GLI ALTRI SIAMO NOI
di G. Bigazzi, G - U. Tozzi
Non sono stato mai più solo di così
e’ notte ma vorrei che fosse presto lunedì
con gli altri insieme a me per fare la città
con gli altri chiusi in se
che si aprono al sole come fiori quando si
risvegliano si rivestono quando escono,
partono, arrivano ci somigliano angeli
avvoltoi come specchi gli occhi nei volti
perché gli altri siamo noi..
I muri vanno giù al soffio di un’idea
Allah come Gesù in chiesa o dentro
una moschea e gli altri siamo noi
ma qui sulla stessa via vigliaccamente eroi
lasciamo indietro i pezzi di altri nodi
che ci aspettano e si chiedono
perché nascono e subito muoiono
forse rondini foglie d’Africa
ci sorridono di malinconia
e tutti vittime e carnefici
tanto prima o poi gli altri siamo noi.
Quando cantano, quando piangono
gli altri siamo noi.
In questo mondo gli altri siamo noi
siamo noi siamo noi.
Quando nascono, quando muoiono
gli altri siamo noi.
Gli altri siamo noi, siamo noi siamo noi.
Noi che stiamo in comodi deserti
di appartamenti e di tranquillità
lontani dagli altri
ma tanto prima o poi gli altri siamo noi.
oh oh oh...
in questo mondo piccolo oramai
gli altri siamo noi.
si gli altri siamo noi
fra gli indios e gli indù
ragazzi in farmacie
che ormai non ce la fanno più
famiglie di operai licenziati dai robot
e zingari dell’est in riserve di periferia
siamo tutti vittime e carnefici
tanto prima o poi gli altri siamo noi.
l’Amazzonia
il Sudafrica
gli altri siamo noi.
in questo mondo gli altri siamo noi
siamo noi siamo noi.
Quando sparano, quando sperano,
gli altri siamo noi
in questo mondo piccolo oramai
siano noi siamo noi, gli altri siamo noi,
gli altri siamo noi
in questo mondo gli altri siamo noi
gli altri siamo noi.
La canzone - Gli altri siamo noi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
“Ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa”. Mt 25,35 . . . . . 3
Lettera del Rettor Maggiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
Lettera del Consigliere per le Missioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Giornata Missionaria Salesiana - “Una tradizione che continua” . . . . . . . 8
Migrazione - un fenomeno mondiale in crescita . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
La caritá di Cristo verso i migranti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Progetto Europa dei Salesiani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Europa - Opere salesiane per i migranti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Attenzione ai migranti nelle società multiculturali d’Europa . . . . . . . . . 18
• Italia -Palermo - Una casa per i popoli del mondo video 2 . . . . . . . . . . 19
• Spagna - Comunità ispettoria di León accompagna i migranti video 3 . . . . 20
• Italia - Valdocco - Accoglienza dei migranti a Torino video 4 . . . . . . . 21
• Francia - C’è lievito ad Argenteuil) video 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
• Germania - Helenenberg cantiere di futuro video 6 . . . . . . . . . . . . 23
• Svezia - La Missione Cattolica Polacca di Stoccolma video 7 . . . . . . . 24
Impegno salesiano per i ‘Migrantes’ nel mondo . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Vivere con i migranti - paura o bellissima esperienza? . . . . . . . . . . . . 28
Testimonianza di un giovane salesiano da un Oratorio in Europa . . . . . . . . 29
Sussidi didattici disponibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
Preghiamo il Rosario missionario per i migranti in tutto il mondo . . . . . . . . 31
Preghiera per i migranti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Il poster della Giornata Missionaria Salesiana è stato realizzato dalla ONG missionaria di Po-
lonia - Cracovia ‘Salezjanski Wolontariat Misyjny’ (Salesian Missionary Voluntary Service)
MŁODZI SWIATU (YOUTH FOR THE WORLD). Due i piani d’immagine: il fondo, dove una ra-
gazza appoggiata ai bagagli medita sul suo viaggio, e vari quadri che, come finestre, raccon-
tano alcuni aspetti del fenomeno delle migrazioni e degli ambiti dell’educazione e
dell’evangelizzazione in cui i salesiani operano quotidianamente.
Lo slogan, “Gli altri siamo noi”, è il titolo di una canzone italiana del 1991. Scritta all’indo-
mani del crollo del muro di Berlino, racconta le ondate migratorie, la solitudine delle persone
e l’analisi di una realtà che si consolidò in tutto il mondo durante quegli anni. La canzone dice
anche che non ci si può disinteressare degli altri, non si può guardare il mondo dall’alto delle
proprie sicurezze, perché le vite di tutti sono collegate tra loro (foto nel riquadro centrale).
“La carità di Cristo verso i migranti”, ispirandosi a san Paolo (2 Cor 5,14), è il titolo dell’Istru-
zione del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti del 2004, documento
che resta punto di riferimento per l’azione pastorale dei Salesiani di Don Bosco
3
“Ero forestiero e mi avete ospitato
nella vostra casa” Mt 25,35GMS 2014 4
Lettera del Rettor Maggiore
Roma, 19 Maggio 2013, Solennità della Pentecoste
Carissimi confratelli
e amici delle missioni salesiane,
vi saluto nel giorno della Solennità di Pente-
coste che, in questo Anno della Fede, ci spro-
na a riscoprire la bellezza del credere e un rin-
novato entusiasmo per comunicare ad altri il
dono assai prezioso della fede e portare i gio-
vani a Gesù Cristo, specialmente quelli che
non sono stati ancora evangelizzati.
Questa è la 27° volta che il Rettor Mag-
giore propone alla Congregazione un tema
missionario, che serva a far conoscere l’im-
pegno generoso di tanti confratelli e, al con-
tempo, a promuovere la crescita e formazio-
ne personale e comunitaria nella dimensione
missionaria.
Nel 2014 la nostra attenzione si rivolge al
continente europeo, in particolare alla realtà
dei migranti. Il tema - “Gli altri siamo noi!
L’attenzione ai migranti e la missione sale-
siana in Europa” – fa parte del programma
del Progetto Europa.
Vi propongo dunque alcune motivazioni
di fondo per la Giornata Missionaria Salesia-
na, che in molte ispettorie ha già preso il suo
posto nella programmazione annuale educa-
tivo – pastorale.
1. VISIBILIZZARE UN TEMA
CARISMATICO GENERATORE
Nel terzo anno di preparazione al Bicen-
tenario della nascita di Don Bosco siamo in-
vitati ad approfondire e fare nostra la sua spi-
ritualità. Certamente il suo mondo interiore
fu arricchito dalla realtà della migrazione che
sperimentò a livello personale, quando per
varie circostanze fu costretto a lasciare la
propria casa dei Becchi e migrare alla ricerca
di un luogo dove poter continuare più sere-
namente il suo sviluppo umano, e a livello pa-
storale quando cominciò a dedicarsi ai suoi
ragazzi, la maggioranza dei quali erano mi-
granti provenienti dalle valli vicino a Torino.
L’attenzione a questa realtà sociale si allargò
con l’apertura alle missioni; inviando in Ar-
gentina i suoi primi missionari Don Bosco in-
dicò loro tra le priorità la cura degli emigranti
italiani a Buenos Aires.
Nell’anno 2011 la Commissione per il Pro-
getto Europa è tornata a mettere in primo
piano il nostro impegno per i migranti come
un tema generatore per la rivitalizzazione del
carisma salesiano nel vecchio continente. Di-
fatti, da vari anni la missione salesiana ci
spinge ad aprirci ai giovani e alle famiglie di
altre provenienze, culture e religioni presenti
sul territorio dove operiamo.
Il tema suggerito dalla GMS 2014 vuole
aiutarci a ravvivare la nostra missionarietà e
diventare più sensibili ad uno dei grandi segni
del nostro tempo: il fenomeno della migra-
zione.
2. PERCEPIRE I MIGRANTI COME
RISORSA PER LA RIVITALIZZAZIONE
DELLA CHIESA IN EUROPA
Il tema della GMS 2014 ci aiuta a guardare
i migranti non solo come destinatari bisogno-
si del nostro aiuto, ma anche come una risor-
sa importante per la rivitalizzazione delle
Chiese particolari in Europa. La mobilità può
diventare un’opportunità preziosa per entra-
re in contatto con altre culture ed aprire le co-
munità monoculturali alla cattolicità della
Chiesa universale.
Siamo invitati a renderci conto delle nu-
merose vocazioni consacrate, sacerdotali e
laicali che caratterizzano le diverse comunità
migranti presenti nei paesi europei. In moltiGMS 2014 5
di essi più del 15% del clero non è più autoc-
tono. Lo stesso futuro della Chiesa in Europa
è condizionato dall’accettazione e integrazio-
ne degli immigrati. Su questa linea la presen-
za degli 80 missionari salesiani ‘extracomu-
nitari’ in 12 paesi europei è un segno ispira-
tore ed un catalizzatore dei processi intercul-
turali.
3. AIUTARE AD ACCOGLIERE
I MIGRANTI NEI NOSTRI AMBIENTI
OVUNqUE LAVORIAMO
Uno dei modi concreti per esprimere il
cuore pastorale di Don Bosco è aprirsi al
mondo della migrazione, ormai presente in
quasi tutti i paesi del mondo. Le esperienze
attive in Europa possono ispirare nuove ini-
ziative nelle grandi città degli altri continenti
come, per esempio, negli Stati Uniti con la
migrazione degli ispanici ed asiatici, o in
Africa con la migrazione interna e con i milioni
di cinesi.
Nei paesi islamici o in Asia, spesso, gli im-
migrati costituiscono la maggioranza della
comunità cattolica. Dapertutto le comunità
dei migranti cristiani aiutano a rivitalizzare la
Chiesa: sia nel mondo secolarizzato dell’Eu-
ropa, sia tra le grandi religioni dell’Asia. I flussi
migratori sono un fenomeno ormai presente
in tutte le otto Regioni salesiane e ci chia-
mano ad aprire i nostri cuori a tutti i migranti,
specialmente i giovani, bisognosi d’essere ac-
colti ed accompagnati nel loro inserimento
nella nuova cultura dove arrivano. Per questo
è giusto iniziare a pensare a una formazione
che prepari ad essere educatori e evangeliz-
zatori in contesti sempre più interculturali.
Credo che questo non sia un aspetto margi-
nale, ma una chiamata di Dio da accogliere
con serietà.
Carissimi confratelli e amici, la solennità
della Pentecoste che celebriamo torna a
riempire i nostri polmoni dello Spirito Santo
e ci abilita ad accettare la sfida di uscire da
noi stessi ed accogliere l’altro, riattualizzan-
do così l’ispirazione originaria di Don Bosco,
attento ai giovani migranti di Torino e dell’Ar-
gentina. Ringrazio fin da ora per le risposte
concrete che darete all’invito dell’Apostolo:
«La caritá di Cristo ci spinge!» (cfr. 2 Cor 5,14)
...verso i migranti!
Affido questa Giornata Missionaria Sale-
siana 2014, tutti e ciascuno di voi, alla guida
e cura materna di Maria Immacolata Ausilia-
trice.
Con affetto, in Don Bosco
Don Pascual Chávez Villanueva
Rettor MaggioreLettera del
Consigliere per le Missioni
Roma, 19 Maggio 2013, Solennità della Pentecoste
Carissimi confratelli,
un saluto di gioia nell’Anno della Fede, un
saluto particolare ai Salesiani che condivi-
dono l’esperienza del Gesù Risorto in mez-
zo ai giovani delle diverse culture e religioni
nei vari continenti. La radicale testimonian-
za di lasciare la propria patria o cultura per
la causa del Vangelo e dei giovani è la mi-
glior immagine di Don Bosco oggi. La So-
lennità di Pentecoste è per ciascuno un in-
vito a crescere come discepoli e missionari
di Cristo!
