Titolo notiziario Nome società N. 80 - agosto 2015 Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane P er una Congregazione in uscita in una Chiesa senza frontiere con le porte spalancate (Evangelii Gaudium, 20-24, 46, 210), questa rilettura missionaria è sintetizzata nella necessità che ogni salesiano riscopra la dimensione missionaria della sua vocazione per andare incontro agli altri, soprattutto nelle nuove frontiere e periferie esistenziali [CG27,22]. Questo richiede il superamento dell’autoreferenzialità [7] e della mancanza di audacia missionaria [CG27,2] espresse anche nel senso di stanchezza, tensione, frammentazione, inefficienza e burnout [CG27,27]. Per realizzare ciò è necessario il passaggio da una vita segnata dall’imborghesimento a una comunità missionaria e profetica [CG27,74.1] e vivere la nostra vita salesiana in stato permanente di missione come discepoli missionari (Evangelii Gaudium, 24, 25). Qui viene in mente l’affermazione di San Giovanni Paolo II: “Ogni rinnovamento nella Chiesa deve avere la missione come suo scopo per non cadere preda di una specie d’introversione ecclesiale”(Giovanni Paolo II, Ecclesia in Oceania, 19).
È cruciale soprattutto che i salesiani siano aiutati a comprendere che ormai la missione non può essere vista solo in termini geografici unidirezionali. Essa è primariamente l’annuncio di Gesù Cristo in tre contesti compenetrati, dove è necessaria o la missione ad gentes, o l’attività pastorale ordinaria o la nuova evangelizzazione (Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio, 33-34).
Rilettura Missionaria del 27º Capitolo Generale
LA VITA SALESIANA “IN STATO PERMANENTE DI MISSIONE” Cari amici, là dove si svolgono le vacanze scolastiche, assistiamo in queste settimane ad un vero tsunami di giovani volontari.
Non pochi scoprono o riscoprono nel volontariato missionario salesiano il senso della propria vita e perfino la loro propria vocazione. Infatti Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2015 dice: “mi rivolgo soprattutto ai giovani, che sono ancora capaci di testimonianze coraggiose e di imprese generose e a volte controcorrente: non lasciatevi rubare il sogno di una missione vera!”. Ecco i giovani che oggi Don Bosco sogna! Giovani pronti a perdere tutto, per guadagnare il meglio, quella “unica cosa necessaria” (Lc 10, 41). Educatori di orizzonti vasti, giovani capaci di imprese generose: senza dubbio è una formula vincente. Come lo è il volontariato giovanile salesiano!
D. Guillermo Basañes SDB Consigliere per le Missioni Alla luce del Progetto Europa è fondamentale aiutare tutti i salesiani ad apprezzare il movimento multidirezionale dei missionari da tutti i contenenti a tutti i continenti come segno concreto della fecondità della missio ad gentes (Benedetto XVI, Africae Munus, 167).
In questo nuovo contesto il Settore per le Missioni continua a svolgere un ruolo nell’assicurare, coordinare e guidare le scelte missionarie [CG27,43] nelle nuove frontiere e nelle periferie esistenziali e nel promuovere i progetti missionari della Congregazione [CG27,75.5].
Rendendo questo servizio dovrebbe diventare in Congregazione come una “sentinella delle nuove frontiere”. Intenzione Missionaria Salesiana Perché l’esperienza del volontariato aiuti i giovani a maturare integralmente, anche nella dimensione vocazionale e missionaria.
Come eredi della spiritualità giovanile salesiana, nel mese della sua nascita, l’intenzione sia perché tutti i giovani che incontrano Don Bosco sappiano assumere la gioia della fede, l’ottimismo della speranza e l’impegno verso un volontariato missionario segnato dalla carità.
Ho visto che c’è bisogno dei missionari e sono partito! Per la crescita del Volontariato in tutta la Società Salesiana N on so come sia nata la mia vocazione missionaria, ma ho soltanto notato dei piccoli e grandi segni nella semplicità della vita quotidiana ai quali ho provato a rispondere mettendomi in cammino. Per esempio, la gioia che sentivo nel servire il Signore nei più bisognosi; le belle testimonianze dei nostri missionari in Albania e tanti altri in tutto il mondo.
