ACG 419 Progetto 2014-2020
Progetto del RM e Consiglio 2014-2020: Commento RM
PRIORITÀ 1: MISTICI NELLO SPIRITO
PRIORITÀ 2: PROFETI DELLA FRATERNITÀ
PRIORITÀ 3: SERVI DEI GIOVANI
Parte Seconda
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
VICARIO DEL RETTOR MAGGIORE
AREA 1: TESTIMONIANZA DELLA VITA CONSACRATA
AREA 2: CURA DELLA DISCIPLINA RELIGIOSA
AREA 3: COORDINAMENTO DEL CONSIGLIO GENERALE
CONSIGLIERI DI SETTORI
CONSIGLIERE PER LA FORMAZIONE
AREA 1: LA VITA CONSACRATA NELLE SUE DUE FORME
AREA 2: FORMAZIONE PERMANENTE
AREA 3: FORMAZIONE INIZIALE
AREA 4: COLLABORAZIONE FORMATIVA
CONSIGLIERE PER LA PASTORALE GIOVANILE
AREA 1: ANIMAZIONE E COORDINAMENTO
AREA 2: IMPEGNI PRIORITARI
AREA 3: AMBIENTI E SETTORI
A. Oratorio – Centro Giovanile
B. Scuola e Centro di formazione professionale
C. Istituti di educazione superiore
D. Parrocchie e Santuari affidati ai Salesiani
E. Opere e Servizi sociali per giovani a rischio
F. Volontariato missionario
G. Movimento Giovanile Salesiano
CONSIGLIERE PER LA COMUNICAZIONE SOCIALE
AREA 1: ANIMAZIONE
AREA 2: INFORMAZIONE
Area 3: PRODUZIONE E IMPRESE
Area 4: BENI ARTISTICI CULTURALI
CONSIGLIERE PER LE MISSIONI
AREA 1: VOCAZIONE MISSIONARIA AD GENTES
AREA 2: ANIMAZIONE MISSIONARIA
AREA 3: SOLIDARIETÀ MISSIONARIA
ECONOMO GENERALE
AREA 1: TESTIMONIANZA ISTITUZIONALE DI POVERTÀ EVANGELICA
AREA 2: UTILIZZO SOLIDALE DELLE RISORSE A FAVORE DEI POVERI
AREA 3: GESTIONE RESPONSABILE E TRASPARENTE DELLE RISORSE
AREA 4: PROGETTI SPECIFICI DEL SESSENNIO
SEGRETARIATO PER LA FAMIGLIA SALESIANA
AREA 1: eredità spirituale e pastorale di don Bosco
AREA 2: senso dI appartenenza Alla Famiglia Salesiana
AREA 3: SANTITà NElla Famiglia Salesiana
AREA 4: ANIMAZIONE DELLA Famiglia Salesiana DA PARTE DEGLI SDB
Parte Terza
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
1. Consigliere PER LA REGIONE Africa e Madagascar
2. Consigliere PER LA REGIONE America Cono Sud
3. Consigliere PER LA REGIONE Asia Est e Oceania
4. Consigliere PER LA REGIONE Asia Sud
5. Consigliere PER LA REGIONE Europa Centro E Nord
6. Consigliere PER LA REGIONE Interamerica
7. Consigliere PER LA REGIONE Mediterranea
PROGETTO DI ANIMAZIONE E GOVERNO DEL RETTOR MAGGIORE E CONSIGLIO GENERALE PER IL SESSENNIO 2014-2020
Parte Prima
PRIORITÀ DEL RETTOR MAGGIORE
E DEL CONSIGLIO GENERALE
1. Mistici nello Spirito
2. Profeti della fraternità
3. Servi dei giovani
PRIORITÀ 1: MISTICI NELLO SPIRITO
Traguardo |
Processo |
Passi |
1.1. Testimoniare la radicalità evangelica attraverso una continua conversione spirituale, vivendo il primato di Dio nella contemplazione del quotidiano e nella sequela di Cristo (CG27, 63.1). |
1.1.1. Passando da una testimonianza debole dei consigli evangelici a una vita piena dipassione nella sequela di Gesù, capace di svegliare il mondo, richiamando ai valori essenziali dell’esistenza (CG27, 66.1). 1.1.2. Passando da uno sguardo pessimistico sul mondo ad una visione di fedeche scopre il Dio della gioia nelle vicende della vita e nella storia dell’umanità (CG27, 66.2). |
1.1.1.1. Vivere nella “trama di Dio”, studiando più profondamente la persona di Gesù e le sue scelte radicali e assumendo il motto “lavoro e temperanza” di Don Bosco nella vita personale e comunitaria. 1.1.2.1. Avere in noi e promuovere nei confratelli una visione realista e ottimista della situazione giovanile per aprire il nostro sguardo alla situazione del territorio, soprattutto alle famiglie e alla difesa dei diritti dei giovani. |
PRIORITÀ 2: PROFETI DELLA FRATERNITÀ
Traguardo |
Processo |
Passi |
2.1. Testimoniare la radicalità evangelica attraverso una continua conversione fraterna, costruendo comunità autentiche nelle relazioni e nel lavoro secondo lo spirito di famiglia (CG27, 63.2). |
2.1.1. Passando da rapporti funzionali e formali a relazioni cordiali, solidali e di comunione profonda(CG27, 68.1). |
2.1.1.1. Attivare dinamiche positive di comunicazione interpersonale, di sincero ascolto tra i confratelli, anche attraverso la correzione fraterna, per creare un clima di vera famiglia che faciliti il superamento dell´individualismo. 2.1.1.2. Promuovere momenti comunitari per la condivisione spirituale della nostra fede con i confratelli e momenti di preghiera con giovani e laici. |
Traguardo |
Processo |
Passi |
3.1. Testimoniare la radicalità evangelica attraverso una continua conversione pastorale, ponendoci in modo più deciso e significativo a servizio dei giovani più poveri (CG27, 63.3). |
3.1.1. Passando da una pastorale di conservazione a una pastorale “in uscita”, che parte dai bisogni profondi dei giovani più poveri considerati nel loro ambiente familiare e sociale (CG27, 72.2).
|
3.1.1.1. Sviluppare la cultura vocazionale e la cura delle vocazioni alla vita consacrata salesiana, coltivando l’arte dell’accompagnamento e abilitando salesiani e laici a diventare guide spirituali dei giovani (CG27, 75.1). 3.1.1.2. Promuovere nelle Ispettorie una profonda verifica sulla significatività e presenza tra i più poveri di tutte le nostre opere. (CG27, 73.1). |
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PER IL VICARIO DEL RETTOR MAGGIORE
PER I CONSIGLIERI DI SETTORI
1. Formazione
2. Pastorale Giovanile
3. Comunicazione Sociale
4. Missioni Salesiane
5. Economato Generale
PER IL SEGRETARIATO PER LA FAMIGLIA SALESIANA
AREA 1: TESTIMONIANZA DELLA VITA CONSACRATA
Traguardo |
Processo |
Passi |
1.1. Favorire la testimonianza personale e comunitaria della vita consacrata secondo le Costituzioni, vissuta in modo radicale. |
1.1.1. Aiutando ad approfondire l’identità della vocazione alla vita consacrata salesiana e ad accoglierla nella vita personale e comunitaria. |
1.1.1.1. Offrire un orientamento sugli Atti del Consiglio Generale (ACG) a riguardo della preghiera personale e della meditazione (Cf. CG27, 65.2). 1.1.1.2. Sostenere iniziative e interventi che favoriscono la trasparenza e la condivisione nella povertà, la maturazione affettiva nella castità, la disponibilità nell’obbedienza. 1.1.1.3. Indicare alle Ispettorie sugli ACG i criteri circa la consistenza quantitativa e qualitativa delle comunità e accompagnare gli Ispettori nella loro realizzazione (Cf. CG27, 69.6). 1.1.1.4. Accompagnare le Ispettorie nel processo di ridisegno delle presenze, in modo da rafforzare la testimonianza di vita consacrata. 1.1.1.5. Aiutare gli Ispettori, specialmente negli incontri regionali, ad assumere un cambio di mentalità circa l’esercizio dell’autorità e della responsabilità e aiutarli a scegliere e formare buoni Direttori delle comunità. |
AREA 2: CURA DELLA DISCIPLINA RELIGIOSA
Traguardo |
Processo |
Passi |
2.1. Responsabilizzare Ispettori e Ispettorie nella cura della disciplina religiosa. |
2.1.1. Favorendo una cultura della fedeltà vocazionale e di prevenzione delle mancanze di disciplina religiosa e affrontando le varie situazioni personali e comunitarie di difficoltà. |
2.1.1.1. Studiare insieme agli Ispettori, negli incontri regionali, come prevenire le situazioni di mancanza di disciplina religiosa nei diversi aspetti della nostra vocazione. 2.1.1.2. Accompagnare gli Ispettori nell’affrontare le situazioni dei confratelli in difficoltà e le situazioni irregolari e chiedere ai Visitatori straordinari un rapporto su tali situazioni nelle Ispettorie. 2.1.1.3. Aiutare le Ispettorie a formulare linee guida per la salvaguardia e la protezione dei minori e per la prevenzione dei casi di abuso (Cf. CG27, 73.4). 2.1.1.4. Assicurarsi che le Ispettorie seguano il protocollo del Rettor Maggiore e del suo Consiglio nel trattare i casi di abuso e abbiano la Commissione per esaminare le accuse. 2.1.1.5. Abilitare le Ispettorie a preparare in modo corretto ed approfondito le pratiche riguardanti dispense, indulti, dimissioni, secolarizzazioni, esclaustrazioni. |
AREA 3: COORDINAMENTO DEL CONSIGLIO GENERALE
Traguardo |
Processo |
Passi |
3.1. Assicurare l’individuazione di obiettivi comuni e sinergie tra i Consiglieri di settore e il coordinamento degli interventi con i Consiglieri regionali (CG27, 86) |
3.1.1. Favorendo l’informazione, la condivisione di riflessione, progettazione e valutazione, la disponibilità a cambiare prassi consolidate. |
