Don Bosco

La presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice negli anni 1925, 1940 e 1955

Opere, personale e attività
della Società di San Francesco di Sales.

Dati quantitativi descrittivi negli anni 1888, 1895, 1910, 1925, 1940 e 1955

Marco Bay, sdb

Francesco Motto, sdb

 

1. Introduzione

La Società di San Francesco di Sales ha avuto un continuo sviluppo dalla sua fondazione nel 1859 al 1967, anno della massima presenza di membri (21.614 professi e 1.196 novizi), ma non di case, ispettorie e paesi di presenza che invece continuarono a crescere negli anni seguenti. Nel contesto di questo convegno ci si riferisce all’arco di tempo 1888-1955. Di esso si prendono in considerazione solo le informazioni e i dati di tipo quantitativo, relativi a sei specifiche annate 1888, 1895, 1910, 1925, 1940, 1955, visti sotto il triplice profilo dell’evoluzione del personale, delle opere e delle attività. Le tabelle qui offerte sono una parte molto ridotta dell’intero lavoro, che comprende molti altri grafici e tabelle, di sintesi e disgiunte.

L’attendibilità dei dati è basata soprattutto sui conteggi effettuati a partire dagli Elenchi Generali della Società di San Francesco di Sales (EG) e dalle altre fonti edite consultate[1] o inedite di archivio[2] che hanno per lo più confermato con piccole tolleranze di errore il dato degli EG stessi. Quando si è avuto qualche sospetto di inaffidabilità si sono trascurati dettagli analitici per comunicare ad un livello più complessivo, ma comunque plausibile e obiettivo, un’informazione adeguata.

Accanto ai dati complessivi della società salesiana, talora si sono aggiunti in una propria colonna i dati relativi alla sola Italia, in quanto consentono un utile raffronto fra le due diverse realtà e il “peso” del paese d’origine del fondatore rispetto all’espansione internazionale[3].

Va subito precisato che il mosaico di dati che segue dovrebbe essere interpretato in modo analitico, cosa che però non è possibile fare in questa sede, nella quale ci limiteremo invece a sottolinearne alcuni di maggior rilievo statistico.

I forti incrementi o decrementi di soci e di opere, lo sviluppo o il regresso di alcune attività salesiane tradizionali sono dovuti a fattori tanto esterni quanto interni alla società salesiana. Ne ricordiamo alcuni fra i maggiori; altri verranno richiamati da successivi interventi.

  1. A livello civile ricordiamo le due guerre mondiali e quelle locali, l’imperialismo, i nazionalismi e i totalitarismi, il fenomeno emigratorio, i miglioramenti delle vie di comunicazione (Suez, Panama), la crescente alfabetizzazione delle masse, l’urbanizzazione e l’industrializzazione di molti paesi in tempi diversi con la crescita del proletariato, le persecuzioni religiose di alcuni paesi (Ecuador, Francia, Portogallo, Spagna, Est Europa, Cina…).
  2. A livello ecclesiale hanno inciso sull’intera società salesiana il concordato Stato-Chiesa in Italia, l’evoluzione della catechesi e della pastorale, la crescita dell’Azione Cattolica, lo slancio missionario della chiesa, la riforma liturgica, l’immagine positiva della società salesiana, il clima favorevole alla vita consacrata…
  3. Fattori endogeni alla società salesiana per una crescita più rapida o per scelte innovative si possono considerare la spinta del fondatore nei primi anni della sua scomparsa, la dichiarazione di venerabilità (1907, la beatificazione (1929), la canonizzazione (1934); inoltre il 50° della prima spedizione missionaria (1925), il centenario dell’Oratorio (1941). Notevole anche se molto diversa l’azione di governo dei Rettori Maggiori del periodo: M. Rua (1888-1910), P. Albera (1910-1921), F. Rinaldi (1922-1931), P. Ricaldone (1931-1951), R. Ziggiotti (1951-1965).

