Consiglio Risorse

Cosa significa fare Advocacy secondo la prospettiva Salesiana

Position Paper: Cosa significa fare Advocacy secondo la prospettiva Salesiana

pdf

 

1. Cosa è advocacy?[1]

Un processo per sostenere le persone e metterle in condizione di:

  • Esprimere il proprio punto di vista, le proprie preoccupazioni
  • Accedere all’informazione e ai servizi
  • Promuovere e proteggere i propri diritti e le rispettive responsabilità
  • Esaminare le scelte e le opzioni.

Essa mira a garantire alle persone, in modo speciale alle più vulnerabili, la capacità di:

  • Far sì che la loro voce sia ascoltata rispetto alle questioni per loro più rilevanti
  • Proteggere/salvaguardare i propri diritti
  • Far sì che si tenga conto genuinamente delle proprie opinioni e desideri allorché vengono prese decisioni che riguardano la loro vita.

In conclusione, dare voce alle persone più vulnerabili, incluse minori e giovani con le loro comunità, attraverso:

  • Attività di sensibilizzazione su riforme necessarie da parte dei governi, incluso servizi e protezione
  • Partecipare a campagne di sensibilizzazione con coalizioni e società civile
  • Suggerire possibili soluzioni come partner affidabili dei governi.

È importante distinguere l’advocacy da altri termini simili, usati a volte come sinonimi, ma che hanno una diversa connotazione.

Lobby: una pratica dell’advocacy con lo scopo di influenzare un ente del governo. Pertanto, nel contesto Salesiano, come buona pratica, dovremmo evitare l’utilizzo di questo termine, perché facciamo advocacy per il bene comune.

Campagne di sensibilizzazione: una serie di azioni/attività che un’organizzazione pianifica/esegue con lo scopo di influenzare una decisione o linea politica e sensibilizzare su una problematica specifica.

 

2. Perché fare advocacy?

Operiamo all’interno di un sistema che ha adottato/consolidato alcune politiche, quindi da ciò deriva una chiara necessità di fare advocacy. Queste scelte politiche non sono incentrate sulla dimensione globale dell’essere umano e non guardano alla radice di ciò che può causare danno o essere dirompente.

Se vogliamo fornire un contributo che sia in linea con il carisma di Don Bosco e la grande esperienza maturata negli anni in tutto il mondo, grazie al Sistema Preventivo, dobbiamo fare advocacy nella maniera in cui Egli ci ha insegnato: vale a dire, la differenza sta nel cambiare le cause sottostanti al problema e non solo nel mitigare le conseguenze di scelte politiche discriminatorie.

 

3. Valori alla base di un’advocacy in azione per le opere di Don Bosco

Per fare una azione di advocacy efficace è necessario avere una visione chiara. Sulla base della nostra esperienza educativa costruita in oltre un centinaio di anni abbiamo elaborato una serie di valori fondamentali, elencati qui di seguito:

  • I diritti umani di minori e giovani sono al centro della Missione di Don Bosco.
  • I Salesiani di Don Bosco e le loro opere sono conosciute in tutto il mondo per il loro impegno a favore dei più vulnerabili, per il loro lavoro efficace e la loro ampia esperienza in molti ambiti che nasce dall’ampio spettro di settori in cui sono impegnati in prima linea.
  • Questo ricco patrimonio e la conoscenza che ne deriva dovrebbero essere infuse nelle strategie e scelte politiche esistenti per contribuire a trasformarle come risposta alle debolezze e carenze strutturali.
  • Uno degli obiettivi di Don Bosco per i giovani era quello di farli “divenire buoni cristiani e onesti cittadini”. Nel XXI secolo questo si traduce nella promozione di una cittadinanza attiva e partecipativa di minori e giovani, incoraggiandoli a vivere la vita in maniera significativa.
  • Il nostro sistema educativo non lascia minori e giovani soli. Essi sono inclusi in una comunità educativa che li accompagna personalmente, e che quindi difende anche lo sviluppo della comunità locale come un fattore chiave per l’inclusione dei giovani.