3.1.1.1 Coordinare la redazione condivisa del “Vademecum”, del progetto del Rettor Maggiore e Consiglio Generale per il sessennio, dei calendari regionali, degli orientamenti per le Visite straordinarie. 3.1.1.2. Chiedere ai Consiglieri di settore di offrire l’informazione semestrale al Consiglio Generale sul lavoro del settore. 3.1.1.3. Incontrare ogni semestre i Consiglieri di settore e i Consiglieri regionali e favorire nel Consiglio Generale lo scambio delle riflessioni, proposte e situazioni emerse. 3.1.1.4. Assicurare nel Consiglio Generale il coordinamento dell’accompagnamento delle Ispettorie e Visitatorie in difficoltà. 3.1.1.5. Iniziare con i Consiglieri di settore la riflessione circa la formazione dei laici, individuando le forme di coordinamento tra i settori e approfondendo i risultati con tutto il Consiglio. 3.1.1.6. Coordinare la revisione del manuale dell’Ispettore (CG27, 69.11). 3.1.1.7. Favorire nel Consiglio le esperienze spirituali, la vita fraterna, l’impegno nel proprio servizio, i momenti di formazione. |
AREA 1: LA VITA CONSACRATA NELLE SUE DUE FORME
Traguardo |
Processo |
Passi |
1.1. Promuovere nella Congregazione una migliore comprensione della vocazione consacrata salesiana nelle sue due forme. |
1.1.1. Approfondendo i temi come la vita consacrata, il salesiano sacerdote e il salesiano coadiutore. |
1.1.1.1. Organizzare un corso per i maestri dei novizi, di diverse Regioni, raggruppati secondo la lingua in inglese e italiano-spagnolo. 1.1.1.2. Studiare con le Regioni i nuovi orientamenti sulla formazione del salesiano coadiutore, espressi nella Revisione della “Ratio” sulla formazione iniziale del salesiano coadiutore del 18 gennaio 2012, e considerare come metterli in pratica. 1.1.1.3. Seguire con particolare attenzione i centri e le comunità interispettoriali di formazione specifica per i salesiani coadiutori. |
Traguardi |
Processi |
Passi |
2.1. Favorire nelle comunità e nei confratelli lo sviluppo di una mentalità di formazione permanente. 2.2. Sviluppare e coordinare iniziative di formazione permanente. |
2.1.1. Promuovendo la comprensione della formazione permanente e l’assunzione di responsabilità personale, comunitaria e ispettoriale per essa. 2.2.1. Promuovendo la formazione permanente dei confratelli e in particolare dei Direttori. |
2.1.1.1. Offrire negli Atti del Consiglio Generale una riflessione sulla formazione permanente e un’altra che indichi come integrare lavoro e preghiera: “spiritualità unificante”/“mistici nello Spirito” (CG27), “contemplazione nell’azione” (Cost. 12). 2.1.1.2. Assicurare a livello regionale o interregionale un buon Centro di formazione permanente, preferibilmente salesiano, a cui i salesiani, laici e membri della Famiglia Salesiana possono rivolgersi (CG27, 67.8). 2.2.1.1. Assicurare a livello regionale o interregionale la possibilità di corsi di preparazione per i confratelli nominati Direttori per la prima volta e incoraggiare gli Ispettori perché facciano una buona preparazione di questi nuovi Direttori (CG27, 69.10). 2.2.1.2. Provvedere all’aggiornamento del Manuale del Direttore (CG27, 69.11). 2.2.1.3. Creare nei confratelli, con l’aiuto dei Delegati ispettoriali per la formazione, la mentalità che “la missione condivisa tra SDB e laici non è più opzionale” (CG27, RM Discorso di chiusura 3.7). 2.2.1.4. Chiedere che ogni Ispettoria promuova iniziative di formazione di Salesiani e laici insieme, e che entro tre anni abbia il suo “Progetto laici”. 2.2.1.5. Provvedere all’aggiornamento del libro “In dialogo con il Signore” (CG27, 67.7). |
Traguardo |
Processi |
Passi |
3.1. Formare Salesiani che siano all’altezza delle sfide odierne. |
3.1.1. Assicurando percorsi di formazione che rispondano ai bisogni attuali. 3.1.2. Coinvolgendo comunità formatrici, centri di studio, Ispettorie e Regioni nell’adeguamento della formazione agli orientamenti recenti e alle nuove realtà. |
3.1.1.1. Completare il programma di formazione affettiva, sessuale e alla castità per tutte le tappe della formazione. 3.1.1.2. Creare nelle Ispettorie, in collaborazione con il settore della pastorale giovanile, una sensibilità all’accompagnamento spirituale salesiano, e arrivare così ad una nuova politica su questo tema. 3.1.1.3. Insistere con gli Ispettori che si formino i formatori prima di inviarli ad una comunità formatrice, mediante un anno o due di counselling e accompagnamento spirituale, insieme alla teoria e pratica del Sistema Preventivo. 3.1.1.4. Studiare con le Commissioni regionali di formazione come irrobustire la formazione al servizio di autorità. 3.1.1.5. Assicurare che durante le varie tappe della formazione iniziale ci sia una formazione dei Salesiani: a) all’apprezzamento dei laici nella Chiesa e della loro vocazione e ruolo, b) alla mentalità di servizio e collaborazione con loro, c) all’apertura ad imparare anche da loro. 3.1.1.6. Invitare le Ispettorie di ogni Regione a preparare un programma di esercitazioni pastorali per tutte le tappe della formazione iniziale, con attenzione ai giovani poveri e a rischio; esse siano ben preparate, guidate e valutate per servire allo scopo formativo di dare ai formandi una conoscenza delle realtà sociali e inculcare in loro un amore per i giovani poveri. 3.1.2.1. Chiedere che le Ispettorie prendano le misure necessarie per adeguare i loro Centri di studi filosofici al Decreto di Riforma degli studi filosofici. 3.1.2.2. Insistere in particolare sull’adempimento del programma di studi salesiani in tutte le tappe della formazione, e ottenere che ogni Regione prenda le misure necessarie per qualificare alcuni confratelli nella salesianità. |
AREA 4: COLLABORAZIONE FORMATIVA
Traguardi |
Processi |
Passi |
4.1. Mettere in pratica gli orientamenti del CG27 nel campo della formazione. 4.2. Promuovere maggior coordinamento e collaborazione per la formazione nelle Ispettorie. 4.3. Promuovere il coordinamento della formazione alla pastorale salesiana: pastorale giovanile, comunicazione sociale, missioni. |
4.1.1. Coinvolgendo le strutture regionali e ispettoriali. 4.2.1. Coscientizzando gli Ispettori circa il ruolo del Delegato e della Commissione ispettoriale per la formazione. 4.3.1. Assicurando l’interazione tra i vari settori. |
. 4.1.1. Chiedere alle Commissioni regionali e ispettoriali per la formazione di integrare gli orientamenti del CG27 nella loro programmazione a livello regionale e ispettoriale per il prossimo sessennio. 4.2.1.1. Offrire agli Ispettori criteri per la scelta del Delegato ispettoriale e per l’animazione dell’Ispettoria; criteri per il lavoro della Commissione ispettoriale per la formazione: riflettere sulla realtà formativa dell’Ispettoria, essere d’appoggio al Delegato, promuovere incontri annuali dei formatori, particolarmente di fasi contigue. 43.1.1. Creare opportunità nelle varie tappe di formazione per una conoscenza e pratica degli orientamenti dei vari settori (pastorale giovanile, comunicazione sociale, missioni ed economia) tramite i Delegati e gli stessi formatori. |
CONSIGLIERE PER LA PASTORALE GIOVANILE
AREA 1: ANIMAZIONE E COORDINAMENTO
Traguardi |
Processi |
Passi |
1.1.Fortificare l’équipe del Dicasteroper meglio rispondere alle esigenze dell’animazione in tutte le Regioni. 1.2. Intensificare l’animazione e formazione dei Delegati e delle équipes ispettoriali di pastorale giovanile, favorendo la ricaduta di tali processi sulla pastorale giovanile ispettoriale. 1.3. Tendere ad un più regolare coordinamento con iConsiglieri Regionali e i Dicasteriche agiscono in aree collegate alla pastorale giovanile salesiana. 1.4. Favorire la comunicazione e la collaborazione conaltri organismi ed enti. |
1.1.1. Chiarendo le funzioni del Dicastero come insieme e di ciascuno dei membri che lo compongono, con particolare riferimento ai settori specifici di competenza. 1.1.2. Aggiornando la documentazione del Dicastero. 1.2.1. Favorendo la comunicazione e l'accompagnamento dei Delegati di pastorale giovanile. 1.2.2. Promuovendo la qualificazione, riqualificazione e aggiornamento dei Delegati di pastorale giovanile. 1.3.1. Promuovendo la collaborazione ed il coordinamento in alcune aree comuni di lavoro. 1.4.1. Favorendo il contatto con i Centri di formazione, e anche con i Centri editoriali, in vista di un contributo al loro impegno di formazione e riflessione. 1.4.2. Approfondendo il contatto con l’Università Pontifica Salesiana ed altri centri di studi ad ampio raggio con docenti e studenti. 1.4.3. Stimolando momenti di incontro, confronto e programmazione comune con i Centri nazionali di pastorale giovanile, individuando aree comuni su cui operare.
