Don Bosco

'Presenza del carisma salesiano nel mondo di oggi' Buona Notte del Rettor Maggiore

CONGRESSO STORICO SALESIANO

“Presenza del carisma salesiano nel mondo di oggi”

BUONA NOTTE DEL RETTOR MAGGIORE
Mercoledì, 19 novembre 2014

 

Miei cari fratelli e sorelle qui presenti.

Ricevete il mio saluto veramente fraterno e affettuoso, espresso pubblicamente e ufficialmente a tutti voi, insieme ai saluti personali che ci siamo scambiati pomeriggio prima del Congresso.

Sentitevi veramente ‘Benvenuti’ e in casa. Tutti sappiamo bene che questo “sentirsi a casa” è qualcosa di nostro, proprio del nostro carisma salesiano e del nostro modo di essere e di esprimere chi siamo veramente in famiglia.

Desidero ringraziarvi in primo luogo per la vostra la presenza, una presenza che suppone aver valutato come importante il Congresso, tanto importante da desiderare di parteciparvi, rinviare, per un paio di giorni le responsabilità e i compiti che tutti voi avete, mettersi in cammino, ed essere qui con l’apertura del cuore e della mente che ci permetterà di ricevere tutto quello che con tanto sforzo e tanto affetto hanno preparato tante persone.

Il mio ringraziamento desidero estenderlo alle Ispettrici e Ispettori, alle sorelle e ai fratelli dei vari gruppi della nostra Famiglia Salesiana che hanno visto con piacere e senso di appartenenza questo Congresso, facilitando la presenza di tutti voi. Veramente grazie.

E fin dall’inizio, mi permetto di porre una sfida. La sfida della ……… alla propria Ispettoria, alla propria Istituzione, di ciò che si vivrà, si penserà e si rifletterà, di ciò che verrà offerto come sguardo al passato proiezione del futuro.

Tante volte abbiamo sentito nei vari punti cardinali che se gli incontri, assemblee e riunioni non hanno eco posteriore, l’incidenza di questi è molto povera. Certamente, le persone che li vivono si arricchiscono, ma dobbiamo rendere frutti di animazione e di identità carismatica ciò che viviamo qui. È per questo che, già da ora, vi invito a pensare e maturare il modo con il quale vi accingete a condividere il frutto del lavoro di questi giorni, sia in assemblee ispettoriali, sia in esposizioni personali che preparerete, sia in trasmissione on line.... Tutto, fuorché la possibilità che il ritorno si riduca a una cartella che sarà messa in un angolo.

Il tema del Congresso è molto interessante. Siamo invitati ad approfondire come gli SDB e le FMA, e nel senso più ampio i nostri gruppi della Famiglia Salesiana, secondo i momenti storici, hanno interiorizzato e vissuto con genuinità il carisma salesiano, e sono stati in grado di attualizzarlo nei più diversi e difficili contesti.

Sarà questo il lavoro di questi giorni, riflessione e persino evocare, evidenziare e persino imparare, quali sono e sono stati questi valori fondamentali, questo nucleo centrale del carisma salesiano che rimane nel tempo in modo irrinunciabile, al di là dei contingenti momenti storici.

Nei decenni sui quali si concentra lo studio del Congresso, si guarderà alla Congregazione Salesiana, all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e di altre fondazioni della nostra Famiglia Salesiana, sempre in crescita, in aumento, in fase di sviluppo. Erano i decenni della espansione. Saranno molto diversi i decenni posteriori -che non rientrano nell’arco di studio di questo Congresso-, ma che tutti conosciamo e che stiamo ancora vivendo. Non sono stati momenti di espansione, ma di diminuzione numerica; non momenti di ‘trionfo e di forza’ (in linea con il vissuto della Chiesa in generale), ma momenti di umiltà e di riconoscimento delle proprie debolezze ...

Ma alla luce di ciò che ci mostrerà la riflessione storica, e di ciò che analizzeremo del nostro vissuto, ci troviamo in questo momento presente in cui, anche senza aver raggiunto il punto finale della discesa, e con una realtà in cui le ‘forze umane’ dei consacrati sono minori, e la missione e le presenze si sono diffusi, anche per contare su una riflessione ecclesiale di congregazione e di istituti nei quali i laici e la missione condivisa sono già opzioni carismatiche irrinunciabili.

Difronte a questa realtà, abbiamo davanti la meravigliosa sfida del futuro, particolarmente significativo in questo anno bicentenario della nascita di Don Bosco, di CEMENTARE una NUOVA FASE della nostra Storia Salesiana. Una nuova fase nella quale la radicalità evangelica della nostra vita, l’opzione per l’evangelizzazione dei giovani e le nuove generazioni, il rafforzare l’identità salesiana di coloro che sono partecipi di questo bel carisma, il seguire innamorandosi di Don Bosco fino ad essere testimoni entusiasti oggi, faccia più chiara la nostra identità carismatica, ecclesiale e di discepolato al seguito del Signore Gesù.

E tutto questo fino al punto di ridire l’espressione come quella uscita dalla bocca del giovane Giovanni Cagliero: “frate o non frate, io rimango con Don Bosco”.

Abbiamo fiducia che lo Spirito Santo continui ad ispirare il modo e la forza vitale per scrivere non tanto delle belle pagine di storia, ma pagine di vita che siano risposte a ciò di cui hanno bisogno i ragazzi, gli adolescenti e i giovani di oggi, soprattutto i più poveri, bisognosi ed esclusi, insieme alle loro famiglie -quando le hanno-.

E come Don Bosco, che l’Ausiliatrice continui a fare tutto.

Buonanotte.