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Newsletter luglio 2012

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SSCS

Bollettino n. 35. luglio 2012

A prima vista
Altre notizie

Bicentenario: logo e poster per il secondo anno

bicentenario

È pronto e disponibile il poster per il secondo anno di preparazione al bicentenario della nascita di Don Bosco. Alla sua composizione, in continuità con il progetto grafico elaborato dal “Don Bosco Institute of Communication Arts” (DBICA) di Chennai, ha partecipato anche il Rettor Maggiore.

A un mese dal passaggio dal primo al secondo anno tematico, il Dicastero per la Comunicazione Sociale presenta il secondo poster. “Il progetto grafico proposto lo scorso anno è stato adottato da quasi tutta la Congregazione. – attesta don Filiberto González, Consigliere per la Comunicazione Sociale – È un segno positivo perché offre un’immagine unica del cammino che si sta facendo”.

Caratterizzato dal colore verde, scelto per indicare l’anno dedicato alla pedagogia di Don Bosco, il poster si caratterizza per tre elementi:

    il volto di Don Bosco riprodotto con il calco che il Cellini realizzò all’indomani della sua morte e con il quale è stata realizzata la maschera di cera che oggi lo rappresenta nell’urna, sia quella conservata nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino e sia quella peregrinante nel mondo;
    un particolare dell’acrilico su tela di Mario Bogani “Don Bosco con i ragazzi” che è nella basilica del Colle Don Bosco. Sono evidenti in primo piano i giovani destinatari dell’azione di Don Bosco (ragazzi e ragazze) dietro i quali si trovano coloro che ne continuano l’opera: religiosi e laici. In secondo piano i frutti di santità fioriti attorno a Don Bosco: Domenico Savio, Francesco Besucco e Michele Magone.
    i tre pilastri sui quali si fonda il Sistema Preventivo: ragione, religione e amorevolezza.

Il Dicastero per la Comunicazione Sociale rinnova l’invito a continuare ad assumere il progetto grafico utilizzando il secondo logo, caratterizzato nel colore verde, e il nuovo poster per siti, Bollettino Salesiano e le varie iniziative programmate nel corso di questo secondo anno, dedicato alla pedagogia di Don Bosco.

Il poster, in diverse lingue, è allegato al numero di ANSfoto di giugno. Sul sito sdb.org sono disponibili i file dei tre loghi e del secondo poster. Nella stessa sezione è possibile richiedere il file originario per gli adattamenti in nuove lingue.

Spagna - “Miscelánea Comillas” loda l’opera di don Arthur Lenti

Lenti

La Pontificia Università Comillas, della Compagnia di Gesù, nella sua rivista “Miscelánea Comillas” – principale strumento di distribuzione della produzione scientifica della Facoltà di Scienze Umane e Sociali – ha recentemente pubblicato una recensione, in termini molto positivi, del primo volume dell’edizione spagnola dell’opera “Don Bosco, Storia e Carisma” di don Arthur Lenti, sdb.

L’edizione in lingua spagnola è stata curata da don Juan José Bartolomé e don Jesús Graciliano González e pubblicata dalla “Central Catequística Salesiana” (CCS) di Madrid. In accordo con l’autore i due curatori hanno concentrato la monumentale opera di don Lenti – composta di 7 libri – in 3 volumi, aggiornando le note e le citazioni e aggiungendo una bibliografia spagnola.

William Rodriguez Campos, l’autore della recensione sul primo volume, raccomanda l’opera di don Lenti, uno storico che sa individuare il filo conduttore e unire le vicende umane, fissandone in maniera oggettiva il ricordo. Questo è ciò che fa don Lenti presentando magistralmente la vita e le opere di San Giovanni Bosco (1815-1888). “I primi due capitoli dedicati allo studio delle fonti e della tradizione biografica su Don Bosco sono gioielli di inestimabile valore per storici, scienziati sociali e ricercatori” afferma Rodriguez Campos.

Facendo ricorso all’ermeneutica don Lenti individua, valorizza, contrasta e, spesso, corregge, documenti e interpretazioni su Don Bosco ritenuti indubitabili fino ad oggi. Abbatte con forza e in maniera definitiva miti e visioni superficiali. A tal proposito, sottolinea il lavoro svolto sul testo delle “Memorie dell’Oratorio”, perché sottopone ad esame critico aneddoti della vita di Don Bosco trasformatisi in “categorie”: Don Bosco contrapposto ai parroci, rivoluzionario perseguitato dalle autorità civili, abbandonato e solo, non impegnato in politica. Don Lenti mostra che tutte questi aneddoti sono falsi.

