Via della Pisana 1111 – 00163 ROMA
Il Consigliere Generale per la Formazione
Roma, 15 aprile 2006
Prot. 06/0272
Ai Reverendi Signori Ispettori
Ai Reverendi Delegati ispettoriali di formazione
Oggetto: Valutazione e orientamenti sulla formazione iniziale nella REGIONE ASIA SUD
Carissimi Ispettori e Delegati,
vi presento gli “Orientamenti sulla formazione iniziale nella Regione Asia Sud”. Essi sono il risultato di un lungo lavoro: la mia visita alle comunità formatrici, la valutazione della loro consistenza quantitativa e qualitativa, la revisione dei Direttori ispettoriali - Sezione formazione, le vostre risposte al mio Rapporto sulla formazione iniziale ed infine lo studio da parte del Rettor Maggiore e del Consiglio generale.
Le comunità formatrici della Regione, considerando prenoviziati, noviziati, postnoviziati, formazione specifica per i salesiani presbiteri e coadiutori, sono 34 e i centri salesiani di studio sono 11. Tali strutture formative costituiscono un grande impegno per la Regione, perchè richiedono interventi costanti per garantire la qualità delle équipes, dei contenuti, delle metodologie.
Vi ringrazio di cuore per la collaborazione offerta durante questo processo; spero che esso sia stato un utile esercizio anche per voi. Con questa lettera intendo sottolineare alcuni aspetti positivi della formazione iniziale nella Regione ed altri che sembrano richiedere più attenzione. Vi segnalo in particolare alcuni orientamenti da parte del Rettor Maggiore e del suo Consiglio.
Ringraziando Dio, la Regione è benedetta dal dono delle vocazioni alla vita religiosa salesiana; gli aspiranti e i prenovizi infatti sono numerosi ed ogni anno i novizi sono circa 140.
La Ratio chiede che prima del prenoviziato il candidato faccia “un serio cammino di pastorale vocazionale” (FSDB 329) e che sia ammesso al prenoviziato solo “quando ha fatto l’opzione per la vita salesiana (FSDB 330). Non è possibile infatti che in un anno di prenoviziato si possa acquisire la formazione umana e cristiana richiesta per accedere al noviziato.
Per questo ha una notevole importanza ciò che si fa prima del prenoviziato, in particolare è strategica la scelta dell’aspirantato (Reg. 17). Non ci può essere un buon cammino formativo, senza l’esperienza dell’aspirantato (ACG 385 p. 44 - 45).
Tutte le Ispettorie e Visitatorie hanno almeno un’esperienza di aspirantato. Gli aspiranti frequentano solitamente la scuola secondaria e il junior college. Alcune Ispettorie, particolarmente INM e INT, stanno iniziando esperienze anche con aspiranti che frequentano il degree college, al termine del quale i candidati fanno poi un anno di prenoviziato; anche ING è intenzionata ad iniziare questa sperimentazione.
A quei giovani che non hanno fatto il junior college in una comunità salesiana, INM offre la possibilità di una forma particolare di esperienza. La Visitatoria INP accoglie come aspiranti anche giovani che hanno già concluso il junior college; essa s’accorge che la loro formazione risulta limitata; perciò sta cercando di provvedere diversamente.
L’aspirantato è il punto di raccordo tra la pastorale giovanile e il cammino formativo. A livello ispettoriale e a livello regionale è necessario un confronto tra animatori vocazionali, incaricati degli aspiranti, incaricati dei prenovizi, delegati ispettoriali di pastorale giovanile e di formazione, su come avviene l’opzione per la vita salesiana e la formazione umana e cristiana prima del prenoviziato.
Uno dei problemi da affrontare insieme tra animazione vocazionale e formazione riguarda gli studi universitari. I giovani, che arrivano ai nostri cammini formativi, desiderano iniziare o continuare gli studi universitari oppure hanno già raggiunto un titolo accademico. Anche le nostre tappe formative, soprattutto durante il postnoviziato, prevedono studi che offrono un titolo riconosciuto civilmente. Occorre studiare questo problema, per non allungare eccessivamente le fasi formative.
Orientamenti
1.1. Nell’anno prima dell’inizio del prenoviziato, l’aspirantato sia un’esperienza di accompagnamento personale, discernimento vocazionale, studio, vita comunitaria, esercizio nella pastorale salesiana.
1.2. Si chiede di rafforzare l’apertura dell’aspirantato ad entrambe le vocazioni della vita salesiana, quella del salesiano prete e quella del salesiano coadiutore.
1.3. In vista di un più stretto coordinamento tra l’aspirantato e il prenoviziato, si auspica che nelle Ispettorie e nella Regione ci sia un regolare confronto tra i responsabili degli aspirantati e gli incaricati dei prenoviziati.
1.4. Si incoraggia l’esperimento di avere aspiranti che frequentino il degree college, senza trascurare gli aspiranti di scuola secondaria e di junior college.
