Filippine - Il “Don Bosco Film Festival” 2016
L’Ispettoria salesiana “San Giovanni Bosco” delle Filippine Nord, attraverso la sua Commission ...
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Filippine - Il “Don Bosco Film Festival” 2016

L’Ispettoria salesiana “San Giovanni Bosco” delle Filippine Nord, attraverso la sua Commissione di Comunicazione Sociale, ha organizzato la seconda edizione del Don Bosco Film Festival. La cerimonia di consegna dei premi si è svolta sabato scorso, 9 gennaio, presso l’auditorium Domenico Savio del “Don Bosco Technical College” a Mandaluyong City.
di don Bernard Nolasco, SDB
Il tema del festival quest’anno era: “San Giovanni Bosco, per la gioventù povera ed emarginata”. Nello spirito dell’Anno dei Poveri (indetto dalla Conferenza Episcopale Filippina per il 2015) e dell’Anno della Vita Consacrata, il tema ha voluto esprimere come Don Bosco, attraverso i suoi eredi spirituali, continua ad essere attivamente coinvolto nella Chiesa e nella società di oggi, così come era attivo in vita 200 anni fa, sempre occupandosi dell’edificazione e della crescita dei giovani, in particolare di quelli poveri ed emarginati.
Scopo della manifestazione cinematografica è stato incoraggiare i giovani orientati alla cinematografia a realizzare buone storie, ricche di valori umani, cristiani e salesiani. Nel discorso di apertura della cerimonia di consegna dei premi, l’attore filippino “Kuya Kim” Atienza ha ricordato ai giovani registi di usare i loro talenti per ispirare i loro spettatori a vivere una vita ricca di valori.
Al festival, che è stato reso possibile grazie al sostegno di vari e qualificati sponsor, hanno partecipato studenti di sei istituti salesiani: “Don Bosco Technical Institute” di Tarlac; “Don Bosco Academy” di Pampanga; “Don Bosco Technical College” di Mandaluyong City; “Don Bosco Technical Institute” a Makati; “Don Bosco Youth Center” di Manila-Tondo; e il “Don Bosco College” di Canlubang).
Il festival ha previsto tre macro-categorie: filmati pubblicitari di 1 minuto; documentari di 10 minuti, cortometraggi di 20 minuti.
Tra i membri della prestigiosa giuria c’erano: il regista televisivo e cinematografico Mark Meily; il regista Kip Oebanda; il professor di Multimedia Ferdinando Gonzaga; e il Direttore del suono Arnold Reodica.
La lista completa dei vincitori nelle rispettive categorie è disponibile sul sito “Australasia”. link: www.infoans.org/1.asp?Lingua=1&sez=1&doc=13985
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Montevideo, Uruguay – gennaio 2016 – Don Nestor Castell, Ispettore dei Salesiani dell’Uruguay a “Líder FM 89.1”
Montevideo, Uruguay – gennaio 2016 – Don Nestor Castell, Ispettore dei Salesiani dell’Uruguay, ...
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Montevideo, Uruguay – gennaio 2016 – Don Nestor Castell, Ispettore dei Salesiani dell’Uruguay a “Líder FM 89.1”
Montevideo, Uruguay – gennaio 2016 – Don Nestor Castell, Ispettore dei Salesiani dell’Uruguay, ha tenuto una catechesi ad un programma radiofonico dell’emittente “Líder FM 89.1” sul tema “E ora…che faccio?”. Don Castell ha invitato ad impegnarsi in un progetto di vita improntato sull’essere felici amando. link: www.infoans.org/6.asp?Lingua=1&sez=6&doc=13976
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Riunioni
Roma: Salesianum-Pisana, 28 marzo-01 aprile 2016, Incontro Multimedia Europeo.
Roma: UPS/FCS, 29-30 aprile 2016 SDB-FMA, studio del Messaggio GMCS 2016.
Roma: Salesianum-Pisana, 12-15 maggio 2016, Delegati CS di Europa.
Roma: Salesianum-Pisana, 19-22 maggio 2016, Incontro mondiale dei Direttori BS.
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Animazione Lettera di Don Filiberto