Nel situare il santo nel suo contesto religioso, don Lenti mette in evidenza un elemento fondamentale: l’influenza diretta, consapevole, desiderata di Gesuiti, Paolini, Francescani, Oblati, Oratoriani... Per studiare l’azione sociale di Don Bosco, la sua spiritualità e la Pastorale, non si può ignorare il fatto che Don Bosco sintetizza queste influenze in maniera vitale, spirituale e pedagogica.

L’ambiente del Convitto ecclesiastico vissuto da Don Bosco fu un’esperienza di equilibrio formativo e teologico. L’ambiente del Convitto era contrario al giansenismo, al liberalismo e al gallicanesimo. Si sperimentava una forte influenza dei Gesuiti, tra le altre cose, attraverso le “associazioni di amicizia”. I modelli di teologia morale e pastorale proposti erano, peraltro, molto diversi tra loro: San Carlo Borromeo, San Filippo Neri e San Francesco di Sales. E ad aiutare Don Bosco nel virare verso una spiritualità fondata sull'amore e sulla carità pastorale ci fu don Giuseppe Cafasso. “Di fatto – afferma Rodriguez Campos – sono don Luigi Guala e don Cafasso i fondatori e l’anima del Convitto”.

Nota l’autore della recessione che il XIV capitolo è quello di maggior impatto e dalla più vasta documentazione; manifesta la “scoperta esplosiva di Don Bosco dei giovani poveri e abbandonati di Torino”. Racconta in maniera disincantata la situazione sociale, morale e religiosa della gioventù. La crescita della popolazione e l’espansione urbana contribuirono a peggiorare le condizioni di vita della popolazione rurale, con fame, sfruttamento del lavoro e disoccupazione, povertà, analfabetismo e accattonaggio. Mentre all’Oratorio i giovani trovato una casa, una scuola e un cortile in cui giocare. La novità dell’Oratorio di Don Bosco: la finalità fondamentalmente religiosa.

Rodriguez Campos segnala anche che, attraverso i Regolamenti per l’Oratorio si può notare un’altra qualità di Don Bosco, quella dello scrittore. E conclude, infine: “Opera straordinaria. Piena di temi e percorsi. Eccellente lo sforzo e la realizzazione, dove si uniscono armoniosamente una visione realistica della vita e dell’opera di Don Bosco e la sua autentica motivazione religiosa”.  

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Riunioni

Guadalajara-Città del Messico: Delegati CS di America. 04-07 agosto a Guadalajara, e 7-9 agosto alla Città del Messico

India - Kolkata: Delegati CS della regione Asia Sud dal 08 al 13 novembre, dopo di che don Filiberto farà una visita di animazione alle attività di comunicazione a Guwahati, Shillong, Chennai, Hyderabad

 

 

 

 

 

Animazione - Lettera di d. Filiberto
Fili

Cari confratelli, e amici della CS, 

Durante il corso di queste settimane ho avuto la fortuna di leggere belle notizie e di dialogare con salesiani di diverse nazionalità riguardo alla tradizione comunicativa salesiana.
     Don Bosco ha saputo intuire la bontà e la forza dei linguaggi della comunicazione per incidere in modo originale ed efficace sui giovani. Ha saputo toccare le fibre del cuore, per questo motivo riusciva a educare ed evangelizzare. Era non solo un evangelizzatore – educatore, era un comunicatore. Questo trinomio dell’ecologia comunicativa inventata da Don Bosco si proponeva formare “dei buoni cristiani e onesti cittadini”.
     Espressioni di questa ecologia comunicativa popolare sono: il teatro, la musica, il canto, i manifesti, il racconto dei sogni e la buona notte. Queste espressioni unite intelligentemente a tante altre proposte formano la “ecologia educativa, evangelizzatrice e comunicativa dell’Oratorio”. Questo insieme non arriva in modo magico, nasce dalla profonda esperienza di Dio e dalla grande passione apostolica, sempre alla maggior gloria di Dio e alla salvezza delle anime. E’ questa la fonte di Don Bosco, non è nessun’altra.
     Il Delegato per la CS spinge e coordina questa ecologia in accordo al SSCS, facendo sintesi di tradizione e modernità, avendo la stessa fonte di Don Bosco, e quindi attualizzando Don Bosco.
     Quando visitate le comunità, le scuole, gli oratori, le parrocchie, entusiasmate  tutti, salesiani e laici, giovani e educatori, a recuperare questa ecologia e queste espressioni come un caro tesoro della tradizione salesiana, del primo e del moderno oratorio, senza dimenticare le TIC e il nuovo continente digitale.
     Vi salutano tutti i membri dell’Equipe del Dicastero per la CS.
     Con affetto fraterno in Don Bosco:
         