1.4.4. Proseguendo la comunicazione e collaborazione con l’ambito per la pastorale giovanile delle FMA, con la finalità di portare avanti la collaborazione in alcuni settori. 1.4.5. Promovendo il lavoro in rete e il coordinamento con gli organismi di cooperazione e sviluppo promossi dalla Congregazione e con altri enti ecclesiali e civili. |
1.1.1.1. Aggiornamento del documento “Identità e Missione”, che presenta la figura e i compiti sia del Consigliere per la pastorale giovanile, come anche dell’équipe del Dicastero. 1.1.1.2. Condividere la programmazione del sessennio con i Delegati di pastorale giovanile affinché le scelte di animazione dell’équipe del Dicastero siano conosciute e condivise. 1.1.2.1. Organizzazione dell’archivio digitale e cartaceo del Dicastero. 1.1.2.2. Aggiornamento della mailing list e altri eventuali strumenti informatici destinati al rapporto e collegamento con le Ispettorie e le Regioni. 1.1.2.3. Reperimento ed elaborazione di dati di natura statistica che interessano il Dicastero nel suo insieme, per un’adeguata animazione e coordinamento. 1.2.1.1. Continuità degli incontri annuali con: metodologia di ascolto; proposte concrete ai bisogni e alle richieste delle Regioni e delle Ispettorie; tempi di riflessione/formazione, condivisione e valutazione del lavoro di animazione pastorale. 1.2.1.2. Comunicazione e incontro con i Delegati e le équipes di pastorale giovanile durante le visite alle Ispettorie. 1.2.1.3. Informazione attraverso comunicazione elettronica, Newsletter del Dicastero, Agenzia ANS. 1.2.1.4. Consolidamento della pratica esistente di comunicazione nelle diverse lingue nazionali. 1.2.2.1. Corso annuale o giornate di formazione per i nuovi Delegati di pastorale giovanile di tutte le Ispettorie. 1.2.2.2. Offerta di risorse informatiche per completare o avviare l’acquisizione degli strumenti e delle competenze per l’animazione ed il coordinamento. 1.3.1.1. In collaborazione con il Dicastero della Formazione, accompagnare le Ispettorie nell’elaborazione del programma di formazione pastorale dei Salesiani in formazione iniziale. 1.3.1.2. Collaborazione con il Segretariato per la Famiglia Salesiana nelle iniziative di qualificazione pastorale a livello regionale (o mondiale) dei gruppi della FS. 1.3.1.3. Incontri programmati tra i tre Dicasteri della Missione per condividere i processi e alcuni interventi comuni. 1.3.1.4. Partecipazione alla consulta e agli incontri organizzati dagli altri Dicasteri. 1.3.1.5. Condivisione dei calendari e degli indirizzi del Dicastero con i Consiglieri regionali. 1.4.1.1. Incontri programmati, indirizzati a collaborare nella qualificazione di confratelli e laici nelle aree della missione educativa e pastorale. 1.4.1.2. Comunicazione e scambio di informazione (novità editoriali) con le editrici salesiane, dando attenzione alle pubblicazioni che possono interessare le nuove esigenze della evangelizzazione e della cultura. 1.4.2.1. Continuità nella collaborazione con i docenti dell’UPS, con il coinvolgimento reciproco nelle iniziative di riflessione e formazione avviate sui diversi settori di animazione pastorale. 1.4.2.2. Collaborazione con il Dipartimento di pastorale giovanile dell’UPS, affinché ci siano momenti concreti di condivisione e studio con gli allievi dell’UPS che seguono corsi di Pastorale Giovanile. 1.4.2.3. Proposta di stage di sdb e laici nel lavoro del Dicastero, per periodi concordati, in vista ad una maggiore conoscenza delle scelte e riflessioni dei diversi settori del Dicastero e dell’animazione pastorale diretta nelle Ispettorie e Regioni. 1.4.3.1. Incontri programmati di collaborazione e condivisione di riflessione, esperienze e sussidi. 1.4.3.2. Supporto degli sforzi di coordinamento ed animazione della complessa realtà nazionale da parte dei Centri nazionali. 1.4.4.1. Incontri di scambio e coordinamento con l’équipe dell'Ambito per la Pastorale Giovanile delle FMA. 1.4.4.2. Coordinamento e piano di azione comune con l’Ambito per la Pastorale Giovanile delle FMA in alcuni settori della pastorale giovanile. 1.4.5.1. Comunicazione con le strutture e organismi di cooperazione e sviluppo salesiani: Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS), DBYN, “Don Bosco Network”. 1.4.5.2. Articolazione con il lavoro delle organizzazioni salesiane di promozione dell'educazione e la difesa dei diritti dei giovani: DBI e rappresentanza all'ONU. 1.4.5.3. Partecipazione e contributo negli organismi ecclesiali: Commissione di Educazione delle UISG/USG, OIEC, Pontificio Consiglio dei Laici. |
Traguardi |
Processi |
Passi |
2.1. Promuovere una maggiore conoscenza e applicazione del modello di pastorale salesiana in tutte le Regioni della Congregazione. 2.2. Promuovere l'ascolto el'accompagnamento dei giovani nelle loro situazioni personali e la loro maturazione vocazionale, attraverso lo sviluppo delle capacità di accompagnamento e direzione spirituale. 2.3. Dare priorità alla formazione educativa pastorale dei salesiani e dei laici che condividono lo spirito e la responsabilità nell'animazione pastorale delle nostre opere. 2.4. Rivolgere un'attenzione prioritaria ai giovani più poveri (CG27, 22), a rischio e a quelli in situazione di emarginazione (RM 1, 3.5) e rafforzare l’accompagnamento del settore della emarginazione a livello ispettoriale e regionale. 2.5. Promuovere la riflessione suiprocessi di evangelizzazione nei diversi contesti culturali e propiziare i cammini di accompagnamento e di educazione alla fede dei giovani. 2.6. Integrare la pastorale familiare dentro il modello educativo pastorale salesiano e nella progettazione a livello ispettoriale e locale. |
2.1.1. Favorendo la socializzazione del «Quadro di Riferimento» della Pastorale Giovanile Salesiana. 2.1.2. Favorendo la sua applicazione attraverso l'accompagnamento delle Ispettorie e lo sviluppo di strumenti operativi. 2.1.3. Motivando per una più efficace organizzazione ispettoriale secondo il «Quadro di Riferimento» 2.2.1. Sviluppando le capacità di accompagnamento dei Salesiani e dei laici nella Pastorale Giovanile Salesiana. 2.2.2. Dando continuità agli itinerari di accompagnamento salesiano nei diversi aspetti della vita cristiana: preghiera, discernimento vocazionale e vita affettiva. 2.3.1. Assicurando lo sviluppo di adeguate competenze educative pastorali nella formazione iniziale dei Salesiani, secondo il «Quadro di Riferimento». 2.3.2. Promovendo la formazione educativa -pastorale dei salesiani e laici che operano nei diversi settori della pastorale giovanile e assicurando una comunicazione integrale del Sistema Preventivo come condizione di identità salesiana dei componenti della CEP e delle opere. 2.3.3. Accompagnando e qualificando i Delegati per la pastorale giovanile affinché rispondano alle sfide ed esigenze pastorali odierne mediante: l’approfondimento della loro identità e ruoli, l’attenzione ad una accurata progettazione, il lavoro di équipe. 2.4.1. Favorendo in Congregazione la riflessione e la presa di coscienza sulle nuove povertà, le situazioni di rischio e di emarginazione in cui si trovano molti giovani. 2.4.2. Accompagnando e favorendo la sinergia tra le varie esperienze esistenti nelle Regioni, che rafforzi la riflessione e la condivisione di “buone pratiche” nel settore della emarginazione. 2.4.3. Favorendo l’attivazione di interventi pastorali in risposta ai loro bisogni, e una profonda verifica a livello ispettoriale sulla significatività e presenza tra i più poveri delle nostre opere (CG27, 73.1). 2.5.1. Favorendo l'elaborazione di itinerari di educazione alla fede come strumento di intermediazione con la cultura. 2.6.1. Promovendo la riflessione sulla situazione della famiglia e favorendo il suo accompagnamento pastorale. 2.6.2. Promovendo un cammino di valorizzazione del suo ruolo come soggetto nella CEP e protagonista nello sviluppo del PEPS (Cf. CG27, 71.5,7). |
2.1.1.1. Primo incontro regionale del sessennio indirizzato alla presentazione e studio approfondito del «Quadro di Riferimento». 2.1.1.2. Verifica della socializzazione del «Quadro di Riferimento» durante gli incontri regionali e le Visite di insieme alle Regioni. 2.1.1.3. Incontri formativi con alcune équipes o settori particolari e membri della Famiglia Salesiana. 2.1.1.4. Collaborazione con il Dicastero per la Formazione per una presenza del Dicastero per la Pastorale Giovanile negli incontri di formatori nazionali/regionali, ed eventualmente nelle case di formazione iniziale. 2.1.1.5. Cura delle diverse traduzioni del testo, con i processi programmati ed in corso di preparazione. 2.1.2.1. Elaborazione di sussidi formativi o di animazione riguardanti il «Quadro di Riferimento», con particolare attenzione ai modelli operativi dei diversi piani e progetti della Pastorale Giovanile Salesiana. 2.1.2.2. Accompagnamento di alcune aree geografiche particolari, pensando a delle azioni precise di “diffusione” e alla ricaduta operativa in ambito locale. 2.1.3.1. Animazione ed interventi verso il consolidamento o la creazione (dove non fossero già costituiti) degli organismi di partecipazioneecorresponsabilitànei vari livelli, da quello locale a quello ispettoriale (équipe di pastorale, Consiglio della CEP, ecc). 2.2.1.1. Supporto alle Regioni per l’organizzazione di incontri o iniziative di formazione sull’accompagnamento e la direzione spirituale per animatori vocazionali, per conoscere, verificare e adeguare le esperienze in atto della pastorale vocazionale all’interno dei PEPS ispettoriali; per individuare gli indirizzi e le nuove ‘buone prassi’ dell’animazione ispettoriale vocazionale. 