Dicasteri

Cagliero11 e Intenzione Missionaria Salesiana, Dicembre 2024

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Cari amici,

Parlare di speranza non è facile. Non lo è mai stata, soprattutto da quando l’uomo si è trovato intrappolato tra un mondo caotico e l’abisso dell’insen-satezza della vita. Ma l’umanità ha sempre trovato il modo di andare avanti, perché è fatta di speranza. Dal grembo di nostra madre aspettiamo di vedere la luce, quando muoviamo i primi passi speriamo un giorno di correre. Vivendo la nostra adolescenza, sogniamo di essere indipendenti e sicuri. Studiando in gioventù vogliamo essere professionisti. Discernendo la vocazione desideriamo un futuro di prosperità e felicità. La speranza riempie l'uomo, lo completa. L'uomo è fatto di speranza.

La speranza ci porta oggi a guardare la realtà e a trovare lì le ragioni per cui possiamo andare avanti. Al di là di qualsiasi situazione che ci faccia soffrire, ci aspettano momenti di trasformazione finché non raggiungeremo il felice abbraccio di Dio, nostro Padre. La speranza rende migliori, accompagna la fede e dà forza alla carità.

Vi auguro di non abbassare mai le braccia e di aguzzare lo sguardo per trovare ciò che ci rende salesiani: essere segni di amore e di speranza per i giovani.

▀ Don Ricardo Campoli SDB

Membro del Settore per la Comunicazione Sociale, RMG

Chiamati da ogni nazione per andare verso tutte le nazioni!

La parola “Chiesa” significa “assemblea” di tutti coloro che credono in Gesù Cristo. La Chiesa “nacque” il Venerdì Santo, quando dal costato di Gesù scorsero sangue e acqua. Con la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste, gli apostoli iniziarono a proclamare la loro fede nel Signore Risorto a tutte le nazioni. San Paolo si riferisce alla Chiesa come corpo di Cristo (1 Cor 12,12-14). Attraverso l’azione dello Spirito Santo, tutti i membri della Chiesa sono misticamente uniti in modo nascosto e reale a Gesù Cristo, l’unico Mediatore e l’unica via di salvezza (CCC 805; LG 7). 

Come Gesù Cristo è vero uomo e vero Dio, così la Chiesa è santa perché è il corpo di Cristo. Tuttavia, è sempre bisognosa di riforma e rinnovamento poiché i suoi membri sono esseri umani macchiati dal peccato (UR 6). Sant’Agostino sottolineava che “la Chiesa non è un museo per santi ma un ospedale per peccatori”. I peccati di alcuni membri della Chiesa non dovrebbero far diminuire l’amore per la Chiesa, poiché essa è in cammino verso la perfezione che non raggiungerà fino alla fine della storia (LG 48). “Vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia”, insisteva Papa Francesco, “con la sua capacità di curare le ferite e riscaldare i cuori dei fedeli” (19 agosto 2013).

La Chiesa ha una relazione essenziale e indissolubile con il regno di Dio. È il seme, il segno e lo strumento al servizio del regno di Dio. Nella fedeltà alla missione ricevuta da Gesù, la Chiesa procede con urgenza, condividendo gioiosamente il Vangelo. Essa si estende continuamente fino agli angoli più remoti della terra, perseverando senza stancarsi né scoraggiarsi di fronte a sfide e ostacoli. La Chiesa non esiste per se stessa, ma come riflesso della luce di Cristo e la sua missione è di irradiarla su tutti i popoli (LG 1), non attraverso la pressione, la coercizione o il proselitismo, ma con la vicinanza, la compassione, la tenerezza e la misericordia di Cristo.

Don Bosco ha espresso il suo amore per la Chiesa attraverso una fedeltà incondizionata al Papa, l’impegno a evangelizzare coloro che non conoscono la loro fede o che, pur avendola, hanno smesso di praticarla, in particolare i giovani poveri e abbandonati, e il suo impegno missionario verso coloro che non hanno ancora ascoltato il Vangelo.

 Don Alfred Maravilla SDB

Consigliere generale per le Missioni

LA FAMIGLIA SALESIANA PORTATRICE DI SPERANZA IN EL SALVADOR

Caro don Mariano, qual è la situazione attuale dei Salesiani e dell'opera salesiana in El Salvador?

I primi salesiani arrivarono a El Salvador, in America Centrale, il 2 dicembre 1897, su richiesta del presidente Rafael Antonio Gutiérrez (1895-1898). Gli inizi dell'opera salesiana in El Salvador e in tutta l'America Centrale avvennero perché la buona reputazione della Società Salesiana si era diffusa in vari Paesi dell'America.

Attualmente le opere presenti nel Paese sono: il collegio San José, il collegio Santa Cecilia, l’istituto tecnico Ricaldone, la parrocchia María Auxiliadora e Ciudadela Don Bosco, l'opera più grande, che comprende la parrocchia San Juan Bosco, il collegio Don Bosco, il centro di formazione professionale, l'oratorio e l'università Don Bosco.

Cosa sta facendo la Famiglia Salesiana e cosa può fare per sostenere la speranza della gente di El Salvador?

I gruppi della Famiglia Salesiana presenti nel Paese, oltre ai Salesiani di Don Bosco, sono: le Figlie di Maria Ausiliatrice, le Figlie del Divin Salvatore (Congregazione di suore fondata dal vescovo salesiano Mons. Pedro Arnoldo Aparicio), i Cooperatori Salesiani, l’Associazione di Maria Ausiliatrice e le Damas Salesianas.

Le sfide sono molteplici perché il Paese ha vissuto conflitti armati negli ultimi decenni e continua a sperimentare alcuni problemi che ci fanno ascoltare il grido dei giovani che hanno bisogno di qualcuno che li accompagni. Siamo convinti che “la speranza non delude”, perché la Famiglia Salesiana continuerà a essere portatrice di speranza nel suo lavoro quotidiano in tutte le sue opere, con tutto ciò che offriamo dall'esperienza del Sistema Preventivo di Don Bosco.

Tu non sei salvadoregno e lavori in El Salvador: qual è secondo te la differenza nell'approccio salesiano in El Salvador?

Il senso di appartenenza all'Ispettoria ci fa vedere i sei Paesi come un unico campo di missione salesiana. Non facciamo distinzione tra un Paese e l'altro. Le opere sono nate e si sono sviluppate secondo le necessità che si sono presentate in ogni momento storico.

Va detto che, essendo El Salvador il primo Paese in cui sono arrivati i salesiani, le opere si sono sviluppate, cresciute e consolidate come opere educative molto robuste. Ma è da qui che si è risposto alle varie richieste di invio dei salesiani in altri Paesi. In Guatemala oggi abbiamo la forza delle case di formazione e delle opere missionarie, oltre ad alcune opere educative. Negli altri Paesi (Honduras, Nicaragua, Costa Rica e Panama) abbiamo soprattutto opere educative e alcune parrocchie.