo mondo e in questo nostro tempo;

lo spirito di magnanimità e di grandezza d'animo,

assieme alla grazia di amare la tua Croce.

Concedi a noi di saper riconoscere

— anche in tutto ciò che interrompe i piani

e i calcoli della nostra vita ‑

la tua croce e la partecipazione alla tua morte,

che è segno della vera vita.

(K. Rahner, adatt.)

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Noi siamo battezzati nel tuo Spirito, o Signore,

la sua forza è venuta su di noi.

Egli può condurci

fino all'estremità del mondo.

Fa' che non ci chiudiamo

nel timore o nell'indifferenza,

e che non spegniamo in noi questo fuoco.

Dispiega in noi la sua forza,

e noi andremo

dove egli ci manda

a rinnovare la terra...

Fa' scendere il tuo Spirito su di noi,

tua Chiesa di oggi,

e riempi della sua forza

le nostre parole impotenti.

Metti sulle nostre labbra un nuovo linguaggio:

che il mondo lo possa comprendere,

che gli uomini d'oggi

imparino nella loro lingua

il tuo messaggio di liberazione...

Apri le nostre labbra

a ogni parola buona;

fa' che parliamo il tuo linguaggio,

perché tu sei il vincolo

dell'unità e dell'amore.

(F. Cromphout, adatt.)

In tutto, o Signore, sappiamo di essere limitati: salute, cognizioni, modo di agire, attività; ma l'amore che è in noi

non conosce che i limiti datigli dal nostro egoismo... Abbiamo fuggito la santità, abbiamo avuto timore, abbiamo tergiversato, esitato,

proceduto con calcoli meschini,

proprio quando più si imponeva una piena dedizione... Gesù Signore, eccoci con le nostre viltà e i nostri sciocchi desideri;

concedici la tua benevolenza e il tuo aiuto: abbiamo veramente bisogno della tua infinita bontà! Dimentica che siamo stati dei pessimi amici: vorremmo iniziare con te un'amicizia nuova,

63

un'amicizia giovane e ardente,

un'amicizia in cui tutto sia veramente comune,

un'amicizia per la vita e per la morte.

Donaci un cuore nuovo, un cuore fedele e umile

come quello della santa Madre tua,

ardente e fiero come quello di Paolo.

Ottienici da Gesù, o Madre divina,

che egli ci riaffidi ancora

il nostro posto di combattimento,

un posto in cui gli sappiamo restare fedeli.

(S. Lyonnet, adatt.)

PREGHIERA COMUNITARIA
DI CONCLUSIONE DELLA MEDITAZIONE

Si offrono varie forme a scelta.

Preghiera di affidamento

G     Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio. T E la vivono ogni giorno.

G     Rinnoviamo il nostro affidamento al Signore e la nostra dedizione alla missione giovanile e chiediamo a Maria il dono della fedeltà:

T Santissima e Immacolata Vergine Ausiliatrice Madre della Chiesa,

ispiratrice e sostegno della nostra Congregazione, noi ci poniamo sotto la tua protezione materna

e           ti promettiamo di voler sempre operare, fedeli alla vocazione salesiana, alla maggior gloria di Dio

e           alla salvezza del mondo.

Ti preghiamo, fiduciosi nella tua intercessione, per la Chiesa,

per la Congregazione e la Famiglia Salesiana, per i giovani, soprattutto i più poveri, per tutti gli uomini che Cristo ha redenti.

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Insegnaci, tu che sei stata la Maestra di Don Bosco,

a imitare le sue virtù:

in particolare l'unione con Dio,

la sua vita casta, umile e povera,

l'amore al lavoro e alla temperanza,

la bontà e la donazione illimitata ai fratelli,

la sua fedeltà al Papa e ai Pastori della Chiesa.

Fa', o Maria Ausiliatrice,

che il nostro servizio al Signore

sia fedele e generoso fino alla morte,

e donaci di giungere alla gioia della piena comunione

nella Casa del Padre. Amen.

Forma alternativa

G    Signore, da chi andremo? T Tu solo hai parole di vita eterna.

G    Rinnoviamo la nostra consacrazione al Signore,

ricordandoci di san Giovanni Bosco,

nostro padre e modello.

T Signore Dio, nostro Padre,

amore fedele, totale e gratuito,

per realizzare i tuoi disegni di amore

hai voluto sempre servirti di uomini.

Lungo la storia della salvezza,

Abramo e Mosè,

Maria e gli apostoli,

tutti i cristiani,

tutta la Chiesa,

rispondendo liberamente alla tua chiamata,

sono diventati tuoi collaboratori

per la salvezza del mondo.

Hai chiamato san Giovanni Bosco,

che si è donato totalmente alla salvezza della gioventù.

Hai chiamato pure noi

per continuare la missione di Don Bosco

nella Famiglia Salesiana.

Grazie, Signore, per la nostra vocazione.

Donaci il tuo Spirito

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perché siamo fedeli alla nostra consacrazione,

e           perché, liberati dai nostri egoismi, possiamo essere Don Bosco vivo, per i giovani del nostro tempo. Amen.

Terza forma

G       Io percorro la via dei tuoi comandamenti. T Perché tu mi hai dilatato il cuore.

G       Rinnoviamo la nostra consacrazione al Signore, perché il suo volto illumini tutta la nostra vita. T Dio Padre,

tu mi hai consacrato a te nel giorno del battesimo. In risposta all'amore del Signore Gesù tuo Figlio, che mi chiama a seguirlo più da vicino,

e           condotto dallo Spirito Santo che è luce e forza,

io, in piena libertà, mi offro totalmente a te,

impegnandomi a donare tutte le mie forze

a quelli a cui mi manderai,

specialmente ai giovani più poveri,

a vivere nella Società Salesiana

in fraterna comunione di spirito e di azione,

e           a partecipare in questo modo alla vita

e           alla missione della Chiesa.

La tua grazia, Padre,

l'intercessione di Maria santissima Ausiliatrice,

di san Giuseppe,

di san Francesco di Sales,

di san Giovanni Bosco,

e           i miei fratelli salesiani

mi assistano ogni giorno e mi aiutino ad essere fedele. Amen.

Quarta forma

G       Al mattino saziaci con il tuo amore. T E grideremo di gioia tutto il giorno.

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G Grazie, Signore, per Don Bosco:

T Tu ce lo hai donato come padre e maestro. In lui celebriamo le meraviglie del tuo amore, uno splendido accordo di natura e di grazia, fusi in un unico progetto di vita: il servizio dei giovani.

G Vergine Maria,

T Tu hai sempre guidato Don Bosco

e         lo hai sostenuto nella sua opera. Noi crediamo che sei presente tra noi

e         continui la tua «missione di Madíe della Chiesa

e         Ausiliatrice dei cristiani».

Ci affidiamo a te,

umile serva in cui il Signore ha fatto grandi cose, per diventare tra i giovani

testimoni dell'amore inesauribile del tuo Figlio. Amen.

1.5. LA LETTURA SPIRITUALE

La lettura spirituale nella comunità salesiana

La vita spirituale ha un suo valido aiuto anche nella lettura spirituale. Essa deve disporre il nostro spirito all'incontro con Dio. Non ogni lettura è lettura spirituale, ci ricorda san Francesco di Sales; egli sottolinea tre elementi essenziali: ciò che si legge, come si legge, e perché si legge.

La lettura, fatta comunitariamente, unifica le menti e i cuori. La nostra tradizione vuole che in ogni comunità salesiana si riservi ogni giorno •<qualche tempo alla lettura spirituale>. (Reg. 71).

Può essere questo il momento dedicato alla lettura delle lettere dei Superiori, di testi riguardanti la vita e lo spirito salesiano o altri argomenti di carattere spirituale.

Una buona scelta dei testi è molto importante, e non può essere lasciata all'improvvisazione dell'ultimo momento. Essa fa parte del compito di animazione della comunità proprio del Direttore, ma può essere convenientemente fatta di comune accordo, ad esempio in una delle assemblee comuni‑

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tane; coinvolti in questo modo, i confratelli si troveranno meglio disposti, sentendosi corresponsabili della scelta fatta. Variare con sobrietà la forma può anche aiutare nel continuo sforzo per rinnovare la nostra preghiera e non lasciarsi prendere dall'abitudine e dalla stanchezza.

In sostituzione della lettura spirituale si possono organizzare liturgie della Parola, specie in occasione di particolari celebrazioni anche della nostra vita salesiana. Ad esempio, per le feste di santi vicini alla nostra tradizione indichiamo, nell'apposita sezione, letture e schemi celebrativi. Anche seguendo l'impostazione ordinaria, dopo la lettura in luogo del dialogo conclusivo suggeriamo la recita corale di preghiere adatte per la circostanza che si vuole sottolineare. Il manuale presenta nelle varie sezioni materiale utilizzabile a tale scopo.

PREGHIERE PER LA LETTURA SPIRITUALE Primo schema

GT Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

G    Vieni, Spirito Santo,

riempi i cuori dei tuoi fedeli

e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Manda il tuo Spirito e tutto è creato.

T E rinnovi la faccia della terra.

G    Preghiamo.

O Dio, che con il dono dello Spirito Santo

guidi i credenti alla piena luce della verità,

donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza

e di godere sempre del suo conforto.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Lettura (da dieci a quindici minuti).

G    Preghiamo Dio, nostro Padre:

il suo amore per noi ci dà la fiducia di essere esauditi. Tu ci hai dato Don Bosco come padre e maestro.

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T Concedi a noi di essere, come lui, i segni e i portatori del tuo amore ai giovani.

G       Rendi fecondo con la tua grazia

il nostro lavoro apostolico.

T Donaci di imitare lo zelo e la dolcezza della carità di san Francesco di Sales.

G       Suscita in molti giovani

una risposta generosa alla tua chiamata.

T Perché la Congregazione

possa continuare la sua missione di salvezza.

G       Consola i nostri fratelli sofferenti, specialmente quelli che soffrono per la fede. T Liberali da tutte le loro tribolazioni.

G       Ricordiamo i nostri fratelli defunti.

Si può leggere il necrologio, se non si è fatto comunitariamente in un altro momento della giornata.

G       L'eterno riposo dona loro, o Signore. T E splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

G       O Signore,

che ci hai chiamati a seguirti più da vicino

e a collaborare con te alla salvezza dei giovani:

concedi a noi di restare fedeli

fino al termine della vita

alla nostra consacrazione apostolica.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

G       O Signore misericordioso,

nella tua provvidenza ci hai donato san Giovanni Bosco,

padre e maestro della gioventù,

che, guidato dalla Vergine Maria,

lavorò con infaticabile zelo per il bene della Chiesa;

suscita anche in noi la stessa fiamma di carità,

che ci spinga a salvare le anime e servire te solo.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

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G Maria, aiuto dei cristiani, T prega per noi.

Nel nome del Padre...

Secondo schema

La comunità si trova insieme per la preghiera dei Vespri, e inserisce dopo le intercessioni e prima del Padre nostro la lettura del necrologio e la preghiera per i confratelli defunti. Dopo i Vespri si fa la lettura spirituale, in modo però che non si riduca ad un'appendice irrilevante.

Se non ci si riunisce dopo cena per le preghiere della sera, è conveniente inserire qui, alla fine, il tradizionale pensiero di «Buona notte» (Reg. 48).

1.6. LE PREGHIERE PRIMA E DOPO LE AZIONI Santificazione del lavoro

«Il salesiano si dà alla sua missione con operosità instancabile, curando di fare bene ogni cosa con semplicità e misura. Con il suo lavoro sa di partecipare all'azione creativa di Dio, di cooperare con Cristo alla costruzione del Regno» (Cost. 18).

«Il lavoro assiduo e sacrificato è una caratteristica lasciataci da Don Bosco» (Cost. 78). «Quando avverrà che un salesiano soccomba e cessi di vivere lavorando per le anime, allora direte che la nostra congregazione ha riportato un gran trionfo e sopra di essa discenderanno copiose le benedizioni del Cielo» (Testamento spirituale di Don Bosco, in appendice alle Costituzioni, p. 258).

Se fatta insieme, questa preghiera di inizio e conclusione si arricchisce della dimensione comunitaria, divenendo più eloquente testimonianza dell'impegno nella docilità all'azione dello Spirito e vicendevole stimolo e aiuto nel cammino di santificazione (cf Cost. 25).

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All'inizio di ogni attività

Una delle seguenti preghiere a scelta.

Se si prega insieme, si inizia e si conclude con il segno della croce, preceduto dall'invocazione «Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi».

—            Con il tuo amore, o Dio,

ispira e accompagna tutto ciò che facciamo,

cosicché ogni nostra preghiera e azione

abbia in te inizio e compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

—            O Dio, Padre buono e misericordioso, fa' che, nella ricerca dell'unico bene necessario, siamo sempre fedeli al nostro impegno di consacrati e generosi nel compimento della nostra missione. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

—            O Dio, onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

— O Dio, che sei il padrone della vigna e della messe e assegni a ciascuno il suo lavoro e la giusta ricompensa, aiutaci a portare il peso della nostra giornata, accettando serenamente la tua volontà.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

—            O Dio, che in modo meraviglioso ci hai creati,

chiamandoci a partecipare alla tua vita,

aiutaci a non nascondere i talenti che ci hai donato,

ma a farli fruttificare generosamente

per il bene dei fratelli.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

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—          O Dio, che illumini ogni uomo, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri

siano sempre permeati dalla tua sapienza,

e         il nostro amore sia, come il tuo, gratuito e premuroso verso tutti. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

—          O Padre,

che ci sostieni con i doni della tua benevolenza,

guidaci con il tuo Spirito,

perché non solo con le parole

ma con le opere e con la vita,

possiamo renderti testimonianza

e         così entrare nel regno dei cieli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

—          O Dio, nostro Padre,

in Gesù ci hai dato il modello e la sorgente

della nostra carità pastorale.

Per la grazia dello Spirito

fa' che i valori evangelici

vivifichino sempre la nostra vita

e il nostro impegno apostolico.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

Preghiera di conclusione

—          Per tutti i tuoi benefici,

ti rendiamo grazie, o Dio onnipotente, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

—          Ti lodi, Signore, la nostra voce, ti lodi il nostro spirito,

e poiché il nostro essere è dono del tuo amore, tutta la nostra vita si trasformi

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in una perenne liturgia di lode. Per Cristo nostro Signore. Amen.

—  O Padre,

che esaudisci sempre le preghiere dei tuoi figli, ricevi il nostro umile ringraziamento e trasformaci con la potenza e la gioia del tuo Spirito, perché possiamo servirti con rinnovato entusiasmo. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

—  O Dio, nostro Padre,

tutto è dono della tua bontà:

noi ti ringraziamo

perché ci dai la gioia di essere tuoi figli.

Apri il nostro cuore ad accogliere la tua salvezza

e a glorificarti nella nostra vita.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

—  O Dio, nostro Padre,

ti adoriamo con filiale gratitudine

perché il tuo Paraclito, lo Spirito del Signore,

ci accompagna con la grazia della sua consacrazione

nel vivere ogni giorno la totalità del nostro dono,

rinnovando il mistero dell'Alleanza battesimale

per una sua espressione più intima e piena.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

(Presentazione delle Cost., p. 6)

—  Ti rendiamo grazie, o Padre,

per averci chiamati e consacrati

con il dono del tuo Spirito,

inviandoci a portare ai giovani il Vangelo di Gesù.

Fa' che la nostra vita di ogni giorno

sia un unico movimento di amore

nella ricerca della tua gloria

e della salvezza dei nostri fratelli.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

(Progetto di vita, p. 100s)

73

—          Ti ringraziamo, o Padre,

per aver colmato il cuore di Don Bosco

della predilezione per i giovani.

Arricchisci dello stesso dono di bontà

il cuore di ogni salesiano,

e facci scoprire in tutti i giovani la presenza di Gesi

perché siamo sempre pronti, come il nostro Fondaton

a offrire per essi tempo, doti e salute,

fino alla donazione totale della nostra vita.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

(Progetto di vita, p. 176)

Prima e dopo il lavoro e lo studio Preghiera di inizio

—        O Signore, guida e sorreggi il nostro lavoro perché ci renda più uomini e fratelli continuando oggi la tua opera creatrice. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

—          O Signore, tu ci chiami

a ricercare con fatica la verità:

purifica il nostro cuore

perché nello studio

non ricerchiamo noi stessi

ma la vera sapienza,

per poterla donare ai nostri fratelli.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

Preghiera di conclusione

—          Accogli, o Signore,

la gioia e la fatica di questo lavoro;

e concedi che la nostra vita

trascorra sempre nell'operosa attesa del tuo Regno.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

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— Ti presentiamo, o Signore, la fatica del nostro studio: fa' che la nostra vita sia una continua ricerca di te. Per Cristo nostro Signore. Amen.

1.7. LE PREGHIERE PRIMA E DOPO I PASTI Benedizione e ringraziamento della mensa

La preghiera prima e dopo i pasti fa parte di quelle pratiche del buon cristiano che Don Bosco accolse nell'esperienza educativa del suo Oratorio. Alle modalità monastiche o conventuali, il Salesiano preferisce le forme sobrie e semplici, ma senza permettere che decadano in una recitazione distratta, priva di contenuto e di significato.

Giova ricordare che Don Bosco amava raccomandare ai suoi salesiani la frugalità e la temperanza nel mangiare e nel bere, come mezzo tanto efficace quanto semplice di ascesi cristiana e concreta testimonianza di povertà (cf Cost. 18 e, in appendice delle medesime, pp. 222, 224, 253 n. 9, 257).

Presentiamo alcune formule usufruibili per l'inizio e la conclusione dei pasti.

Rimane sempre lodevole la recita dell'Angelus o del Regina coeli, ricordando la pia tradizione di salutare la Vergine tre volte al giorno.

Prima dei pasti

T Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

D Da', o Signore,

T la tua santa benedizione

a noi e al cibo che ora prendiamo

per mantenerci nel tuo santo servizio. Amen.

Si può leggere un breve testo biblico, adatto alla circostanza.

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D     Maria, aiuto dei cristiani, T prega per noi. Nel nome del Padre...

Oppure

T Nel nome del Padre...

Lettura di un breve testo biblico.

D     Ti benediciamo, o Dio, per questi doni

che riceviamo dalla tua bontà.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Nel nome del Padre...

Oppure

T Nel nome del Padre...

Lettura di un breve testo biblico.

D     O Dio, nostro Padre,

fa' che riconosciamo negli umili di questo mondo

l'immagine del tuo Figlio,

e rendici degni di prendere questo pasto

nella semplicità e nella concordia.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Nel nome del Padre...

Al posto della breve lettura biblica si può anche enunciare uno di questi spunti o simili, seguito da una piccola pausa di silenzio:

—          Benediciamo il Signore per il cibo, dono del suo amore, segno di unità e di comunione fraterna. (Breve pausa di silenzio).

—          11 cibo che prendiamo è insieme dono di Dio e frutto del lavoro di tante persone. Noi siamo loro riconoscenti e preghiamo per loro.

—          Non è possibile sedersi oggi a tavola senza ricordare tutti coloro che non hanno il pane quotidiano. Ricordandoci di loro, prendiamo coscienza della nostra responsabilità e del nostro impegno per aiutarli.

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Esiste in varie regioni un'abbondante bibliografia utilizzabile per quanto riguarda le benedizioni della mensa: le orazioni possono modellarsi sui tempi liturgici, sulle feste o sulle particolari circostanze della vita di famiglia. Indichiamo alcune orazioni per i vari tempi liturgici quale esempio per costruirne altre secondo le varie necessità.

Avvento

D     Padre misericordioso

che hai mandato il tuo Figlio per darci la vita, benedici noi e il cibo che stiamo per prendere, dono tuo e frutto del nostro lavoro,

affinché rinvigoriti nelle nostre forze,

attendiamo vigilanti la sua gloriosa venuta. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

D     Sii benedetto, Dio nostro Padre, che riunisci questi tuoi figli a questo pasto fraterno. Guarisci la nostra cecità,

e       fa' che vediamo la luce vera con la venuta del tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. T Amen.

Natale

D     Dio d'infinita bontà,

che nel tuo Figlio nato dalla Vergine Maria hai manifestato l'amore che porti agli uomini, benedici noi e il cibo che stiamo per prendere

e       rendi i nostri cuori

sempre più solleciti verso i fratelli. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

D     Ti benediciamo, Signore Dio nostro: con la venuta del tuo Figlio

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ci hai donato ogni bene.

Concedi agli uomini del nostro tempo di trovare in lui pace e gioia, e di lodarti sempre con cuore grato, per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Quaresima

D     Dio, Padre benigno

che perdoni i penitenti

e li accogli con gioia,

benedici questo cibo,

frutto della fatica dell'uomo,

e donaci,

per la conversione dei nostri cuori,

di meritare il tuo abbraccio paterno.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

D     Signore Dio nostro,

tu hai promesso di saziare dei tuoi beni

coloro che hanno fame e sete di giustizia.

Fa' che diventiamo poveri e umili di cuore,

per saperti ringraziare di questo cibo terreno

e           avviarci con tutti i nostri fratelli verso il banchetto del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Settimana Santa

D     Padre, che ci hai tanto amato

da dare per noi il tuo unico Figlio

perché ci ottenesse il dono della riconciliazione, benedici questa famiglia, riunita a mensa fraterna,

e           donale di saper fare

della tua volontà il suo alimento. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

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Oppure

D     Ti benediciamo, Padre,

che ci hai dato la legge dell'amore e del perdono. La tua carità ci insegni a servirci a vicenda sull'esempio del tuo Figlio Gesù,

nella riconoscenza per i benefici da te ricevuti. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Pasqua

D     Dio, autore di ogni grazia,

che nella risurrezione del tuo Figlio ci hai fatto passare dalla morte alla vita, benedici noi e il cibo che stiamo per prendere e fa' che possiamo testimoniare con le opere quanto professiamo con la fede.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

D     Sii benedetto, Signore Dio nostro,

per la risurrezione di Gesù tuo Figlio.

Grazie a lui, fai sgorgare

nel cuore dei tuoi fedeli

una sorgente di acqua viva.

Accetta il nostro grazie

per questo cibo che ci doni;

disseta, Padre di misericordia,

coloro che hanno sete della tua giustizia.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Dall'Ascensione a Pentecoste

D     Padre, nel tuo amore

hai effuso lo Spirito del tuo Figlio nei cuori dei tuoi fedeli; ti benediciamo per questo grande mistero e per i doni che insieme dividiamo; rinnova in noi gli antichi prodigi,

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e           accresci la comunione con te

e           con tutte le creature. Per Cristo nostro Signore. T Amen.

Durante l'anno

D       Signore, Dio nostro,

che provvedi ai tuoi figli con amore paterno: benedici noi e i doni che ci hai elargito

e           rendici sempre più riconoscenti

verso quanti ci aiutano con la loro bontà. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

D       Signore Dio nostro, ti benediciamo per la vita e per il bene che ci dai nel tuo Figlio risorto. Fa' di noi un corpo solo nello Spirito d'amore. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Dopo i pasti

D       Nel nome del Padre...

T Ti ringraziamo, o Signore,

per il cibo che ci hai dato:

concedi a noi di servircene sempre in bene. Amen.

D     Maria, aiuto dei cristiani, T prega per noi. Nel nome del Padre...

Oppure

D       Rendiamo grazie al Signore, egli è buono. T ll suo amore è per sempre.

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D     O Signore, nostro Padre,

noi ti lodiamo perché ci hai radunato

a questa mensa:

guidaci nella pace e nella gioia

al banchetto del cielo.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

D     Preghiamo.

Riconoscenti per il dono ricevuto,

ti preghiamo, o Signore,

di effondere in noi

lo Spirito della tua carità

e di mantenere uniti nel tuo amore

quanti hai nutrito del medesimo cibo.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

D     Benediciamo il Signore. T Rendiamo grazie a Dio.

D     Per tutti i tuoi benefici

ti rendiamo grazie, o Dio onnipotente, che vivi e regni nei secoli dei secoli. T Amen.

1.8. VITA DI PREGHIERA INDIVIDUALE

La preghiera del Salesiano si prolunga nella vita

I grandi momenti del nostro incontro esplicito e comune col Signore sono il mattino e la sera. Però l'apostolo Paolo ci ammonisce: «Tutto quello che dite o fate, tutto sia nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui» (Col 3,17).

«Immerso nel mondo e nelle preoccupazioni della vita pastorale, il Salesiano impara a incontrare Dio attraverso quelli

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a cui è mandato. Scoprendo i frutti dello Spirito nella vita degli uomini, specialmente dei giovani, rende grazie in ogni cosa; condividendo i loro problemi e sofferenze, invoca per essi la luce e la forza della sua presenza» (Cost. 95).

«Il bisogno di Dio, avvertito nell'impegno apostolico, porta il Salesiano a celebrare la liturgia' della vita, raggiungendo "quella operosità instancabile, santificata dalla preghiera e dall'unione con Dio, che deve essere la caratteristica dei figli di san Giovanni Bosco"» (Cost. 95; cf 37). A ciò aiutano quei brevi colloqui col Signore che sono le preghiere prima e dopo le varie azioni e le frequenti invocazioni durante lo stesso lavoro.

Ravvivare continuamente la dimensione divina della propria attività

Il Salesiano «coltiva l'unione con Dio, avvertendo l'esigenza di pregare senza sosta in dialogo semplice e cordiale con il Cristo vivo e con il Padre che sente vicino» (Cost. 12). La preghiera giaculatoria «può supplire al difetto di tutte le altre preghiere, ma nessun altro mezzo può supplire la sua mancanza. Senza di essa non ci si può dedicare alla vita contemplativa e riesce malagevole e imperfetta la vita attiva; senza di essa il riposo non è che pigrizia e il lavoro fatica sprecata» (san Francesco di Sales, Filotea, parte II, cap. XIII). Le giaculatorie «raccolgono in breve l'orazione vocale e mentale. San Bonaventura le dice aspirazioni, perché, come un respiro, partono dal cuore e vanno a Dio. Sono dardi infuocati che mandano a Dio gli affetti del cuore e feriscono i nemici dell'anima, le tentazioni, i vizi, ecc. Tutti quelli che si diedero al servizio del Signore fecero costantemente uso dell'orazione mentale, vocale, giaculatorie» (MB 9,997).

La visita quotidiana al Santissimo Sacramento

«La presenza dell'Eucaristia nelle nostre case è per noi, figli di Don Bosco, motivo di frequenti incontri con Cristo. Da Lui attingiamo dinamismo e costanza nella nostra azione per i giovani» (Cost. 88). Don Bosco raccomandava vivamente ai giovani e ai suoi Salesiani la pratica della visita a Gesù in sacramento come sorgente di grazia.

Questi incontri personali col Signore nella pace e nel silen‑

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zio della nostra cappella hanno anche particolare valore per la nostra vita apostolica. Noi molte volte «viviamo di corsa». La nostra attività ci proietta fuori di noi stessi, ci assorbe, ci svuota.

Abbiamo bisogno di momenti in cui ritrovare noi stessi «davanti al Signore» per salvare la nostra unità interiore e il senso di quello che facciamo. La visita quotidiana al Santissimo Sacramento è uno di questi.

La presenza di Maria nella vita del Salesiano

«Crediamo che Maria è presente tra noi e continua la sua "missione di Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani"» (Cost. 8).

«Maria Immacolata e Ausiliatrice ci educa alla pienezza della donazione al Signore e ci infonde coraggio nel servizio dei fratelli. Nutriamo per lei una devozione filiale e forte» (Cost. 92).

«Così come Don Bosco ha saputo venerare in forma speciale e rendere culto alla Madonna per la "nascita" della Congregazione e della Famiglia salesiana, con non minore amore e iniziativa noi oggi dobbiamo saperla venerare in forma speciale e renderle culto per il rinnovamento, che è una "rinascita", della nostra vocazione oggi» (Maria rinnova la Famiglia salesiana di Don Bosco, ACS n. 289, p. 10).

Noi Salesiani «recitiamo quotidianamente il rosario e celebriamo le feste mariane per stimolarci ad un'imitazione più convinta e personale» (Cost. 92; Reg. 74).

La dimensione escatologica della vita

Come membro della Chiesa in cammino, il Salesiano si sente in comunione con i fratelli del regno celeste e bisognoso del loro aiuto (cf Cost. 9). «I consigli evangelici, configurando il suo cuore tutto per il Regno, lo aiutano a discernere e ad accogliere l'azione di Dio nella storia; e, nella semplicità e laboriosità della vita quotidiana, lo trasformano in un educatore che annuncia ai giovani "cieli nuovi e terra nuova", stimolando in loro gli impegni e la gioia della speranza» (Cost. 63).

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Il Salesiano tiene sempre presente la raccomandazione del Fondatore: «In ogni nostro ufficio, in ogni nostro lavoro, pene o dispiaceri, non dimentichiamo mai che, essendoci consacrati a Dio, per Lui solo dobbiamo faticare, e da Lui soltanto attendere la nostra mercede» (cf, in appendice alle Costituzioni, pp. 235 e 254).

«La fede nel Cristo risorto sostiene la nostra speranza e mantiene viva la comunione con i fratelli che riposano nella pace di Cristo. Essi hanno speso la vita nella Congregazione e non pochi hanno sofferto anche fino al martirio per amore del Signore. Il loro ricordo è uno stimolo per continuare con fedeltà la nostra missione. Uniti in uno scambio di beni spirituali offriamo con riconoscenza per loro i suffragi prescritti» (Cost. 94).

«Ogni comunità in segno di comunione con i fratelli defunti abbia per loro un ricordo particolare e stabilisca il momento più opportuno per la lettura quotidiana del necrologio in una pratica comunitaria» (Reg. 47).

1.9. VIVERE IN SPIRITO DI PENITENZA
Mortificati con il lavoro e nella disponibilità creativa

Consapevoli della nostra debolezza, con la vigilanza e il pentimento sincero, rispondiamo all'invito che Dio ci rivolge per una conversione continua. Accettiamo e offriamo la correzione fraterna, pratichiamo il perdono reciproco e accogliamo con serenità la croce di ogni giorno (cf Cost. 90).

Per Don Bosco temperanza e mortificazione sono l'avvio della perfezione evangelica. Il suo ascetismo è intriso di quotidianità: «Non vi raccomando — leggiamo nel suo testamento penitenze o mortificazioni particolari; voi vi farete gran merito se saprete sopportare vicendevolmente le pene e i dispiaceri della vita con cristiana rassegnazione». Sottolineava la mortificazione dei sensi rinvigorita spiritualmente con uno sguardo al Crocifisso e insisteva sulla sobrietà nel cibo e nel vestire. E fino all'ultimo respiro insiste con vigore sulla caratteristica che deve animare i Salesiani: «lavoro, lavoro, lavoro».

Il Salesiano quindi «non cerca penitenze straordinarie, ma ac‑

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cetta le esigenze quotidiane e le rinunce della vita apostolica: è pronto a sopportare il caldo e il freddo, la sete e la fame, le fatiche e il disprezzo, ogni volta che si tratti della gloria di Dio e della salvezza delle anime» (Cost. 18).

«Secondo la tradizione salesiana e gli insegnamenti della Chiesa, il venerdì sia per i soci un giorno di penitenza comunitaria. Nella Quaresima la comunità stabilisca qualche pratica comunitaria di mortificazione che aiuti a prepararsi alla Pasqua e ad aprirsi a una più intensa condivisione con i poveri» (Reg. 73).

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2. LODIAMO DIO
NEL GIORNO DEL SIGNORE

La domenica come Pasqua della settimana

Dio nel suo provvidente progetto di salvezza ha fatto del tempo un evento di grazia. Attraverso il rivelarsi nei giorni della creazione, nella legge e nei profeti, Dio Padre ha stabilito momenti e luoghi per essere in dialogo con l'umanità. Il Cristo incarnato ha fatto della storia il tempo ultimo della salvezza. Lo Spirito Santo consacra ogni credente affinché celebri il tempo come evento di santificazione.

Il giorno dopo il compiersi della creazione, l'antico sabato della legge, l'atteso Giorno del Signore, diventa per la comunità cristiana ricordo del nuovo eterno passaggio dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia nel giorno domenicale. Il Signore è davvero risorto e i giorni della meraviglia si sono compiuti.

La comunità cristiana, nel rinnovato stupore della Risurrezione, confortata dalla testimonianza di Maria e degli apostoli, celebra la domenica come festa primordiale.

La domenica è la Pasqua settimanale, essendo destinata ad essere speciale memoriale della morte e risurrezione del Signore. Il Signore apparso ai discepoli diviene ricordo e certezza per ogni cristiano che, nel riposo dall'usato lavoro, contempla la sua consacrazione e riconferma il suo desiderio di partecipazione al convito eterno del cielo.

Con il cuore in festa e l'abito di nozze, la comunità cristiana si ritrova per accogliere la Parola e spezzare il Pane e farsi servizio benevolente ai fratelli.

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La domenica non è solo memoria del passato, ma è anche attuale partecipazione al mistero, annunzio di un evento futuro. Ciò spiega come sia stata la prima festa cristiana, caratterizzata dalle assemblee liturgiche celebrate nella gioia. Successivamente la domenica divenne giorno di riposo dal lavoro, acquistando così un tono ancora più festivo e ottenendo più largo spazio per le opere di carità.

Si santifica la domenica non tanto per obbedire a una legge esteriore, quanto piuttosto per soddisfare a una esigenza imprescindibile dello spirito. Partecipando all'assemblea liturgica, impreziosita dalla presenza di Cristo risorto, prestando attento e docile ascolto alla Parola di Dio, celebrando il sacrificio-convito eucaristico, il cristiano attinge le energie necessarie per una continua, generosa, integrale testimonianza del Salvatore.

Per la ricchezza dei suoi contenuti «la domenica è il fondamento e il nucleo di tutto l'anno liturgico» (SC 106). La celebrazione della domenica scandisce settimanalmente l'anno liturgico, facendogli acquistare una speciale fisionomia pasquale. Questa è poi notevolmente accentuata nelle domeniche del tempo pasquale. Presenta particolari connotazioni nelle domeniche degli altri tempi forti dell'anno liturgico (Avvento, Natale, Quaresima), in rapporto con le caratteristiche dei singoli tempi. Lo stesso si dica delle domeniche del tempo ordinario, incentrate su particolari eventi del mistero di Cristo, mistero essenzialmente pasquale. Non sfuggono a questo influsso domenicale-pasquale le stesse celebrazioni del Signore, della Madonna e dei santi ricorrenti in varie domeniche del tempo ordinario.

La domenica per ogni Salesiano

Di fronte all'incalzare d'una proposta di vita subordinata ad esigenze produttive o disarticolata in momenti di riposo estranei ad ogni afflato spirituale, come educatori dei giovani noi siamo chiamati a riqualificare la domenica come giorno di particolare tensione spirituale e pertanto di festa nel Signore. Deve riemergere il desiderio di un tempo privilegiato per lodare Dio e portare all'altare le fatiche d'una settimana di vita. Ogni Salesiano deve rendere evidente tra i giovani e nella comunità il senso di gioia pasquale della domenica: sosta dal lavoro ordinario, serena fraternità, assidua preghiera, abito e abitudini festive.

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Testimoni privilegiati della risurrezione nell'oggi della Chiesa e del mondo confermiamo la nostra adesione totale a Cristo nella contemplazione del Mistero pasquale che scandisce anche naturalmente il ritmo d'ogni battezzato. Anche per noi »la domenica è il giorno della gioia pasquale. Vissuta nel lavoro apostolico, nella pietà e in allegria, rinvigorisce la fiducia e l'ottimismo» d'ogni comunità (Cost. 89).

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3. LODIAMO IL SIGNORE NELL'ANNO LITURGICO

3.1. INTRODUZIONE

Significato dell'anno liturgico

L'anno liturgico è la celebrazione memoriale, periodica, del mistero di salvezza di Cristo che si svolge in un unico ciclo celebrativo. Il Dio fatto uomo richiama l'economia trinitaria della creazione e della redenzione ed associa al suo mistero di salvezza la Vergine e i Santi quali protagonisti eletti di questi tempi ultimi della storia. L'anno liturgico pertanto «non è una fredda e inerte rappresentazione di fatti che appartengono al passato, o una semplice e nuda rievocazione di realtà d'altri tempi. Esso è piuttosto Cristo stesso, che vive sempre nella sua Chiesa, e prosegue il cammino di immensa misericordia da lui iniziato in questa vita mortale» (Mediator Dei).

La Chiesa celebra ogni giorno globalmente il mistero di Cristo, mistero essenzialmente pasquale; nel Giorno del Signore, celebrato settimanalmente con l'abito a festa e il cuore colmo di gioia, ribadisce questa centralità pasquale della vita cristiana che ha il suo culmine nel Triduo sacro. Inoltre la Chiesa concentra la sua attenzione su determinati avvenimenti o aspetti del mistero di Cristo a cui si collegano intimamente quelli della Vergine Maria e le presenze significative di testimoni eletti della fede: gli Apostoli, i Martiri, le Vergini, i Santi.

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Grazie al riversarsi dei doni molteplici dello Spirito Santo nel popolo di Dio, aspetti e avvenimenti di cui si fa portavoce la pietà popolare vengono assunti nei pii esercizi e nella liturgia durante tutto il corso della storia. Le Chiese locali, oltreché gli Istituti religiosi, ricordano poi i loro profeti della carità e della speranza, che hanno fatto della propria esistenza un sentiero tracciato da Dio.

L'anno liturgico, mediante le sue continue e varie celebrazioni, è così uno straordinario strumento per la formazione spirituale dei credenti. Ogni celebrazione è culto a Dio e santificazione di coloro che sono in Cristo. Tale santificazione e formazione si espleta significativamente «per mezzo di pie pratiche spirituali e corporali, per mezzo dell'istruzione, della preghiera, delle opere di penitenza e di misericordia» (SC 105).

La vita liturgica nella comunità salesiana

La comunità salesiana è presenza animatrice tra i giovani di pietà cristiana: la vita di ogni giorno diventa azione di grazie celebrata nei sacramenti e ritmata dai tempi liturgici. Ogni comunità, in sintonia con la Chiesa universale, celebra con fede la commemorazione dei divini misteri vivendo l'anno liturgico come tempo di salvezza nella speranza (cf Cost. 89). Il progetto educativo di ogni comunità ritrova l'intima sua motivazione nella crescita umana e spirituale dei destinatari e degli stessi confratelli. La liturgia si fa lode a Dio capace di riunire tutti coloro che per provvidenziale disegno condividono un'esperienza di vita salesianamente ispirata.

Ogni comunità è pertanto proposta aperta di unione con Dio e centro diffusore di spiritualità liturgica. Essa avrà i suoi momenti privilegiati di preghiera, ma anche pregherà con i propri collaboratori e con i destinatari affinché tutto concorra nel costruire un unico edificio spirituale gradito a Dio.

II Salesiano prega con i giovani e prega per i giovani. Don Bosco accettava le pratiche del buon cristiano come il modo proprio dell'attuarsi della spiritualità salesiana: vivere con pietà e coerenza la vita liturgica esprime oggi la scelta salesiana di santità.

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3.2. IL TEMPO DI AVVENTO

3.2.1. PREPARIAMO LA VENUTA DEL SIGNORE

Un «tempo di grazia»

nell'attesa del Signore che viene

Il tempo di Avvento è un momento privilegiato per una più intensa vita spirituale, capace di scandire i ritmi di una esistenza che cresce nel desiderio dell'attesa del Signore che viene. È attesa della celebrazione annuale della solennità del Natale del Signore, memoriale della prima venuta tra gli uomini del Figlio di Dio incarnato; è attesa anche della sua seconda venuta alla fine dei tempi. La prima attesa è particolarmente viva dal 17 al 24 dicembre; la seconda, nei precedenti giorni dell'Avvento, collegati consequenzialmente con il messaggio escatologico dell'ultima parte del passato anno liturgico.

La preparazione alla celebrazione memoriale della nascita temporale dell'Emmanuele è pervasa da un profondo senso di speranza per una rinnovata manifestazione di Gesù al mondo e quindi per una rinascita spirituale dell'umanità. Anche la preparazione all'ultima venuta di Gesù giudice è aperta alla speranza: la speranza del trionfo definitivo del bene sul male e del definitivo compimento della storia della salvezza.

Il tempo di Avvento diventa allora occasione di gioiosa conversione al messaggio legato alla duplice venuta del Salvatore, richiamo a un impegno individuale e comunitario per la piena realizzazione di tale messaggio nella Chiesa e nel mondo, in un clima di viva tensione tra il «già» e il «non-ancora».

L'ordinaria vita liturgica si può pertanto arricchire di celebrazioni particolari intese a sottolineare ciò che la Chiesa celebra. L'itinerario dell'Avvento è illuminato e confortato da tre grandi modelli di attesa di Cristo: Isaia, il Battista, Maria di Nazaret.

Il profeta Isaia si fa eco della speranza dell'umanità nel Salvatore. Giovanni, il profeta del deserto, indica nella conversione l'atteggiamento fondamentale previo alla salvezza globale definitiva. Maria invita alla generosa cooperazione al progetto di salvezza che si attua nei secoli attraverso la venuta del Redentore. La solennità dell'Immacolata e la domenica IV di Avvento catalizzano questa corresponsabilità della Vergine ai misteri dell'incarnazione del Verbo.

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L'Avvento per il Salesiano

Sull'esempio di Maria che ha vissuto con intimità e grazia il mistero dell'incarnazione, il Salesiano riscopre, purifica e approfondisce la sua disponibilità attenta ai segni di Dio e alle urgenze del tempo presente, matura nel silenzio, sia dell'attesa sia della contemplazione, il mistero della promessa del Salvatore e incoraggia i giovani a desiderare Dio nella loro vita.