1.5. Soprattutto durante l’aspirantato e il prenoviziato, e se c’è bisogno anche durante il noviziato, si potenzi lo studio sistematico della lingua inglese.
Consistenza numerica
Otto Ispettorie su dodici hanno il proprio prenoviziato con una media di 20 candidati. Solo le Ispettorie di INB - INP e di INM - INT hanno il prenoviziato in comune, rispettivamente a Pinguli in INP e a Vellakinar in INT. Negli anni scorsi i prenovizi a Vellakinar sono stati numerosi, raggiungendo circa le 40 unità; quest’anno alcuni aspiranti delle Ispettorie di INM e INT non hanno iniziato il prenoviziato ed hanno continuato l’aspirantato con gli studi del degree college; di conseguenza il numero si è ridotto.
Collocazione e contesto del prenoviziato
E’ significativo il fatto che la maggior parte dei prenoviziati siano situati in zone rurali e povere: questa collocazione aiuta i futuri salesiani, fin dalla loro prima formazione, ad essere radicati in contesti popolari, a farsi sensibili alle necessità dei poveri, ad imparare a vivere una vita semplice.
Quasi tutti i prenoviziati della Regione costituiscono una comunità a sé, inclusi quelli recentemente sorti a Thibaw in MYM e ad Arabegama in LKC. Questo aiuta ad avere una équipe di formatori consistente e un impegno comunitario mirato all’azione formativa. E’ importante che le comunità di prenoviziato abbiano qualche attività pastorale. L’Ispettoria di INC ha messo, per il momento, aspiranti e prenovizi nella stessa casa, pur con ambienti e programmi diversi.
Condizioni formative
Il prenoviziato in quasi tutte le Ispettorie è della durata di un anno, durante il quale non si fanno studi di junior college, ma si segue un programma proprio di formazione intellettuale. Questa scelta è coerente con la Ratio. In essa si chiede al prenovizio “una cultura generale di base che deve corrispondere a quella che generalmente si attende da un giovane che ha ultimato la preparazione scolastica normale del paese”; in essa si domanda inoltre che “l’impegno degli studi che si fanno deve armonizzarsi con i compiti che si chiedono per il prenoviziato. La somma degli obblighi accademici non dovrebbe distogliere dagli obiettivi fondamentali di questa fase” (FSDB 342).
Anche le Ispettorie di Guwahati e di Dimapur, che fanno il prenoviziato durante l’ultimo anno di junior college, stanno orientandosi ad un anno di prenoviziato senza studi accademici.
La Visitatoria di LKC sta accorgendosi dell’inadeguata formazione intellettuale dei prenovizi, dovuto in parte alla loro scarsa conoscenza della lingua inglese; i prenovizi infatti non hanno avuto l’opportunità di frequentare una scuola in lingua inglese nel periodo dell’aspirantato. Generalmente in tutte le Ispettorie la conoscenza dell’inglese ha bisogno di essere maggiormente approfondita.
Nei prenoviziati si è sensibili a presentare entrambe le vocazioni della vita salesiana ed ad offrire criteri di discernimento; la scelta vocazionale è però fatta durante il noviziato.
Equipe dei formatori
L’équipe dei formatori è ritenuta sufficiente, ma ha bisogno di preparazione specifica per il compito del prenoviziato. A questa fase spetta curare soprattutto la formazione umana e cristiana: conoscenza di sé, verifica del proprio passato, scoperta e custodia della propria affettività; vita di fede, preghiera, sacramenti, catechesi. L’incaricato dei prenovizi è un formatore che dovrebbe avere una preparazione nella formazione umana, direzione spirituale, discernimento.
Tra il personale formativo del prenoviziato è importante la presenza di un salesiano coadiutore; alcune Ispettorie non hanno un confratello laico tra i formatori. La sua presenza aiuterebbe i prenovizi ad orientarsi per la scelta che faranno nel noviziato a riguardo della loro vocazione.
I Direttori dei prenoviziati si sono incontrati qualche mese fa a Calcutta. La condivisione delle esperienze è stata la parte più interessante e illuminante del raduno. La continuità di tali incontri servirebbero per la formazione dei formatori e per uno scambio di esperienze e programmi.
Orientamenti
2.1. Si auspica che le Ispettorie di IND e ING comincino il prenoviziato al termine del junior college e quindi prevedano un anno formativo senza studi accademici.
2.2. Nei prossimi anni le Ispettorie e Visitatorie preparino seriamente il personale formativo del prenoviziato; cerchino di avere come formatore o di invitare frequentemente un salesiano coadiutore.
2.3. Si raccomanda che nel prenoviziato, in un clima di serenità e fiducia, vi sia un serio impegno di formazione nella fede e di formazione umana, avvalendosi di mezzi come la direzione spirituale, l’autobiografia, il progetto personale di vita.
