Il Rettor Maggiore al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Roma, 2 febbraio 2018
Prot. N° 18/0069
Egregio e Illustrissimo
Prof. Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale
Roma
Egregio e Illustrissimo Sig. Presidente della Repubblica,
Apprendiamo con gioia dai mezzi di informazione la Dichiarazione che Ella ha divulgato in occasione della Festa liturgica di San Giovanni Bosco, di cui questo 31 gennaio sono ricorsi i 130 anni dalla morte.
Le Sue parole hanno tratteggiato con precisione e con un diffuso affetto la figura del nostro Padre e Santo Fondatore. Il suo impegno sociale e la sua passione evangelizzatrice, rivolti primariamente ai giovani poveri e abbandonati, di cui Lei ha fatto memoria, sono vivi oggi nella nostra Congregazione e nei diversi gruppi della Famiglia Salesiana.
Nostra opera costante è quella, in comunione con le Istituzioni e con la Chiesa, di promuovere spazi e tempi di umanizzazione, di progresso e coesione sociale, di incontro con il messaggio evangelico. Don Bosco ha svolto storicamente la sua opera in quel tempo, ricco e contraddittorio insieme, che ha portato all'Unità d'Italia. Con il suo motto "buoni cristiani ed onesti cittadini" crediamo abbia contribuito a far crescere quel sentimento unico di passione sociale che unifica il popolo italiano da Lei rappresentato, concorrendo altresì a farlo conoscere nei diversi paesi dove l'opera del suo carisma è giunta.
Speriamo ardentemente e operiamo costantemente al fine di non venire meno al compito lasciatoci, fornendo il nostro aiuto a realizzare quello spirito comune, europeo e mondiale, di fratellanza, di solidarietà e di coesione, rivolto al progresso di ogni persona e conseguentemente della società intera.
Cordialmente in Don Bosco,
Don Ángel Fernández Artime
Il Santo Padre Francesco dopo l'udienza del 31 gennaio 2018
Il 31 gennaio Papa Francesco, al termine dell’udienza generale del mercoledì, ha parlato in occasione dei 130 anni dalla morte di Don Bosco:
“Oggi ricordiamo san Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù. Cari giovani, guardate a lui come all’educatore esemplare. Voi, cari ammalati, sul suo esempio confidate sempre in Cristo crocifisso. E voi, cari sposi novelli, ricorrete alla sua intercessione per assumere con generoso impegno la vostra missione coniugale”.
Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Comunicato per il 130mo dalla morte di Don Bosco:
“Ricorre oggi il 130° anniversario della morte di Giovanni Bosco, sacerdote fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, educatore che la società italiana ha avuto modo di apprezzare per l’attenzione ai giovani, per la passione, per l’impegno nell’aiutare tante persone in condizione di avvilente povertà ed emarginazione.
Le umili origini sono state, nella vita di Don Bosco, una radice dalla quale ha tratto permanente orientamento. La sua intelligenza, le sue doti di socialità, le sue grandi capacità organizzative, ispirate alla testimonianza evangelica, sono state dirette alla realizzazione di opere che hanno raggiunto un gran numero di ragazzi, di bimbi lavoratori, di giovanissimi, offrendo loro spazi preziosi di accoglienza, istruzione, formazione, di solidarietà, di crescita individuale e comunitaria. Seppe fare propria la questione sociale e costruire crescenti spazi di cittadinanza.
In molte parti dell’Italia e del mondo l’impronta di Don Bosco, e delle congregazioni da lui promosse, è tuttora viva. Tanti Italiani devono ai Salesiani un po’ della loro cultura, della loro formazione di cittadini. La continuità delle opere di Don Bosco rappresenta un contributo alla coesione e al progresso sociale, valori che arricchiscono un paese, e aiutano l’intera comunità ad affrontare le sfide dei tempi”.