 

2. Soci e opere

Dal 1888 al 1955 l’aumento di soci e di presenze nel mondo è una constatazione di facile lettura (tab. n. 1). L’incremento dei soci si è più che duplicato nei 22 anni iniziali di pace e nei 15 anni fra le due guerre mondiali; è aumentato di circa una volta e mezzo nei due periodi di guerra. A sua volta il ritmo di crescita delle opere genera un abbondante raddoppio nei due periodi iniziali di pace, con una regolarità poco al di sotto del doppio nel quindicennio intermedio fra le due guerre, e nei due periodi dei conflitti mondiali continua ma con un’espansione che si aggira attorno alla volta e mezzo.

Tabella n. 1 – Prospetto dei soci e delle opere (1888-1955)

Anno

PERPETUI

TEMPOR.

DIACONI

CHIERICI

COADIUTORI

SACERDOTI

ASCRITTI

TOTALE
(senza ascritti)

OPERE

     

MN

IT

MN

IT

MN

IT

MN

IT

MN

IT

MN

IT

MN

IT

1888

678

95

24

19

245

170

182

117

306

184

276

228

773

490

60

24

1895

1.462

273

36

22

672

362

416

211

587

290

702

530

1.735

885

148

54

1910

2.872

1.129

104

51

1118

544

970

413

1.684

689

476

213

4.001

1.697

320

101

1925

3.968

1.643

63

48

1659

565

1456

489

2.571

902

643

194

5.611

2.004

492

137

1940

8.116

3.939

247

97

4122

1.312

2744

923

4.661

1.359

877

328

12.055

3.691

846

184

1955

12.262

4.899

291

94

5241

1.086

3550

1.230

8.149

2.506

1.079

299

17.161

4.916

1.278

219

(abbreviazioni: tempor.: temporanei; MN: nel mondo; IT: in Italia)

Il rapporto fra il totale dei soci presenti in Italia e il totale di tutti i soci (tab. 2) sviluppa un andamento di progressivo e costante decremento dal 63% del 1888 al 29% del 1955. Lo stesso avviene per le opere: si passa dal 40% di case concentrate in Italia nel 1888 sul totale al 17% nel 1955. Sono entrambi indicatori positivi di espansione e di mutamento di diffusione e presenza dei soci dall’Italia al resto del mondo con una certa progressività.

Tabella n. 2 – Soci e opere (1888-1955) % di opere in Italia rispetto al resto del mondo

Anno

SDB*

% SDB* IT su MN

OPERE

% OPERE IT su MN

 

MN

IT

 

MN

IT

 

1888

773

490

63

60

24

40

1895

1.735

885

51

148

54

36

1910

4.001

1.697

42

320

101

32

1925

5.611

2.004

36

492

137

28

1940

12.055

3.691

31

846

184

22

1955

17.161

4.916

29

1.278

219

17

*(senza ascritti)

Il rapporto tra professi temporanei e totale-professi (tab. 3) è un indicatore di crescita relativa. Fino al 1940 si ha un incremento costante dei soci, dei perpetui e dei temporanei e del rapporto tra i temporanei e il totale, per poi decrescere nel 1955. Nel 1910 il numero degli ascritti è minore rispetto al 1895, ma poi continuerà a crescere fino al 1955. L’andamento complessivo è di crescita.

Tabella n. 3 – Prospetto dei soci (1888-1955)

Anno

PERPETUI

TEMPORANEI

SACERDOTI

ASCRITTI

TOTALE

RAPPORTO

R. IN %

1888

678

95

306

276

773

95/773=0,12

12

1895

1.462

273

587

702

1.735

273/1.735=0,16

16

1910

2.872

1.129

1.684

476

4.001

1.129/4.001=0,28

28

1925

3.968

1.643

2.571

643

5.611

1.643/5.611=0,29

29

1940

8.116

3.939

4.661

877

12.055

3.939/12.055=0,33

33

1955

12.262

4.899

8.149

1.079

17.161

4.899/17.161=0,29

29

 