2.4. Le Ispettorie e Visitatorie della Regione, attraverso la Commissione regionale di formazione, individuino una “Ratio studiorum” comune per il prenoviziato e si confrontino sul progetto formativo di tale fase.
2.5. Soprattutto durante l’aspirantato e il prenoviziato, e se c’è bisogno anche durante il noviziato, si potenzi lo studio sistematico della lingua inglese.
Consistenza numerica
Si constata un serio impegno formativo in tutti i noviziati; la situazione dei noviziati è buona. In ogni noviziato il numero dei novizi è ottimale per assicurare un’efficace esperienza formativa.
I noviziati sono 9; 6 Ispettorie e Visitatorie hanno il proprio noviziato; 6 Ispettorie e Visitatorie hanno, a due a due, il noviziato in comune. Tutti i noviziati sono comunità a sé stanti, eccetto quelli di LKC e MYM, che sono congiunti con il postnoviziato, ma con cammini e ambienti distinti; per LKC la situazione attuale è provvisoria; mentre MYM sta già provvedendo ad avere una comunità ed un’abitazione distinte per il postnoviziato.
Collaborazione interispettoriale
Esiste la collaborazione formativa tra Kolkata - New Delhi, Mumbai - Konkan, Chennai - Tiruchy.
L’Ispettoria di New Delhi vorrebbe avere il proprio noviziato, ma non avendo personale formativo sufficiente, ritiene più opportuno continuare la collaborazione con Kolkata.
L’Ispettoria di Tiruchy, avendo avuto negli ultimi anni una consistenza numerica crescente, ha mandato la maggior parte dei suoi novizi a Yellagiri Hills, il noviziato che ha in comune con INM; mentre ne ha inviati altri al noviziato di Nasik dell’Ispettoria di INB - INP.
Equipes dei formatori
Talvolta c’è qualche difficoltà a trovare il maestro o il socio, perché non si investe preventivamente nella preparazione di qualche confratello per questo scopo. Non sempre il maestro dei novizi ha una vera équipe di formatori. Tra i formatori non c’è sempre un salesiano coadiutore.
Collocazione e contesto del noviziato
Normalmente la collocazione dei noviziati è buona; occorre avere attenzione a creare attorno alla comunità un contesto salesiano di azione pastorale ed educativa. E’ importante infatti avere attività di apostolato, specialmente di catechesi, e possibilità di contatto con ragazzi e giovani.
Orientamenti
3.1. Le Ispettorie della Regione, attraverso la Commissione regionale di formazione, preparino una “Ratio studiorum” comune per il noviziato.
Consistenza numerica
I postnoviziati sono 9. La consistenza numerica dei postnoviziati, in cui sono presenti più Ispettorie, è la seguente: Nasik ha 30 postnovizi di cui 22 sono di INB, INP 4, ING 2, INH 1, INT 1; Sonada ha 36 postnovizi di cui 12 sono di INC, INN 10, ING 14; Dimapur ha 54 postnovizi di cui 17 sono di IND, ING 23, INN 6, INK 8; Karunapuram ha 34 postnovizi di cui 19 sono di INH, ING 10, INC 3, IND 2; Aluva ha 24 postnovizi di cui 20 sono di INK, INN 2, IND 2; Yercaud ha 45 postnovizi di cui 25 sono di INT, INM 14, ING 2, INH 4. Ci sono inoltre i postnoviziati ispettoriali di Anisakan per MYM e di Kotadeniyawa per LKC. A Kalyani ci sono 15 postnovizi coadiutori.
A Sonada nella comunità formatrice ci sono anche 38 seminaristi diocesani. Si cerca di arrivare ad avere una comunità o gruppo a parte per i filosofi diocesani con propri formatori salesiani, il loro habitat, momenti distinti di formazione e di preghiera. Si va gradualmente separando l’edificio del centro di studio dall’edificio della comunità, perché nel centro di studio ci sono anche studenti laici.
A Nasik si è completata la separazione degli ambienti dei postnovizi e degli studenti del 2° ciclo, per avere distinti momenti di preghiera, cammino formativo, ritiri, mensa, formatori propri.
Centro di studi
E’ lodevole il fatto che tutti i postnoviziati della Regione abbiano il centro salesiano di studio; questo costituisce un grande vantaggio per il radicamento salesiano della formazione. Sei centri di studio hanno durata biennale e sono: Aluva, Anisakan, Kalyani, Kotadeniyawa, Nasik, Yercaud; Nasik offre il baccalaureato e la licenza dell’UPS. Tre centri di studio, che al termine del curricolo offrono il titolo B.A., hanno durata triennale e sono: Sonada, Dimapur, e Karunapuram; essi sono aperti a religiosi e religiose, seminaristi diocesani, laici. A Dimapur dopo il tirocinio, con un anno di studio aggiuntivo, si può conseguire anche il titolo B.Ed.