Scrivo per commentare il tema della 27°
Giornata Missionaria Salesiana (GMS) del
2014: “Gli altri siamo noi! L’attenzione ai
migranti e la missione salesiana in Euro-
pa” e per presentare i materiali che l’ac-
compagnano; sono il frutto del cammino
fatto con il Progetto Europa dalle 29 ispet-
torie europee negli ultimi 6 anni.
Prima di proseguire voglio ricorda-
re che i primi destinatari della Gior-
nata Missionaria Salesiana siamo
noi stessi, Salesiani di Don Bosco
poiché lo scopo principale di quan-
to si propone è di ravvivare lo spi-
rito missionario di ogni confratel-
lo. Siamo invitati a fare nostra la
convinzione di Madre Teresa di
Calcutta: “La prima povertà dei
popoli è di non conoscere Cristo!”.
Vi presento i tre obiettivi specifici
per la Giornata Missionaria Sale-
siana 2014:
GMS 2014 6
1. FAR CONOSCERE LE DINAMICHE
DELLE ESPERIENZE SALESIANE
CON I MIGRANTI
Molte ispettorie del vecchio continente stan-
no attivando, come nuove frontiere del-
l’azione pastorale, creative e coraggiose ini-
ziative per i giovani migranti e loro famiglie.
L’azione pastorale in Europa, caratterizzata
dalla presenza di 30 milioni dei migranti eu-
ropei o extracomunitari e di 10 milioni di
Rom – Zingari, richiede una particolare
conoscenza e formazione interculturale. Il
Card. Hamao, Presidente del Pontificio
Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli
Itineranti dal 1998 al 2006, così esortava:
“Ci sono molti motivi che esigono una sempre
più profonda integrazione della cura specifica
dei migranti nella pastorale ordinaria...”
(Erga migrantes, n.89).GMS 2014 7
Per noi, in Europa, l’impegno per i migranti
sta diventando una dimensione trasversale
della missione salesiana. Le sei esperienze
che la GMS 2014 propone, presentate con i
video e nel sussidio, raccontano come - dal-
la Spagna alla Svezia, dai giovani rifugiati
fino alle parrocchie multinazionali delle
grandi città – questa realtà stia crescendo
nelle nostre opere. Si stanno sviluppando,
inoltre, le esperienze profetiche di nuove
comunità internazionali.
2. FAR CONOSCERE IL CAMMINO
DEL PROGETTO EUROPA
Non é facile comunicare lo sviluppo del Pro-
getto Europa alla Famiglia Salesiana e alle
altre Ispettorie.
L’attenzione salesiana per i migranti, che in
molte opere ordinarie si realizza in maniera
trasversale, dà visibilità ai tre nuclei del Pro-
getto Europa in forma chiara, breve e so-
stanziale: la rivitalizzazione endogena (che
nasce da dentro) del carisma salesiano; la
risignificazione delle presenze iniziando an-
che alcune opere nuove, e l’invio e accetta-
zione dei nuovi missionari in Europa.
Ritornare a Don Bosco e ai giovani poveri
in Europa oggi vuol dire ‘riscoprire’ il mon-
do della migrazione. È un’opportunità che
risveglia le migliori energie apostoliche e fa
vedere i cammini della nuova evangelizza-
zione in Europa.
3. CREARE UNA CULTURA
D’ACCOGLIENZA
‘GLI ALTRI SIAMO NOI’
“Attenzione ai migranti e missione salesiana
nelle società multiculturali d’Europa” (LAS
Roma, 2012, p. 330) è un volume curato da
don Vito Orlando e presenta i risultati di una
ricerca che ha visto impegnate le 29 ispet-
torie d’Europa. Un tesoro disponibile per
tutti.
Da questo studio emergono alcune indica-
zioni concrete soprattutto per la formazio-
ne continua dei Salesiani all’interculturalitá
nell’educazione e all’incontro interreligioso
per il primo annuncio di Gesú Cristo. Il Bea-
to Giovanni Paolo II ci invita a che ‘Ciascuno
si deve adoperare per la crescita di una ma-
tura cultura dell’accoglienza...’ (Ecclesia in
Europa,101).
Siamo chiamati a confrontarci con lo zelo e
la costanza di tante comunità cristiane
d’Europa che accolgono, accompagnano
ed anche difendono i diritti umani delle va-
rie comunitá migratorie. Tante buone pra-
tiche nel campo della migrazione sono ini-
ziate grazie ad alcuni salesiani entusiasti;
successivamente tutta la comunità ispetto-
riale si è impegnata in modo sistemico nelle
opere ordinarie per il bene dei migranti.
A differenza degli altri anni, per la GMS
2014 non si suggerisce nessun progetto co-
mune verso il quale devolvere la solidarietà
missionaria. Le ispettorie sono invitate ad
appoggiare e sostenere un progetto a be-
neficio dei migranti nelle proprie opere o
nel proprio paese!
Prima di concludere vorrei ringraziare tutti
i confratelli delle ispettorie europee impe-
gnati nella missione per e con i migranti che
ci hanno aiutato nella preparazione dei ma-
teriali. In modo particolare ringrazio le 7
ispettorie di Francia-Belgio, Germania, Ita-
lia - Piemonte e Sicilia, Polonia Cracovia e
Piła e Spagna-Leon.
Come ogni anno un grazie speciale va al-
l’équipe del Dicastero per la Comunicazione
Sociale e a Missioni Don Bosco Media di To-
rino.
Ancora un caro saluto a voi. Imploriamo
l’Aiuto di Maria Madre ed Ausiliatrice per
tutti i Salesiani, collaboratori laici e giovani,
affinché camminano insieme verso Gesù
Cristo!
D. Václav Klement
Consigliere per le missioniGiornata Missionaria Salesiana
“Una tradizione che continua”
GMS 2014 8
CHE COSA SIGNIFICA?
Un tema missionario è stato proposto a tutta la
Congregazione, a partire dal 1988. Tutte le co-
munità salesiane possono conoscere una realtà
missionaria, ogni anno di un specifico continen-
te.
È un momento forte nell’Animazione Missiona-
ria nelle Comunità salesiane ispettoriali o locali,
nei Gruppi giovanili, nella Famiglia salesiana.
Non si tratta di un evento isolato, ma piuttosto
di un’opportunità per coinvolgere le comunità
SDB e le comunità educative – pastorali (CEP)
nelle dinamiche della Chiesa universale, raffor-
zando una cultura missionaria.
PERCHè?
Per dare un impulso all’Animazione Missionaria
offrendo una proposta che diventi progetto an-
nuale concreto. Per aiutare tutta la Famiglia Sa-
lesiana a conoscere l’impegno missionario della
Congregazione, aprire gli occhi alle nuove realtà
missionarie, superare ogni tentazione di chiu-
dersi dentro il proprio territorio o contesto e ri-
cordarsi del respiro universale del carisma sale-
siano. “Le attività di animazione missionaria van-
no sempre orientate ai loro specifici fini: informare
e formare il popolo di Dio alla missione universale
della Chiesa, far nascere vocazioni missionarie ad
gentes, suscitare cooperazione all’evangelizzazio-
ne” (Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio, 83).
qUANDO?
Non c’è una data fissa per la GMS al livello mon-
diale. Ciascuna Ispettoria sceglie una data o pe-
riodo, che si adatta di più al proprio ritmo e ca-
lendario. Alcune date tradizionali nelle ispettorie
(vicino alla Festa di Don Bosco di Gennaio, o al
compleanno di Don Bosco in Agosto, Quaresi-
ma, Festa dei Santi Martiri Missionari, Luigi Ver-
siglia e Callisto Caravario – 25 Febbraio; mese di
Maggio; Mese missionario di Ottobre oppure 11
Novembre). Anzitutto è importante offrire un
itinerario educativo - pastorale di alcune setti-
mane - di cui la Giornata Missionaria Salesiana
costituisce il punto culminante. La GMS è
l’espressione di uno spirito missionario di tutta
la Comunita’ Educativo-Pastorale, tenuto vivo
tutto l’anno con diverse iniziative.
COME VIENE ANIMATA?
A partire da un raduno dei Direttori, dove il De-
legato di Animazione missionaria spiega l’obiet-
tivo e distribuisce gli strumenti disponibili per la
GMS nell’Ispettoria (web ispettoriale oppure un
link al www.sdb.org – GMS). Così tutte le comu-
nità SDB sono i primi destinatari delle dinamiche
di GMS.
Concentrando ogni anno l’attenzione su un Con-
tinente ed un aspetto concreto della cultura mis-
sionaria; pregando per i missionari presentati
nella GMS e raccogliendo sostegni concreti per
alcuni progetti presentati nei sussidi della GMS.
La GMS dovrebbe essere un giorno di festa, ca-
pace di far respirare la missione.GMS 2014 9
CHI CELEBRA?
Il primo destinatario è la comunità salesiana
SDB. Poi, nelle Ispettorie, ci sono varie modalità
di organizzazione secondo gli ambienti della
missione salesiana: (scuole, centri di formazione
professionale, parrocchie, gruppi giovanili spe-
cialmente gruppi o volontariato missiona-
rio); è della Famiglia Salesiana: (Salesiani
Cooperatori, Exallievi, Gruppi ADMA etc.).
qUALI MEZZI?
Dal Dicastero per le Missioni viene offer-
to, a tutte le comunità salesiane del ma-
teriale già nel Giugno dell’anno preceden-
te: un manifesto, un sussidio stampato,
un DVD con filmati sul tema, una DVD con
il materiale didattico e audiovisivo in varie
lingue; lungo l’anno anche altro materiale
digitale, scaricabile dal www.sdb.org.
(GMS 2014) e le video disponibili anche in
Youtube.Per altre copie dei materiali
basta rivolgersi al Dicastero per le mis-
sioni, Roma - (cagliero11@gmail.com).
L’IMPORTANZA DELLA PREGHIERA
PER LE MISSIONI
Tutti i membri della Comunitaà Educati-
vo-Pastorale vivono l’ansia missionaria
della loro fede offrendo la loro collabora-
zione all’attività missionaria della Congre-
gazione con la preghiera, accompagnata
dai sacrifici per i missionari salesiani e per
le vocazioni missionarie salesiane soprat-
tutto ogni 11 del mese. Ogni anno una
preghiera viena composta a secondo del
tema della GMS ed ogni mese una Inten-
zione Missionaria Salesiana viene propo-
sta proprio per sottolineare l’importanza
di questa dimensione spirituale dell’attivi-
tà missionaria.