2.2.1.2. Collaborazione Ispettorie/Regioni nelle iniziative per la formazione alla direzione spirituale e all’accompagnamento. 2.2.1.3. Rilevamento nelle Ispettorie di salesiani e laici qualificati per l’accompagnamento personale ed il discernimento vocazionale. 2.2.2.1. Iniziative formative con la modalità di Seminario di studio, con una partecipazione allargata a tutte le Regioni della Congregazione. 2.2.2.2. Pubblicazione di questi incontri internazionali sulle varie tematiche, ricavando i contributi delle persone partecipanti, impegnate nella formazione e nel ministero dell’accompagnamento spirituale. 2.3.1.1. Elaborazione, congiuntamente al Dicastero per la Formazione, di una proposta di formazione pastorale nelle tappe della formazione iniziale, diretta al coinvolgimento nella pastorale giovanile, all’abilitazione alla lettura delle problematiche sociali del territorio, ad esperienze pastorali significative ed alla progettazione educativa e pastorale. 2.3.1.2. Partecipazione, in accordo con il Settore per la formazione, agli incontri regionali di Delegati per la formazione. 2.3.1.3. Visite dei membri del Dicastero di Pastorale Giovanile alle case di formazione, in occasioni di incontri nelle Ispettorie. 2.3.2.1. Elaborazione di una proposta di piano di formazione che possa essere utilizzata dalle Ispettorie attraverso le proprie strutture o iniziative formative o in collaborazione con altre Ispettorie della Regione. 2.3.2.2. Partecipazione del Dicastero agli incontri di riflessione ispettoriale/regionale sul Sistema Preventivo. 2.3.3.1. Accompagnamento delle politiche ispettoriali di investimento formativo indirizzato alla qualificazione di persone nell’animazione della pastorale giovanile in Ispettoria. 2.3.3.2. Programmazione della “scuola di delegati”. 2.4.1.1. Consulta del Dicastero di Pastorale Giovanile per riflettere sulla emarginazione giovanile. 2.4.1.2. Coinvolgimento del DBI al fine di promuovere la cultura dei diritti umani, in particolare dei minori, nelle Regioni mediante l’informazione e le iniziative ricavate dagli organismi internazionali. 2.4.2.1. Accompagnamento del settore della emarginazione già in atto a livello regionale. 2.4.2.2. Accompagnamento delle Ispettorie per il coordinamento delle diverse iniziative per i giovani in difficoltà mediante il POI ed il PEPS ispettoriale. 2.4.2.3. Ricerca sulla presenza salesiana (opere e iniziative) tra i giovani a rischio e in situazione di emarginazione. 2.4.2.4. Incontro mondiale di queste esperienze e percorsi regionali per una sempre più chiara identità salesiana in questo settore. 2.4.3.1. Definizione di criteri, orientamenti e strumenti per la verifica della presenza e l’azione pastorale tra i giovani più poveri, a livello ispettoriale e locale, durante la stessa Consulta sull’emarginazione giovanile. 2.5.1.1. Incontro di Delegati a livello regionale per lo studio e la riflessione sui processi di accompagnamento e l'elaborazione di itinerari di educazione alla fede. 2.5.1.2. Condivisione tra i Delegati per la pastorale giovanile degli itinerari di educazione alla fede sviluppati e applicati nelle Ispettorie. 2.6.1.1 Incontro di Delegati ispettoriali di pastorale giovanile per riflettere sulla pastorale familiare dentro il modello educativo pastorale salesiano (esperienze di accompagnamento e attenzione pastorale alle famiglie) e per definire criteri e orientamenti per lo sviluppo della pastorale familiare dentro il PEPS ispettoriale e locale. 2.6.2.1. Collaborare nei corsi di formazione e aggiornamento per animatori di pastorale familiare, giornate di studio e convegni su tematiche connesse con il bene della famiglia e dei suoi componenti. 2.6.2.2. Accompagnare e promuovere delle iniziative per coinvolgere le famiglie cristiane nella pastorale vocazionale. |
A. Oratorio – Centro Giovanile
Traguardi |
Processi |
Passi |
3A.1. Promuovere l’Oratorio-Centro Giovanile come luogo fisico d’accoglienza e proposta, finalizzate alla formazione umana e cristiana dei giovani, con preferenza per zone povere o a rischio e nella periferia cittadina. 3A.2. Sviluppare un’azione educativo-pastorale che diventi un percorso per la crescita in corresponsabilità di tutte le figure educative che operano nella CEP del Oratorio-Centro Giovanile. |
3A.1.1. Rilanciando l’Oratorio-Centro Giovanile attraverso decisioni che si traducano in concreti modi di abitare le nuove frontiere/periferie della vita dei ragazzi. 3A.1.2. Consolidando l’offerta formativa per i giovani degli Oratori-Centri Giovanili per una migliore qualità educativo-pastorale salesiana. 3A.2.1. Riflettendo sull’identità dell'animatore, sui luoghi e i tempi in cui si esprime la sua formazione. 3A.2.2. Rendendo i giovani protagonisti della vita nel Oratorio-Centro Giovanile. 3A.2.3. Coinvolgimento delle famiglie nel PEPS del Oratorio-Centro Giovanile. |
3A.1.1.1. Studio e verifica negli incontri regionali su come si sta impostando la realtà oratoriana nella società urbana e nelle zone popolari giovanili, nella cooperazione e solidarietà tra gli Oratori e nella partecipazione della Chiesa locale. 3A.1.1.2. Promuovere nelle équipes di pastorale giovanile ispettoriali una verifica sulle forze, debolezze e l'evoluzione del rapporto l’Oratorio-Centro Giovanile ed altri ambienti dell’opera salesiana: occasioni di incontro; formazione; progettualità condivisa. 3A.1.2.1. Rilevamento da parte del Dicastero dei moduli formativi già ampiamente sperimentati nelle Regioni o in redazione. 3A.1.2.2. Promuovere, in particolare nei Centri nazionali di pastorale, la pastorale oratoriana, approfondendone i contenuti ed aggiornandone le linee metodologiche, secondo il «Quadro di Riferimento». 3A.2.1.1. Promozione nelle Commissioni/équipes ispettoriali della riflessione sulla identità degli animatori, sulle nuove esigenze della vita associativa, secondo il «Quadro di Riferimento». 3A.2.1.2. Presentazione e condivisione tra i Delegati della pastorale giovanile, con l’intenzione di mettere a disposizione idonei sussidi e strumenti di animazione per gli animatori: proposte, attività, esperienze. 3A.2.1.3. Compilazione da parte del Dicastero delle competenze necessarie del ruolo educativo degli animatori in situazioni difficili, riconoscendo risorse e strumenti operanti nelle Ispettorie. 3A.2.2.1. Verifica da parte della équipe del Dicastero, secondo l’eventuale partecipazione negli incontri regionali e mondiali, sul grado di protagonismo che assumono i giovani negli Oratori-Centro Giovanili ispettoriali e nel servizio/animazione nei confronti degli altri giovani. 3A.2.3.1. Sollecitazione alle Ispettorie per la formazione e l’accompagnamento delle giovani coppie e giovani famiglie che frequentano l’Oratorio-Centro Giovanile, in collaborazione con la parrocchia. |
B. Scuola e Centro di formazione professionale
Traguardi |
Processi |
Passi |
3B.1. Promuovere la qualità educativo-pastorale della presenza salesiana nella scuola/CFP, con una costante riflessione in dialogo continuo con i diversi contesti. 3B.2.- Assistere gli Ispettori ed i referenti delle scuole ispettoriali nel loro lavoro di animazione del campo scolastico e professionale, nel rispetto della loro autonomia organizzativa. 3B.3. Offrire strategie e strumenti per l’applicazione del Progetto Educativo-Pastorale salesiano della scuola/CFP. 3B.4. Rafforzare l’équipe del Dicastero per la Scuola/Centro di formazione professionale per un’adeguata animazione del settore e per creare un collegamento con le strutture educative ispettoriali. 3B.5. Assicurare la rappresentanza sociale ed ecclesialedelle scuole/CFP salesiani. |
3B.1.1. Accompagnando le potenzialità e l’interscambio delle esperienze e delle riflessioni sulla scuola/CFP nelle Regioni nel proprio contesto socio-culturale. 3B.1.2. Promuovendo documenti e pubblicazioni che indichino il cammino per creare una scuola salesiana evangelicamente significativa oggi. 3B.2.1. Accompagnando gli incontri nazionali/regionali/continentali delle scuole e centri di formazione professionale per curare l'impatto desiderato delle conclusioni degli incontri sulle realtà locali. 3B.2.2. Assistendo le Ispettorie nella promozione e organizzazione della animazione educativa pastorale. 3B.2.3. Promovendo ed incentivando l’innovazione pedagogica e le nuove tecnologie nella scuola/CFP salesiana, in consonanza con i contesti educativi di ciascuna realtà. 3B.3.1. Concretizzando l’offerta di iniziative formative per il normale svolgimento della missione educativo-pastorale delle Ispettorie e Regioni salesiane. 3B.3.2. Stimolando la vocazione dell’educatore salesiano e favorendo lo studio in comune dei problemi pastorali nel campo dell’educazione. 3B.4.1. Puntando ad un migliore accompagnamento del settore educativo in Congregazione, per rispondere alle esigenze della missione salesiana. 3B.5.1. Promuovendo la creazione e il potenziamento dei progetti di mobilità e interscambio tra docenti ed allievi. 3B.5.2. Favorendo la presenza istituzionale del Dicastero nei fori di educazione. |