In qualche centro si nota un po’ di debolezza nel gruppo dei docenti; sono carenti i docenti stabili; per questo ci sono dei tirocinanti con licenza in filosofia che fanno i formatori e i docenti.
Per irrobustire i centri di studio, INC e LKC stanno orientandosi ad avere l’affiliazione all’UPS. INM vorrebbe poter conseguire il grado universitario di Master a Yercaud, dato che i suoi studenti dovrebbero aver finito la graduazione prima del noviziato; INT non è favorevole alla proposta.
Si nota che là dove il centro di studio è un degree college, ossia offre la possibilità di conseguire il titolo civile, non c’è sempre equilibrio tra i vari impegni formativi; i ritmi accademici infatti sono intensi a scapito di altri aspetti della formazione. D’altra parte là dove il centro di studio non è un degree college, si deve prolungare la formazione iniziale di almeno due anni per ottenere un titolo universitario.
Collaborazione interispettoriale
Le comunità e i centri di studio, in cui esiste la collaborazione interispettoriale, sono 4: Nasik per INB e INP; Yercaud per INT e INM; Sonada per INC e INN; Dimapur per IND e ING. Tutti i postnoviziati dell’India sono aperti però, per esigenze particolari, ad altre Ispettorie.
Ordinariamente le Ispettorie dell’India inviano i postnovizi nei propri postnoviziati oppure in quelli che hanno scelto stabilmente con una collaborazione interispettoriale. Alcune Ispettorie inviano però anche nei postnoviziati di durata biennale di Aluva e Nasik, quei postnovizi che dopo il postnoviziato dovrebbero perseguire studi universitari non umanistici. Altre Ispettore inviano nei postnoviziati di durata triennali di Dimapur, Karunapura e Sonada, coloro che devono ottenere un grado accademico negli studi umanistici. Guwahati, avendo già la formazione specifica a Shillong nel nord-est del paese, ritiene che i suoi confratelli abbiano bisogno di contatto con altri contesti culturali e per questo invia i formandi in tutti i postnoviziati.
Postnoviziato per salesiani coadiutori a Kalyani
Le Regione non è favorevole che i postnovizi coadiutori siano ordinariamente dispersi nei diversi postnoviziati; se così fosse, ci sarebbe una sproporzione numerica tra i chierici e i coadiutori e non si potrebbe avere una buona cura dell’identità vocazionale laicale.
Nella seduta del 20 - 23 agosto 2004 a Dimapur la Conferenza degli Ispettori dell’Asia Sud ha confermato la validità del postnoviziato di Kalyani per i salesiani coadiutori e l’impegno di ogni Ispettoria di mandare a quella comunità i suoi coadiutori per la loro formazione. Solo in casi eccezionali e per un motivo specifico, un Ispettore può mandare un coadiutore ad un altro postnoviziato, dopo aver consultato il Consigliere Regionale.
Si è consapevoli che la scarsità di preparazione culturale non può essere il motivo determinante per la scelta vocazionale laicale. La condizione infatti che i candidati abbiano concluso la scuola secondaria e il junior college prima di essere ammessi al prenoviziato, è valida per tutti, sia per i salesiani chierici che per i salesiani coadiutori.
Per una maggior qualità degli studi e alla luce del nuovo curricolo per la formazione specifica dei salesiani coadiutori, il programma di studi di Kalyani è stato rivisto. Nella situazione attuale risulta un po’ difficile rafforzare il gruppo dei docenti; diversa sarebbe la situazione se tale comunità, costituita autonomamente, fosse vicina ad un centro salesiano di studio di filosofia.
La Conferenza di Asia Sud è aperta a ricevere a Kalyani i postnovizi coadiutori di altre Ispettorie dell’Asia, ma sembra che questa possibilità non sia più praticabile.
Orientamenti
4.1. Qualora le Ispettorie dell’India avessero necessità di far frequentare un corso biennale o un corso universitario di studi, possono inviare i formandi, oltre che al proprio, anche in altri postnoviziati della Regione. Per garantire la continuità formativa tra le fasi, stiano però attente a non disperdere i propri postnovizi in tutti i postnoviziati.
4.2. Si conferma l’orientamento della Conferenza degli Ispettori che tutti i postnovizi coadiutori vadano a Kalyani, salvo le eccezioni valutate dal Consigliere regionale. Per il centro di studio di Kalyani si garantisca la qualificazione dei docenti ed una buona biblioteca. Le Visitatorie di LKC e MYM, se trovano difficoltà per il visto di ingresso e se desiderano, possono tenere i loro postnovizi coadiutori nel proprio postnoviziato.
4.3. I postnoviziati di Dimapur, Karunapuram e Sonada facciano attenzione che gli studi per il titolo civile non intacchino in nessun modo l’integralità dell’esperienza formativa di questa fase e trovino un giusto equilibrio tra gli impegni accademici e gli altri impegni formativi.