LA VERIFICA
La verifica dopo la GMS è importante
GMS Una tradizione che continua 1988 - 2015
Anno Tema - Focus
1988 Guinea – Conakry: Il sogno continua
1989 Zambia: Progetto Lufubu
1990 Timor Leste – Venilale: Giovani evangelizzatori
1991 Paraguay: Ragazzi della strada
1992 Peru-Valle Sagrado Incas: Cristo vive sui sentieri
degli Inca
1993 Togo-Kara: Don Bosco e l’Africa – un sogno che si
fa realtà
1994 Cambogia-Phnom Penh: Missionari costruttori di
pace
1995 India – Gujarat: In dialogo per condividere la fede
1996 Russia – Yakutsk: Luci di speranza in Siberia
1997 Madagascar: Ragazzo te lo dico, alzati
1998 Brasile: Yanomami: Vita nuova in Cristo
1999 Giappone: Il difficile annuncio di Cristo in Giappone
2000 Angola: Vangelo seme di riconciliazione
2001 Papua New Guinea: Camminando coi giovani
2002 Missionari tra i giovani rifugiati
2003 L’impegno per la promozione umana nella missio-
ne evangelizzatrice
2004 India – Arunachal Pradesh: Il risveglio di un Popolo
2005 Mongolia: Una nuova frontiera missionaria
2006 Sudan: La missione salesiana in Sudan
2007 Sudan: La missione salesiana in Sudan
2008 HIV/AIDS: Risposta dei salesiani - educare per la vita
2009 Animaz. missionaria – Tieni viva la tua fiamma mis-
sionaria
2010 Europa: I salesiani di Don Bosco camminano con i
Rom - Sinti
2011 America: Volontari per proclamare il Vangelo
2012 Asia: Raccontare Gesù (Telling the story of Jesus)
2013 Africa: Cammino di fede
2014 Europa: Gli altri siamo noi - Attenzione salesiana ai
migranti
2015 Vocazione - Formazione salesiana missionaria
quanto la preparazione e la celebrazione. È da
considerare come la GMS ha potuto favorire una
cultura missionaria nella comunità locale o
ispettoriale tramite il tema proposto dell’anno
tenendo presente i suggerimenti correttivi per
il futuro.GMS 2014
MIGRAZIONE -
Un fenomeno mondiale crescita
“Milioni di persone sono coinvolte nel fenomeno delle migrazioni; ma esse non sono numeri!
Sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace”
Discorso di Papa Benedetto XVI Angelus del 15 gennaio, Giornata mondiale delle migrazioni 2012
“Migranti non sono numeri” - Le stime globali e tendenze
214 milioni Stima del numero di migranti internazionali in tutto il mondo.
Il numero totale dei migranti internazionali è aumentato negli ultimi 10 anni, da 150
milioni a 214 milioni persone oggi.
3,1% Percentuale di popolazione mondiale di migranti.
5° Migranti costituirebbero il quinto paese più popoloso del mondo.
La migrazione è più ampiamente distribuita su più paesi. Oggi i primi 10 paesi di desti-
nazione ricevono una quota più piccola di tutti i migranti che nel 2000.
49% Percentuale donne migranti in tutto il mondo.
440 Milliardi dollari US - le rimesse inviate dai migranti stimate nel 2010.
Le rimesse sono aumentate in modo esponenziale: da USD 132 miliardi nel 2000 a una
stima di 440 miliardi dollari nel 2010. L’importo effettivo, compresi i flussi non registrati
attraverso canali formali e informali, si crede possa essere significativamente più
grande. Nel 2010, i primi paesi destinatari delle rimesse registrate sono state l’India, la
Cina, il Messico, le Filippine, e Francia.
27,5 milioni Sfollati interni in tutto il mondo nel 2010, Numeri di sfollati sono cresciuti da 21 mi-
lioni nel 2000-27.500.000 alla fine del 2010.
15,4 milioni Rifugiati nel mondo di oggi (800.000 fuggono dal loro paese ogni anno!).
37% Percentuale della migrazione mondiale che si sposta dal Sud al Nord globale (80
millioni, per esempio dalla Turchia in Germania). Dal numero totale dei migranti nel
mondo 14% si sposta dal Nord al Nord, 45% si sposta dal Sud al Sud (97 millioni, per
esempio dal Sud Sudan in Uganda), 4% si sposta dal Nord al Sud globale.
Fonti: IOM (International Organization for Migration-UN, UNHCR, Caritas Internationalis
Acculturazione
Apolide (Stateless)
Assimilazione
Immigrato
Immigrazione
Immigrazione irregolare
Libertà di movimento
Migrante documentato
Migrante economico
Migranti qualificati
Migrazione facilitata
Migrazioni forzate
Migrazione interna
Migrazione per lavoro
Migrante
Migrazione
Naturalizzazione
Rifugiati
Rimpatrio
Sfollato
Tratta di persone
Xenofobia
Glossario sulla migrazione
10GMS 2014
MAPPA DELLE MIGRAZIONI EUROPEE
“PERCENTUALE DELLE RELIGIONI TRA I MIGRANTI IN EUROPA”
11GMS 2014
Papa Paolo VI istituì la “Pontificia Commissio-
ne de Spirituali Migratorum atque Itineran-
tium Cura”, con il compito di provvedere allo
studio e alla applicazione della pastorale per
“la gente in movimento”: migranti, esuli, ri-
fugiati, profughi, pescatori e marittimi, ae-
reo naviganti, addetti ai trasporti stradali,
nomadi, circensi, luna parchisti, pellegrini e
turisti. Ed altresí per tutti quei gruppi di per-
sone che, a diverso titolo, sono coinvolte nel
fenomeno della mobilità umana, come gli
studenti all’estero, gli operatori e i tecnici i
quali, per grandi lavori o ricerche scientifiche
a livello internazionale, debbono trasferirsi
da un Paese all’altro.
Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i
Migranti e gli Itineranti è “uno strumento
nelle mani del Papa” (Pastor Bonus, Proe-
mio, n. 7) e “rivolge la sollecitudine pastorale
della Chiesa alle particolari necessità di coloro
che sono stati costretti ad abbandonare la
propria patria, o non ne hanno affatto; pari-
menti procura di seguire con la dovuta atten-
zione le questioni attinenti a questa materia”
(Pastor Bonus, art. 149).
Cristo verso i mi-
granti) proclamata
dal Presidente del
Pontificio consiglio
Cardinale Stephen
Fumio Hamao nel
2004. L’Istruzione
presenta in quattro
parti le Linee principali dell’impegno eccle-
siale per-tra-con i migranti: Le migrazioni co-
me segno dei tempi e sollecitudine della
Chiesa, Migranti e pastorale dell’accoglien-
za, Operatori di una pastorale di comunione,
Strutture di pastorale missionaria, Universa-
litá della Missione.
Nella Chiesa cattolica ci sono alcuni gruppi
specializzati per la missione dei migrantes,
come la Congregazione dei Missionari di San
Carlo Borromeo- Scalabriniani, fondata nel
1887(http://www.scalabrini.org; 700 consa-
crati) Alcune Congregazioni religiose hanno
istituito le fondazioni focalizzate sulla mis-
sione per i rifugiati - Jesuit Refugee Services
(http://www.jrs.net;
operante dall’anno 1980, lavora in 50 paesi
per 700.000 persone).
Anche la presenza dei Salesiani presso
gli Stati Uniti-New York (ECOSOC, 2007)
mantiene la migrazione come una delle otto
aree d’interesse (http://www.salesians-
un.org/FocusAreas/Migration/Migrants.as
px).
Dopo la seconda guerra mondiale é stata
fondata l’International Catholic Migrant
Commission (http://www.icmc.net), che
unisce gli sforzi delle ogranizzazione catto-
liche per i migranti e rifugiati a livello inter-
nazionale. Tra gli obiettivi spicca la protezio-
La caritá di Cristo
verso i migranti
l Consiglio Pontificio si sforza che il popolo
cristiano “acquisti coscienza della necessi-
tà” delle persone coinvolte nella mobilità
umana, specie attraverso la celebrazione
della Giornata Mondiale per i Migranti e i
Profughi (Gennaio) e pubblica la rivista
multi-lingue “People on the Move”
(http://www.pcmigrants.org/pubblicazio
ni/pubblicazioni.htm)
Tra i documenti del Magistero ecclesiale la
più recente Istruzione del Pontificio Consiglio
della Pastorale per i migranti e gli Itineranti:
Erga migrantes caritas Christi (La carità di
12GMS 2014
ne dei diritti umani dei migranti, rifugiati e
sfollati interni, senza distinzione di fede, et-
nia o nazionalitá.
Quasi ogni diocesi cattolica del mondo di-
spone di un Ufficio oppure una Commissio-
ne per la Migrazione o un organismo a livel-
lo della Conferenza episcopale del paese. A
volte la Caritas fa il punto di riferimento per
l’impegno ecclesiale per/con i migranti.
Ogni anno il Papa invia un Messaggio per la
Giornata mondiale del Migrante e del Ri-
fugiato (a partire dal Papa Paolo VI, 1963),
che viene celebrata a secondo le usanze del-
le Conferenze episcopali nel mese di genna-
io. I temi dei messaggi del Benedetto XVI
(2005-2013) esprimono la mens della Chiesa,
Madre di tutti: 2006 - Migrazione, segno dei
tempi; 2007 - La famiglia migrante; 2008 - I
giovani migranti; 2009 - San Paolo migrante,
Apostolo delle genti; 2010 - I migranti e rifu-
giati minorenni; 2011 - Una sola famiglia
umana; 2012 - Migrazione e nuova evange-
lizzazione; 2013 - Migrazioni: pellegrinaggio
di fede e di speranza.
Testimonianza
di una immigrata albanese
“Sono grata alla Caritas e Migrantes di essere
stata scelta per esprimermi come esponente
del mondo d’immigrazione sui contenuti del
nuovo Dossier Statistico Immigrazione (2012,
Italia). Vivo sposata con un Italiano e ho due
figli; gia’ da 15 anni sono cittadina italiana...
Intendo esprimere anzitutto un pregiudizio. Il
mio paese infatti da troppo tempo è stato ri-
tenuto come una terra al negativo, e questo
atteggiamento ha creato una grande soffe-
renza in noi albanesi... Un altro pregiudizio
molto ricorrente é che noi immigrati saremmo
di una cattiva pasta e che la nostra qualita’
sarebbe scarsa; insomma, verremmo in Italia
senza essere in grado di inserirci in un paese
sviluppato e di grandi tradizioni... Voglio dire,
che noi immigrati siamo in grado di aiutare
l’Italia, mettendo a disposizione la nostra pre-
parazione e vogliamo farlo per essere anche
noi protagonisti e molte volte lo facciamo a ti-
tolo di volontariato... Un’attenzione speciale
merita anche l’associazionismo degli immi-
granti...”
13GMS 2014
Progetto Europa dei Salesiani
6000+ Salesiani e circa 50 novizi sono oggi
presenti in Europa in circa 30 nazioni, con
opere e presenze di diverso tipo: dagli ora-
tori alle scuole, dalle parrocchie alle opere
sociali, fino alle nuove opere di comunica-
zione sociale e ai movimenti giovanili.
All’Europa ha guardato il Capitolo Gene-
rale 26.
Il Rettor Maggiore Don Pascual Chávez ha
promosso per il vecchio continente un rin-
novato impegno di tutta la Congregazione
salesiana. Il Progetto Europa, lanciato uffi-
cialmente nel gennaio 2009, vede i Salesiani
impegnati innanzitutto nella riscoperta
dell’entusiasmo vocazionale e carismatico;
nella riorganizzazione di opere e strutture,
anche alla luce delle mutate condizioni vo-
cazionali e sociali; e, infine, nel considerare
la stessa Europa terra di missione, verso la
quale andare con una nuova ed efficace
azione educativa ed evangelizzatrice.
“...In un momento in cui in Europa le vo-
cazioni diminuiscono e le sfide dell’evan-
gelizzazione crescono, la Congregazione
salesiana deve essere attenta a raffor-
zare la proposta cristiana, la presenza
della Chiesa e il carisma di Don Bosco in
questo continente. Come l’Europa è
stata generosa con l’invio di numerosi
missionari in tutto il mondo, così ora
tutta la Congregazione, facendo appello
specialmente alle Regioni ricche di voca-
zioni, sia disponibile nei suoi confronti.”
