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Orientamenti sulla formazione iniziale per l’Europa Nord - POLONIA e EST

DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO
Via della Pisana 1111 – 00163 ROMA
Il Consigliere Generale per la Formazione

Roma, 18 giugno 2007
Prot. 07/0453

IT zipdoc      

Ai Reverendi Signori Ispettori e Superiori
Ai Reverendi Delegati ispettoriali di formazione
Regione Europa Nord - POLONIA e EST

Oggetto: Orientamenti sulla formazione iniziale per l’Europa Nord - POLONIA e EST

Carissimi Ispettori, Superiori e Delegati,

vi presento gli “Orientamenti sulla formazione iniziale per la Regione Europa Nord - Polonia e EST”. Essi sono il risultato di un molteplice lavoro: la revisione della sezione formazione dei Direttori ispettoriali, la mia visita alle comunità formatrici, la valutazione della loro consistenza quantitativa e qualitativa, le risposte al Rapporto sulla formazione iniziale preparato dal Dicastero, gli incontri della Conferenza degli Ispettori e della Commissione interispettoriale di formazione, lo studio da parte del Rettor Maggiore e del Consiglio generale.
Vi ringrazio di cuore per il lavoro e la collaborazione che avete offerto durante questo processo; spero che esso sia stato un utile esercizio anche per voi. In particolare il Rettor Maggiore con il Consiglio generale esprime soddisfazione e riconoscenza alla Conferenza e alla Commissione interispettoriale di formazione per l’impegno paziente e faticoso, che ha condotto ad una convergenza a riguardo della riorganizzazione delle comunità formatrici in Polonia.
Con questa lettera intendo sottolineare alcuni aspetti positivi della formazione iniziale nella Conferenza di Polonia e EST ed altri che sembrano richiedere più attenzione; vi segnalo in particolare alcuni Orientamenti approvati dal Rettor Maggiore e dal suo Consiglio.

1. COLLEGAMENTO TRA ANIMAZIONE VOCAZIONALE E FORMAZIONE

Negli ultimi anni la Conferenza sta sperimentando una graduale diminuzione delle vocazioni e si sente interpellata quindi ad impegnarsi di più nell’animazione vocazionale.
Per quanto riguarda la cura delle vocazioni, la Ratio chiede che il candidato faccia “un serio cammino di pastorale vocazionale” (FSDB 329) e che venga ammesso al prenoviziato solo “quando ha fatto l’opzione per la vita salesiana” (FSDB 330). Non è possibile infatti che in un anno di prenoviziato si possa acquisire la formazione umana e cristiana richiesta per accedere al noviziato.
E’ importante dunque il cammino che si fa prima del prenoviziato, in particolare è strategica la scelta dell’aspirantato (Reg. 17). Non ci può essere un buon processo formativo senza l’esperienza dell’aspirantato (cf. ACG 385 p. 44 - 45); esso è necessario anche per il discernimento vocazionale, in modo che il candidato faccia l’opzione per la vita salesiana prima di iniziare il prenoviziato.
Le Ispettorie di Polonia e EST hanno diverse esperienze di aspirantato. In PLE vi sono due aspirantati nelle comunità di Rozanystok e Czerwinsk; inoltre nelle comunità di Varsavia e Sokołow Podlaski si seguono gruppi vocazionali. PLN ha un aspirantato ad Aleksandrow Kujawski e un altro aspirantato per gli studenti universitari a Szczecin. In PLO l’aspirantato funziona presso la comunità “Sacro Cuore” di Lubin. In PLS gli aspiranti vengono mandati ad una delle comunità di Oswiecim, Rzeszow, Kielce, Krakow per il periodo che va da ottobre a giugno; essi partecipano alla vita comunitaria, aiutano nella pastorale e vengono seguiti dal Direttore. EST e la Delegazione dell’Ucraina hanno due aspiratati: uno a Peremyshlany e uno a Leopoli.