Dal mistero dell'incarnazione trae forza e coraggio per vivere «incarnato» nel mondo dei giovani, insegnando loro ad amare come Dio sa amare, suscitando in essi il desiderio dell'attesa della presenza di Dio nella loro vita e trasformando in gioia di futuro le loro esistenze troppo condizionate da una civiltà materialista e terrena.

Allora i suoi giorni d'Avvento saranno un gesto riconoscente di grazia. Allora il servizio ai giovani poveri si modellerà su Maria che subito si mise in viaggio verso la casa di Elisabetta e accolse discreta l'enigmatico attuarsi del progetto di Dio.

Proposte celebrative

La comunità salesiana può sollecitare i giovani e il popolo di Dio, con il quale lavora, attraverso veglie di preghiera e la novena di Natale, intese a riqualificare religiosamente l'evento della nascita del Salvatore.

La vicinanza di Don Bosco a una genuina pietà popolare ci suggerisce un ricupero e una riattualizzazione delle pratiche tradizionali che, secondo parametri culturali diversi, caratterizzano questo periodo dell'anno.

La festa dell'Immacolata ricorda a noi tutti il simbolico inizio del miracolo pastorale del nostro Fondatore a vantaggio della salute spirituale e materiale dei giovani.

Indichiamo alcuni nuclei celebrativi in appoggio all'Ufficio divino e alla celebrazione dell'Eucaristia, che devono rimanere il fulcro per ogni altra iniziativa.

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È inoltre opportuno evidenziare l'unità del tempo forte d'Avvento che si esplica nell'idea di «cammino verso la salvezza» e di «attesa del Salvatore».

Nell'Avvento come in Quaresima non sono inopportuni momenti di verifica a livello comunitario e personale.

3.2.2. VEGLIE D'AVVENTO

Per favorire l'impegno di preghiera in questo tempo forte è opportuno che la comunità salesiana organizzi particolari celebrazioni estendendone la partecipazione a coloro che stanno già facendo un cammino spirituale insieme ai confratelli. Con l'Avvento inizia un nuovo anno liturgico: questo avvio può venire sottolineato nella sua specificità attraverso funzioni vigiliari o altre liturgie della Parola, con un ritmo celebrativo più calmo e più attento alla preghiera personale. Una celebrazione di inizio offre l'opportunità di una catechesi liturgica adeguata ed è un momento privilegiato di preghiera che raccoglie la comunità, orientandone il cammino attraverso la meditazione dell'attesa dell'Emmanuele.

La liturgia delle quattro domeniche offre poi l'opportunità di nuclei tematici specifici per ognuna di queste celebrazioni. Sono possibili iniziative molteplici secondo le sensibilità locali e i sussidi di animazione liturgica e musicale a disposizione: inseriamo quattro schemi che propongono costantemente una introduzione, un momento di riflessione su temi diversi con canti o con salmi proclamati, l'ascolto della Parola di Dio, alcune intenzioni di preghiera, una conclusione.

Primo schema: L'UOMO NUOVO ACCOGLIE IL SIGNORE CHE VIENE NELLA SUA CASA

Si possono leggere vari testi patristici o di poeti sapienziali anche non cristiani per evidenziare il desiderio naturale di Dio e il senso dell'attesa. Il testo che segue è costruito come esempio di riflessione introduttiva.

93

G Dice l'angelo alle genti:

«Mettetevi in viaggio, andate,

troverete l'Emmanuele.

Dio è venuto in mezzo a noi!».

E racconta il viandante discreto e saggio:

«Sentii un turbine grande dalla terra:

un fragore di potenze terribili veniva dall'universo,

furie nascoste sprigionavano morte e rovina.

Non vidi Dio in quei segni di condanna.

Vidi i potenti del mondo assisi sui loro troni: burattinavano con eserciti agguerriti e dolenti, trascuravano i composti lamenti di madri e di spose. In quell'oltraggio saccente non trovai Dio.

Cercai tra i ricchi avvinghiati dalla loro smania: fabbricavano i colori del Natale,

commerciavano feste e banchetti.

Le loro comete non illuminavano la strada di Dio.

M'incontrai con molti che vendevano il futuro: inventavano esorcismi occulti e maligni, sognavano con l'oggi effimero d'ogni loro avventore. Non portavano a Dio.

Intervistai uomini illustri e di ribalta: si facevano bruciare innanzi incenso e lusinghe, lottavano con arguzia per i primi posti.

La loro arroganza era disperazione e vuoto di Dio.

Andai in ghetti squallidi e indigenti: imitavano, blasfemi e illusi, i signori, la loro povertà era morbosa e sterile. Non desideravano Dio.

Volli essere sapiente nella mente e conobbi la fatica di indicare il Vero. Volli essere santo nel cuore e ritrovai la strada del Presepe».

E con l'angelo del Signore e con tanti altri fratelli cantai un inno di gloria.

C Nel nome del Padre... II Signore sia con voi.

T E con il tuo spirito.

94

G    Il Signore dei cieli e della terra non ha abbandonato l'umanità nel peccato. Dopo i giorni violati dell'Eden ha promesso un Regno nuovo e una terra nuova a ogni uomo che segue con cuore sincero l'invito alla verità, alla pace e alla giustizia.

C Signore, insegnaci a scrutare in noi la tua perenne chiamata.

T Aiutaci a cercarti con cuore sincero.

C Signore, fa' che lasciamo le nostre abitudini per ritrovare il tuo amore.

T Dacci la forza di proclamare con fede il desiderio della tua liberazione.

C Mostraci il tuo volto, Signore.

T E saremo salvi.

Primo momento: UN CUORE PURIFICATO PER CERCARE IL VOLTO DI DIO

G    Guidati dalla voce dell'ignoto che si fa nome nel Dio di Abramo, di 'sacco e di Giacobbe, fermiamo i nostri passi e lasciamoci attirare da lui nel deserto. Ascoltiamo la voce dei profeti, purifichiamo il nostro cuore per contemplare il volto del Signore e sentire il suo passo accanto ai nostri passi.

CANTO (Canto d'esodo, sull'incontro di Dio nel deserto, sul desiderio di Dio).

C Preghiamo.

O Dio, che ci hai chiamati alla tua presenza, donaci la capacità di purificare il nostro cuore per ottenere il tuo perdono.

In Cristo Gesù, nostro Signore.

T Amen.

L     Os 2,16-19: Io la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.

C Chiediamo perdono al Signore per la nostra pigrizia e la personale indolenza ad abbandonare sentieri comodi e distesi per affrontare il deserto dove incontrare il Signore.

95

Invocazioni penitenziali libere con acclamazione penitenziale cantata o proclamata, ad es. : Purifica i nostri cuori e vedremo la tua salvezza; oppure invocazioni penitenziali dei formulari d'Avvento del Messale Romano.

Secondo momento: UN CUORE FIDUCIOSO NELL'ATTESA DEL SIGNORE CHE VIENE

G  Dio è geloso custode della nostra vita. La voce degli avvenimenti segnala ad ogni viandante del tempo il fascino della salvezza. Con cuore purificato attendiamo trepidi l'avvento glorioso del Messia.

CANTO (Tema della veglia attenta e fiduciosa).

C Preghiamo.

O indulgente pastore del tuo popolo,

tu non hai consegnato alla polvere del deserto

i nomi di coloro che hai chiamato alla tua grazia;

volgi il tuo sguardo a chi spera, con cuore purificato,

nella tua venuta. Tu che sei Dio...

T Amen.

L   Prv 3,3-7.11-12: Abbi fiducia nel Signore con tutto il cuore.

Preghiere spontanee chiuse da una acclamazione corale, ad es.: Noi speriamo in te, o Signore; oppure: Venga il tuo regno, Signore; o acclamazioni dai formulari dell'orazionale d'Avvento.

Terzo momento: UN CUORE ORANTE, APERTO CON MARIA AL MISTERO DI DIO

G  Vogliamo vivere in te, o Dio onnipotente e saggio. Donaci un cuore grande per amarti nelle difficoltà e nella gioia. Guardiamo a Maria, che nella trepida attesa dell'evento contempla il crescere, in sé, dei giorni della promessa.

CANTO (Maria, vergine orante nell'attesa del Salvatore).

C Preghiamo.

Infondi in noi la tua grazia, o Signore;

per l'annuncio dell'angelo

abbiamo conosciuto l'incarnazione di Cristo tuo Figlio;

concedi a noi di accogliere

il mistero della vita che ci salva

e di essere fedeli testimoni delle tue promesse.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

L 2 Ts 3,2-5: IL vostro cuore sia nella carità di Dio.

96

Meditazione personale con suggerimenti del celebrante.

PREGHIERA FINALE

C Ti ringraziamo, o Dio, per il tuo amore.

T Rinnovaci nel tuo amore e illumina il nostro cammino di salvezza.

C Ti benediciamo ed esaltiamo grandemente il tuo nome.

T Insegnaci ad essere vigilanti nell'attesa

ardenti nella carità fraterna.

C Ti adoriamo, o Dio, e celebriamo il giorno della tua salvezza.

T Rendici umili nell'ascolto della tua Parola,

donaci la forza di preparare le tue vie.

C E la benedizione di Dio onnipotente,

Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda sopra di voi

con voi rimanga sempre.

T Amen.

C Fedeli nell'attesa del Signore che viene, andate in pace.

T Rendiamo grazie a Dio.

CANTO FINALE

Secondo schema:

L'ATTESO VENNE A VISITARCI DALL'ALTO

C Nel nome del Padre...

T Amen.

C Risveglia la tua potenza, o Signore.

T E vieni a liberarci.

C Aiutaci, o Dio, nostra forza.

T E vieni a salvarci.

C Riscatta il tuo popolo, o Signore.

T E vieni in nostro aiuto.

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Primo momento: BISOGNO DI DIO

G Chi è l'uomo se dei suoi giorni non rimane memoria? Vago è il ricordo che lascia e le sue opere non vincono le tenebre del sepolcro. L'uomo che riposa in Dio giunge alla vita e vince le forze della morte che lo opprimono ogni giorno.

Sia benedetto Dio onnipotente, egli guarda con pietà il popolo che attende il compiersi delle sue promesse. Benediciamo il Signore che ci ha consacrati come segni e testimoni della sua venuta tra i giovani.

SALMO 29 (Proclamazione a cori alterni, o solista e coro)

Meditazione personale o riflessioni brevi spontanee o rilettura di espressioni che hanno offerto spunti di preghiera durante la recita del salmo.

C O Dio, guarda con bontà

noi qui riuniti nel tuo nome,

perdona le nostre infedeltà alla tua chiamata,

insegnaci a scoprire il bisogno del tuo amore che salva,

nell'attesa della tua venuta.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Secondo momento: DIO NON SI DIMENTICA DI NOI

G Nubi nere si addensano sull'orizzonte del nostro mondo e il cielo sembra non mandare segni di salvezza. Invochiamo con fiducia il Signore ed egli si ricorderà di noi. Crediamo nella sua venuta ed egli illuminerà i nostri volti come sole dall'alto.

SALMO 79

Meditazione o riflessioni spontanee o rilettura.

C O Pastore di Israele, ascolta la nostra preghiera, vieni in nostro aiuto

per essere presenza viva tra coloro che ti hanno dimenticato e non attendono più nessuno nei loro giorni di vita. Tu, che ci hai resi forti nel tuo nome,

allevia le difficoltà che ci affliggono e nutri il nostro spirito di santità e coraggio. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T Amen.

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Terzo momento: DIO È CON NOI

G Se Dio è con noi chi sarà contro di noi? Il Signore ci ha provati come oro nel crogiuolo ed ha purificato i nostri cuori. Il Signore è difesa della nostra vita, se i nostri passi non deviano dalla sua presenza. Il Signore è con noi se nell'attesa della sua venuta camminiamo con coloro che ci ha affidato verso le sorgenti della sua salvezza.

SALMO 26 (vv. 1-6.13-14)

Meditazione o riflessioni spontanee o rilettura libera.

C O Dio sorgente di bontà,

che hai disperso i tuoi segni di infinito

nella storia dell'umanità,

accogli la nostra fiduciosa preghiera

e concedi a noi tutti di contemplare il tuo volto di gloria.

In Gesù Cristo, nostro Signore.

T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA (Lettura plurivoce)

L Is 25,1: Signore, tu sei il mio Dio;

voglio esaltarti e lodare il tuo nome, perché hai eseguito progetti meravigliosi, concepiti da lungo tempo, fedeli e veri.

2° L Is 25,4: Tu sei sostegno al misero,

sostegno al povero nella sua angoscia, riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo.

3° L Is 25,6: Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffmati.

99

1° L Is 25,7: Egli strapperà su questo monte

il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti.

2° L Is 25,8: Eliminerà la morte per sempre;

il Signore Dio asciugherà le lacrime

su ogni volto;

farà scomparire da tutto il paese

la condizione disonorevole del suo popolo,

poiché il Signore ha parlato.

L Is 25,9: E si dirà in quel giorno:

«Ecco il nostro Dio;

in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza».

CANTO RESPONSOR1ALE

C Dio si ricorda del suo popolo e viene a visitarci. La Chiesa lo attende e lo invoca.

T Vieni, Signore Gesù!

Intenzioni libere o dall'Ufficio delle Ore d'Avvento o dall'Orazionale.

CT Padre nostro...

C Mostra la tua potenza, Signore,

soccorri coloro che ti attendono

e rendici capaci di annunciare al mondo la tua venuta

liberandoci dal peccato e da ogni male.

In Cristo Gesù e nostro Signore.

T Amen.

Terzo schema: IL SIGNORE VIENE CERTAMENTE SULLA VIA DEGLI UOMINI

C Nel nome del Padre...

Riuniti nel nome di Cristo celebriamo la sua attesa: la grazia del Signore onnipotente sia con tutti voi.

T E con il tuo spirito.

100

C Nella notte attendiamo il Signore;

liberiamoci dalle cose inutili a cui troppo ci siamo abituati

per riprendere il cammino incontro a lui.

Egli verrà a visitarci

e riconfermerà la sua promessa ed elezione.

Vegliamo e imploriamo la sua presenza

su tutti coloro che il Signore onnipotente

ha posto accanto a noi

per celebrare insieme il giorno di grazia e santità.

I testi che seguono sono nuclei tematici di preghiera e riflessione. Tenendo conto dello schema si suggerisce di fare una scelta dei momenti indicati; le preghiere corali si possono recitare con due lettori e acclamazione cantata, ad es.: Vieni, Signore Gesù; oppure a cori alterni, o solista e tutti.

Primo tema: IL SIGNORE VIENE CERTAMENTE

G Il disagio di vagare nelle tenebre e il dramma del dolore non devono portare alla sfiducia; il silenzio di Dio si fa voce nei profeti, nella legge e nella promessa: il Signore viene certamente e porta con sé il premio.

L Ab 2,1-4: Il Signore verrà e non tarderà. Riflessione in silenzio.

PREGHIERA CORALE

Certa è la tua venuta, o Dio, come è sicuro il sorgere dell'aurora, il sopraggiungere della primavera e il crescere della vita dell'uomo.

Il dubbio non tormenti il nostro cuore, gli idoli non arrestino il desiderio di cercarti. Tu sei un Dio paziente,

tu guidi i nostri passi alla salvezza.

Reale è la tua venuta

come è vero il nostro soffrire,

il nostro cercare e affannarci,

il nostro correre in cerca di una mèta.

Con le lampade vestite a festa attendiamo il tuo ritorno.

La tua promessa è per sempre; vieni e non tardare.

101

Secondo tema: IL SIGNORE

VIENE SULLA VIA DEGLI UOMINI

G  La promessa è divenuta presenza

e Dio ha piantato la sua tenda in mezzo a noi.

L   Bar 3,32b-38: È apparso sulla terra e ha dimorato tra gli uomini.

Riflessione in silenzio.

PREGHIERA CORALE

Nell'errare diuturno dell'uomo tu ti fai presente, o Signore,

come stella unica, che guida nella via, come imprevisto che fa cambiare direzione.

Vieni a turbare i piani del ricco che ha già riempito i suoi granai; vieni per condividere la sorte di Lazzaro che si ciba di rifiuti.

Vieni a vedere Zaccheo sul sicomoro

per dirgli che vuoi cenare con lui;

vieni al pozzo solitario

per dissetare la donna con acqua di vita eterna.

Vieni per Paolo lungo la via di Damasco per farlo apostolo delle genti; vieni per Simone di Giovanni per farlo pietra, pescatore e pastore.

Terzo tema: IL SIGNORE VIENE PER TUTTI

G  11 Regno di Dio è senza frontiere e la sua pace ha i confini dell'orizzonte. Il Figlio di Dio è promessa di salvezza per ogni uomo di buona volontà.

L   Rm 8,28-32: Il Padre lo ha mandato per noi tutti. Riflessione in silenzio.

102

PREGHIERA CORALE

Tu non rifiuti, o Signore, ciò che hai creato,

guardi in volto ad ogni uomo,

saluti chiunque incontri e bussi ad ogni porta.

Vieni per chi ti aspetta

e in chi ancora non ti attende,

per chi è carico di speranza

e in chi ha il cuore affranto e umiliato.

Vieni per chi ha fatto della vita un dono e per chi l'ha sciupata nell'orgoglio,

vieni per Marta affaccendata e per Maria tesa nell'ascolto.

Vieni in ogni tempo, vieni per ogni uomo, vieni per sempre.

Quarto tema:

IL SIGNORE VIENE IMPROVVISAMENTE

G  Il Signore viene come un ladro per rapire i tesori accumulati sulla terra, e viene come angelo di vittoria per incoronare le fatiche del giusto abbandonato.

L   Lc 12,35-40: Verrà quando meno lo aspettate. Riflessione in silenzio.

PREGHIERA CORALE

Tu non segni il tempo della tua venuta, non conti i nostri anni.

Sei presenza costante e improvvisa, sei giudice di salvezza per chi ha amato.

Vieni quando la notte è fonda e rompi la quiete del sonno; vieni quando il giorno è pieno e interrompi il lavoro quotidiano.

Vieni nella sera della vita e le mani sono usate e stanche, vieni nel mattino

in un cuore candido e innocente.

Vieni quando gli occhi sono ebbri di luce e la gioia dilata gli orizzonti; vieni quando le tenebre ci avvolgono e la tristezza trasuda dal cuore.

103

Quinto tema: VIENE NEI SEGNI DELLE PICCOLE COSE

G  Non cerchiamo grandi cose con sogni di conquista e di potere. Il Signore non è nel frastuono di chi domina, ma volge il suo sguardo per l'umile e il povero. Il Signore ci nutre con un pane di vita eterna.

L   Mt 26,26-27: Il pane e il vino. Riflessione in silenzio.

PREGHIERA CORALE

Tu prediligi ciò che non appare,

non scegli quanto è frutto dell'orgoglio umano, ma quanto è fatto con l'amore del Creatore.

Vieni come pane

posto su una povera mensa: è spezzato dai fratelli e dà una vita eterna.

Vieni come vino generoso raccolto in un unico calice: suggella l'alleanza e suscita la gioia della festa.

Vieni come luce

che illumina ogni cuore, vieni come parola quotidiana piena di grazia e di verità.

Sesto tema: VIENE NEL VOLTO DELL'UOMO

G  Il Figlio dell'uomo ritrova la sua immagine in ogni pellegrino del tempo. Siamo il volto di Gesù di Nazaret, siamo i suoi passi capaci di seguire ogni richiamo di giustizia e di libertà.

104

L Mt 25,40: Lo avete fatto a me. Riflessione in silenzio.

PREGHIERA CORALE

Vieni nella storia di ogni giorno, vieni come amico attento.

Non sei un idolo di trionfo: il tuo volto è il volto di ogni uomo.

Vieni come viandante

che rinfranca il cuore sfiduciato e stanco.

Vieni come amico e riveli nella sera di Emmaus il compiersi eterno dei tuoi giorni.

Vieni come uomo di Dio che prega nella notte;

vieni come uomo nel nostro mondo

ami la gioia sincera di una festa.

Silenzio e preghiera personale.

CANTO

C Ti chiediamo, o Signore: rendici segni della tua attesa, profeti della tua venuta

santi per essere tua presenza.

Si sciolga la nostra fiduciosa preghiera

in questa notte;

non ti preghiamo solo per noi stessi,

ma per tutta la Chiesa:

sia luce che rischiara le tenebre.

Ti preghiamo per i giovani che ci hai affidato:

sappiano crescere nella speranza.

Ti preghiamo per tutta la famiglia salesiana:

sia essa un «resto» qualificato

capace di ospitare Dio.

Invochiamo la misericordia del Signore

chiediamo la sua presenza in mezzo a noi.

T Vieni, Signore Gesù!

105

G — Quando siamo nel peccato:

—         Quando il nostro animo è turbato dal dubbio:

—         Quando siamo nell'errore:

—         Quando la nostra esistenza scorre nell'indifferenza:

—         Quando sono monotoni i giorni della nostra consacrazione:

—         Quando chiamiamo buone tutte le nostre abitudini:

—         Quando dimentichiamo i nostri fratelli:

—         Quando perdiamo il significato delle parole che pronunciamo:

—         Quando non ti annunciamo con la vita:

—         Quando non sappiamo più attenderti:

—         Quando non ti ascoltiamo nella preghiera:

—         Quando dimentichiamo di dover preparare le tue vie:

—         Quando non diamo all'amore il volto del perdono:

C Raccogli, Signore, queste nostre preghiere. Donaci il desiderio di vegliare nella notte e di pregare sempre

affinché ogni gesto della nostra vita provenga dal tuo amore.

Tu che sei Dio...

T Amen.

BENEDIZIONE SOLENNE (Dai formulari d'Avvento)

Quarto schema: UFFICIO VIGILIARE DELLE DOMENICHE DI AVVENTO

Per intensificare la preparazione al Natale è opportuno celebrare dopo i primi Vespri delle Domeniche di Avvento l 'Uf ficio vigiliare secondo le modalità proposte dalla Liturgia delle Ore.

È un momento significativo di vita spirituale che prepara la comunità al «Giorno del Signore», affinché ciò che si annuncia sia contemplato e ciò che si dice sia meditato e pregato coralmente. È pregare nella notte per attendere, perché il Signore ci trovi vigilanti alla sua venuta in mezzo a noi.

C Signore, apri le mie labbra.

T E la mia bocca proclamerà la tua lode.

106

Ant. (Come dal proprio)

SALMO 66: Tutti i popoli glorifichino il Signore.

INNO

SALMI e LETTURE C011 i RESPONSORI (Come dal proprio)

I TRE CANTICI (Come dall'appendice della Liturgia delle Ore)

LETTURA DEL VANGELO

Breve riflessione.

INNO DI RINGRAZIAMENTO (Te Deum)

ORAZIONE (Come dal proprio con la possibilità delle orazioni alternative proposte dal Messale Romano)

BENEDIZIONE SOLENNE

Dc Inchinatevi per la benedizione.

C Dio, che vi dà la grazia di celebrare la prima venuta del suo Figlio e di attendere il suo avvento glorioso, vi santifichi con la luce della sua visita.

T Amen.

C Nel cammino di questa vita, Dio vi renda saldi nella fede, gioiosi nella speranza,

operosi nella carità.

T Amen.

C Voi che vi rallegrate per la venuta del nostro Redentore, possiate godere della gioia eterna,

quando egli verrà nella gloria.

T Amen.

Con lo stesso schema della ufficiatura si ripropongono le veglie delle altre domeniche.

3.2.3. CORONA D'AVVENTO (o altro rito lucernare)

Questa o altre iniziative analoghe possono sottolineare nella comunità l'itinerario d'Avvento; si possono fare in chiesa o in refettorio o nella sala della comunità, durante o dopo i primi Vespri delle Domeniche di Avvento.

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Sono possibili elaborazioni secondo le modalità dei riti lucernari del luogo.

Schema del rito in refettorio

CANTO (tradizionale d'Avvento o quello riportato)

Durante il canto si accendono i lumi in numero corrispondente alla domenica in corso.

In uno

CORO o SOLO

I domenica: la candela dei profeti.

S'accende una luce all'uomo quaggiù,

presto verrà tra noi Gesù. Annuncia il profeta la novità: il re Messia ci salverà.

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Rit. Lieti cantate: gloria al Signor! Nascerà il Redentor.

Il domenica: la candela di Betlemme.

S'accende una luce all'uomo quaggiù,

presto verrà tra noi Gesù. Un'umile grotta solo offrirà Betlemme, piccola città. Rit.

III domenica: la candela dei pastori.

S'accende una luce all'uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù.

Pastori, adorate con umiltà

Cristo, che nasce in povertà. Rit.

IV domenica: la candela degli angeli.

S'accende una luce all'uomo quaggiù,

presto verrà tra noi Gesù. Il coro celeste «Pace» dirà

«a voi di buona volontà!». Rit.

LETTURA BREVE (dalla liturgia della Domenica) PREGHIERA DI BENEDIZIONE

D Illumina i nostri passi, Signore, e saremo salvi. Benedici questa luce che rischiara le nostre tenebre e dirige i nostri passi a contemplare il tuo volto. Tu sei l'atteso delle genti,

tu condividi le sorti di questa nostra umanità, tu sei l'Emmanuele

e vivi e regni nei secoli eterni.

T Amen.

D Vieni, Signore Gesù.

T Vieni presto tra noi.

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3.2.4. NOVENA DI NATALE

Nei nove giorni che separano dal Natale, la comunità cristiana

per antica tradizione coglie in trepida attesa come Maria.

I giorni della promessa si stanno per compiere. Il giorno della meraviglia sta per sorgere all'orizzonte.

Come comunità di credenti, fatti voce di profetica esultanza anche noi ci raccogliamo in preghiera per vegliare con le lampade vestiti a festa. Il Signore è vicino. Disponiamoci ad accoglierlo con la semplicità dei pastori e con la sapienza dei Magi.

Per esprimere la meraviglia e la gioia per le grandi opere dell'Onnipotente le antifone «O» al Magnificat di ciascun giorno suggeriscono a ogni credente movimenti di esultanza:

·  allo Sposo di Sion che viene per il giorno delle nozze;

·  alla Sapienza che era all'origine del mondo ed è presente nello svolgersi della storia;

·  alla Guida che introduce nella vera terra promessa;

·  al Germoglio che spunta nella casa di Davide e dà inizio a una nuova epoca;

·  alla Chiave che apre all'uomo la porta della libertà e rivela il senso di tutto;

·  all'Astro che sorge a oriente, vince la notte e segna l'inizio di un giorno di luce;

·  al Re che è pietra fondamentale su cui si costruisce tutta la vita e la storia umana;

·  all'Emmanuele, il Dio-con-noi, che vince ogni assenza e lontananza da Dio;

·  al Signore Gesù, il Salvatore, il vero uomo e il vero Dio, la luce che illumina ogni uomo.

Si propongono due schemi celebrativi: il primo, completo, è presentato in modo articolato e indica possibili letture alternative, che devono essere preparate con appositi commenti (la strutturazione della novena è indicata inizialmente in modo generale; segue poi la sua definizione giorno per giorno). Il secondo schema si riferisce più propriamente alla novena unita all'ufficiatura dei Vespri.

Primo schema celebrativo della novena

INVITO DEL CELEBRANTE

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CANTO DELLE PROFEZIE

Ec-co il Si-gno- re vie-ne: veni- te a-do-ria-mo. PRIMA LETTURA (secondo i giorni della novena) CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo dell'attesa)

1   Si rallegrino i cieli ed esulti la terra;

monti, acclamate con gioia.

Le montagne porteranno al popolo la pace, le colline annunceranno la giustizia.

2   Il Signore, nostro Dio, viene e ci salva,

avrà compassione dei suoi miseri. O cieli, mandate la vostra rugiada, la terra si apra e produca il Salvatore.

3   0 pastore d'Israele, ascolta il nostro grido,

risveglia la tua forza e vieni!

O Signore degli eserciti, vieni a liberarci, illumina il tuo volto e saremo salvi.

4 Vieni, o Signore, vieni, non tardare,

sciogli i peccati del tuo popolo. Perché sopra la terra si conosca la tua via, la tua salvezza in tutte le nazioni.

5   Oh, se tu squarciassi i cieli e scendessi,

al tuo volto tremerebbero le montagne. Al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo sia gloria nei secoli. Amen!

113

SECONDA LETTURA (secondo il giorno corrispondente)

BREVE COMMENTO O OMELIA DEL CELEBRANTE (secondo il giorno)

ANTIFONA «o» (secondo il giorno corrispondente) CANTICO DELLA VERGINE MARIA

L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva.

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA (secondo i giorni)

BENEDIZIONE CANTO FINALE

114

16 dicembre: LA PROMESSA

CANTO DELLE PROFEZIE

RITO LUCERNARE

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: Ger 31,1-9 (oppure Is 61,1-3)

Introduzione — «il Signore ha salvato il suo popolo»: questa promessa, che il profeta Geremia rivolgeva al popolo d'Israele, è attuale anche per noi: Dio viene continuamente alla ricerca dell'uomo per salvarlo prima ancora che noi lo invochiamo e chiediamo il suo aiuto.

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Lc 4,14-22

Introduzione — La promessa fatta dal Signore per bocca dei profeti è diventata una realtà viva e concreta nella persona e nell'opera di Gesù, nell'annuncio del suo Vangelo: la buona notizia della salvezza portata a tutti gli uomini.

COMMENTO ALLE LETTURE

—         L'uomo di oggi è forse meno sensibile al suo bisogno di salvezza: la scienza, la tecnica, il progresso gli danno un senso di sicurezza oltre il quale egli non cerca altro.

—         Eppure anche nella società attuale sono numerose ed evidenti le situazioni che, come tanti punti di resistenza del peccato, richiedono di essere «salvate»: gli emarginati, gli oppressi, i popoli che soffrono la fame e quelli che vivono in continuo regime di guerra; le persone senza casa, senza lavoro; i giovani abbandonati o quelli che non trovano più nelle loro famiglie un ambiente adatto per una crescita equilibrata a livello umano e cristiano...

—         Tutti questi sono i «poveri» che Gesù è venuto a salvare, i «prigionieri» che è venuto a liberare: perché tale salvezza si compia siamo chiamati, come cristiani e come comunità consacrata da Dio, alla testimonianza del lieto evento tra i

115

giovani, ad essere presenza dell'Emmanuele nell'oggi conflittuale del mondo.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Signore della terra e delle genti, vieni e spezza il giogo

della nostra antica schiavitù.

INTERCESSIONI

C Rivolgiamo la nostra preghiera al Padre che da tutta l'eternità ha preparato per noi un piano di salvezza: chiediamogli che compia anche oggi la sua promessa per opera del suo Figlio Gesù.

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù.

—       Perché il Vangelo sia annunciato a tutti gli uomini ed essi sappiano che Dio li ama e che Gesù è venuto a portare la salvezza, preghiamo.

—       Perché i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà siano sempre pronti e disponibili a compiere opere di salvezza che manifestino al mondo la bontà del Padre, preghiamo.

—       Perché noi qui presenti sappiamo riconoscere i segni della venuta del Signore nella nostra comunità e accoglierli come adempimento delle sue promesse, preghiamo.

(Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C Manifesta la tua potenza, o Dio,

soccorrici con la tua forza:

il tuo amore vinca in noi le resistenze del peccato

e affretti il momento della salvezza.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

116

17 dicembre: L'ATTESA

CANTO DELLE PROFEZIE

RITO LUCERNARE

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: /5 63,16b-17; 64,1.3b-8

Introduzione — Dio ha promesso che dimenticherà il peccato del suo popolo e manderà la salvezza. La lunga attesa di Israele si esprime in un'invocazione che diventa anche la nostra preghiera perché Dio, nostro Padre, intervenga prontamente: «Oh, se tu squarciassi i cieli e discendessi!...».

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: / COr 1,3-9

Introduzione — Nell'attesa della venuta del Signore siamo fortificati dall'aiuto che Dio ci concede, in maniera abbondante e diversa, per renderci fedeli e vigilanti.

COMMENTO ALLE LETTURE

-  Il giorno della «manifestazione» del Signore nostro Gesù Cristo non è soltanto il Natale che ci prepariamo a celebrare, ma anche la venuta del Cristo glorioso alla fine dei tempi. Allora saremo giudicati secondo le nostre opere e avrà compimento definitivo la promessa della nostra salvezza.

—         Nel tempo attuale, durante la nostra vita abbiamo la certezza che Dio è fedele; non ci abbandona nei momenti della difficoltà e della prova, ma ci soccorre con la sua grazia, perché restiamo saldi nel bene e rispondiamo con la nostra fedeltà alla fedeltà di Dio Padre che si è già manifestata nel donare al mondo suo Figlio Gesù.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Sapienza,

che esci dalla bocca dell'Altissimo, ti estendi ai confini del mondo,

e tutto disponi con soavità e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza.

117

INTERCESSIONI

C Mentre aspettiamo ardentemente la «manifestazione» del Signore nostro Gesù Cristo, imploriamo con insistenza la sua misericordia: lui che è fedele alle promesse, voglia salvare anche oggi quelli che lo aspettano.

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù.

—         Per la Chiesa, perché sia sempre fedele dispensatrice dei doni della parola, dei sacramenti, della testimonianza evangelica, a sostegno della fedeltà dei cristiani, preghiamo.

—         Per tutti gli uomini che cercano Dio con cuore sincero: l'attesa della manifestazione del Signore possa dare un senso alla loro vita, preghiamo.

— Per tutti noi qui presenti, perché non restiamo indifferenti all'ascolto della parola di Dio ma sappiamo accoglierla come dono e viverla con gioia, preghiamo. (Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C Signore, nostro Dio,

rendici pronti nell'attesa di Cristo, tuo Figlio:

quando egli verrà e busserà alla porta,

ci trovi vigilanti nella preghiera

ed esultanti nella lode.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

118

18 dicembre: DALLE TENEBRE ALLA LUCE

CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: IS 9,1-6

Introduzione — Il profeta ha previsto e preannunciato la nascita del Salvatore come una grande luce sorta a rischiarare il mondo. Questa luce è speranza anche per noi.

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Rm 13 , 11-14

Introduzione — La luce di Cristo deve risplendere anche nella vita del cristiano: l'apostolo Paolo ci esorta a vivere nella luce; così sarà manifestata dalla nostra vita la salvezza che sta per venire come aurora di un nuovo giorno.

COMMENTO ALLE LETTURE

— La venuta di Gesù deve essere preparata con un'attesa vigilante e operosa. Per questo san Paolo ci scuote e ci invita a svegliarci dal sonno!

— Accogliamo l'invito alla conversione. Il nostro cuore s'è adagiato nelle abitudini e nella falsa sicurezza dell'egoismo e del benessere.

— Destiamoci dal torpore dell'indolenza. La nostra vita s'è troppo compromessa nella pigrizia spirituale, nell'incapacità di udire il grido del bisognoso e nella preghiera sterile.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Signore, guida della casa d'Israele che sei apparso a Mosè

nel fuoco del roveto,

e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente.

119

INTERCESSIONI

C Il Signore, nell'attesa del suo Natale, ci chiama a risvegliarci dal sonno, a convertirci a lui con tutto il cuore. Accogliendo questo invito, chiediamo al Signore il suo aiuto, perché possiamo essere, come lui e con lui, luce del mondo.

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù.

—         Per la nostra comunità: sappia essere luce per quanti la incontrano e testimonianza di Gesù Salvatore, luce del mondo, preghiamo.

—         Per tutti gli uomini: non prevalgano in loro le tenebre dell'egoismo, della paura, della diffidenza reciproca, ma risplenda il coraggio, l'altruismo, la fiducia e l'onestà della vita, preghiamo.

—         Per noi qui presenti: perché sappiamo riconoscere il volto luminoso del Signore che viene in ogni nostro fratello, specialmente nei più deboli e poveri, preghiamo. (Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C O Dio, Padre di bontà e di misericordia, nel tuo Figlio Gesù ci hai chiamati dalle tenebre alla luce: dona a noi, tuoi figli, dí ridestarci dal sonno dell'egoismo e del peccato per andare incontro al Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

19 dicembre: GESÙ SALVATORE PORTA LA PACE

CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE INNO D'AVVENTO

120

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: Is 11,1-9

Introduzione — Dal vecchio tronco della dinastia di Davide spunterà un germoglio nuovo: il Salvatore. Egli farà regnare nel mondo la giustizia e la pace.

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Ef 2,12-18

Introduzione — Gesù, venendo nel mondo come Salvatore, si è fatto annunciatore di pace per tutti: per i vicini (i figli del popolo eletto) e per i lontani (tutti gli altri popoli). Questa pace l'annuncia oggi anche a noi.

COMMENTO ALLE LETTURE

— Viene descritto, con poetico candore, un inno di pace e di giustizia che esalta la futura armonia del creato, non più servo delle tenebre. La ragione di tanta pace è nella conoscenza del vero e nell'adesione al bene, perché il regno di Dio si è definitivamente instaurato nel cuore di ogni uomo.

— Gesù stesso ci dà garanzia di vera pace perché è amore al Padre e ai fratelli. Da questo amore, che è dono dello Spirito e che unisce fra loro i credenti, nasce ogni pacificazione e riconciliazione.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Germoglio di lesse,

che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano:

vieni a liberarci, non tardare.

INTERCESSIONI

C Il Salvatore che viene, non soltanto porta la pace, ma egli stesso è la nostra pace; preghiamolo perché questo suo dono regni duraturo nel mondo.

121

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù. — Per la Chiesa: arricchita dei doni dello Spirito, come il germoglio di lesse, sia sempre annunciatrice di giustizia e di pace nel mondo, preghiamo.

— Per tutti coloro che hanno responsabilità di governo: cerchino sempre con sincerità e convinzione le vie della pace per risolvere le situazioni di tensione e conflitto tra i popoli, preghiamo.

— Per noi qui riuniti: perché ci lasciamo coinvolgere dal progetto di Cristo che è un progetto di pace per l'umanità, e sappiamo realizzarlo nelle nostre scelte quotidiane, preghiamo.

(Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C O Dio, Padre buono e onnipotente, esaudisci le nostre preghiere. Nel tuo Figlio ci hai donato la pace; concedi anche a noi di essere, oggi, costruttori di pace, per realizzare il tuo progetto di salvezza. Te lo chiediamo per lo stesso Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE

CANTO FINALE

20 dicembre:

GESÙ SALVATORE PORTA LA LIBERTÀ

CANTO DELLE PROFEZIE

RITO LUCERNARE

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: Ger 23,3-8

122

Introduzione — Dio promette al suo popolo una nuova liberazione, preannuncio di quella che verrà operata dal Messia: Gesù, il vero pastore, salvatore e liberatore di tutti gli uomini.

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Gal 4,4-10; 5,1

Introduzione — La vera libertà è quella di essere figli di Dio e di poterlo chiamare Padre; ma è una libertà che impegna.

COMMENTO ALLE LETTURE

-    Il profeta annuncia che dalla discendenza di Davide apparirà un re salvatore e liberatore del suo popolo. Questo annuncio è segno e profezia del futuro Messia, il Cristo, mandato nella pienezza dei tempi per liberare tutti coloro che erano schiavi del peccato e della idolatria.

— Questa libertà-liberazione raggiunge anche noi attraverso la Chiesa, l'annuncio della Parola e la celebrazione dei sacramenti.

— È una libertà che ci viene donata dallo Spirito di Dio, il quale ci rende figli e ci consente di chiamare Dio col nome di Padre.

— È libertà che ci impegna ad essere fedeli alla volontà di Dio. Egli per primo è venuto a cercarci per salvarci e vuole che collaboriamo con le nostre opere all'avvento del Regno.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Chiave di Davide,

scettro della casa d'Israele, che apri, e nessuno può chiudere, chiudi, e nessuno può aprire: vieni, libera l'uomo prigioniero, che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.

INTERCESSIONI

C Nella pienezza dei tempi Dio Padre ha mandato suo Figlio per la nostra salvezza. Egli ha liberato gli uomini dalla schiavitù del male e del peccato. Preghiamo con cuore di figli perché questa libertà non venga mai meno.

123

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù. — Per la santa Chiesa di Dio: proclami al mondo intero la libertà che Cristo ci ha dato, preghiamo. — Per tutti i cristiani: nell'ascolto e nell'attuazione della parola di Dio trovino la vera libertà dei figli di Dio, preghiamo.

— Per gli infedeli e i peccatori: ascoltino la parola del Vangelo che dona vera libertà, preghiamo.

(Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C Oppressi sotto il giogo del peccato, aspettiamo con fede, Dio nostro, la nuova nascita del tuo unico Figlio: la sua venuta ci liberi dalla schiavitù antica. Te lo chiediamo per lo stesso Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

21 dicembre: GESÙ SALVATORE, LUCE DEL MONDO

CANTO DELLE PROFEZIE

RITO LUCERNARE

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: IS 60,1-5

Introduzione — In una visione profetica, Isaia vede una grande luce inondare Gerusalemme e tutti i popoli accorrere a lei per essere illuminati e salvati; questa descrizione è immagine della Chiesa di Cristo, segno di salvezza per tutti gli uomini.

124

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Lc 1,67-79

Introduzione — Anche nel Vangelo il sacerdote Zaccaria profetizza e annuncia la venuta del Salvatore come un sole nascente che splende sul mondo, vince le tenebre del peccato e indica le vie della pace.