4.4. Le Ispettorie e Visitatorie si impegnino nel preparare il personale formativo del postnoviziato, specialmente professori di filosofia e scienze umane, in modo che siano docenti stabili.
4.5. A Sonada ci si orienti ad avere una comunità o gruppo distinto per i filosofi diocesani, in modo che abbiano formatori salesiani propri, così pure habitat, preghiera e momenti formativi diversi.
Non c’è stata una verifica apposita circa il tirocinio, ma dall’incontro con vari gruppi di tirocinanti si sono potuti ricavare alcuni elementi. In generale il tirocinio non è ancora realizzato come una vera fase formativa.
Generalmente non si ha molta attenzione al cammino formativo del giovane confratello; non sempre le comunità scelte sono quelle più adatte; scarso è l’accompagnamento spirituale e pastorale. Talvolta i tirocinanti si sentono soli e sono lasciati senza aiuto con grandi responsabilità; spesso in poco tempo essi perdono i valori acquisiti nei cammini formativi precedenti. Ogni Ispettoria e Visitatoria fa almeno un incontro annuale di tutti i tirocinanti.
La realtà degli scrutini trimestrali, che richiede attenzione e precisione in tutte le fasi formative, ha bisogno di essere curata soprattutto dalle comunità che accolgono tirocinanti.
Alcune Ispettorie ci sono comunità apposite in cui i formandi, prima o dopo il tirocinio, frequentano il degree college. Normalmente essi hanno propri formatori e sono accompagnati.
Orientamenti
5.1. Ordinariamente i tirocinanti siano inviati solo in comunità canonicamente erette con almeno tre confratelli professi perpetui, in cui abbiano la possibilità di essere seguiti dal direttore, fare un’esperienza comunitaria, essere accompagnati dalla comunità attraverso gli scrutini trimestrali.
5.2. La comunità abbia il progetto formativo per i tirocinanti, supervisionato dall’Ispettore e dal Delegato ispettoriale di formazione, sulla base di una comune proposta preparata dalla Commissione ispettoriale e dalla Commissione regionale di formazione.
5.3. Gli incontri ispettoriali periodici di tutti i tirocinanti sono importanti. E’ altrettanto necessario il confronto e l’orientamento comune tra i direttori che hanno tirocinanti nelle loro comunità.
5.4. I formandi, che prima o dopo del tirocinio stanno svolgendo gli studi universitari, siano accompagnati con un progetto formativo della comunità, l’esperienza comunitaria, la direzione spirituale del direttore, gli scrutini della comunità.
Consistenza numerica
Le comunità per la formazione specifica dei salesiani presbiteri sono 5.
A Shillong quest’anno ci sono 14 formatori e 66 salesiani studenti: 25 nel 1° anno, 10 nel 2°, 16 nel 3°, 15 nel 4°. La loro provenienza è la seguente: ING 21 studenti, INC 11, IND 12, INN 12, INK 8, INH 1 e INM 1. Inseriti nella comunità formatrice ci sono anche 17 studenti religiosi.
A Bangalore c’è un totale di 14 formatori e 78 salesiani studenti: 22 nel 1° anno, 17 nel 2°, 18 nel 3°, e21 nel 4°. La loro provenienza è la seguente: INK 31 studenti, INH 7, INM 11, INT 4, INB 4, INC 6, INN 6, IND 4, ING 4, THA 1.
A Poonamallee ci sono 16 studenti salesiani: 14 sono di INM e 2 di INH. A Tiruchy ci sono 22 studenti salesiani: 14 sono di INT e 8 di INM. A Pune ci sono 16 studenti salesiani: 6 sono di INB, 5 di INP, 3 di INM e 2 di INH. LKC ha 8 studenti: 2 a Roma Gerini UPS, 2 a Torino Crocetta, 4 a Manila. MYM ha 1 studente, che si trova a Roma Gerini UPS.
Le comunità di Shillong e di Bangalore sono consapevoli che, essendo numerose, non è per loro sempre possibile favorire una buona personalizzazione dei processi formativi (FSDB 224). Esse hanno fatto una riflessione su questo problema ed hanno cercato di prospettare alcune soluzioni.
Shillong ha avuto l’approvazione da parte del Rettor Maggiore e del Consiglio generale per separare gli ambienti del centro di studio dagli ambienti comunitari. Ora si trova anche nel processo per avere una comunità a parte per gli studenti non salesiani.
Bangalore ha avuto l’approvazione del Rettor Maggiore e del suo Consiglio per costruire una sala multiuso; in questo modo può avviare una maggior separazione tra ambienti accademici e ambienti comunitari. Il Consiglio locale ha riflettuto sul problema; esso non vede nella formazione di comunità più piccole all’interno dello stesso edificio la soluzione del problema, considerando anche il risultato negativo dell’esperimento di dividere la comunità in due, provato circa 20 anni fa.