3B.1.1.1. Programmazione, negli incontri regionali/continentali, degli spazi di riflessione regionali e/o continentali per un’attualizzazione dell’identità delle istituzioni educative come scuole cattoliche e d’inspirazione salesiana. 3B.1.1.2. Partecipazione nelle giornate formative nazionali/regionali con i responsabili di scuole, ed eventualmente negli incontri dei docenti, integrando gli orientamenti del «Quadro di Riferimento». 3B.1.2.1. Collaborazione con contributi scritti nelle riviste e nei Convegni/Seminari che vengono sollecitati al Dicastero per una riflessione educativo-pastorale nel campo scolastico e professionale. 3B.1.2.2. Realizzazione di un video istituzionale sulle attività di formazione professionale della Congregazione Salesiana nel mondo. 3B.1.2.3. Raccolta e sistematizzazione dei documenti esistenti sulle scuole/CFP salesiani sulla selezione e formazione dei docenti nelle diverse Regioni. 3B.2.1.1. Convocazione ed accompagnamento della Commissione Centrale (referenti delle Regioni di ESA - Escuela Salesiana América) per assicurare la continuità e la messa in atto delle politiche educative continentali. 3B.2.1.2. Presenza del Dicastero negli incontri delle Regioni che formano ESA, stimolando lo scambio e la verifica dei cammini regionali. 3B.2.1.3. Creazione di un gruppo di lavoro sulla formazione professionale in America attraverso il contributo di confratelli e laici specializzati. 3B.2.1.4. Consolidamento del Gruppo Formazione Professionale Europa SDB in corso, con rappresentatività geografica che faciliti i livelli di conoscenze e di scambio di esperienze tra Salesiani nell’ambito delle scuole tecniche - professionali ed approfondisca i rapporti tra i Salesiani e le Aziende. 3B.2.1.5. Rafforzamento della CSSE (Commissione Scuola Salesiana Europa) e della metodologia di lavoro, coinvolgendo il più possibile tutti i membri, in modo che tutti partecipino e possano riconoscersi nel progetto. 3B.2.1.6. Accompagnamento dei vari processi in atto di coordinamento, sviluppo e promozione della formazione professionale salesiana in Asia Sud (DBTech) ed in Africa (Bosco Tech di Africa). 3B.2.2.1. Presentazione del «Quadro di Riferimento» per la Pastorale Giovanile Salesiana (con particolare riferimento alla Scuola/CFP) nei Consigli Direttivi Nazionali o collegio di presidi/direttori. 3B.2.2.2. Pubblicazione del documento “Animazione della pastorale educativa nei centri salesiani. Orientamenti”, secondo i diversi contesti della Congregazione. 3B.2.3.1 Organizzazione di incontri con le Aziende che collaborano con i nostri CFP salesiani per la costruzione e il rafforzamento di collaborazioni nelle realtà ispettoriali. 3B.2.3.2. Richiesta alle Ispettorie dell’elenco di Aziende con cui si lavora nel campo della formazione professionale. 3B.3.1.1. Proseguimento del corso “Formación inicial para directivos” di ESA ed altri corsi per la collaborazione, formazione e condivisione delle conoscenze sulla base di ambienti virtuali ed Internet (nuove tecnologie e strumenti per modernizzare non solo l’insegnamento, ma l'intera organizzazione educativa). 3B.3.1.2. Reperimento delle “buone prassi” che coinvolgono le famiglie nelle scuole/CFP salesiani, adatti alle situazioni pluri-culturali e pluri-religiose delle Regioni. 3B.3.2.1. Offerta di orientamenti alle Ispettorie per eventuali programmi formativi per i docenti ed i quadri dirigenti, intesi a migliorare la loro professionalità ed accrescere la conoscenza del carisma. 3B.4.1.1. Consolidamento di un gruppo permanente di riflessione ed animazione sul tema della scuola/CFP salesiani, all’interno del Dicastero. 3B.4.1.2. Rilevamento della mappa dei dati statistici delle scuole/CFP, con particolare attenzione alle tendenze che si percepiscono nella svariata gamma di presenza educativa nelle Regioni. 3B.4.1.3. Creazione di una pagina web con le scuole /CFP salesiani del mondo per la visibilità e condivisone tra i Centri salesiani, e l’apertura con le istituzioni civili ed ecclesiali. 3B.5.1.1. Proseguimento della Rete Progettazione europea - istruzione e formazione professionale (SDB). 3B.5.1.2. Impegno per la collaborazione e la sintonia con altri organismi della Scuola Cattolica nel campo della evangelizzazione ed educazione: OIEC (Ufficio Internazionale della Scuola Cattolica), Commissione per l’Educazione dell’Unione dei Superiori Generali, e altri. |
C. Istituti di educazione superiore
Traguardi |
Processi |
Passi |
3C.1. Promuovere l'applicazione delle politiche della Congregazione per le Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore (IUS). 3C.2. Promuovere la sinergia tra le IUS e la comunicazione all'interno e all'esterno della rete. 3C.3. Garantire la riflessione e lo sviluppo del carisma salesiano nell'ambito dell'educazione superiore. 3C.4. Promuovere una maggiore formazione e competenze per agire nell'ambito dell'educazione superiore |
3C.1.1 Assicurando il funzionamento delle strutture di coordinamento e lo sviluppo dei programmi di lavoro in rete delle IUS a livello mondiale e continentale. 3C.1.2 Assistendo le istituzioni nei loro processi di crescita nell'identità salesiana e nel loro consolidamento istituzionale. 3C.1.3 Rinnovando il quadro di riferimento delle IUS: Documenti di Identità e Politiche. 3C.2.1 Facilitando la mutua conoscenza e la comunicazione tra le istituzioni della rete. 3C.2.2 Assicurando una maggiore diffusione d'informazione sulle IUS in Congregazione e all'esterno della rete. 3C.2.3 Favorendo la collaborazione e il lavoro in rete delle istituzioni. 3C.3.1 Promovendo la riflessione sulla presenza salesiana nell'ambito dell'educazione superiore. 3C.3.2 Definendo un modello condiviso di pastorale universitaria salesiana tra le IUS. 3C.3.3 Favorendo lo sviluppo dell'identità dei diversi tipi di presenza nell'ambito dell'educazione superiore. 3C.4.1 Favorendo la formazione dei direttivi e di altre persone corresponsabili nello sviluppo del progetto istituzionale nelle IUS. |
3C.1.1.1 Incontro annuale e programma di lavoro del Consiglio di Direzione delle IUS. 3C.1.1.2 Conferenze Continentali delle IUS (America, Europa, Asia e Africa) 3C.1.1.3 Assemblee Generali IUS. 3C.1.2.1 Programma annuale di visite e iniziative di animazione alle singole IUS per promuovere l'identità specifica e l'applicazione delle Politiche di Congregazione. 3C.1.3.1 Revisione o rinnovamento del documento "Politiche per la presenza Salesiana nell'educazione superiore 2012-2016". 3C.1.3.2 Revisione dei documenti di riferimento delle IUS (Identità e Politiche) e loro approvazione durante l'Assemblea Generale 2021. 3C.2.1.1 Elaborazione del Sito Web delle IUS. 3C.2.1.2 Organizzazione della banca dati delle IUS. 3C.2.1.3 Diffusione d'informazione sulle migliori esperienze e pratiche di gestione tra le IUS. 3C.2.2.1 Programma annuale di comunicazione/informazione sulle IUS. 3C.2.3.1 Promozione del lavoro in rete di gruppi di IUS secondo aree di interesse specifico (IUS Education group, altri gruppi). 3C.2.3.2 Promozione di visite e iniziative di collaborazione tra direttivi, staff o docenti delle IUS. 3C.3.1.1 Organizzazione dell'archivio digitale delle IUS. 3C.3.1.2 Riedizione del materiale elaborato sulla presenza salesiana nell'educazione superiore e diffusione sul sito Web. 3C.3.2.1 Incontri continentali di pastorale universitaria. 3C.3.2.2 Commissione per l'elaborazione di un documento sul modello di pastorale universitaria. 3C.3.2.3 Socializzazione del modello di pastorale universitaria salesiana, a livello regionale e ispettoriale. 3C.3.3.1 Rilevamento statistico a livello mondiale sulle residenze e convitti universitari e sui Salesiani che lavorano in istituzioni di educazione superiore non salesiane (ecclesiali o civili). 3C.3.3.2 Accompagnamento degli incontri di responsabili delle residenze e convitti universitari a livello ispettoriale o nazionale. 3C.3.3.3 Visite alle residenze e convitti universitari esistenti. 3C.3.3.4 Incontri di cappellani e responsabili della pastorale universitaria in opere o strutture non salesiane. 3C.4.1.1 Corso Virtuale IUS per l’Africa. 3C.4.1.2 Seminari per gli animatori di pastorale universitaria. 3C.4.1.3 Corso di formazione per direttivi delle IUS. |
D. Parrocchie e Santuari affidati ai Salesiani
Traguardi |
Processi |
Passi |
3D.1. Valorizzare e rendere operativi gli organismi pastorali parrocchiali: assemblee, gruppi, commissioni pastorali (liturgica, caritativa, familiare, ecc). 3D.2. Favorire la condivisione delle linee pastorali indicate nel «Quadro di Riferimento». 3D.3. Dare una maggiore attenzione al territorio e alle questioni della dimensione sociale della carità |
3D.1.1. Mettendo tutti i membri della CEP nella reale condizione di partecipazione, dialogo e corresponsabilità nei dinamismi ordinari della comunità parrocchiale. 3D.2.1. Mettendo a fuoco i nodi cruciali della vita pastorale, in particolare le sfide dell’evangelizzazione dei giovani. 3D.2.2. Rendendo la comunità parrocchiale attenta al protagonismo attivo della famiglia nella missione educativo-pastorale, sostenendola nel suo ruolo educativo come prima comunità educante, con una speciale attenzione alle fragilità. 3D.3.1. Privilegiando negli operatori pastorali parrocchiali l’avvicinamento alle problematiche concrete di quanti abitano nel territorio e curando la testimonianza di una carità operosa. |