Mi ha tanto inspirato l’esempio di Madre Teresa che è andata a soddisfare la sete di Cristo nei più poveri e bisognosi. Un’altra cosa che mi ha aiutato tanto nella mia vocazione è stata anche un’esperienza missionaria in Madagascar, dove ho capito quanto ci sia bisogno di missionari che si dedicano a Dio nel servizio della gente più bisognosa, per tutta la vita.
È vero che l’Albania è una terra di missione e abbiamo ancora tanto bisogno di missionari. Quando ho condiviso con i miei confratelli e i miei amici che volevo “andare in missione”, loro mi hanno risposto: “Tu sei matto! Abbiamo appena iniziato qui in Albania e tu vuoi andare via?” Io ero il sesto Salesiano Albanese e anche il primo a partire e per questo sembrava un po’ strano, perché i bisogni certamente non mancavano.
Credo veramente che i poveri debbano cominciare ad aiutare i poveri! Noi come Cristiani non possiamo aspettare di risolvere tutti i nostri problemi per poter andare ad aiutare gli altri. Fino ad ora noi abbiamo ricevuto tanti missionari e credo che sia arrivato il momento di cominciare a dare qualcosa di noi stessi a chi ha più bisogno di noi. La mia famiglia mi ha insegnato che quando vedo che c’è bisogno di fare una cosa, non devo aspettare di essere chiamato da qualcun altro, perché è il bisogno stesso che ti chiama. Così io ho visto che c’è bisogno di missionari e sono partito! Come missionario certamente le difficoltà sono tante e nello stesso tempo sono superabili. Dico così perché in realtà le difficoltà non mancano, come per esempio la lingua (nel mio caso le lingue – qui ne abbiamo 11 ufficiali, compreso l’Inglese che sto studiando), le differenze culturali, la storia che lascia le sue orme e le sue conseguenze ...! A volte, nonostante come missionario tu stia condividendo tutto ciò che hai, qualcuno ti considera come colonizzatore e questo ti fa soffrire, ma poi quando ti conoscono le cose cambiano. Ma in tutto questo è la Sua presenza e la Sua grazia che mi consolano, dandomi la forza e la gioia di ricominciare.
Ai salesiani che pensano di essere missionari dico: una domanda che mi è stata rivolta spesso era “Come capire se sono chiamato?”. Io dico che è molto facile. Prova a rispondere a Lui e si farà sentire!” Provando a rispondere a ciò che senti, non significa che bisogna preoccuparsi, ma soltanto occuparsi. Bisogna rispondere con generosità, come nel Salmo 39 “Ecco Signore, io vengo per fare la Tua volontà”! E quando il Buon Padre chiama il Suo figlio, Lui dà pure ciò che è necessario ... Perché Lui non vuole che la Sua opera fallisca. Non ci credete ...?
“Venite e vedrete” (Gv 1,38-39).
Cl. Odise Lazri Albanese, missionario in Africa del Sud
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Nella ricorrenza del bicentenario della nascita del nostro padre e fondatore Don Bosco, vogliamo ricordare alcuni dei suoi Ricordi ai primi missionari del 1875: “Fate che il mondo conosca che siete poveri negli abiti, nel vitto, nelle abitazioni, e voi sarete ricchi in faccia a Dio e diverrete padroni del cuore degli uomini - Fra di voi amatevi, consigliatevi, correggetevi, ma non portatevi mai né invidia, né rancore, anzi il bene di uno, sia il bene di tutti; le pene e le sofferenze di uno siano considerate come pene e sofferenze di tutti, e ciascuno studi di allontanarle o almeno mitigarle - Raccomandate costantemente la divozione a Maria Ausiliatrice ed a Gesù Sacramentato - Osservate le vostre Regole, né mai dimenticate l'esercizio mensile della buona morte”.