COMMENTO ALLE LETTURE

— Dio è luce perché in lui risplendono la bontà, la verità e l'amore. Questa sua luce egli la comunica all'uomo perché la diffonda nel mondo. Ma nel corso della storia l'uomo ha sovente offuscato la luce divina con le tenebre del male, dell'egoismo, del peccato.

— Ecco allora il richiamo che viene da Gerusalemme, la città santa del popolo eletto, per invitare tutti gli uomini a camminare in una vita rinnovata e illuminata direttamente da Dio.

— Ecco il Cantico di Zaccaria che benedice Dio perché manderà un redentore a salvare l'uomo dal peccato e dalla morte. Questo salvatore è Gesù che ha detto: «Io sono la luce del mondo; chi segue me... avrà la luce della vita» (Gv 8,12).

— Nel Battesimo siamo stati «illuminati» da questa luce che è Cristo. 11 Natale del Signore ci inonda continuamente della stessa luce che viene da Dio, affinché illumini la nostra vita e faccia risplendere in noi e attorno a noi i suoi frutti: tutto ciò che è buono, giusto e vero (cf Ef 5,9). Così anche attraverso noi potrà risplendere nel mondo la luce di Gesù salvatore.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Astro che sorgi,

splendore della luce eterna,

sole di giustizia:

vieni, illumina chi giace nelle tenebre

e nell'ombra di morte.

INTERCESSIONI

C La luce vera che illumina ogni uomo sta per venire nel mondo. Chiediamo al Signore di saperla accogliere, di

lasciarci «illuminare» da lui per far risplendere la sua luce nella nostra vita e nel mondo.

125

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù.

—         Per la Chiesa di Dio: come nuova Gerusalemme splendente di luce, illumini tutti gli uomini sulla via della salvezza, preghiamo.

—         Per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti e i Religiosi: siano fedeli al messaggio di Dio che è luce alla nostra mente e al nostro cuore, preghiamo.

— Per gli uomini che non conoscono ancora la gioia della fede: rischiarati dalla luce di Cristo intraprendano il cammino che conduce a lui, preghiamo.

(Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C Inondati dalla nuova luce della tua parola che si è incarnata, ti preghiamo, o Dio onnipotente: risplenda nelle nostre opere ciò che per la fede rifulge nel nostro spirito. Per Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

22 dicembre: GESÙ SALVATORE DI TUTTI

CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: IS 2,2-3

Introduzione — Dio vuol salvare tutti gli uomini chiamandoli a far parte del suo popolo. Nella lettura che ascolteremo

è preannunciato il compimento di questo piano di Dio che si realizzerà con la venuta di Gesù.

126

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Tt 2,11-3,2

Introduzione — La salvezza di Dio si è manifestata a tutti gli uomini nel Salvatore nostro Gesù Cristo. Così ci assicura l'apostolo Paolo, invitandoci ad essere zelanti nelle opere buone mentre aspettiamo la venuta finale del Signore.

COMMENTO ALLE LETTURE

—         Il progetto di Dio è quello di riunire tutti gli uomini in un popolo «ben disposto» a compiere la sua volontà di pace, di giustizia, di amore.

—         Purtroppo, nella storia dell'umanità, il peccato, l'odio, l'egoismo hanno sempre provocato disunione, guerre, ostilità. — Ma Cristo è venuto tra gli uomini: ha portato e predicato la pace, la fraternità; è diventato il punto di incontro e di riconciliazione fra Dio e gli uomini, e di tutti gli uomini fra di loro.

—         La sua opera è opera oggi continuata dalla Chiesa: essa è il popolo, il tempio, la famiglia di Dio; il prolungamento della presenza e dell'azione del salvatore Gesù tra gli uomini; essa non si stanca di rivolgere agli uomini, in nome di Cristo, il suo appello all'amore, alla solidarietà fraterna, alla pace.

—         Rispondiamo a questo appello, rendendo attivo nella preghiera e nelle opere della fraternità evangelica il nostro impegno perché tutti possano conoscere la salvezza portata da Gesù.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Re delle genti,

atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno:

vieni, e salva l'uomo

che hai formato dalla terra.

127

INTERCESSIONI

C Invochiamo la venuta di Gesù in questo nostro mondo ancora lacerato da odio e discordie: il Salvatore di tutti riunisca la famiglia umana nell'amore e nella fede che salva.

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù.

—       Per la Chiesa di Dio: sia la nuova Gerusalemme alla quale accorrono tutte le genti per formare il popolo di Dio, ben disposto a compiere la sua volontà, preghiamo.

—       Per le persone che non credono, per gli atei e gli indifferenti; scoprano nella loro vita i segni della presenza e dell'amore di Dio che salva, preghiamo.

—       Per coloro che soffrono nello spirito e nel corpo: trovino nel Signore forza e speranza, preghiamo.

—       Per la nostra comunità: con la sua testimonianza viva e coerente sia un segno che conduce verso il Signore, preghiamo.

(Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C Dio di bontà e di misericordia, guarda con benevolenza noi, tuo popolo, ed esaudisci le nostre preghiere. Manda Gesù, tuo Figlio, perché manifesti la salvezza a tutti gli uomini ed essi possano riconoscerti senza errore e amarti fedelmente. Te lo chiediamo per lo stesso Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

23 dicembre: GESÙ È L'EMMANUELE, IL «DIO-CON-NOI»

CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE

128

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: IS 7,10-15

Introduzione — Dio ama gli uomini con amore infinito: per questo ha mandato ad abitare in mezzo a noi suo Figlio Gesù, nato da una vergine: egli è l'Emmanuele, il «Dio-con-noi».

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Lc 1,26-33

Introduzione — In Maria si è avverato il prodigio profetato da Isaia: la Vergine darà alla luce un figlio e questi sarà il «Dio-con-noi».

COMMENTO ALLE LETTURE

—         Fin dall'inizio della creazione Dio aveva stabilito di vivere con l'uomo, di essere con lui in rapporto di amicizia... Ma con il peccato l'uomo perse l'amicizia di Dio, si trovò solo, abbandonato a se stesso, in un mondo ostile.

—         Dio però rimase fedele al suo progetto: si scelse un popolo, Israele, lo prese sotto la sua protezione e in mezzo ad esso pose la sua dimora. A questo popolo annunciò più volte, per mezzo dei profeti, che avrebbe mandato un Salvatore, un Messia, per rinnovare il rapporto dell'antica amicizia con tutti gli uomini, per stabilire la sua dimora nel cuore di ogni uomo.

—         Questo annuncio è diventato realtà con la nascita di Gesù: il Figlio di Dio ha preso un corpo d'uomo nel seno di Maria; in lui possiamo contemplare il volto di Dio.

—         Gesù ora è presente come «Dio-con-noi» anche nella Chiesa, nella parola che ci viene annunciata, nell'Eucaristia e nei sacramenti che celebriamo; è presente in ognuno dei nostri fratelli, lui che ha detto: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40).

—         Egli è ancora presente in ciascuno di noi, nel nostro cuore quando ascoltiamo con fede la sua parola e la mettiamo in pratica; da noi egli aspetta questa risposta di fedeltà al suo amore.

129

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e certezza dei popoli:

vieni a salvarci,

o Signore nostro Dio.

INTERCESSIONI

C Rendiamo grazie a Dio Padre che, spinto dal suo amore misericordioso, ha mandato il Figlio suo nel mondo per essere «Dio-con-noi»; pieni di fiducia nella sua bontà, rivolgiamogli la nostra preghiera.

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù.

—         Per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti e i Religiosi: siano sempre testimoni fedeli della presenza di Cristo nel mondo, preghiamo.

—         Per i cristiani: si rafforzi la loro fede nella presenza di Dio nel mondo, preghiamo.

—         Per tutti gli uomini che Dio ama: non restino indifferenti alla venuta di Cristo in mezzo a loro, preghiamo. (Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C Padre santo, Dio di bontà e di misericordia, tu non ci lasci soli nel cammino della vita, ma sei vivo e operante in mezzo a noi e accompagni la tua Chiesa pellegrina nel mondo. Noi ti preghiamo: rinnova i nostri cuori perché siano pronti ad accogliere la venuta di tuo Figlio che ci hai donato come fratello e redentore. Egli è Dio, e vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

130

24 dicembre: ANDIAMO CON GIOIA INCONTRO AL SIGNORE CHE VIENE

CANTO DELLE PROFEZIE RITO LUCERNARE

INNO D'AVVENTO

PRIMA LETTURA: IS 35,1-4

Introduzione — In una splendida visione il profeta Isaia vede la terra arida e brulla completamente trasformata: dovunque sbocciano i fiori e risplende la gioia all'apparire del Salvatore. È un segno della gioia con la quale anche noi siamo invitati ad andare incontro al Signore che viene.

CANTO DI MEDITAZIONE (polisalmo) SECONDA LETTURA: Lc 2,8-20

Introduzione — Gesù, il Salvatore, nasce nel tempo, entra nella nostra storia; è questa la «lieta notizia» che deve riempire, oggi, i nostri cuori.

COMMENTO ALLE LETTURE

— La gioia annunciata dal profeta Isaia al popolo dell'antica alleanza, la gioia annunciata ai pastori di Betlemme, è anche gioia per noi oggi.

— Figli del nostro tempo, sentiamo nel cuore l'eco delle discordie, delle ansie, delle inquietudini che lo travagliano; dobbiamo ritrovare l'atteggiamento di amore di Maria e di Giuseppe, per andare con la mente e il cuore a Betlemme e li contemplare il mistero di Dio che si fa uomo, per dare un senso alla nostra ricerca e al nostro cammino.

— Allora anche nel nostro cuore potrà fiorire la gioia, risplendere la speranza, rinascere il coraggio per vivere una vita «nuova» degna dei figli di Dio: «Non c'è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del pecca to e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa è venuto per la liberazione di tutti» (san Leone Magno).

131

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. O Signore Gesù,

che hai vinto le tenebre del mondo con la luce della tua venuta, guardaci con volto sereno perché possiamo cantare la gloria della tua nascita.

INTERCESSIONI

C Gesù viene ancora tra noi per portare la gioia ai nostri cuori e perché la nostra gioia sia piena; invochiamolo con tutta la Chiesa e con tutti coloro che attendono fiduciosi la sua venuta.

G Rispondiamo: Vieni, non tardare, Signore Gesù.

—       Per tutti i membri della Chiesa: si impegnino con coerenza a diffondere la gioia della salvezza annunciata a Betlemme, preghiamo.

—       Per i poveri, i sofferenti, gli ammalati: venga ad essi annunciata la lieta notizia che anche per loro è nato un Salvatore, e i cuori afflitti siano consolati, preghiamo.

—       Per noi qui presenti: sappiamo essere aperti e disponibili verso i fratelli che incontriamo sul nostro cammino; sappiamo condividere i dolori e le angosce, le speranze e le gioie; e progredire insieme sulle vie della salvezza, preghiamo.

(Altre intenzioni).

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C O Dio, ogni anno ci allieti con l'attesa di Gesù salvatore; concedici di vedere senza timore, quando verrà come giudice, il tuo unico Figlio che accogliamo con gioia come Redentore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

132

Secondo schema celebrativo

Si conserva la precedente impostazione celebrativa, ma si offrono letture alternative, suggerendo intercessioni libere e come preghiera finale la colletta del giorno.

16 dicembre: VITA NUOVA

Gn 3,7-20 (peccato e promessa di una vita nuova).

Gv 16,20-24 (il parto di una vita nuova: dolore e gioia).

17 dicembre: IL PROFETA

Dt 18,9.13-19 (sorgeranno profeti nel popolo).

Lc 7,11-16 (il grande profeta che fa risorgere i morti).

18 dicembre: IL MESSIA PROFETATO

2 Sam 7,1-17 (la profezia di Natan a Davide).

Mt 22,41-45 (il Messia è il figlio promesso a Davide).

19 dicembre: IL FIGLIO DELLA VERGINE

Is 7,10-16 (la profezia del figlio della vergine).

Mt 1,18-25 (il Figlio della Vergine).

20 dicembre: LUCE NELLE TENEBRE

Is 8,23b-9,6 (luce nelle tenebre: il dono di un bimbo).

Gv 8,12-19 (Cristo luce del mondo).

21 dicembre: LO SPIRITO È SU DI LUI

Is 11,1-9 (la radice di lesse: lo Spirito è su di lui).

Lc 4,14-21 (lo Spirito del Signore è sopra di me).

22 dicembre:

LA VITTIMA PER LA NOSTRA SALVEZZA

Is 52,13-53,12 (il servo del Signore si è addossato i nostri dolori).

Gv 1,29-34 (l'Agnello di Dio che porta il peccato del mondo).

133

23 dicembre: IL PASTORE

—         Ez 34,22-31 (il nuovo pastore).

—         Gv 10,11-18 (il buon Pastore).

24 dicembre: IL COMPIERSI DELLA SALVEZZA

—         /s 60,1-4; 62,3-5.11-12 (viene finalmente la luce di Gerusalemme).

—         Mt 11,25-30 (il mistero rivelato ai piccoli). Terzo schema (con ufficiatura dei Vespri)

INVITATORIO: Canto delle profezie

INNO DI AVVENTO

SALMI E CANTICO (dal salterio)

LETTURA BIBLICA

OMELIA DEL CELEBRANTE

CANTO RESPONSORIALE (o polisalmo o responsorio breve)

ANTIFONA «O» e CANTICO DELLA VERGINE MARIA

INTERCESSIONI

PADRE NOSTRO

3.3. IL TEMPO DI NATALE

3.3.1. CELEBRIAMO LA NASCITA

E LA MANIFESTAZIONE DEL VERBO

Il tempo di Natale nell'anno liturgico

Nel tempo di Natale la Chiesa celebra il memoriale della nascita dell'Emmanuele e della sua prima manifestazione alle genti. Le tre celebrazioni eucaristiche del Natale, che continuano nell'ottava, indicano liturgicamente la grandiosità dell'evento di salvezza.

134

Complementare con tale solennità è quella dell'Epifania del Signore. Durante l'ottava di Natale un posto speciale è assegnato alla festa della santa Famiglia di Nazaret e, nel suo scadere (1° gennaio), si celebra la solennità di Maria SS. Madre di Dio. Conclude il periodo natalizio la festa del Battesimo del Signore, inizio della sua vita pubblica.

Ognuna di tali celebrazioni porta uno speciale messaggio. Ma tutto gravita attorno al grande mistero dell'Incarnazione redentrice del Figlio di Dio, oggetto di un particolare atto di fede. «Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo» (Credo).

Va sottolineata la dimensione redentrice dell'incarnazione del Figlio di Dio. Egli si fa uomo per liberare l'umanità dal peccato e comunicare la sua vita divina. Tutta la vita di Cristo tende a tale scopo, ma è con la sua Pasqua di morte e risurrezione che egli porta a compimento il piano divino della salvezza. L'incarnazione di Cristo è quindi essenzialmente orientata alla sua Pasqua. Cristo nasce per compiere quell'itinerario di salvezza che avrà il-suo traguardo nella sua morte e risurrezione.

La celebrazione del Natale del Signore pone in evidenza il mirabile scambio tra l'umanità e la divinità, realizzato dalla nascita temporale del Figlio di Dio. «Dio si è fatto uomo affinché l'uomo diventasse Dio» (sant'Agostino). All'abbassamento del Figlio di Dio che assume la natura umana, corrisponde l'innalzamento dell'umanità alla natura divina.

Il Natale è allora motivo di grande gioia per il singolo cristiano e per la Chiesa intera. Si acquista maggiore coscienza di quel particolare fondamento della spiritualità cristiana che è costituito dalla adozione degli uomini a figli di Dio. Ci si convince sempre più che «in realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo» (GS 22). Ne segue un rinnovato impegno, a livello personale e a livello comunitario, per la vera promozione umana.

135

Il Salesiano avvolto nella contemplazione del Verbo incarnato

Il Salesiano troverà nel tempo di Natale abbondanti spunti per arricchire la propria spiritualità liturgica e dare efficacia all'apostolato ad essa connesso. Da una migliore conoscenza del mistero dell'incarnazione di Cristo deriverà utili suggestioni sullo spirito di famiglia, caratteristico delle comunità salesiane (festa della santa Famiglia), sulla devozione a Maria, Madre di Dio e nostra (solennità di Maria SS. Madre di Dio), sulla vocazione missionaria della Chiesa (solennità dell'Epifania), sugli impegni battesimali del cristiano (festa del Battesimo del Signore). Tutto alla luce dell'Amore infinito di Dio che ci rende degni, in Cristo e nel suo Spirito, di partecipare alle ricchezze della Divinità.

3.3.2. PRECONIO DI NATALE

Dopo i primi Vespri di Natale, o nel giorno, per dare solennità alla mensa, specie dove questa è vissuta come momento di festa nella comunità, si può proclamare il preconio natalizio. Lo si può proclamare anche alla fine di una veglia che introduce alla Messa di mezzanotte.

Primo schema

G   Nel nome del Padre...

Il Dio della pace è venuto a visitarci.

T E ha piantato la sua tenda in mezzo a noi.

Un lettore proclama e tutti cantano o acclamano: Gloria a te, Signor, oppure Amen, gloria, onore a te nei secoli.

L    Fratelli, la tenebra sta passando e la vera luce già risplende (cf 1 Gv 2,8). Rivestitevi di luce,

perché viene la vostra luce;

la gloria del Signore già risplende su di noi (cf h 60,1). T (Ripetono una delle acclamazioni proposte).

L    Non smettete di scrutare l'orizzonte, nell'attesa che si levi il vostro sole, il Giorno eterno,

lo splendore della gloria del Padre (cf Eb 1,3).

T (Acclamazione).

136

L    Verrà di certo

la Stella fulgida del mattino

luce radiosa che risplende nelle vostre tenebre

(cf Ap 22,1b);

verrà per illuminare quelli che stanno nelle tenebre

e nell'ombra della morte (cf Lc 1,78-79).

T (Acclamazione).

L    Non temere Sion,

non lasciarti cadere le braccia!

Il Signore tuo Dio è un Salvatore potente,

è in mezzo a te.

Ti rinnoverà con il suo amore.

Si rallegrerà come nei giorni di festa

con grida di gioia (cf Sof 3,16-18).

T (Acclamazione).

L    Fratelli,

non siete nelle tenebre,

ma siete tutti figli della luce

e figli del giorno:

vivete da figli della luce! (cf 1 Ts 5,4).

T (Acclamazione).

L    Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni!

E chi ascolta dica: Vieni! (cf Ap 22,17).

Sì, vengo presto.

Vieni, Signore Gesù! (cf Ap 22,20).

Ecco, viene lo Sposo,

andategli incontro! (cf Mt 25,6).

T (Acclamazione).

LETTURA DEL VANGELO: Lc 2,1-8

Chi guida proclama il testo evangelico della nascita di Gesù. Se in refettorio, si conclude così:

G Benedici questa festa celebrata nel tuo nome,

la nostra comunità celebri con gioia la tua nascita;

il pane e il cibo che dividiamo

siano segno della carità che ci unisce.

Tu che sei l'Emmanuele,

il Dio-con-noi per tutti i secoli.

T Amen.

137

Oppure

G Sii benedetto, Dio onnipotente:

oggi nasce dalla Vergine

colui che tiene nella sua mano

tutta la creazione.

Si nutre del latte materno

colui che, nel deserto,

fece piovere la manna per il suo popolo.

Ti ringraziamo, Padre nostro,

per le tue meraviglie

e l'abbondanza rinnovata dei tuoi doni,

per Cristo Gesù nostro Signore.

T Amen.

Oppure

G Signore Dio nostro,

veneriamo la nascita del tuo Cristo

e ti benediciamo per questa immensa gioia.

Rivelaci, nel tuo Figlio prediletto,

lo splendore del tuo volto

perché l'inno di grazie

per i tuoi doni meravigliosi

echeggi in noi ora e sempre.

Per Cristo Gesù, nostro Signore.

T Amen.

Secondo schema

È l'annuncio tradizionale riportato nel martirologio romano. Con solennità si dichiara al mondo che in un atteso e particolare momento della storia dell'umanità l'onnipotente Iddio nasce in una grotta presso Betlemme, umile villaggio di una turbolenta provincia romana. L'incarnazione del Verbo suggella le tappe della salvezza con una definitiva èra di pace.

Può essere proclamato o cantato dopo i primi Vespri di Natale, anche in apertura della cena della comunità. Chi presiede la mensa concluderà con l'orazione benedizionale.

138

Anno a creatione mundi, quando in principio Deus creavit caelum et terram, quinquies millesimo centesimo nonagesimo nono; a nativitate Abrahae, anno bis millesimo; a Moyse et egressu populi Israel de Aegypto, anno millesimo ducentesimo quinquagesimo; ad unctione David in Regem, anno millesimo decimo; Hebdomada sexagesima quinta, juxta Danielis prophetiam; Olympiade centesima nonagesima quarta; ab urbe Roma condita, anno septingentesimo quinquagesimo secundo; anno Imperii Octaviani Augusti quadragesimo secundo, toto orbe in pace composito, sexta mundi aetate, Jesus Christus, aetemus Deus aetemique Patris Filius, mundum volens adventu suo piissimo consecrare, de Spiritu Sancto conceptus, novemque post conceptionem decursis mensibus (Hic vox elevatur, et omnes genua fiectunt) in Bethlehem Judae nascitur ex Maria Virgine factus Homo. (Hic autem in priori voce dicitur, et in tono passionis). Nativitas Domini nostri Jesu Christi secundum camera.

3.3.3. VEGLIA DI NATALE

È lodevole organizzare prima della «messa di mezzanotte» una veglia di preghiera a cui invitare anche membri della Famiglia Salesiana. È un momento di trepida attesa vissuto in comunione di cuore e nella condivisione di ideali. Le formule possono essere molteplici, e tali appaiono dalla bibliografia divulgata. Tuttavia ci si adatti al clima locale e liturgico al fine di una pacata e familiare preghiera che porta all'intimità della celebrazione eucaristica.

3.3.4. ULTIMO GIORNO DELL'ANNO CIVILE

Lo scorrere delle opere e dei giorni segna il crescere della nostra esistenza. La liturgia è consacrazione del tempo in un'epoca di salvezza.

Al concludersi d'ogni anno civile siamo sollecitati a una verifica che è per noi, come singoli, come comunità particolare e ispettoriale, un momento di esame di coscienza e revisione di vita.

È un bilancio parziale che mette a confronto individui e comunità con il piano salvifico di Dio. Riconosciamo i limiti, le inadempienze comunitarie e i peccati personali in contrasto con i favori elargiti dal Signore nell'arco dell'anno di grazia che socialmente sta per concludere il suo corso. Sentimenti di pentimento e soprattutto di lode e di rendimento di grazie potranno caratterizzare celebrazioni comunitarie di peghiera al fine di rimettere tutto nelle mani del Signore con umiltà e gratitudine.

139

Le circostanze suggeriscono l'organizzazione di particolari incontri, da concludere con la recita o il canto del Te Deum; si propongono qui due schemi celebrativi.

Primo schema

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

Primo momento: PENITENZIALE

G Raccolti di fronte al Signore nel giorno ultimo dell'anno civile chiediamo perdono come comunità e singoli per il tempo che non abbiamo gestito nel suo nome.

PREGHIERA DI INVITO

C O Dio indulgente e misericordioso,

aiutaci a riconoscere i nostri peccati,

aiutaci a intravedere nelle circostanze della vita

il progetto di liberazione

che hai segnato per ciascuno di noi

e alimenta il nostro desiderio di conversione

per chiedere perdono a te, che sei l'autore della vita,

di tutto ciò che in quest'anno

ha oscurato il nostro cammino

verso la pienezza del nostro essere

in Cristo Gesù nostro Signore.

T Amen.

LETTURA DELLA PAROLA DI DIO (di tono penitenziale)

ATTO PENITENZIALE (invocazioni preferibilmente spontanee con acclamazione penitenziale cantata o dal formulario del Messale Romano)

140

G Facciamo delle nostre invocazioni di perdono una preghiera di pentimento corale nel riconoscimento della misericordia del Padre.

SALMO PENITENZIALE O altro CANTO PREGHIERA CONCLUSIVA

C Accogli, o Signore, il nostro cuore contrito, purifica il mondo nel quale viviamo, sconfiggi le tenebre dell'odio,

della violenza e dell'indifferenza con la luce della tua presenza e rendici strumenti eletti della tua grazia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T Amen.

Secondo momento: LODE E RINGRAZIAMENTO

G Ringraziamo il Signore per i doni elargitici durante quest'anno civile, ringraziamolo per la sua venuta in mezzo a noi e per il dono di una vocazione santa e della chiamata e seguirlo in umiltà di spirito, in purezza di cuore e in povertà di vita.

PREGHIERA DI INVITO

C Il nostro grazie è a te, o Signore,

dispensatore della vita e operatore di prodigi.

Accetta il nostro grazie sincero

e accogli gli sforzi di tutti gli uomini di buona volontà

per un'epoca di pace.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

LETTURA DELLA PAROLA DI DIO (di ringraziamento) INVOCAZIONI DI RINGRAZIAMENTO

C Uniamo le nostre voci di grazie nell'inno di celebrazione per le grandi opere fatte dal Signore e con voce unanime acclamiamo:

CANTO DEL TE DEUM

141

PREGHIERA CONCLUSIVA

C Benedici, o Signore, il tuo popolo,

guida l'umanità intera verso l'eredità del tuo Regno,

infondi pace nei cuori

e raccogli nel tesoro del cielo ciò che di buono

abbiamo fatto in quest'anno che è trascorso

in Cristo Gesù nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE SOLENNE

C Dio Padre, Signore del tempo e della storia,

accogli le fatiche e le opere di carità

che portiamo alla tua presenza

nel chiudersi di quest'anno.

T Amen.

C Cristo, Emmanuele, che sei venuto in mezzo a noi, rendici tua presenza nell'oggi che viviamo

affinché il tempo scorra nel segno della tua salvezza. T Amen.

C Spirito di grazia, che infondi in ogni cuore forza divina, riscatta l'oltraggio del peccato

e sigilla questo nostro tempo di vita con la tua impronta. T Amen.

C E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo

discenda su di voi e con voi rimanga sempre. T Amen.

C Lodiamo il Signore con gioia e andiamo in pace. T Rendiamo grazie a Dio.

CANTO FINALE

Secondo schema

Ufficiatura dei Vespri con adorazione eucaristica e canto del Te Deum.

CANTO DI ESPOSIZIONE

142

ADORAZIONE IN SILENZIO INVITATORIO

Ant Celebrate il Creatore in ogni tempo perché grande è la sua misericordia.

INNO

ANTIFONE, SALMI e CANTICO, LETTURA (come nell'ufficio del giorno: si può scegliere una lettura adatta al tema del ringraziamento)

OMELIA (È opportuno un bilancio spirituale del direttore della comunità sull'anno trascorso, con progetti per il futuro)

RESPONSORIO O CANTO RESPONSORIALE INTERCESSIONI (dall'ufficio o spontanee) PADRE NOSTRO

CANTO DEL TE DEUM

C Benediciamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

T Lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

C Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo.

T II tuo nome sia esaltato in ogni tempo.

C Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo.

T Lodiamo nei secoli il Signore.

C Signore, ascolta la mia preghiera.

T E il mio grido giunga a te.

C 11 Signore sia con voi.

T E con il tuo spirito.

C Preghiamo.

O Dio onnipotente ed eterno,

che effondi la tua grazia nel creato

e segni il tempo con il tuo amore di salvezza:

perdona le nostre colpe

e accogli questo canto di gloria.

Ti rendiamo grazie, o Signore, per il dono della vita

per i benefici elargiti in quest'anno. Non dimenticarti di noi, tuoi servi,

benedici sempre il nostro lavoro. Per il nostro Signore, Gesù Cristo, che vive e regna per i secoli dei secoli.

T Amen.

143

TANTUM ERGO

PREGHIERA E BENEDIZIONE INVOCAZIONI FINALI

CANTO

3.3.5. IL PRIMO GIORNO DELL'ANNO CIVILE

Questo giorno è già ricco di indicazioni, celebrandosi in esso la solennità di Maria SS. Madre di Dio e la giornata mondiale della pace. Avrà largo posto la preghiera di supplica per il nuovo anno, affidata all'intercessione della SS. Madre di Dio e accompagnata da sentimenti di vera gioia spirituale. Non manchi il richiamo a un serio impegno per la pace, in conformità al tema dell'annuale messaggio pontificio. O nel giorno stesso o nei primi giorni del nuovo anno si svolga qualche celebrazione particolare per la pace.

La comunità dovrà inoltre trovare un momento opportuno per aderire con tutta la Famiglia Salesiana al Messaggio della strenna del Rettor Maggiore.

Primo schema (con ufficiatura dei Vespri e benedizione)

Nell'usuale schema dei Vespri con adorazione, o durante l'ufficiatura dei Vespri, o in una adorazione eucaristica con benedizione, è auspicabile il canto del Veni Creator come impetrazione dei doni dello Spirito Santo per il nuovo anno. Si suggerisce in alternativa un testo di preghiera dialogica tra celebrante e coro:

144

C O Dio, grande nell'amore e ricco di grazia,

benedici la nostra comunità riunita nel tuo nome.

Nel respiro dell'eternità,

il tempo segna il miracolo

della tua bontà e forza di salvezza.

1° coro Con amore di Padre

hai regolato i ritmi della vita

e ci hai creati a tua immagine

per elevare noi tutti alla tua dignità.

2° coro Con amore di misericordia

non ci hai lasciato nelle tenebre dell'errore

e hai inviato nel mondo la tua luce di grazia:

Gesù Cristo, nostro Signore.

C Sii di benedizione, o Padre,

in questo nuovo anno

che ci è consegnato dalla tua provvidente volontà.

T Ti offriamo questo nuovo tempo di vita

che la tua misericordia concede ai nostri occhi.

Ti offriamo la personale dedizione ai giovani

con il cuore di Don Bosco.

Ti offriamo le difficoltà e la fatica di ogni giorno.

C Sii di benedizione, o Cristo, Dio-con-noi,

nell'oggi della tua storia di salvezza.

T Rendici segni del tuo amore.

Rafforza la nostra fede,

rinnovaci nel tuo spirito di verità.

Sostieni il lavoro di ogni giorno,

donaci un cuore mite,

capace di dare all'amore il volto del perdono.

C Sii di benedizione, o Spirito di Dio,

per noi tutti che iniziamo questa nuova pagina di vita. T Accogli il nostro desiderio di santità

e   perdona l'infedeltà

che oscura lo scorrere di questi giorni.

Accetta l'impegno di servire con carità pastorale i fratelli

e   aiutaci a superare quanto ci rende schiavi degli idoli di questo mondo, ispira le nostre menti

145

per orientare a te i giovani che ci affidi e supera l'umana incapacità d'essere trasparenza di Dio.

C Dedichiamo questo anno

al tuo nome che è santo nei secoli eterni.

L'intercessione di Maria,

Madre della Chiesa e Regina della Pace,

sia auspicio di grazia per l'umanità intera.

Come Don Bosco vogliamo vivere,

con coraggio e amicizia,

i giorni che ci separano dall'eterno banchetto celeste.

Tra i giovani seminiamo

un futuro di speranza e di liberazione

nel rispetto di ogni individuo,

per una società più giusta

e per una vita più santa.

T Sia questo per tutti un anno di grazia

e di serenità nel Signore. Amen.

Giornata dí preghiera per la pace

Il problema della pace è uno dei più gravi e angosciosi del nostro tempo. Si parla molto di pace, eppure la violenza domina ancora sul mondo sotto varie forme. La pace non è solo un problema politico: essa deve sbocciare nelle coscienze. È l'uomo che va liberato nell'intimo dalla violenza e dalla aggressività.

Comè educatori dobbiamo sentire la responsabilità di formare uomini. veri «costruttori di pace» secondo lo Spirito del Vangelo.

La pace assegna un impegno di solidarietà dell'uomo con la causa dell'oppresso ed è dono dello Spirito. Con Cristo facciamoci dispensatori di pace.

Si propone uno schema di celebrazione comunitaria per la pace a cui si aggiungono alcune preghiere significative.

146

Celebrazione per la pace

LA PACE È DONO DI DIO IN CRISTO
CHE DIVENTA IMPEGNO DELL'UOMO

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. T E con il tuo spirito.

C Preghiamo.

O Signore,

concedi a noi di essere uomini di pace,

di riconciliazione e di speranza

sull'esempio di Cristo, tuo Figlio,

che vive e regna con te nei secoli dei secoli.

T Amen.

PRIMA LETTURA: IS 2,2-5, oppure Ef 2,4-7.14-18

Introduzione — La pace è il dono degli ultimi tempi. Il Messia sarà il principe della pace.

SALMO DI MEDITAZIONE: Sal 121

SECONDA LETTURA: Lc 2,6-14

Introduzione — Cristo, l'Emmanuele, riconciliandoci con il Padre, è la fonte della pace fra gli uomini.

OMELIA (e/o una breve pausa di riflessione)

CANTO

INTERCESSIONI

C Signore, Dio di pace,

che hai creato gli uomini,

oggetto della tua benevolenza,

per essere i familiari della tua gloria,

147

T noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie

perché ci hai inviato Gesù,

tuo Figlio amatissimo,

hai fatto di lui,

nel mistero della sua Pasqua,

l'artefice di ogni salvezza,

la sorgente di ogni pace,

il legame di ogni fraternità.

C Noi ti rendiamo grazie

per i desideri, gli sforzi,

le realizzazioni

che il tuo Spirito di pace

ha suscitato nel nostro tempo,

per sostituire l'odio con l'amore,

la diffidenza con la comprensione,

l'indifferenza con la solidarietà.

T Apri ancor più i nostri spiriti

i nostri cuori

alle esigenze concrete dell'amore

di tutti i nostri fratelli,

affinché siamo sempre

attivi costruttori di pace.

C Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena, soffrono e muoiono

nel parto di un mondo più fraterno. T Che per gli uomini di ogni razza

di ogni lingua

venga il tuo regno di giustizia,

di pace e d'amore.

E che la terra sia ripiena della tua gloria! Amen.

(Paolo VI)

C O Dio, che chiami tuoi figli gli operatori di pace,

fa' che noi, tuoi fedeli,

lavoriamo senza mai stancarci

per promuovere quella giustizia

che sola può garantire

la pace autentica e duratura.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

148

Oppure

C Presentiamo con fiducia al Padre le nostre intenzioni di preghiera per mezzo di Cristo e invochiamo per tutti gli uomini il dono della pace.

G    — Perché gli uomini di governo siano architetti e costruttori di pace, preghiamo: T Ascoltaci, o Signore.

G     — Perché le prodigiose energie della terra e le invenzioni magnifiche della scienza non siano impiegate in strumenti di morte, ma in strumenti di vita, per la nuova èra dell'umanità, preghiamo.

—  Perché la fratellanza fra i popoli li renda capaci di lavorare gli uni per gli altri, preghiamo.

—  Perché la conversione dell'economia di guerra in economia di pace contribuisca a risolvere il problema della fame, a vincere l'analfabetismo, a diffondere la cultura, e dare a tutti gli uomini una adeguata e moderna assistenza sanitaria, preghiamo.

C Ascolta, o Signore, la nostra preghiera: estingui in noi l'odio e la violenza, guidaci nelle vie della giustizia e dona ai nostri giorni la tua pace. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

CANTO FINALE

Preghiere per la pace

È proprio del nostro tempo essere sensibili alla causa della pace e sentirsi solidali con tutte le forze e le religioni che si adoperano con zelo per un mondo più giusto e pacificato.

Le seguenti preghiere per la pace possono servire per la riflessione personale o per momenti di adorazione comunitaria.

149

Preghiera delle religioni per la pace

O Dio, Creatore e Signore della storia,

che volgi indulgente il tuo sguardo sull'umanità

ascolta la nostra preghiera.

Dai confini del tempo, nell'eternità,

tu operi con amore e misericordia;

dal nulla hai fatto le cose che sono,

concedendo al mondo e all'uomo

di divenire progetto della tua infinita sapienza e bontà.

I cieli e la terra inneggiano alla tua gloria

ogni viandante del tempo

ritrova in sé il sigillo della tua eternità.

Il volto dell'uomo è segnato dalla tua sapienza

il tuo Spirito riposa nei cuori sinceri.

Geloso custode dell'umana libertà, nel tuo immenso amore

non permetti il dominio delle forze di morte,

sempre riscatti chi volge il suo sguardo alla tua parola di verità.

Ineffabile presenza di pace:

rendi inquieto il cuore d'ogni uomo

per celebrare con lui

la liberazione dal suo peccato;

tu all'odio sostituisci l'amore,

all'orgoglio saccente l'umiltà,

al potere del violento

il mite candore di chi esalta il grido del povero,

alla morte la vita nel respiro dell'eternità.

Paziente, amante della vita:

raccogli la tua umanità nella verità, gradisci l'abbraccio fraterno tra uomini che soffrono nel desiderio di pace

sperano in un futuro che sciolga il tempo nell'infinito; tu quieti le passioni degli empi, spegni la vendetta dei malvagi, trasformi l'avaro in generoso dispensatore di beni.

150

Ti supplichiamo, o Dio onnipotente: insegnaci ad essere costruttori della tua pace,

aiutaci a superare aride contese per divenire forza di unità, concedi ad ogni uomo di scoprire il germe della sua dignità; veglia sulle nostre fatiche,

aumenta la nostra fede,

allontana da ogni uomo la seduzione del male.

Ti ringraziamo per i doni di grazia che abbiamo ricevuto, per il messaggio di amicizia di tanti fratelli, per i gesti di carità che demoliscono inutili frontiere. Amen.

Preghiera per la pace attribuita a san Francesco d'Assisi

Signore, fa' di me uno strumento della tua pace:

Dove c'è odio, io porti l'amore.

Dove c'è offesa, io porti il perdono.

Dove c'è discordia, io porti l'unione.

Dove c'è errore, io porti la verità.

Dove c'è dubbio, io porti la fede.

D'ove c'è disperazione, io porti la speranza.

Dove ci sono le tenebre, io porti la luce.

Dove c'è tristezza, io porti la gioia.

O divin Maestro, che io non cerchi

tanto di essere consolato quanto di consolare,

di essere compreso quanto di comprendere,

di essere:amato quanto di amare.

Infatti, dando si riceve.

Dimenticandosi si trova comprensione.

Perdonando si è perdonati.

Morendo si risuscita alla Vita. Amen.

3.4. IL TEMPO DI QUARESIMA

3.4.1. UN CAMMINO DI CONVERSIONE, DI PENITENZA E PREGHIERA

Tempo di conversione per il popolo di Dio

Tempo classico di conversione a pio, la Quaresima si propone di disporre i fedeli alla celebrazione della Pasquà del Signore nel Triduo sacro, mediante il ricordo (per i battezzati) o la preparazione (per i catecumeni) del Battesimo;

mediante la penitenza, l'ascolto più frequente della parola di Dio e la preghiera più intensa (cf SC 109).

151

La liturgia mette opportunamente in rilievo il carattere pasquale-battesimale-penitenziale di questo tempo forte. Tutta la Chiesa è impegnata seriamente nel ricco itinerario di fede costituito dalla Quaresima. Ogni sua attività deve essere orientata all'efficace riattualizzazione del mistero pasquale di Cristo nella celebrazione della Pasqua, la più grande solennità dell'anno liturgico.

Il clima battesimale della Quaresima sarà particolarmente vivo nelle comunità che si preparano alla celebrazione del Battesimo nella solenne Veglia pasquale. Il clima penitenziale verrà favorito dalla pratica della penitenza, espressa non soltanto in forme interiori, individuali, ma anche in forme sociali. Per questo sarà utile meditare sul peccato inteso come rivolta contro Dio e carico di conseguenze sociali.

Il richiamo alla Passione del Signore, caratteristico della Quaresima, dovrà stimolare efficacemente a quella conversione del cuore che è indispensabile per ogni progresso nelle vie dello spirito.

Tappe importanti dell'itinerario quaresimale sono: il Mercoledì delle ceneri; le domeniche, specie nelle Messe che comprendono gli scrutini battesimali; le celebrazioni comunitarie della Penitenza; la Settimana Santa.

Un tempo forte di conversione per ogni comunità salesiana

Il Mistero pasquale è il centro della vita cristiana; la sequela del Cristo povero, casto e obbediente è esperienza di morte al peccato per rinascere a vita nuova. Particolarmente vicini al mistero di salvezza del Cristo sofferente, meditiamo sul suo cammino di solitudine, di incomprensione, di dolore e di condanna.

La meditazione sulla passione del Signore dà luce al nostro quotidiano soffrire; lo scandalo della croce ci ripropone come pietre scartate dal mondo e scelte da Dio per diventare testata d'angolo. I fatti ultimi della vita pubblica di Gesù ci danno il senso della vera sapienza nella stoltezza della croce. Come comunità, viviamo con intensità spirituale questo periodo liturgico che prepara a celebrare con cuore rinnovato i giorni del Risorto; come individui, la Quaresima ci suggerisce uno «stato di noviziato» al fine di riprogettare nella preghiera, nella contemplazione, nel lavoro sacrificato e nella mortificazione il personale progetto di santità che si attua nel servizio ai giovani.

152

È un tempo propizio per ritiri, verifiche e revisioni di vita, celebrazioni comunitarie penitenziali e della riconciliazione, per la pratica della «Via Crucis». La comunità salesiana, i singoli confratelli, i collaboratori e i giovani si sentiranno così impegnati a condividere un cammino di conversione vivendo con attenzione spirituale le verità trasmesse dalla liturgia e da ogni iniziativa celebrativa.

