Consiglio Risorse

Primo Anniversario dell´elezione del Rettor Maggiore 25 marzo 2015

Roma, 25 marzo 2015

Carissimo don Angel,
nostro Rettor Maggiore e Decimo Successore di Don Bosco,

ricordiamo oggi, solennità dell’Annunciazione del Signore, il primo anniversario della tua elezione durante il Capitolo generale XXVII. E’ bello che in questa celebrazione ci siano vicini alcuni ispettori, confratelli e laici, provenienti da tutto il mondo come segno dell’unità di tutta la congregazione.

E’ un giorno in cui personalmente e comunitariamente ci rivolgiamo innanzitutto a Dio, esprimendogli, specialmente in questa Eucaristia, la nostra gratitudine e il nostro ringraziamento per il dono che nella tua persona Egli ha fatto a tutti noi, alla Congregazione, alla Famiglia salesiana e ai giovani. A Lui innalziamo pure la nostra invocazione, domandando per te la grazia necessaria nell’esercizio del tuo servizio di guida: la fedeltà al Signore Gesù e a don Bosco, i doni del consiglio e del discernimento, il coraggio e la prudenza nelle decisioni, la fraternità e la vicinanza a tutti, la serenità e la gioia, la salute.

Oggi facciamo memoria di ciò che in quel giorno dell’elezione hai vissuto e sperimentano nel tuo cuore: la consapevolezza della responsabilità che ti attendeva, la trepidazione per gli impegni gravosi che dovevi assumere, ma anche la fiducia in Dio, in Maria Ausiliatrice e nei confratelli che ti avrebbero aiutato. Allora come Maria ha risposto: “Eccomi”.

Abbiamo trascorso insieme un anno intenso e abbiamo sperimentato la tua guida autorevole, nella molteplicità e varietà degli impegni dovuti agli inizi del tuo servizio, ai viaggi per la conoscenza della Congregazione e della Famiglia salesiana, al Bicentenario della nascita di Don Bosco. Conosciamo e apprezziamo le vie che ripetutamente ci proponi a partire dal tuo discorso di chiusura del CG27: l’identità carismatica radicata in Don Bosco; la predilezione per i giovani, specialmente i più poveri; l’impegno per la “missione ad gentes” e per la internazionalità e interculturalità delle comunità e ispettorie; la missione condivisa con i laici e la Famiglia salesiana; la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle risorse economiche; la testimonianza della povertà; il servizio umile che rifugge dal ostentazione del potere e della forza. Se sapremo seguirti, “apparterremo di più a Dio, di più ai confratelli, di più ai giovani”.

Dio ricompensi la tua dedizione, la tua attività instancabile e le tue fatiche con i frutti più belli che ti attendi da tutti noi, specialmente dalla nostra comunità della casa generalizia: la disponibilità generosa, la collaborazione leale, la competenza e lo studio, il lavoro preciso e puntuale, la fraternità e la condivisione, ma soprattutto il nostro amore al Signore Gesù e a Don Bosco, la testimonianza radicale e gioiosa della nostra vocazione consacrata, l’identità salesiana, il senso di appartenenza alla Congregazione. E’ ciò che oggi desideriamo offrirti come regalo.

Auguri per il cammino che ci sta davanti e grazie di tutto

Don Francesco Cereda