D. Filiberto González,
    Consigliere per la CS

Informazione:  La 'Convention' dei Media Cattolici e lodi per ANS
Catholic media

Dal 20 al 22 giugno ad Indianapolis, Stati Uniti, si è svolta la Convention dei Media Cattolici, un evento che è servito a radunare circa 400 giornalisti ed esperti del mondo della comunicazione provenienti da tutto il mondo. Vi ha partecipato anche don Michael Mendl, Coordinatore della Comunicazione Sociale dell’Ispettoria degli Stati Uniti Est (SUE).
     La Convention dei Media Cattolici è un appuntamento annuale promosso dalla “Catholic Press Association” (CPA), ente che riunisce i media cattolici di Stati Uniti e Canada. Quest’anno i numerosi partecipanti si sono confrontati a partire dal passo della Lettera di San Paolo che recita: “Noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo”. (1 Cor 12).
     La convention ha offerto ai partecipanti numerose occasioni e attività per conoscere la vasta galassia dei media cattolici e approfondire i temi proposti attraverso laboratori, tavole rotonde, conferenze, lavori di gruppo, relazioni … Tra gli interventi più apprezzati c’è stato quello dell’arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
     Dopo aver ricordato che, pur nelle varie specificità professionali, tutti gli operatori della comunicazione cattolica appartengono al solo corpo di Cristo, mons. Celli ha prodotto un paragone tra la vita lavorativa e la vita di Fede dei partecipanti, che devono essere entrambe “orientate all’eccellenza”. Successivamente, con riferimento al Messaggio del Santo Padre per la 46ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, ha sottolineato che “più importanti delle nuove tecnologie sono i nuovi modi attraverso i quali le persone si rapportano, attraverso i social media ad esempio”.
     Mons. Celli ha poi osservato come l’impegno creativo dei comunicatori cattolici rispecchia l’Amore Trinitario, che è creativo, comunicativo e unificante; e, concludendo, ha indicato le caratteristiche della comunicazione cattolica: essere corretta e rispettosa della verità, fautrice di comunione dentro e fuori la Chiesa, e a sostegno della missione.
     In uno dei lavori di gruppo sono state spese anche delle parole di lode nei confronti di ANS, che secondo alcuni professionisti del settore offre “il miglior contributo informativo provenienti dagli istituti religiosi”.