Cari amici e amiche,
Papa Francesco ci ha consegnato il messaggio della cinquantesima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Quest’anno ha messo insieme la Misericordia e la Comunicazione, affermando: “Ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti. L’amore, per sua natura, è comunicazione, conduce ad aprirsi e a non isolarsi(…),le parole possono gettare ponti tra le persone, le famiglie, i gruppi sociali, i popoli. E questo sia nell’ambiente fisico sia in quello digitale”.
L’invito a comunicare con misericordia è aperto e universale, viene offerto alla Chiesa e alla gente di buona volontà, ai diplomatici e ai politici, ai popoli e ai diversi gruppi sociali, sia nel mondo fisico come nel digitale. La comunicazione della misericordia non conosce limiti perché dipende dalla qualità delle persone, dalla sua capacità di ascolto, di accoglienza e di condivisione, e non dai mezzi: “Anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione. Le reti sociali sono capaci di favorire le relazioni e di promuovere il bene della società”.
Alla fine del messaggio Papa Francesco lascia intravvedere alcune linee tipiche del suo pontificato come la cultura dell’incontro, la centralità della persona, essere Chiesa in uscita: “La comunicazione, i suoi luoghi e i suoi strumenti hanno comportato un ampliamento di orizzonti per tante persone. Questo è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità. Mi piace definire questo potere della comunicazione come “prossimità”. L’incontro tra la comunicazione e la misericordia è fecondo nella misura in cui genera una prossimità che si prende cura, conforta, guarisce, accompagna e fa festa”.
Auguro a tutti una buona riflessione e applicazione del messaggio di Papa Francesco nella vita personale, familiare e comunitaria, nel lavoro e nella vita sociale. Vi salutano, come sempre, tutti i membri del Dicastero per la Comunicazione Sociale e desideriamo per voi una bella festa felice di S. Francesco di Sales e S. Giovanni Bosco, due grandi comunicatori della misericordia di Dio ai giovani e ai più bisognosi.
Cordialmente: P. Filiberto link: www.sdb.org/comunicazione-sociale/cs-documenti/3328-messaggio-del-santo-padre-francesco-per-la-50ma-
Informazione: Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 2016 - Comunicazione e Misericordia: un incontro fecondo

Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo
Cari fratelli e sorelle,
l’Anno Santo della Misericordia ci invita a riflettere sul rapporto tra la comunicazione e la misericordia. In effetti la Chiesa, unita a Cristo, incarnazione vivente di Dio Misericordioso, è chiamata a vivere la misericordia quale tratto distintivo di tutto il suo essere e il suo agire. Ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti. L’amore, per sua natura, è comunicazione, conduce ad aprirsi e a non isolarsi. E se il nostro cuore e i nostri gesti sono animati dalla carità, dall’amore divino, la nostra comunicazione sarà portatrice della forza di Dio.
Siamo chiamati a comunicare da figli di Dio con tutti, senza esclusione. In particolare, è proprio del linguaggio e delle azioni della Chiesa trasmettere misericordia, così da toccare i cuori delle persone e sostenerle nel cammino verso la pienezza della vita, che Gesù Cristo, inviato dal Padre, è venuto a portare a tutti. Si tratta di accogliere in noi e di diffondere intorno a noi il calore della Chiesa Madre, affinché Gesù sia conosciuto e amato; quel calore che dà sostanza alle parole della fede e che accende nella predicazione e nella testimonianza la “scintilla” che le rende vive.
Per questo è fondamentale ascoltare. Comunicare significa condividere, e la condivisione richiede l’ascolto, l’accoglienza. Ascoltare è molto più che udire. L’udire riguarda l’ambito dell’informazione; ascoltare, invece, rimanda a quello della comunicazione, e richiede la vicinanza. L’ascolto ci consente di assumere l’atteggiamento giusto, uscendo dalla tranquilla condizione di spettatori, di utenti, di consumatori. Ascoltare significa anche essere capaci di condividere domande e dubbi, di percorrere un cammino fianco a fianco, di affrancarsi da qualsiasi presunzione di onnipotenza e mettere umilmente le proprie capacità e i propri doni al servizio del bene comune.
Anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione. Le reti sociali sono capaci di favorire le relazioni e di promuovere il bene della società ma possono anche condurre ad un’ulteriore polarizzazione e divisione tra le persone e i gruppi. L’ambiente digitale è una piazza, un luogo di incontro, dove si può accarezzare o ferire, avere una discussione proficua o un linciaggio morale. Prego che l’Anno Giubilare vissuto nella misericordia «ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione» (Misericordiae Vultus, 23). Anche in rete si costruisce una vera cittadinanza. L’accesso alle reti digitali comporta una responsabilità per l’altro, che non vediamo ma è reale, ha la sua dignità che va rispettata. La rete può essere ben utilizzata per far crescere una società sana e aperta alla condivisione.
Dal Vaticano, 24 gennaio 2016
Francesco link: w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/communications/documents/papa-francesco_20160124_messagg
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Produzione: Italia - Un libro di fiabe per sostenere la campagna “Qui si tratta di Essere/i Umani. Stop al traffico di migranti”