Si tratta infatti, coralmente e singolarmente, di prendere maggiormente coscienza della dignità a cui si è innalzati con il Battesimo, di avere sempre più vivo il senso del peccato che allontana da Dio e dai fratelli, di sentire sempre più profondamente il bisogno di inserimento nel mistero della morte e risurrezione di Cristo, alla cui celebrazione-memoriale annuale prepara la Quaresima. Si darà allora la giusta importanza allo spirito di preghiera e di penitenza, per essere pienamente disponibili all'ascolto responsabile della Parola di Dio e alla comprensione degli altri segni di cui è ricca la liturgia quaresimale.

Proposte celebrative

Tutte le celebrazioni devono associarsi al cammino liturgico del tempo di Quaresima. Pertanto ogni iniziativa di celebrazione o pio esercizio deve sostenere la riflessione sulla conversione per godere dell'evento salvifico di Cristo nella sua morte e gloriosa risurrezione.

Si suggerisce di dare particolare risalto comunitario alla celebrazione eucaristica di inizio della Quaresima nel Mercoledì delle ceneri unendo, secondo le disposizioni del Messale Romano, il rito sacramentale dell'imposizione delle ceneri. Possono opportunamente intensificare il cammino quaresimale verso la Pasqua:

n veglie di preghiera dopo i primi Vespri di ogni domenica di Quaresima o recita in comune vigiliare dell'Ufficio delle Letture con tre cantici (secondo le edizioni della Liturgia delle Ore);

153

n scrutini comunitari inseriti in una celebrazione della Parola di Dio;

n partecipazione a iniziative penitenziali, di preghiera e digiuno della Chiesa locale per soccorrere i bisognosi;

n celebrazioni comunitarie penitenziali durante il ritiro mensile per il sacramento della riconciliazione;

n pio esercizio della «Via Crucis»;

n momenti di lettura e di silenzio durante i pasti comunitari.

3.4.2. VIA CRUCIS

Questa prima sezione di proposte celebrative riporta materiale usufruibile per organizzare il pio esercizio della Via Crucis.

Primo schema

Presentiamo tre forme di «Via Crucis». Le lettere indicano un possibile uso del materiale, suscettibile tuttavia di ulteriori trasformazioni.

La forma «A» è una libera riduzione da un testo di Frossard e vuole indicare la possibilità di elaborare una «Via Crucis» con testi di meditazione anche prolungati. Si può concludere ogni stazione, anziché con l'orazione del presidente, con la recita del Padre nostro. La forma «B» prevede, oltre la narrazione del fatto, una breve meditazione. La forma «C» rende preghiera corale il brano di meditazione. Tra una stazione e l'altra si può inserire una strofa cantata. L'assemblea, se il luogo lo consente, può accompagnare la croce.

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen.

C Fratelli, saliamo insieme verso il monte del Signore. Riconosciamo nei segni della sofferenza l'attuarsi della promessa di Dio:

154

il Servo sofferente si è addossato le nostre iniquità

ed è morto per noi.

Noi, consacrati per essere presenza di Cristo nel mondo,

accettiamo la nostra croce

e contempliamo il dramma della passione

come nostra storia.

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

C Preghiamo.

Dio grande e fedele,

chinati benigno su di noi

che, stretti a Gesù, nostro Redentore,

ci apprestiamo a ripercorrere,

il cammino luminoso della croce.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C Nel nome del Padre...

Il Cristo che nei giorni della beata passione si offrì in espiazione dei nostri peccati, sia con tutti voi.

T E con il tuo spirito.

G Disponiamo i nostri cuori alla contemplazione della passione e della morte del nostro Salvatore. La sua morte ci rivela quanto Dio ci ama e ci manifesta la profondità del nostro peccato.

Uniamo al pentimento la gratitudine e l'impegno di una vita vissuta nell'amore.

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

C Preghiamo.

O Signore, concedi a noi

che meditiamo la passione

e la morte di Cristo, tuo Figlio,

di imitare nella nostra vita il suo amore

e la sua donazione a te e ai fratelli.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

155

Oppure

C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen.

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

G Riviviamo con Gesù le ultime ore della sua vita terrena, percorrendo spiritualmente la via del Calvario. Gesù ha sofferto ed è morto per noi, per espiare i nostri peccati e per ridonare all'umanità intera l'amicizia con il Padre del cielo.

C Iniziamo questa nostra meditazione sulla passione con un sincero atto di pentimento (pausa di meditazione).

C Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: T Abbi pietà di noi.

C Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: T Abbi pietà di noi.

C Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: T Abbi pietà di noi.

C O Dio onnipotente ed eterno, fa' che possiamo celebrare con fede

i misteri della passione di Gesù, tuo Figlio, in modo da meritare il tuo perdono.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Prima stazione: GESÙ È CONDANNATO A MORTE

C Tí adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G O Cristo, tu eri senza peccato tra uomini senza innocenza. Era necessario che tu morissi ed essi ti hanno condannato. Anche noi eravamo presenti in quell'ora di oltraggio.

O Cristo, Figlio dell'uomo condannato dall'uomo, questo corpo che noi ti abbiamo dato, noi stiamo per ripren‑

156

dercelo, brandello a brandello, sotto il morso di flagelli e di spine.

O Cristo, su questo cammino della tua agonia, siamo noi che abbiamo bisogno della tua pietà. Questa vergogna che è la nostra davanti al tuo supplizio, chi la cancellerà? Noi ti supplichiamo, perdona la nostra offesa!

BC

L Pilato condusse fuori Gesù e lo presentò ai Giudei dicendo: «Ecco il vostro re!». Gli gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Dovrò io crocifiggere il vostro Re?». Risposero i grandi sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare».

Vedendo che il tumulto cresceva, Pilato prese dell'acqua e si lavò le mani di fronte al popolo dicendo: «Io sono innocente del sangue di questo giusto. Pensateci voi».

Tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli!».

Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso (Gv 19,13-16; Mt 27,24-25).

B

G     Con i nostri compromessi ci siamo alleati a coloro che gridavano più forte; con la nostra indolenza ci siamo uniti alla viltà di chi ha abbandonato Gesù al vilipendio e alla morte.

C

G     Pietà di noi, Signore! T Pietà di noi, Signore!

G     — Non abbiamo saputo leggere il gesto culmine del tuo amore, o Padre, che offri in sacrificio il tuo Figlio. — Abbiamo giudicato ingiustamente, senza carità, i nostri fratelli.

— Ci siamo tirati indietro, «lavandoci le mani», nelle loro difficoltà.

157

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Guarda, o Padre, questo tuo popolo,

per il quale Gesù Cristo non ha esitato a consegnarsi

nelle mani dei suoi crocifissori

e a patire il supplizio della croce.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Padre, che hai tanto amato il mondo

da dare per noi il tuo unico Figlio,

concedici di comprendere la gravità del peccato

e le esigenze del tuo amore.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Seconda stazione: GESÙ È CARICATO DELLA CROCE

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G O Cristo, tu sei venuto a vivere tra noi.

Tu ci hai insegnato che l'amore ha il volto del perdono, che l'amore dà senso a ogni incontro, che l'amore ti rende manifesto a noi. Tu hai interrogato il nostro cuore, ed ecco la nostra risposta: oltraggio e condanna con una trave di legno troppo pesante, posata sulle tue spalle, come un pezzo dell'impalcatura dell'universo crollato per il nostro tradimento.

O Cristo, noi ti supplichiamo, perdonaci!

BC

L Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli riunirono intorno tutta la coorte. Lo spogliarono e lo vestirono di un manto scarlatto; poi, intrecciata una corona di spine, gliela conficcarono sul capo e gli posero una canna nella destra. E inginocchiandosi davanti lo schernivano dicendo: «Salve, o re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli prendevano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo schernito, gli tolsero il manto e gli rimisero le vesti. Ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo dove l'avrebbero crocifisso (Mt 27,27-31).

158

G   Sulle spalle di Cristo grava il nostro peccato. Egli ci ha resi figli di Dio e annunciatori di giustizia, ma noi abbiamo paura del peso della sua croce.

C

G   Per la tua misericordia, salvaci, Signore! T Per la tua misericordia, salvaci, Signore!

G   — Tu subisci la passione della croce a causa dell'umanità.

— Nella tua croce ci riveli la giustizia divina che nasce dall'amore e nell'amore si compie.

— Sul Calvario chiami l'uomo a donare se stesso per partecipare della tua vita divina.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C O Dio onnipotente ed eterno,

nella tua bontà hai voluto

che il nostro Salvatore s'incarnasse,

e patisse la morte di croce

per dare esempio di umiltà agli uomini:

concedi che diventiamo discepoli della sua passione

per partecipare alla sua risurrezione.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

159

Oppure

C Dio onnipotente,

per i meriti della passione e morte del tuo Figlio,

concedi a noi la forza

di prendere la nostra croce ogni giorno

e di seguire il nostro Salvatore.

Egli vive e regna nei secoli eterni.

T Amen.

Terza stazione: GESÙ CADE PER LA PRIMA VOLTA

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G O Cristo, tu ci hai detto: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero», ma noi non abbiamo la tua mansuetudine e il nostro giogo ferisce, il nostro carico schiaccia. Il peccato è questo gravame che ci rende troppo pesanti e ci allontana da Dio, questo cumulo di menzogne, di violenze e di crudeltà che tu espii al posto nostro.

Tu stesso non puoi portarne il peso senza piegarti.

E, come eco al primo rinnegamento di Pietro, le tue ginocchia urtano contro il suolo: quasi una supplica, che noi non esaudiremo.

O Cristo senza peccato, abbi misericordia!

BC

L Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri peccati, schiacciato per le nostre ingiustizie (cf Is 53,4-5a).

B

G L'oltraggio si aggiunge all'ingiusta condanna. Gesù è solo, in quella moltitudine ostile; e cade: vittima del nostro peccato e del nostro abbandono.

160

C

G     Perdonaci, Signore! T Perdonaci, Signore!

G     — Per le nostre cadute nel peccato.

—  Per le mancanze di carità.

—  Per le debolezze e le impurità.

—    Per le negligenze nei nostri doveri.

—    Per i tradimenti al tuo santo amore.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Perdona, o Signore, il tuo popolo,

degno di punizione a causa dei suoi peccati, e fa' che sia redento per la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Dio onnipotente,

tu per primo ci hai amati

mentre eravamo ancora peccatori:

concedi a noi la tua forza per sollevarci dal peccato

e vivere nella tua grazia.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Quarta stazione: GESÙ INCONTRA SUA MADRE

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G Due sguardi s'incrociano: quello della Passione che sale verso il suo inesorabile compimento, quello della Compassione che invade i Cieli.

La tua sofferenza di madre, o Maria, rovescia l'ordine

161

del mondo, affronta la speranza, sfida la fede. La ferita che in te si apre non si rimargina più. È questa l'angoscia che noi abbiamo inflitto al tuo cuore.

Donna delle beatitudini, dolce e povera, pacifica e misericordiosa, tu piangi su questa via il tempio distrutto sulla terra dall'odio e ricostruito nell'eternità dalla grazia. Ave, o piena di questa grazia, il Signore è con te!

BC

L      Simeone parlò a Maria, la madre di Gesù: «Dio lo ha posto a rovina e a risurrezione per molti in Israele. Sarà un segno di Dio, ma molti lo rifiuteranno. A te, Maria, una spada trafiggerà l'anima» (cf Lc 2,34-35).

B

G     Ogni circostanza del rivelarsi del mistero del Figlio era nel cuore della madre. E la promessa spada di dolore diveniva straziante realtà. Maria, con dolore profondo e composto, partecipa alla sorte del Figlio. 11 suo sguardo è su di lui e il suo animo si affida al mistero dell'Eterno.

C

G     Prega per noi, Maria! T Prega per noi, Maria!

G     Perché possiamo conservarci fedeli al tuo Gesù.

—    Perché sappiamo condividere le sofferenze dei fratelli.

—    Perché le prove della vita ci facciano crescere nell'amore.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù,

il sacrificio al quale partecipiamo, celebrando devotamente i dolori

162

che hanno trafitto la Vergine tua Madre, ci ottenga dalla tua clemenza il frutto di ogni bene per la salvezza. Tu sei il Cristo e nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Padre,

che hai voluto associare la vergine Maria

alla passione del tuo unico Figlio,

concedi a noi, per il ricordo del suo dolore,

di partecipare con lei alla gioia della risurrezione.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Quinta stazione:

SIMONE DI CIRENE PORTA LA CROCE DI GESÙ

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G O Cristo, in questo giorno in cui si sono coalizzati per condannarti il tradimento, l'ignoranza, l'odio settario, l'ingiustizia e l'oppressione, tu, nella tua bontà, hai voluto che anche noi, attraverso quell'uno preso a caso dagli aguzzini, fossimo associati all'opera misteriosa della nostra salvezza.

Mai ci hai escluso dalla tua passione.

Il Cireneo, costretto, ti ha seguito; per un attimo, sotto il peso della croce, oltre al Redentore c'è anche il redento. Signore, aiutaci a sopportare il peso della sofferenza!

BC

L Mentre lo conducevano a crocifiggere, i soldati requisirono un certo Simone di Cirene, che ritornava dai campi, e lo caricarono della croce perché la portasse dietro a Gesù (Lc 23,26).

163

G       Uno straniero di Cirene porta la croce di Gesù. Forse è costretto dagli uomini; è però presente nel piano di Dio, che vuole associare ciascuno di noi agli eventi di salvezza, e a partecipare con le nostre croci alla croce salvifica del Figlio.

C

G       Ti preghiamo, o Signore! T Ti preghiamo, o Signore!

G       — Per tutti coloro che si incontrano con la croce e sono costretti a portarla.

—  Per chi non sa che attraverso la croce di Cristo ogni croce diventa segno di salvezza.

—  Per chi fa della sofferenza un atto di offerta al Signore per il bene della Chiesa.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Accogli benigno, o Signore, le nostre offerte, e attira a te le nostre volontà, anche quando sono ribelli. Tu che vivi e regni nei secoli.

T Amen.

Oppure

C O Padre,

che ci chiami ad essere discepoli del tuo Figlio,

concedi a noi la grazia

di portare con gioia la croce del tuo servizio

e di confortare con la nostra carità

le sofferenze dei fratelli.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

164

Sesta stazione:

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO A GESÙ

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

FAI

G Hai avuto, o donna dolente, il coraggio di riconoscere e di avvicinare la Verità, offesa, misconosciuta e bandita dalla società degli uomini, tu che, tra le grida della calca ostile o estranea, non hai inteso che l'invincibile anelito della tua pietà. Veronica, tu hai preso nelle tue mani il volto del Salvatore e sei oggi preghiera per i tuoi fratelli incerti e tiepidi. Tu non hai conosciuto la paura e, correndo ad asciugare col tuo velo il sangue e il sudore della sofferenza, hai raccolto il volto straziato della divina carità.

O Cristo, insegnaci ad ascoltare il grido di chi è oppresso dalle forze di condanna e di morte!

BC

L      Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi; non splendore perché proviamo in lui compiacenza. È disprezzato e reietto dagli uomini. Ecco l'uomo dei dolori: l'abbiamo creduto un lebbroso umiliato e percosso da Dio (cf /s 53,2-3).

111

G     Nel volto sfigurato di Cristo si esprime il suo amore gratuito per l'umanità. Nel gesto della Veronica v'è l'affetto di un cuore sincero turbato dall'ingiusta condanna. La nostra libertà si celebra nella solidarietà verso il fratello più abbandonato: quello è Gesù che sale oggi sul Calvario.

TC1

G     Signore, pietà! T Signore, pietà!

165

G — Per tutte le volte che siamo stati indifferenti di fronte alle ingiustizie.

—  Per tutte le volte che non abbiamo saputo vedere il tuo volto nel volto dei bisognosi.

—  Per tutte le volte che la nostra superbia non ha lasciato trasparire in noi la tua presenza.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C O Padre, che ci hai creati a tua immagine, concedi a noi che il volto del tuo Figlio risplenda sul nostro volto.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Dio, tu volgi ogni cosa al bene per coloro che ti amano: dà ai nostri cuori l'inviolabile affetto della tua carità e nessuna tentazione possa mutare i desideri che per tua ispirazione abbiamo concepito.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Settima stazione:

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G O Cristo, tu non sei venuto a vincere gli imperi, perché la tua storia non è scritta con il sangue degli altri, ma con il tuo. Tu non sei venuto a giudicare e a punire, ma a dare la tua vita a chi, senza di te, passa e muore. Tu sei venuto a raccogliere, sino all'ultimo granello, questa polvere di cui siamo fatti, affinché niente sia perso di ciò che tu hai creato; affinché riviva mediante la carità ciò che il peccato corrompe e uccide; affinché non ci

166

sia nulla sulla terra di così basso, di così miserabile e di così disprezzato che tu, nella tua umiliazione, non possa risollevare. Perdona, o Signore, i nostri gesti di paura e di condanna!

BC

L    Ero come agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo: «Abbattiamo l'albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato» (cf Ger 11,19).

B 1

G   Non bastano interventi occasionali di commiserazione. Il viaggio al Calvario è tormentato e ogni sofferenza deve essere accolta e soccorsa prontamente. Cristo cade ancora e noi rendiamo più arduo il suo cammino con il nostro peccato che si fa abitudine.

CI

G   Signore, vieni in nostro aiuto! T Signore, vieni in nostro aiuto!

G   — Perché possiamo lottare e vincere nelle tentazioni.

— Perché possiamo risorgere quando abbiamo peccato.

— Perché possiamo sostenere gli scoraggiati.

— Perché possiamo amare i fratelli che sono caduti.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C O Signore,

che ci hai riscattati non a prezzo d'oro e d'argento

ma col Sangue prezioso di Cristo:

concedi a noi di vedere in ogni uomo

un fratello per il quale Cristo è morto.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

167

Oppure

O Signore, contro te solo ho peccato e ho fatto ciò che è male al tuo cospetto, così che giusta appare la tua parola, irreprensibile la tua sentenza.

O Dio, pietà di me per la tua clemenza e dal peccato mio rendimi puro.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T Amen.

Ottava stazione: LE DONNE DI GERUSALEMME PIANGONO SU GESÙ

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G O Cristo, la tua profezia non tarderà a compiersi; presto Gerusalemme sarà distrutta, del Tempio non resterà più che un muro battuto durante i secoli dal lamento dei figli di Israele, come diga che trattiene le suppliche e come sbarramento alle lacrime.

E ancora oggi la pace non è tornata su questa Terra Santa, dove tu hai pronunciato dinanzi ai discepoli la sola parola che possa far tacere le armi: «Amate i vostri nemici!».

Tu, Dio d'amore, dona pace ai nostri cuori!

BC

L Tra la gran folla lo seguivano anche alcune donne che si picchiavano il petto e facevano lamento su di lui. Volgendosi verso di loro, Gesù disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me; piangete piuttosto su voi stesse e sui vostri figli, perché verranno dei giorni terribili» (cf Lc 23,27-28).

168

B

G     Insieme al gesto spontaneo della Veronica e al forzato aiuto del Cireneo, il compianto delle donne di Gerusalemme è un nuovo segno di partecipazione dell'umanità al dramma di Cristo sulla via del Calvario. In esso siamo efficacemente rappresentati nella misura in cui accogliamo la parola di Gesù, che lo gradisce, ma vuole trasformarlo in vera conversione.

SCI

G     Ascoltaci, Signore! T Ascoltaci, Signore!

G— Insegnaci a conoscere i veri mali dell'umanità e a combatterli generosamente.

—  Insegnaci a non cedere a un vittimismo sterile, ma a sentirci corresponsabili del peccato che è in noi e fuori di noi al fine di vincerlo con coraggio e santità.

—  Insegnaci a non scoraggiarci di fronte all'oppressione, ma a confidare nella tua giustizia e misericordia.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C O Dio, che preferisci la misericordia al giusto sdegno,

concedi a quelli che sperano in te

di piangere i peccati commessi

e di meritare la grazia della tua gioia.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Padre,

che hai voluto associare la compassione umana alla passione del tuo unico Figlio,

concedi a noi di partecipare alla gioia della risurrezione. Per Cristo nostro Signore

169-

T Amen.

Nona stazione: GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G L'essere umano, che viene dall'amore, ritorna all'amore attraverso la sofferenza e la morte. L'umanità intera e tutte le cose che sono sulla terra e nel cielo, fino all'ultimo granello di luce dell'immensa notte, non hanno altra causa che l'amore.

L'amore stesso che si annuncia nella creazione è venuto come Figlio dell'uomo a portarci la salvezza, e noi l'abbiamo fatto tacere.

O Cristo, i soldati ti spingono verso il luogo dell'ingiusta condanna, ed ecco che sotto il peso dei tuoi doni disprezzati tu cadi per la terza volta. Signore, abbi pietà di coloro che non sanno quello che fanno.

B C

L Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte (cf h 53,7-8).

B

G Guardiamo a Cristo in quel doloroso cammino. Egli si mostra a noi sofferente, partecipe della fragilità della nostra natura. Cade ancora per noi, per farci rialzare sempre con una nuova speranza di salvezza, illuminati e sostenuti dalla «sapienza della croce».

170

C

G     Ti ringraziamo, Signore! T Ti ringraziamo, Signore!

G     — Perché hai voluto subire tu la condanna per liberare noi dalla schiavitù della morte.

—  Perché sei caduto sotto il peso della croce per rialzarci dal nostro peccato.

—  Perché hai dimostrato il tuo amore per l'umanità soffrendo angosciato nella carne.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C O Dio, nostra difesa, volgi il tuo sguardo su di noi,

oppressi dal peso dei nostri peccati,

e donaci il tuo perdono

perché possiamo servirti con coerente fedeltà.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T Amen.

Oppure

C O Dio, conforto di chi soffre e libertà di chi è oppresso,

infondi in noi lo Spirito del tuo Figlio,

e fa' che ogni uomo sperimenti la forza

e la dolcezza della tua paterna bontà.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Decima stazione: GESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTI

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G Stanno per dividersi le tue vesti.

Tireranno a sorte la tua tunica senza cuciture, tessuta tutta
d'un pezzo. Come la Sacra Scrittura, dal primo giorno

171

della creazione intrecciata filo per filo e mai spezzata, che rivela e vela la presenza di Dio, così le tue vesti, le parole del tuo messaggio, annunziano e nascondono, o Cristo, la tua persona.

Te solo bisogna cercare, perché noi oggi sappiamo che sei la Verità infinita. Non c'è nessuna verità in cui tu non sia, nessuna menzogna in cui ti si possa trovare. Signore, nel mistero della tua incarnazione perdonaci tanto oltraggio!

BC

L      Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che tradotto significa «luogo del Cranio». E gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.

I soldati intanto presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascuno, e la tunica. La tunica era senza cuciture, tessuta da capo a fondo. Dissero perciò: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca» (cf Mt 27,33-37).

B

G     Si avvera l'antica profezia: Cristo assiste alla divisione delle sue vesti. Seguire Cristo è rinunciare ad ogni sicurezza materiale e sopportare con coerenza le conseguenze d'una testimonianza radicale.

BC

G     Pietà di noi, Signore! T Pietà di noi, Signore!

G     — Quando troviamo troppo impegnative le esigenze della povertà che abbiamo liberamente scelto.

—  Quando rimpiangiamo sicurezze naturali dimenticando il tuo esempio supremo di povertà.

—  Quando non siamo coerenti con lo spirito evangelico scelto a testimonianza contro l'idolatria della ricchezza e del potere.

172

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C O Padre, Cristo tuo figlio ha amato la Chiesa

e ha dato se stesso per lei:

concedi a noi di amarla

e di impegnarci a superare le divisioni

per giungere all'unità visibile dei cristiani.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Dio, che con la passione di Cristo nostro Signore,

ci hai liberati dalla morte,

concedi che, resi conformi a lui,

portiamo in noi l'immagine dell'uomo nuovo.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Undicesima stazione:

GESÙ È INCHIODATO SULLA CROCE

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G Le tue mani che hanno benedetto, Signore, le tue mani che hanno guarito, che hanno reso la vista ai ciechi, che hanno cancellato la lebbra dai volti, che disegnavano sulla sabbia, mentre i falsi giudici della donna adultera lasciavano a uno a uno il loro tribunale di morte, le tue mani che hanno spezzato il pane e versato il vino, affinché le invisibili verità della fede nutrissero e irrigassero le incerte realtà di questo mondo visibile, le tue mani che hanno tanto donato e così poco ricevuto, Signore, le tue mani generose, fissate al legno, resteranno ora eternamente aperte.

Il ferro acuminato tr :passa i piedi che hanno santificato

173

la terra. La giustizia mentitrice degli uomini ha portato a termine la sua opera e tutto è pronto per l'innalzamento del Crocifisso.

BC

L Era l'ora terza quando lo crocifissero. L'iscrizione della condanna diceva così: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero due ladroni, uno alla destra e uno alla sinistra. E si adempì la Scrittura che dice: «Fu annoverato tra i delinquenti».

I passanti lo insultavano scrollando il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio di Dio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso e discendi dalla croce». E anche quelli che erano crocifissi con lui lo oltraggiavano (cf Mt 27,39-44).

B

G     Gesù è inchiodato alla croce. Ma quel patibolo destinato alla morte diventerà per sempre segno di salvezza. E il Cristo elevato sulla croce sarà il coraggio di ogni missionario nell'annunciare la salvezza del mondo.

C

G     Ti preghiamo, o Padre! T Ti preghiamo, o Padre!

G     — Perché contemplando il tuo Figlio inchiodato sulla croce per la nostra salvezza impariamo a vivere obbedienti alla tua volontà.

—  Perché sappiamo abbracciare con gioia la croce quale mezzo di purificazione e di assimilazione a Cristo.

—  Perché in ogni occasione sappiamo essere testimoni coraggiosi e umili del tuo Regno.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

174

C O Signore, con il segno della santa croce,

proteggi il tuo popolo dalle insidie del male, affinché, reso partecipe del sacrificio del tuo Figlio, diventi offerta a te gradita.

In Cristo Gesù nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Padre, Cristo tuo Figlio ha annientato se stesso

facendosi obbediente fino alla morte:

concedi a noi di vivere nella fedeltà

e nella obbedienza al tuo volere.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Dodicesima stazione: GESÙ MUORE SULLA CROCE

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G E ora, Signore, tu non sei più che un intreccio di sofferenze tese e moltiplicate l'una dall'altra; non c'è più respiro che non porti in te devastazione e rovina; non c'è più fibra del tuo corpo che non emetta vibrazioni di dolore.

E tu ancora dici: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno». Coloro che ti deridono non comprendono che nella tua immobilità tremenda tu vai a cercarli fmo all'estremo della loro miseria e del loro peccato, fino al fondo dei loro ultimi rifiuti e, più lontano ancora, nelle nebbie della loro indifferenza.

O Cristo, tu non conoscevi la notte ed eccola venire ad ascoltare le sconsolate parole del salmo: «Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?». Era necessario che tu pronunciassi queste parole tremende, affinché nessuno potesse dire che non avevi conosciuto la suprema angoscia della condizione umana, e perché quasi si spegnesse in te l'ultima scintilla di quella gioia divina che tu nascondevi ai tuoi apostoli, e, infine, ci fosse all'apice del tuo sacrificio questa eclissi di divinità che ti rende simile a noi. Sulla croce tu muori per vincere in eterno la solitudine di ogni nostra morte.

175

BC

L Dall'ora sesta fino all'ora nona il buio si stese su tutta la terra. Presso la croce di Gesù stavano sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Vedendo sua madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, Gesù disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio». Poi al discepolo: «Ecco tua madre».

E, affinché si adempisse la Scrittura, disse: «Ho sete». C'era là un vaso pieno di aceto. Essi allora, inzuppata una spugna e infilatala in cima a una canna, gliela accostarono alla bocca. E Gesù disse con un forte grido: «Padre, nelle tue mani affido il mio spirito». E chinato il capo, spirò (cf Gv 19,25-30). (Pausa).

B

G Un grido di dolore e il silenzio della morte. Anche noi con le nostre colpe abbiamo gridato: «Sia messo a morte sopra una croce». E solo ora, di fronte a quel tempio distrutto, comprendiamo i duri effetti d'ogni nostro peccato.

C

C O Signore, donaci la tua forza! T O Signore, donaci la tua forza!

G — Quando l'obbedienza diventa croce difficile per il nostro egoismo.

—  Quando, nell'ora della sofferenza, ci sentiamo soli a portare la croce.

—  Quando il mistero della morte ci avvolgerà.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

176

C O Dio nostro Padre, tu ti sei rivelato in Gesù come amore che si dona fino a dare la vita: concedi a noi di rimanere nell'amore perché tu rimanga in noi e noi in te. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Dio onnipotente e misericordioso,

che ci hai redento

con la beata passione e morte del tuo Cristo,

conserva in noi l'opera della tua misericordia

e per la partecipazione a questo mistero

concedici di vivere in perenne rendimento di grazie.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Tredicesima stazione:

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

Tutto è compiuto.

11 tuo sguardo, Signore, che ha battezzato la terra, il tuo sguardo che rende eterni e che ha rivestito di una luce nuova gli esseri e le piccole cose della vita, il tuo sguardo non è più per noi.

Tutto è compiuto.

Sono fissati per sempre, non usciranno più dalla memoria umana coloro che tu hai incontrato nella parabola della tua vita: l'apostolo e il miserabile; il giovane ricco e la donna al pozzo di Giacobbe; Pilato che continuerà a lavarsi le mani fino alla fine dei tempi; Caifa col dito levato per pronunciare le smorte sentenze rese putride dall'avarizia del cuore; il cieco che ha visto la sua immagine sorgere dalle acque; Lazzaro in piedi, sfuggito ai flaccidi artigli delle tenebre; Marta che non aveva un minu‑

177

to per sé e la sorella contemplativa che aveva scelto la parte migliore; Nicodemo che avrebbe voluto comprendere e il centurione che non dubitava affatto!

Tutto è compiuto.

Il tuo corpo trafitto, staccato dalla croce, scivola nelle braccia di tua madre, di Giovanni, il figlio che tu le hai affidato, di Maddalena che accanto a loro si tormenta nel dolore. O Maria, l'essere benedetta fra tutte le donne implicava che tutto ti sarebbe stato richiesto di subire, di sapere e di accettare.

Tutto è compiuto.

Non c'è più nessuno attorno a te, all'infuori di questi pochi confermati nella fede e nell'amore, che risplenderanno fino alla fine dei giorni e che ora piangono la tua disfatta.

B C

! . I Giudei, dato che era la vigilia di Pasqua, chiesero a Pilato che venissero spezzate le gambe ai crocifissi e portati via i cadaveri. Vennero dunque i soldati. Giunti a Gesù, vedendolo già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli trafisse il fianco e subito ne uscì sangue e acqua.

Dopo di ciò Giuseppe di Arimatea domandò a Pilato di portare via il corpo di Gesù. E Pilato diede il permesso. Andò dunque e depose il corpo di Gesù (cf Gv 19,3134.38).

B

G Tutto è compiuto. Chi ha tradito è distrutto dal peso del suo tradimento. Chi ha rinnegato versa lacrime amare e chiede speranza.

Protesa, la madre avvolge di affetto e di dolore il corpo del Figlio calato dalla croce.

C

G O Signore, donaci la tua forza! T O Signore, donaci la tua forza!

178

G — Perché abbiamo avuto poca fiducia nell'efficacia della tua morte.

—  Perché siamo stati deboli nella speranza e talora vinti dal pessimismo.

—  Perché, chiusi in noi stessi, non siamo stati capaci di comprendere e consolare il dolore degli altri.

ABC

 C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C O Dio nostro Padre, Cristo tuo figlio

col suo atto di obbedienza fmo alla morte

ha distrutto la morte e il peccato:

concedi a noi di attingere

a quella perenne sorgente della vita e dell'amore,

che sono i sacramenti.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

op,,,,,,

C O Signore, nella tua passione la spada del dolore

ha trapassato l'anima dolcissima

della gloriosa Vergine e Madre Maria:

a noi, che celebriamo con venerazione

i dolori che l'hanno trafitta, concedi,

per i gloriosi meriti e le preghiere

dei santi fedeli ai piedi della croce,

di ottenere il frutto felice della tua passione.

Tu che vivi e regni nei secoli.

T Amen.

Quattordicesima stazione: GESÙ È SEPOLTO

C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

A

G È finita.

Quest'ora in cui tutto sembra perduto è l'ora della fede degli uomini e di essa sola. Dio li guarda con tenerezza,

179

come lo sposo la sua sposa. Dio aspetta di entrare in Gerusalemme. E Gerusalemme si chiede se avrà ancora fede, dato il dubbio manifestato dal Cristo di fronte a quelle mura che dovevano scomparire per dilatarsi nella Chiesa universale.

Essa, la nuova Gerusalemme, lo attende con uguale pazienza, veglia tra i soldati addormentati davanti al sepolcro dove è stato deposto il corpo del Cristo. Per essa, questa tomba stretta e nuova dove tu riposi, Signore, è l'arca della nuova alleanza, ma non è più la Legge che essa contiene, è la Santità, il principio della Chiesa e dei compimenti futuri: essa sa che il terzo giorno tu risorgerai.

Signore, nascosto in questo mondo ancora più profondamente che nel sepolcro, spezza in noi la pietra che abbiamo sigillato su di te. Te lo chiede la nostra povera fede. Nel lutto del Venerdì Santo qualcosa in noi canta sommesso, perché questa notte che ci avvolge non è per noi che l'inizio di un giorno.

E il giorno sei tu, o Cristo!

BC

L Vennero dunque a portare via il corpo di Gesù. Venne anche Nicodemo portando una miscela di aloe e mirra, circa cento libbre. Giuseppe prese il corpo di Gesù e lo avvolse in un lenzuolo candido insieme agli aromi, e lo depose in un sepolcro nuovo tagliato nella roccia. Poi rotolò una grande pietra all'imboccatura del sepolcro e se ne andò. Era la vigilia di Pasqua e già cominciava la luminaria del sabato.

B

G Noi aspettiamo ancora. Certa è la nostra fede. Quel tempio distrutto dagli uomini verrà ricostruito da Dio. E saremo nei secoli testimoni del Cristo morto e davvero risorto. Lo scandalo della croce è la sapienza della nuova vittoria.

180

IABCI

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C O Signore,

che nel Battesimo ci hai uniti a Cristo tuo figlio, concedi a noi di morire per sempre al peccato per risorgere nell'amore con lui che vive e regna nei secoli.

T Amen.

Oppure

C Padre misericordioso,

che ci hai redenti con la passione e morte

del tuo Figlio,

conserva in noi l'opera della sua misericordia

e il frutto della partecipazione a questi misteri.

In Cristo Gesù, nostro Signore.

T Amen.

CONCLUSIONE

C Adoriamo la tua croce, Signore.

T E lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione: poiché dalla croce è entrata la gioia in tutto il mondo.

C il Signore sia con voi. T E con il tuo spirito.

C O Padre, il tuo unico Figlio con la sua morte

ha distrutto la nostra morte,

con la sua risurrezione ha rinnovato la nostra vita:

concedi a noi di vivere i giorni della nostra storia

nell'attesa della gioia del cielo.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C Adoriamo la tua croce, Signore.

T E lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione.

181

C Ti benediciamo, o Cristo.

T Con la tua croce hai redento l'umanità dal peccato.

C Il Signore sia con voi. T E con il tuo spirito.

C O Padre,

il tuo unico Figlio con la sua morte

ha sconfitto la nostra morte,

con la sua risurrezione ha rinnovato in noi la vita:

insegnaci a vivere

come figli obbedienti alla tua volontà

nell'attesa delle nozze dell'agnello.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

L La passione di Gesù non è finita: egli continua a soffrire nell'umanità sofferente per il peccato, per l'ingiustizia e in ricerca di vera libertà.

Oggi siamo noi, la sua Chiesa, membri del suo corpo mistico, che dobbiamo «completare in noi la sua passione» per la redenzione del mondo, portando nel nostro cuore e nella nostra carne la sofferenza di tutti gli uomini. La morte di Gesù non è la fine, ma si apre sulla risurrezione: la nostra vita è illuminata dalla speranza che noi, e tutto il mondo con noi, saremo trasformati per essere partecipi della vita gloriosa del Signore risorto.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Preghiamo.

O Signore Gesù,

insegnaci a portare la nostra croce ogni giorno

e a seguirti con volontà generosa

di riparare i nostri peccati e quelli dell'umanità.

Tu che ci hai salvati,

rendici salvatori dei nostri fratelli;

rendici gioiosi testimoni della tua risurrezione.

Tu che vivi glorioso nei secoli.

T Amen.

182

Al termine di ogni formulario prescelto il sacerdote può impartire la benedizione nel modo usuale oppure con la croce in silenzio e quindi congedare l'assemblea.

C Nel nome di Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, andate in pace!

T Rendiamo grazie a Dio.

CANTO FINALE

Secondo schema (meditazione sulla passione secondo Luca)

CANTO

E INVITO

C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Il Cristo, che ci precede sulla via della croce, sia con tutti voi.

T E con il tuo spirito.

C Fratelli, meditiamo sul compiersi della Scrittura

negli avvenimenti di condanna e di morte

del Figlio dell'uomo.

Ascoltiamo la testimonianza degli apostoli

e partecipiamo al loro sgomento.

Saliamo anche noi il Calvario

per fare con Gesù

l'esperienza del fallimento e della morte

e per pregustare con lui la gioia della vera vita.

Uniti a lui, preghiamo e contempliamo.

Prologo:

I DISCEPOLI SONO IN CAMMINO CONES1Li (cf Lc 9,51-56; 18.31-34,

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Geru‑

183

salemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio.

Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà. Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». Ma essi non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, il tuo camminare verso la croce

è un invito a seguirti:

un invito difficile a capire

che noi spesse volte dimentichiamo o abbandoniamo.

Signore, sia in noi il tuo Spirito

perché ci aiuti a riflettere sul tuo cammino di morte

e a comprenderlo per viverlo attraverso

le scelte d'ogni giorno

e la valutazione degli avvenimenti.

Tu sei Cristo, nostro Signore.

T Amen.

Prima stazione: GESÙ ENTRA A GERUSALEMME COME MESSIA DI PACE (cf Lc 19,37-38.41-44.47)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel no‑

184

me del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».

Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cuí sei stata visitata».

Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, come i discepoli del Vangelo,

noi vorremmo sempre riconoscerti

come re di pace e di giustizia:

troppe volte però ti invochiamo solo a parole

e non sappiamo riconoscerti nella vita di ogni giorno.

Perciò ti preghiamo: la tua forza sia con noi

perché non ci accada mai di rifiutare te,

eterno Dio, Verbo del Padre,

che vivi e regni nei secoli.

T Amen.

Seconda stazione: GESÙ CELEBRA L'EUCARISTIA E DENUNCIA IL TRADITORE (cf Lc 22,14-15.19-23)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione». Poi preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo avere cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi. Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.

185

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, in cammino verso la croce hai voluto rimanere in noi

donandoci nel pane e nel vino il tuo corpo e il tuo sangue,

segno di salvezza e di comunione fraterna. Tu che conosci quello che c'è dentro di noi, donaci di celebrare

e di vivere sempre degnamente l'Eucaristia. Tu sei l'eterno sacerdote di salvezza. T Amen.

Terza stazione: GESÙ VA VERSO

IL MONTE DEGLI ULIVI A PREGARE (cf Lc 22,39-46)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

186

C Signore Gesù, insegnaci a pregare:

fa' che nei momenti di crisi, di difficoltà, di prova, abbiamo il coraggio di guardare verso di te e di imitarti in una costante e fiduciosa preghiera. Tu sei Cristo, nostro Signore.

T Amen.

Quarta stazione: GESÙ ARRESTATO (cf Lc 22,47-53)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?». Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo guarì.

Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre».

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, salvaci dalla tentazione,

allontanaci dal male

e perdona l'indolenza che ti condanna.

I tuoi pensieri siano in noi, o Signore,

ci aiutino a rispondere al male con il bene,

ad amare anche coloro che ci perseguitano.

Tu sei l'Emmanuele,

Gesù Cristo e nostro Signore.

T Amen.

187

Quinta stazione:

GESÙ DAVANTI AL TRIBUNALE EBRAICO (cf Lc 22,66-71)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento il Figlio dell'uomo starà seduto alla destra della potenza di Dio». Allora tutti esclamarono: «Dunque, tu sei proprio il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono». Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, aiutaci a desiderare il vero, a non temere sofferenze e contrarietà, pur di essere nella verità con cuore sincero. Difendici, o Gesù, dalla falsità e dall'errore. Tu sei l'eterna verità, o Cristo Gesù e nostro Signore.

T Amen.

Sesta stazione: GESÙ DAVANTI A PILATO (cf Lc 23,1-7)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re». Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo». Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui».

188

Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, aiutaci a testimoniarti con fedeltà,

e a dichiarare il tuo annuncio di salvezza.

Coloro che erano nelle tenebre

non hanno accolto la tua luce,

il mondo ti ha rifiutato

e tu hai offerto la tua vita

per l'umanità che era nel peccato.

Signore Gesù,

che hai pregato per coloro che non erano del mondo,

aiutaci ad annunciare la tua presenza

ed essere segni della tua salvezza.

Tu sei Cristo il Signore della storia.

T Amen.

Settima stazione: GESÙ DAVANTI AL RE ERODE (cf Lc 23,8-12)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla. C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

189

 

C Signore Gesù, ti ringraziamo della forza che doni a coloro che subiscono ingiustizie e persecuzioni.

Anche noi, nella nostra debolezza,

abbiamo bisogno di quell'audacia e di quel coraggio

che viene dal tuo Spirito.