3. Due semplici raffronti
    1. G. Rocca (Don Michele Rua nella storia. Roma, Las 2011, pp. 84-85) offre un utile riferimento per dieci congregazioni clericali sorti negli anni 1849-1875. Il numero complessivo dei SDB nel 1900 (3.526) e nel 1930 (8.493) è di poco inferiore a tutti gli istituti messi assieme (3771, 9951); ma come indice di sviluppo il primato spetta, per particolari condizioni locali, ai Verbiti tedeschi.
    2. Secondo l’Annuario pontificio (tab. n. 4) nel 1955 gli istituti religiosi maschili sono 184 con un totale di circa 250.000 membri: 68 ordini, 92 congregazioni clericali, 20 congregazioni laicali, 4 istituti secolari. I SDB occupano il primo posto per la percentuale d’incremento, il secondo per il progresso annuo, il terzo per numero di soci.

Tabella n. 4 – Società di S. Franc. di Sales a confronto con i principali Ist. religiosi maschili (1955)

N

Nome

Sigla

Numero di Professi

Aumento Annuo 1946-56

Espresso in %

Anno di Fondazione

1

Gesuiti

SJ

31.356

435

1,3

1540

2

Minori Osservanti

OFM

26.061

34

0,1

1209

3

Salesiani

SDB

18.728

424

2,8

1859

4

Fratelli delle scuole cristiane

FSC

15.254

86

0,5

1680

5

Cappuccini

OFMC

14.225

130

0,9

1525

6

Benedettini

OSB

11.500

30

0,2

529

7

Domenicani

OP

9.000

100

1,1

1200

8

Piccoli Fratelli di Maria

PFM

8.646

110

1,3

1817

9

Redentoristi

CSSR

8.038

130

1,6

1749

(Fonte: Annuario Pontificio 1956)

 

4. Case per continente

Nel 1895 le case americane rispetto al 1888 (tab. n. 5) si sono triplicate (3,1 volte) mentre quelle europee sono più che raddoppiate (2,4 volte); nel 1910 le case americane rispetto al 1895 sono aumentate più del doppio (di 2,3 volte) mentre l’incremento per le europee è risultato meno del doppio (1,8); triplicate invece le case in Asia. Nel 1925 mentre le opere in Asia si sono notevolmente moltiplicate (da 9 a 31), per le case americane e per le europee la crescita è attorno ad una volta e mezzo. Nel 1940 si constata una triplicazione delle case asiatiche (da 31 a 90), una continuità nella crescita delle case europee, piuttosto simile a quelle americane (di circa 1,5 volte). Nel 1955 l’incremento ancora di una volta e mezzo è per le opere americane, per le case europee, così come per quelle asiatiche (che passano da 90 a 145).

Tabella n. 5 – Case per continenti nel tempo

 

1888

 

1895

 

1910

 

1925

 

1940

 

1955

 

AFRICA

0

 

3

 

3

 

10

 

34

 

39

 

AMERICA

19

 

59

 

137

 

209

 

274

 

420

 

ASIA

0

 

3

 

9

 

31

 

90

 

145

 

EUROPA

37

 

91

 

169

 

256

 

405

 

657

 

(Italia)*

(24)

65%

(54)

59%

(101)

60%

(137)

54%

(184)

45%

(219)

33%

OCEANIA

0

 

0

 

0

 

2

 

1

 

6

 

Totale

56

 

156

 

318

 

508

 

804

 

1267

 

(Italia)*: tra parentesi il n. di case su quelle europee; numero di case in Italia in % rispetto al totale in Europa

Nell’arco complessivo dei 67 anni considerati il progresso della società è stato di venti volte tanto con una flessione in Europa, compensata però dalla diffusione in Asia, Africa e Australia (inesistente nel 1878 e notevolmente rilevante nel 1955).

 

5. Composizione delle ispettorie, visitatorie, prefetture e vicariati apostolici

Lungo gli anni la società salesiana ha costituito particolari circoscrizioni giuridiche che raggruppavano le presenze salesiane in aree del mondo per affinità culturale (lingua, tradizioni, stili, linee ecclesiali…), per rispondere più efficacemente ai bisogni immediati e concreti dei salesiani e dei destinatari a livello locale, per nomine pontificie ecc. Esse potevano abbracciare le case di una parte di un Paese, di tutto e solo un Paese, di più Paesi, addirittura di diversi continenti. La tab. n. 6 riassume con alcune approssimazioni la loro evoluzione.