Orientamenti

1.1. L’aspirantato sia un’esperienza di accompagnamento personale, di discernimento vocazionale, di conoscenza e coinvolgimento della famiglia del candidato, di partecipazione alla vita e missione della comunità salesiana, di studio e consolidamento culturale.
1.2. Nell’aspirantato occorre rafforzare la presentazione di entrambe le vocazioni della vita salesiana, quella del salesiano prete e quella del salesiano coadiutore, senza che in questo momento il candidato venga invitato a prendere una decisione al riguardo.
1.3. In vista di un coordinamento tra aspirantato e prenoviziato, si auspica che in ogni Ispettoria e nella Conferenza ci sia un regolare confronto tra animatori vocazionali, incaricati degli aspiranti, incaricati dei prenovizi, delegati ispettoriali di formazione (Cfr. Lettera di Don Domenech e di Don Cereda ai delegati ispettoriali di pastorale giovanile e formazione, 29.04. 2006).
1.4 Uno dei problemi che necessita di essere studiato insieme tra animazione vocazionale e formazione riguarda il periodo degli studi universitari; parecchi giovani infatti desiderano iniziare o continuare gli studi universitari oppure hanno già raggiunto un titolo accademico, prima di ogni scelta vocazionale. Occorre perciò una speciale attenzione a questa età della giovinezza.

2. PRENOVIZIATO

Le Ispettorie della Polonia hanno una media di circa 6 - 7 prenovizi all’anno. Il prenoviziato si svolge negli incontri che si tengono, per tutto l’anno, una volta al mese nei fine settimana e in un periodo di 6 - 8 settimane, collocato tra la fine dell’anno scolastico e l’inizio del noviziato. In questo periodo estivo i prenovizi vengono integrati nella vita e nell’attività di una comunità salesiana e allo stesso tempo svolgono il loro cammino formativo.
PLE riconosce il bisogno di aumentare la durata del prenoviziato; aspetta i risultati dello studio che la commissione interispettoriale di formazione sta facendo; poi prenderà una decisione.
PLN rimane incerta circa la necessità di prolungare il prenoviziato: da una parte nota negli ultimi due anni una migliore qualità di novizi e una mancanza di abbandoni nel noviziato e postnoviziato, dovuti al rafforzamento del prenoviziato; d’altra parte teme che il prolungamento del prenoviziato non sia compreso da salesiani e candidati. Perciò vorrebbe che per 3 - 5 anni il prenoviziato si svolgesse ancora nei weekends e nei 2 mesi di vacanza, per osservare i risultati e poi eventualmente cambiare la sua prassi. Intanto ha già introdotto nuovi orientamenti: non si ammettono al noviziato coloro che non abbiano fatto il prenoviziato, pratica assai frequente nel passato; in occasione degli incontri mensili poi i prenovizi hanno contatto anche con il maestro dei novizi.
PLO e PLS hanno il prenoviziato in comune; nel prossimo futuro vogliono prolungarlo fino ai sei mesi e perfino un anno; è stata proposta la casa di Poznan - via Wroniecka come sede.
EST ha il prenoviziato nella comunità di Peremyshlany, che non è ritenuta una buona collocazione. Nella Delegazione di Ucraina il prenoviziato ha la durata di un anno, è attualmente collegato con la comunità di Maria Ausiliatrice - Lviv e sarà trasferito a Vinniky - Lviv.

Orientamenti

2.1. Siccome il prenoviziato non è una semplice introduzione al noviziato, ma la prima vera fase formativa salesiana con finalità proprie, si chiede alle Ispettorie di giungere progressivamente alla realizzazione di tale fase con la durata di almeno 6 mesi, che è il periodo minimo richiesto dai nostri Regolamenti Generali (Reg. 88). Questo orientamento sarà più facilmente realizzabile, se i candidati potranno fare previamente l’esperienza dell’aspirantato in una comunità salesiana.
2.2. Nel prenoviziato, in un clima di serenità e fiducia, si offra la possibilità di un programma di formazione umana e cristiana, che includa la conoscenza di sé, la verifica del proprio passato, la rilettura della propria storia di vita, la crescita nell’affettività. Ci sia anche un serio impegno di formazione nella fede, nella catechesi, nella preghiera e nella pratica dei sacramenti. Ci si avvalga della direzione spirituale, dell’autobiografia e del progetto personale di vita. E’ necessario che l’incaricato del prenoviziato abbia una buona conoscenza della famiglia dei candidati.
2.3. Per realizzare una buona esperienza formativa di prenoviziato ed assicurare la continuità formativa, si raccomanda un confronto tra gli incaricati dei prenovizi e i maestri dei novizi a riguardo del progetto di prenoviziato, delle condizioni formative, dei programmi. Le Ispettorie, attraverso la Commissione di formazione della Conferenza, individuino una “Ratio studiorum” comune per il prenoviziato e si confrontino sul suo progetto formativo.
2.4. Per il prenoviziato si richiedono formatori preparati. E’ utile che tra di loro ci sia un salesiano coadiutore, in modo che il giovane candidato abbia un contatto con la vocazione salesiana in entrambe le sue forme. Ciò lo aiuterà a discernere, mentre sta ancora approfondendo la sua scelta, e a prendere una decisione cosciente e libera durante il noviziato.