Donaci, Signore,

il tuo Spirito di fortezza e di amore.

Tu sei amore di salvezza.

T Amen.

Ottava stazione: GESÙ È CONDANNATO A MORTE ANCHE SE INNOCENTE (cf Lc 23,13-16.21-24)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò».

Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse esaudita.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, associa alla tua salvezza

coloro che ti seguono con coraggio

e sono per questo perseguitati e oltraggiati.

Non abbandonarli in potere delle forze di morte

che dominano in questo mondo.

La tua forza sia in loro

perché la luce di salvezza

illumini i giorni di dolore e di condanna.

Tu sei la Vittima innocente che redime l'innocente.

T Amen.

190

Nona stazione:

GESÙ SULLA STRADA DEL CALVARIO (cf Lc 23,2611)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, noi accogliamo il tuo invito

e ti chiediamo perdono.

Se il mondo ancora non ti riconosce come Salvatore,

anche noi ne siamo responsabili,

perché non ci siamo impegnati a fondo

nella testimonianza e nello sforzo

di comunicare ad altri la nostra fede.

Tu, o Dio di misericordia, perdonaci.

T Amen.

Decima stazione: GESÙ VIENE CROCIFISSO (cf Lc 23,33-38)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonai, perché non sanno quel che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tira‑

191

rono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, il tuo discorso è arduo

e difficile è per noi amare i nemici. Nulla possiamo senza il tuo aiuto. La tua croce sia per noi modello di amore

e forza di superamento di ogni nostra intemperanza

e facile scoraggiamento.

Tu sei la vita oltre la morte e alleanza contro il peccato. T Amen.

Undicesima stazione:

GESÙ ACCOGLIE CON SÉ IL LADRO PENTITO (cf Lc 23,39-43)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio benché condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, anche noi, peccatori,

ti chiediamo aiuto e perdono.

Tu, dopo essere stato avvolto

nell'ombra del dolore e della morte,

risorto e asceso al cielo, sei nel tuo regno presso il Padre.

192

Non dimenticare i tuoi servi che in te hanno sperato

affinché nel giorno glorioso e santo

ogni riscattato dalla morte

possa contemplare con gioia il tuo volto.

Tu sei misericordia e perdono.

T Amen.

Dodicesima stazione: GESÙ MUORE (cf Lc 23,44-49)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.

Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest'uomo era giusto». Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne andavano percuotendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, nel compiersi delle Scritture

hai affidato al Padre il tuo spirito.

Un grido di sofferenza velò il tuo volto

e l'angoscia per il peccato dell'umanità

avvolse nel tormento la solitudine di morte.

Anche noi, smarriti per il peccato,

vaghiamo nell'abbandono e nel silenzio.

Aiutaci a sperare oltre il fallimento.

Tu che sei il Dio della salvezza, morto per noi.

T Amen.

Tredicesima stazione: GESÙ VIENE SEPOLTO (cf Lc 23,50-53)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

193

L C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

C Signore Gesù, con profondo rispetto

alcuni di coloro che erano con te

hanno donato al tuo corpo un sepolcro nuovo.

Ma quel tempio distrutto non era destinato alla rovina

e la tomba sarebbe stata per sempre vuota.

Tu sei vita e amore di risurrezione.

T Amen.

Quattordicesima stazione:

GESÙ È RISORTO COME AVEVA PREDETTO (cf Lc 24,1-7)

C Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T Perché con la tua croce hai redento il mondo.

L Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, alcune donne si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno».

C Cristo ha dato per noi la sua vita.

T Anche noi doniamola ai nostri fratelli.

194

C Signore Gesù, le tenebre non oscureranno il tuo nome:

ciò che era impossibile agli uomini

diventa possibile a Dio

e nell'alba del nuovo giorno

un canto di vittoria salirà da Gerusalemme.

O Signore, rimani con noi sempre.

T Amen.

Si può concludere seguendo le indicazioni proposte nel primo schema.

«Stabat mater» - «O Maria, madre dei dolori»

1 Stabat mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa, dum pendebat Filius.

2 Cuius animam gementem, contristatam et dolentem pertransivit gladius.

3    0 quam tristis et afflicta

fuit illa benedicta Mater Unigeniti!

4 Quae maerebat et dolebat, pia Mater, dum videbat nati poenas incliti.

5 Quis est homo, qui non fleret, Matrem Christi si videret in tanto supplicio?

6    Quis non posset contristari,

Christi Matrem contemplari dolentem cum Filio?

7 Pro peccatis suae gentis vidit Iesum in tormentis et flagellis subditum.

8 Vidit suum dulcem Natum moriendo desolatum, dum emisit spiritum.

195

9 Eia, Mater, fons amoris, me sentire vim doloris fac, ut tecum lugeam.

10 Fac ut ardeat cor meum in amando Christum Deum, ut sibi complaceam.

11 Sancta Mater, istud agas, Crucifixi fige plagas cordi meo valide.

12 Tui nati vulnerati, tam dignati pro me pati, poenas mecum divide.

13 Fac me tecum pie fiere, Crucifixo condolere, donec ego vixero.

14 Iuxta crucem tecum stare et me tibi sociare in planctu desidero.

15 Quando corpus morietur, fac ut animae donetur paradisi gloria. Amen.

1   Chi la croce accoglierà come te, Maria,

Cristo Redentore lo salverà.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

2 Condannato sei per noi, o Figlio di Dio; mite ed innocente, tu morirai.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

3 Questa pena preparata per noi peccatori, questo grande peso tu porterai.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

4 Come un debole mortale vacilli, Signore, come un peccatore tu cederai.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

5 Se qualcuno chiederà: dov'è Maria? cerchi sul Calvario, la troverà.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

196

6 Chi la croce accoglierà come te, Maria, Cristo Redentore lo salverà.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

7 Il suo volto insanguinato, oscuro di pena, presto nella gloria risplenderà.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

8   Ora cade sulla strada, il Re della gloria:

presto nel suo cielo risalirà.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

9 Se qualcuno piangerà con te, Maria, Cristo tormentato conforterà.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

10 Se il tuo Spirito abbandona la carne mortale, chi di noi, Signore, resisterà?

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

11 Tu donavi all'assetato un'acqua di vita: egli amaro fiele ti preparò.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

12 Tu versavi tenerezza nel cuore dell'uomo: egli con i chiodi ti trapassò.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

13 Da quell'albero fatale è venuta la morte: questa santa croce ci salverà.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

14 Quel tuo Figlio che nutrivi d'amore infinito, morto per amore ritorna a te.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

15 Chi in quest'ora veglierà con te, Maria, presto col tuo Figlio risorgerà.

O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.

197

3.4.3. CELEBRAZIONI DI MEDITAZIONE SULLA PASSIONE

Il cammino dell'umanità è contaminato dal peccato e dalla sofferenza. Spine e triboli affaticano e feriscono l'umana creatura che invoca l'aiuto di Dio onnipotente. Facciamoci voce

di preghiera guardando la croce e ascoltando il grido di angoscia che si leva dall'umanità.

Sono celebrazioni della Parola con vari nuclei tematici espressi attraverso brani che s'accompagnano a parti corali. Hanno lo scopo di fare meditare sulla passione in armonia con il tempo liturgico di Quaresima e di Passione.

Primo schema:

LA CROCE DELL'UOMO E DEL CRISTIANO

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C Nel nome del Padre...

T Amen.

C Il Dio fatto uomo

che si prepara ad essere vittima di espiazione

per i nostri peccati

sia nei vostri cuori.

T E con il tuo spirito.

G     Se viviamo nella luce

come Dio è nella luce,

siamo uniti gli uni agli altri

e la morte di Gesù ci libera

da tutti i nostri peccati.

T Se diciamo: «Siamo senza peccato»,

inganniamo noi stessi,

e la verità di Dio non è in noi.

G     Se riconosciamo i nostri peccati,

Dio li perdonerà.

Egli ci libererà da tutte le nostre colpe,

perché è buono.

T Se cadiamo in peccato,

possiamo confidare in Gesù Cristo, il Giusto.

Egli è il nostro difensore accanto al Padre.

G     Egli si è sacrificato per farci avere il perdono dei peccati.

198

T Non soltanto dei nostri peccati, ma di quelli del mondo intero.

G     Dio ha voluto essere

pienamente presente in lui

e per mezzo di lui ha voluto rifare

amicizia con tutte le cose;

con quelle della terra e con quelle del cielo.

T Per mezzo della sua morte in croce

Dio ha fatto pace con tutti.

G     Un tempo anche noi eravamo lontani da Dio.

T Ora invece, per mezzo della morte

che Cristo ha sofferto,

Dio ha fatto pace anche con noi

per renderci santi, innocenti

e senza difetti di fronte a lui (cf 1 Gv 1-2; Col 1).

MOMENTO PENITENZIALE

C Guardiamo all'uomo dei dolori e confessiamo la nostra colpa. Tormento e solitudine inchiodano Cristo sulla croce; arroganza e indolenza ci fanno dimenticare il suo amore di salvezza. E se dimentichiamo Cristo, dimenticheremo i giovani.

Invocazioni penitenziali libere; oppure:

T Rinnova, Signore, i segni della tua misericordia.

G     — Perché in questa Quaresima impariamo a seguire il nostro maestro e modello, Gesù Cristo, uomo nuovo, progetto di una umanità riconciliata con il Padre, preghiamo.

—  Perché in ognuno di questi quaranta giorni troviamo spazio e tempo da dedicare alla preghiera e alla meditazione della Parola, per conoscere ciò che Dio vuole da noi e attuarlo nella nostra vita, preghiamo.

—  Perché l'itinerario della Quaresima abbia per ciascuno di noi il suo culmine nel rito della penitenza e nella comunione pasquale, come segni sacramentali della nostra conversione, preghiamo.

C Cristo è il nostro riscatto.

Cristo è necessario alle sorti di liberazione dell'umanità.

199

Cristo è Parola che salva.

Rinnoviamo la nostra fede in lui morto

per ridare luce a coloro che erano nelle tenebre

e accogliamolo come Verbo di vita

e tempo di eterna salvezza.

T Tu sei per noi il segno di salvezza.

Lettura da parte di due lettori, oppure a cori alternati:

1 L Tu ci sei necessario, Cristo, unico mediatore,

per entrare in comunione con Dio Padre,

per diventare come te, unico Figlio,

suoi figli adottivi,

per essere rigenerati nello Spirito Santo.

2 L Tu ci sei necessario, solo Verbo,

maestro delle verità recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, e la via per conseguirlo.

1 L Tu ci sei necessario, Redentore nostro,

per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla;

per conoscere il bene e il male

e la speranza della santità;

per deplorare i nostri peccati

e averne il perdono.

2 L Tu ci sei necessario,

fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini,

i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace.

1 L Tu ci sei necessario,

grande paziente dei nostri dolori,

per conoscere il senso della sofferenza

e dare ad essa un valore d'espiazione e di redenzione.

Tu ci sei necessario, o vincitore della morte,

per liberarci dalla disperazione e dalla negazione

e avere la certezza che non tradisce in eterno.

2 L Tu ci sei necessario, Cristo Signore, Dio con noi, per imparare l'amore vero e camminare, nella gioia e nella forza della tua carità, sulla nostra via faticosa,

sino all'incontro finale

con te amato, con te atteso,

con te benedetto nei secoli. Amen. (Paolo VI)

200

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

G Il dramma che si svolge sul «luogo del cranio» è il compimento della promessa antica. Ascoltiamo queste pagine della nostra storia.

Alla lettura del testo biblico segue un breve commento del celebrante, una pausa di silenzio, un canto responsoriale. Si suggeriscono alcuni nuclei tematici a scelta.

1.     La croce di Gesù non è amata: Mc 15,25-32.

2.     La croce disturba e separa: 1 Cor 12,12-27.

3.     La croce droga dei poveri: Mt 23,1-12.

4.     La croce di Gesù, forza per portare la nostra croce: I Pt 1,18-23.

5.     Perché Gesù è morto in croce: Gv 19,12-16.

6.     La croce, suprema dignità di Dio e dell'uomo: Eb 9,11-15.

7.     Gesù risorto è lo stesso Gesù crocifisso: At 2,14.22-24.

8.     Il Dio crocifisso è il Dio di tutti: I Gv 4,7-14.

9.     Il Dio crocifisso convince l'uomo a vivere: l Tm 2,3-7.

10.  La croce impulso per liberare l'uomo da ogni croce: 1 Gv 3,11-18.

11.  Quale croce è cristiana: 1 Pt 4,1-4.7-10.

PREGHIERA LITANICA

Può essere sostituita da intenzioni libere o da altre, prese dall'Orazionale o dall'Ufficio delle Ore.

C Padre, rendi la tua Chiesa testimone verace del tuo mistero; purificala da ogni ricerca di gloria umana. Ti preghiamo:

T Signore, ricordati del tuo amore.

GDona ai cristiani di cercare e trovare nella Scrittura la verità che giudica e orienta la loro vita. Non s'illudano essi di dimenticare il cammino della croce. Ti preghiamo.

—  A tutti gli uomini animati da fraterna solidarietà dona la sapienza della croce e la vita nuova in Gesù Cristo Signore. Ti preghiamo.

—  Insegnaci, Padre, ad approfondire il senso della preghiera, nella quale ci apriamo al dialogo con te, alla responsabilità verso gli altri e comprendiamo nella gioia di associare la nostra sofferenza alla croce di Cristo. Ti preghiamo.

201

T Padre nostro...

C O Padre di insondabile sapienza,

l'annientamento del tuo Figlio

ci rivela la promessa della tua gloria,

di cui siamo immagine sparsa nel tempo.

Donaci il coraggio di essere nella storia

testimoni di lui, oltraggiato e risorto;

guidaci nell'annuncio di salvezza

a coloro che ti cercano nella sofferenza e nel dubbio.

In Cristo Gesù, nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE

CANTO FINALE

Secondo schema:

IL CAMMINO DELLA LIBERAZIONE: DALL'INGIUSTIZIA ALL'AMORE

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C Il Signore

che abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili,

sia sempre con voi.

T E con il tuo spirito.

C O Dio, Padre di tutti gli uomini, che ami la giustizia e il diritto, a noi che meditiamo la tua Parola

202

dona la forza e il coraggio

dí lasciarci giudicare dalla sua luce

e dí trasformare la nostra vita.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Prima lettura: 1 Re 21,1-29: E profeta, voce di liberazione.

SALMO DI MEDITAZIONE

Rit. Mia luce, mia salvezza è il Signore.

Beato chi ha l'aiuto del Signore,

chi aspetta il Dio di Giacobbe:

egli ha fatto i cieli e la terra,

il mare e tutto ciò che è in essi. Rit.

Custodisce la verità per sempre e rende giustizia agli oppressi; egli dà il pane agli affamati:

il Signore scioglie i prigionieri.            Rit.

Il Signore apre gli occhi ai ciechi, il Signore raddrizza chi è piegato, il Signore ama i giusti,

il Signore custodisce gli stranieri.       Rit.

Mantiene l'orfano e la vedova e sovverte la via degli empi. Il Signore regna per sempre,

il tuo Dio, o Sion, nei secoli.    Rit.

Seconda lettura: Lc 4,14-21: Gesù vero profeta di salvezza. Tempo di silenzio e di meditazione.

PREGHIERA LITANICA (ispirata ai nn. 6, 20 e 21 di Populo-rum progressio)

C Preghiamo il Signore,

perché nel mondo possa essere raggiunta

la pienezza del vero sviluppo

che è il passaggio per ciascuno e per tutti

da condizioni meno umane a condizioni più umane.

T Ascoltaci, o Signore.

203

GPerché possano essere colmate le carenze materiali di coloro che sono privati del minimo vitale e le carenze morali di coloro che sono mutilati dall'egoismo, preghiamo.

—  Perché siano riformate le strutture oppressive, che provengono dagli abusi del possesso o del potere, dallo sfruttamento dei lavoratori e dalla ingiustizia degli scambi, preghiamo.

—  Perché tutti gli uomini possano essere affrancati dalla miseria, trovare con più sicurezza la loro sussistenza, la salute, una occupazione stabile, preghiamo.

—  Perché tutti gli uomini possano godere di una maggiore istruzione, una partecipazione più piena alla responsabilità, al di fuori di ogni oppressione, al riparo da situazioni che offendono la loro dignità di uomini, preghiamo.

—  Perché sia accresciuta la considerazione della dignità degli altri, ci si orienti verso lo spirito di povertà, la cooperazione al bene comune, la volontà di pace, preghiamo.

—  Perché ogni uomo riconosca i valori più alti, si apra a Dio, per accogliere il dono della fede e vivere in comunione con lui e con tutti gli uomini, preghiamo.

C O Dio, nostro Padre,

crea in tutti una volontà efficace perché ognuno, secondo il proprio grado di responsabilità e di potere, usi i mezzi necessari per giungere al pieno sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l'uomo.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

C O Dio nostro Padre,

noi ti ringraziamo perché dal di dentro

hai trasformato le nostre esistenze:

nella croce di Cristo gratuitamente ci hai accolti

e ci hai fatto rinascere

a nuova dignità e responsabilità.

T Ti preghiamo, aiutaci a portare la croce

della nostra coscienza e responsabilità

204

di fronte a chi soffre innocente

e ai senza speranza attorno a noi.

C Aiutaci a sperare contro ogni speranza,

a lottare per una piccola speranza

di fronte ai fanciulli che a milioni

muoiono di fame e di stenti,

di fronte alle vite umane che scompaiono

in guerre sempre ingiuste e disumane.

T Aiutaci a portare la croce della responsabilità

dove il denaro vale più della dignità,

dove i bianchi vincono i neri e li opprimono.

C Signore, lavorare per il tuo regno, sia il nostro portare la croce

e il nostro annunciare che tu non sei morto invano. T Rendici strumenti del tuo amore

e associa le nostre sofferenze alla tua passione.

CT Padre nostro...

C Signore, che nella tua benevolenza

provvedi alle necessità di tutte le creature

fa' che noi tuoi fedeli dimostriamo realmente

il nostro amore per i fratelli che soffrono nell'indigenza

perché, liberati dal bisogno,

possano servirti nella libertà e nella pace.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

Terzo schema:

LA NOSTRA VITA E LA NOSTRA PREGHIERA HANNO LE DIMENSIONI DEL MONDO

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C Fratelli, Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito. Noi siamo nel mondo senza essere del

205

mondo, ma, come lui e con lui, siamo nel mondo per essere la luce del mondo, il sale della terra, il lievito nella pasta.

In questa celebrazione, alla luce della parola della Chiesa, riflettiamo sulla nostra presenza nel mondo. (Breve pausa).

Preghiamo.

O Padre,

che hai mandato il tuo Figlio nel mondo non per condannarlo ma per salvarlo, concedi a noi di non chiuderci in noi stessi e dona al nostro cuore

le dimensioni del suo.

Egli è il Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA

Prima lettura: Ls. 52,13-53,12: Il giusto mio servo giustificherà molti.

CANTO DI MEDITAZIONE

Seconda lettura: Dalla Costituzione «Gaudium et spes» del Concilio Vaticano II (n. 22).

In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro e cioè di Cristo Signore. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione. Nessuna meraviglia, quindi, che tutte le verità su esposte trovino in lui la loro sorgente e tocchino il loro vertice.

Egli è «l'immagine dell'invisibile Iddio» (Col 1,15). Egli è l'uomo perfetto, che ha restituito ai figli d'Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato. Poiché in lui la natura umana è stata assunta, senza per questo venire annientata, per ciò stesso essa è stata anche per conto di noi innalzata a una dignità sublime. Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo. Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo, ha agito con volontà d'uomo, ha amato con cuore di uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato. Agnello innocente, col suo sangue sparso liberamente ci ha meritato la vita, e in lui Dio ci ha riconciliati con se stesso e tra noi e ci ha strappati dalla schiavitù di Satana e del peccato; così che ognuno di noi può dire con l'Apostolo: il Figlio di Dio «ha amato me e ha sacrificato se stesso per me» (Gal 2,20). Soffrendo per noi non solo ci ha dato l'esempio perché seguiamo le sue orme, ma ci ha anche aperta la strada, percorrendo la quale la vita e la morte vengono santificate e acquistano nuovo significato.

Il cristiano, poi, reso conforme all'immagine del Figlio che è il Primogenito tra molti fratelli, riceve le «primizie dello Spirito» (Rm 8,23), per cui diventa capace di adempiere la legge nuova dell'amore. In virtù di questo Spirito, che è il «pegno della eredità» (Ef 1,14), tutto l'uomo viene interiormente rifatto, fino al traguardo della «redenzione del corpo» (Rm 8,23): «Se in voi dimora lo Spirito di Colui che risuscitò Gesù da morte, Egli che ha risuscitato Gesù Cristo da morte darà vita anche ai vostri corpi mortali, a motivo del suo Spirito che abita in voi» (Rm 8,11). Il cristiano certamente è assillato dalla necessità e dal dovere di combattere contro il male attraverso molte tribolazioni, e di subire la morte; ma associato al mistero pasquale, come si assimila alla morte di Cristo, così anche andrà incontro alla risurrezione confortato dalla speranza. E ciò non vale solamente per i cristiani ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia. Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina, perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale.

Tale e così grande è il mistero dell'uomo, che chiaro si rivela agli occhi dei credenti, attraverso la Rivelazione cristiana. Per Cristo e in Cristo riceve luce quell'enigma del dolore e della morte che al di fuori del suo Vangelo ci opprime. Cristo è risorto, distruggendo la morte con la sua morte, e ci ha fatto dono della vita, affinché, figli nel Figlio, esclamiamo nello Spirito: Abbà, Padre! (Rm 8,15).

Questo testo può esser sostituito con un altro testo adatto.

206

207

PREGHIERA LITANICA

C Chiediamo al Signore

che doni al nostro amore un'apertura universale, perché le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, specialmente dei poveri, e di tutti coloro che soffrono

siano le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di noi, discepoli di Cristo,

e perché non ci sia nulla di genuinamente umano che non trovi eco nel nostro cuore.

T Ascoltaci, o Signore.

(Si scelgono alcune intenzioni).

G — Perché il potere politico sia veramente a servizio della giustizia, curi il bene di tutti i cittadini e non solo di alcuni.

—  Perché le persone non siano valutate da quello che hanno, che producono o che consumano, ma per quello che sono.

—  Perché ogni uomo sia trattato da uomo e nessuno subisca discriminazioni a causa della razza, del sesso, della religione, dell'ignoranza, della povertà, della posizione sociale, della regione di provenienza.

—  Perché la scienza e tutto il progresso tecnologico siano veramente usati per la crescita di tutti gli uomini e di tutto l'uomo e non per la distruzione e la morte.

—  Perché il problema demografico trovi una soluzione che rispetti la dignità della persona e la legge di Dio.

—  Perché le nostre città si sviluppino in modo tale da essere una dimora degna dell'uomo.

—  Perché tutti sentano la responsabilità verso la natura, e l'ambiente non sia inquinato.

—  Perché si creino condizioni necessarie per eliminare o ridurre l'emigrazione forzata e gli emigranti trovino accoglienza, lavoro e una casa dignitosa.

—  Perché si dia incremento a quanto può favorire l'unità della famiglia.

—  Perché il rapporto uomo-donna si realizzi nel riconoscimento della uguale dignità e della originalità di ciascuno.

208

—  Perché fra giovani e adulti ci sia un'accettazione reciproca e uno scambio di valori.

—  Perché i giovani siano così amati e accolti che non sentano la tentazione di evadere nella droga.

—  Perché tutti sentiamo l'impegno a curare le membra più deboli della società: i bambini abbandonati, gli spastici, i minorati, i malati e gli anziani.

—  Perché si crei in tutti una vera coscienza planetaria

e sia vinta ogni forma di nazionalismo.

C O Signore,

tu ci inviti ad assumerci pienamente

la responsabilità della nostra crescita umana e sociale.

Sentiamo che i problemi e le aspirazioni

sono più grandi di noi

e che questa nostra terra non sarà mai

il regno della felicità totale

e della piena realizzazione di tutto l'uomo

e di tutti gli uomini.

Ti preghiamo

di essere presente con la tua grazia

nel nostro impegno,

perché ogni progresso sia un passo

verso il tuo sconfinato Regno di libertà.

Per questo attendiamo e speriamo da te

il compimento dei nostri sforzi

quando in cieli nuovi e terra nuova,

abiterà la giustizia,

la pace, l'amore e la gioia senza fine.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

CANTO FINALE

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3.5. IL TRIDUO PASQUALE

3.5.1. PARTECIPI DELLA MORTE E RISURREZIONE DI CRISTO

Triduo pasquale, evento salvifico ner eccellenza

Il Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore inizia con la Messa vespertina «nella Cena del Signore», ha il suo centro nella Veglia pasquale e si chiude con i Vespri della domenica di Risurrezione (NGAL 19).

Il Triduo pasquale, per la centralità del mistero in esso celebrato, la Pasqua di Cristo, costituisce il cuore dell'anno liturgico. È un blocco unitario del quale la Pasqua è celebrata come un unico mistero.

È il santissimo triduo di Cristo crocifisso, sepolto e risorto (sant'Agostino).

Il mistero pasquale, considerato prima globalmente il Giovedì santo sera, viene poi meditato successivamente nelle sue varie fasi cronologiche: la morte (il Venerdì), la sepoltura (il Sabato), la risurrezione (la Domenica, le cui luci si accendono nella Veglia pasquale).

La Messa «nella Cena del Signore» del Giovedì santo è memoriale della Pasqua del Signore. Ricorda sacramentalmente ed efficacemente che Cristo ha lasciato presente il mistero pasquale in un rito, il rito della Messa, istituito durante la sua ultima cena con gli apostoli. La celebrazione è memoriale dell'Eucaristia e della connessa istituzione del sacerdozio ministeriale, come pure della promulgazione del comandamento dell'amore che si fa servizio, benevolenza e solidarietà fraterna. La solenne riposizione e adorazione dell'Eucaristia dopo la celebrazione vogliono essere l'espressione del rendimento di grazie e della riconoscenza per il dono eucaristico.

Il Venerdì santo è il grande giorno della meditazione della passione del Signore. Non si celebra l'Eucaristia. L'atto liturgico centrale del giorno è costituito dalla «celebrazione della Passione del Signore». Altri esercizi di pietà vanno armonizzati con le celebrazioni liturgiche. Le pratiche penitenziali del Venerdì santo, da protrarre possibilmente il Sabato santo, sono, sulla scia della precedente Quaresima, segno particolare della partecipazione alla Passione del Signore.

210

Il Sabato santo la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e morte, astenendosi dal celebrare il sacrificio della Messa fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione. L'attesa allora lascia il posto alla gioia pasquale, che nella sua pienezza si protrae per cinquanta giorni (Messale Romano).

La Domenica di Risurrezione ha il suo vero inizio con la celebrazione della Veglia pasquale, che si svolge nella notte tra il sabato e la domenica. È la più suggestiva celebrazione dell'anno liturgico, grazie al ricco contenuto delle sue varie parti: liturgia della luce, liturgia della parola, liturgia battesimale, liturgia eucaristica. Acquista il suo pieno significato quando i catecumeni ricevono in essa i sacramenti dell'iniziazione cristiana: Battesimo, Confermazione, Eucaristia.

Per i fedeli già battezzati la rinnovazione delle promesse battesimali e il rinnovato incontro con Cristo nell'Eucaristia costituiscono momenti oltremodo privilegiati della vita cristiana. Per tutti la celebrazione della Veglia pasquale rappresenta un evento di salvezza, strettamente collegato con il mistero pasquale di Cristo, riattualizzato sacramentalmente nella sua fase culminante. L'eco gioiosa della celebrazione raggiunge tutte le successive ore della Domenica di Risurrezione e si fa Alleluia di grazie. Cristo, come aveva predetto, è risorto!

Il Salesiano attento

nel compiersi del Mistero pasquale di Cristo

Il Triduo pasquale è una grande mèta nella vita spirituale della Chiesa e nell'attività pastorale. È un'occasione privilegiata per meditare sul mistero della vocazione cristiana, sull'inestimabile dono di grazia e di salvezza che ciascuno ha ricevuto in Cristo.

Celebrando in questi giorni l'apice dell'anno liturgico, i membri di ogni comunità salesiana rinnovano la coscienza e la convinzione di essere davvero coeredi e compartecipi ai doni di grazia del Signore: concrocifissi a causa del peccato e nel portare la salvezza ad ogni uomo, conglorificati perché risorti alla grazia, viviamo i giorni della nostra consacrazione avvolti intimamente nel mistero pasquale.

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Il manifesto di Gesù di Nazaret si fa vita per noi, testimonianza e annuncio. Ogni comunità è lievito per fermentare l'ambiente umano in cui opera attraverso i giovani e tra i giovani. La comunità orante diventa, in questi giorni soprattutto, contemplazione del Mistero pasquale e proclamazione del sacrificio di Cristo e del sepolcro vuoto.

Il cammino quaresimale ci porta a celebrare la Pasqua con spirito di rinnovata conversione, seguendo la Chiesa locale e pregando con essa.

Siamo tra i giovani segni e portatori della grazia di salvezza del Signore. Camminiamo con loro nei giorni crocifiggenti della difficoltà e godiamo insieme con loro ritrovando il giorno nuovo della Vita.

Fermi nella fede e stretti nel vincolo di carità fraterna aiutiamoci a non dimenticare che al di là delle tenebre del Venerdì santo sempre sorgerà l'alba della risurrezione.

3.5.2. PROPOSTE CELEBRATIVE

È conveniente incentrare tutta la vita di preghiera di questi giorni sulla Liturgia con un atteggiamento di partecipazione e silenzio interiore durante l'intera giornata.

A livello comunitario si consiglia di celebrare insieme anche l'Ufficio delle Letture, di sottolineare con clima di festa il Giovedì santo, di evidenziare il clima di penitenza del Venerdì, oltre che nel digiuno e nell'astinenza, con qualche brano di lettura a tavola, e di vivere il Sabato nell'attesa orante, di partecipare alla Veglia e alla gioia pasquale.

3.6. IL TEMPO PASQUALE

3.6.1. LA GIOIA DI CRISTO RISORTO È LA NOSTRA FORZA

Viviamo nella gioia i giorni del Risorto

Con la domenica di Risurrezione si entra nel tempo pasquale. I cinquanta giorni che vanno fino alla domenica di Pentecoste sono celebrati nella letizia e nell'esultanza come un solo giorno di festa, anzi come una «grande domenica» (sant'Atanasio; cf NGAL 22).

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Il tempo pasquale è il prolungato memoriale degli avvenimenti della Pasqua del Signore. Hanno un particolare rilievo i primi otto giorni (ottava di Pasqua), il giorno dell'Ascensione e il giorno della Pentecoste.

Il tempo pasquale ha un carattere spiccatamente mistagogico. In esso cioè i neofiti vengono aiutati ad approfondire la comprensione del mistero di Cristo mediante un'attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche. L'ascolto della Parola di Dio e del messaggio contenuto negli altri segni liturgici è fonte di esperienza vitale del msitero. Il momento più significativo della «mistagogia» è costituito dalle cosiddette «Messe per i neofiti» o Messe delle domeniche di Pasqua, specialmente se in esse si leggono le letture dell'anno A del lezionario (cf RICA 40).

Questo periodo di vita liturgica ha dunque lo scopo di prolungare l'incontro del cristiano con il Cristo risorto e il suo Spirito, e di accentuare così l'aspetto battesimale della sua vita spirituale. Pasqua-Battesimo: un binomio che, se ben compreso, è capace di creare nel cristiano un'atmosfera spirituale propizia per un vitale inserimento nel mistero di Cristo e, quindi, per un generoso, ottimistico impegno di fedeltà a Cristo e al suo Spirito nella Chiesa.

Il Salesiano, presenza tra i giovani del Signore risorto

La comunità salesiana curerà una speciale attenzione al tempo pasquale. Visto come logica continuazione del tempo di Quaresima e del Triduo pasquale, esso deve condurre a una più precisa conoscenza del carisma salesiano, per una migliore esplicitazione delle sue potenzialità.

I Salesiani formano una comunità di battezzati chiamati ad essere nella Chiesa, alla scuola di Don Bosco, «segni e portatori dell'amore di Dio ai giovani, specialmente ai più poveri» (Cost. 2). La loro consacrazione-missione va collegata necessariamente con la loro fondamentale condizione di battezzati e quindi con la Pasqua di Cristo. Ciò dovrà trasparire nella loro vita di consacrati-apostoli e influire decisamente sui destinatari della loro missione. Vivendo intensamente nella loro vita, individuale e comunitaria, il binomio Pasqua-Battesimo, saranno convinti e autentici testimoni del Vangelo.

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La liturgia copre con abbondanza la vita di pietà comunitaria. Indichiamo qualche momento celebrativo in appoggio e suggeriamo di evidenziare la preparazione alla solennità di Pentecoste. Inoltre, nei luoghi dove esiste tale tradizione, si propone di benedire, con il rito appropriato, la comunità.

Proposte celebrative

Lo Sposo è con noi. Celebriamo nella festa la sua presenza. Grandi meraviglie ha fatto il Signore per noi: esultiamo con la comunità apostolica per il giorno di grazia del Signore, perché siamo per sempre in compagnia di Dio.

Suggeriamo la recita dell'ufficio vigiliare secondo lo schema della Liturgia delle Ore, o di impostare altri moduli di preghiera al fine di una preparazione comunitaria più partecipata alle domeniche del tempo pasquale.

3.6.2. CELEBRAZIONI VIGILIARI DELLA PAROLA

Diamo alcuni schemi usufruibili per celebrazioni nel tempo pasquale. Sono indicazioni corredate da citazioni scritturistiche e aperte a trasformazioni secondo i sussidi a disposizione.

Primo schema: CRISTO NOSTRA SPERANZA

CANTO DI INIZIO

INVITO ALLA PREGHIERA

C Nel nome del Padre... T Amen.

C Venite, ascoltate quanti prodigi

il Signore ha fatto per noi.

T Dio ha fatto risorgere Cristo dai morti, alleluia,

perché in Cristo sia la nostra fede

e la nostra speranza, alleluia.

C Popoli tutti della terra, benedite il nostro Dio

che ha fatto risorgere Gesù e lo ha reso Signore della vita.

T Il suo nome sia benedetto nei secoli.

214

PROCLAMAZIONE DELLA GIOIA PASQUALE (Sai 117)

C Esultiamo nel Signore,

proclamiamo i giorni del Risorto, riconfermiamo la fede in lui.

T Fedeli del Signore, cantate: eterno è il suo amore per noi.

I L Nella mia sventura ho gridato al Signore:

egli mi ha risposto e messo al sicuro.

Il Signore è con me, non ho paura:

chi può farmi del male?

Il Signore è con me, mi dà forza:

vedrò la sconfitta dei miei nemici.

2 L È meglio rifugiarsi nel Signore

che contare sull'uomo.

È meglio rifugiarsi nel Signore

che contare su gente influente.

T Un grido di gioia e di vittoria

riempie le tende dei fedeli:

La mano del Signore ha trionfato,

la mano del Signore si è alzata,

la mano del Signore ha trionfato!

1 L Son sfuggito alla morte: ora vivrò

e racconterò quel che il Signore ha fatto.

Il Signore mi ha colpito duramente,

ma non mi ha lasciato morire.

Spalancatemi le porte

che si aprono ai salvati!

Entrerò per lodare il Signore.

2 L Ecco la porta che conduce al Signore:

vi entrino quelli che lui ha salvato!

I L Ti ringrazio, Signore: mi hai esaudito,

sei venuto in mio soccorso.

T La pietra rifiutata dai costruttori è diventata la pietra principale. Questo è opera del Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi!

215

Questo è il giorno che il Signore ha fatto: facciamo festa e cantiamo di gioia! Ti preghiamo, Signore: aiutaci!

Donaci, Signore, la vittoria!

2 L Benedetto colui che viene

nel nome del Signore.

E noi, dal suo tempio, vi benediciamo!

Dio, il Signore, ci illumina.

Danzate e stringetevi in cerchio

fino ai lati dell'altare.

1 L Sei tu il mio Dio, voglio lodarti! Mio Dio, voglio celebrarti!

T Lodate il Signore: egli è buono: eterno è il suo amore per noi.

Secondo schema: LA NOSTRA FEDE NEL RISORTO

PROCLAMAZIONE DELLA GIOIA PASQUALE

(cf Rm 8,28-39; 10,9-12)

C La nostra speranza si fa contemplazione e silenzio. Se Dio è con noi, nulla potrà essere contro di noi.

T O Cristo, tu sei la nostra speranza!

1 L Noi siamo sicuri:

Dio fa tendere ogni cosa

al bene di quelli che lo amano,

perché li ha chiamati

in base al suo progetto di salvezza.

2 L Da sempre Dio li ha conosciuti e amati, e da sempre li ha destinati

ad essere simili al Figlio suo.

T O Dio, tu ci hai chiamati dall'eternità!

1 L Che oseremo dunque dire?

Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi.

2 L E chi potrà mai accusare quelli che Dio ha scelti?

216

Nessuno, perché Cristo è morto,

anzi, risuscitato,

e ora si trova accanto a Dio,

dove sostiene la nostra causa.

T O Cristo, nulla ci separerà dal tuo amore di salvezza!

1 L Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse il dolore o l'angoscia? La persecuzione o la fame o la miseria? I pericoli o la morte violenta?

In tutte queste cose

noi otteniamo la più completa vittoria, grazie a colui che ci ha amati.

2 L Né morte né vita,

né il presente né l'avvenire,

né le forze del cielo né le forze della terra,

niente e nessuno ci potrà strappare

da quell'amore che Dio ci ha rivelato

in Cristo Gesù nostro Signore.

T O Dio, noi crediamo in te!

1 L Se dunque nel tuo cuore credi che Dio ha risuscitato Gesù dai morti

e con la tua vece dichiari che Gesù è il Signore, sarai salvato.

2 L Chi crede veramente, Dio lo accoglie. Non vi è perciò differenza fra chi è Ebreo e chi non lo è, perché il Signore è lo stesso per tutti, immensamente generoso

verso tutti quelli che lo invocano.

T Gloria al Padre che è nei cieli! Gloria al Figlio che è risorto! Gloria allo Spirito d'amore!

C Preghiamo.

O Padre,

per mezzo del tuo unico Figlio

hai vinto la morte

e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna:

concedi a noi

che celebriamo i giorni del Risorto,

di essere rinnovati nel tuo Spirito per rinascere nella luce della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

217

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

È conveniente che la guida enunci brevemente il tema. Dopo la lettura biblica, il celebrante ne fa un breve commento, seguito da una pausa di silenzio e un canto o salmo di meditazione.

Si elencano varie proposte tematiche a scelta:

1.     Convertirsi alla speranza cristiana: Col 3,1-17.

2.     Riconoscere l'insopprimibile speranza: Rm 8,18-25.

3.     Soffrire e lottare per la speranza dell'uomo: 1 Cor 15,12-28.

4.     Accogliere il racconto della risurrezione di Gesù: I Cor 15,1-11.

5.     Il coraggio di dire: «Gesù è risorto!»: At 2,32-33.36-41.

6.     La risurrezione di Gesù rigenera l'uomo e il mondo: Col 2,2-8.20-23.

7.     La risurrezione introduce a una festa senza fine: Ef 4,17-24.30.

8.     La festa ci rende capaci di sopportare il dolore: 2 Cor 4,5-12.16-17.

9.     La speranza cristiana va oltre la morte: I Cor 15, 50-55.57.

10.  La speranza del compimento della storia: Ap 20,11-12. 14; 21,1-5.

218

PREGHIERA LITANICA

C Celebriamo i giorni della vittoria e invochiamo il nome del Signore.

Il Cristo risorto sia la nostra speranza per sempre.

T Noi ti invochiamo, Signore!

G — Perché ti riconosciamo risorto e vincitore del peccato.

—  Perché possiamo essere segni e portatori della tua grazia.

—  Perché vogliamo fare la volontà del Padre tuo.

—  Perché riconosciamo il tuo regno già nei nostri cuori.

—  Perché desideriamo suscitare speranze in coloro che sono oppressi.

—  Perché crediamo nella vita oltre la morte.

—  Perché camminiamo con ogni fratello che ha bisogno di incontrare il tuo volto.

—  Perché accogliamo l'invito ad essere tuoi testimoni.

—  Perché siamo nel mondo, ma non del mondo.

—  Perché rimani sempre con noi.

Oppure

C O Dio nostro Padre,

e Padre del Signore nostro Gesù Cristo,

tu lo hai risuscitato da morte.

T Noi lo crediamo: egli è risorto!

Con la sua morte ha sconfitto la morte

e con la sua risurrezione è rinata la speranza.

C In Cristo risorto ha trionfato

il tuo amore incrollabile per le sorti dell'uomo,

che con forza e vigore sempre riprende

la lotta per vincere il male,

il peccato, la morte.

T Noi lo crediamo: egli è risorto, e per sempre!

Qualcosa che non avrà fine ha avuto inizio,

e noi oggi ne siamo partecipi.

C Egli è risorto

e il mondo nuovo avanza nascosto

in mezzo a tanta fatica dell'uomo.

T Noi lo crediamo: egli è risorto!

È l'inizio di quel che sarà

alla fine dei tempi per noi e per tutti,

per la storia e per l'intera creazione.

C Noi lo crediamo: non ci saranno più lacrime né pianto

ma festa della vittoria

contro le forze di morte.

T Noi lo crediamo: egli è risorto!

E invita noi tutti

a lasciarci permeare dalla luce

per essere creature nuove

e insieme lottare per il mondo nuovo.