3D.1.1.1. Verifica nei PEPS ispettoriali del ruolo del Consiglio Pastorale Parrocchiale, organismo ordinario di comunione, di programmazione e di coordinamento di tutta l’azione pastorale della parrocchia. 3D.1.1.2. Programmazione di un incontro dei parroci nelle diverse Regioni per la formazione e aggiornamento del gruppo di presbiteri salesiani sul «Quadro di Riferimento». 3D.2.1.1. Invito al Consigli ispettoriali a rivedere e riordinare le scelte adottate nella parrocchia salesiana verso una opzione chiara per i giovani e per le classi popolari. 3D.2.1.2. Studio con i Delegati per la pastorale giovanile sull’impegno delle comunità parrocchiali per il primato della Parola, la qualità del celebrare e del percorso per l’iniziazione cristiana dei ragazzi. 3D.2.2.1. Promuovere nelle Commissioni ispettoriali/nazionali lo studio sulla reciprocità tra famiglia e parrocchia salesiana e far convergere risorse, energie e corresponsabilità. 3D.2.2.2. Studio da parte del Dicastero delle buone prassi esistenti indirizzate a costituire ‘gruppi di sostegno’ parrocchiali – composti di sacerdoti, consacrati/e, operatori pastorali formati nell’ambito specifico – che affrontano le situazioni difficili e irregolari. 3D.3.1.1. Attivare, negli incontri dei parroci, la condivisione delle diverse povertà del contesto, che favorisca una lettura ecclesiale della realtà socio-economica del territorio; il censimento dei disagi; nuovi stili di relazioni con il territorio. 3D.3.1.2. Verifica attenta nei PEPS ispettoriali, indirizzata a valutare se le diverse forme della dimensione sociale della carità nelle parrocchie rispondono alle reali esigenze del territorio in cui esse vivono e operano. |
E. Opere e Servizi sociali per giovani a rischio
Traguardi |
Processi |
Passi |
3E.1. Promuovere un’attenzione rinnovata alle nuove situazioni di disagio giovanile nel territorio. 3E.2. Stimolare le Ispettorie a coordinare le diverse opere e servizi per i giovani in difficoltà mediante il POI ed il PEPS ispettoriale. 3E.3. Predisporre e/o dare continuità a percorsi di formazione a livello ispettoriale,facendo riferimento agli orientamenti del «Quadro di Riferimento». |
3E.1.1.Assicurando in ogni iniziativa la qualità educativo-pastorale e la continuità. 3E.1.2. Curando in maniera speciale le iniziative verso gli immigrati, i rifugiati, le minoranze etniche e altre nuove forme di povertà. 3E.2.1. Assicurando il sostegno degli uffici / équipes che curano il lavoro delle opere-servizi sociali a livello ispettoriale. 3E.3.1 Stimolando una formazione pastorale e specifica utile a riscoprire la valenza educativo-pastorale di questo ambiente salesiano. |
3E.1.1.1. Coordinamento, a livello regionale e continentale, di quelle strutture che si occupano delle opere e servizi sociali per giovani a rischio. 3E.1.1.2. Accompagnamento dei responsabili ispettoriali per favorire quanto più possibile un modus operandi comune e omogeneo tra le diverse opere-servizi sociali, con orientamenti non solo educativo-pastorali, ma anche amministrativi ed economici. 3E.1.2.1. Promozione del coordinamento e relazione con organismi civili, anche internazionali, nel lavoro sull'emarginazione e sul disagio giovanile. 3E.1.2.2. Supporto per la realizzazione a livello nazionale di studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento, e per stimolare le opere-servizi sociali delle Ispettorie. 3E.2.1.1. Accompagnamento del gruppo operativo stabile di coordinamento all'interno dell’Ispettoria (ad es. l’ Ufficio Progetti), dando attenzione alla fase di progettazione e di verifica dei progetti. 3E.2.1.2. Raccolta, riordino e lettura dei dati delle nostre opere-servizi sociali a livello mondiale, per favorire: una riflessione complessiva a servizio delle singole Ispettorie; una sensibilizzazione dell'opinione pubblica, con la produzione di strumenti per la divulgazione delle nostre opere-servizi attraverso l’aggiornamento dei siti web. 3E.2.1.3. Cura, da parte del Consiglio ispettoriale, della continuità dei singoli progetti all’interno del POI e PEPS ispettoriale. 3E.2.1.4 Cura degli scambi e verifica di esperienze negli incontri nazionali/regionali indirizzato alla promozione di strutture, servizi e/o interventi di emergenza; coordinamento con servizi ecclesiali; progetti di tutela dei diritti; volontariato. 3E.3.1.1. In collaborazione con il Dicastero per la Formazione, incoraggiamento alle case di formazione iniziale per una presa di coscienza delle nuove forme di povertà e di emarginazione attuali, specie nelle aree urbane, in vista di preparare adeguatamente gli SDB per operarvi. 3E.3.1.2. Promozione della formazione degli operatori pastorali e del personale, sia professionale che volontario, impegnato nei servizi sociali delle nostre opere salesiane. |
Traguardi |
Processi |
Passi |
3F.1. Favorire lo sviluppo del volontariato con una chiara identità salesiana all’interno del PEPS ispettoriale e locale. 3F.2. Accompagnare le esperienze già esistenti di volontariato. 3F.3. Assicurare che nelle Ispettorie ci sia una speciale attenzione alla formazione dei volontari durante tutto l’arco della loro esperienza. 3F.4. Studiare le possibili convergenze tra il volontariato missionario e l’animazione vocazionale. |
3F.1.1. Seguendo da vicino le Ispettorie che sono nella fase di organizzazione in maniera sistematica dell’esperienza del volontariato. 3F.2.1. Incoraggiando i cammini già esistenti nel mondo del volontariato, favorendo un lavoro in rete interispettoriale e tra le Regioni. 3F.3.1. Verificando che l’esperienza del volontariato non si limiti soltanto ad un lavoro fatto, ma sia un’esperienza integrale evangelicamente e carismaticamente ispirata. 3F.4.1. Esaminando le difficoltà e opportunità esistenti tra volontariato e animazione vocazionale nei vari percorsi ispettoriali. |
3F.1.1.1. Revisione, in collaborazione con il Dicastero delle Missioni, del documento “Il Volontariato nella Missione Salesiana”, alla luce del «Quadro di Riferimento». 3F.2.1.1. Condivisione di buone pratiche e di contatti tra i Delegati ispettoriali della pastorale giovanile e i Delegati ispettoriali per l’animazione missionaria. 3F.3.1.1. A livello regionale fare una verifica attenta dei processi esistenti di formazione dei volontari nelle varie Ispettorie. 3F.4.1.1. Negli incontri annuali dei Delegati si faccia un confronto sulla convergenza tra volontariato e animazione vocazionale. |
G. Movimento Giovanile Salesiano
Traguardi |
Processi |
Passi |
3G.1. Promuovere e accompagnare lapresenza del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) in ogni Ispettoria, insieme al rafforzamento del networking dei processi organizzativi e di animazione a tutti i livelli. 3G.2. Potenziare laformazione che raggiunge gli obiettivi del MGS, consolidando l’identità dei giovani in maniera integrale. |
3G.1.1. Seguendo le Ispettorie per consolidare il MGS là dov’è ancora agli inizi o da stabilire. 3G.1.2. Favorendo prassi di lavoro in rete tra Ispettorie e paesi. 3G.1.3. Accompagnando il coordinamento del MGS a livello regionale e nazionale. 3G.1.4. Dando maggiore visibilità. 3G.1.5. Documentando la storia e lo sviluppo del MGS. 3G.2.1. Incoraggiando un cammino di formazione capace di far dialogare il carisma salesiano con realtà geografiche e culturali diverse. 3G.2.2. Proponendo esperienze di formazione di delegati, animatori, giovani leaders e giovani con capacità di guida. |
3G.1.1.1. Partecipazione nelle proposte e nei processi del MGS nelle Regioni o Ispettorie. 3G.1.1.2. Promozione della riflessione sul MGS secondo il «Quadro di Riferimento» verso una comprensione più chiara della sua identità e funzione. 3G.1.2.1. Condivisione e diffusione di materiali e risorse tra le varie esperienze del MGS sui cammini e processi e sulla Spiritualità Giovanile Salesiana. 3G.1.2.2. Facilitazione di programmi di scambio tra le Ispettorie e i paesi vicini. 3G.1.2.3. Partecipazione a eventi internazionali che rafforzano l’identità e l’esperienza del MGS. 3G.1.2.4. Condivisione tra Delegati e animatori per una maggiore interazione e contatto attraverso portali web. 3G.1.3.1. Coordinamento dell’Assemblea Generale Annuale Europea del MGS. 3G.1.3.2. Accompagnamento dei vari incontri continentali o nazionali. 3G.1.4.1. Promozione del logo, sistemi di comunicazione e organizzazione, siti web e altre piattaforme. 3G.1.4.2. Partecipazione con altri gruppi o movimenti della Famiglia Salesiana o di ispirazione salesiana, e con altre piattaforme indirizzate verso i giovani, come il Pontificio Consiglio per Laici. 3G.1.5.1. Documentazione dell’origine, storia, e sviluppo del MGS. 3G.1.5.2. Pubblicazione di un Direttorio e raccolta dati sul MGS a livello mondiale. 3G.1.5.3. Presentazione creativa del MGS, sua identità e sua presenza: documentario, filmati, e altro. 3G.2.1.1. Riflessione negl’incontri regionali e incontri con équipe ispettoriali di pastorale giovanile sui processi di formazione all’interno del MGS. 3G.2.2.1. Programma di formazione per gli animatori, giovani e leaders a livello ispettoriale, interispettoriale o internazionale, in collaborazione con i centri di animazione. |
CONSIGLIERE PER LA COMUNICAZIONE SOCIALE
Traguardi |
Processi |
Passi |
1.1. Accompagnare e sostenere gli Ispettori nel compito della comunicazione sociale (CS) affidato loro dai Regolamenti Generali (Reg 31) e in accordo al Sistema Salesiano di Comunicazione Sociale (SSCS). 1.2. Rafforzare nei Salesiani la consapevolezza dell’importanza diessere buoni comunicatori perché buoni educatori ed evangelizzatori (CG 27, 62). |
1.1.1. Incrementando la qualità degli incontri con gli Ispettori e i loro Delegati per la CS, in vista di una maggiore efficacia. 1.2.1. Superando una visione individualista e centrata nell’uso di mezzi, per arrivare a una visione che abbia come centro le persone che comunicano con autenticità, come membri di una comunità, e come testimoni della radicalità evangelica per i giovani (CG27). |
1.1.1.1.Promuovere, con la Consulta Mondiale e i Delegati ispettoriali per la CS, l’aggiornamento del SSCS in ciò che si vede necessario in relazione al CG27, al Vademecum del Consiglio Generale e alla verifica dell’ultimo sessennio.