Tabella n. 6 – Circoscrizioni giuridiche e case

 

1888

1895

1910

1925

1940

1955

Circoscrizioni

9

15

33

39

50

58

Case 1

56

148

314

492

843

1155

Case 2

61

156

319

509

846

1277

(1,2) Lo scarto tra i due valori tiene in considerazione nell’aggregazione in modo approssimato quelle case che sono da intendersi come missioni particolari oppure temporaneamente chiuse a causa di svariati motivi (politici, economici, bellici oppure perché non canonicamente erette, o in ristrutturazione e/o manutenzione)

Per ogni ispettoria è costante la crescita del numero di case. Nel 1888 esistevano tre ispettorie in Italia, una rispettivamente in Francia, Argentina, Uruguay-Brasile, oltre a un Vicariato e a una Prefettura in Patagonia e delle case dipendenti direttamente dal Capitolo superiore. Nel 1895 a queste nove si erano aggiunte le ispettorie sicula, spagnola, argentina, cilena, della Colombia-Messico-Venezuela ed una ispettoria estera. Nel 1910 le ispettorie si erano raddoppiate grazie anche alla loro riorganizzazione canonica del 1902 e all’importante Capitolo generale del 1904. Nel 1925 le ispettorie numericamente risultavano aumentate di sole sei unità ma con prime presenze in 10 nuovi paesi. Nel 1955 l’incremento era costituito da dieci ispettorie, con prime presenze in 19 nuovi paesi.

 

6. Soci defunti

Di seguito sono presentati i dati complessivi dei decessi, distinguendo nella tab. n. 7 il numero di soci defunti in un intervallo di tempo, mentre nella tab. n. 7bis si trovano i defunti nell’anno corrispondente.

Tabella n. 7

 

Tabella n. 7 bis

Dal

Al

SDB defunti negli anni

 

Anno

SDB defunti nell’anno

1888

1895

134

 

1888

9

1896

1910

480

 

1895

24

1911

1925

751

 

1910

41

1926

1940

1239

 

1925

57

1941

1955

1826

 

1940

113

       

1955

108

 

Si noti il trend in crescita: in media annualmente sono morti 19 salesiani nel primo settennio, 32 nel secondo quindicennio, 50 nel quindicennio della prima guerra mondiale, 82 fra le due guerre e 121 nel secondo dopoguerra.

 

7. Soci salesiani che abbandonano la società

Il fenomeno dei confratelli che per vari motivi abbandonano la Società è indicato nella tab. n. 8 che riporta solo le ultime quattro delle sei annate considerate: 1910, 1925, 1940 e 1955. I dati disponibili degli abbandoni nel 1888 e nel 1895 non sono affidabili.

Tabella n. 8 – Abbandoni

Anni

Professi presenti

Professi usciti

% Percentuale

Perpetui %

Temporanei %

1888

773

       

1895

1.735

       

1910

4.001

165

4,12

24,23

75,77

1925

5.611

106

1,89

12,26

87,74

1940

12.051

271

2,25

35,52

64,58

1955

17.161

410

2,39

27,56

72,44

 

Impressiona il picco di uscite nel quindicennio della prima guerra mondiale rispetto all’incremento di uscite molto meno significativo nel quindicennio della seconda. La proporzione fra abbandoni di soci dai voti perpetui e quelli dai voti temporanei si situa fra circa la metà nel 1940, attorno ad un terzo nel 1955 e nel 1910, e un settimo nel 1925. La prima guerra mondiale, che ha arruolato nella sola Italia oltre 1.000 salesiani, ha fatto la sua parte con gli abbandoni di molti giovanissimi militari, spesso di soli voti temporanei.