(Lettera del Papa Benedetto XVI al Ret-
tor Maggiore in occasione del CG 26, 1°
marzo 2008)
RIFLESSIONE DI UN ISPETTORE
SUL PROGETTO EUROPA
Sono convinto che non si tratta di un
progetto per il semplice “mantenimento di
strutture”, ma di “un progetto nuovo per
esprimere una presenza nuova, accanto ai
giovani d’oggi”. Il Progetto Europa non può
nulla da solo e non può sostituirsi al cam-
mino delle ispettore, ma è una possibilità
grande perché ogni cosa ordinaria sia vista
in un’altra ottica:
• Una grande opportunità per ritrovare se
stessi. Il modo in cui il Rettore Maggiore
ha voluto porgerci il progetto Europa
parte proprio da questa idea: Europa sve-
gliati e ritrova te stessa, la tua fede, la tua
fecondità vocazionale!
• Tutti conoscete le grandi difficoltà della
moneta Euro in questi anni, difficoltà che
non cesserà fino a quando l’Europa non
saprà darsi una identità politica, “una
idea chiara di dove vuole andare” a cui
corrispondano tutti gli strumenti, mo-
neta compresa.
• La crisi della nostra terra è proprio una
crisi di identità, di costruzione di futuro,
di “mettersi in moto verso”. Lo stesso ci
capita nel nostro vissuto di Chiesa e di
Congregazione. Rimettere al centro la
presenza di Dio e far camminare la no-
stra gente nella ricerca di Lui, come cre-
denti.
• Perché sia sentito il Progetto Europa
come opportunità, occorre che i confra-
telli ne siano informati, sensibilizzati sulla
realtà dell’Europa salesiana e il mondo
della Chiesa in Europa. La mancanza di
conoscenza crea sempre indifferenza.
14GMS 2014
• Prepararsi all’accoglienza dei confratelli
missionari è molto di più. È non metter
sulle spalle di coloro che arrivano (euro-
pei o di altri continenti), i sogni che tu hai
già elaborato e pianificato. I tuoi sogni
pastorali potrebbero diventare gli incubi
degli altri.
UN TEMA GENERATORE PER LA
RIVITALIZZAZIONE DEL CARISMA
Nell’anno 2011 la Commissione per il
Progetto Europa è tornata a mettere in
primo piano il nostro impegno per i mi-
granti, come un tema generatore per la ri-
vitalizzazione del carisma salesiano nel
vecchio continente. Otto sono gli elementi
condivisi dai Salesiani in campo migratorio:
• Un Campo profetico per diventare credi-
bili davanti alla Chiesa: aiutiamo la
Chiesa ad essere cattolica; nel lavoro con
le diocesi diamo un forte messaggio è un
contributo alle Chiese locali.
• Un Campo carismatico, perché dall’inizio
della Congregazione Don Bosco era impe-
gnato per i migranti rurali a Torino, inviava
i primi missionari perché lavorassero a fa-
vore dei migranti italiani in America.
• Un Campo umanitario testimoniale, vi-
sibile davanti ai non credenti aiuta a coin-
volgere molte persone e organismi
lontani dalla Chiesa. Inoltre per diminuire
le tensioni sociali create dall’immigra-
zione, i nostri Oratori, Centri di Forma-
zione Professionale o le Scuole aiutano
in modo straordinario.
• Un Campo vocazionale, perché dalle fa-
miglie dei migranti arrivano già vocazioni
in tutte le regioni europee e le possibilità
non sono da sottovalutare.
• Un Campo nuovo per preparare le siner-
gie e provocazioni tra SDB e lo Stato,
specialmente a riguardo degli immi-
granti illegali; e per la difesa dei loro di-
ritti.
• Un Campo pienamente realizzato con i
laici nella scia del CG 24. È un modo per
creare cittadinanza attiva contro le po-
vertà. Stiamo passando dalle opere sociali
alle opere di impatto sulla interculturalità.
• Un Campo che facilita un possibile coin-
volgimento con le ispettorie non euro-
pee all’interno del Progetto Europa. Gli
stessi migranti portano con loro nuovi
stimoli, nuova vitalità ecclesiale in Eu-
ropa, marcati da alcuni modelli dinamici
(comunità di base...).
• Un Campo di formazione e prepara-
zione specifica dei Salesiani. Aiutare i
Salesiani ad essere attenti ai nuovi con-
testi multiculturali, sociali. Siamo chia-
mati a facilitare l’apertura verso i
migranti, in modo non settoriale.
15Europa - Opere Salesiane
per i migranti
GMS 2014 16
SPAGNA
Barcelona
- Sant Adrià de Besòs y Masnou
- Sant Boi de Llobregat
- Mataró
Vigo
Ourense
A Coruña
Cartagena - Murcia
Valencia SAA
Elche - Alicante
Burriana - Castellón
Alcoy - Alicante
BELGIO
Brussel
Gent
Halle
Hoboken
Haacht
Helchteren
Oostende
Eeklo
Vremde
Genk
Lier
Attenzioni ai migranti
nella varietá delle opere
salesiane d’Europa
Parrocchia - Centro Giovanile,
Oratorio - Servizi sociali,
Caritas parrocchiale,
Ufficio per aiuto legale,
Alfabettizzazione,
Scuola della lingua locale
Casa famiglia,
Centro d’accoglienza
(minorenni non accompagnati)
Capellania per un gruppo etnico,
nazionale
Paesi di provenienza
della maggioranza dei migranti
Europa
Romania, Bulgaria, Rom - Zingari,
Polonia, Repubblica Ceca, Moldava,
Ucraina, Albania, Bielorussia, Spagna,
Russia, Croazia, Serbia.
America
Ecuador, Perú, Repubblica Dominicana,
Cuba, Colombia, Brasil, Honduras.
Asia
Cina, Filippine, Turchia, Pakistan, India -
Bengala - Tamil, Sri Lanka, Iraq - Kurdi,
Iran, Syria, Bangladesh, Vietnam,
Afghanistan.
Africa
Marocco, Algeria, Tunisia,
Africa francofona occidentale: Senegal,
Gambia, Nigeria, Ghana, Cabo Verde,
Angola, Burkina Faso, Mali,
Egitto, Somalia.GMS 2014 17
ALBANIA
Tirana
BULGARIA
Stara Zagora
CROAZIA
Beli Manastir
GRAN BRETAGNA
Liverpool
London
ITALIA
Ancona
Arese
Bolonga - Don Bosco
Bologna - Sacro Cuore
Brescia
Castel De Britti
Catania - San Filippo Neri
Chiari
Ferrara
Genova - Sampierdarena
Milano - Don Bosco
Milano - San Agostino
Palermo
Palermo - Santa Chiara
Parma
Pavia
Ravenna
Roma - Sacro Cuore
Torino - San Luigi
IRLANDA
Celbridge
Pllaskenry
Milford, Rutland Street
Dublin - Don Bosco House
Dublin - McDermott Street
Dublin - Southhill
OLANDA - PAESI BASSI
Amsterdam
Apeldoorn
Utrecht
Deventer
Arnhem
SVIZZERA
Zurigo
MALTA
Sliema
GERMANIA
Bamberg
Berlin
Bonn
Essen
Forchheim
Heiligenstadt
Helenenberg
Mainz
Muchen-Salesianum
Nűrnberg
Pfaffendorf
Regensburg
Sannerz
Stuttgart
Wűrzburg
REPUBBLICA CECA
Teplice
České Budějovice
Ostrava
SVEZIA
Stockholm
Fittja
PORTOGALLO
Lisboa
Manique
SERBIA
Mužlja
SLOVACCHIA
Bardejov-Poštárka
Košice-Luník 9
Michalovce-Angin Mlyn
Plavecký Štvrtok
SLOVENIA
Celje
Cerknica
Ljubljana - Rakovnik
Ljubljana - Skala
Sevnica
UNGHERIA
Budapest-Óbuda
Kazincbarcika
Nyergesújfalu
Szombathely
AUSTRIA
Linz
Amstetten
Graz
Klagenfurt
Wien 3, 22, 23
Wien - Stadtlauventare una azione ordinaria in tutta l’attività
salesiana nel continente europeo. La educa-
zione inter-culturale emerge come la strate-
gia principale del nostro approccio salesiano.
Le città europee, infatti, stanno diventando
sempre più multi culturali. In prossimità del
bicentenario della nascita del suo fondatore,
la Congregazione Salesiana è chiamata a ri-
scoprire e realizzare con creatività, fiducia e
speranza l’educazione e l’evangelizzazione
dei giovani più poveri ed emarginati che in
Europa sono spesso i figli degli immigrati.
L’attenzione ai migranti non è un tema ine-
dito per l’esperienza salesiana. Lo stesso Don
Bosco sperimentò la migrazione, quando per
varie circostanze fu costretto a lasciare la pro-
pria casa dei Becchi a migrare alla ricerca di
un luogo tranquillo. Divenuto prete, iniziò a
dedicarsi ai ragazzi che per la maggior parte
provenivano dalle valli vicino a Torino. L’aper-
tura della neo congregazione alle missioni ha
avuto inizio proprio come attenzione ai mi-
granti. Oggi, l’impegno salesiano per i mi-
granti non parte da zero. In non poche nazioni
europee, da alcuni decenni, sono attive espe-
rienze di lavoro con i migranti. I migranti sono
diventati sempre più presenti nelle opere sa-
lesiane e non pochi sono diventati collabora-
tori nella missione salesiana.
Una panoramica di questa realtà e delle pos-
sibili prospettive dell’azione salesiana nel con-
testo europeo sono offerte da una ricerca che
il Dicastero per le Missioni ha realizzato nel-
l’ambito del Progetto Europa. Lo studio, cu-
rato da don Vito Orando, mostra la grande
opportunità per il carisma salesiano di con-
tribuire alla costruzione di un futuro nuovo
per l’Europa. Conoscere quanto già si fa, e in
alcuni contesti con creatività e in dialogo con
le istituzioni, è uno stimolo a pensare nuovi
interventi. L’attenzione ai migranti può di-
GMS 2014 18
Attenzione ai migranti
nelle societá
multiculturali d’Europa
Attenzione ai Migranti e Missione Salesiana nelle
societá multiculturali d’Europa, Vito Orlando,SDB
- LAS Roma, 2012 - 332 pagine; Obiettivo della ri-
cerca: Rilevare le sfide ed opportunitá che offre il
nostro impegno per-con i migranti al Progetto Eu-
ropa. Dei 4 obiettivi iniziali é stato privilegiato il
primo... Per i migranti intendiamo circa 40-50 mil-
lioni di persone [p. 15] Non voleva rilevare le stati-
stiche delle opere coinvolte con i migranti (circa
132 oratori, 70 CFP, 83 scuole, 205 parrocchie, 68
opere sociali, 22 opere specifiche e 43 altre opere).
Un totale di 26 ispettorie d’ Europa ha contribuito
(225 risposte dalle 20 nazioni) all’inchiesta. Risul-
tano piú di 80 comunitá salesiane locali coinvolte
nel campo migranti. [p.19].L’opera salesiana di Santa Chiara (http:-
//www.santachiara.org) è sorta nel 1919 per ac-
cogliere gli orfani di guerra, ha mantenuto negli
anni la sua attenzione al territorio, alle proble-
matiche sociali e, soprattutto, ai più bisognosi.
Nel tempo l’opera salesiana si è trasformata in
una casa dove i migranti trovano un punto di ri-
ferimento; una casa dove si incontrano tanti po-
poli del mondo.
