La Repubblica Ceca è un bellissimo paese nel centro dell’Europa.
E’ nata il 1 gennaio 1993 dalla pacifica scissione della ex-Cecoslovacchia.
E’ il paese più secolarizzato nell’Europa (il 55%
degli abitanti sono atei, il 39% cattolici, di cui meno del 5% partecipano
alla liturgia).
L’attività salesiana nella Repubblica Ceca è iniziata
nel 1927. Il primo salesiano ceco, don Ignác Stuchlý
(1869–1953), Servo di Dio, è arrivato nel nostro
paese avendo già 58 anni, portando però con sé
una ricca esperienza dall’Italia e dalla Iugoslavia. L’opera
salesiana continuava a prosperare molto velocemente. Nel 1950 operavano
nella Rep. Ceca 261 salesiani in 12 case.
Seconda tappa della storia è stata sotto il regime comunista.
Nell’aprile 1950 le forze armate circondarono tutte le case dei
maggiori ordini e congregazioni maschili su tutto il territorio della
Repubblica cecoslovacca: i religiosi furono internati in vari campi
“di concentramento” e un gran numero di personaggi di primo
piano fu incarcerato – tra loro anche il secondo più notabile
uomo della nazione don Štepán Trochta (1905–1974),
vescovo di Litomerice, più tardi anche cardinale, già
incarcerato dai nazisti. L’attività degli ordini religiosi
fu messa fuori legge. I Salesiani rilasciati dal carcere non poterono
dedicarsi ufficialmente alla loro missione. Molti non poterono effettuare
nessuna attività pastorale. Per questo iniziò un’altra
forma di attività svolta negli appartamenti privati, in case
in montagna o in campagna dove si effettuava la formazione dei nuovi
salesiani, gli studi filosofici e teologici, e anche molti campi estivi
per gruppi di ragazzi. Alcuni salesiani ricevettero le ordinazioni diaconali
e sacerdotali segretamente.
La „rivoluzione di velluto” ed il cambio del regime politico
nell’anno 1989 mise i salesiani davanti a nuove possibilità
ma anche a nuovi compiti. Man mano vennero restituite le case confiscate,
iniziò un impegnativo periodo della loro ricostruzione. I religiosi
uscirono dall’illegalità, pian piano lasciarono le parrocchie
diocesane e ritornarono a vivere in comunità. Cominciò
il tempo del discernimento per progettare l’attività salesiana
secondo le esigenze della società nascente.
Vennero fondate nuove case salesiane con oratori e centri giovanili,
soprattutto nelle città maggiori (Praga-Kobylisy, Brno-abovresky,
Brno-Líšen, Ostrava, Plzen, Pardubice, Ceské Budejovice,
Teplice, Rumburk, Prostejov, Zlín). In alcuni centri giovanili
lavorano soprattutto con i zingari, alcuni si dedicano ai giovani in
difficoltà.
Tuttavia oggi molti salesiani rimangono ad operare come sacerdoti inseriti
nella pastorale parrocchiale, alcuni sempre fuori dalle loro rispettive
comunità.
L’ispettoria salesiana ha fondato la casa editrice Portál,
apprezzata per le sue pubblicazioni di carattere pedagogico e psicologico
(circa 100 novità librarie all’anno!), e JABOK, quasi una
università sociale pedagogica e teologica a Praga per l’educazione
e l’istruzione di assistenti nel campo sociale, impegnati particolarmente
con la gioventù handicappata e svantaggiata o ai margini della
società. I Salesiani hanno partecipato alla nascita e in un modo
significativo hanno appoggiato la fondazione della Facoltà di
teologia a Ceské Budejovice. Nella casa d’origine a Fryšták
(oggi chiamata Casa di Ignác Stuchlý) è stato attuato
un progetto che offre ai giovani soggiorni di formazione sia per gruppi
sia per individui con varie difficoltà.
Consideriamo importante anche l’attività salesiana nei
mass media (Televisione CT Brno, Don Bosco Media Centrum, Telepace a
Ostrava). Con l’assunzione di responsabilità da parte dell’Ispettoria
per l’aiuto in Bulgaria ci si è anche ricollegati alla
tradizione dei missionari salesiani cechi (per esempio don John Med
in India).
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