In coordinamento con i Consiglieri di settore e i Consiglieri regionali: 1.1.1.2.Incontrare gli Ispettori delle Regioni insieme ai Consiglieri dei settori per la Pastorale Giovanile, le Missioni e il Regionale corrispondente. 1.1.1.3. Incontrare i Delegati/e Ispettoriali per la CS a livello continentale, regionale o di Conferenza, secondo la necessità, seguendo i criteri del SSCS e prevedendo momenti di condivisione con i Delegati di altri settori quando è possibile. In appoggio prioritario al settore per la Formazione (CG27, 25): 1.2.1.1. Stimolare l’inserimento e aggiornamento del programma di formazione iniziale e permanente per la CS nelle diverse tappe.1.2.1.2. Promuovere le giornate annuali di Comunicazione Sociale per formandi, formatori e collaboratori della CS e altri membri della FS (CG27, 19).1.2.1.3. Stimolare la creazione o compilazione di materiali adatti per la formazione alla CS. 1.2.1.4. Insistere perché in ogni Ispettoria ci siano confratelli specializzati in CS (CG27, 75.4).1.2.1.5. Promuovere la partecipazione dei SDB quali testimoni del vangelo, educatori e comunicatori nei diversi media: tv, radio, stampa, web, riviste, blogs, reti sociali. |
Traguardo |
Processi |
Passi |
2.1. Garantire un’informazione corretta, completa e aggiornata che esprima chiaramente la missione salesiana, la sua attualità e importanza nella Chiesa e nella società. |
2.1.1. Accompagnando il Rettor Maggiore nelle sue comunicazioni dentro e fuori la Congregazione e la Famiglia Salesiana. 2.1.2. Assicurando identità, apertura e professionalità dell’informazione, in coerenza con i criteri della comunicazione salesiana indicati nel SSCS. 2.1.3. Accompagnando e favorendo in modo prioritario l’informazione sull’impegno |
2.1.1.1. Coordinare la visibilità della figura e dei messaggi del Rettor Maggiore nei media in accordo al contenuto da offrire e all’obiettivo da raggiungere. 2.1.1.2. Assicurare la sinergia tra portavoce, settore della CS e Ufficio Stampa. 2.1.2.1. Coordinare l’aggiornamento e attuazione dei manuali di procedura per il personale di ogni area del settore. 2.1.2.2. Coordinare il rinnovamento e attuazione dei manuali di redazione per le notizie secondo i criteri del giornalismo e dell’informazione cartacea e digitale. 2.1.2.3. Coordinare l’aggiornamento e la reimpostazione tecnica, grafica e estetica dei siti SDB.org, ANS e BS, tenendo conto della multiculturalità e delle diverse lingue della Congregazione. 2.1.2.4. Stimolare e accompagnare il passaggio graduale e necessario dalla mentalità e comunicazione fatta in carta a quella digitale. 2.1.2.5. Promuovere la gestione e l’uso dei social media e video per una informazione aggiornata e tempestiva, che venga diffusa nella rete. 2.1.2.6. Assicurare, in coordinamento con il Vicario del Rettor Maggiore, una sufficiente composizione di personale qualificato, salesiano e laico, così da garantire lo svolgimento del lavoro ordinario e straordinario del settore. 2.1.2.7. Rafforzare l’équipe editoriale, la partecipazione e la distribuzione della rivista annuale “Salesiani”. 2.1.2.8. Stimolare e promuovere la traduzione delle informazioni in più lingue perché arrivi il carisma, l’insegnamento e la vita quotidiana della Congregazione, in modo che possano essere desiderati e recepiti con gioia e interesse dall’Ispettorie. 2.1.1.9. Continuare la stretta collaborazione tra i settori per la CS e per le Missioni. 2.1.3.1. Assicurare la copertura completa e il coinvolgimento di ANS - Ufficio Stampa, BS, SDB.org, perché arrivino le informazioni in Congregazione e alla Famiglia Salesiana, nella Chiesa e nella società tramite i nostri media o i media di altri. 2.1.3.2. Coinvolgere i Delegati ispettoriali e i Direttori delle diverse edizioni del BS, riviste e altri media salesiani nell’assicurare la copertura di queste priorità. 2.1.3.3. Cogliere l’occasione del Bicentenario per stimolare le Ispettorie a farsi visibili nella Chiesa e nella società tramite l’immagine istituzionale dello stemma e del logo della Congregazione. 2.1.3.4. Rafforzare, insieme al Consigliere per le Missioni, il rapporto e la collaborazione tra i settori e tra i Delegati ispettoriali di ambedue. |
Traguardo |
Processo |
Passi |
3.1. Rafforzare tra i Direttori e i responsabili dei media, dei Centri e delle strutture di produzione la crescita dell’unità a favore della promozione della cultura cristiana e salesiana. |
3.1.1. Promovendo e incrementando la visibilità dell’unità, delle sinergie e delle collaborazioni delle nostre imprese e opere di produzione. |
In coordinamento con l’Economo generale e i Consiglieri regionali: 3.1.1.1. Accompagnare i responsabili delle imprese di comunicazione delle diverse Regioni o continenti, tramite incontri o altri mezzi, per trovare punti e spazi di unità e di collaborazione: editrici, radio, tipografie, Bollettino Salesiano, riviste, siti web, multimedia, produttori di video, musica, teatro, ecc. 3.1.1.2. Promuovere l’applicazione dei criteri di qualità e di aggiornamento dei processi e dei prodotti delle nostre imprese. 3.1.1.3. Stimolare la collaborazione e un processo di unità di alcune strutture e prodotti attorno a un brand e logo comune e visibile: Salesiani Don Bosco. 3.1.1.4. Promuovere la riflessione nella Consulta mondiale sulla nuova evangelizzazione, nuova educazione, nuove tecnologie e nuove culture dalla prospettiva della CS. |
Area 4: BENI ARTISTICI CULTURALI
Traguardo |
Processo |
Passi |
4.1. Iniziare in modo coordinato la cura e promozione dei beni artistici e culturali salesiani come ricchezza e patrimonio della Congregazione a favore della missione. |
4.1.1. Passare da una concezione dei beni artistici e culturali solo materiale e come diritto riservato, ad una prassi di conservazione, condivisione, diffusione e educazione pure digitale a favore dei giovani e degli ambienti popolari. |
In coordinamento con l’Economo generale e la Segreteria generale: 4.1.1.1. Promuovere la creazione di un catalogo del patrimonio artistico e culturale della Congregazione in ogni Ispettoria: pittura, scultura, architettura, mosaici, musica, documenti fotografici e video storici, opere letterarie, teatrali, cinematografiche in forma materiale e digitale … 4.1.1.2. Promuovere la conversione, conservazione e catalogazione di antichi documenti e immagini in forma digitale. 4.1.1.3. Stimolare la cura, conservazione e catalogazione di documenti e immagini già fatti in modo digitale. 4.1.1.3. Stimolare lo sviluppo delle qualità artistiche dei confratelli più dotati come modalità attuale e valida per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani e dei ceti popolari. |
AREA 1: VOCAZIONE MISSIONARIA AD GENTES
Traguardi |
Processi |
Passi |
1.1. Promuovere le vocazioni missionarie salesiane ad gentes, ad exteros, ad vitam. 1.2. In sinergia con il settore per la formazione, assicurare la formazione missionaria salesiana nei suoi diversi livelli e modalità. |
1.1.1. Passando da una visione introversa che vuol conservare per sé “i migliori”, ad una generosità missionaria aperta alla missione ad gentes della Congregazione. 1.2.1. Passando dal considerare la formazione missionaria come esclusiva per una élite, al concepirla ed organizzarla come un elemento fondamentale della formazione di ogni salesiano. |
1.1.1.1. Vegliare perché nelle Ispettorie l’accompagnamento e il discernimento dei Salesiani candidati missionari ad gentes, ad exteros, ad vitam vengano fatti secondo gli orientamenti della Congregazione. 1.1.1.2. Seguire da vicino quelli che si mettono alla disposizione del Rettor Maggiore per le Missioni ad gentes, provvedendo loro un’adeguata preparazione prima della consegna della croce missionaria. 1.1.1.3. Collaborare con il Rettore Maggiore, in dialogo con il Consiglio Generale e i rispettivi Ispettori, alla scelta delle destinazioni dei nuovi missionari. 1.2.1.1. Promuovere l’applicazione del documento “Formazione missionaria dei Salesiani di Don Bosco” in ogni tappa di formazione. 1.2.1.2. Organizzare, in sinergia con gli altri settori, particolarmente con quello per la pastorale giovanile, incontri continentali e mondiali che abbiano come obiettivo l’approfondimento e l’applicazione dello studio sul primo annuncio di Gesù Cristo. 1.2.1.3. Promuovere, in collaborazione con il Consigliere per la formazione, la qualificazione dei confratelli in missiologia, antropologia o dialogo interreligioso, e coordinare una maggior sinergia e riflessione tra di loro e altri esperti nel campo missionario. 1.2.1.4. Coordinare, accompagnare e promuovere i diversi corsi di formazione missionaria a livello congregazionale, regionale e interispettoriale che aiutino ogni salesiano nel suo essere discepolo missionario. |
AREA 2: ANIMAZIONE MISSIONARIA
Traguardi |
Processi |
Passi |
2.1. Aiutare a qualificare l’animazione missionaria in ogni Ispettoria. 2.2. Creare e sviluppare una cultura missionaria in tutta la Congregazione. in sinergia con i settori della pastorale giovanile e della comunicazione sociale. |
2.1.1. Passando da una nomina formale del Delegato ispettoriale per l’animazione missionaria (DIAM), all’esercizio effettivo del suo ministero secondo gli orientamenti della Congregazione. 2.2.1. Passando da una vita segnata dall’imborghesimento e dalla mancanza di audacia, a una comunità missionaria e profetica (CG27, 2, 74.1) che sia in stato permanente di missione. |
