Dicasteri

Cagliero11 e Intenzione Missionaria Salesiana, Maggio 2023

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Per i gruppi ecclesiastici

Per lo sviluppo dei gruppi giovanili presso le opere salesiane in Madagascar

Preghiamo perché i movimenti e i gruppi ecclesiali riscoprano ogni giorno la loro missione evangelizzatrice, mettendo i propri carismi al servizio delle necessità del mondo. 
[Intenzione di preghiera di papa Francesco]

CAGLIERO11_173, MAGGIO 2023

Cari amici,

Nel centenario della Pasqua del Beato Luigi Variara, il suo esempio di vita e la sua dedizione missionaria ci incoraggiano nel cammino! Luigi, già seminarista salesiano, all'età di 19 anni chiese alla Beata Vergine Ausiliatrice la grazia di essere missionario tra i malati di lebbra presso il lazzaretto di Agua de Dios, in Colombia. Lasciata la famiglia e la patria, si dedicò totalmente a questa missione, in un ambiente molto povero e ostile, a causa dell'isolamento patito dai malati in quel periodo. Nella sua generosa dedizione, fu guida per le giovani malate o figlie di ammalati, che esprimevano una sollecitudine vocazionale allora “impossibile da realizzare”. Fondò così l'Istituto delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Il vostro esempio ci incoraggi a un rinnovato impegno e anelito missionario!

▀ Sr. Eulalia Marín R.

Superiora Generale

Figlie dei Sacri Cuori, HHSSCC

(Hijas Sagrados Corazones)

Come rafforzare la resilienza dei nostri giovani?

A seguito della pandemia del Covid-19, le abitudini di vita dei giovani sono radicalmente cambiate. L’introduzione della quarantena, la limitazione degli spostamenti, la chiusura delle scuole, degli oratori salesiani e degli spazi di aggregazione a seguito delle restrizioni hanno prolungato l’isolamento dei giovani, lasciandoli fisicamente distanti da amici, insegnanti, parenti e persone care. Con il perdurare di tali provvedimenti, si è osservato nei giovani un incremento dei vissuti di noia, frustrazione, paura di essere contagiati o di contagiare, che hanno avuto un impatto significativo sulla propria vita psicologica, incrementando disturbi connessi all’ansia e compromettendo una serena crescita personale. Tali effetti, tuttavia, non sono stati omogenei: mentre alcuni hanno sofferto notevolmente la situazione, altri si sono mostrati resilienti, capaci di rispondere in maniera positiva alle condizioni di avversità. Vanno quindi risvegliate e stimolate le loro risorse interne. La resilienza non è altro che la capacità del soggetto di mantenere un discreto livello di adattamento, anche in condizioni particolarmente sfavorevoli.

Come educatori siamo chiamati a promuovere la “resilienza” per tutelare le fasce giovanili più vulnerabili che frequentano i centri salesiani e abitano il territorio, in modo particolare coloro che vivono sulla propria pelle l’esperienza della migrazione. Sebbene costituisca un elemento caratterizzante la personalità degli individui, la resilienza può essere acquisita o accresciuta mediante forme di accompagnamento educativo e specifici programmi, tramite l’empowerment e il coping, cioè il fronteggiamento.

Tutti gli educatori e i salesiani sono chiamati a sviluppare progetti e attività al fine di promuovere nei giovani capacità di scelta, autodeterminazione e autoregolazione, incentivando particolarmente le competenze sociali e relazionali. Si tratta di incrementare le modalità con cui i ragazzi possano fronteggiare gli eventi stressanti quotidiani e acquisire abilità di regolazione emotiva, mettendo in atto strategie adattive, forme di supporto sociale per contrastare insorgenti disturbi psicologici. 

Questo è possibile quando si rendono disponibili risorse, interne ed esterne, per affrontare eventi negativi. In tal modo la salute mentale ne beneficia ampiamente con la conseguente capacità di prevenire e superare comportamenti a rischio (bullismo, aggressività, consumo di alcool, fallimento scolastico ecc.) e di promuovere condotte “prosociali” (comportamenti civici e di aiuto, inclusione, volontariato ecc.).

Matthew Olusola Akinyemi, SDB

 Psicologo e psicoterapeuta in formazione

PIÙ DI QUARANT’ANNI DI GRAZIA: SALESIANI IN MADAGASCAR

Il Madagascar è un paese dove hanno operato molti missionari salesiani.
Ci sono confratelli del Madagascar che sono andati in missione? Dove operano?

Celebriamo i 40 anni di presenza salesiana nella grande isola: i primi missionari salesiani sono arrivati in Madagascar nel febbraio 1981. Quarant'anni di grazia durante i quali i malgasci hanno potuto conoscere Don Bosco, la sua spiritualità e la sua pedagogia che i giovani malgasci apprezzano molto. Oggi i Salesiani in Madagascar sono più di 150 e le vocazioni indigene stanno conoscendo un certo incremento. Nell'ambito dell'animazione missionaria, la nostra visitatoria dà la sua forza per investire in essa. Per questo sette confratelli malgasci sono andati in missione in diversi Paesi: Cambogia, Zambia, Venezuela, Sri Lanka, Siria, Albania, Medio Oriente. Anche oggi abbiamo confratelli che sentono in loro questa vocazione ad andare in missione al servizio della Chiesa, specialmente per i giovani più poveri del mondo. 

Cos'è l'animazione missionaria in Madagascar? Sono coinvolti gruppi missionari?

La nostra animazione missionaria tocca due ambiti, sia all'interno della nostra comunità religiosa salesiana che nel movimento giovanile salesiano del Madagascar (MSJM). Nelle nostre case salesiane, ogni mese condividiamo il bollettino Cagliero11 per sensibilizzare i confratelli allo spirito missionario. Nelle case di formazione assicuriamo questa animazione per risvegliare nei nostri giovani confratelli la vocazione alla missione. All'interno del Movimento Giovanile Salesiano abbiamo il Volontariato Missionario Salesiano (VOSAMI). È un'esperienza offerta ai giovani che sentono dentro di sé questa vocazione ad essere missionari. È un’attività di Volontariato Missionario che consiste nel portare, condividendo la spiritualità dei giovani, il carisma di Don Bosco nelle diocesi del Madagascar, dove i Salesiani non sono ancora presenti.

Qual è la più grande sfida missionaria per l'attuale visitatoria MDG?

La fede cristiana è presente in Madagascar da più di 150 anni. Eppure, rimane ancora una terra di missione. In molte zone il Vangelo non è ancora ben accolto a causa del predominio di usi e costumi a cui molti sono legati. Abbiamo giovani coraggiosi, ferventi eppure la condizione di povertà è un ostacolo perché realizzino davvero il loro sogno. Anche i confratelli di voti perpetui devono essere incoraggiati ad approfondire questa dimensione missionaria della vita salesiana.