In questo momento l’opera salesiana svolge
varie attività a favore dei ragazzi e, in modo
particolare, dei ragazzi palermitani e di quelli
che provengono da altri paesi, gruppi etnici.
La caratteristica della nostra opera salesiana
è che accoglie tutti e valorizza la diversità in
un contesto di grande integrazione.
Negli anni ’90, Santa Chiara diventa nella città
di Palermo il primo centro di attenzione ai mi-
granti già presenti in città e quelli che vengono
dai grandi sbarchi che, con le “carrette del
mare”, approdano alla vicina Lampedusa. Con
il graduale sviluppo delle attività prese piede
anche un movimento di volontariato che coin-
volse professionisti e autorità della città.
Non solo qui a Palermo, ma in tutta Italia, la
prima risposta è stata data proprio dal volon-
tariato. Qui a Palermo è stato il volontariato
salesiano. […] Devo dire che da questo punto
di vista, abbiamo trovato, qui proprio a Santa
GMS 2014 19
Una casa per i popoli
del mondo
Italia - Palermo - Santa Chiara
2 video
Chiara, tra i Salesiani, un terreno molto fertile
perché è stata praticata a 360 gradi l’acco-
glienza verso tutti. Io ricordo che qui, da don
Meli venivano tutti.
Santa Chiara offre una serie di servizi a coloro
che, per varie necessità, sono stati costretti a
lasciare il proprio paese. Tra questi emerge il
Centro Servizi Infanzia Migrante che accoglie,
in media, oltre 50 bambini di nazioni e religioni
diverse. Avviato nel 1997, questo asilo è da
molti definito uno splendido laboratorio di di-
namiche interculturali, di dialogo interreligioso
e uno strumento di approccio alle famiglie.
È una attività molto importante, abbiamo un
centinaio di iscritti fra tutte le varie scuole. Il
doposcuola rappresenta l’unico momento di
studio per questi ragazzi, sia per i palermitani
e sia per i ragazzi migranti. La nostra sfida è
quella, attraverso il sostegno scolastico e le at-
tività formative in genere, di dare ai ragazzi
una opportunità di scelta, una volta divenuti
adulti.
In alcuni giorni, in particolare la domenica,
l’opera di Santa Chiara diventa un centro ag-
gregativo per le comunità etniche di Palermo.
Alcune di queste comunità si sono costituite
in Associazioni grazie anche al patrocinio del
servizio di Consulenza legale e un banco di far-
macia. La chiesa, le sale e il cortile diventano
un luogo più familiare che fa sentire il senso di
casa. Per i cristiani, c’è la possibilità di un sa-
cerdote che parla la lingua di origine.
Sto incontrando persone che vengono dallo
Sri Lanka che parlano il Tamil, altre dalle Mau-
ritius; a volte celebro la Messa per il popolo
del Ghana. Molte di queste persone sono do-
tate di grande e profonda fede. Come salesiano
vedo un grande campo di lavoro e molto im-
pegno nel lavoro di insegnare la fede in Gesù
Cristo”. GMS 2014 20
È molto importante la partecipazione cittadina e
il farsi visibili; che i migranti possano fare o par-
tecipare ad attività della città come la sfilata del
carnevale, o la cavalcata dei re. Per noi sono at-
tività di sensibilizzazione perché la gente può ve-
dere che i migranti che arrivano a Orense parte-
cipano alle attività della società. E per la sensibi-
lizzazione interna utilizziamo molto le reti sociali
(facebook e twitter); raggiungiamo molte perso-
ne che non vengono al centro ma che ci visualiz-
zano e possono conoscere l’insieme dei migranti.
Il programma Teranga ha aperto vari centri,
ognuno di loro ha una caratteristica. A Vigo il la-
3 video
Testimonianze di alcuni laici impegnati nel
Progetto ‘Teranga’:
Un’educatrice: Quello che più mi piace di que-
sto lavoro è la vicinanza che si stabilisce con le
persone che vengono al centro, è vedere la loro
volontà di venire al centro, a partecipare alle at-
tività, a parlare delle loro necessità e lasciarsi
guidare... e soprattutto la relazione di fiducia,
libertà e rispetto che si costruisce quotidiana-
mente. Oltre ai corsi di spagnolo facciamo corsi
di base di informatica, di internet, educazione
sociale, laboratori di buone maniere e di ricerca
lavoro.
Maite lavora ed è impegnata nel centro di Vigo
sin dal 2005. Pur avendo una carriera avviata
come avvocato, ha lasciato il suo ufficio per
dedicarsi all’assistenza legale dei migranti.
Maite li aiuta a regolarizzare la loro posizione
amministrativa così da poter trovare un lavo-
ro; a rivendicare i diritti lavorativi; ad accedere
all’assistenza sanitaria e portare a compimen-
to altre pratiche come il ricongiungimento
delle famiglie. “Mi interessa poter aiutare gli
altri e mi preoccupava vedere che gli stranieri
non fossero tutelati nei loro diritti. Questo mi
spinse a restare a Teranga.”
La Spagna, in pochi anni, da un paese di emigran-
ti è diventata meta di un intenso flusso migrato-
rio.Da alcune migliaia nei primi anni ’80, i migran-
ti in Spagna sono aumentati rapidamente fino a
raggiungere i 6 milioni nel 2012. Il fenomeno non
passato inosservato per le comunità educative
delle parrocchie salesiane. Salesiani e laici si sono
interrogati su cosa fare per far fronte all’aumento
delle richieste di cibo, vestiti, lavoro…
Nacque nel 2005, all’interno della nuova fonda-
zione “Juan Soñador”, il programma “Teranga”.
In wolof, un dialetto senegalese, “Teranga” signi-
fica accoglienza, famiglia, rispondere alle neces-
sità dei più bisognosi. Il centro iniziò ad accoglie
e ascoltare i bisogni di coloro venivano da nazioni
differenti. Poi le attività iniziarono a consolidarsi:
corsi di lingua, sostegno legale, ricerca di un la-
voro; e il centro si spostò in una nuova sede, non
distante dalla parrocchia. Qui una équipe di laici
è sempre disponibile ad accogliere, ascoltare e
rispondere ai vari bisogni.
Comunità ispettoria di León
accompagna i migranti
SpagnaGMS 2014 21
voro è prevalentemente interculturale. A Orense
di accoglienza e inserimento sociale A La Coruña
socio lavorativo, dove promuove nello stile sale-
siano, l’accoglienza e l’inserimento socio lavora-
tivo dei migranti. L’ascolto e il dialogo sono alla
base di un servizio che aiuta a superare le diffi-
coltà di chi vive in un paese straniero.
Il programma Teranga è stato assunto piena-
mente dall’Ispettoria di León grazie anche al so-
stegno finanziario della Nova Caixa Galicia. Un
Salesiano, membro del Consiglio dell’Ispettoria
dei León, garantisce il coordinamento e soprat-
tutto l’identità salesiana del programma, attra-
verso la formazione e il dialogo con gli operatori:
Come Ispettoria abbiamo visto l’urgenza sociale
del progetto e come una opportunità per tornare
a Don Bosco - abbiamo pensato che come egli
seguiva i suoi giovani che provenivano dai din-
torni di Torino (lui gli accoglieva, cercava un la-
voro, un buon impiego, una formazione) così noi
potevamo dare una risposta simile come Salesia-
ni in Europa nel secolo XXI alle persone immi-
granti. Quello che più mi costerebbe se dovessi
andare in un altro paese è la paura di non com-
prendere, di non essere compresa, di non saper
che fare e non incontrare nessuno che mi possa
aiutare Attraverso questo lavoro diamo, possibi-
lità e speranze e allo stesso tempo io sto impa-
rando moltissime cose.
A livello personale, a me piace pensare che è un
sogno, un progetto che ogni giorno devi sognare,
dobbiamo puntare sulle persone, e la relazione
che abbiamo come équipe, come opera salesiana
è molto importante. È molto importante avere
un buon stile educativo, di famiglia, di vicinanza,
di accompagnamento Il lavoro che si fa nell’as-
sociazione e nel volontariato offre ai migranti un
aiuto indispensabile non solo per la burocrazia,
per mettersi in regola, ma anche per un appoggio
morale, psicologico e soprattutto per affrontare
senza paura il cammino che li aspetta Incontrar-
mi con queste persone è una cosa che mi anima.
La mia vita personale e la mia vita di fede e la mia
vita come salesiano, è una apertura di mente, di
cuore e di fede.
Nel centri per i migranti sono impegnati an-
che volontari da altre nazioni.
Sono arrivata grazie ad un progetto europeo di
inserimento lavorativo che si chiama Progetto
Leonardo. All’inizio dovevano essere tre mesi e
alla fine si sono trasformati in vari anni. Sono ri-
masta qui a La Coruña dopo aver conosciuto i
Salesiani di León che mi hanno dato la possibi-
lità di lavorare in centro di accoglienza per mi-
granti. Perché mi sembra un lavoro molto inte-
ressante. Il motivo per cui sono volontaria è per-
ché lo considero un dovere, un obbligo e un pia-
cere aiutare gli altri. Tutto quello che possiamo
fare, anche 5 minuti al giorno, è un bene per gli
altri e soprattutto per noi.
La comunitá ispettoria di Spagna - Leon ha
fatto un bel cammino negli ultimi 20 anni:
Dalle iniziative di alcuni confratelli apassionati
per la causa dei giovani poveri ed emarginati,
fino al completo progetto ispettoriale con vari
centri nelle comunitá chiave.
Nel 2002 é nata la Fondazione Juan Soñador
(www.fundacionjuans.org) composta dai 7
gruppi di Famiglia salesiana (SDB, FMA, VDB,
ADMA, Exallievi di Don Bosco, Damas Sale-
sianas e Hogares Don Bosco) é impegnata
nella missione verso i migranti. Dal 2005 il pro-
gramma ‘Teranga’ sta al servizio di migliaia
dei migranti. La Fondazione é fondata su una
base sociale di 6000 persone aderenti al pro-
gramma, con 382 educatori, 94 impiegati e
288 volontari.GMS 2014
Torino ancora oggi, come allora, accoglie migranti. A
quelli provenienti dalle valli sono seguiti quelli di altre
regioni italiane e, negli ultimi decenni, i migranti pro-
venienti da nazioni africane, asiatiche, dell’est euro-
peo e latinoamericane. I Salesiani dell’Ispettoria del
Piemonte e Valle d’Aosta hanno scelto di non dedicare
opere specifiche, ma secondo dei contesti, aprire le
porte ai giovani migranti favorendo l’integrazione.
Un’opera salesiana di Torino impegnata per i mi-
granti è l’Istituto San Giovanni Evangelista, fondato
dallo stesso Don Bosco. L’opera salesiana si dedica
ancora oggi ai migranti. Da oltre 15 anni la comunità
cristiana filippina (diecimila persone) si riunisce
presso la chiesa. All’interno dell’oratorio di San Gio-
vanni, poi, è presente una comunità di accoglienza
di minori stranieri non accompagnati. Qui grazie
alla guida di don Giovanni, è sorto un centro d’in-
contro. di ascolto e aiuto per le prime necessità le-
gali e lavorative e poi di evangelizzazione.
Nell’oratorio San Luigi, frequentato da migranti e
figli di migranti, si applicano alcuni criteri ben precisi
del sistema preventivo.
Poco distante dall’opera salesiana, nel Parco del Va-
lentino, è stata avviata una attività educativa di
strada, un luogo di primo incontro per giovani, so-
prattutto stranieri, che vengono introdotti lenta-
mente lungo un percorso sociale di inserimento.