Formazione: presentazione FMA
Click

Formazione a portata di Click
Pina Riccieri, Paoline 2011

Suor Pina Del Core FMA, Preside della Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione «Auxilium» introduce questo libro di Pina Riccieri, con queste parole (tra altre):
      "E' un titolo che desta curiosità e interesse non solo negli addetti al lavoro, ma in un pubblico di lettori più vasto che, se da una parte è attratto dall parola formazione, nello stesso momento può essere catturato dal termine comunicazione digitale, stranamente associato alla santificazione della mente. Il libro di Pina Riccieri, suora paolina, dunque «comunicatrice» per vocazione, affronta un tema attualissimo, ma anche cruciale, forse «spinoso» per la formazione nell'ambito della vita consacrata. Come fare formazione oggi, al tempo del web, senza perdere nulla del patrimonio di prassi e di trasmissione culturale ereditato da secoli di esperienza formativa vissuta da generazioni e generazioni di reloigiosi e religiose? Quali le sfide poste alla formazione dalla globalizzazione, dalle nuove technologie comunicative? Quali le implicanze sui processi di crescita delle persone e sui percorsi formativi degli istituti e delle congregazioni religiose? Come far fronte alle nuove istanze formative derivanti non soltanto dai cambiamenti culturali, storici e sociali, ma soprattutto dai giovani stessi, generazioni ormai nativamente digitali?
      La risposta a queste e molte altre domande in un libro che, mentre affronta una tematica già di per sé abbastanza ampia e complessa, fotografa la realtà in modo nitido, facendo tesoro della voce di esperti di diverse aree. Il tema della formazione alla vita consacrata, tuttavia, viene circoscritto e messo in relazione alla problematica delle nuove tecnologie comunicative, per verificarne l'influsso sia sui processi di apprendimento che sull'acquisizione delle competenze cosiddette «trasversali» che vengono richieste dalla vocazione/missione specifica di chi è chiamato a seguire Cristo e a comunicare il suo Vangelo oggi.
     Focus di tutto il volume è l'ipotesi che l'impegno di conoscere e valorizzare la comunicazione con le sue innovazioni tecnologiche costituisce un'istanza urgente per far fronte ai nuovi modelli di apprendimento e di formazione, specie quella intellettuale, emergenti dall'attuale contesto digitale e che esigono utenti critici e persone libere e responsabili, capaci di interagire con i media, divenendo addirittura «apostoli digitali».
     La formazione, infatti, che si trova oggi a una svolta culturale dalle proporzioni inedite e in qualche modo imprevedibili, ha bisogno di un ripensamento e di una riorganizzazione, inanzitutto dei suoi modelli formativi che vanno continuamente messi a confronto con le istanze culturali e le domande/bisogni formativi nuovi delle persone e delle comunità. Da qui la necessità di confrontarsi con i fenomeni e i processi culturali presente nell'attuale società, sempre più complessa e globalizzata, con la società digitale divenuta ormai il contesto dentro cui le nuove generazioni costrusicono la loro identità personale, sociale e vocazionale, al fine di individuare strategie formative adeguate per favorire la maturazione integrale della persona, e possibili itinerari formativi da attuare all'interno delle istituzioni formative".

Produzione: Gli app
app

Un altro settore della produzione in crescita nel mondo salesiano è la App, un'applicazione per iOS, Android e altri dispositivi simili. Abbiamo già riportato la app iBreviarium (Hong Kong) di d. Paul Leung. Poi c'è la Shake & Pray di GBR Don Bosco Publications). Edebé ha prodotto applicazioni educative. Ora arriva notizia di un altra app dalla Spagna:

 Ante el Bicentenario del nacimiento de Don Bosco, salesianos y estudiantes de la Inspectoría de Sevilla han realizado una aplicación para Smartphone que ofrece más de 1000 de las mejores dichos, aforismos y frases de Don Bosco.
     Don Bosco fue un hombre adelantado a su tiempo. Muchos hablaban de él como un sacerdote que destacaba por hacerse presente en los patios, en las cárceles, en cada plaza y calle de Turín para promover la construcción de obras educativas al servicio de la juventud más necesitada. Por este motivo la presencia de Don Bosco hoy en los móviles de los jóvenes aparece como el natural desarrollo de un camino iniciado hace mucho tiempo.
     Este hecho ha sido posible gracias al desarrollo de la primera aplicación que permite tener, por ahora, la mejor selección de frases del santo. En la página www.donbosco2015.es  es posible descargar esta aplicación de manera gratuita. De esta forma se dispone de una selección de 1000 frases, en lengua española, de Don Bosco, organizadas por categorías y realizadas con el esfuerzo de los alumnos de 1º de bachillerato tecnológico del Colegio Salesiano San Francisco de Sales de Córdoba, y del programador informático Sergio Martínez. Este grupo de alumnos,  en la asignatura de religión, se han encargado de la selección y la codificación de las mejores frases del santo.
     Para ello se han servido  del trabajo que el salesiano Rafael Sánchez Vargas  había venido realizando con anterioridad sobre la obra de Don Bosco. Este sacerdote mexicano ya fallecido, sentía gran admiración por la poesía, las letras y la obra de San Juan Bosco. Gracias a esta nueva aplicación se dispondrá de un buscador que permitirá encontrar frases con la palabra que se seleccione. Un sistema que permitirá que cualquier miembro de la Familia Salesiana, educador, simpatizante de la obra salesiana o joven del mundo pueda tener a su disposición este material en cualquier momento que lo necesite.
     En unas horas la aplicación ha visto cómo el ritmo de descargas superaba las expectativas previas – actualmente las estadísticas la sitúan en la franja de los 500 a los 1000 – haciendo realidad una de las frases de Don Bosco: "Propagad la devoción a María Auxiliadora y veréis lo que son los milagros”.