Discepoli missionari
Per tante nuove vocazioni missionarie salesiane in Argentina.
Preghiamo perché ogni battezzato sia coinvolto nell’evangelizzazione, disponibile alla missione, attraverso una testimonianza di vita che
abbia il sapore del Vangelo.
[Intenzione di preghiera di papa Francesco]
Cari confratelli e amici,
Per il discepolo missionario, appassionato di Gesù Cristo, che sperimenta la gioia di annunciare le beatitudini del Regno, l'esperienza della co-munione ecclesiale diventa fondamentale.
Il segreto della bellezza della nostra vita cristiana è che si vive sempre in comunità: nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle comunità di vita consacrata, nelle comunità di base, nei nostri gruppi e movimenti. È la forza della comunità che ci sostiene nella missione, dove condividiamo gioie e dolori. Il dialogo e il discernimento comunitario sono un appren-distato quotidiano.
Oggi più che mai, come discepoli missionari, siamo chiamati, nelle nostre comu-nità, a coltivare l’amabilità, che implica apprezzamento e ris-petto, facilita la ricerca del consenso, apre cammini, cos-truisce ponti e ci abilita ad essere artigiani di pace.
Per mezzo del sacramento del Battesimo, tutti i cristiani fanno parte del popolo di Dio e partecipano alla missione della Chiesa. Il Concilio Vaticano II ha sottolineato in modo particolare che ogni battezzato e tutte le comunità cristiane partecipano al compito missionario della Chiesa di allargare i confini della fede (Ad Gentes, 2, 6).
Pertanto, ogni discepolo e ogni comunità cristiana sono sfidati e invitati ad essere missionari facendo proprio il mandato affidato da Gesù agli Apostoli, di essere suoi "testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra" (Atti 1,8). Così, Papa Francesco ha insistito che per ogni membro battezzato della Chiesa “non diciamo più che siamo ‘discepoli’ e ‘missionari’, ma che siamo sempre ‘discepoli-missionari’” (Evangelii Gaudium, 120).
Come consacrati, la nostra professione religiosa salesiana è un approfondimento unico e fecondo della nostra consacrazione battesimale in vista della nostra particolare missione nella Chiesa. Come salesiani, siamo, ovunque, veri missionari dei giovani e la gioventù è la nostra terra di missione. Viviamo il nostro essere discepoli missionari vivendo lo spirito missionario di Don Bosco. Questo spirito missionario – sintetizzato nel ‘Da mihi animas’ – è il cuore della carità pastorale che si manifesta nel ‘cuore oratoriano’, nel fervore, nello slancio e nella capacità di dialogo interculturale ed interreligioso. È la passione per l’evangelizzazione, soprattutto dei giovani, e la disponibilità ad essere inviati dovunque ci sia bisogno, espressa nel ‘ci vado io’, considerato da Don Alberto Caviglia come il ‘motto salesiano’. Insomma, lo spirito missionario è tipico di ogni salesiano, perché radicato nello stesso carisma salesiano. È questo spirito missionario che ci fa vivere la vita consacrata salesiana “in permanente stato di missione”.
▀ Don Alfred Maravilla, SDB
Consigliere Generale per le Missioni
Don Martín, tu vieni dall’Uruguay, hai lavorato nelle missioni e nel Settore per le Missioni di Roma, ora sei ispettore della Visitatoria dell’Angola composta da salesiani di numerose nazioni. Come ti sembra l’internazionalità crescente della nostra Congregazione?
In Angola, dopo 40 anni, l’internazionalità è diminuita un po’, visto il dono della crescita delle vocazioni angolane. Al momento proveniamo da dieci paesi: un paraguayano, uno spagnolo, un indiano, due togolesi, tre italiani, tre vietnamiti, cinque argentini, cinque uruguayani, sei brasiliani e 117 angolani. La varietà di nazionalità è una grande ricchezza: evidenzia la cattolicità della Congregazione. Vogliamo vivere questa internazionalità anche inviando confratelli angolani in altri contesti culturali: Irlanda, Portogallo, Papua Nova Guinea, Medio Oriente.
Potresti descrivere i giovani angolani d’oggi? Come sono cambiati dal tempo del tuo tirocinio in Angola trent’anni fa?
La situazione socioeconomica e politica è cambiata moltissimo e questo ha influito sulla vita dei giovani. Prima c’era la guerra civile con tutte le sue tragedie, adesso, invece, esiste la possibilità, almeno per molti, di potere studiare anche nell’università. Si è accentuata la migrazione dall’interno del Paese verso le grandi città, la cultura globalizzata con la conseguente crisi di identità è fortemente presente. Ma in tutto questo, il sorriso è lo stesso. Il giovane angolano, in genere, è molto allegro, socievole e aperto ai valori salesiani.
Ci sono molti giovani in Angola che rispondono alla chiamata di Gesù a seguirlo come salesiani, vero?
La risposta vocazionale tra i giovani è molto generosa. Attualmente abbiamo 18 novizi e 20 prenovizi, abbiamo pure une richiesta di 74 adolescenti e giovani per diventare salesiani. Le due parole chiave in questo processo sono: discernimento e accompagnamento. Perciò, è fondamentale fare cammini individualizzati e conoscere le loro famiglie. Dopo che i giovani hanno fatto il loro percorso nei gruppi giovanili, alcuni chiedono di iniziare l’aspirantato. Abbiamo quattro tipi di aspirantato: per i ragazzi tra 15 e 18 anni, per quelli di 19-20 anni, per altri che fanno il loro percorso di discernimento nelle comunità salesiane in missione e, infine, per quelli che continuano il loro percorso di discernimento a casa, accompagnati da un salesiano.
Impronta ecologica nel mondo
▀ Fattori con l’impatto maggiore sul peggioramento della situazione ecologica nel mondo:
Scarichi / Gas Industriali 58% ● Deforestazione 33% ● Serbatoi Drenanti 8%
▀ Paesi con la più grande impronta ecologica (in ettari globali):
CINA 5,010,000,000 ● U.S.A. 2,725,000,000 ● INDIA 1,361,000,000 ● RUSSIA 821,000,000
▀ Paesi con la più piccola impronta ecologica (in ettari globali):
Montserrat 27,400 ● Nauru 29,500 ● Isole Cook 80,200 ● Dominica 161,700 ● Tonga 304,300
PER LA RIFLESSIONE E LA CON-DIVISIONE
▀ Come vivo il mio discepolato missionario come laico o come persona consacrata?