Collaborazione interispettoriale
In ogni comunità formatrice gli studenti salesiani provengono da diverse Ispettorie. In esse la collaborazione interispettoriale risulta debole. Attualmente Shillong ha un “Curatorium”, in cui partecipano le Ispettorie di ING, IND, INC e INN.
Bangalore aveva il “Curatorium” alcuni anni fa. Dopo la nascita di altre tre comunità formatrici a Mumbay, Poonamallee e Thirucy e dopo il sorgere di alcune difficoltà, ha smesso di funzionare. Al suo posto, si è tentato da qualche anno di far funzionare un “comitato di consulenza” tra le Ispettorie di INK, INM, INT e INH; i risultati sono limitati, in quanto non ci sono impegni delle Ispettorie coinvolte, particolarmente nei settori del personale formativo e docente. L’unica Ispettoria che insieme a INK potrebbe per ora costituire il “Curatorium” per Bangalore è INH; le altre ispettorie possono comunque ugualmente inviare i propri studenti.
Le nuove Visitatorie di Myanmar e di Sri Lanka stando cercando una collaborazione interispettoriale all’interno delle due Regioni di Asia Sud ed Asia Est. Esse vorrebbero mandare i loro formandi in India, ma trovano un po’ di incertezza a riguardo del visto di ingresso.
Centro di Studio
Delle cinque comunità per la formazione specifica dei salesiani presbiteri due sono teologati, ossia comunità con il centro salesiano di studi: Bangalore e Shillong. Le altre tre comunità formatrici, Pune, Poonamallee e Tiruchy, inviano i confratelli in centri non salesiani di studio.
La Ratio richiede che ordinariamente si scelga un centro salesiano di studio (FSDB 145-146, 168-171). Sembrerebbe importante dunque valutare l’attuale situazione in cui i nostri studenti di teologia frequentano centri non salesiani di studio.
Orientamenti
6.1. All’interno delle comunità formatrici di Shillong e di Bangalore si studi il modo di favorire la personalizzazione ed il coinvolgimento dei formandi, per esempio anche con una migliore articolazione comunitaria.
6.2. Per favorire il senso di appartenenza alla comunità, quando e se ci saranno delle ristrutturazioni edilizie, si porti avanti il processo di separazione degli ambienti accademici da quelli comunitari sia a Shillong che a Bangalore. A Shillong si costituisca il gruppo degli studenti religiosi con propri ambienti e con distinti formatori, momenti formativi, preghiera.
6.3. Si conferma l’orientamento della Ratio che per gli studi invita a scegliere “ordinariamente il centro salesiano” (FSDB 168). Si invitano le Ispettorie di INB - INP, di INM e di INT a rafforzare l’orientamento salesiano della loro fase di formazione specifica dei salesiani presbiteri (FSDB 180) e tra qualche anno si preveda di fare una valutazione della loro esperienza formativa.
6.4. Le Ispettorie e Visitatorie che non hanno una propria comunità formatrice o che comunque desiderano inviare i propri formandi in altre comunità di formazione specifica per salesiani presbiteri, si orientino a scegliere comunità in cui esiste il centro salesiano di studio. Se MYM e LKC non potranno inviare i propri studenti di teologia in India, dovranno scegliere un’altra comunità formatrice in Asia.
La Regione ha tentato in diversi modi di organizzare la formazione specifica dei salesiani coadiutori. Si è iniziato facendo loro frequentare un anno di teologia per laici a Shillong e poi 2 mesi di salesianità nel Centro nazionale di formazione a Bangalore; essi hanno però trovato scarso il livello del corso per laici e perciò questa soluzione è stata abbandonata.
Poi si è offerta ai salesiani coadiutori la possibilità di frequentare due anni di studio sempre a Shillong, durante i quali essi potevano scegliere tra i diversi corsi di teologia che si offrono ai candidati al presbiterato. Anche questa proposta non è risultata soddisfacente, perché non organica.
Dopo le proposte del Congresso regionale dei salesiani coadiutori, i suggerimenti dei docenti del “Sacred Heart Theological College” di Shillong e le decisioni degli Ispettori della Regione, in agosto 2005 è iniziato a Shillong un corso della durata di 2 anni per la formazione specifica dei salesiani coadiutori, sulla base di un curricolo proprio, coerente con la Ratio. Al termine del biennio si consegue un Diploma in Teologia, riconosciuto dalla Università Pontificia Salesiana di Roma. Tale programma è aperto ad altre religiose e religiosi fratelli, oltre che ai laici. La comunità formatrice è propria e si trova al “Mathias Institute”.
C’è consenso tra gli Ispettori della Regione che tutti i salesiani coadiutori, concluso il tirocinio, inizino questa tappa formativa, nella stessa maniera in cui, finito il tirocinio, tutti i salesiani chierici iniziano la loro formazione specifica. Rimane da approfondire meglio quando verrà fatta la specializzazione per i salesiani coadiutori; normalmente essa dovrebbe essere fatta, come per i salesiani chierici, dopo la formazione specifica.