 

8. Attività

Le indicazioni rilevate “casa per casa” dagli EG mostrano una molteplicità di attività svolte al loro interno. Le informazioni ivi contenute sono progressivamente sviluppate e arricchite e le tipologie di descrittori-indicatori delle attività aumentano per specificazioni migliori tra un EG e l’altro. Si è dovuto necessariamente aggregare tali attività: un lavoro complesso per la diversità ed anche ambiguità dei significati attribuiti alle istituzioni educative e pastorali e soprattutto agli esercizi pastorali, educativi, formativi, assistenziali, caritativi e così via. Si è tentata tale aggregazione con la tab. n. 9, che indica una dozzina di macro attività, suddivise in una quarantina di tipologie più specifiche. Va però subito detto che l’aumento lungo le annate (e quindi nel tempo) delle attività che si notano nei conteggi sono dati da interpretare con prudenza. Non è infatti possibile equiparare ogni annata scelta con quella successiva proprio a motivo delle evoluzioni culturali operative e politico-nazionali o locali. Inoltre, si tratta di conteggi indicativi estratti da elenchi che subiscono migliorie e arricchimenti lungo le diverse redazioni, ma sono comunque ordini di grandezza utili.

Tabella n. 9 – Attività principali (fonte: EG)

ATTIVITÀ

1888

1895

1910

1925

1940

1955

 

mondo

Italia

mondo

Italia

mondo

Italia

mondo

Italia

mondo

Italia

mondo

Italia

ASSOCIAZIONI

Associazioni parrocchiali varie

0

 

0

 

0

 

10

 

74

3

121

13

Associazioni varie (per es. Azione Catt.) e compagnie religiose

0

 

0

 

0

 

8

2

136

95

252

116

Circoli vari, dopolavoro, ritrovo militari, ferrovieri

0

 

1

 

1

 

14

9

5

1

109

1

Unione padri di famiglia

0

 

0

 

0

 

0

 

5

3

39

6

BASILICHE SANTUARI

Basilica Cattedrale Santuario Tempio

0

1

2

2

4

4

10

2

24

5

36

5

CASE DI FORMAZIONE

Aspirantati

0

 

0

 

0

 

43

11

95

25

125

23

Noviziati

3

3

6

4

22

7

29

6

45

9

52

8

Seminari (e seminari minori)

2

2

5

4

2

2

4

2

8

 

18

 

Studentati (filosofico, teologico...)

1

1

1

1

7

3

31

5

71

11

72

8

CASE ISTITUTI

Case occupate o temporaneamente chiuse o sospese

0

 

0

 

0

 

0

 

6

 

43

 

Case particolari o specifiche e centri speciali

3

2

10

3

17

5

12

1

46

6

65

10

Istituti

0

 

9

 

48

 

2

 

4

 

4

 

CATECHESI EDITRICI LIBRERIE

Catechesi (dom., priv., scuole pubbl., centro, ...)

0

 

0

 

0

 

3

1

7

 

152

1

Editrici

0

 

0

 

0

 

0

 

0

 

4

 

Librerie

0

 

0

 

0

 

0

 

0

 

19

5

CHIESE CAPPELLANIE

Cappellanie

0

 

3

 

2

 

58

14

282

78

386

84

Cappellanie varie (filial., ferrov., pubbl., semip., ...) e per suore

0

 

0

 

0

 

45

5

81

20

149

34

Chiese (pubbl., semip., succurs., filial., vicaria parr., ...)

2

1

2

 

5

 

106

34

243

60

331

54

EXALLIEVI COOPERATORI

Cooperatori

0

 

0

 

0

 

0

 

0

 

7

 

Unione exallievi

0

 

0

 

0

 

42

17

266

95

560

149

MISSIONI

Missioni (casa, centro, residenza, stazione...)

4

 

9

 

10

 

55

 

104

 

112

 

OPERE ASSISTENZIALI

Assistenza di vario tipo (emigr., immigr., prig., carcer., ...)