3. NOVIZIATO

Nella Conferenza ci sono 3 noviziati: Czerwinsk per l’Ispettoria di PLE, Swobnica per l’Ispettoria di PLN e Kopiec per le Ispettorie di PLO, PLS e EST. Ognuno dei tre noviziati fa parte di un’opera che include l’oratorio e una o più parrocchie. A Czerwinsk e a Kopiec il maestro dei novizi non è il direttore della comunità. I candidati della Delegazione di Ucraina fanno il noviziato a Pinerolo.
Tutti e tre i noviziati sono situati in zone rurali; attraverso l’oratorio, i gruppi giovanili e altre iniziative, i novizi vengono in contatto con i giovani poveri. L’ubicazione del noviziato di Czerwinsk all’interno di una casa complessa non risulta sempre favorevole per la formazione dei novizi; per questo si sta preparando un progetto di riorganizzazione di tutta l’opera.
Ogni noviziato ha un numero più che sufficiente di formatori, incluso il confessore. Occorre vedere come garantire il contatto con un salesiano coadiutore, dato che questa è la fase in cui il novizio fa il discernimento e prende la decisione circa la sua vocazione di salesiano prete o salesiano coadiutore.
A Kopiec vi è una buona integrazione tra i novizi di PLO, PLS e EST; l’équipe dei formatori non è propriamente interispettoriale; nel gruppo attuale dei formatori lavora un chierico assistente dell’Ispettoria di Kraków; negli anni precedenti c’era il socio dei novizi. Vi è un Curatorium che si incontra due volte all’anno e attende alle questioni didattiche, formative ed economiche e fa una valutazione della formazione; esso assicura una base più solida e duratura di condivisione e corresponsabilità tra le Ispettorie, particolarmente per il progetto formativo e per i formatori.
Le Ispettorie di PLN e PLE non escludono che, qualora il numero dei novizi si mantenesse limitato, possano considerare una collaborazione interispettoriale per un unico noviziato.

Orientamenti

3.1. È importante che ci siano contatti e incontri tra i responsabili dei prenoviziati con il maestro dei novizi per assicurare una buona preparazione al noviziato. Occorre assicurare la continuità formativa tra noviziato e postnoviziato, con il confronto tra i formatori delle due fasi.
3.2. Per garantire la collaborazione tra PLO e PLS per il noviziato, oltre che il funzionamento del Curatorium, occorre avere una equipe interispettoriale. Si incoraggiano PLE e PLN a collaborare per un noviziato comune. Almeno una volta all’anno si organizzi l’incontro tra i formatori ed uno tra i formandi dei noviziati polacchi.
3.3. Ordinariamente, secondo gli orientamenti della Ratio, è preferibile che il maestro dei novizi sia il direttore della comunità (FSDB 378).