Orientamenti
7.1. Le Ispettorie sostengano questa fase formativa con l’invio, dopo il tirocinio, di tutti i salesiani coadiutori. Il corso di studi è ciclico e quindi ogni anno, senza interruzione, si possono inviare salesiani coadiutori.
7.2. Per i confratelli coadiutori già professi perpetui che non hanno avuto nessuna formazione precedente, c’è la possibilità di iscrizione a tale corso. Per la scelta della comunità occorrerà accordarsi con il Direttore della comunità “Mathias Institute” e con l’Ispettore di ING.
Durante il mese di gennaio di ogni anno, il centro nazionale di formazione permanente “Don Bosco Yuva Prachodini” di Bangalore fa un corso di preparazione per la professione perpetua per le Ispettorie di ING, INC, IND, INN e INK. Da quest’anno lo stesso centro fa un altro corso durante i mesi di aprile e maggio per le Ispettorie di INM, INT e INH. Le altre Ispettorie e Visitatorie organizzano la preparazione per la professione perpetua per conto proprio.
Orientamenti
8.1. La preparazione alla professione perpetua inizi un anno prima della professione stessa, dopo che il confratello ha espresso esplicitamente all’Ispettore la volontà di cominciare tale preparazione. In tale anno egli realizzi una verifica dell’esperienza religiosa salesiana vissuta, un discernimento prima della scelta definitiva ed un rafforzamento delle motivazioni vocazionali.
8.2. La Commissione regionale di formazione si confronti sulle modalità migliori per realizzare tale preparazione nelle Ispettorie e nella Regione. Si incoraggiano le Ispettorie a iniziare o continuare momenti di collaborazione interispettoriale per la preparazione alla professione perpetua.
Si nota la carenza degli studi salesiani, soprattutto per il postnoviziato e la formazione specifica dei salesiani presbiteri. Il Dicastero per la formazione ha terminato un processo di confronto all’interno di ogni Regione sulla situazione di tali studi nella formazione iniziale. Per aiutare le comunità formatrici, il Rettor Maggiore ed il Consiglio generale hanno offerto al riguardo degli orientamenti validi per tutta la Congregazione.
Orientamenti
9.1. Si chiede che ogni comunità formatrice e centro di studio adotti i nuovi Orientamenti per gli studi salesiani emanati dal Rettor Maggiore con il suo Consiglio. Si chiede anche che nei centri di studio di filosofia e teologia tali corsi vengano inseriti negli orari delle lezioni, con docenti specializzati, con esami e con riconoscimento accademico dei crediti.
9.2. Si provveda alla preparazione di docenti, anche con dottorato, per gli studi salesiani. Per coloro che attualmente sono docenti di tali studi si potrebbe prevedere un anno o un semestre di aggiornamento negli studi salesiani all’UPS. La Commissione regionale di formazione veda come avviare il confronto e l’aggiornamento tra docenti all’interno della Regione stessa.
Oggi la cultura consumistica e l’individualismo rendono fragili i giovani di fronte alle difficoltà. La formazione iniziale deve sapere stimolare le energie migliori e deve vigilare sul rischio di formare generazioni deboli. Occorre formare al lavoro e alla temperanza e al vivere e lavorare insieme.
Il CG25 ci ricorda l’impegno di testimoniare “un modo di vivere semplice, sobrio e modesto, prendendo in considerazione l’ambiente che ci circonda, in un lavoro assiduo e sacrificato, disposti a fare anche i lavori più umili” (n. 35).
Le comunità formatrici sono inserite in contesti sociali poveri; esse abbiano uno stile di vita conforme a quello dei poveri dell’ambiente circostante ed abbiano attenzione alle loro necessità.
Nella formazione iniziale si richiede attenzione a formare nella dottrina e nella pratica della povertà evangelica. L’uso regolare dello scrutinum povertatis fa crescere la sensibilità per la testimonianza della povertà comunitaria e forma la consapevolezza delle esigenze della povertà personale.
Orientamenti
10.1. Le abitazioni delle comunità formatrici siano semplici ed essenziali. La struttura della casa e l’impostazione della vita aiutino la crescita del senso comunitario. Si favoriscano ambienti e spazi comunitari. Nel prenoviziato, noviziato e postnoviziato si preferisca la sala di studio comune. I formandi siano coinvolti e si sentano responsabili dei servizi domestici; il personale di servizio sia ridotto all’essenziale.
10.2. La comunità formatrice abbia uno stile di vita conforme a quello dei poveri del suo contesto ed abbia attenzione alle loro necessità, soprattutto a quelle dei giovani. Occorre creare nei formandi una maggior vigilanza e moderazione per le spese personali, l’uso dei veicoli, il possesso di strumenti personali, in particolare di quelli di comunicazione sociale.
