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Cagliero11 e preghiera di dicembre 2017

CAGLIERO11 e INTENZIONE MISSIONARIA SALESIANA - DICEMBRE 2017

Intenzioni preghiera anno 2017 | Scarica il file zip

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DICEMBRE

INTENZIONE MISSIONARIA SALESIANA ALLA LUCE DELL’INTENZIONE DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE

Per i Salesiani anziani e ammalati
Perché continuino a irradiare la gioia della chiamatae siano intercessori di abbondanti grazie del Signore per la missione salesiana.

Fede, speranza e carità sono le virtù della vita cristiana che ci conducono alla ‘piena maturità di Cristo’ (Ef. 4,13). Chi è più avanti nel cammino degli anni ha un tesoro sempre più grande a cui attingere. È una ricchezza che si rinnova tanto più la si dona. Tra generazioni anche di confratelli si può creare una comunione nel bene che sfida tutti i cambi culturali, di linguaggio, di gusti e di mode. Preghiamo perché questo dialogo e incontro tra saggezza ed esperienza da un lato e nuove generazioni dall’altro sia davvero fecondo. .


N. 108 - dicembre 2017 Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane

Le nostre care sorelle, Figlie di Maria Ausiliatrice, hanno appena concluso un anno giubilare missionario: 140º della loro prima Spedizione Missionaria, quella guidata da Suor Angela Vallese e diretta alla prima fondazione americana, in Uruguay. Sono infatti innumerevoli le bellissime pagine di storia missionaria in comune SDB e FMA! Per quanti salesiani missionari ad gentes le FMA sono state delle vere madri e sorelle, che li hanno sostenuti ed incoraggiati in circostanze a volte molto avverse! Pensiamo per esempio alle testimonianze dei missionari nel Ecuador in riferimento alle cure e alle attenzioni della Beata Maria Troncatti. La Madre Yvonne, con motivo di queste celebrazioni giubila ri, ha scritto nella sua Lettera n. 972, interpellando le FMA sulla loro disponibilità missionaria: “Care sorelle: perché non ora? Ci manca forse la fiducia, siamo troppo coinvolte nelle nostre urgenze pur reali, si è ridotto il nostro sguardo universale coltivato a Mornese?” Le stesse domande – tradotte e contestualizzate – e li stessi richiami, potrebbero essere indirizzati oggi tout-court anche a noi, SDB! Si, un po’ meno di calcoli – il che non significa rinunciare ad una adeguata ed aggiornata riflessione – e forse un po’ più di generosa audacia. Sembrerebbe sia quello che ci manca ancora. Aiutiamoci a vicenda! Grazie e coraggio! D. Guillermo Basanes, SDB Consigliere per le missioni

“La Chiesa non è per nulla straniera presso nessun popolo”

P apa Francesco ci regala un altro evento missionario: ha dichiarato il mese di ottobre 2019 come “Mese Missiona rio Straordinario”, ricordando il centenario della enciclica missionaria “Maximum Illud” di Benedetto XV. Condividiamo alcuni stralci della sua lettera del 22 ottobre 2017: “Il motivo, di questo mese missionario, è risvegliare la consapevolezza della missio ad gentes e di riprendere con nuo vo slancio la trasformazione missionaria della vita della pastorale. Quest’iniziativa desidera che tutti i fedeli abbiano veramente a cuore l’annuncio del Vangelo e la conversione delle loro comunità in realtà missionarie ed evangelizzatri ci; affinché si accresca l’amore per la missione, che è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo”. Bento XV avvertì la necessità di riqualificare evangelicamente la missione nel mondo, perché fosse purificata da qual siasi incrostazione coloniale e si tenesse lontana da quelle mire nazionalistiche ed espansionistiche che tanti disastri avevano causato. «La Chiesa di Dio è universale, per nulla straniera presso nessun popolo», scrisse, esortando anche a rifiutare qualsiasi forma di interesse, in quanto solo l’annuncio e la carità del Signore Gesù, diffusi con la santità della vita e con le buone opere, sono la ragione della missione. Benedetto XV diede così speciale impulso alla missio ad gen tes, adoperandosi, con lo strumentario concettuale e comunicativo in uso all’epoca, per risvegliare, in particolare presso il clero, la consapevolezza del dovere missionario. […] L’attività missionaria “rappresenta, ancor oggi, la massi ma sfida per la Chiesa” e “la causa missionaria deve essere la prima”. Che cosa succederebbe se prendessimo realmen te sul serio queste parole? Semplicemente riconosceremmo che l’azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa» […] «Ha un significato programmatico e dalle conseguenze importanti. […] Costituiamoci in tutte le regioni della terra in un “stato permanente di missione”» […] La Lettera apostolica Maxi mum illud aveva esortato, con spirito profetico e franchezza evangelica, a uscire dai confini delle nazioni, per testimoniare la volontà salvifica di Dio attraverso la missione universale della Chiesa. L’approssimarsi del suo centenario sia di stimolo a superare la tentazione ricorrente che si nasconde dietro ad ogni introversione ec clesiale, ad ogni chiusura autoreferenziale nei propri confini sicuri, ad ogni forma di pessimismo pastorale, ad ogni sterile nostalgia del passato, per aprirci invece alla novità gioiosa del Vangelo. Anche in questi nostri tempi, dilaniati dalle trage die della guerra e insidiati dalla triste volontà di accentuare le differenze e fomen tare gli scontri, la Buona Notizia che in Gesù il perdono vince il peccato, la vita sconfigge la morte e l’amore vince il timore sia portata a tutti con rinnovato ardore e infonda fiducia e speranza”.