4. POSTNOVIZIATO

Nella Conferenza di Polonia e EST i postnoviziati si trovano attualmente a Łódź - PLE, a Ląd - PLN e a Krakơw - PLS; ciascuno di essi ha il proprio centro salesiano di studi. Tutti e tre i postnoviziati si trovano nell’edificio in cui ci sono anche gli studenti di teologia, con comunità distinte o con una comunità unica ma con momenti diversificati. A Krakow ci sono i postnovizi di PLS, PLO e EST, mentre la Delegazione di Ucraina invia i postnovizi a Nave - ILE.
A Łódź ci sono 10 postnovizi; a Ląd ce ne sono 19; a Krakow ce ne sono 24 e nei prossimi anni ne se prevedono da 35 a 40. I centri di studio hanno un buon livello culturale; sono frequentati da soli salesiani. Si svolge il biennio filosofico, al termine del quale non si consegue un grado accademico.
Volendo separare i postnovizi dagli studenti di teologia e porli in due luoghi diversi, tenendo conto del diminuito numero dei formandi negli ultimi anni, la Commissione regionale di formazione e la Conferenza degli Ispettori si sono orientate, dopo diversi incontri, a riorganizzare la collocazione dei postnoviziati: il postnoviziato per tutte le Ispettorie della Polonia e EST potrebbe essere collocato a Ląd, dove vi potrebbero essere due comunità, una comunità per PLS, PLO e EST e una comunità per PLN e PLE; il centro di studio sarebbe unico.
I postnovizi coadiutori normalmente svolgono lo stesso curricolo di studi filosofici e pedagogici dei salesiani chierici; questo favorisce il senso di uguaglianza tra i confratelli. Occorre garantire, soprattutto a livello spirituale e pastorale, la crescita delle identità vocazionali.

Orientamenti

4.1. Il postnoviziato per tutte le Ispettorie della Polonia e EST sarà collocato a Ląd, dove si potranno avere due comunità formatrici, una comunità per PLS, PLO e EST e una comunità per PLN e PLE; il centro di studio sarà unico. Si mantenga il dialogo con il Consigliere per la formazione ed il Consigliere regionale per la realizzazione del processo nelle varie sue fasi.
4.2. Dato il carattere interispettoriale della nuova realtà formativa, si chiede di assicurare per Ląd il Curatorium, a cui parteciperà anche l’EST. UKR forma già parte del Curatorium di Nave.

5. TIROCINIO

In PLN i tirocinanti vengono mandati in comunità idonee. Sembra che l’Ispettoria, dopo diversi anni di prova, abbia finalmente trovato una buona metodologia di accompagnamento dei tirocinanti sia nelle comunità che a livello ispettoriale. Vi è pure un incontro dei tirocinanti tre o quattro volte all’anno su temi formativi.
In PLE i tirocinanti svolgono attività educative pastorali per la maggior parte nei convitti per ragazzi a Lutomiersk, Sokolów, Rozanystok e nel noviziato. Partecipano ad un corso di esercizi spirituali organizzati esclusivamente per loro.
Le Ispettorie di PLO e PLS vedono il bisogno di stabilire criteri per la scelta delle comunità a cui inviare i tirocinanti: le necessità delle comunità non sono l’unico fattore di scelta; occorrono comunità in cui sia possibile realizzare gli obiettivi di questa tappa di formazione. Durante l’anno le due Ispettorie fanno insieme tre o quattro incontri formativi dei tirocinanti della durata di tre giorni, pur riconoscendo che il primo e principale luogo di formazione è la comunità dove si fa il tirocinio.
Tutte le Ispettorie vedono la necessità di un’adeguata preparazione dei direttori delle comunità che hanno tirocinanti per sensibilizzare sia il direttore che la comunità alla loro responsabilità formativa. PLN desidera fare un incontro formativo all’anno di tirocinanti con i loro direttori e preparare un programma formativo per i tirocinanti.

Orientamenti

5.1 I tirocinanti siano inviati in comunità in cui fanno un’esperienza comunitaria e sono seguiti da un direttore, il quale è proposto loro come guida spirituale. È consigliabile la presenza di almeno due tirocinanti per comunità.
5.2 La comunità abbia un Progetto formativo per i tirocinanti, supervisionato dall’Ispettore e dal Delegato ispettoriale di formazione, sulla base di una comune proposta elaborata dalla Commissione ispettoriale e confrontata con la Commissione interispettoriale di formazione. Esso sia condiviso con i tirocinanti della comunità.
5.3. Si incoraggiano gli incontri ispettoriali periodici di tutti i tirocinanti; d’intesa con l’Ispettore, tali incontri potrebbero essere affidati al Delegato ispettoriale di formazione. È altrettanto necessario favorire il confronto tra i direttori che hanno tirocinanti nelle loro comunità e curare il loro orientamento formativo. 