1

 

4

 

7

 

24

 

63

2

85

8

Collegi Convitti

22

8

77

20

143

35

115

25

228

71

185

53

Dispensari

0

 

0

 

0

 

0

 

6

 

12

 

Doposcuola

0

 

0

 

0

 

11

9

61

23

68

24

Esternati (e Semiconvitti)

0

 

0

 

0

 

29

4

33

5

80

18

Orfanotrofi

5

 

10

 

11

 

8

5

20

4

48

19

Ospizi

5

3

5

4

8

4

62

19

104

20

102

16

Pensionati

0

 

0

 

0

 

25

20

44

25

48

19

Istituti (generico)

 

 

 

5

 

25

 

 

 

 

 

 

ORATORI

Oratori

7

4

27

14

41

23

13

0

32

5

33

10

Oratori festivi

0

 

2

1

7

6

266

97

355

87

442

58

Oratori quotidiani

0

 

0

 

0

 

6

2

153

45

251

106

PARROCCHIE

Parrocchie

9

1

22

4

40

7

132

18

250

38

476

67

SCUOLE

Facoltà universitarie, Ateneo

0

 

0

 

0

 

0

 

0

 

6

2

Scuole

3

2

10

5

27

8

248

75

454

94

659

165

SCUOLE PROFESSIONALI E AGRICOLE

Colonie agricole

1

1

3

1

7

2

1

1

4

2

3

0

Scuole agricole

0

 

0

 

1

1

27

4

13

 

16

 

Scuole di perfezionamento profess. e sc. serali

0

 

0

 

0

 

10

4

20

2

59

19

Scuole professionali

1

 

2

 

22

3

110

24

145

25

241

47

 

La relazione finale di questo intervento, ricca di ulteriori tabelle, permetterà un’analisi più particolareggiata delle singole attività qui sopra raggruppate ed anche del rapporto fra quelle presenti in Italia e quelle complessive della società salesiana. 

 

9.   Allievi

Secondo l’Atlante di dati statistici del 1925 i giovani in istituti SDB d'Europa e d'America salesiani sarebbero stati 217.330 (le ragazze in istituti FMA 256.183), gli allievi in opere missionarie (America, Asia, Africa e Australia) 124.327; complessivamente gravitavano quell'anno su opere salesiane 597.840 allievi. Tali dati con probabili finalità propagandistiche e amministrative, non ancora studiati anche per la dispersione di molti materiali, sembrano notevolmente superiori a quelli del Bollettino salesiano del 1906 (p. 258) che, limitatamente ai giovani allievi in opere gestite dai soli SDB stimava tale categoria di giovani in circa 50.000.

Secondo P. Stella [RSS 1 (1982), pp. 45-47], stando ai dati complessivi del 1925 il numero maggiore era costituito dai giovani degli oratori festivi delle grandi città, soprattutto nei paesi latini d'Europa e d'America. Ragionevolmente minori furono le quote di giovani in scuole sia classiche sia di arti e mestieri (poi professionali). Lo sviluppo delle scuole e l'impiego proporzionalmente maggiore di educatori nei collegi, piuttosto che negli oratori, sembra sia stato il frutto di una richiesta maggiore in tal senso da parte della società civile ed ecclesiale. Il primo quindicennio del secondo dopoguerra fu il periodo di massimo sviluppo delle scuole professionali. In genere sembrerebbe che rispetto alle scuole classiche, quelle professionali dei SDB furono in proporzione maggiore nei confronti di quelle gestite da enti pubblici in paesi a medio sviluppo industriale o addirittura in condizioni di forte arretratezza.

Per la sola Italia disponiamo del seguente raffronto.

Tabella n. 10 – Allievi delle case in Italia (Fonte: Salesiani di don Bosco in Italia…)

Anno

1888

1915

1940

1970

Allievi Collegi-convitti

2.650

9.734

14.838

13.915

Oratoriani

4.000

18.561

30.317

49.401

Scuole Professionali

1.249

1.575

3.168

8.763

Ospizi, Orfanotrofi

   

1.145

 -

Pensionati-residenze

150

1.678

538

3.492

Semiconvitti

450

304

1.145

5.239

Esterni

1.750

3.903

5.253

13.544

 