4. La tradizione all’advocacy della Famiglia Salesiana

Don Bosco ci ha indicato la strada. Alcuni riferimenti storici di Don Bosco ci mostrano chiaramente come egli svolgesse un’azione di advocacy a favore dei diritti dei minori e dei giovani quando i loro diritti umani non erano stati ancora riconosciuti ed esplicitati (ad esempio il contratto di apprendista o i contatti con le strutture pubbliche per il “benessere” dei giovani, ecc.).

La visione di Don Bosco ha anticipato i segni dei tempi. Egli era ed è ancora oggi il “motore” di una visione ancora viva e valida oggi. Questa visione crede fortemente nel potenziale di bene presente in ogni giovane e la sua capacità di trasformare il/la giovane e la società circostante.

 

5. Principi guida dell’advocacy Salesiana

  • Dal momento che operiamo per modificare le politiche per la promozione e protezione dei diritti umani dei minori, dovremmo ricordare però che non operiamo come una ONG attivista, ma piuttosto come “partner” dei governi locali, regionali, nazionali in armonia con altri attori.
  • I messaggi sono basati su esperienza concreta dal campo. Il movimento di Don Bosco investe le sue risorse principalmente in azioni, che si fondano sulla esperienza pratica costruita attraverso il dialogo diretto con minori e giovani insieme alle loro famiglie e comunità. Lavoriamo con i giovani più vulnerabili e marginalizzati e da questa esperienza estrapoliamo messaggi fondati sulla pratica, e non dichiarazioni teoriche;
  • Partenariati con attori esterni (istituzioni e altre ong), basati sul dialogo e la condivisione di scopi e obiettivi, sono fondamentali;
  • Un approccio dolce ed efficace al mutamento con le istituzioni a tutti i livelli per costruire un dialogo, piuttosto che uno scontro, per una soluzione positiva del problema in questione.
  • Dare voce a chi non ha voce è il nostro concetto guida con un approccio dal basso verso l’alto che sostiene la nostra azione di mettere i giovani al centro, ascoltandoli e accompagnandoli nella promozione e protezione dei loro diritti.
  • Una cooperazione stretta e il coinvolgimento anche dei gruppi laici della Famiglia Salesiana, seguendo la pratica di Don Bosco, ci offre una visione differente dei problemi e contribuisce alla costruzione congiunta di una sinergia più efficace e con un impatto più forte sulla situazione in questione.

 

6. Principali ambiti dell’azione di advocacy

I diritti umani come universali, inalienabili, indivisibili, interdipendenti e interrelati con attenzione a:

  1. Diritti dei minori (minori e giovani)
  2. Educazione: formale, non-formale ed informale, inclusa la formazione professionale
  3. Lotta alla povertà e promozione dell’inclusione sociale
  4. Sviluppo della comunità
  5. Pari opportunità fra uomini e donne, ragazze e ragazzi, bambine e bambini
  6. Giovani, agenti di pace

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite con i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) oggi rappresenta uno sfondo importante per qualsiasi intervento, grazie al suo programma dettagliato e all’elenco di SDGs. In questa direzione molti altri argomenti possono essere aggiunti per l’azione di advocacy, includendo così problematiche quali la migrazione, il traffico di esseri umani, la cooperazione allo sviluppo, ecc.

In aggiunta, il paradigma per la promozione e protezione dei diritti umani, in cui tutti i diritti umani sono indivisibili, interdipendenti e interrelati, ci aiuta a riconoscere la stretta connessione esistente fra le sei macro-categorie e ci guida nella comprensione chiara della interconnessione esistente fra i diritti dei minori e la migrazione, i minori in situazione di strada e la povertà, i minori non accompagnati, ecc.

 

7. Strumenti

Dal momento che l’impegno di tutte le opere di Don Bosco è estremamente vasto e variegata, c’è un bisogno di coordinamento. Per portare alcuni messaggi comuni in linea con quanto sopra esposto, abbiamo posto in essere alcuni strumenti di coordinamento.