6. FORMAZIONE SPECIFICA DEI SALESIANI PRESBITERI

Attualmente nella Polonia vi sono tre teologati: a Łódź - PLE, a Ląd - PLN e a Krakow per PLO e PLS. Gli studenti di teologia a Łódź sono 17, a Ląd 24, a Krakow 25.
Essendoci un accordo con l’Università di Krakơw o di Warszawa, i centri di studio sono in grado di conferire il titolo di “maestro in teologia”, riconosciuto dallo Stato, che abilita a proseguire altri studi universitari e specializzazioni. A Łódź e Ląd la durata degli studi di teologia nella comunità formatrice è di 4 anni, a Krakơw si fanno 3 anni e 6 mesi di studio, seguiti da 3 mesi di pastorale.
Nella nuova configurazione si propongono due teologati: uno a Krakow e l’altro a Łódź. A Krakow vi potranno essere due comunità: una per PLS, PLO ed EST ed una per PLN. A Łódź vi potrà essere il teologato per PLE. La Delegazione di UKR invia i suoi studenti di teologia a Torino Crocetta.

Orientamenti

6.1. Per le Ispettorie della Polonia e EST vi saranno due teologati: uno a Krakow e l’altro a Łódź. A Krakow si potranno avere due comunità formatrici, una comunità per PLS, PLO e EST e una comunità per PLN; il centro di studio sarà unico. In futuro PLE consideri se sia opportuno che anch’essa partecipi al teologato di Krakow. Si mantenga il dialogo con il Consigliere per la formazione ed il Consigliere regionale per il processo di realizzazione di questo orientamento.
6.2 Dato il carattere interispettoriale del teologato di Krakow, si chiede di assicurare il funzionamento del Curatorium. La Delegazione di Ucraina partecipa al Curatorium della Crocetta.
6.3. Si favorisca l’equilibrio delle esercitazioni pastorali con tutta l’azione formativa, preferendo la qualità alla quantità. Si presti un’attenzione più sistematica alla formazione pastorale nei suoi diversi aspetti: senso apostolico e zelo missionario, passione evangelizzatrice, coinvolgimento con i giovani poveri, cura delle vocazioni, studio dell’impostazione salesiana della pastorale giovanile. Nelle esercitazioni pastorali si valorizzi il lavoro di equipe; si impari a fare insieme la progettazione, realizzazione, valutazione; ci sia l’accompagnamento pastorale dei formandi.
6.4. Si approfondisca la riflessione e la pratica circa la direzione spirituale e si studino le modalità di coordinamento tra le varie forme di accompagnamento personale: direzione spirituale, colloquio con il direttore, confessione. È necessario che i responsabili assicurino che sia chiara la proposta salesiana della direzione spirituale.
6.5. Oltre che le comunità mondiali di Roma - Gerini e di Gerusalemme, si invitano le Ispettorie a valorizzare la comunità formatrice ed il centro di studio interispettoriali di Benediktbeuern.

7. FORMAZIONE SPECIFICA DEI SALESIANI COADIUTORI

La Ratiochiede che dopo il tirocinio i salesiani coadiutori abbiano una fase di formazione specifica (cf. FSDB 448), allo stesso modo in cui i salesiani chierici fanno la formazione specifica per il presbiterato. In essa si offra una “seria formazione teologica, pedagogica e salesiana” (Reg. 98). Tale fase è diversa dalla qualificazione professionale (cf. FSDB 456).
Considerato il numero ridotto di giovani coadiutori, a conclusione dell’incontro degli Ispettori di Europa, il Rettor Maggiore diceva: “Si favorisca la nascita di una comunità di formazione specifica per salesiani coadiutori a Torino o Roma”. Sentito il Rettor Maggiore e i Consiglieri Regionali di Europa, si è operata la scelta per Torino, e più precisamente per la Crocetta come centro di studi e per la comunità di San Francesco di Sales a Valdocco come comunità formatrice. Questa nuova fase formativa per i salesiani coadiutori di Europa inizierà a Torino nel settembre 2007.

Orientamenti
7.1 Si invitano le Ispettorie a sostenere questa nuova fase formativa, inviando i salesiani coadiutori a Torino, ordinariamente dopo il tirocinio. In questi primi anni vi è la possibilità di iscrizione a tale fase anche per i confratelli coadiutori fino a dieci anni di professione perpetua.
7.2. Le Ispettorie, attraverso le Commissioni ispettoriali e la Commissione interispettoriale di formazione, si confrontino sulla realtà della qualificazione professionale dei salesiani coadiutori.