219

Si conclude con il Padre nostro, e l'orazione colletta della domenica di cui si celebra l'ufficio vigiliare.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

3.6.3. PREPARAZIONE ALLA SOLENNITÀ DI PENTECOSTE

Le nostre comunità sono «Chiesa». Non nascono da volontà di uomo, ma da Dio (cf Cost. 85). Senza l'azione dello Spirito saranno un aggregato in cui ognuno va per la sua strada, uno stare insieme determinato dalla coincidenza di interessi, mai coesistenza pacifica (cf Cost. 25, 49 e 50).

Solo nello Spirito potremo realizzare la nostra identità di essere comunità di culto, perché unicamente in lui la preghiera è viva e non parola vuota e morta. Lo Spirito di Dio manterrà le nostre comunità aperte allo slancio apostolico e al servizio dei poveri, piene di vita, ricche di autenticità, capaci di rinnovamento continuo, fedeli a Cristo, alla Chiesa, a Don Bosco.

La Pentecoste è il momento per approfondire il nostro rapporto con lo Spirito Santo, di verificare il nostro inserimento nella Chiesa, la nostra disponibilità al servizio ecclesiale, di incontrarlo con maggior costanza e fiducia perché ci ricolmi dei suoi doni.

La solennità di Pentecoste chiude il ciclo pasquale. È un momento di alta qualità spirituale che conferma la nostra dignità di battezzati e consacrati nel servizio dei giovani. Presentiamo uno schema di novena e alcune celebrazioni vigiliari come proposta di preghiera. Tali iniziative possono accompagnarsi con gesti rituali simbolici, ad esempio: riti lucernari sul fuoco, momenti di preghiera spontanea, di silenzio e di canto.

È un'occasione privilegiata per raccogliere attorno alla comunità giovani e altri appartenenti alla Famiglia Salesiana e testimoniare il rinnovamento operato in noi dallo Spirito Santo.

220

Novena di Pentecoste

Questa celebrazione, centrata sull'ascolto della Parola, vuol essere come un cammino comunitario verso la festa di Pentecoste. Può anche risolversi in un triduo che si conclude con la veglia oppure in una celebrazione introduttiva.

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,

l'amore di Dio Padre

e la comunione dello Spirito Santo

sia con tutti voi.

T E con il tuo spirito.

C Preghiamo.

O Dio, che nella Pentecoste

hai dato prodigiosamente inizio alla tua Chiesa:

effondi il tuo Spirito nei nostri cuori,

e rinnovati nel tuo amore

vivremo nella verità e nell'amore.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Dopo la prima lettura si recita o si canta un salmo di meditazione in forma responsoriale o a cori alterni. Si può anche cantare il «Veni Sancte Spiritus» o qualche strofa del «Veni Creator" Spiritus».

Dopo la seconda lettura è opportuno che il celebrante tenga una breve omelia seguita da una pausa di silenzio.

Primo giorno: LO SPIRITO CREATORE PRIMA LETTURA: Gn 1,1-2; 2,5-9

G È lo Spirito la fonte della vita. Noi la riceviamo come dono d'amore. La potenza dell'amore di Dio opera per noi le meraviglie della creazione e si manifesta soprattutto nella vita dell'uomo.

221

SECONDA LETTURA: Lc 1,26-37

G     È ancora lo Spirito che compie la nuova creazione e ci dona in Maria Gesù, il Salvatore. Nella prima creazione lo Spirito opera tutto dal nulla; nella nuova creazione egli suscita in Maria e in noi l'umile risposta di accettazione.

Secondo giorno: LO SPIRITO DI CRISTO PRIMA LETTURA: Rm 8,9-11

G     È lo Spirito di Dio che guida il Messia nella sua missione di salvezza, lo dirige nel suo cammino tra gli uomini e opera i segni prodigiosi.

SECONDA LETTURA: Gv 1,29-34

G     Il Messia è 1'«Unto» di Spirito Santo. Egli salva comunicando il dono dello Spirito: il dono gratuito dell'Amore. Soltanto chi possiede lo Spirito di Cristo «appartiene a lui», è salvato: liberato dalla morte e destinato alla risurrezione.

Terzo giorno: LO SPIRITO DI FIGLI PRIMA LETTURA: Gal 4,1-7

G     Lo Spirito ci introduce nella famiglia di Dio. Soltanto lui può appagare, in modo straordinario, la nostra sete di Dio, renderci vicino e amico il volto di Dio, donarci la sicurezza di una vita amata da un Amore eterno; aprirci il cuore alla preghiera.

SECONDA LETTURA: Mt 6,9-15

G     Nello Spirito noi siamo «figli»: la nostra vita è sottratta al fluire distruttore del tempo e inserita in Dio. La nuova dignità, che lo Spirito ci dona, sopravanza ogni desiderio umano di grandezza e di realizzazione e ci introduce alla gioia dell'Amore.

222

Quarto giorno: LO SPIRITO DI RISURREZIONE PRIMA LETTURA: Rm 8,18-23

G       La nostra vita corre alla morte. E non siamo capaci di fermarla, travolti dal male, dal peccato, dall'egoismo. È lo Spirito, dono del Risorto, la fonte in noi di una vita di risurrezione.

SECONDA LETTURA: Lc 24,36-49

G       Lo Spirito ci riconcilia con il Padre e i fratelli, rinnovando la nostra esistenza. È lui il pegno certo per noi e per tutto il creato della liberazione finale.

Quinto giorno: LO SPIRITO DI VERITÀ PRIMA LETTURA: 1 Gv 1,5-10; 2,1-2

G       Abbiamo bisogno di verità per vivere, di sapere da dove veniamo e dove andiamo. Col peccato la soffochiamo. Il peccato è cecità, è menzogna. Il Cristo è la verità: ci manifesta l'amore di Dio e ci rivela il nostro peccato.

SECONDA LETTURA: Gv 14,15-17; 16,12-15

G       Lo Spirito continua e compie l'opera del Messia: ci introduce nella «Verità», ci aiuta a penetrare e a vivere la parola di Cristo, contesta continuamente le nostre complicità col male e ci dona la forza di essere suoi testimoni.

Sesto giorno: LO SPIRITO DI TESTIMONIANZA PRIMA LETTURA: At 5,26-33

G       Lo Spirito, che opera in noi la salvezza, suscita il bisogno di parlare, di annunciare agli altri il dono ricevuto. La missione non è frutto del nostro impegno, ma dono gratuito dello Spirito.

223

SECONDA LETTURA: Gv 15,26-16,4

G   Lo Spirito dona fedeltà alla nostra adesione a Cristo, anche nelle tribolazioni e nel dolore. È lui la «parola al

nostro labbro», che rende credibile ed efficace il nostro apostolato. È lui la guida della Chiesa, la garanzia del suo cammino faticoso e costante nella verità.

Settimo giorno: LO SPIRITO DI SANTITÀ PRIMA LETTURA: Gal 5,16-25

G     La giustizia e la santità non sono al termine di un faticoso cammino di conquista dell'uomo, ma sono il dono dello Spirito, i «frutti» dello Spirito. È lo Spirito di Gesù che ci aiuta a scoprire e a vivere la nuova legge della Montagna, purificando i nostri cuori e donandoci la sua forza.

SECONDA LETTURA: Mt 5,38-48

G     È lo Spirito la fonte della santità nella Chiesa, fonte perenne di giovinezza e di gioia. Nella docilità allo Spirito l'uomo abbandona le opere della carne e sviluppa la sua appartenenza a Cristo crocifisso.

Ottavo giorno: LO SPIRITO DELLA CHIESA PRIMA LETTURA: At 2,1-4.14-24

G     Nata nel mistero della Pentecoste, la Chiesa vive e cresce nello Spirito. Egli è lo Spirito creatore, che edifica il corpo di Cristo; è il dono messianico per eccellenza, che fa entrare l'uomo in un nuovo e definitivo rapporto con Dio e lo conforma a Cristo; conserva e alimenta la comunione di salvezza tra gli uomini.

SECONDA LETTURA: Gv 20,19-23

G     Lo Spirito è il dono ottenuto e inviato a noi da Gesù Cristo. Ne continua e completa la missione, animando e guidando la Chiesa e il mondo nel cammino verso l'ultimo compimento.

È lui che spinge la Chiesa a svilupparsi, a rinnovarsi, ad aggiornarsi, a capire i tempi, a evangelizzare il mondo; è lui che ne conserva la struttura organica e ne vivifica le istituzioni; è lui che viene comunicato nei sacramenti, per mezzo dei quali santifica il popolo di Dio.

224

Egli è principio di unità e di interiorità; distribuendo alla Chiesa doni e carismi, suscita vocazioni e opere che l'autorità non estingue, ma discerne, giudica e coordina. Per mezzo di lui, la viva voce del Vangelo risuona nella Chiesa e nel mondo.

Nono giorno: LO SPIRITO DI UNITÀ PRIMA LETTURA: I Cor 12,4-11

G     Nella molteplicità dei ministeri, nella diversità dei carismi, nella pluralità delle situazioni non è lo sforzo di potere dell'uomo ma la forza d'amore dello Spirito che riunisce nell'unità la Chiesa, dando compimento alla preghiera di Cristo.

SECONDA LETTURA: Gv 17,20-26

G     Solo Dio può vincere la forza disgregatrice del male. Lui che è Amore ci ha donato lo Spirito perché fossimo raccolti nell'unità.

PREGHIERA LITANICA

C Con la voce dello Spirito che prega in noi, presentiamo al Padre le nostre intenzioni di preghiera. T Manda il tuo Spirito, o Signore.

G     Sulla Chiesa diffusa su tutta la terra: perché sia rinnovata nell'amore e nella missione, preghiamo.

—  Sul mondo, che attende la liberazione dal peccato: perché i cuori degli uomini si aprano al dialogo e all'amore, preghiamo.

—  Sui giovani, che aprono gli occhi fiduciosi sulla vita: perché crescano cristiani adulti e testimoni coraggiosi del Vangelo, preghiamo.

—  Sulla nostra comunità: perché cresca nell'amore e sia testimone di Dio fra i giovani, preghiamo.

C Abbiamo ricevuto lo Spirito di figli adottivi, che ci fa esclamare:

T Padre nostro...

225

C Preghiamo.

O Dio, nostro Padre,

rinnova con la potenza del tuo Spirito l'universo:

e dona alla tua Chiesa

di crescere come comunità di salvezza e d'amore. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Oppure

PROFESSIONE DI FEDE

C La nostra ferma convinzione

che «dalla presenza attiva dello Spirito attingiamo giorno per giorno l'energia per la nostra fedeltà

e il sostegno della nostra speranza» (Cost. 1), si fa ora impegno di docile fedeltà (cf Cost. 2, 12, 64),

e preghiera di ringraziamento e di supplica.

T Io credo

che il Figlio Gesù Cristo,

compiuta l'opera

che il Padre gli aveva affidato sulla terra,

inviò lo Spirito Santo

per santificare continuamente la sua Chiesa,

e i credenti avessero così per mezzo di lui

accesso al Padre in un solo Spirito.

Credo che per lui il Padre

ridà la vita agli uomini, morti per il peccato,

finché un giorno risusciterà, in Cristo,

i loro corpi mortali.

Credo che lo Spirito dimora nella Chiesa

nei cuori dei fedeli come in un tempio

e in essi prega e rende testimonianza

della loro adozione filiale.

È lui che guida la Chiesa verso la verità tutta intera,

la unifica, nella comunione e nel ministero,

la istruisce e dirige con doni diversi

e la abbellisce con i suoi frutti: l'amore, la gioia, la pace. Credo che, con la forza del Vangelo,

egli fa ringiovanire la Chiesa,

la rinnova continuamente

e la conduce alla perfetta unione con Cristo. Credo che la Chiesa universale è un popolo adunato nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

226

C Preghiamo.

O Dio, nostro Padre,

che hai compiuto l'opera del tuo Figlio

con il dono dello Spirito,

confermaci nella fede,

sostieni la nostra speranza,

infiammaci del tuo amore.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

Primo schema per la veglia di Pentecoste: LO SPIRITO NELLA STORIA DELL'UOMO E DELLA CHIESA

La celebrazione consta di dialoghi con solisti, momenti corali di invocazione, temi per l'ascolto della Parola e un'orazione conclusiva.

C Nel nome del Padre...

T Amen.

C Signore, apri le nostre labbra.

T E infondi su di noi il tuo Spirito.

INVITO ALLA LODE (cf Rm 16,25-27; Ef 1,3.14)

C Lodiamo Dio:

egli può fortificarci nella fede secondo la promessa di Cristo Gesù.

Egli ci ha rivelato quel progetto segreto che per lunghissimo tempo Dio aveva tenuto nascosto.

227

T Ora per volontà di Dio questo mistero è stato rivelato

e la Chiesa, illuminata dallo Spirito, Io fa conoscere a tutti i popoli perché tutti giungano a fare parte del regno di salvezza promesso da Dio.

C Benedetto sia Dio,

Padre di Gesù Cristo nostro Signore. Egli ci ha uniti a Cristo per sempre

e ci ha dato tutte le benedizioni dello Spirito. T E lo Spirito è garanzia

della nostra futura eredità:

di quella piena liberazione che Dio ci darà, perché possiamo lodare la sua grandezza.

INVOCAZIONE DIALOGATA

C Spirito di Dio, grande e misericordioso,

dalla notte dei tempi cammini a fianco dell'uomo:

noi vogliamo confessare ora

questa tua presenza misteriosa

nella storia dell'umanità, della Chiesa e di ogni uomo.

I L Tu sei all'inizio dei tempi,

e della vita dell'uomo e di ogni creatura:

tu sei il soffio di Dio,

creatore e Padre di ogni vivente.

T Noi viviamo in te, Spirito della vita:

rendici consapevoli del fondamento ultimo

dell'esistenza e di questo vagare

dell'uomo e dell'universo nel tempo e nello spazio.

2 L Tu sei vicino all'uomo dall'inizio dei tempi,

quando muove i primi passi verso la civiltà,

quando crea famiglie e città,

e si interroga sul suo peregrinare nel tempo.

A ogni uomo e a ogni cultura

tu hai offerto il tuo aiuto perché fosse capace

di animare la natura, l'amore e la morte.

T Noi ti riconosciamo, Spirito che cammini con l'uomo:

tutto è stato fatto alla tua presenza,

con la tua forza e il tuo amore.

228

I popoli tutti della terra, animati dal tuo amore, hanno provato, con fatica e coraggio, a dare vita alla loro vita

e a cercare Dio nascosto nell'universo.

1 L Tu sei nel cuore di ogni credente lungo la storia,

nel cuore di chi vive in mezzo alle cose

ma, insoddisfatto, cerca un varco

per andare al di là delle cose,

verso il Dio misterioso, creatore e presenza.

Tu sei l'anima di ogni religione, di ogni credo,

di ogni volto di Dio che l'uomo ha cercato pregando.

T Noi ti riconosciamo, Spirito di ogni fede e religione:

tu hai ispirato il loro cuore e la loro mente

a cercare un Dio dentro e dopo le cose,

dentro e dopo la vita.

Anche oggi tu sei l'anima di ogni credo e religione

e di ogni fedele che invoca.

2 L Tu sei il grido di Israele nel tempo,

la sua voce profetica

che ha sperimentato un'immensa vicinanza di Dio.

Nella sua storia, nei suoi libri, nei suoi canti

sei tu che agisci, o Spirito di Dio.

Tu lo hai guidato nei secoli, alimentando la speranza

di un Messia e salvatore per tutta la terra.

T Noi ti riconosciamo, Spirito dei profeti d'Israele,

custode della grande speranza dell'umanità.

Tu hai sempre sperato in questo popolo

e la tua presenza ha fatto crescere in Israele giganteschi esempi di fede e speranza.

1 L Tu sei il cuore dell'uomo Gesù, pieno della vita di Dio: nella speranza che viene da te

egli annunzia il regno di Dio.

Nel tuo amore egli ama ogni uomo, si fa vicino ai peccatori e ai bambini per proclamare la dignità divina di ogni esistenza. Nella tua fede egli ha chiamato a sé uomini e donne perché custodiscano la grande promessa del regno di Dio.

229

T Noi ti riconosciamo Spirito di Gesù di Nazaret,

insondabile mistero che ha riempito e scaldato la vita e il cuore di un uomo

fino a farlo vivere ed essere Figlio di Dio. In lui ti sei fatto vicino per sempre a ogni uomo, chiamandolo a essere figlio di Dio e del suo regno che è e che viene.

2 L Tu sei l'anima della Chiesa, Spirito Santo,

nata nel giorno della tua Pentecoste.

Tu sei l'anima della Chiesa, colui che dà vita

al suo mistero fatto di cose e persone,

luogo dell'intima comunione con Dio,

segno di speranza innalzato sulla terra.

Noi ti crediamo presente in questa Chiesa,

nonostante la sua miseria e la sua meschinità.

T Noi ti riconosciamo, Spirito Santo,

anima e cuore della tua Chiesa;

tu arricchisci dei tuoi doni ogni credente

lo fai testimone del regno di Dio. Tu sei l'anima della Chiesa, di questa Chiesa in cui noi crediamo e viviamo,

che ci aiuta ad assumerci

le nostre responsabilità per il bene di tutti.

1 L Tu sei l'anima del mondo, Spirito Santo,

per trasformarlo nel regno di Dio.

E la tua presenza che rende capace ogni uomo,

anche chi a parole non crede al regno di Dio,

di lottare per un mondo più giusto,

di costruire un mondo più fraterno,

di assicurare un mondo di pace.

T Noi ti riconosciamo, Spirito del regno di Dio,

vicino ad ogni uomo su questa terra:

tu esorti a credere

e ad appassionarsi alla vita e al futuro,

a non arrenderci anche dove sembrerebbe sensato

non attendere piu nulla dal futuro.

Tu, Spirito del regno, sei l'anima del mondo,

di ogni speranza e di ogni desiderio di pace.

CANTO

Sequenza del Veni, Creator Spiritus o del Veni, Sancte Spiritus, o altro canto appropriato.

230

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

È conveniente che la guida enunci brevemente il tema. Dopo la lettura biblica, il celebrante ne fa un breve commento, seguito da una pausa di silenzio e un canto o salmo di

meditazione.

Si elencano varie proposte tematiche a scelta:

1.   La Chiesa e la causa del regno di Dio: At 2,1-8.14.22-24.

2.   La struttura della Chiesa al servizio della comunione: At 2,36-38.4147.

3.   La Chiesa come «serva dell'umanità»: At 3,1-10.

4.   Il servizio della Chiesa all'uomo: la salvezza: At 9,36-42.

5.   La Chiesa serve l'uomo con l'annuncio del Vangelo: At 14,22-24.28-34.

6.  La Chiesa, comunità di condivisione tra i cristiani: I Cor 12,12-28.

7.   La Chiesa, comunità di credenti nella stessa fede: Gc 2,14-20.

8.   La Chiesa, comunità in cui vive la profezia: At 2,14. 16-18.22.32-33.

9.  La Chiesa, comunità in cui tutti sono sacerdoti: Rm 12,1-2.6-8.

10. La Chiesa, comunità ricca di molte vocazioni: 1 Cor 12,1-11.

PREGHIERA DI INVOCAZIONE

C Signore, invochiamo la tua luce.

Anche se nubi nere oscurano l'orizzonte,

il tuo Spirito guida i nostri cuori

sulla via dell'amore.

Ti invochiamo, o Spirito Santo,

rendici costanti nella carità

e   fedeli dispensatori dei tuoi doni.

(3 Vieni in mezzo a noi, Spirito di Dio, illumina le nostre menti

e   apri i cuori

per fare spazio nella nostra vita

alla venuta del tuo regno.

231

 

del tuo amore e della tua fede la nostra esistenza,

e trasformaci in creature nuove a servizio del regno.

G Vieni in mezzo a noi, Spirito del Cristo risorto, illumina le nostre menti

e apri i nostri cuori

per fare spazio nella nostra vita

alla tua Chiesa.

T Donaci intelligenza e cuore

perché viviamo nella tua Chiesa,

nell'amore e nella preghiera,

per essere tutti un segno della speranza

che silenziosamente produce nel mondo

il tuo regno di giustizia, di amore e di pace.

C Preghiamo.

O Padre onnipotente,

munifico dispensatore dei doni del tuo Spirito,

che in Cristo Gesù ci hai segnati con il fuoco dell'amore,

aiutaci ad essere coraggiosi testimoni

del tuo progetto di salvezza

e capaci di contemplare nella vita

la presenza ineffabile

della tua volontà di salvezza per tutti gli uomini.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

Secondo schema: LA GRANDE PROMESSA DI GESÙ: LO SPIRITO DI VERITÀ

Questo schema s'incentra sulla preghiera sacerdotale di Gesù. Ai brani scritturistici si alterna una partecipazione corale.

232

CANTO DI INIZIO

C   Signore, apri le nostre labbra.

T E invocheremo il tuo Spirito di consolazione e di pace.

G Mettiamoci in atteggiamento di ascolto e di umile disponibilità. Chiediamoci: Perché siamo venuti a pregare? Risponde il Vangelo, dandoci il senso e il motivo di questa nostra preghiera.

C Dal vangelo secondo Giovanni (14,15-19).

Nell'ultima cena Gesù disse: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo voi vivrete».

G Diciamo con fede: Gesù, prega il Padre

donaci il Consolatore!

T Gesù, prega il Padre

donaci il Consolatore!

1 L Gesù, togli dal nostro cuore

lo spirito del mondo,

per ricevere lo Spirito di verità!

T Gesù, togli dal nostro cuore

lo spirito del mondo,

per ricevere lo Spirito di verità!

I L Gesù, cambia la nostra vita

affinché ti conosciamo e ti vediamo guidati dallo Spirito dell'amore!

T Gesù, cambia la nostra vita affinché ti conosciamo e ti vediamo guidati dallo Spirito dell'amore!

G Invochiamo lo Spirito Santo.

Invochiamolo affinché insegni a noi le cose di Dio. Invochiamolo per divenire festa del suo amore.

233

CANTO DI INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

G Lo Spirito è su di noi poiché Gesù, nell'addio ultimo ai discepoli, pregò il Padre per coloro che erano nel mon‑

do lievito e luce, ma non erano del mondo. Ascoltiamo la parola del Signore.

C Dal vangelo secondo Giovanni (14,25-31).

Gesù parla così: «Queste cose vi ho detto quando ero tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.

Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.

Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me.

Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe di questo mondo; egli non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato».

G Rendiamo preghiera la parola di Gesù:

Gesù, donaci lo Spirito Santo

per capire la tua vita!

T Gesù, donaci lo Spirito Santo

per capire la tua vita!

2 L Gesù, donaci la pace vera, la pace del cuore, la pace che il mondo non può dare.

T Gesù, donaci la pace vera, la pace del cuore, la pace che il mondo non può dare.

2 L Gesù, donaci lo Spirito Santo

perché comprendiamo che tu ami il Padre

e fai la sua volontà.

T Gesù, donaci lo Spirito Santo

perché comprendiamo che tu ami il Padre

e fai la sua volontà.

2 L Invochiamo lo Spirito Santo col canto.

T Vieni, vieni, Spirito d'amore,

a insegnare le cose di Dio.

Vieni, vieni, Spirito di pace,

a suggerire le cose che ha detto a noi.

234

G Mettiamoci in umile silenzio di adorazione. Solo nel silenzio nasce la vera preghiera.

(Pausa di silenzio e canto).

CANTO

C Dal vangelo secondo Giovanni (15,18-19.26-27; 16,7). Dice Gesù: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo: poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò».

G Preghiamo.

Signore, donaci il Consolatore

perché nelle prove e nelle persecuzioni

sentiamo la tua fedeltà.

T Signore, donaci il Consolatore

perché nelle prove e nelle persecuzioni

sentiamo la tua fedeltà.

3 L Signore, quando il mondo ci odia aiutaci a restare nella carità, per vivere nello Spirito Santo.

T Signore, quando il mondo ci odia aiutaci a restare nella carità, per vivere nello Spirito Santo.

3 L Signore, compi in noi la tua promessa, donaci lo Spirito Santo!

T Signore, compi in noi la tua promessa, donaci lo Spirito Santo!

3 L Invochiamo lo Spirito Santo col canto.

T Vieni, vieni, Spirito d'amore,

a insegnare le cose di Dio.

Vieni, vieni, Spirito di pace,

a suggerire le cose che ha detto a noi.

235

C Fratelli carissimi,

preghiamo il Padre che ci doni

per mezzo di Cristo

il suo Santo Spirito,

e diciamo:

Padre, donaci il tuo Spirito di amore.

T Padre, donaci il tuo Spirito di amore.

G — Per la Chiesa del Dio vivo: perché, rinnovata continuamente dallo Spirito Santo, infiammi del suo amore il mondo intero, preghiamo.

—  Per tutte le iniziative che promuovono la pace e la concordia fra i popoli: perché trovino in tutti una risposta generosa, preghiamo.

—  Per quanti sono oppressi da angustie e difficoltà: perché siano sostenuti dal conforto dello Spirito consolatore, preghiamo.

—  Per noi qui riuniti nel nome del Signore: perché si rinnovi nella nostra vita la grazia del Battesimo e della Cresima, preghiamo.

C Ascolta, o Dio, la tua Chiesa

unita in concorde preghiera in questa santa veglia

a compimento della Pasqua perenne;

scenda sempre su di essa il tuo Spirito,

perché illumini la mente dei fedeli

e tutti i rinati nel Battesimo

siano nel mondo testimoni e profeti.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

G Nello Spirito il Signore compie in noi le sue meraviglie. Con Maria esaltiamo e invochiamo il suo nome.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA.

C Preghiamo.

Infiammaci del tuo Spirito, o Signore,

per essere eredi del tuo amore,

e per lodare attraverso la lingua dei popoli

le tue meraviglie.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

236

Terzo schema:

CON MARIA IN ATTESA DELLO SPIRITO

È un rivivere il giorno della Pentecoste nell'attesa, nell'evento e nelle conseguenze per i tempi ultimi della storia. Si articola in tre momenti con brani biblici.

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C Nel nome del Padre...

T Amen.

C La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,

l'amore di Dio Padre

e la comunione dello Spirito Santo

sia con tutti voi.

T E con il tuo spirito.

G Siamo radunati come Maria e gli apostoli per prepararci ad accogliere lo Spirito Santo. Restiamo uniti nella preghiera e apriamo i nostri cuori alla sua luce.

C O Dio nostro Padre, rendi i nostri cuori aperti e disponibili alla tua parola di verità,

perché con la tua grazia

possiamo rinnovare la nostra vita.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Primo momento: L'ATTESA DELLO SPIRITO

G Quando gli uomini vogliono «costruire la città» senza Dio e pensano di diventare un popolo unito contro di lui, ottengono soltanto divisione e incomunicabilità.

1 L «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo (Gn 11,4-5).

237

G Fra tutti i popoli della terra Dio ne sceglie uno per ritessere una comunione d'amore e farne un popolo unito a lui.

2 L Ed ecco al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.

Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono (Es 19,16-19).

G Quando il popolo è infedele all'alleanza, muore come popolo e ritorna in schiavitù. Solo lo Spirito di Dio può ridargli la vita e la libertà.

3 L «Dio mi disse: Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta • la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio Spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò» (Ez 37,11-14).

G Ogni uomo di qualunque età e condizione, ogni popolo di qualunque razza e cultura è chiamato ad accogliere il dono dello Spirito per formare una umanità nuova unita dall'amore al di là di ogni divisione.

238

SALMO DI MEDITAZIONE (dal Sai 32) Rit. Su tutti i popoli regna il Signore.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli.

Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni. Rit.

Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede. Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini. Rit.

Dal luogo della sua dimora

scruta tutti gli abitanti della terra, lui che, solo, ha plasmato il loro cuore

comprende tutte le loro opere. Rit.

Secondo momento: LA VENUTA DELLO SPIRITO I L Dagli Atti degli Apostoli: At 2,1-11.

PREGHIERA DI INVOCAZIONE

2 L O Dio dell'alleanza antica e nuova,

che ti sei rivelato nel fuoco della santa montagna

e nella Pentecoste del tuo Spirito,

fa' un rogo dei nostri orgogli,

e distruggi gli odi e le armi di morte;

accendi in noi la fiamma della tua carità,

perché il nuovo Israele radunato da tutti i popoli

accolga con gioia la legge eterna del tuo amore.

T Tu sei il Dio della promessa

e dimori nei nostri cuori.

3 L O Padre, che nel mistero della Pentecoste

santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione,

diffondi sino ai confini della terra

i doni dello Spirito Santo

e continua oggi nei credenti e nella nostra comunità

i prodigi che hai operato

agli inizi della predicazione del Vangelo.

T Tu sei il provvidente Signore della storia

e ispiri pensieri di pace.

I L Dio onnipotente ed eterno,

che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, rinnova il prodigio della Pentecoste;

fa' che i popoli dispersi si raccolgano insieme

le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome.

239

T Tu sei il Creatore del mondo

e raccogli ogni saggio nella tua grazia.

2 L Scenda su di noi, o Padre, il tuo Santo Spirito,

perché tutti gli uomini

cerchino sempre l'unità nell'armonia

e, abbattuti gli orgogli di razza e di cultura,

la terra diventi una sola famiglia,

e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore.

T Tu ci hai chiamati dall'eternità

fai di noi i testimoni della tua salvezza.

Terzo momento: I FRUTTI DELLO SPIRITO

3 L Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati: Gal 5,16-25. Breve commento del celebrante oppure pausa di silenzio.

G Con Maria cantiamo le meraviglie operate dal Signore in noi.

CANTICO DELLA VERGINE MARIA ACCLAMAZIONI DI RINGRAZIAMENTO

Preferibilmente spontanee o secondo la traccia suggerita. Ci si unisce coralmente con un'acclamazione, che può essere cantata.

G — Per il dono della creazione e della vita.

—  Per la promessa di salvezza.

—  Per la tua indulgente provvidenza.

—  Per l'incarnazione del Verbo.

—  Per l'effusione del tuo Spirito di sapienza e verità.

—  Per la testimonianza dei profeti, degli apostoli e dei santi.

—  Per Maria, nostra Madre e aiuto dei cristiani.

—  Per la Chiesa, per il Papa, i vescovi e i sacerdoti.

—  Per i coraggiosi testimoni del Vangelo.

—  Per averci consacrati nel Battesimo e nella professione religiosa.

—  Per essere dispensatore della tua grazia tra i giovani più poveri.

—  Per averci atteso già dall'eternità nel tuo regno.

240

C Ti rendiamo grazie, o Padre onnipotente,

benediciamo il tuo nome santo. Tutto hai fatto con amore,

nel tuo Spirito ogni cosa loda con magnificenza la tua gloria. Accogli la nostra preghiera, non dimenticare noi, tuoi servi, che in te speriamo,

perché con Maria, i santi

tutti i giovani incontrati nella vita possiamo raggiungerti in Paradiso. Per Cristo Gesù e nostro Signore. T Amen.

BENEDIZIONE

Può essere la benedizione solenne di Pentecoste (dal Messale Romano).

C Nello Spirito del Signore andate in pace. T Rendiamo grazie a Dio.

CANTO FINALE (mariano)

Quarto schema: DALLE TENEBRE ALLA VERA LUCE

È connesso a un rito lucernario e si propone come celebrazione della parola e meditazione. Si offre una traccia schematica per suggerire solo momenti di preghiera spontanea.

Primo momento: DISPERSI NELLE TENEBRE E NEL RIFIUTO DI DIO

AMMONIZIONE DEL CELEBRANTE

LETTURA DA AUTORI CONTEMPORANEI E PADRI DELLA CHIESA ACCLAMAZIONI PENITENZIALI

241

Secondo momento: LO SPIRITO NUOVO VIENE DA DIO

AMMONIZIONE DEL CELEBRANTE

LETTURA: Ez 37,1-14 (le ossa aride)

CANTO DI MEDITAZIONE (con accensione del cero pasquale)

LETTURA: Col 3,1-5 (lo Spirito nuovo)

SALMO ALLELUIATICO

Terzo momento: MANDATI NELLO SPIRITO A PROCLAMARE LE LINGUE DEI POPOLI

AMMONIZIONE DEL CELEBRANTE

LETTURA: At 2,1-10 (la discesa dello Spirito) CANTO SULLA MISSIONE (con la consegna della luce)

Il presidente accende il suo lume dal cero pasquale e tutti i presenti, processionalmente, si recano dal celebrante a pren‑

dere la luce.

INTERCESSIONI DI RINGRAZIAMENTO (libere, con acclamazione corale)

PADRE NOSTRO (tutti insieme)

PREGHIERA CONCLUSIVA DEL CELEBRANTE (colletta di Pentecoste)

BENEDIZIONE E CONGEDO CANTO FINALE

3.7. IL TEMPO ORDINARIO

3.7.1. IL TEMPO DELL'UOMO PER CRESCERE NELL'ESPERIENZA DI DIO

Viviamo II nostro tempo in Dio

242

Oltre ai tempi che hanno un carattere proprio, nel corso dell'anno ci sono le trentaquattro settimane in cui, se non si ce‑

lebra nessun aspetto particolare del mistero di Cristo, si ricorda questo mistero stesso nella sua pienezza. Il tempo ordinario trova la sua collocazione in parte tra il tempo di Natale e il tempo di Quaresima (da cinque a nove settimane), in parte dopo il tempo pasquale (le restanti settimane). Anche il tempo ordinario dell'anno liturgico viene vivificato e santificato dal memoriale del mistero pasquale di Cristo. Questo non riceve particolari coloriture, come avviene nei singoli tempi forti, ma anche considerato nella sua globalità acquista ogni giorno uno speciale aspetto, quello determinato dai formulari delle singole celebrazioni liturgiche.

La Chiesa intende così scandagliare con amore la rivelazione del Verbo incarnato per presentarne tutti gli aspetti e renderlo perennemente efficace nel tempo in cui vivono gli uomini. Ciò avviene soprattutto mediante la quotidiana celebrazione dell'Eucaristia e della Liturgia delle Ore. Un posto speciale è riservato alla proclamazione della Parola di Dio. Ad essa fa eco la preghiera umile e fiduciosa. Ma tutto riceve la sua piena attualizzazione nel sacrificio eucaristico, memoriale della Pasqua del Signore.

È per questi motivi che il cristiano impegnato si sforza di vivere liturgicamente il mistero di Cristo ogni giorno, consacrando il suo tempo all'eterno Dio.

Ciò costituisce un dovere imprescindibile per il Salesiano.

Consacrati nel tempo

per essere segni della grazia di Dio

Testimoni privilegiati dell'amore di Dio tra i giovani, i Salesiani santificheranno il tempo nel lavoro apostolico e nella lode a Dio. La liturgia ci consegna, nel rincorrersi dei giorni, il manifesto di Gesù di Nazaret.

Il tempo tra l'anno è inoltre un'occasione per celebrazioni particolari e proprie della tradizione salesiana.

Con rinnovato senso liturgico riprogettiamo la nostra santità personale e comunitaria usufruendo della Parola di Dio offerta ogni giorno dalla liturgia della Chiesa.

Proposta celebrativa

Durante il tempo ordinario la liturgia celebra quattro grandi solennità: SS. Trinità, SS. Corpo e Sangue di Cristo, Sacratissimo Cuore di Gesù, Cristo Re.

243

Si possono organizzare celebrazioni della Parola o inserire testi di preghiera nelle pratiche di pietà ordinarie al fine di sottolineare l'evento che la liturgia propone alla nostra meditazione.

3.7.2. PREGHIERE PER LE VARIE SOLENNITÀ

Presentiamo alcuni testi per la preghiera sia individuale che comunitaria.

SOLENNITÀ DELLA SS. TRINITÀ (prima domenica dopo Pentecoste)

Ogni celebrazione liturgica è orientata al mistero della SS. Trinità. In particolare, una volta all'anno, la Chiesa contempla questo che è uno dei misteri principali della fede cristiana. Tale contemplazione ha lo scopo di introdurre alla comprensione del mistero di Dio Uno e Trino, soprattutto in rapporto all'azione delle tre Persone divine nel piano della salvezza. Il cristiano approfondirà la coscienza della inabitazione della SS. Trinità in lui. L'esperienza vitale che gliene deriva lo induce a modellarsi sulla vita intratrinitaria nelle sue relazioni con i fratelli.

Preghiera alla SS. Trinità

O Trinità infinita,

immagine perfetta di vivente luce: a te sia la nostra lode.

Onnipotente sapienza di pace

che tutto sostieni con amore provvidente: in te s'illumini la nostra mente.

Sorgente della vita che non muore

che ogni uomo elevi alla tua grazia immortale: con te riposi il nostro cuore.

Sede di indulgente santità

che perdoni l'infamia di chi ha peccato: dirigi i nostri passi.

Esistenza di amore senza limiti

che governi l'universo con trepida giustizia:

insegnaci a dare all'amore il volto del perdono.

Fedeltà grande

che ci hai resi figli nell'eterno: fa' di noi strumenti della tua presenza.

Sia gloria a te, o Padre, a cui tutta la creazione fa ritorno. Sia gloria a te, o Cristo, risorto per donare vita. Sia gloria allo Spirito che ci unisce con sincero amore. Amen.

244

SOLENNITÀ DEL SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO (Giovedì dopo la solennità della SS. Trinità o domenica successiva)

La solennità vuole essere professione di fede nell'Eucaristia, memoriale della Pasqua del Signore. È uno sviluppo della celebrazione della Messa «nella Cena del Signore» del Giovedì santo.

La ricchezza rituale che l'accompagna permette una proficua meditazione del mistero eucaristico, che contribuisce ad assicurare una costante intonazione eucaristica alla vita spirituale e a costituire sempre più la Chiesa «un solo corpo e un solo spirito» in Cristo. Il Salesiano ricorderà, in particolare, il posto centrale occupato dall'Eucaristia nel sistema educativo di Don Bosco.

Preghiera litanica

T Ti adoriamo, o Cristo, Dio con noi.

G — Questo tuo corpo

fu per i Magi segno di divina umanità.

—  Il tuo sangue

è per noi grazia di salvezza.

—  Questo tuo corpo

liberò l'emorroissa dalla sua infermità.

—  Il tuo sangue

è per noi sorgente di santità.

245

—  Questo tuo corpo

liberò la peccatrice dal peccato.

—  Il tuo sangue

è per noi fonte della vita.

—  Questo tuo corpo

Maria raccolse dolente dalla croce.

—  Il tuo sangue

è per noi sacrificio perfetto della nuova alleanza.

—  Questo tuo corpo

riconobbe Tommaso nei giorni della gioia.

—  Il tuo sangue

è per noi bevanda di risurrezione.

—  Questo tuo corpo

videro gli apostoli ascendere glorioso.

—  Il tuo sangue

è per noi sigillo di eternità.

C A te, o Cristo, eucaristia dell'umanità, sia gloria nei secoli dei secoli. T Amen.

SOLENNITÀ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ (Venerdì della terza settimana dopo Pentecoste)

Questa solennità presenta il Cuore di Gesù quale segno del suo immenso amore per Dio e per gli uomini. Gesù si attende dagli uomini una degna risposta di amore. Essa si concreta nella riparazione per le offese arrecate al suo Cuore e nell'impegno di una vita spesa al servizio di Dio e dei fratelli in spirito di vera umiltà e mitezza.

Il Salesiano, fedele alla ricca tradizione di famiglia, saprà valorizzare convenientemente la devozione al Sacro Cuore nella sua vita di consacrato-apostolo. Ricorderà, tra l'altro, che «lo spirito salesiano trova il suo modello e la sua sorgente nel cuore stesso di Cristo, apostolo del Padre» (Cost. 11).

Schema celebrativo di adorazione con riferimento al S. Cuore

246

CANTO (con esposizione del Santissimo) MONIZIONE E ORAZIONE (cf Messale)

LETTURE BIBLICHE (cf Lezionario o Liturgia delle Ore) ADORAZIONE PERSONALE (pausa di silenzio) PREGHIERA DI INTERCESSIONE

In alternativa ai testi proposti qui di seguito si può scegliere anche un testo titanico (vedi sotto, Litanie al Sacro Cuore di Gesù).

C O Padre,

che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del suo amore per noi, fa' che da questa fonte inesauribile attingiamo l'abbondanza dei tuoi doni. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

G Ripetiamo insieme: Signore, mite e umile di cuore, abbi pietà di noi.

T Signore, mite e umile di cuore, abbi pietà di noi.

1 L Cuore di Gesù,

pieno di misericordia e di amore

nell'accogliere i peccatori,

guarda questo nostro mondo

che attende l'ora della liberazione e del riscatto.

Con cuore contrito e umiliato

chiediamo il tuo perdono:

tu sei l'amore che salva.

Ti preghiamo di riparare le offese

di coloro che tradiscono il tuo amore:

tu dimentichi le iniquità del genere umano.

Ti adoriamo per ritrovare una fede più autentica

e una carità attenta a coloro che hanno bisogno di noi:

tu ci doni il tuo amore.

T Signore, mite e umile di cuore, abbi pietà di noi.

247

2 L Cuore di Gesù,

ardente nell'amore

e vicino alle sorti di ciascuno di noi,

soccorri chi è nel pianto,

aiuta chi non ha più voce di speranza.

Con cuore rinnovato

chiediamo di essere umili e attenti alla tua parola:

tu sei parola che salva.

Donaci un cuore grande

per dare all'amore il volto del perdono

e alla pace i confini dell'orizzonte:

tu sei via, verità e vita.