Accoglienza dei migranti
a Torino
Italia -Valdocco
4 video
Il Delegato di Pastorale giovanile condivide:
Il tema della migrazione entra nei nostri corsi, incontri
di formazione per confratelli, operatori, come comu-
nità educative per tre aspetti differenti:
• Il primo per cercare di capire il fenomeno in sé: chi
sono questi ragazzi, da dove arrivano, di che religione
sono, com’è fatta la loro mentalità, perché sono qua
e quindi un lavoro educativo oltre che sociale nei loro
confronti.
• Il secondo fattore è come costruire con loro una so-
cietà differente e quindi la ricerca insieme di una ed-
ucazione e dialogo che possa essere trasversale.
• Terzo fattore – assolutamente fondamentale – è
che tipo di evangelizzazione facciamo con questi
ragazzi e cioè come esprimere il carisma di Don Bosco
in cui la sacramentalizzazione, la preghiera, il tema
cristiano, l’incontro con Gesù Cristo sono fondamen-
tali con chi Gesù non lo ha mai conosciuto, con chi è
di un’altra religione o con chi, pur essendo cristiano,
ha vissuto il cristianesimo in modi differenti in altre
confessioni o in altre nazioni.
nata qui con noi. È chiaro che le culture diverse a
volte creano dei piccoli attriti, però con l’aiuto degli
adulti le cose vengono superate se spiegate, se aiu-
tati a superarle.
Sono musulmano, sono in una scuola di cristiani, mi
trovo bene con loro perché rispettano la mia reli-
gione e anche io rispetto la loro religione; sono qua
da quando avevo sette anni e vengo dalla Romania;
nel laboratorio di elettricista.
Alberto è un exallievo salesiano; da oltre 30 anni
insegna nel CFP di Valdocco e s’impegna a far cre-
scere i ragazzi consapevole delle diversità cultu-
rali, sociali e religiose.
Noi ci adoperiamo secondo quanto ci ha insegnato
Don Bosco per far crescere questi ragazzi. Non si
tratta solo di creare un professionista, ma di far cre-
scere un uomo. Una cosa fondamentale è la nostra
presenza costante in tutti i momenti della loro gior-
22GMS 2014
5 video C’è lievito ad Argenteuil
Francia
è quella di accompagnare giovani e adulti verso
una piena integrazione sociale, rispettando le di-
versità e evitando la formazione di ghetti nazionali
e culturali.
Virginie è una volontaria di Valdocco. Per le strade
incontra giovani e ragazzi; con loro chiacchiera,
parla di lavoro o di scuola, ma soprattutto fa capire
loro che non sono dimenticati da tutti. Lo scopo è
di raggiungere i giovani che non vengono alla no-
stra associazione, andare a sentire come stanno,
chiedere loro come va la scuola, la famiglia ed
eventualmente prendere un appuntamento per
poi vederci nella nostra sede. Georges e Lydia sono
due migranti. Da giovani hanno lasciato la Tunisia
per poi incontrarsi e vivere in Francia, ad Argente-
uil. Affascinati da Don Bosco, si sono impegnati
nel servizio dei migranti. sono anche i responsabili
dell’associazione “Centro Solidarietà senza Fron-
tiere” che offre ai migranti servizi amministrativi,
garantisce i diritti fondamentali, e offre mediazioni
istituzionali, interculturali e sociali.
Per me vivere ad Argenteuil è una fortuna. Vivere
in un luogo dove vi sono molte diversità, così tante
culture mischiate, è una fortuna. È una fortuna
per capire gli altri, perché si capiscono le diffe-
renze, non se ne ha paura, non si ha paura di co-
noscere una cultura diversa dalla nostra. Si po-
trebbe dire che questa nostra presenza ad
Argenteuil è una specie di modello in questo ge-
nere; modello sviluppatosi poi altrove, particolar-
mente a Lione e, l’anno scorso, a Nizza. Più o meno
con gli stessi approcci, al servizio delle famiglie,
degli adolescenti. Anche al servizio della città con
una visione integrale del giovane, in dialogo con
diversi partner sociali, del comune, con sussidi fi-
nanziari dallo Stato, del territorio e di regioni. Nella
nostra Ispettoria di Francia - Belgio Sud, c’è anche
un’opera significativa a Bruxelles – Centre.
23
La Francia, soprattutto dopo la II guerra mondiale,
è divenuta meta di flussi migratori.
Attorno alle metropoli, negli ultimi decenni, si sono
sviluppate vere e proprie città, conosciute con il
temine di “banlieue”. Qui, dove spesso c’è depres-
sione sociale e economica, hanno trovato posto
molti migranti. Una di queste città è Argenteuil, a
nord ovest di Parigi; con oltre 100 mila abitanti.
La presenza dei Salesiani dal 1994 ad Argenteuil è
a stretto contatto con l’immigrazione, ben sa-
pendo che molti degli immigrati sono cristiani e
devono quindi trovare il proprio posto nella Chiesa.
I Salesiani intervengono in tutte le dimensioni: fa-
miglia, accompagnamento scolastico, accompa-
gnamento dei giovani con problematiche sociali
e di lavoro e, ovviamente, presenza cristiana poi-
ché siamo religiosi. E sin dall’inizio i Salesiani
hanno avviato un’opera nello stesso tempo par-
rocchiale e sociale. La parte sociale dell’opera si
chiama “Valdocco”. “Valdocco” è un’opera sociale
al servizio dei giovani, delle famiglie, degli adole-
scenti in difficoltà, di qualsiasi religione o qualsiasi
origine. Valdocco è una associazione riconosciuta
e apprezzata dalle autorità locali e nazionali.
Sul territorio è presente con più centri, attività e
programmi portati avanti da laici e giovani volon-
tari. I salesiani hanno il compito di animare e co-
ordinare le varie realtà ecclesiali e civili impegnan-
dosi a garantire, nelle iniziative e nei vari progetti,
la qualità e l’efficacia del Sistema Preventivo di
Don Bosco. La scelta di fondo operata da ValdoccoGMS 2014
fanno sì che i migranti minori non accompa-
gnati seguano un percorso che li aiuta ad
uscire dalla clandestinità, acquisire una stru-
mentazione sociale di base e fare scelte utili
per il proprio futuro. Il primo passo è la co-
munità di accoglienza di Treviri, animata e
coordinata dal centro di Helenenberg.
Qui i giovani, accolti per un breve periodo,
sono invitati ad acquisire o perfezionare la
lingua tedesca frequentando un corso e, in
dialogo con gli educatori e assistenti sociali,
definiscono la possibilità e le modalità per
restare in Germania, o rientrare in patria.
Il Gruppo Mandela, una comunità di giovani
migranti non accompagnati, costituisce il se-
condo passo del programma di inserimento.
Durante il periodo di permanenza – che può
durare anche fino a tre anni - i giovani fre-
quentano il centro di formazione professio-
nale acquisendo un mestiere, si avviano nel-
l’inserimento lavorativo, imparano a gestire
un’autonomia economica e a inserirsi digni-
tosamente nella società tedesca. Il mio no-
me è Favor, sono della Nigeria, mi piace il
gruppo Mandela, sono venuto in Germania
e mi hanno aiutato molto perché ero biso-
gnoso e si sono presi cura di me e mi hanno
dato ciò di cui avevo bisogno, è stato bello
far parte del gruppo Mandela. Gli educatori
condividono con i giovani la vita quotidiana,
li aiutano a superare le difficoltà che incon-
trano, a rispettare la diversità culturale e ca-
pire meglio il paese nel quale si stanno inse-
rendo.
Il programma di Helenenberg è molto ap-
prezzato dalle autorità locali e sta divenendo
un modello per altri progetti dell’Ispettoria
salesiana della Germania.
Helenenberg:
cantiere di futuro
Germania
6
video
24
Helenenberg è una piccola località a ovest
della Germania, a pochi km da Treviri e al
confine con il Lussemburgo. I Salesiani, che
nel 1925 avevano assunto l’antico monaste-
ro, negli anni hanno diversificato le attività
dell’opera a seconda delle epoche storiche e
delle necessità, seguendo sempre la stessa
finalità: accogliere ed educare ragazzi e gio-
vani. Oggi a Helenenberg, in dialogo con le
autorità locali, i Salesiani animano un centro
di servizi per giovani: un vero e proprio cam-
pus di educazione sociale con una scuola se-
condaria di 1° grado, un centro di formazio-
ne professionale, e servizi di assistenza per
minori in varie situazioni di disagio.
Uno dei programmi che si sviluppano a He-
lenenberg è l’accoglienza e l’accompagna-
mento dei migranti minori non accompa-
gnati. Un percorso voluto dalle autorità civili
per aiutare i minori migranti a inserirsi re-
sponsabilmente nella società tedesca. Da
vari decenni la Germania è meta di costanti
flussi migratori provenienti dall’Europa e da
altri continenti. Il fenomeno, che pur ha con-
tribuito allo sviluppo del paese, non sempre
è stato visto con simpatia. Ma, oggi, la vo-
lontà del governo è di aiutare i migranti a in-
serirsi offrendo loro opportunità mirate.
Le autorità della regione Renania-PalatinatoGMS 2014
Fittja, a sud ovest di Stoccolma. Un presenza
che il vescovo ha voluto nel 2011 a servizio di un
territorio in continua espansione demografica
soprattutto per la presenza di migranti.
In tutta la parrocchia ci sono 40 diversi nazioni
che creano questa parrocchia. Ma tutta la pa-
storale e’ di per se in lingua svedese. Accanto a
don Zdzisław opera don Kristian, un giovane sa-
lesiano sacerdote originario della Svezia.
In questa parrocchia, si può sperimentare l’uni-
versalità della Chiesa; varie nazionalità si riuni-
scono attorno l’altare di Gesù Cristo per celebrare
i sacramenti. Questo arricchisce tanto. Penso
che questo sia un lavoro molto salesiano, quando
c’è la possibilità di lavorare con i giovani, di aprirsi
verso i giovani di varia provenienza, che stanno
crescendo in Svezia nelle condizioni della società
molto secolarizzata, dove non c’e’ una grande
apertura verso Dio.
Oggi in Svezia bisogna lavorare per una integra-
zione più forte, perché c’è quella tendenza alla
segregazione. Per esempio Stoccolma è una di
quelle città in Europa che sono più segregate.
Quindi anche la voce profetica della Chiesa che
dice che bisogna trovare un mezzo di dialogo,
di collaborazione tra svedesi e immigrati, forse
questo è il problema più attuale per la situazione
in Svezia oggi.
7 video La Missione Cattolica
Polacca di Stoccolma
Svezia
25
La Svezia, un paese della penisola scandinava,
è stato fino al 1930 un paese di emigranti. Oggi,
considerata una delle nazioni più moderne d’Eu-
ropa, la Svezia accoglie molte e numerose co-
munità di migranti. Le statistiche riportano la
presenza di circa 1.700.000 migranti su una po-
polazione di 9 milioni e mezzo. La capitale, Stoc-
colma, situata lungo la costa orientale è distesa
su quattordici isole tra lago Mälaren e il Mar Bal-
tico, accoglie diverse comunità di migranti.
La Chiesa è cresciuta molto dopo la guerra grazie
a questi gruppi di migranti che sono arrivati da
tutto il mondo. Possiamo contare quattro gruppi
più numerosi: i polacchi, i croati, i latino ameri-
cani e coloro che vengono dai paesi arabi. Oggi,
i Salesiani a Grasetto-Stoccolma sono al servizio
della diocesi e, in particolar modo, curano i mi-
granti polacchi che in città sono circa 70 mila
presenze e nell’intera Svezia 110 mila. La dome-
nica, e alcune volte anche il venerdì, viene affit-
tata una chiesa protestante. Qui ogni domenica
si celebrano 3 eucarestie alle quali partecipano
in totale circa 4 mila persone.
