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Progetto: | Pellegrino sulle orme di Don Bosco in Barcellona |
Data: | Maggio 2008 | |
Luogo: | Barcellona | |
Ispettoria: | SBA | |
Casa Prats / Talleres Salesianos a Sarrià L’attuale casa ispettoriale dei Salesiani dell’Ispettoria di Mare de Déu de la Mercé è la parte più vecchia dei cosiddetti Talleres Salesianos (Officine Salesiane), aperta nel 1884, a Casa Prats de Sarrià, allora una città vicino Barcellona, grazie all’iniziativa, lo sforzo e la generosità di Dorotea de Chopitea, vedova di Serra. Lei vi ospitò Don Bosco per circa un mese (8 aprile-6 maggio 1886). Tre dei balconi al primo e al piano principale sono stati conservati. Quelli di centro e di sinistra, guardando la facciata, sono i ‘balconi della benedizione’ da cui Don Bosco benediceva la gente nel cortile e nella strada vicina. Appena entrati in casa al primo piano entriamo nella sala d’aspetto e zona di ricevimento dove le persone aspettavano Don Bosco (oggi sala d’incontro del Consiglio Ispettoriale) e sulla destra la cappella, che era la camera di Don Bosco (adesso zona santuario). Qui il Santo riceveva le persone, fece alcuni miracoli e fece il famoso sogno della missione salesiana (notte del 9 e 10 aprile). Basilica di Nostra Signora della Misericordia In Piazza della Mercede, vicino al mare, fu costruita la Basilica di Nostra Signora della Misericordia e di San Michele Arcangelo. Nostra Signora della Misericordia, che qui si venera, è la Patrona di Barcellona. La sera del 5 maggio 1886 Don Bosco visitò la chiesa. Gli organizzatori della visita colsero l’occasione della sua presenza, in questo importante posto per i cittadini di Barcellona, per donargli un pezzo di terreno in cima al Monte Tibidabo. Hotel Gran Via Gran Via era la casa residenziale della famiglia Serra-Chopitea, in Gran Via de Las Cortes Catalanas. Aveva quattro piani. Il primo o piano principale si apriva su un ampio vestibolo e su una maestosa scalinata, era destinato principalmente alla vita sociale della famiglia. Attorno alle sue eleganti colonne c’erano gli spazi più nobili: la hall di ricevimento, le più importanti camere da letto, la cappella con la splendida sala da pranzo, con cucina e dispensa. C’è un doppio significato di genere salesiano. 1° Con riferimento alla Venerabile Dorotea: lei visse qui negli ultimi diciotto anni della sua vita, dal 1873 al 1891. Qui lei era madre della famiglia e Cooperatrice Salesiana. La lettera a Don Bosco, scritta il 20 settembre 1882, in cui gli chiedeva una fondazione salesiana a Barcellona, fu scritta qui. 2° Con riferimento a Don Bosco e ai Salesiani: Don Bosco visitò la casa in tre occasioni. La prima, l’8 aprile, per riposare dopo il lungo viaggio da Marsiglia. La seconda, il 30 dello stesso mese, per mangiare e prepararsi alla Conferenza Salesiana nella Chiesa a Belén. La terza, il 5 maggio, la vigilia del suo ritorno in Italia, per celebrare la Santa Messa e mangiare con la famiglia prima di partire. Mentre Dona Dorotea era viva, i Salesiani di Sarrià vedevano sempre questo posto come parte della loro casa, specialmente i due primi Direttori, D. Giovanni Branda e il Beato Filippo Rinaldi, che la chiamavano madre, oggi Venerabili Dorotea. Fattoria Martì-Codolar a Horta A nord di Barcellona, nell’antica città di San Juan de Horta, adesso un sobborgo della capitale Catalana. Il 3 maggio 1886 Don Bosco visitò Torre de la Grana Vieja, allora proprietà di don Luis Martì-Codolar e sua moglie dona Consuelo Pascual de Bofarull, una famiglia legata alla famiglia Serra-Chopitea (uno dei fratelli di dona Consuelo aveva sposato una figlia di dona Dorotea). Durante il pranzo offerto a Don Bosco essi proposero di dargli dare del terreno in cima a Tibidabo. Dopo il pasto l’ospite si ritirò (nella camera che oggi è una cappella). Quindi incontrò diverse persone. Alle quattro del pomeriggio Don Bosco scese nel cortile dove tutti aspettavano. Il fotografo della casa - Joaquìn Pascual Martì-Codolar, più familiarmente conosciuto come Kimm - radunò le persone attorno a un giovane albero di cedro. Fece una delle più belle - se non la più bella - foto che abbiamo di Don Bosco. Prima di tornare a Sarrià Don Bosco, con don Luis e il suo segretario Viglietti, fece una passeggiata nella fattoria apprezzando la bellezza dei giardini e dello zoo. Appena Don Bosco partì Senor Martì-Codolar ebbe l’idea di ricordare la visita con un monumento. Fece subito erigere una pietra. Nel 1949 i figli di Don Bosco vi eressero una casa. Da allora Martì-Codolar è una Casa Salesiana con molte attività. Tibidabo Tibidabo è la più alta punta nella catena Collserola. Fu un gruppo di monaci, che precedentemente avevano stabilito un monastero sulle pendici, a dare il nome latino e biblico al luogo (Tibi-dabo - Ti darò). Don Bosco non conosceva niente di questa montagna. Egli semplicemente guardò con occhio profetico alla sua cima. Vi immaginò una grande chiesa dedicata al Sacro Cuore. E mise i Salesiani sulla strada per realizzare questo sogno. Ciò che egli non riuscì a completare lo fece dona Dorotea. Infatti decise di mettere su un eremitaggio a sue spese, nel punto più alto del terreno dato a Don Bosco. Una ventina di giorni dopo la partenza di Don Bosco i lavori cominciarono. Il 3 luglio 1886 veniva benedetto e aperto. E’ conservato ancora oggi. Questo piccolo seme crebbe lungo gli anni. Il 28 dicembre 1902 i Salesiani misero la prima pietra per quello che oggi è la cripta e la benedirono nel 1911. Quindi furono cominciate le colonne e i muri della futura Chiesa. Dal 1940 altri passi furono fatti per completare il lavoro. Venti anni dopo il suo inizio - durante i quali assisteva tutta la Spagna Salesiana - la Chiesa fu terminata e dedicata al Sacro Cuore di Gesù sul Tibidabo (1961) Una volta finita la chiesa inferiore o cripta i Salesiani vi misero una comunità nel 1912. Pablo Marìn (preso da: RAMON ALBERDI, Don Bosco en Barcelona. Itinerario Barcelona 1986 ). |
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