10.   Problemi aperti
      1. È del tutto evidente come, pur con i limiti indicati nell’introduzione, i prospetti mostrati illustrano una costante, sia pur non omogenea, espansione della Società salesiana sotto il profilo numerico del personale, delle fondazioni, della ricchezza di iniziative, dei paesi raggiunti (poco meno di ottanta). Ma risulta più ardua la comprensione dello sviluppo delle attività svolte sia per i criteri variabili con cui sono state date in EG le relative informazioni nei diversi contesti geo-culturali, sia per la ininterrotta evoluzione delle attività all’interno di una stessa casa salesiana. Si tratterà dunque di analizzare i dati disgiunti paese per paese e, si direbbe, quasi casa per casa, in modo sincronico e diacronico, onde poter considerare con attenzione tanto il peso del contesto locale, con le sue richieste, le sue sfide ed i suoi condizionamenti, quanto il peso della tradizione e delle disposizioni degli organi di governo della Congregazione e della Chiesa. E ciò senza dimenticare che spesso la vita, la prassi, le decisioni prese in sede locale sono andate oltre gli orientamenti ufficiali dei vertici e le norme generali. 
      2. L’intelligenza di percepire i “segni del tempo” andando incontro, senza inutili ritardi e improvvide corse in avanti, alle mutevoli esigenze dei giovani e delle classi popolari, la capacità di prevenire o arginare le ripercussioni negative sulla gioventù di inediti fenomeni sociali potenziando, nel contempo quelle positive, la saggezza di mettere in campo strategie ed attività rispondenti al proprio modello educativo ma adeguate ai nuovi tempi, la volontà di “rimanere in campo” attivamente nelle emergenze socio-politiche ed ideologico-culturali, l’abilità o meno di svolgere una valida pastorale nelle cosiddette “terre di missione” ecc.   sono tutti interessanti  temi di studio in parte già affrontati in ambito ISS-ACSSA, in parte da affrontare in sede di questo convegno ed ancora negli anni futuri.
      3. Come già si è accennato (n. 6), anche la ricerca del numero dei giovani (ed adulti) raggiunti dalle opere salesiane è un’impresa non semplice. I numeri disponibili, dati spesso per scopi celebrativi, non sempre corrispondono al vero ed alcune realtà come gli oratori e le parrocchie sfuggono a precisi dati numerici. Solo il recupero di dati locali il più possibile veritieri potranno consentire dati complessivi più attendibili.
      4. Ma ancor più problematica è la valutazione dell’influsso che i SDB hanno esercitato su quanti sono entrati nel raggio della loro azione. Generalmente sono recuperabili le fonti degli esiti scolastici e professionali dei giovani, ma non altrettanto si può dire per gli indicatori dell’educazione recepita e della formazione religiosa assimilata. Come valutare la preparazione al futuro “onesto cittadino e buon cristiano” che l’opera salesiana nel suo complesso ha inteso dare, per fedeltà al proprio carisma, al ragazzo del collegio, all’orfano dell’ospizio, all’allievo della scuola inferiore o superiore, al giovane oratoriano, a quello non cattolico nell’epoca della sua permanenza nell’ambito salesiano?

 


[1] Statistiche parziali si trovano in S. Sarti, Evoluzione e tipologia delle Opere salesiane (1880-1922), in F. Motto (a cura di), L’Opera salesiana dal 1880 al 1920. Roma, LAS 2001, pp. 108-118. Tabelle più particolareggiate in J. M. Prellezo, Scuole Professionali Salesiane. Momenti della loro storia (1853-1953). Roma, Cnos-Fap 2010, passim

[2] Manoscritti, dattiloscritti e stampa sono conservati in varie posizioni dell’Archivio Salesiano Centrale.

[3] Le tabelle del volume Salesiani di don Bosco in Italia. 150 anni di educazione in Italia (a cura di F. Motto). Roma, LAS 2011, pp. 38-97, portano variazioni non molto significative rispetto ai dati raccolti espressamente in vista di questa relazione, dovute, salvo errori, al conteggio dei SDB italiani all’estero, a SDB stranieri presenti nelle case d’Italia, al diverso modo di conteggiare la casa-opera-comunità e le attività al loro interno ecc. Offrono però l’interessante dislocazione delle opere sul territorio nazionale.