7.1 Incontri del Gruppo Esperti in Advocacy

Le reti internazionali Salesiane attive nel campo dell’advocacy hanno dato vita ad alcuni gruppi di esperti. Lo scopo di tali gruppi è quello di riunire esperti in vari ambiti, di riflettere insieme ad essi secondo la prospettiva Salesiana ed elaborare diverse proposte di linea politica: dichiarazioni, documenti politici, ecc.

Inoltre, questi gruppi hanno un effetto moltiplicatore; trasportano le principali linee guida politiche emerse dagli incontri internazionali alle realtà locali e nazionali Salesiane, ossia fanno sì che vengano raggiunti coloro che lavorano direttamente con gli individui destinatari di tali scelte politiche. Alcuni esempi dei gruppi tematici sono: il gruppo di esperti in cooperazione e sviluppo del Don Bosco Network o il gruppo di esperti su EU2020: partecipazione, povertà e migrazione di Don Bosco International, i gruppi congiunti di advocacy di Don Bosco Network e Don Bosco International, ecc.

7.2 Position Paper

Si stanno preparando una serie di position paper di supporto all’azione di advocacy per i membri del movimento Salesiano. In linea con i concetti e gli argomenti sopra indicati sono stati realizzati e distribuiti i seguenti position paper:

  1. Educazione: una risposta Salesiana all’Agenda 2030 (settembre 2016)
  2. Migrazione: l’approccio Salesiano ai minori rifugiati non accompagnati (dicembre 2016)
  3. Povertà: Position Paper su povertà ed esclusione sociale (ottobre 2017)

7.3 Campagne di sensibilizzazione

Per diffondere il nostro messaggio ai diversi destinatari, come autorità pubbliche, donatori privati, organizzazioni del terzo settore e il pubblico in generale, molte opere Salesiane stanno sviluppando campagne di sensibilizzazione su vari argomenti.

Queste campagne sono incentrate su due elementi principali:

  • È vitale far conoscere la situazione dei titolari di diritti i cui diritti non vengono rispettati e provare a promuovere una legislazione più favorevole da parte dei titolari di doveri, ed
  • È importante raggiungere il pubblico per impegnarlo a sostenere i progetti che potenzieranno i giovani vulnerabili e più bisognosi.

 

8. Strutture Salesiane già attive sul fronte advocacy a livello internazionale:

A giugno 2018, i Salesiani di Don Bosco e le opere a loro collegate sono presenti presso le seguenti strutture internazionali a livello globale e regionale:

Livello globale - Nazioni Unite

  • ECOSOC status di Salesian Missions, presso le Nazioni Unite a New York
  • ECOSOC status di VIS, presso le Nazioni Unite a Ginevra e New York

Livello regionale - Europa

  • DBI advocacy a livello europeo
    • European Fundamental Rights Agency
    • European Alliance for Apprenticeships (organized by the European Commission)
    • Communities of practice by CEDEFOP (EU Agency for T-VET)
    • European Commission Strategic Dialogues and Fora (DG EMPL, DG EAC, DG JUST)
    • Consiglio d’Europa
  • DBYN advocacy a livello europeo (giovani, inclusione sociale e educazione non-formale)
    • European Youth Forum
    • European Youth Foundation (Consiglio d’Europa)
    • The European Union – Council of Europe Youth Partnership
    • European Commission Strategic Dialogues and For a – DG EAC
  • VIS advocacy a livello europeo
    • European Fundamental Rights Agency
    • Piattaforma Europea della società civile contro la tratta di esseri umani (European Civil Society Platform against trafficking in Human Beings)
    • Consiglio d’Europa

Pur essendo attive, in Asia, Africa e America, varie Ispettorie e opere a livello nazionale, è ancora mancante una presenza attiva di advocacy a livello regionale.


[1] Nel testo italiano si utilizza il termine anglofono “advocacy”, non esistendo un vocabolo italiano capace di esprimere adeguatamente questo concetto.