“L’orizzonte alle spalle” è un libro di fiabe, illustrato, a sostegno della campagna “Qui si tratta di Essere/i Umani. Stop al traffico di migranti”, che ha come obiettivo principale di intervenire nelle comunità di partenza dei migranti in cui sono presenti realtà salesiane.
Il libro è stato ideato da Luca Cristaldi, Anna Masucci che ha realizzato le fiabe e Nevio De Zolt il progetto grafico e le illustrazioni. I protagonisti di ogni fiaba sono persone vere incontrate in Italia, in Sicilia, pochi giorni dopo il loro terribile viaggio nel deserto e poi attraverso il Mediterraneo. Le loro storie sono raccontate attraverso il linguaggio della fiaba, affinché grandi e piccoli si rendano conto di quanto possa essere difficile abbandonare la propria terra e affrontare un viaggio della speranza come quello che hanno affrontato. Non sanno a cosa vanno incontro. Spesso non conoscono il deserto o non sanno nuotare. Scappano da una guerra o sono mossi da necessità di tipo economico.
La campagna “Qui si tratta di Essere/i Umani. Stop al traffico di migranti”, promossa dall’Associazione Missioni Don Bosco di Torino e il Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS), è nata per contrastare il traffico di essere umani e l’immigrazione, sensibilizzando e informando i giovani sui rischi del viaggio e sui possibili abusi e privazioni a cui vanno incontro. Inoltre intende rafforzare l’offerta formativa e professionale per consentire ai gruppi vulnerabili di trovare un impiego nel loro paese contribuendo in questo modo al miglioramento delle loro condizioni di vita. L’intervento è focalizzato in cinque paesi dell’Africa sub-sahariana: Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Nigeria e Senegal.
Per richiedere il libro compila il form link: www.stoptratta.org/campaign/
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Produzione: RMG - Un nuovo numero di Ricerche Storiche Salesiane

Lunedì 23 novembre è stato pubblicato il n. 65 (luglio-dicembre 2015) di "Ricerche Storiche Salesiane" (RSS), la rivista bimestrale di Storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS).
Nel settore Studi si trovano i saggi:
§ Il ruolo di don Giulio Barberis, nell’organizzazione del primo noviziato salesiano di Mario Fissore. L’esperienza di don Giulio Barberis, primo maestro dei novizi della Congregazione salesiana, risulta paradigmatica perché maturata sotto la guida diretta di don Bosco. A partire da documentazione inedita, l’autore documenta alcuni passaggi del cammino vocazionale e spirituale di Barberis e il suo attaccamento incondizionato al Fondatore e alla Congregazione, che può spiegare il motivo della fiducia riposta in lui da parte di don Bosco. Poi si sofferma con abbondanza di particolari sui primi cinque anni di esperienza del giovane maestro dei novizi (1874-1879), e documenta l’organizzazione da lui data al noviziato di Valdocco; la progressiva acquisizione di un metodo nella relazione formativa con i novizi; la frequenza, le modalità e i contenuti delle sue “conferenze”.
§ Giovan Battista Tamietti, sdb, (1848-1920) “Christianorum Magister Litterarum di Roberto Spataro. Giovan Battista Tamietti, dei salesiani della “prima generazione”, ricevette da don Bosco un incarico di prestigio: la direzione della collana “Latini Christiani Scriptores in usum scholarum”. Questa iniziativa culturale e didattica promossa con lungimiranza da don Bosco contribuì alla nascita dello studio della letteratura cristiana antica in Italia. Don Tamietti curò la pubblicazione di una serie di volumetti. Esaminandone le introduzioni e le note esplicative a piè di pagina, emerge il suo ritratto: uno studioso serio, capace di stimare gli aspetti formali tipici della Latinitas Christiana, un educatore in grado di ricavare dai testi degli antichi scrittori cristiani insegnamenti morali e spirituali per la maturazione dei giovani.
Nel settore Fonti è pubblicato il seguente testo:
§ Il discorso inedito di don Bosco in occasione della consacrazione della Chiesa di Santa Maria Maggiore in Vercelli (1861). Edizione critica a cura di Aldo Giraudo. Il 15 settembre 1861 don Bosco tenne il discorso inaugurale in occasione della dedicazione della chiesa di Santa Maria Maggiore di Vercelli, dopo i restauri dell’edificio. Il Santo colse l’occasione per esporre considerazioni di carattere apologetico e pastorale, in una prospettiva storica a lui particolarmente cara. L’argomento enunciato nel prologo è quello del “trionfo” della “nostra santa cattolica religione”. Emergono due temi fondamentali, il primo ecclesiologico e polemico: solo nella Chiesa cattolica si trova il vero culto a Dio; il secondo esortativo e pastorale: valorizzare i tesori spirituali che si trovano nelle chiese cattoliche e rimanere saldi nella fede.
In questo numero di RSS don Francesco Motto presenta la conferenza internazionale svoltasi nel Parlamento italiano dal titolo Italiani alla fine del mondo: missionari salesiani pionieri in Patagonia e Terra del Fuoco. Sono molto interessanti le ricostruzioni storiche dell’azione dei salesiani, giunti nella misteriosa Patagonia nel 1880. Il numero si conclude con le recensioni di alcune pubblicazioni su don Bosco. link: www.infoans.org/1.asp?Lingua=1&sez=1&doc=13911
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