A tutti e a ciascuno, i nostri migliori auguri di Buone Feste. La Redazione di “Cagliero 11”

La mia vita missionaria e’ un dono di dio

Sono un salesiano originario della Provincia dell´Africa Centrale (AFC) in Congo. Quando ero studente alla scuola salesiana avevo letto la storia dei primi missionari salesiani in Congo. Le loro testimonianze missionarie mi hanno attirato molto perché hanno contribuito all’Evangelizzazione e alla vita sociale del mio popolo. Mi sono sentito ispirato e ho cominciato a discernere personalmente la vocazione missionaria. Ho scoperto in me la chiamata alla vita salesiana e, durante il mio noviziato, ho espresso il mio desiderio di essere missionario ad gentes, ad vitam. Dopo essere stato accompa- gnato dalla mia guida spirituale durante i miei tre anni di filosofia, ho scritto al Rettor Maggiore per esprimere la mia disponibilità per la missione. Il tema missionario di quest´anno è diventato la mia preghiera quotidiana: "Signore, manda me". Ringrazio il Signore per avermi chiamato alla 146° spedizione missionaria (2015) e di essere missionario in Sri Lanka. La Repubblica Democratica del Congo è un Paese vasto e la presenza salesiana non è ovunque; molti altri luoghi del Paese hanno ancora bisogno dei missionari salesiani ad intra. Così nasce la domanda “perché, dunque, diventare un missionario straniero?”. La Congregazione salesiana è missionaria e offre la possibilità di essere missionario nel proprio Paese o all´estero, perché apparteniamo a un grande mondo salesiano. Ho sentito la gioia di condividere la mia vita cristiana e salesiana con gli altri, ovunque il Signore mi avrebbe inviato. Come missionario in Sri Lanka ho fatto il tirocinio nella comunità dei confratelli studenti di filosofia. Sento una grande gioia, ogni volta che andiamo a incontrare, la domenica, i giovani nella nostra cappella, in un villaggio quasi completamente buddhista. Che bello vedere i genitori buddhisti accompagnare i loro figli all´oratorio. Educhiamo i bambini e i giovani in una maniera salesiana e insegniamo un po´ di Inglese. Sono felice di darmi a questo apostolato missionario e mi sento ben accolto; gli abitanti dello Sri Lanka sono noti per il loro sorriso autentico: è davvero un oratorio della gioia, nonostante la loro povertà materiale. Vengo da una cultura molto diversa da questa: il cibo quoti diano a base di riso e di peperoncino; diverse lingue locali; piedi nudi in chiesa (tempio, casa), ... sono piccole sfide che supererò gradualmente per l´apprendimento e l´apprezzamen to di questa nuova cultura. Il corso missionario a Roma ci ha preparato alla pazienza quando sperimentiamo uno "shock culturale". La preghiera mi aiuta a superare alcune sfide personali. Ai giovani salesiani che hanno intenzione di diventare missionari ad gentes mi sento di dire che dobbiamo sempre ricordare che la vocazione missionaria è un dono di Dio che vuole che noi continuiamo la sua missione in tutto il mondo. Quando ci sentiamo chiamati alla vita missionaria, diamo una risposta immediata e positiva, perché è l´iniziativa che Dio ci invia. Faustin BAHATI sdb Missionario congolese in Sri Lanka

Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
Il Venerabile Attilio Giordani (1913-1972), laico, sposo e padre di famiglia, lavorò con entusiasmo cristiano per tanti anni nell’Oratorio salesiano “Sant’Agostino” di Milano e poi, con straordinario spirito apostolico, si spinse fino al Brasile. Nelle lettere scritte durante la guerra, nel 1942, alla fidanzata Noemi, che diventerà sua sposa, in forma scherzosa scrive: “Signorina, dalla nostra casa dobbiamo far sparire la musoneria e di conseguenza far regnare l´allegria. Signorina, vi voglio allegra; io, grazie a Dio, malgra do i soliti acciacchi e la tarda età con tutti i pensieri inerenti, sono abbastanza allegro… è mio fermo proposito, e vi invito pregare perché ciò sia sempre, di lavorare solo per la gloria di Dio e non per terzi fini. Signorina, vi confesso che sogno una famigliola, ove la integra pace cristiana e il sorriso innocente dei bimbi (se il Signore concederà sì grande grazia) non venga turbato da nube alcuna”.

Intenzione Missionaria Salesiana
Per i Salesiani anziani e ammalati
Perché continuino a irradiare la gioia della chiamatae siano intercessori di abbondanti grazie del Signore per la missione salesiana.

Fede, speranza e carità sono le virtù della vita cristiana che ci conducono alla ‘piena maturità di Cristo’ (Ef. 4,13). Chi è più avanti nel cammino degli anni ha un tesoro sempre più grande a cui attingere. È una ricchezza che si rinnova tanto più la si dona. Tra generazioni anche di confratelli si può creare una comunione nel bene che sfida tutti i cambi culturali, di linguaggio, di gusti e di mode. Preghiamo perché questo dialogo e incontro tra saggezza ed esperienza da un lato e nuove generazioni dall’altro sia davvero fecondo.