10.3. La comunità formatrice concretizzi nel progetto comunitario le linee importanti della vita di povertà e faccia, almeno una volta all’anno, lo “scrutinium paupertatis”. Anche la presentazione dei bilanci preventivo e consuntivo della comunità aiutano a formarsi sensibilità per la povertà comunitaria.
La corresponsabilità nella formazione iniziale si concretizza soprattutto nella realizzazione di equipes interispettoriali di formatori e docenti, nella condivisione del progetto formativo, nel sostegno economico. Essa viene garantita attraverso una Convenzione tra le Ispettorie coinvolte (ACG 388 p. 60) e deve essere assicurata “in modo stabile, attraverso il ‘Curatorium’ o altre istanze e strumenti” (FSDB 173 e 300).
Tutte le Ispettorie della Regione collaborano per la formazione dei salesiani coadiutori, sia nella fase del postnoviziato a Kalyani sia nella fase della formazione specifica a Shillong.
L’Ispettorie di INB e la Visitatoria di INP collaborano insieme per tutte le fasi formative: prenoviziato, noviziato, postnoviziato e formazione specifica dei salesiani presbiteri; lo stesso avviene per le Ispettorie di INM e INT. Esse si trovano nella situazione particolare di assicurare meglio la continuità formativa.
Alcune collaborazioni sono da chiarire, perché non sempre si conoscono i soggetti coinvolti e le responsabilità assunte. Il fatto che per situazioni particolari alcune comunità formatrici e centri di studio siano aperti ad accogliere i formandi, anche al di là della collaborazione stabilita, non deve indebolire gli impegni di collaborazione.
Orientamenti
11.1. La collaborazione interispettoriale sia garantita in modo stabile attraverso una Convenzione e sia assicurata attraverso il “Curatorium”’ o altri strumenti di confronto, di decisione, di progettazione e verifica comune.
11.2. Le Ispettorie e Visitatorie della Regione hanno una comune responsabilità sul postnoviziato di Kalyani e sulla fase della formazione specifica per salesiani coadiutori di Shillong. Il “Curatorium” per tali fasi formative potrebbe svolgersi in occasione degli incontri degli Ispettori della Conferenza.
11.3. Le Ispettorie di INB - INP e le Ispettorie di INM - INT trovino un organismo di confronto e decsione, che garantisca oltre che la collaborazione interispettoriale, anche la continuità formativa.
11.4. Le Ispettorie, che mancano di qualche fase formativa, sono chiamate a chiarire meglio con quale Ispettoria intendono collaborare; per tale collaborazione si scelgano le comunità formatrici con centri di studio salesiani.
Ci si accorge sempre più che occorre una formazione specifica per essere formatori. Si tratta della formazione della persona del formatore stesso e quella della sua abilitazione per formare gli altri.
La Conferenza degli Ispettori ha deciso di avviare un programma annuale di formazione dei formatori di tutte le comunità formatrici della Regione. In gennaio 2006 esso si terrà a Bandel - Calcutta per le Ispettorie del nord; in aprile e maggio esso si terrà a Pune e Bangalore per le Ispettorie del sud. E’ importante che in tale corso i formatori siano presenti come equipe e che esso abbia frequenza annuale, come avviene in altre Regioni della Congregazione.
In qualche Ispettoria ci sono iniziative quali il piano ispettoriale per la formazione dei formatori, l’incontro annuale di 2 giorni per tutti i formatori dell’Ispettoria, la preparazione di qualche confratello all’UPS per il compito formativo.
Orientamenti
12.1. Le Ispettorie e Visitatorie pongano tra le loro priorità la costituzione e il rafforzamento delle équipe formative, consistenti quantitativamente e qualitativamente.
12.2. Si diano opportunità ai formatori, attuali e futuri, di qualificazione e aggiornamento per il loro compito formativo; si favorisca la preparazione attraverso il curricolo per formatori dell’UPS. In particolare ai direttori delle comunità formatrici e ai maestri dei novizi sia dato un anno di preparazione, o almeno sei mesi di aggiornamento, precedente all’assunzione del loro incarico.
12.3. Tutte le Ispettorie e Visitatorie si impegnino per la partecipazione delle loro équipes di formatori al corso annuale di formazione.
12.4. Si promuovano incontri regolari tra formatori: ogni mese tra i formatori della stessa comunità formatrice e ogni anno tra i formatori delle diverse fasi formative dell’Ispettoria.
Vi ringrazio dell’attenzione e della collaborazione nell’attuazione di questi “Orientamenti”. Essi siano oggetto di studio specialmente da parte delle Commissioni ispettoriali di formazione e dei Consigli ispettoriali, della Commissione regionale di formazione, delle comunità formatrici.
In Don Bosco
Don Francesco Cereda