Infondi in noi la fede

di riconoscerti nell'Eucaristia che celebriamo

per essere eucaristia nella vita di ogni giorno:

tu sei l'Emmanuele.

T Signore, mite e umile di cuore, abbi pietà di noi.

1 L Cuore di Gesù,

trafitto dalla lancia sulla croce

affinché sgorgassero fiumi di vita eterna,

guarda la tua Chiesa

e benedici la tua eredità.

Perdona la nostra indifferenza:

tu conosci l'uomo

e i suoi giorni sono segnati dall'eternità.

Accoglici nelle nozze eterne:

tu sei l'Agnello immolato per la nostra salvezza. Riunisci chi è disperso

e soccorri gli sfiduciati:

tu sei venuto per proclamare il giorno di grazia.

T Signore, mite e umile di cuore, abbi pietà di noi.

2 I Cuore di Gesù,

gioia di risurrezione per ogni uomo che ti desidera,

rinnova il cuore dei credenti.

Ravviva con il sacrifico della croce

chi ha spento ogni desiderio di santità:

tu sei la luce del mondo.

Manda nuovi operai nella tua messe:

tu sei l'eterno e perfetto sacerdote della nuova alleanza.

Infondi il tuo Spirito su tutti noi radunati nel tuo nome:

tu hai scritto i nostri nomi nel cielo.

T Signore, mite e umile di cuore, abbi pietà di noi.

C Confortati dalla carità di Cristo, rivolgiamoci al Padre dicendo insieme:

T Padre nostro...

248

BENEDIZIONE EUCARISTICA

Inno di adorazione, orazione, benedizione, acclamazioni.

CANTO FINALE

Litanie del S. Cuore di Gesù

Signore, pietà                          Signore, pietà

Cristo, pietà                                 Cristo, pietà

Signore, pietà                          Signore, pietà

Cristo, ascoltaci                  Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici         Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, Dio,           abbi pietà di noi

Figlio, Redentore del mondo, Dio, abbi pietà di noi

Spirito Santo, Dio,              abbi pietà di noi

Santa Trinità, un solo Dio abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, Figlio dell'Eterno Pa‑

dre,                                     abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, formato dallo Spirito

Santo nel seno della Vergine abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, sostanzialmente unito

al Verbo di Dio                 abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, pieno di infinita maestà abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, tempio santo di Dio abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, tabernacolo dell'Altis‑

simo                                   abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, casa di Dio e porta del

cielo                                   abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, segno ardente d'amore abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, fonte di giustizia e di

amore                                abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, pieno di bontà e di

amore                                abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, fondamento di tutte le

virtù                                    abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, degno di ogni lode abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, re e centro di tutti i

cuori                                  abbi pietà di noi

249

Cuore di Gesù, in cui sono i tesori della

sapienza e della scienza abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, nel quale abita tutta la

pienezza della divinità  abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, in cui il Padre si com‑

piacque                          abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, dalla cui ricchezza noi

tutti abbiamo ricevuto   abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, Signore dell'universo abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, paziente e misericor‑

dioso                               abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, ricco per chi t'invoca abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, fonte di vita e di santità abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, misericordioso verso i

peccatori                         abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, ricolmo di schemi abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, annientato per le no‑

stre colpe                        abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, obbediente fino alla

morte                               abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, trapassato dalla lancia abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, fonte di ogni consola‑

zione                               abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, vita e risurrezione abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, pace e riconciliazione abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, vittima dei peccatori abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, salute di chi spera in te abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, speranza di chi muore

in te                                 abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, delizia di tutti i santi abbi pietà di noi

Agnello di Dio, che togli i peccati del

mondo                                       perdonaci
Agnello di Dio, che togli i peccati del

mondo                                     esaudiscici
Agnello di Dio, che togli i peccati del

mondo                              abbi pietà di noi
Gesù, mite e umile di cuore

donaci un cuore grande per amare

250

SOLENNITÀ DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL'UNIVERSO

(Ultima domenica dell'anno liturgico)

Cristo è re dell'universo perché costituito tale dal Padre nella virtù dello Spirito Santo. È re dell'universo a nuovo titolo, grazie al suo sacrificio redentore. Celebrando la sua Pasqua, egli ha offerto il regno al Padre; continua a offrirlo finché raggiungerà la sua perfezione alla fine dei tempi. Per questa dimensione escatologica del regno la solennità di Cristo Re trova la sua giusta collocazione nell'ultima domenica dell'anno liturgico, nel contesto del periodo liturgico che la Chiesa consacra alla meditazione degli eventi finali della storia del mondo.

Il cristiano, consapevole che il regno di Dio è già presente nel mondo, si impegna a perfezionarlo in sé e negli altri con la piena e gioiosa corrispondenza alla grazia liberatrice di Dio. Il Salesiano avverte l'urgenza di tale impegno, sentendosi chiamato con la professione religiosa a seguire in modo speciale Cristo e a lavorare con lui alla costruzione del regno (cf Cost. 3 e 11).

Atto di affidamento del genere umano a Cristo Re

Si può recitare insieme, dopo la celebrazione del Vespro o durante l'adorazione eucaristica.

O Cristo, Signore e Redentore del genere umano:

guarda indulgente il tuo popolo in preghiera.

Consacrati nel giorno del Battesimo

siamo intimamente uniti a te

nel mistero della tua morte e gloriosa risurrezione.

Professando ogni giorno la fede cristiana,

nella pratica dei consigli evangelici,

vogliamo più profondamente partecipare

alla diffusione del tuo regno,

e confermati dalla tua forza di salvezza,

nello spirito delle beatitudini,

cerchiamo il tuo volto in ogni nostro fratello.

251

Signore di misericordia,

che hai annunciato il giorno della liberazione

a coloro che erano schiavi del peccato,

concedi al mondo,

afflitto dalla discordia, dall'odio e dalla violenza,

giorni di pace nella libertà.

Rinnova lo spirito di ogni uomo segnato dalla tua grazia

e concedi a coloro che ancora non ti conoscono

di cercarti con cuore sincero:

tu che sei via, verità e vita.

Re di giustizia,

soccorri coloro che ti invocano

e ascolta il grido di chi non è illuminato dalla tua grazia.

Cristo, buon Pastore,

illumina quanti vivono nell'errore,

sollecita gli indifferenti,

richiama chi ha rifiutato di credere in te, riunisci i dispersi.

Gesù, Signore della storia,

dona alla tua Chiesa il tuo spirito di santità,

diffondi il tuo regno su tutta la terra

affinché ogni uomo di buona volontà

possa lodare ed esaltare il tuo nome.

Consacra nel tuo amore questa nostra umanità,

apri ogni cuore al desiderio di te,

non mettere confini alla speranza

di chi attende il tuo perdono.

Amen.

3.8. GIORNATE PARTICOLARI DI PREGHIERA

3.8.1. UNA PREGHIERA CHE HA I CONFINI DEL MONDO

Il cristiano solidale con le urgenze della Chiesa e del mondo

252

Il cristiano è solidale con le sorti dell'umanità. La sua preghiera è incessante e abbraccia i confini del mondo. Così l'anno liturgico, per iniziativa della Chiesa universale o delle singole Conferenze Episcopali, è costellato di intenzioni specifiche agganciate generalmente alla Liturgia della Parola della Messa domenicale o in connessione ad eventi particolari. Conformemente all'impegno di lavoro assunto, anche le nostre comunità si uniscono nella preghiera fiduciosa con la cristianità per ricordare di fronte al Signore le varie situazioni della vita.

Proposte celebrative

Riportiamo alcune proposte celebrative: per l'unità dei cristiani, per le vocazioni religiose e sacerdotali, per le missioni e per il Papa, ricordando che tracce celebrative per le singole iniziative sono date dalle competenti autorità ecclesiastiche. Per ciascuno di questi argomenti esistono molti sussidi a cui far riferimento per elaborare celebrazioni comunitarie e momenti di preghiera per la Famiglia Salesiana.

3.8.2. OTTAVARIO PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI

«Padre, siano una cosa sola, come noi siamo uno», fu l'ultima preghiera di Gesù prima di passare da questo mondo al Padre. Egli, come dice Giovanni, muore «per raccogliere in unità i figli di Dio, dispersi» (Gv 11,52).

Lungo i secoli più volte i cristiani hanno contraddetto la volontà di Gesù lacerando l'unità visibile della sua Chiesa: uno scandalo per il mondo e un ostacolo alla credibilità dell'annuncio del Vangelo ad ogni creatura.

Lo Spirito Santo in questi ultimi anni ha suscitato in tutte le confessioni cristiane un movimento verso l'unità. Come re‑

ligiosi ed educatori dobbiamo sentire vivo il problema ecumenico per farlo sentire anche ai giovani. Come ci ha ricordato il Concilio, il cammino dei cristiani verso l'unità dipende:

—  da una presa di coscienza delle separazioni, dalla sofferenza che esse provocano in noi,

—  dal rispetto dell'uno per l'altro,

—  dalla conoscenza, dalla stima e dall'amore dei valori cristiani di cui vive la propria Chiesa,

—  dal rinnovarsi di ogni Chiesa e di ognuno di noi, in un autentico impegno nella fede e nella santità,

—  da attività comuni al servizio degli altri,

—  dalla nostra unanime incessante preghiera.

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Proposte celebrative

Molteplici sono i sussidi celebrativi per l'Ottavario. Ogni comunità cerchi di far entrare nella sua preghiera giornaliera qualche richiamo in sintonia con tutti i credenti che vedono in Cristo la possibilità di essere unica Chiesa.

Ci sono schemi di liturgie della Parola offerti dalle Conferenze episcopali, incontri di preghiera con fratelli di altre confessioni, intenzioni di preghiera nella santa Messa quotidiana (eventualmente usando gli schemi proposti dal Messale Romano per l'unità dei cristiani con proprio e letture particolari o scegliendo nella Messa del giorno il canone VD «La Chiesa in cammino verso l'unità»). Proponiamo qui due schemi orientativi.

Primo schema (unica celebrazione nell'Ottavario)

CANTO

SALUTO DEL CELEBRANTE E INVITO AL PENTIMENTO

C La grazia del Signore nostro Gesù Cristo...

T E con il tuo spirito.

C Chiamati ad essere santi per obbedire a Cristo Gesù

ed essere aspersi con il suo sangue,

domandiamo al Signore

di rinnovare lo spirito di penitenza,

per essere degni del dono della salvezza.

G   Per non essere stati annuncio di salvezza con la nostra vita: Signore, pietà.

T Signore, pietà.

G   Per non avere liberato il mondo dalle condizioni di oppressione: Cristo, pietà.

T Cristo, pietà.

G   Per non aver progettato con ogni fratello la nostra santità: Signore, pietà.

T Signore, pietà.

Oppure

254

G   Abbiamo predicato un Cristo diviso: Signore, pietà.

T Signore, pietà.

G   Abbiamo ostacolato le strade della pace: Cristo, pietà.

T Cristo, pietà.

G   Abbiamo dimenticato di crescere nel tuo amore: Signore, pietà.

T Signore, pietà.

C Dio onnipotente...

T Amen.

C Preghiamo.

Ascolta, o Padre, la nostra preghiera,

unisci i cuori dei fedeli nella lode del tuo nome

nel comune impegno di conversione,

perché, superata ogni divisione fra i cristiani, la tua Chiesa si ricomponga nella comunione perfetta e, nella gioia del Cristo, cammini verso il tuo Regno. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

i Le letture si scelgono secondo il tema proposto ogni anno o nell'ambito di una riflessione globale sintonizzata sulle esigenze della situazione locale.

PRIMA LETTURA

CANTO DI MEDITAZIONE (con acclamazione responsoriale)

LETTURA DEL VANGELO

OMELIA

RIFLESSIONE PERSONALE

PREGHIERA ECUMENICA

Il testo è tratto dalla preghiera ecumenica di Paolo VI.

C Ti preghiamo, o Padre,

tu ci hai condotti alla conoscenza della tua verità per mezzo di tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo.

l ° coro Per lui noi diventiamo il suo unico Corpo

in una sola fede e in un solo Battesimo.

255

2° coro Per mezzo di lui tu hai donato a tutte le nazioni

la grazia del tuo Santo Spirito

che opera meraviglie con i> suoi diversi doni

e consente a tutte le lingue

di predicare la tua parola e compiere l'unità.

Egli abita in tutti i credenti,

riempie e governa la Chiesa intera.

C O Dio nostro e Padre onnipotente,

veramente tu sei santo, re dei secoli e fonte di unità.

Tu hai riunito diverse nazioni

per professare insieme il tuo nome.

1° coro Santo è il tuo unico Figlio,

nostro Signore Gesù Cristo:

egli nella notte in cui fu tradito

pregò perché tutti i credenti fossero uno

e diede ai suoi apostoli il suo corpo e il suo sangue

come sacramento di unità.

2° coro Santo è anche il tuo Spirito,

per il quale hai voluto chiamare e riunire

il popolo della nuova alleanza nell'unità della fede,

della speranza e della carità.

C In lui anche nei nostri giorni

hai risvegliato la volontà di impegnarci

con cuore convertito e generoso,

a perfezionare l'unità del Corpo di Cristo.

1° coro Tutti noi, infatti,

uniti nella medesima predicazione del Vangelo

e nello stesso Battesimo,

proviamo un grande dolore perché,

allontanati da secoli gli uni dagli altri

a causa della divisione,

non possiamo avere fra di noi

una comunione piena ed esemplare.

2° coro Guarda, dunque, a noi tuoi servi,

che, illuminati dalla grazia del tuo Spirito,

detestiamo i peccati contro l'unità

umilmente chiedendo perdono a te e ai fratelli.

Con una sola voce ti preghiamo

di concedere l'unità perfetta a quanti credono in te.

256

C Ti supplichiamo dunque, Signore, amico degli uomini:

accordaci una nuova e più abbondante

effusione della grazia del tuo Spirito,

fa' che noi viviamo degni dell'appello che ci hai rivolto,

con umiltà, dolcezza e pazienza,

sopportandoci reciprocamente nella carità,

attenti a conservare l'unità dello Spirito

nel vincolo della pace.

1° coro Concedici di discernere i segni dei tempi

e di riparare gli errori del passato

con un'instancabile ricerca di unità,

fino a giungere all'ora attesa

della perfetta comunione.

2° coro Esaudiscici dunque, Signore,

e manifesta su noi la tua misericordia.

Per la potenza del tuo Spirito, che viene in noi,

poni fine alla divisione della Chiesa,

dona alla Sposa del tuo Cristo una nuova bellezza,

elargisci con abbondanza la tua pace e il tuo amore,

perché la Chiesa risplenda

quale segno elevato a favore di tutti i popoli,

e il mondo, illuminato dal tuo Spirito,

giunga alla fede nel Cristo da te inviato.

C Quanto a noi, fa' che tutti diventiamo figli della luce e della pace,

e fin da ora, assaporando l'eternità anticipata, possiamo insieme, con una sola voce e un solo cuore, glorificare il tuo nome misterioso e santo.

CT Padre nostro...

C O Signore, nostro Redentore, tu sei Verbo dell'eterno Padre

e fonte di ogni benedizione. Degnati di spargere nei nostri cuori il buon seme della tua Parola

e irrigalo con la rugiada del tuo Spirito Santo. Fa' che non camminiamo sul sentiero dei peccatori né ci associamo alle sterili opere delle tenebre. Nella tua grazia donaci un cuore di beatitudine per scoprire le realtà che uniscono i credenti

non l'invidia che divide,

affinché, al termine di questa vita,

possiamo trovare il nostro posto

nell'assemblea dei giusti

godendo, per la tua misericordia, del premio celeste.

Tu che vivi e regni, con il Padre e lo Spirito Santo,

nei secoli dei secoli.

257

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO

Secondo schema (celebrazione per ogni giorno)

Si suggerisce di seguire le tracce di celebrazione che vengono riproposte ogni giorno nelle diverse Chiese locali. Esse si possono impostare con uno schema di questo genere o con schemi alternativi.

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,

l'amore di Dio Padre,

comunicato ai vostri cuori dallo Spirito Santo,

siano con tutti voi. Amen.

TTO PENITENZIALE

Innanzi al Signore nostro Gesù Cristo

esprimiamo il nostro pentimento

e confessiamo i nostri peccati

contro l'unità della Chiesa e dei cristiani.

Guardaci, Signore, umiliati innanzi a te:

noi abbiamo introdotto la divisione

nella tua opera di unità.

Ti supplichiamo: Signore, pietà!

T Signore, pietà!

258

G — Nella nostra professione della verità siamo stati a volte duri ed esclusivi. Ti supplichiamo.

—  Abbiamo dimenticato la trave che è nel nostro occhio, per cercare solo la pagliuzza nell'occhio dei fratelli. Ti supplichiamo.

—  Abbiamo ignorato i nostri fratelli e li abbiamo disprezzati; molte volte abbiamo voluto solo trionfare su di loro. Ti supplichiamo.

—  Nei tuoi figli noi abbiamo tracciato frontiere di razza e di nazioni, di culture e di classi. Ti supplichiamo.

—  Con le nostre divisioni abbiamo posto un ostacolo alla testimonianza dell'amore e all'espansione del Vangelo. Ti supplichiamo.

C Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati

e ci conduca alla vita eterna. T Amen.

C O Dio onnipotente ed eterno, che riunisci i dispersi

e li custodisci nell'unità,

guarda benigno al gregge del tuo Figlio,

perché coloro che sono stati consacrati

da un solo Battesimo

siano raccolti nel vincolo dell'amore e della vera fede.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Secondo le indicazioni dell'anno nelle Chiese locali.

INTERCESSIONI

C Lo Spirito Santo che ci unisce in un'unica speranza

e pone sulle nostre labbra la stessa preghiera, porti al Padre la supplica per l'unità.

Preghiamo: Riunisci i cristiani nell'amore e nella verità.

T Riunisci i cristiani nell'amore e nella verità.

GSignore, non permettere che ci abituiamo alle nostre divisioni; preservaci dal considerare normale ciò che è uno scandalo per il mondo e un'offesa al tuo amore. Preghiamo.

259

—  Liberaci, Signore, dalle nostre piccolezze, dai nostri rancori, dai nostri pregiudizi; insegnaci a riconoscere i doni della tua grazia in tutti quelli che ti invocano con cuore puro e sincero. Preghiamo.

—  Rendi più profonda la nostra fedeltà alla tua Parola; non permettere che seguiamo le idee che ci siamo costruiti camminando per vie che non sono le tue vie. Preghiamo.

Oppure

C Rendiamo grazie a Dio nostro Padre per il dono dell'unità e della pace. T Gloria a te nei secoli.

G — Sii benedetto tu, Dio nostro Padre; con il sangue prezioso del tuo Figlio e la sua risurrezione dai morti tu hai riconciliato a te tutte le cose; nell'unità tu raccogli i tuoi figli dispersi.

—  Per mezzo del tuo Spirito Santo diffuso su di noi, mediante il bagno di rigenerazione, tu fai di tutti i credenti un solo corpo, per nutrirli di uno stesso pane.

—  Ti rendiamo grazie, o Dio nostro Padre, per il movimento ecumenico, per quelli che soffrono, pregano, lavorano per l'unità dei tuoi figli.

—  Ti rendiamo grazie per questo giorno e per questa ora, nella quale tu ci raccogli da ogni parte della terra per lodarti, per pentirci, per attendere nella speranza l'unità visibile dei cristiani.

C Obbedienti alla parola del Salvatore

e formati al suo divino insegnamento,

preghiamo il Padre celeste perché, per la sua bontà,

possiamo pregarlo un giorno

nell'unità visibile della Chiesa, dicendo:

T Padre nostro...

C Liberaci, Signore, da tutti i mali

che hanno prodotto le divisioni nella tua Chiesa; preservaci oggi da ogni colpa contro il tuo disegno di unità; donaci intelligenza e forza per unirci alla tua opera nel raccogliere da tutta la terra i tuoi figli

e renderli testimoni del tuo amore e della tua bontà paterna. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

260

CANTO

3.8.3. PER LE VOCAZIONI SACERDOTALI E RELIGIOSE

Il regno di Dio, che è già e non ancora, soffre nel desiderio di raggiungere la pienezza dei suoi giorni. Il cristiano è sale della terra e luce del mondo. Il religioso in particolare si presenta come modello della nuova umanità che vive nella storia. Il ministero sacro è segno di Cristo che propone la grazia di salvezza.

Rinati nel Battesimo, confermati testimoni di Cristo e nutriti con il pane della salvezza, tutti siamo impegnati perché la Chiesa, edificio spirituale, sia ben compaginato e santamente fondato in Cristo, Capo ed Emmanuele.

Come corresponsabili di questi tempi ultimi del creato è nostro dovere suscitare attraverso la preghiera, la carità pastorale e la vita fraterna, nuove vocazioni nella Chiesa e nella Congregazione.

Ogni comunità, e specificamente ogni confratello, con Don Bosco, deve far suo questo impegno vocazionale: le nostre case infatti, attraverso il lavoro, la vita di famiglia e la santità dei singoli, possono essere una proposta recepitile ai giovani affinché alimentino la loro chiamata e siano invogliati a fare questa esperienza di vita nuova con noi.

La preghiera per le vocazioni, la nostra testimonianza di coerenza e la capacità continua di rinnovamento potranno trovare momenti di respiro spirituale e di verifica di fronte al Signore secondo molteplici iniziative: celebrazioni nella giornata annuale per le vocazioni, incontri di preghiera con i giovani, celebrazione mensile comunitaria di una Messa votiva per le vocazioni religiose o sacerdotali, celebrazioni della Parola, adorazione eucaristica, preghiera quotidiana personale per le vocazioni.

Ogni comunità troverà le forme opportune per vivere questi momenti e farsi proposta vivente del Cristo che chiama attraverso il nostro lavoro. Qui riportiamo quattro diversi schemi di celebrazione; al termine del primo ci sono alcune formule di preghiera per le vocazioni.

261

Primo schema:

PREGHIAMO IL SIGNORE DELLA MESSE

È una celebrazione di meditazione. Attraverso la Parola di Dio vengono presentate e fatte preghiera le esperienze di grandi chiamate.

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C Nel nome del Padre...

La grazia e l'amore del Padre e Signore della messe,

la carità di Cristo pastore eterno,

e la potenza feconda dello Spirito Santo

siano con tutti voi.

T E con il tuo spirito.

ATTO PENITENZIALE

C Verifichiamo di fronte al Signore il nostro impegno di consacrazione e riconosciamo i nostri peccati d'indolenza spirituale e di scarsa testimonianza di vita cristiana.

Signore, che sei l'eterno sacerdote della nuova allean‑

za, abbi pietà di noi.

T Signore, pietà.

C Cristo, che ci edifichi come pietre vive nel tempio santo

di Dio, abbi pietà di noi.

T Cristo, pietà.

C Signore, che ci fai concittadini dei santi nel regno dei

cieli, abbi pietà di noi.

T Signore, pietà.

262

Oppure

C Signore, non sempre abbiamo pregato con fede e perseveranza per le vocazioni:

T Perdonaci, Signore (o altra acclamazione anche cantata).

C Signore, troppo spesso ci siamo dimenticati di essere il tuo volto tra i giovani che incontriamo ogni giorno nel nostro lavoro:

T Perdonaci, Signore.

C Signore, la nostra comunità non sempre è stata proposta dello spirito delle beatitudini:

T Perdonaci, Signore.

Oppure intenzioni libere con acclamazione corale.

C Preghiamo. O Dio,

che nel tuo disegno di amore

nel tuo progetto di vera libertà hai deciso di chiamare gli uomini a collaborare con te alla salvezza, disponi i nostri cuori

all'ascolto della tua parola

alla vera conversione. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Proponiamo alcuni testi biblici a scelta.

PRIMA LETTURA

—  Gn 12,1-7: Vocazione di Abramo.

—  Es 3,1-12: Vocazione di Mosè.

—  Is 6,1-8: Vocazione di Isaia.

—  Ger 1,4-10.17-19: Vocazione di Geremia.

—  I Sam 16,1-13: Vocazione di Davide.

—  I Sam 3,1-21: Vocazione di Samuele.

—  Os 11,1-4: Vocazione di Israele.

—  Es 3,1-6.9-12: Io sarò con te.

—  1 Re 19,16b.19-21: Eliseo si alzò e seguì Elia.

—  Ger 20,7-9: Nel mio cuore c'era come un fuoco ardente.

CANTO RESPONSORIALE

263

SECONDA LETTURA

—   Mt 22,1-14: Molti sono i chiamati.

—  Lc 9,1-6: Li convocò e diede loro potere sui demoni.

—  Lc 1,26-38: Annunciazione.

—  Lc 5,1-11: Chiamata dei primi quattro discepoli.

—  Gv 1,35-51: I primi discepoli.

—  Mt 4,18-22: I primi discepoli.

—  At 9,1-18: Vocazione di Saulo.

—  Mt 19,16-22: Il giovane ricco.

—  2 Cor 5,14-20: Ci ha affidato il ministero della riconciliazione.

—  Fil 3,8-14: Ho lasciato perdere tutto per Cristo.

—  Eb 5,1-10: Cristo sacerdote al modo di Melchisedech.

PAROLE DI RIFLESSIONE

INTERCESSIONI (o un testo corale di preghiera per le vocazioni)

c Preghiamo Dio, fondamento di tutta la nostra speranza, perché fecondi con nuove vocazioni religiose e sacerdotali l'umanità redenta dal sacrificio di Cristo, eterno sacerdote della nuova alleanza.

G Assisti il tuo popolo, Signore. T Assisti il tuo popolo, Signore.

Oppure acclamazione litanica corale o dialogo con la guida.

G Signore, nostro Dio, che hai stabilito con il tuo popolo un'alleanza eterna,

—    non dimenticare di fecondare la tua Chiesa con sacerdoti santi e sapienti custodi delle tue grandezze.

Conferma nella tua carità il Papa, i vescovi e tutti i sacri ministri,

—    perché siano una testimonianza viva della tua elezione al servizio di tutta l'umanità.

Manda operai nella tua messe,

—    perché sia glorificato il tuo nome fra tutte le genti.

Aiutaci ad imitare il Cristo casto povero e obbediente,

—    per essere segni di vera libertà nello Spirito.

264

C O Signore, tu chiami chi vuoi e quando vuoi: manda alla tua Chiesa

alla nostra Congregazione operai numerosi e zelanti

suscita in loro

una risposta libera, gioiosa e fedele. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Formule di preghiera per le vocazioni

Si possono recitare in una liturgia per impetrare vocazioni; dopo l'orazione dei Vespri prima della benedizione; in conclusione della lettura spirituale; durante le preghiere della sera prima della «buona notte»; o durante un'adorazione eucaristica.

Nel segno della Trinità

chiamati a fecondare il mondo

È un testo impostato dossologicamente, che sottolinea il senso cristiano dell'adesione alla chiamata dell'uomo ad essere compartecipe della missione trinitaria in particolare nella consacrazione ministeriale e religiosa.

G Fedeli all'invito di Cristo di pregare il Signore della mes‑

se perché mandi operai nella sua messe, uniamo le no‑

stre voci in coro unanime e preghiamo insieme:

265

T O Padre, provvidente e santo,

che hai riconciliato il mondo in Cristo,

eterno sacerdote della nuova alleanza,

non disperdere il gregge a cui hai promesso

con infinito amore

il tuo Regno:

manda nuovi operai nella tua messe

e infondi nei cuori dei pastori perseveranza e santità.

O Cristo Gesù,

che sulle rive del mare di Galilea hai chiamato gli apostoli e li hai costituiti

segni e portatori della tua grazia di salvezza, non abbandonare il gregge che hai loro affidato, sostieni nell'oggi della storia la tua Chiesa quale universale sacramento di salvezza e da' coraggio a coloro che chiami dall'eternità a seguirti nel segno della Croce per fecondare con forza d'umiltà e di sapienza il campo di Dio.

O Spirito di santità,

che nel Battesimo consacri

l'umanità redenta dal peccato,

aiuta coloro che hai posto ad animare

la comunità dei credenti

a scrutare profeticamente i segni dei tempi

per essere fedeli interpreti e annunciatori,

nelle lingue d'ogni popolo e nazione,

del tuo universale disegno di salvezza.

Amen.

Preghiera per le vocazioni salesiane

Il testo vuole orientare la preghiera a impetrare vocazioni salesiane dedite al servizio dei giovani e in sintonia alla situazione contemporanea.

T Ti preghiamo, o Padre.

Con la voce misteriosa del tuo Spirito

chiama tra i giovani

coloro che dovranno essere

presenza di Cristo, tuo Figlio,

nel servizio della gioventù povera e abbandonata.

Fa' che scoprano il fascino della tua elezione. Contemplino essi il tuo volto nei loro coetanei che vagano, dimenticati,

in un mondo che li corrompe.

Insegna loro a percorrere la via della preghiera,

ad alimentarsi con la tua Parola,

a partecipare al banchetto dell'Eucaristia,

a celebrare con gioia penitente la tua riconciliazione,

a crescere nella conoscenza delle urgenze

del tempo presente

e maturare sulla via della sapienza.

Desta in essi il desiderio di una vita che è dono, confermali nel coraggio di lasciare ogni cosa per ricevere le tue ricchezze

e da' ai loro sogni i profetici germi del tuo operare. Sostienili nel cammino

e suscita accanto a loro fratelli salesiani capaci di costruire con i giovani la loro santità.

Amen.

266

Preghiera per la perseveranza

Sono spunti di preghiera per invocare il dono della perseveranza e della fedeltà alla missione salesiana vissuta nella gioia e serenità interiore.

T O Dio onnipotente,

che nel tuo provvidente disegno di salvezza hai suscitato san Giovanni Bosco

quale segno del tuo amore verso i giovani, confermaci nella fede

e rafforza il nostro servizio a questi tuoi figli, porzione privilegiata di futuro

e speranza della Chiesa

che vive nel tempo con il sigillo della tua eternità.

O Cristo,

che hai ricordato ai tuoi discepoli

la perenne presenza nel mondo

di coloro che sono nell'indigenza e nell'oltraggio,

fa' di noi uno strumento privilegiato della tua Grazia,

aiutaci a essere sobri e vigilanti,

capaci di portare gioia e vita

tra quelli che più dovrebbero goderla

nel candore della loro età.

O Spirito di vera libertà,

rendici testimoni consapevoli del tuo amore, difendici da coloro che attentano al nostro lavoro, fuga le tenebre della passione e dell'errore

e inventa per noi un'epoca nuova di comprensione e solidarietà fraterna. Amen.

267

Secondo schema: GIOVANI CONSACRATI PROPOSTA DI CRISTO AI GIOVANI

È uno schema celebrativo per un'azione di proposta vocazionale degli stessi giovani professi ai loro coetanei. Don Bosco ha inventato la sua proposta educativa carismatica promovendo le vocazioni nell'ambiente stesso dell'Oratorio, dove i giovani salesiani rappresentavano un ideale di vita tra i ragazzi e una presenza immediata e vissuta di annuncio vocazionale.

CANTO DI INIZIO

ESPOSIZIONE EUCARISTICA

C Il Signore qui presente guidi la nostra preghiera.

T Disponga i nostri cuori all'ascolto della sua voce.

MOMENTO PENITENZIALE

G Il Signore ci ha scelti dall'eternità per essere suoi dilettissimi figli e annunciare con gioiosa fatica i giorni del risorto. Riuniti alla presenza del Cristo eucaristico invochiamo il perdono per tutte le nostre inadempienze al suo progetto.

T Io ti chiedo perdono (acclamazione cantata e intenzioni libere).

G Uniamoci nel desiderio di conversione ed eleviamo a Dio, come comunità orante, il nostro canto penitenziale (canto con tematica penitenziale).

Il Signore ci convoca ogni giorno alla sua mensa, immagine del celeste banchetto e memoriale della sua incarnazione, morte e gloriosa risurrezione. Adoriamolo perché, rinvigoriti dalla sua presenza, possiamo superare difficoltà e indifferenza.

C Il Signore sia con voi.

T E con il tuo spirito.

268

Lettura del vangelo secondo una delle proposte indicate nel primo schema; segue un momento di adorazione in silenzio interrotta da una breve monizione del celebrante e da riflessioni spontanee sulla propria esperienza vocazionale.

G     Il Signore ci ha fatto percorrere strade diverse chiedendoci di portare a chi lo ignora il suo nome santo. Ha fatto di noi un popolo nuovo nel Battesimo e ci ha inviati ad annunciare con ogni uomo di buona volontà lo spirito delle beatitudini. Adoriamo il Signore con umile riconoscenza.

Canto di adorazione.

G     Siamo come agnelli in mezzo ai lupi per trasformare i lupi in agnelli, affinché si compia il regno di Dio già nel cuore di ogni giovane. Ascoltiamo il nostro padre che ha saputo dedicare l'intera sua vita nel servizio generoso e sacrificato dei giovani.

Proponiamo la lettura di due brani di Don Bosco sulla proposta vocazionale.

L      Dalle «Memorie Biografiche» di san Giovanni Bosco. «Dio chiamò la povera Congregazione Salesiana a promuovere le vocazioni ecclesiastiche fra la gioventù povera o di bassa condizione. Le famiglie agiate in generale sono mischiate troppo nello spirito del mondo, da cui disgraziatamente restano assai spesso imbevuti i loro figliuoli, cui fanno perdere così il principio di vocazione che Dio ha posto nel loro cuore. Se questo spirito si coltiva, e sarà sviluppato, viene a maturazione e fa copiosi frutti» (MB 17,261-262).

«Ricordiamoci che noi regaliamo un grande tesoro alla Chiesa, quando procuriamo una buona vocazione; che questa vocazione, o questo prete vada in diocesi, nelle missioni, o in una casa religiosa, non importa; è sempre un gran tesoro che si regala alla Chiesa di Gesù Cristo. Per mancanza di mezzi non si cessi mai di ricevere un giovane che dà buone speranze di vocazione. Spendete tutto quello che avete, e se fa mestieri andate anche a questuare, e se dopo ciò voi vi troverete nel bisogno, non affannatevi che la SS. Vergine in qualche modo, anche prodigiosamente, verrà in vostro aiuto» (MB 5,396-397).

269

Dalle «Memorie Biografiche» di san Giovanni Bosco. «Bisogna usare grande amorevolezza coi giovani; trattarli bene. Questa bontà di tratto e questa amorevolezza sia il carattere di tutti i Superiori, nessuno eccettuato... Non solo trattarli bene, ma ai più grandicelli che dànno qualche speranza, si conceda molta confidenza dal superiore...

La carità reciproca che vedranno usarsi tra di loro i superiori sarà d'esempio. Se vedranno che uno non tratta bene coll'altro, che questo mormora di quello, che si criticano le disposizioni di questo o di quel superiore, allora più nessuno si fa salesiano.

Altra cosa che giova assai è il promuovere la cognizione del regolamento delle case e le deliberazioni del Capitolo Generale. Ogni socio abbia copia del regolamento dei collegi, lo studi, sicché se fosse interrogato sul suo regolamento speciale riguardo alla carica che copre, possa rispondere secondoché è stampato nel libro. Qualora un direttore non potesse fare altro e ottenesse che ciascuno eseguisca bene la parte che gli è assegnata, farebbe già molto. Da ciò verrebbe l'ordine, e l'ordine impedisce tanti mali che fanno perdere la vocazione. Inoltre frequenza ai sacramenti; da tutti si sa quanto giovi.

E necessario che i giovani siano diretti da confessori che abbiano tutti lo stesso spirito.

Altro gran male alle vocazioni e al buon ordine generale lo arrecano coloro che cercano di fare centro a parte in mezzo agli allievi. Si insista perché in ogni casa tutti facciano centro al direttore. Chi in qualche modo vien domandato di consiglio, risponda sempre: "Consigliati con il direttore, confidati pienamente con lui e vedrai che te ne troverai contento"» (MB 12,88; 14,44).

G Siamo proposta di Cristo tra i giovani e come giovani vogliamo portare a loro ciò che abbiamo contemplato e incontrato, ossia il Verbo della vita affinché insieme siamo in comunione con Cristo Gesù. Questi anni di formazione abbiano per noi la serenità dei giorni di Nazaret e il fascino di crescere, accanto a coloro che ci guidano, nella comprensione del progetto che Dio ci ha con‑

segnato. Pronunciamo questo manifesto di vita di fronte al Signore e chiediamo la sua benedizione.

270

In alternativa alla lettura solista o corale, ognuno dei partecipanti può leggere una delle proposizioni che seguono. Si conclude con l'Amen di assenso, preferibilmente cantato.

G     A noi giovani consacrati nel servizio dei giovani:

—  Liberi in Cristo, uniti nella morte di lui e nella fede della risurrezione, apriamo le nostre braccia a Dio Padre e ai giovani.

—  Nell'unico Spirito di sapienza e di giustizia ci sentiamo più fratelli e portiamo questo dono di felicità nelle nostre comunità religiose.

—  Usciamo dalle false certezze, dalla ricerca di una vita senza problemi e dall'indifferenza che si fa abitudine. Annunciamo al mondo dei giovani la gioia semplice e grande di essere stati consacrati segno di salvezza nel Cristo obbediente, povero e casto.

—  Chiamati ad essere servi del Signore, proclamiamo nell'umiltà le grandi opere che egli ha compiuto in noi.

—  Abbandoniamo la paura del sacrificio, l'indolenza nel conoscere, il timore della solitudine e il culto del nostro io. L'unica pace è Cristo: questa è la nostra sapienza.

G     Con voi fratelli animatori:

T/solisti:

—  Serviamo insieme l'unico Signore e facciamoci presenza viva del Vangelo nel mondo.

—  Viviamo nella fiducia d'essere testimoni dell'unica vocazione battesimale della Chiesa.

—  Camminiamo insieme nella gioia e nell'impegno del lavoro, riuniti dallo Spirito Santo che è amore.

—  Nella diversità dei ruoli e delle persone siamo fecondi costruttori di comunione.

—  Lo spirito di famiglia sia segno della presenza di Cristo tra di noi e monito di pace per coloro che ci avvicinano.

G     A voi giovani:

T/solisti:

—  Non siamo dei rifugiati, siamo giovani come voi che hanno ritrovato in Cristo il senso della libertà.

271

—  Abbiamo dubitato come voi, fatto le stesse esperienze, sentito il medesimo vuoto interiore e ci apriamo a una presenza nuova.

—  La storia ha bisogno di guardare al futuro e tocca a noi, ultime generazioni, essere segno di questa novità.

—  Non coprite la voce dello Spirito, non chiudetevi nel guscio di inutili sicurezze, non lasciatevi soffocare dal superfluo. Dio ci chiama oggi come sempre. Dio vi chiama.

—  Si prova più gioia nel dare che nel ricevere, nell'essere che nel possedere. Doniamoci allora gratuitamente a tutti gli altri giovani.

—  La Chiesa è giovinezza di Pentecoste se noi sappiamo essere profeti nella storia e trasformiamo il mondo in città di Dio.

C II Signore benedica le nostre vite e confermi i nostri propositi.

T Amen.

BENEDIZIONE EUCARISTICA (Inno di adorazione, Orazione, Benedizione, Acclamazioni)

CANTO FINALE

Terzo schema: CON IL CUORE DI DON BOSCO ALLA PRESENZA DELL'EUCARISTIA

È un'adorazione vocazionale tipicamente salesiana; un'ora di famiglia da vivere insieme con Don Bosco adorando il Cristo che lo ha suscitato santo e amico dei giovani.

CANTO DI ESPOSIZIONE

Adorazione personale e invocazioni del presidente.

C Sia lodato e ringraziato ogni momento.

T Il santissimo e divinissimo Sacramento.

C 11 Signore sia nei nostri cuori.

T E illumini di verità la nostra mente.

272

C Il Signore sia la nostra via.

T E guidi i nostri passi sulla via evangelica tracciata dal suo amore all'umanità.

C 11 Signore sia per noi vita.

T Affinché ogni nostro gesto

sia di servizio obbediente ai giovani.

C Preghiamo.

O Dio onnipotente ed eterno,

tu soffri per l'infelicità di ogni uomo,

e hai inviato il tuo Figlio, qui presente in mezzo a noi,

per essere solidale con coloro

che sono affaticati e oppressi.

Accetta, o Signore, la nostra preghiera,

infondi in ogni cuore la tua grazia di santità,

feconda la nostra castità, arricchisci la nostra povertà

e infondi gioia nell'obbedienza

perché possiamo consegnare ad altri

l'invito a seguire Gesù più intimamente

nel glorificare il tuo nome

e nell'amicizia con i giovani.

T Per Cristo, con Cristo e in Cristo,

a te Dio Padre onnipotente,

nell'unità dello Spirito Santo,

ogni onore e gloria

nei secoli dei secoli.

Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

G     Dio ci indica la sua missione con il dono della sua Parola e con la presenza del suo Spirito che abita in noi. Come Don Bosco, fidiamoci della Provvidenza e collaboriamo con umiltà alla sua opera per essere anche noi proposta ai giovani di vita nuova nella vocazione religiosa e sacerdotale.

L      Ef 1,15-23.

G     Don Bosco crede che la sua missione viene da Dio e non deve tramontare con la sua persona. La sua avventura è guidata dallo Spirito e la tentazione non avvolge di sconfitta la sua opera. Le fatiche del seminare sono co‑

273

ronate di successo, poiché il campo di Dio è fecondato di nuovi apostoli del Vangelo. Scruta le urgenze del tempo e prevede un intervento di soccorso e benevolenza. Promette spine e lavoro a chi lo seguirà: ma un pezzo di paradiso, già anticipato dal suo sorriso, aggiusta tutto.