8. PREPARAZIONE PER LA PROFESSIONE PERPETUA

La preparazione alla professione perpetua inizia un anno prima della professione stessa, dopo che il confratello ha espresso all’Ispettore la volontà di cominciare tale preparazione. L’anno di preparazione si prefigge di realizzare una verifica dell’esperienza religiosa salesiana vissuta, un discernimento prima della scelta definitiva ed un rafforzamento delle motivazioni vocazionali.
In Polonia tale preparazione è realizzata in collaborazione tra tutte le Ispettorie ed è valutata positivamente. Essa comprende le seguenti tappe: un anno prima della professione perpetua il confratello fa la domanda all’Ispettore di poter cominciare la preparazione; ricevuto il permesso, segue il corso mensile a Rumia per i confratelli di tutte le Ispettorie; durante l’anno, negli incontri settimanali con il direttore, si approfondiscono le tematiche stabilite dalla commissione di formazione; il confratello conclude l’esperienza di preparazione con una verifica guidata dal direttore; seguono gli esercizi spirituali e la professione perpetua di ognuno nella propria Ispettoria.

9. STUDI SALESIANI

Dopo ampia consultazione delle Regioni, il Rettor Maggiore con il Consiglio Generale ha approvato gli Orientamenti per tutta la Congregazione circa gli studi salesiani nella formazione iniziale.
In generale nelle diverse Ispettorie della Conferenza le discipline salesiane, indicate negli Orientamenti del Rettor Maggiore, sono più o meno già inserite negli orari delle lezioni, hanno un esame finale e vengono insegnate da professori preparati, che spesso hanno studiato all’UPS.
Per PLN ciò significa che gli studi salesiani appartengono al curricolo riconosciuto dalla Facoltà di Teologia dell’Università Cardinale Wyszynski di Warszawa. Tali corsi sono trattati come facoltativi ed hanno il loro punteggio ufficiale. Alla fine del 2006 i docenti delle materie salesiane hanno valutato, insieme alla CIF, la prassi in vigore a Ląd in base alla proposta del Dicastero.
Per PLS un grande contributo alla formazione nella spiritualità salesiana viene offerto dal Centro formativo salesiano come pure dal Centro educativo, fondati presso il Seminario salesiano.

Orientamenti
9.1. Si chiede che ogni Ispettoria adotti i nuovi Orientamenti per gli studi salesiani, approvati dal Rettor Maggiore e Consiglio, e provveda alla preparazione di qualche confratello in tali studi, usufruendo del curricolo dell’UPS.
9.2. I centri di studio si impegnino ad inserire gli studi salesiani negli orari delle lezioni, con docenti del centro di studio, esami e riconoscimento accademico dei crediti.

10. STILE DI VITA POVERO E COMUNITARIO

Oggi la cultura consumistica e l’individualismo rendono fragili i giovani di fronte alle difficoltà. La formazione iniziale deve sapere stimolare le energie migliori e deve vigilare sul rischio di formare generazioni deboli. Occorre formare al lavoro, alla temperanza e al vivere e lavorare insieme.
Il CG25 ci impegna a testimoniare “un modo di vivere semplice, sobrio e modesto, prendendo in considerazione l’ambiente che ci circonda, in un lavoro assiduo e sacrificato, disposti a fare anche i lavori più umili” (n. 35).
Le comunità formatrici in particolare sono chiamate ad avere uno stile di vita povero; a coltivare sensibilità e solidarietà verso i più bisognosi; ad essere attente alle situazioni di emarginazione ed esclusione; a formare nella dottrina e nella pratica della povertà evangelica.