I salesiani si rendono disponibili a raggiungere
località distanti anche 200 km; dove convocano
le communità locali polacche celebrando per
loro l’Eucaristia e gli altri sacramenti.
La Missione cattolica lavora tanto per i giovani,
per i bambini, il catechismo, c’è PUKIS- I Giovani
Cattolici Polacchi in Svezia, pure noi ne facciamo
parte, e tutte le messe in polacco, e che i nostri
bambini possono cresere nelle fede, nella lingua
polacca, che non hanno lo possibilità nelle scuole
in Svezia.
In un altro posto di Stoccolma la missione cat-
tolica polacca ha aperto l’oratorio “Quo Vadis”:
Un secondo impegno per i Salesiani della Mis-
sione Cattolica Polacca è l’animazione della par-
rocchia “San Botvid di Svezia” nel sobborgo diGMS 2014
Impegno Salesiano
per i Migrantes nel mondo
Asia
Nelle Chiese non molto
numerose e giovani
dell’Asia Est come Giap-
pone, Corea del Sud, o
Hong Kong spesso tro-
viamo molti migranti cri-
stiani, che svolgono una
vita di testimonianza
missionaria (laica).
L’impegno salesiano a
Seoul si svolge attorno
al Centro di pastorale del
lavoro, dove lavora un
gruppo composta da
vari gruppi della famiglia salesiana. I servizi offerti sono di consulenza legale, psicologica
e di lavoro;
La Chiesa di Giappone è composta per la maggioranza da cattolici stranieri (600.000);
invece i cattolici giapponesi sono circa 450.000. Diverse parrocchie diventano un punto
di riferimento anche per piú di 8 gruppi etnici con le rispettive liturgie. L’ispettoria del
Giappone offre in due parrocchie (Yamato - Yokohama, Hamamatsu) servizi a diversi
gruppi etnici molto aprezzati, grazie alla presenza di diversi missionari.
Africa
A partire dall’anno 2012 la Regione
Africa - Madagascar inizia ad esplo-
rare un possibile impegno verso i mil-
lioni dei migranti cinesi in Africa. Le
prime visite dei confratelli cinesi in
varie ispettorie africane indicano al-
cune possibili strade - che passano
attraverso l’insegnamento della lin-
gua cinese e locale, apertura dei no-
stri oratori - centri giovanili.
L’importante é fare il primo passo.
26GMS 2014
America - Progetto regionale dei Migranti ispanici - 2011
Visita d’insieme della Regione Interamerica (foto di Tijuana, Mexico, 2013 aprile)
Nella conclusione il Rettor Maggiore indicó:
Come Regione é importante fare le se-
guenti opzioni:
1. Sensibilizzare tutti i confratelli della
Regione al fenomeno migratorio, fa-
cendo conoscere le relazioni condi-
vise nella Visita d’insieme - a partire
dai confratelli della formazione ini-
ziale, cercando di superare i pregiu-
dizi da tutte le due parti (America
Latina e USA) per un maggior impe-
gno pastorale
2. Preparare un Progetto regionale in
campo migratorio d’America, il quale
sará accettato dalle ispettorie, che lo
includeranno nel POI e PEPS, come
punto di riferimento, sotto la responsabilita’ del Consigliere regionale.
Finora il piano regionale sta nella prima fase di realizzazione, specialmente con attra-
verso le reciproche visite dei confratelli di USA in Mexico e viceversa.
La presenza di circa 50 millioni dei cattolici ispanici negli Stati Uniti, senza molti pastori
di lingua spagnola, e’ una sfida per tutte le 20 ispettorie d’America del Sud.
L’Universitá Ateneo (Ge-
suiti) di Manila ha offerto
negli ultimi anni corsi sulla
pastorale dei migranti
(contenuti nella DVD 2:
migrazione internazionale,
Bibbia e migrazione, storia
della pastorale dei mi-
granti, teologia di migra-
zione, magistero della
Chiesa, laici nella pastorale
di migrazione, advocacy,
cura dei migranti (gruppi
speciali - marinai...), con-
sulenza per i migranti e di-
ritti dei migranti.
27GMS 2014
La chiave della missione per/con i migranti sembra
la formazione all’incontro inter-culturale.
I pregiudizi o poca esperienza dell’incontro
interculturale sono le principali sfide.
Vivere con i migranti - paura
o bellissima esperienza?
Alcuni interrogativi
La societá multiculturale, multilinguistica e plurireligiosa é un rischio?
Come si affronta l’incertezza, il disagio o la paura?
Quale identitá, quale possibile convivenza, quale appartenenza?
Si puó evitare l’incontro tra le credenze, culture religiose, o tradizioni culturali diverse?
Basta la tolleranza per vivere nelle societá multiculturali?
Possiamo sperimentare le risposte concrete in diverse opere salesiane d’Europa
• L’integrazione dei migranti cinesi avviene meglio attraverso l’Oratorio (a volte unico
posto in una cittá, dove si integrano
le differenti culture grazie all’incon-
tro nel cortile).
• La settimana ‘Giovani del mondo in-
sieme’ organizzata dall’animazione
missionaria dell’Ispettoria quale aiu-
ta a vivere per una settimana mo-
menti di preghiera, attivitá pratiche
con i rifugiati o migranti, per capire.
• Un professore dell’UPS(Roma) ha
preparato un corso online ‘Educare
alla pace’, il quale soprattutto aiuta
i giovani a scoprire le dinamiche dei pregiudizi culturali e dell’incontro.
quali sono per noi le consequenze dovute alla presenza degli stranieri? Siamo in contatto
con altre culture (arrichimento), aumenta la criminalitá, aiutano la industria, una minaccia
per la moralitá o religione...
quali sono le principali difficoltá o esperienze degli immigrati? - di trovare la casa; solo
parenti ed amici stranieri sono punti di riferimento; i figli facilitano il radicamento;
Importante é fare il primo passo: non guardare piú genericamente ‘immigrati stranieri’
bensí genitori, vicini di casa, compagni di gioco o chiesa.
Le sfide del dialogo interculturale: creare una societá d’accoglienza, accettare la reciproca
influenza del contatto tra le culture; ritenere che le culture hanno pari dignitá, ma con ció
non rende indifferente o relativa qualsiasi scelta dei valori o norme.
Per uno sguardo interculturale: si tratta di coltivare legami con gli ‘altri’ per imparare a vi-
vere insieme. Ci vuole un percorso di riconoscimento (della diversità), rispetto (della persona
dell’altro), reciprocità (processo di scambio) e responsabilità (nella libertà).
28GMS 2014
Te lo devo raccontare, perché sono molto arrabbiato e non c’è nessuno nell’Oratorio. Ho
raccolto un gruppo dei ragazzi pachistani e indiani. Oggi un gruppo di genitori europei li
hanno quasi picchiati ed io non sapevo cosa fare. Direttore dell’Oratorio non c’è, io sono ri-
masto da solo. Qui vengono molti ragazzi poveri extracomunitari - pachistani, indiani alba-
nesi, moldavi, brasiliani. Sai, sono la mia vita; con loro mi trovo bene, vengono qua ogni
giorno. Come al solito il sabato, sono venuti per guardare un film. Questa volta hanno scelto
“La Passione”. Che bello vedere i non cristiani che piangono al vedere Gesù!
Dopo processione della pellicola dovevamo fare la condivisione; solo che alcuni genitori vo-
levano picchiare gli extracomunitari, perché questi avevano picchiato un ragazzo europeo.
C’è solo un problema: nessuno non ha visto niente! E quei signori non capiscono niente. Gli
extracomunitari vengono qua a giocare, perché non possono giocare in una squadra pro-
fessionale. Alla fine hanno mandato a casa tutti!
Sai quanta sofferenza, quando qualcuno vuole distruggere tutto quello che hai provato a
costruire per mesi, con grande sofferenza! Prega per me, perché sono solo con tutti questi
problemi! Eccomi, sono tornato dalla cena. Sono uscito dopo 10 minuti, perché nessuno,
nessuno non voleva ascoltarmi!!! Guarda; in sette mesi, solo due salesiani della nostra gran-
de comunità almeno hanno salutato quei ragazzi stranieri! A anche una religiosa fa di tutto
per mandarli via! Don… se fossero cattivi, dessero problemi. Ma loro non fanno nessuno.
Di più, sai che questo ragazzo non ha risposto male a uneuropeo neppure una volta. Si la-
sciava insultare, spingere. Poi voleva rispondere, ma per fortuna mi ha ascoltato. Se no,
cosa avrebbe potuto fare! Scusa, se ho scritto così tanto, ma in questo momento davvero
soffro, e soffro da solo!
Ti ringrazio di tutto cuore ! Sei unico a cui potevo parlare! E tu mi hai parlato da Padre! Si,
soffro tanto da sette mesi, non solo oggi. Io non so perché Dio mo ha indicato questo campo.
Penso che mi abbia fatto trasferire proprio qui per questi ragazzi. Non sono tanti sono una
trentina. Ma li amo da padre, e davvero mi sento amato. Abbiamo formato una comunità.
Sono contenti perché si sentono accolti e ben
voluti. E proprio l’amore che si otterrà tutto.
Guarda, sono musulmani e sikh, ma l’iniziativa
di guardare “The Passion” è uscita da loro!!! È
abbiamo pianto assieme. È facile parlare di Ge-
sù, ma molto difficile parlare di Cristianesimo,
perché purtroppo oggi incontriamo più spesso
contro-testimonianze che testimonianze! Fa
soffrire che anche dalla parte di religiosi ci siano
ostacoli!
Ma… io lavoro con Gesù e per Gesù! E credo
umilmente che sia Lui che usa uno strumento co-
sì povero per amare, per perdonare, per essere
conosciuto! Faccio quello che posso! E io chiedo
per lui e per gli altri giovani il DONO della fede!
Testimonianza di un giovane
salesiano da un Oratorio in Europa
29Sussidi didattici disponibili
Poster (manifesto) - formato A2
Opuscolo didattico - 32 pagine
Immaginetta con una preghiera per i migranti
DVD (1) con 7 video delle esperienze coi migranti
DVD (2) con materiale didattico in diverse lingue
Disponibile a cagliero11@gmail.com
Il primo DVD contiene sette video in 7 lingue: (Italiano, Inglese, Spagnolo, Portoghese, Francese,
Polacco e Tedesco).
I video proposti per la Giornata Missionaria Salesiana 2014 raccontano il lavoro pastorale dei Sale-
siani in alcuni paesi dell’Europa per/con i migranti:
Primo video (I) Introduzione al tema della GMS 2014 ‘Gli Altri siamo noi’.
Secondo video (II) Italia - Palermo; parrocchia, oratorio, capellanie etniche, servizi sociali.
Terzo video (III) Spagna - Leon, Teranga - Un progetto ispettoriale per i migranti.
quarto video (IV) Italia - Torino; una dimensione trasversale della pastorale nell’ispettoria.
quinto video (V) Francia - Argenteuil; una presenza di ‘Valdocco’ nei sobborghi di Parigi.
Sesto video (VI)Germania - Helenenberg - Lavoro in rete con le autorità civile.
Settimo video (VII) Svezia - Stockholm e Fittja, Parrocchie internazionali, multi-etniche.
Il secondo DVD contiene diversi materiali utili per l’animazione (elenco delle cartelle).