Presentiamo alcuni pensieri di Don Bosco sul tema della vocazione. Sono da leggersi intervallati da una pausa di riflessione personale.

Dice il nostro padre e maestro sull'urgenza di invitare i giovani a seguire Cristo più da vicino:

«Se tu giungi a ravvisare qualche giovinetto che dà speranze pel sacerdozio sappi che Dio ti manda tra le mani un tesoro» (MB 17,616).

«Ricordiamoci che noi regaliamo un grande tesoro alla Chiesa, quando procuriamo una buona vocazione; che questa vocazione o questo prete vada in diocesi, nelle missioni, o in casa religiosa, non importa, è sempre un grande tesoro che si regala alla Chiesa di Gesù Cristo» (MB 5,396).

«Non respingiamone mai nessuna per la povertà. Se noi pensiamo alle vocazioni, la divina provvidenza penserà a noi» (MB 12,283).

«Spendete tutto quello che avete, e se fa mestieri andate a questuare, e se dopo vi troverete nel bisogno, non affannatevi che la SS. Vergine in qualche modo, anche prodigiosamente, verrà in vostro aiuto» (MB 5,397).

«Le vocazioni anche povere fanno ricco l'Istituto» (MB 12,283).

«Studiate dunque, fate progetti, non badate a spese, purché si ottenga qualche prete alla congregazione e alla Chiesa e specialmente alle missioni» (MB 18,259). «Come nel campo così nella Chiesa, c'è bisogno d'ogni sorta di operai» (MB 12,626).

(Breve pausa).

274

G Così consigliava per il discernimento vocazionale: «Fortunati coloro che da Dio vengono scelti a compiere la sua adorabile volontà a sua maggior gloria ed a loro vantaggio spirituale. Fortunati quelli che venendo a conoscere questa volontà, subito l'accettano e si accingono all'opera. Saranno salvi in eterno» (MB 12,230). «Invece a chi dicesse: "Io mi farei ben religioso ma chi sa se io sarò poi chiamato? Io mi fermo qui: ma chi sa se il Signore mi vorrà proprio qui e non piuttosto là?". A costoro vorrei rispondere:

—  1° dal momento che voi avete avuto il desiderio, la voglia di entrare in congregazione è già segno che il Signore, avendo posto questo desiderio, questa voglia in voi, vuole che voi la seguiate;

—  2° dal momento che questo desiderio in voi ci fu da parte del Signore, voi non dovete rigettarlo senza manifesta volontà di Dio in contrario, la quale deve essere riconosciuta dal direttore spirituale» (MB 11,298). «Se il Signore infatti non vi avesse chiamati a questo stato, non vi avrebbe dato il desiderio illuminato sul da farsi, né la volontà di abbracciarlo; non vi avrebbe messi nella circostanza di poter eseguire il vostro desiderio; non vi avrebbe fatto provare quel piacere e quella pace che provaste quando sentiste d'essere stati accettati. E dunque del tutto certo che noi siamo chiamati a questo stato» (MB 11,512).

«Per decidere davvero della propria vocazione bisogna portarsi in punto di morte; là si vede ciò che è realtà e ciò che è verità» (MB 11,509).

(Breve pausa).

G Questo era il suo pensiero sulla formazione delle vocazioni:

«Per coltivare le vocazioni ecclesiastiche insinuate amore alla castità, orrore al vizio opposto, separazione dai discoli, comunione frequente; usate con loro carità, amorevolezza e benevolenza speciale» (MB 11,390).

«La vocazione infatti per essere ben eseguita richiede un totale distacco da tutto ciò che non è Dio» (MB 13,229). «I parenti poi e gli amici sono quelli dai quali ci dobbiamo maggiormente guardare in fatto di vocazione. Molte volte coi loro consigli mettono innanzi le più gravi difficoltà a chi vuol darsi tutto a Dio» (MB 12,561).

PAROLE DEL CELEBRANTE

275

CANTICO DELLA VERGINE MARIA PREGHIERA LITANICA

C Invochiamo con l'intercessione di Don Bosco il Signore perché elegga nuovi giovani al servizio della gioventù secondo il carisma salesiano.

G Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.

—  Per i pastori della Chiesa: accolgano con cura premurosa quei giovani che Cristo ha eletto, con diversità di carismi, per seguirlo nel ministero sacerdotale o nella professione dei consigli evangelici. Preghiamo.

—  Per le famiglie cristiane, perché vivano profondamente i valori evangelici ed educhino i figli in modo tale da renderli disponibili alla chiamata di Dio. Preghiamo.

—  Per coloro che si preparano al sacerdozio o alla vita religiosa: abbiano la generosità e la costanza di condurre a termine, con la grazia dello Spirito, la via intrapresa. Preghiamo.

—  Per i giovani, perché sentano l'urgenza di collaborare alla salvezza totale dell'uomo, specialmente dei loro coetanei poveri e abbandonati, e rispondano con generosità all'appello di Dio. Preghiamo.

—  Per tutti i membri della Famiglia Salesiana: siano presenza viva dello spirito del fondatore e siano testimonianza efficace per una proposta vocazionale nell'oggi della Chiesa e del mondo. Preghiamo.

—  Per la nostra comunità. Regni in essa la gioia del servizio di Dio e del Vangelo affinché noi tutti possiamo lavorare con il cuore oratoriano e santo di Don Bosco. Preghiamo.

GT Padre nostro...

C Preghiamo.

O Signore,

manda alla tua Chiesa e alla nostra Congregazione

operai numerosi e zelanti

e suscita in loro

una risposta libera, gioiosa e fedele.

T Amen.

276

BENEDIZIONE EUCARISTICA (Inno di adorazione, Orazione, Benedizione, Acclamazioni)

CANTO FINALE

Quarto schema:

FACCIAMOCI PAROLA E ANNUNCIO DELLA «SEQUELA CHRISTI»

È una celebrazione che si articola secondo i moduli dell'Ufficio divino ed è tutta permeata di Parola di Dio.

SALUTO DEL CELEBRANTE

C O Dio, vieni a salvarmi.

T Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre...

INNO (a tema vocazionale)

I salmi possono essere pregati a cori alterni o in forma responsoriale o cantillati.

SALMO 22

277

Ant. Dite a coloro che sono chiamati: Ecco ho preparato il mio banchetto, venite alle nozze, alleluia.

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;

su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.

Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.

Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male,

perché tu sei con me, Signore.

Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo.

Il mio calice trabocca.

Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.

(Pausa di riflessione).

C Preghiamo.

Signore, non abbandonare il tuo gregge,

e non disperdere coloro che invocano il tuo nome.

Manda nuovi pastori nella tua Chiesa

affinché nessuno si perda di coloro

che hai toccato con la tua grazia.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

SALMO 138 (vv. 1-14.17-18.23-24)

Ant. La tua sapienza risplende su di noi, o Dio. Tu ci hai afferrati dall'eternità nel segno di Melchisedech.

Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo.

Ti sono note tutte le mie vie; la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, già la conosci tutta.

Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo.

Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti.

278

Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.

Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra e intorno a me sia la notte»;

nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre.

Ti lodo perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.

Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! Se li conto sono più della sabbia, se li credo finiti con te sono ancora.

(Pausa di riflessione),

C Preghiamo.

Signore, tu sai tutto di noi;

nel Cristo tuo Figlio

siamo divenuti pietra del tuo tempio santo,

benedici i nostri giorni

perché siamo strumenti privilegiati

di edificazione del tuo Regno.

T Amen,

279

CANTICO DI ./S 49,1-13

Ascoltatemi, o isole,

udite attentamente, nazioni lontane;

il Signore dal seno materno mi ha chiamato,

fin dal grembo di mia madre

ha pronunciato il mio nome.

Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano,

mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra.

Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,

sul quale manifesterò la mia gloria».

Io ho risposto: «Invano ho faticato,

per nulla e invano ho consumato le mie forze.

Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio».

Ora disse il Signore che mi ha plasmato: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe

e ricondurre i superstiti di Israele.

Ma io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».

Dice il Signore:

«Al tempo della misericordia ti ho ascoltato, nel giorno della salvezza ti ho aiutato.

Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo,

per far risorgere il paese,

per farti rioccupare l'eredità devastata,

per dire ai prigionieri: Uscite,

e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori.

Essi pascoleranno lungo tutte le strade,

e su ogni altura troveranno pascoli. Non soffriranno né fame né sete

e non li colpirà né l'arsura né il sole, perché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti di acqua.

Io trasformerò i monti in strade e le mie vie saranno elevate.

Ecco, questi vengono da lontano,

ed ecco quelli vengono da mezzogiorno e da occidente e quelli dalla regione di Assuan».

280

LETTURA BREVE (uno dei brani elencati a scelta)

—  Gal 1,11-16.

—  Mt 4,18-22.

—  At 9,3-9.

—  At 22,6-10.

—  At 26,12-17.

—  Gv 1,35-51.

RIFLESSIONE PERSONALE O GUIDATA CANTO RESPONSORIALE

CANTICO DELLA VERGINE MARIA

Ant. Ecco, io sono la serva del Signore, si compia in me la sua volontà.

INTERCESSIONI

Possono essere spontanee o secondo la proposta delle precedenti celebrazioni; si suggerisce una delle preghiere corali del primo schema.

PADRE NOSTRO

PREGHIERA CONCLUSIVA

C O Gesù, divino Pastore delle anime,

che hai chiamato gli apostoli

per farne pescatori di uomini,

attira ancora a te

anime giovani, ardenti e generose,

rendile partecipi

della tua sete di universale redenzione,

per la quale rendi presenti ogni giorno il tuo sacrificio.

Tu, o Signore,

sempre vivo a intercedere per noi,

dischiudi gli orizzonti del mondo intero,

ove il muto supplicare di tanti fratelli

chiede luce di verità e calore di amore;

affinché rispondendo alla tua chiamata

prolunghino quaggiù la tua missione,

edifichino il tuo corpo mistico, che è la Chiesa,

e siano sale della terra e luce del mondo.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. -

T Amen.

(Paolo VI).

281

BENEDIZIONE CANTO FINALE

3.8.4. CELEBRAZIONI DI PREGHIERA PER IL PAPA

Noi vediamo nella Chiesa, popolo di Dio, la comunione di tutte le forze che operano per la salvezza dell'umanità, e come Don Bosco vi collaboriamo nella fedeltà ai pastori, ricordando che «qualunque fatica è poco quando si tratta della Chiesa e del papato» (Don Bosco). Fedeli al nostro carisma, siamo presenza di unità ecclesiale e di servizio tra i giovani, portando la nostra competenza creativa e la nostra preghiera per costruire il regno che è già nel cuore di ogni uomo.

Presentiamo alcune proposte celebrative per il Papa, utili specialmente in occasione di ricorrenze giubilari o di interventi particolari del Sommo Pontefice. Diamo pure alcuni testi da inserire in celebrazioni della comunità o affidati alla preghiera personale.

Primo schema: QUALSIASI FATICA È POCO QUANDO SI TRATTA DELLA CHIESA E DEL PAPATO

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C La grazia di Dio onnipotente,

l'amore di Cristo, buon pastore,

e la comunione dello Spirito che vivifica,

sia con tutti voi.

T E con il tuo spirito.

282

C Preghiamo.

Donaci, o Signore, di vivere nella gioia

il nostro appartenere alla Chiesa di Cristo:

conferma con la tua grazia

il nostro papa...

e dona a noi un cuore docile e obbediente.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Sono indicazioni a scelta secondo il taglio tematico che si vuole dare alla celebrazione di preghiera. Si possono fare due letture, con il salmo responsoriale dopo la prima, poi un brano del Vangelo, riservando il testo salesiano come commento.

—  Ef 2,13-20: Edificati su Cristo.

—  Mt 16,16-20: Confessione di Pietro.

—  Gv 6,67-70: Confessione di Pietro.

—  Gv 21,15-19: Pasci le mie pecore.

SALMO RESPONSORIALE (dal Sa/ 79)

Può essere letto a cori alterni o nello schema presentato.

Ant. O Cristo, buon pastore, ascolta la nostra preghiera.

1 coro Tu, pastore di Israele, ascolta, tu che guidi Giuseppe come un gregge. Assiso sui cherubini rifulgi

davanti a Efraim, Beniamino e Manasse.

2 coro Risveglia la tua potenza

e vieni in nostro soccorso. T Rialzaci, Signore nostro Dio, fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.

1 coro Signore, Dio degli eserciti, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo?

2 coro Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini

e i nostri nemici ridono di noi. T Rialzaci, Dio degli eserciti, fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.

283

1 coro Hai divelto una vite dall'Egitto,

per trapiantarla hai espulso i popoli.

Le hai preparato il terreno,

hai affondato le sue radici e ha riempito la terra.

2 coro La sua ombra copriva le montagne

e i suoi rami i più alti cedri. Ha esteso i suoi tralci fino al mare

e arrivavano al fiume i suoi germogli.

T Dio degli eserciti, volgiti,

guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato.

1 coro Quelli che l'arsero con il fuoco e la recisero, periranno alla minaccia del tuo volto.

Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.

2 coro Da te più non ci allontaneremo,

ci farai vivere e invocheremo il tuo nome.

T Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti,

fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.

ASCOLTO E RIFLESSIONE NEL CARISMA SALESIANO

Presentiamo due brani a scelta.

L Dalle «Memorie Biografiche» di san Giovanni Bosco. «Don Bosco era tutto per il Papa; sovente parlava di lui e per lui faceva pregare, che a Gaeta sentiva grandissimo dolore per gli eccessi della rivoluzione nei suoi stati. Il Santo Padre (...) aveva in questo mentre ricevuto la povera, ma affettuosa e giovanile offerta dell'Oratorio di Valdocco, che non solo eragli tornata di sommo gradimento, ma ne conservò memoria finché visse.

Persone che raccolsero le sue impressioni riferirono la cosa con queste parole: "L'offerta di trentatré lire fatta dai giovanetti e le espressioni semplici e sincere che l'accompagnavano commossero il tenero cuore di Pio IX. Prese egli la somma e lo scritto che le andava unito, ne fece egli stesso un pacco, vi scrisse sopra la provenienza e disse che voleva farne un uso particolare. Quindi diede ordine a S. E. il Cardinale Antonelli di scrivere

una lettera al Nunzio di Torino, onde venisse partecipata agli offerenti la pontificia soddisfazione"» (MB 4,82-83).

284

L Dalle «Memorie Biografiche» di san Giovanni Bosco. «Gesù disse a san Pietro: Tu sei Pietro e sopra questa pietra fonderò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non la vinceranno mai, perché io sarò coi Pastori di essa tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli.

Questo disse a san Pietro e ai suoi successori, i Romani Pontefici, e a nessun altro.

Chi vi dice queste cose diverse da quanto vi dico, non credetelo: egli vi inganna. Siate intimamente persuasi di queste grandi verità: dove c'è il successore di Pietro, là c'è la vera Chiesa di Gesù Cristo.

Niuno trovasi nella vera Religione, se non è cattolico; niuno è cattolico senza il Papa» (dal proemio di Avvisi ai Cattolici, in MB 4,226).

«Approvate quanto il Papa approva; e condannate quelle cose che il Papa condanna (...). Guardiamoci dall'essere di quelli che avendo spesa la vita in tutt'altro studio che in materia ecclesiastica, si fanno lecito di censurare detti o fatti dell'autorità della Chiesa» (da Il Cristiano guidato alla virtù..., in MB 3,380).

«Amiamoli, ei diceva, i Romani Pontefici, e non facciamo distinzione del tempo e del luogo in cui parlano; quando ci danno un consiglio e più ancora quando ci manifestano un desiderio, questo sia per noi un comando» (da un discorso ai giovani dell'oratorio, MB 5,573).

Se alla celebrazione si vuole dare un'impronta più generale, si possono scegliere testi patristici. Ne indichiamo due dall'Ufficio delle Letture.

—  Dai discorsi di san Leone Magno, papa (Disc. 4,1-2; PL 54,148-149: cf Lit. Ore IV 1441).

—  Dalle omelie su Ezechiele di san Gregorio Magno, papa (Lib. 1,11,4-6; CCL 142,170-172: cf Lit. Ore IV 1254).

INTERCESSIONI

In sostituzione delle intercessioni si suggerisce una delle preghiere che seguono lo schema di questa celebrazione.

285

C Al Padre, che ci ha radunati nella Chiesa come popolo di salvati,

presentiamo in Cristo la nostra preghiera. ,

GT O Signore, guida il tuo popolo.

G — Per la Chiesa di Dio: purificata e rinnovata dallo Spirito cresca nell'unità e nella pace. Preghiamo.

—  Per il Papa ...: sia illuminato dallo Spirito nello scrutare i segni dei tempi e nel guidare il popolo di Dio. Preghiamo.

—  Per i credenti: trovino nel successore di Pietro la conferma della fede e il custode saggio dell'unità. Preghiamo.

—  Per la nostra comunità: sull'esempio di Don Bosco rispetti e ami il Romano Pontefice. Preghiamo.

C Guidati dallo Spirito di Dio e fondati in Cristo, capo della Chiesa, invochiamo il Padri acclamando:

T Padre nostro...

C O Dio, che hai scelto ... come vescovo di Roma

e pastore della Chiesa universale: donagli forza e coraggio

nella guida del popolo di Dio, assistilo nelle difficoltà

e proteggilo dal male. Per Cristo nostro Signore. T Amen.

BENEDIZIONE

CANTO FINALE

Formule di preghiera per il Papa

Preghiera per il Papa, servo nella carità di Dio

286

C O Cristo, eterno sacerdote della nuova alleanza, che sospeso sulla croce hai- manifestato al mondo

il mistero della salvezza a tutte le genti costituendo la tua Chiesa

nel segno della morte al peccato

e della gloriosa risurrezione:

conserva e proteggi coloro che sono guida

e testimoni del tuo Vangelo.

O Cristo, re di giustizia e pace,

che hai chiamato per le strade della Galilea i tuoi apostoli

e a Pietro hai affidato il tuo regno qui in terra: benedici il nostro papa ...

e santificalo nel servizio della carità.

O Cristo, profeta di liberazione,

che effondi il tuo Spirito di santità sulla terra: assisti il supremo pastore della Chiesa affinché riveli al mondo il tuo mistero insegnando e donando il Verbo della vita.

T Amen.

Oremus pro Pontifice

Il testo latino può essere anche cantato in gregoriano.

Oremus pro Pontifice nostro N. Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum eius.

Oppure:

Preghiamo il Signore per il nostro santo padre il papa N.: il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell'ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di Dio.

C Sia la tua mano su chi è alla tua destra.

T E sopra il Figlio dell'uomo che hai confermato segno della tua carità.

287

C O Dio, pastore e guida di tutti i credenti, guarda il tuo servo ...

che hai posto a presiedere la tua Chiesa;

C Al Padre, che ci ha radunati nella Chiesa come popolo di salvati,

presentiamo in Cristo la nostra preghiera.

GT O Signore, guida il tuo popolo.

G — Per la Chiesa di Dio: purificata e rinnovata dallo Spirito cresca nell'unità e nella pace. Preghiamo.

—       Per il Papa ...: sia illuminato dallo Spirito nello scrutare i segni dei tempi e nel guidare il popolo di Dio. Preghiamo.

—       Per i credenti: trovino nel successore di Pietro la conferma della fede e il custode saggio dell'unità. Preghiamo.

—       Per la nostra comunità: sull'esempio di Don Bosco rispetti e ami il Romano Pontefice. Preghiamo.

C Guidati dallo Spirito di Dio e fondati in Cristo, capo della Chiesa, invochiamo il Padie acclamando: T Padre nostro...

C O Dio, che hai scelto ...

come vescovo di Roma

e pastore della Chiesa universale:

donagli forza e coraggio

nella guida del popolo di Dio,

assistilo nelle difficoltà

e proteggilo dal male.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE

CANTO FINALE

Formule di preghiera per il Papa

286

Preghiera per il Papa, servo nella carità di Dio

C O Cristo, eterno sacerdote della nuova alleanza, che sospeso sulla croce hai manifestato al mondo

il mistero della salvezza a tutte le genti

costituendo la tua Chiesa nel segno della morte al peccato e della gloriosa risurrezione: conserva e proteggi coloro che sono guida e testimoni del tuo Vangelo.

O Cristo, re di giustizia e pace,

che hai chiamato per le strade della Galilea i tuoi apostoli

e a Pietro hai affidato il tuo regno qui in terra: benedici il nostro papa ...

e santificalo nel servizio della carità.

O Cristo, profeta di liberazione,

che effondi il tuo Spirito di santità sulla terra: assisti il supremo pastore della Chiesa affinché riveli al mondo il tuo mistero insegnando e donando il Verbo della vita.

T Amen.

Oremus pro Pontifice

Il testo latino può essere anche cantato in gregoriano.

Oremus pro Pontifice nostro N. Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum eius.

Oppure:

Preghiamo il Signore per il nostro santo padre il papa N.: il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell'ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di Dio.

C Sia la tua mano su chi è alla tua destra.

T E sopra il Figlio dell'uomo che hai confermato segno della tua carità.

C O Dio, pastore e guida di tutti i credenti, guarda il tuo servo ...

che hai posto a presiedere la tua Chiesa;

sostienilo con il tuo amore,

perché edifichi con la parola e con l'esempio

il popolo che gli hai affidato.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

287

Preghiamo come Don Bosco nella fedeltà al Papa

La fedeltà al Papa è nella tradizione salesiana: il successore di Pietro è creativa presenza della Chiesa tra i giovani.

C O Dio, che nel disegno della tua sapienza hai costruito la Chiesa sulla roccia di Pietro, guarda e sostieni il ministero pastorale del nostro Papa ...;

aiutaci ad essere fedeli al suo insegnamento e saggi interpreti del Magistero per portare ai giovani il desiderio di edificare l'era nuova di unità e di pace.

Con Don Bosco rendici servitori attenti alle urgenze dei tempi e capaci di essere profeti di speranza per fecondare il campo di Dio.

Nel dispiegarsi dei doni dello Spirito fa' di noi tutti strumenti eletti della tua grazia di salvezza per essere annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della terra.

T Amen.

3.8.5. CELEBRAZIONI DI PREGHIERA PER LE MISSIONI

«I popoli non ancora evangelizzati sono stati oggetto speciale della premura e dello slancio apostolico di Don Bosco. Essi continuano a sollecitare e a mantenere vivo il nostro zelo: ravvisiamo nel lavoro missionario un lineamento essenziale della nostra Congregazione» (Cost. 30).

Ogni comunità, in nome anche della vocazione evangelica, è missionaria e vive il suo lavoro in armonia con il crescere globale della missione che Dio ci ha affidato. Nel misterioso

288

dialogo della preghiera sente vicini coloro che portano pane materiale e spirituale ai giovani che non hanno ancora conosciuto e amato il Verbo della salvezza.

Nel nome di Cristo e con l'affetto di Don Bosco ricordiamoci di tutti i confratelli sparsi nel mondo e celebriamo con loro la gioia di portare l'annuncio della liberazione fino agli estremi confini della terra. Vogliamo essere in ogni nazione segni viventi della pace e dell'amore di Gesù di Nazaret, perché ogni creatura trovi in Dio la sua salvezza.

Ogni comunità stabilirà tempi e modi celebrativi di preghiera per le missioni e per essere missionaria del Vangelo anche in patria.

Presentiamo alcuni schemi e preghiere che si possono inserire nelle pratiche di pietà della comunità o recitare individualmente.

Primo schema:

MANDATI PER LE STRADE DEL MONDO AD ANNUNCIARE PACE E SANTITÀ

Va', vendi, vieni, seguimi e annuncia. Gesù definisce il proprio discepolato con una serie incalzante di imperativi. Nella convinzione d'aver scoperto un tesoro, il vero seguace corre a vendere il suo passato carico di compensazioni, ritorna dal divino Maestro per vivere con lui un'esperienza di conversione e santità, lo segue accorgendosi dell'urgenza di salvezza da portare ad ogni uomo e si fa annunciatore della lieta novella.

Il seguente schema ci porta a meditare sull'essenza missionaria della vita cristiana che per noi si attua con il metodo di Don Bosco vissuto nell'oggi, come segno di speranza futura.

CANTO Dl INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE

C Nel nome del Padre...

Grazia a voi e pace da Gesù Cristo che ha fatto noi tutti missionari del suo Vangelo nell'unico Spirito di carità.

T Amen.

289

C Preghiamo.

Concedi alla tua Chiesa, o Signore,

di essere sacramento universale di salvezza

e di portare a tutti gli uomini

l'annuncio del Vangelo,

nell'obbedienza al mandato di Cristo.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen.

ASCOLTO DELLA PAROLA

Prima lettura: At 10,34-48: Dio non fa preferenza di persone.

SALMO DI MEDITAZIONE (recita responsoriale) Sal 65: Acclamate a Dio da tutta la terra.

Rit. Acclamate a Dio, voi popoli della terra!

Seconda lettura: Mt 28,16-20: Mandati a tutti gli uomini di buona volontà.

Oppure

Prima lettura: Ls. 2,1-5: La pace nel regno di Dio.

SALMO DI MEDITAZIONE (recita responsoriale) Sal 121: Quale gioia quando mi dissero...

Rit. Camminiamo insieme verso la casa del Signore.

Seconda lettura: Gv 10,11-16: Il buon pastore.

RIFLESSIONE GUIDATA

O LETTURA DI DOCUMENTI E FONTI SALESIANE SULLE MISSIONI

Presentiamo alcuni brani tratti dalle Memorie Biografiche, ma la riflessione si può svolgere anche su altre fonti salesiane e su documenti capitolari significativi, oppure su lettere circolari dei Rettori Maggiori.

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L «Don Bosco, dopo aver udito la narrazione delle gesta dei missionari, molte volte esclamava:

— Oh! se avessi molti preti e molti chierici, vorrei mandarli ad evangelizzare la Patagonia e la Terra del Fuoco. E sai tu il perché, o caro Bellia? Indovina!

—  Perché forse è il luogo dove c'è più bisogno di missionari — osservò Bellia.

—  Hai indovinato; perché questi popoli finora furono i più abbandonati.

Don Bosco adunque si sentiva già attirare dalla Provvidenza Divina verso quelle lontanissime regioni.

—  Era il tipo del santo prete, — esclamava don Savio Ascanio. — Se tutto il clero avesse fatto come lui, si sarebbe convertito il mondo universo. Si struggeva dal desiderio di convertire tutti i popoli e di salvare tutte le anime» (MB 3,363).

«Gettando talora gli sguardi su qualche carta del mappamondo, sospirava nel vedere come tante regioni ancora giacessero nell'ombra della morte, e mostrava ardente desiderio di poter un giorno portar la luce del Vangelo in luoghi non raggiunti da altri missionari» (MB 3,546).

«Esclamava: "Se potessi avere con me dodici giovani dei quali io fossi padrone di disporre come dispongo di questo fazzoletto vorrei spargere il nome di N.S. Gesù Cristo non solo in tutta l'Europa, ma al di là, fuori dei suoi confini, nelle terre lontane, lontane"» (MB 4,424). «Nonostante la penuria di personale vagheggiava sempre nuove imprese apostoliche e su vasta scala...

Fu udito anche esclamare: "Che bel giorno sarà quello, quando i missionari salesiani, salendo su per il Congo di stazione in stazione, si incontreranno con i loro confratelli che saranno venuti su per il Nilo e si stringeranno la mano lodando il Signore".

Don Francesco Dalmazzo depose di averlo udito più volte egli stesso esclamare: "Quando i nostri missionari andranno ad evangelizzare le varie regioni dell'America, dell'Australia, nell'India, nell'Egitto e in più altri luoghi, che bel giorno sarà quello!". (...) Sempre ardente per la propagazione della fede, avrebbe voluto suggerire al Papa che nelle litanie dei santi aggiungesse la rogazione: "Ut bonos et dignos operarios in messem tuam mittere digneris, Te rogamus audi nos". Ma non osò fare la proposta. Oggi, sebbene in altri termini, la cosa è fatta» (MB 11,409).

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INTERCESSIONI

In alternativa alle intercessioni si suggerisce la recita cora‑

le di una delle preghiere che seguono.    ,

C Come comunità riunita dall'amore di Dio preghiamo il Padre perché a tutti gli uomini giunga il messaggio della salvezza.

T Ogni uomo veda la tua salvezza, o Signore.

GPer la Chiesa santa cattolica: ogni cristiano senta la responsabilità di essere evangelizzatore e testimone di Cristo. Preghiamo.

—  Per i missionari del Vangelo: rivolgano una particolare attenzione ai poveri, ai giovani, alla cura delle vocazioni e comprendano i germi di verità delle culture nelle quali si inseriscono. Preghiamo.

—  Per coloro che non credono in Cristo: vivano nella ricerca della saggezza e siano disponibili alla luce del Vangelo. Preghiamo.

—  Per i giovani: nell'impegno verso i fratelli più poveri e in ascolto delle urgenze del tempo presente sappiano scoprire la grandezza della missione cristiana. Preghiamo.

—  Per le nostre comunità salesiane: nella dedizione pastorale ai giovani possano essere germe qualificato per fondare la nuova civiltà dell'amore e crescere nella santità che è preghiera, annuncio e fraterna solidarietà. Preghiamo.

C Nella fiducia che il Regno si estenderà fino agli estremi confini della terra, invochiamo il Padre di ogni benedizione e diciamo insieme:

T Padre nostro...

C O Signore, manda ancora alla tua Chiesa il tuo Spirito di verità e di amore, dono della Pasqua di Cristo,

perché essa sia tutta missionaria e ogni credente mantenga vivo lo slancio di portare nel mondo la novità di Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen.

292

BENEDIZIONE CANTO FINALE

Secondo schema (in occasione della consegna del Crocifisso ai nuovi missionari)

Dispersi ma non divisi. Come Salesiani siamo presenti in molte nazioni e diverse culture. L'essere missionari ci contraddistingue come cristiani. L'essere missionari ed educatori dei giovani è l'aspetto tipico che ci distingue come figli di Don Bosco. Portare il Vangelo a coloro che non lo conoscono, riqualificare il cristianesimo dove si è assopito nell'indifferenza spirituale e riproporlo ai fratelli che lo hanno negato, sono i modi della Chiesa missionaria d'oggi, e per noi questo servizio si svolge tra i giovani.

Rimane sempre significativo il momento della partenza verso terre lontane di nuovi missionari, a cui viene consegnata la croce di Cristo da portare quale luce di grazia ad altri fratelli.

Ogni comunità locale si associ spiritualmente a questo evento attraverso la preghiera e la gioia familiare.

Il Rituale Romano «De Benedictionibus» presenta un rito particolare per la benedizione dei missionari che partono. Lo stesso schema, che si può svolgere come celebrazione della Parola o inserire nella Messa, prevede il rito della consegna del Crocifisso.

Suggeriamo una breve celebrazione, che associa la comunità ai confratelli che ricevono il Crocifisso, al fine di percepire spiritualmente l'unità vocazionale nel carisma salesiano.

CANTO DI INIZIO

SALUTO DEL CELEBRANTE ORAZIONE

ASCOLTO DELLA "4 unl A

1 Cor 1,21-25: Noi predichiamo Cristo sapienza di Dio.

2 Cor 4,5-12: Noi predichiamo Cristo crocifisso.

CANTO DI MEDITAZIONE

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IL RICORDO DI DON BOSCO AI SUOI MISSIONARI PARTENTI

Si propongono due brevi stralci dal sermone di Don Bosco per la partenza dei primi missionari.

«Noi diamo principio ad una grand'opera, non perché si abbiano pretensioni o si creda di convertire l'universo intero in pochi giorni, no; ma chi sa, che non sia questa partenza un seme da cui abbia a sorgere una grande pianta? Chi sa, che non sia come un granellino di miglio di senapa, che a poco a poco vada estendendosi e non sia per fare un gran bene? Chi sa che questa partenza non abbia svegliato nel cuore di molti il desiderio di consacrarsi a Dio nelle Missioni, facendo corpo con noi e rinforzando le nostre file? Io lo spero. Ho visto il numero stragrande di coloro che chiesero di essere prescelti» (MB 11,385).

«Andrete, ma non andrete soli; tutti vi accompagneranno. Non pochi compagni seguiranno il vostro esempio e vi andranno a raggiungere nel campo della gloria e delle tribolazioni. E quelli che non potranno partire con voi per accompagnarvi nel campo evangelico, che la Provvidenza Divina vi ha stabilito, vi accompagneranno col pensiero e colla preghiera e con voi divideranno le consolazioni, le afflizioni, i fiori e le spine, affinché col divino aiuto possiate riuscire fruttuosi in tutto quello che dovrete sostenere per la salvezza delle anime da Gesù redente. Andate adunque, il Vicario di Gesù Cristo, il nostro veneratissimo Arcivescovo vi hanno benedetti, io pure con tutto l'affetto del mio cuore invoco copiose le divine benedizioni sopra di voi, sopra il vostro viaggio, sopra ogni vostra impresa, ogni vostra fatica» (MB 11,387).

INTERCESSIONI

T Annunciamo la tua morte in croce, e proclamiamo la tua salvezza.

G O Cristo, che ti sei fatto sacerdote di salvezza sacrificandoti quale vittima di espiazione sulla croce, salva ogni uomo che desidera la tua pace, affinché tutto sia restaurato nel tuo amore.

— O Cristo, che elevato sul luogo del cranio sei segno dell'umanità redenta, distendi le tue braccia su tutte le genti, affinché la tua croce porti speranza ai sofferenti e gioia ai retti di cuore.

294

—       O Cristo, che hai chiamato i nostri fratelli a portare l'annuncio misericordioso dell'Onnipotente a coloro che ancora non ti conoscono, benedici le loro fatiche, affinché nelle difficoltà e nella solitudine ritrovino la compagnia della tua croce e risurrezione gloriosa.

—       O Cristo, che ci mandi missionari del Vangelo in un mondo indifferente e ostile alla tua proposta di liberazione, ispira il nostro lavoro, affinché la stoltezza della tua croce sia per noi fonte di sapienza.

T Padre nostro...

C O Dio onnipotente,

i nostri fratelli ci lasciano

per portare Cristo crocifisso e glorioso alle genti lontane.

Benedici il loro lavoro tra i giovani e i bisognosi,

sentano essi la nostra amicizia,

fa' che nello scorrere dei giorni non dimentichiamo

i loro volti e le loro necessità.

Rendici solidali con la loro missione

per attuare con più coraggio la nostra.

Riunisci noi tutti e coloro che abbiamo amato

con il tuo amore nella dimora degli eletti.

La presenza materna di Maria Ausiliatrice

e l'intercessione di Don Bosco siano auspicio di grazia.

Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

BENEDIZIONE CANTO FINALE

Formulario di preghiera per le missioni

Ogni uomo sia afferrato dall'amore di Dio

È una preghiera che fa meditare sull'essenza missionaria del cristianesimo.

A immagine di un Dio trinitario che è per noi dono di creazione e redenzione, facciamoci voce dello Spirito per collaborare al suo piano di salvezza.

295

Padre onnipotente,

creatore della storia e signore della vita, che tutto hai disposto con amore provvidente,

all'umanità sconvolta dal peccato

hai promesso il riscatto dalla colpa antica:

guarda i popoli della terra

affinché ritrovino nel loro cuore i germi dell'unica verità

incontrino e accolgano

i profeti dell'atteso Giorno del Signore.

Cristo,

Figlio obbediente dell'eterno Padre, che ti sei fatto annuncio di salvezza a Israele e ai popoli del mondo: eleggi i tuoi messaggeri di pace affinché ogni uomo di buona volontà ritrovi il senso della sua giustizia

sia confermato dalla tua Grazia.

Spirito d'amore,

che ispiri i cuori sinceri

ed effondi i tuoi doni di redenzione

a chi cerca l'Infinito con cuore rinnovato:

santifica l'unica Chiesa,

conferma nella carità pastorale i sacri ministri

tutti i battezzati

affinché siano mossi dal desiderio della salvezza. Amen.

Preghiamo per essere missionari come Don Bosco, che mai ha rinunciato ad essere solidale con la causa dei poveri e dei giovani d'ogni paese della terra.

Dio,

che in Don Bosco ci hai dato un segno della tua grazia benevolente

un profeta del tuo amore tra i giovani più poveri, confermaci nella fedeltà

assistici con la tua protezione.

Fa' che impariamo ogni giorno a lodare te solo, a non dimenticare il grido di chi soffre,

dell'orfano e dell'indigente,

di chi non è ancora toccato dalla tua grazia e dei giovani che non desiderano la tua liberazione.

Rendi noi tutti missionari del tuo Vangelo per portare al mondo la vera pace

nello sviluppo e nella fraterna solidarietà. Aiutaci a vivere nello spirito di famiglia per costruire con coloro a cui siamo mandati l'unica vocazione alla santità. Amen.

296

TI rendiamo grazie, o Dio, per questo nostro fratello (Preghiera nel ritorno di un missionario)

Nella nostra comunità o nell'ispettoria è frequente il ritorno di confratelli sacerdoti o coadiutori che hanno dedicato energia e salute per spargere il seme della parola tra popoli lontani. Ci uniamo a loro per ringraziare il Signore e li accogliamo con la gioia di godere della loro esperienza.

Questa preghiera può chiudere una comunicazione di esperienze del confratello missionario.

G  Ti celebriamo, o Dio onnipotente, con tutte le tue creature:

T Tu hai fatto ogni cosa con sapienza e amore.

G  Ti proclamiamo, o Signore, con gli angeli e i santi del cielo:

T Tutto canta al tuo nome santo.

G  Adoriamo, o Dio santo ed eterno, con ogni fratello, che come noi ha sperato nella tua misericordia:

T Tu sei bontà infinita e premio per il giusto.

G     Ti rendiamo grazie, o Padre, per questo confratello che ha fecondato con il suo lavoro la terra e ha raccolto nella fatica i frutti della tua grazia:

T Benedici, o Signore, questo tuo servo fedele.

G     Ti rendiamo grazie, o Cristo, per coloro che hanno inciso il tuo nome nel cuore di tanti giovani d'ogni razza, popolo o nazione:

T Fa' che i loro nomi e quelli a cui sono andati siano scritti nel cielo.

297

G Ti rendiamo grazie, o Spirito di sapienza, che hai tenuto nascoste le cose di Dio agli arroganti di questo mondo e le hai rivelate ai piccoli, perché con il coraggio della santità le annunciassero ai più poveri:

T Esalta nella tua gloria questi servi fedeli e dimentica il peccato che insidia il cuore di ogni uomo.

D Con festosa accoglienza

diamo il benvenuto a ...

nella nostra comunità (ispettoriale);

la sua (loro) esperienza di vita ci edifichi

e incoraggi la nostra missione tra i giovani.

Il Signore aiuti noi tutti

ad essere testimoni premurosi di fraternità,

compensi le fatiche di tanti confratelli

che con zelo e sacrificio annunciano,

nella sofferenza e nella gioia, il Verbo della salvezza,

affinché possiamo ritrovarci un giorno

nel celeste banchetto.

Il Signore conservi noi tutti nella sua amicizia.

T Amen.

CANTO (alla Vergine o a Don Bosco)

Tra i giovani di questo tempo (Preghiera per la nostra missione)

Il campo di Dio è ovunque, e anche chi lavora nei paesi del progresso e del cristianesimo deve lottare contro l'indolenza spirituale e riqualificare la minoranza cristiana, specie tra i giovani.

O Signore,

che hai elargito nello Spirito i doni della tua grazia

e hai effuso con molteplicità di presenze

il tuo amore su tutta la terra,

guarda il nostro lavoro e santificalo.

Troppi giovani dimenticano di raggiungerti come amico

nel mistero della tua persona.

Turbati dall'indifferenza e dall'egoismo

perdono il significato della tua salvezza

e servono idoli che li svuotano.

298

Rassegnàti, come gli altri, crescono

allontanandosi dal candore semplice e spontaneo

della loro infanzia.

Rendici strumenti della tua santità:

infondi in noi speranza ed efficacia di presenza

per far comprendere ai giovani

l'amore con cui siamo stati amati

e daremo loro la nostra amicizia,

il sorriso discreto, il saggio consiglio.

Aiutaci a valorizzare insieme con loro il tempo presente,

affinché il futuro abbia i colori della tua pace

e il mondo diventi la via del perdono e della carità.

Amen.

La nostra missione privilegia coloro che soffrono (Preghiera per i lebbrosi)

È un testo scritto da R. Follereau e indica anche a noi le strade autentiche del servizio agli ultimi.

Signore, insegnaci

a non amare noi stessi,

a non amare soltanto i nostri,

a non amare soltanto quelli che ci amano.

Insegnaci a pensare agli altri ad amare in primo luogo quelli che nessuno ama.

Signore, facci soffrire della sofferenza altrui.

Facci la grazia di capire

che ad ogni istante,

mentre noi viviamo una vita troppo felice,

protetta da te,

ci sono milioni di esseri umani,

che sono pure tuoi figli e nostri fratelli,

che muoiono di fame

senza aver meritato di morire di fame,

che muoiono di freddo

senza aver meritato di morire di freddo.

299

Signore, abbi pietà

di tutti i poveri del mondo.

Abbi pietà dei lebbrosi,

ai quali tu così spesso hai sorriso

quand'eri su questa terra;

pietà dei milioni di lebbrosi,

che tendono verso la tua misericordia

le mani senza dita,

le braccia senza mani...

E perdona a noi di averli,

per una irragionevole paura, abbandonati.

E non permettere più, Signore, che noi viviamo felici da soli.

Facci sentire l'angoscia della miseria universale,

e liberaci da noi stessi. Amen.

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