Orientamenti

10.1. Le abitazioni delle comunità formatrici siano semplici ed essenziali. L’impostazione della vita aiuti la crescita del senso comunitario. Si favoriscano ambienti e spazi comunitari. I formandi siano coinvolti nei servizi domestici; il personale di servizio sia ridotto all’essenziale.
10.2. La comunità formatrice abbia uno stile sobrio e solidale. Occorre creare nei formandi una maggior vigilanza e moderazione sulle spese personali, l’uso dei veicoli, il possesso di strumenti personali, in particolare di quelli di comunicazione sociale.
10.3. La comunità formatrice concretizzi nel progetto formativo le linee della vita di povertà. L’uso regolare dello “scrutinium paupertatis” faccia crescere la sensibilità per la povertà comunitaria e formi la consapevolezza delle esigenze della povertà personale. Anche la presentazione dei bilanci preventivo e consuntivo della comunità aiuti a formare sensibilità per la povertà.

11. FORMAZIONE DEI FORMATORI

Ci si accorge sempre più che occorre una formazione specifica per essere formatore. Si tratta della formazione della persona del formatore stesso e quella della sua abilitazione per formare gli altri. Senza formatori preparati non è possibile realizzare il rinnovamento metodologico promosso dalla Ratio, che si basa principalmente sulla personalizzazione dei processi formativi.
Nelle diverse Ispettorie della Polonia si sente sempre più il bisogno di formare i formatori e ci sono già in atto varie iniziative al riguardo: l’incontro dell’incaricato della formazione con tutti i formatori per conoscere i documenti ed approfondire diversi argomenti formativi (PLE); corsi organizzati dal Centro educativo salesiano per formatori sia salesiani che altri religiosi (PLS); preparazione del personale formativo (PLS). PLN organizza due incontri annuali per i formatori dell’Ispettoria guidati dal Delegato della formazione assieme al Direttore dello Studentato di Ląd.
Inoltre la Commissione interispettoriale di formazione ha l’incarico di elaborare un programma formativo per i formatori delle Ispettorie polacche. Per la prima volta si farà un corso per la formazione dei formatori l’anno prossimo, dal 23 al 28 di giugno 2007.

Orientamenti

11.1. Si diano opportunità ai formatori, attuali e futuri, di qualificazione e aggiornamento per il loro compito formativo; si favorisca la preparazione attraverso il curricolo per formatori dell’UPS. In particolare ai direttori delle comunità formatrici e ai maestri dei novizi sia dato un anno di preparazione, o almeno sei mesi di aggiornamento, precedente all’assunzione del loro incarico.
11.2. I formatori di ogni comunità formatrice si incontrino periodicamente tra di loro, confrontandosi su temi formativi a partire dalla Ratio; questo favorisce la costruzione dell’équipe e la convergenza formativa. Sono anche da favorire iniziative annuali di formazione di tutti i formatori dell’Ispettoria, in vista della costituzione di una vera “scuola di formazione” ispettoriale.
11.3. Tutte le Ispettorie si impegnino per la partecipazione delle loro équipes di formatori al corso annuale di formazione a livello della Conferenza. Hanno urgente bisogno di essere approfonditi contenuti e metodologie riguardanti la formazione umana, l’esperienza spirituale, la direzione spirituale, le esercitazioni pastorali, la continuità formativa tra le fasi, la crescita affettiva della persona nelle varie fasi, il contributo della psicologia.

12. LO STUDIO DELLE LINGUE

Oggi in Europa ci vuole una lingua di comunicazione tra i salesiani. Già nell’incontro degli Ispettori d’Europa del dicembre 2005 e nell’incontro di Benediktbeuern del maggio 2006 si è percepita la necessità per ogni Ispettoria europea di scegliere una lingua comune da imparare, cominciando dalle prime tappe della formazione. Sembra che come prima lingua dovrebbe essere promosso lo studio dell’italiano e poi dell’inglese.
Finora sembra che tra tutte le Ispettorie della Regione solo la PLN sia interessata in questa proposta: sta studiando la possibilità di corsi obbligatori nelle lingue straniere per gli studenti del postnoviziato e della teologia durante l’autunno.

Orientamento

12.1. Si individuino le scelte operative che assicurino l’insegnamento, l’apprendimento e l’esercizio della lingua italiana e inglese.

Vi ringrazio dell’attenzione e della collaborazione nell’attuazione di questi “Orientamenti”. Essi siano oggetto di studio specialmente da parte delle Commissioni ispettoriali di formazione e dei Consigli ispettoriali, della Commissione regionale di formazione, delle comunità formatrici.

In Don Bosco

 

Don Francesco Cereda