Beato Artedime ZATTI, Coadiutore
br>
Nasce a Boretto (Reggio Emilia) il 12 ottobre 1880
Muore a Viedma (Argentina) il 15 marzo 1951
Diciassettenne partì dall’Italia verso l’Argentina
in cerca di lavoro, con tutta la famiglia. Dopo aver conosciuto i Salesiani,
nacque in lui il desiderio di diventare salesiano e sacerdote. Giovane
chierico, fu colpito dalla turbecolosi. Don Cagliero lo inviò
a Viedma per curarsi. Qui il giovane Artemide decise di farsi coadiutore
e di dedicarsi al servizio degli infermi. Più tardi, dopo aver
dato l’esame da infermiere, divenne braccio destro di Padre Garrone
nell’ospedale di San Giuseppe. Alla morte del grande missionario
medico, nel 1911, Artemide assunse la direzione dell’ospedale.
Non diceva “no” a nessuno e non prendeva nessuna ricompensa
per la cura che prestava. Non si turbava mai. Se mancavano i soldi,
li chiedeva in prestito e trovava sempre qualcuno disponibile ad aiutarlo.
Aveva un modo di fare semplice e fiducioso e nessuno osava dirgli di
no. Un infermo per ringraziarlo gli disse: “Lei è il padre
di tutti i poveri”. Con questa considerazione, Artemide Zatti,
era venerato.
Una delle caratteristiche di quest’uomo fu l’allegria che
spese sempre per chiunque incontrasse.
Quando morì, le popolazioni delle due sponde del Rio Negro vollero
dargli una testimonianza solenne. La sua sepoltura ebbe un accompagnamento
funebre trionfale, segno della stima e dell’affetto e della venerazione
di cui era circondato.
Il 14 aprile 2002 questo “padre dei poveri” della Patagonia
vide il riconoscimento ufficiale della Chiesa della sua vita straordinaria
di fede, speranza e amore: è proclamato “Beato” dal
Papa.