1. Sussidio stampato (questo libretto).
2. Testi (script) di sette video.
3. Fotografie delle varie opere per i migranti.
4. Poster della GMS 2014 (altra risoluzione).
5. Documenti sulla Migrazione (agenzie internazionali, fatti).
6. Documenti ecclesiali sulla Migrazione.
7. Documenti e risorse salesiane sulla Migrazione.
8. Progetto Europa dei Salesiani di Don Bosco.
9. Testimonianza, preghiera e suggerimenti per l’azione.
Domande per la riflessione e azione
1. Viste le ricche esperienze della missione per i Migranti in Europa, nel tuo contesto quali
sono le possibilità dell’accoglienza dell’altro, della sensibilizzazione dei membri della CEP?
2. Il fenomeno migratorio spesso viene visto solo da una prospettiva di ‘problema o sfida’,
quali preguidizi da affrontare trovi nel tuo ambiente?
3. quali attività potresti intraprendere per conoscere meglio la realtà degli stessi immigranti,
molti di loro ricchi di fede e di valori umani sconosciuti nel tuo paese?
4. Come puoi far vivere la Giornata Internazionale del Migrante nella tua Comunitá
Educativo Pastorale, nella parrocchia, scuola, Oratorio, gruppo giovanile?
5. Suggerisco di guardare e discutere insieme un film con il tema dei migranti. Ad esempio:
Terraferma - sull'isola di Lampedusa, visitata 8 luglio 2013 dal Papa Francesco (regina
di Emanuele Crialese, 2011). Oppure cerca un film nei siti specifici: http://theborderspro-
ject.wordpress.com/links-films-migration/.
30 GMS 2014AFRICA - colore verde
Preghiamo il Rosario missionario
per i Migranti in tutto il mondo
AMERICA - colore rosso
ASIA - colore giallo
EUROPA - colore bianco.
OCEANIA - colore azzurro
Il Consiglio Pontificio per i Migranti e Itineranti ha lanciato nell’Anno del Rosario (2002) il Rosario dei Migranti
e Itineranti. Per le intenzioni dei singoli misteri visitare il sito:
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/migrants/Rosario/rc_pc_migrants_rosario_it.html
Che cosa è il Rosario missionario?
Nel Febbraio del 1951 il Venerabile Mons Fulton J. Sheen arcivescovo statunitense (1895-
1979) ha lanciato tramite la radio ‘The Catholic Hour’ il ‘World Mission Rosary’ - Rosario
missionario. Il Rosario è composto da cinque colori che rappresentano i cinque continenti.
Le intenzioni principali sono per la pace nel mondo e per l’annuncio del Vangelo a tutti.
Come comunità salesiana o Comunità educativo pastorale contempliamo con
gli occhi di Maria i misteri di Cristo rivelati e annunciati in cinque continenti.
“Dobbiamo uscire da noi stessi e muoverci verso
le periferie dell’esistenza umana e crescere in co-
raggio.
Una Chiesa che non esce da se stessa, prima o poi, si
ammala a causa dell’aria viziata che respira stando
nelle sua stanza chiusa. È anche vero che a una Chiesa
che esce allo scoperto può succedere quello che può
avvenire a chiunque vada per strada: cioè di avere
un incidente. Ma, di fronte a questa alternativa, vi
voglio dire francamente che preferisco mille volte
una Chiesa ferita che una Chiesa ammalata” (Papa
Francesco ai Vescovi d’Argentina, 25 marzo 2013)
GMS 2014 31Direzione Generale Opere Don Bosco
Via della Pisana, 1111 - 00163 Roma
Tel. (+39) 06 656.121 - Fax (+39) 06 656.12.556 - e-mail: cagliero11@gmail.com
Tipolitografia: Istituto Salesiano Pio XI - Tel. 06.78.27.819 - E-mail: tipolito@donbosco.it
Preghiera GMS 2014
Dio,
Padre di tutta la famiglia umana,
ti ringraziamo per aver mandato tra noi tuo Figlio;
come un migrante in cammino,
ha condiviso con noi la nostra vita.
Caro Gesú,
aiutaci ad accoglierti con cuore aperto
in chi è straniero vicino a noi,
aiutaci a vedere la ricchezza delle altre culture e religioni
e accettarle come un dono
per la nostra società e per la comunità cristiana.
Spirito Santo,
guidaci ad accogliere e accompagnare i migranti
che sono nelle nostre città, scuole, parrocchie e oratori;
aiutaci a coinvolgerli
nella costruzione del Regno di Dio e della nostra società
infondi in noi lo stesso cuore pastorale di Don Bosco.
Maria, Madre di Dio,
benedici coloro che condividono la propria vita con i migranti;
aiutaci a rimuovere i pregiudizi e le barriere mentali;
fa’ che i legislatori possano creare condizioni migliori.
Guida le nazioni del mondo verso quel giorno in cui,
pieni di gioia, saremo come un’unica famiglia
nella casa del Padre.
Amen.
“Servizio Fotografico L’Osservatore Romano”
Come Papa Francesco andiamo verso
i nostri fratelli e le nostre sorelle migranti,
per incontrare Cristo... !
Lampedusa - Italia, 8 luglio 2013
Come Papa Francesco andiamo verso
i nostri fratelli e le nostre sorelle migranti,
per incontrare Cristo... !
Lampedusa - Italia, 8 luglio 2013
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Prot. 13.0606
A los Reverendos Señores Inspectores
Delegados de Animación Misionera
145° Expedición misionera (2014) - preparación
Querido Señor Inspector:
En 2008 el CG 26 pedía que cada Inspectoría “promueva el espíritu misionero, ponga generosamente a disposición del Rector Mayor personal para la missio ad gentes y favorezca las vocaciones misioneras también entre los laicos y las familias” (n.49). Agradezco a las 56 Inspectorías que en este sexenio 2008-2013 han respondido a este llamado del Capítulo General. El más generoso ha sido Vietnam con más de 100 misioneros enviados en los últimos 13 años, y hacemos notar que en 2013 han partido los primeros misioneros de Rusia, Myanmar y Albania.
A punto de finalizar el sexenio, nos encontramos a la distancia de pocos meses antes del Capítulo General 27 sobre 'Testigos de la radicalidad evangélica'. He reflexionado sobre el tema de la renovación pedido a toda la Congregación. ¿Qué es esta radicalidad de la que tenemos tanta necesidad? Y me viene con frecuencia a la mente que necesitamos más hermanos que dejen de una manera radical su patria, cultura, amigos, y partan como Abraham hacia el país 'que les será indicado' por el Señor. Las palabras del P. Bolla (RIP, misionero italiano, muerto el 6 de febrero de 2013 en Lima, Perú) son el mejor comentario al tema del CG27: 'Cuando el barco se alejaba del puerto de Génova, he vivido uno de los momentos más bellos de mi vida. Me parecía que todo moría - tus amistades, tu tierra, tus montes... Y creo que éste es el sentimiento de todo misionero. Cuando he dicho Señor 'lo he perdido todo', has quedado sólo TÚ, porque en el nuevo mundo no conozco a nadie. Y en ese momento el Señor me responde: 'YO SOY TODO TUYO y SÓLO PARA TI '. ¡Es un momento de alegría infinita! (Carta mortuoria, inicio).
En la preparación de las celebraciones del Bicentenario del nacimiento de Don Bosco queremos aprender de él la fidelidad a la Iglesia. Durante los últimos trece años de su vida nuestro Padre envió más de 11 expediciones misioneras, de modo que a su muerte ya el 20% de los primeros Salesianos habían partido para las misiones de América. Verdaderamente es un porcentaje carismático que hoy nos reta, ¡un quinto de cada inspectoría para las misiones! Tratando de seguir los caminos de Don Bosco os presento también este año los frutos de la expedición misionera n. 144 (2013) y urgentes necesidades de las misiones salesianas de hoy (2014), puestas al día por el Rector Mayor en el mes de julio de 2013.
Hoy, 11 del mes oremos por los misioneros y por las nuevas vocaciones misioneras, espero que el boletín de animación misionera “Cagliero11” llegue a todas vuestras comunidades. Para ayudar a los hermanos a discernir bien esta vocación dentro de la vocación, he aquí las etapas del camino de los candidatos misioneros ad gentes:
Para facilitar un buen discernimiento y la preparación de los futuros misioneros te invito a enviarme posibles nombres de tus candidatos misioneros, o a hacer llegar sus peticiones directamente al Rector Mayor lo antes posible (mejor antes del 31 de enero de 2014).
Con el deseo de un fecundo servicio a los hermanos confiados, en Don Bosco,
GRACIAS POR LA GENEROSIDAD MISIONERA EN EL AÑO DE LA FE
Hermanos Salesianos de 21 inspectorías que han recibido del Rector Mayor la cruz misionera el 29 de septiembre de 2013 3n Valdocco:
N |
Nombre |
Inspectoría |
Nacionalidad |
|
1 |
Jorge Bento P |
POR |
Portugal |
|
2 |
Anton Grm P |
SLO |
Eslovenia |
|
3 |
Roman Sikoń P |
PLS |
Polonia |
|
4 |
Lazri Odise S |
IME |
Albania |
|
5 |
Diravya Rupen P |
INT |
India |
|
6 |
Gamaliyel Francis P |
INT |
India |
|
7 |
Gregory Echegwo S |
AFW |
Nigeria |
|
8 |
Christian Tshala Wika P |
AFC |
Congo Rep.D. |
|
9 |
Robert Malusa L |
SUE |
USA |
|
10 |
Tran Do Phuc Augustino S |
VIE |
Vietnam |
|
11 |
Tran Van Xuan Joseph S |
VIE |
Vietnam |
|
12 |
Vu Tien Dung John Bosco S |
VIE |
Vietnam |
|
13 |
Bui Nhu Cao John Baptist S |
VIE |
Vietnam |
|
14 |
Nguyen Tuan Anh Joseph S |
VIE |
Vietnam |
|
15 |
Nguyen Duc Tin John Baptist S |
VIE |
Vietnam |
|
16 |
Nguyen Quoc Tuyen John S |
VIE |
Vietnam |
|
17 |
Nguyen Cao Thai Joseph S |
VIE |
Vietnam |
|
18 |
Bui Huu Ngoc Thinh Peter S |
VIE |
Vietnam |
|
19 |
Nguyen Thanh Son Peter L |
VIE |
Vietnam |
|
20 |
Nguyen Tien Nam Vincent L |
VIE |
Vietnam |
|
21 |
Alexander Samoylov P |
PLN |
Rusia |
|
22 |
Francisco Robewno S |
MYM |
Myanmar |
|
23 |
Hubert Zobinou S |
AFO |
Togo |
|
24 |
Juan Gatica L |
CIL |
Chile |
|
25 |
Giovanni Mandrella P |
ICC |
Italia |
|
26 |
Shoji Matthew P |
INK |
India |
|
27 |
Jaroslav Fogl P |
CEP |
Rep.Checa |
|
28 |
Jozef Marek P |
SLK |
Eslovaquia |
|
29 |
Jozef Žembera P |
SLK |
Eslovaquia |
|
30 |
Hoang Ngoc Linh Dominic SavioP |
VIE |
Vietnam |
|
31 |
Saju John Mullasseril P |
INH |
India |
|
32 |
Andre Belo P |
ITM |
Timor Este |
|
33 |
Serge Loubayi L |
ATE |
Congo Brazzavile |
|
34 |
Ramon Pacada P |
FIS |
Filipinas |
|
35 |
Minh Dang Duc S |
SUE |
USA |