2.1.1.1. Creare o rilanciare, promuovere e accompagnare attraverso un contatto personale, il Delegato ispettoriale per l’animazione missionaria. 2.1.1.2. Animare in Congregazione la preghiera per le Missioni e per le vocazioni missionarie, facendo uso delle intenzioni missionarie mensili di preghiera preparate dal settore e coinvolgendo specialmente i confratelli anziani ed ammalati. 2.1.1.3. Visitare le Ispettorie, dando priorità a quelle più bisognose di animazione missionaria, con maggior ricchezza di candidati missionari ad gentes e con nuove frontiere, incontrando e interagendo sempre in ognuna di esse con i rispettivi DIAM. 2.1.1.4. Accompagnare da vicino i Vicariati Apostolici, le Prefetture, le Prelature, le Delegazioni missionarie ispettoriali e altri territori missionari affidati alla Congregazione, coinvolgendo i confratelli delle rispettive Ispettorie attraverso il ministero dei DIAM. 2.2.1.1. Organizzare e lanciare ogni anno la Giornata missionaria salesiana (GMS) dalla prospettiva del primo annuncio. 2.2.1.2. Contribuire ad una maggior circolazione di qualità d’informazione missionaria a tutti i livelli. 2.2.1.3. Editare ogni mese e assicurare la divulgazione del bollettino di animazione missionaria “Cagliero 11”. 2.2.1.4. Collaborare con il settore per la pastorale giovanile alla promozione e accompagnamento dei gruppi missionari e del volontariato giovanile salesiano. 2.2.1.5. Curare la sinergia con la Famiglia Salesiana, e in particolare con l’Ambito delle missioni delle FMA, soprattutto in riferimento alle giornate di studio. 2.2.1.6. Contribuire, in collaborazione con il Postulatore, alla divulgazione delle principali figure missionarie della santità salesiana. 2.2.1.7. Contribuire alla divulgazione delle ricerche sulle Missioni salesiane fatte dall’Istituto Storico Salesiano (ISS), dall’Associazione dei Cultori della Storia Salesiana (ACSSA), dall’UPS; 2.2.1.8. Animare la cura, la promozione e la sinergia dei musei missionari salesiani. |
AREA 3: SOLIDARIETÀ MISSIONARIA
Traguardi |
Processi |
Passi |
3.1. Promuovere una mentalità ecclesiale e salesiana di solidarietà e di sinergia che sia costantemente aperta alle nuove frontiere; 3.2. Contribuire, in sinergia con il settore per l’Economia, al risveglio e al coordinamento della solidarietà verso le aree più bisognose. |
3.1.1. Passando da una pastorale di mantenimento ad una pastorale missionaria verso le nuove frontiere e periferie. 3.2.1. Passando dal rinchiudersi nei propri progetti e strutture ad una globalizzazione salesiana della solidarietà. |
3.1.1.1. Contribuire, in collaborazione con il Consiglio Generale, alla scelta da parte del Rettore Maggiore delle nuove frontiere missionarie, sia di primo annuncio di Gesù Cristo, sia di nuovi areopaghi, sia di nuova evangelizzazione. 3.1.1.2. Promuovere i progetti missionari della Congregazione, in particolare il “Progetto Europa”. 3.2.1.1. Curare insieme, con la Commissione nominata dal Rettor Maggiore, la proposta per la distribuzione dei fondi per le Missioni. 3.2.1.2. Accompagnare, insieme all’Economo generale, la creazione e la crescita degli Uffici Sviluppo e Pianificazione (PDO), programmando una formazione specifica dei salesiani e dei laici direttamente coinvolti. 3.2.1.3. Coordinare il funzionamento delle Procure a livello di Congregazione (Cf. Reg 24.1), convocando ogni anno i loro direttori. 3.2.1.4. Animare e orientare la creazione e il funzionamento delle Procure missionarie ispettoriali. 3.2.1.5. Rappresentare il Consiglio Generale al Don Bosco Network (DBN). |
AREA 1: TESTIMONIANZA ISTITUZIONALE DI POVERTÀ EVANGELICA
Traguardi |
Processi |
Passi |
1.1. Continuare a formare ad una visione dell'economia e della gestione delle risorse obbediente alla missione e alla cura della trasparenza come testimonianza di povertà e legalità. 1.2. Aggiornare la gestione ispettoriale in corrispondenza con le esigenze della povertà religiosa e al servizio della missione salesiana. |
1.1.1. Favorendo il cambio di mentalità attraverso la formazione permanente degli Economi ispettoriali. 1.2.1. Elaborando una pubblicazione aggiornata del capitolo 11 degli “Elementi giuridici e prassi amministrativa” circa l’amministrazione della Congregazione. |
1.1.1.1. Aiutare le Ispettorie e le Visitatorie a installare un’amministrazione trasparente e chiara. 1.1.1.2. Elaborare la programmazione con la Commissione Economica per ottenere più trasparenza della gestione, coordinamento e controllo reciproco tra Direzione Generale e Ispettorie. 1.1.1.3. Approfondire i documenti della Congregazione sulla povertà evangelica, studiare documenti del magistero della Chiesa, specialmente documenti IOR e del Pontificio Consiglio “Justitia et pax”. 1.2.1.1. Pubblicare le norme e i regolamenti della Chiesa e della Congregazione sull’amministrazione. 1.2.1.2. Assicurare che le pratiche amministrative siano conformi a CIC, Costituzioni e Regolamenti salesiani. 1.2.1.3. Favorire una formazione specifica per economi/laici a tutti livelli 1.2.1.4. Assicurare il coordinamento e il controllo delle amministrazioni ispettoriali. |
AREA 2: UTILIZZO SOLIDALE DELLE RISORSE A FAVORE DEI POVERI
Traguardi |
Processi |
Passi |
2.1. Formare al lavoro e alla temperanza con un impegno che riconosce l’importanza di lavorare in modo corresponsabile (CG27, 13). 2.2. Valutare gli strumenti istituzionali a favore della solidarietà con i poveri. 2.3. Favorire la solidarietà con le necessità dell’intera Congregazione (Cost76). 2.4. Favorire lo sviluppo sostenibile delle Ispettorie e la pratica di una fattiva solidarietà con le comunità salesiane che si trovano nel bisogno (CG27, 75.2). |
2.1.1. Promovendo una riflessione condivisa su obiettivi, priorità, processi delle opere salesiane, in vista della elaborazione dei bilanci preventivi e consuntivi a livello locale e ispettoriale. 2.2.1. Favorendo il coordinamento tra le Procure missionarie per la raccolta fondi, il supporto ai progetti, … 2.3.1. Condividendo la situazione della Casa generalizia con le sue necessità nel ambito della formazione iniziale e continua dei confratelli (Reg 197), in cooperazione con il settore per la Formazione. 2.4.1 Esaminando la situazione di Ispettorie e Visitatorie in difficoltà economica e suggerire gli interventi necessari (CG 27, 90.g). |
2.1.1.1. Aggiornare la “raccolta dei dati” dell’Economato generale e formare il suo personale per analizzare e seguire i dati secondo i criteri dei Capitolo Generali 26 e 27. 2.2.1.1. Condividere le conoscenze circa il potenziale di ogni Procura (interscambio d’informazione) e creare più trasparenza sui progetti da sostenere, insieme al settore per le Missioni. 2.2.1.2. Stabilire una cooperazione più efficace tra i diversi organismi a servizio dello sviluppo dei progetti. 2.3.1.1. Proporre annualmente un contributo concreto di ciascuna Ispettoria secondo le proprie possibilità a favore della solidarietà mondiale (CG27, 90.f). 2.4.1.1. Organizzare un accompagnamento professionale esterno per un tempo limitato. 2.4.1.2. Creare e stabilizzare i PDO insieme con il settore per le Missioni. |
AREA 3: GESTIONE RESPONSABILE E TRASPARENTE DELLE RISORSE
Traguardi |
Processi |
Passi |
3.1. Attivare procedimenti che garantiscono la trasparenza e la professionalità nella gestione dei beni e delle opere (CG27, 75.6). 3.2. Revisionare la situazione economica della Direzione Generale (CG27. 90, d, e). 3.3. Studiare le forme della sostenibilità della Università Pontificia Salesiana e della Visitatoria UPS. 3.4. Sostenere lo sviluppo del progetto “Luoghi salesiani” oltre il Bicentenario. |
3.1.1. Valutando annualmente i bilanci preventivi e consuntivi delle Ispettorie e accompagnando quelle deboli. 3.2.1. Revisionando il bilancio preventivo e consuntivo annuale della Direzione Generale, con attenzione al fabbisogno e ai costi di manutenzione ordinaria e straordinaria. 3.3.1. Esaminando l’andamento economico, migliorando il coordinamento tra gli settori e favorendo la cooperazione tra Visitatoria e UPS. 3.4.1. Sviluppare i Luoghi salesiani in modo sostenibile per dare accoglienza a tutta la Famiglia Salesiana. |
3.1.1.1. Realizzare la supervisione dei bilanci delle Ispettorie con la Commissione Economica. 3.1.1.2. Suggerire alle Ispettorie azioni di miglioramento secondo criteri di povertà, funzionalità e trasparenza. 3.1.1.3. Presentare una relazione annuale al Consiglio Generale sullo stato economico e finanziario delle Ispettorie e Visitatorie. 3.2.1.1. Insieme con la Commissione Economica realizzare i criteri per il miglioramento della trasparenza sulle risorse e l’uso del patrimonio della Direzione Generale. 3.2.1.2. Informare le Ispettorie e Visitatorie circa la necessità di risorse a favore della Direzione Generale. 3.2.1.3. Suggerire azioni di miglioramento della gestione della Direzione Generale secondo criteri di povertà, funzionalità, trasparenza. 3.2.1.4. Fare la revisione delle strutture edilizie della Direzione Generale affinché siano segno chiaro e credibile di radicalità evangelica (CG27, 74.7). 3.3.1.1. Agire in cooperazione con il Vicario del Rettor Maggiore e il Consigliere per la formazione. 3.3.1.2. Favorire incontri di riflessione nel’ambito della economia con supervisione esterna tra i settori PAS. 3.4.1.1. Verificare annualmente le convenzioni in atto con la ICP per i Luoghi salesiani maggiori: Valdocco - Casa Madre e Colle Don Bosco. |
AREA 4: PROGETTI SPECIFICI DEL SESSENNIO
Traguardi |
Processi |
Passi |
4.1. Aiutare le Ispettorie a gestire i loro fondi secondo le indicazioni dei CG26 e CG 27. 4.2. Aggiornare la documentazione patrimoniale della Congregazione. 4.3. Rafforzare la convergenza tra salesiani e laici per realizzare l’unico progetto salesiano (CG27, 15). |
4.1.1. Elaborando linee guida relative al trattamento del debito e degli investimenti. 4.2.1. Favorendo a livello ispettoriale l’informazione e la formazione sul valore della documentazione patrimoniale. 4.3.1. Aiutando la concretizzazione del progetto e del programma di missione condivisa tra SDB e laici (RM, discorso finale CG27). |
4.1.1.1. Creare insieme a un gruppo di economi ed esperti esterni un documento per la formazione continua degli Economi ispettoriali. 4.2.1.1. Raccogliere i documenti patrimoniali sia delle Ispettorie sia dei Centri legati alla Direzione Generale e al Rettor Maggiore, come per esempio i Luoghi salesiani. 4.2.1.2. Controllare durante le visite alle Ispettorie la situazione dell’archivio dell’Economato ispettoriale. 4.3.1.1. Elaborare programmi di formazione degli Economi ispettoriali e aiutarli a formare, monitorare e guidare i responsabili locali. 4.3.1.2 Realizzare sinergia tra salesiani e laici, mediante un clima di fiducia e lo spirito di famiglia, nel rispetto dei ruoli. 4.3.1.3. Valutare la situazione attuale del coinvolgimento dei laici con gli Economi ispettoriali. 4.3.1.4. Concretizzare progetti/situazioni come “buona pratica” della relazione con i laici e verificarli negli incontri regionali. |
SEGRETARIATO PER LA FAMIGLIA SALESIANA
AREA 1: eredità spirituale e pastorale di don Bosco
Traguardo |
Processi |
Passi |
1.1. Approfondire l’esperienza spirituale e pastorale di Don Bosco, la sua vita, la sua pedagogia e la sua missione. |
1.1.1. Presentando e studiando i sussidi elaborati in occasione del Bicentenario della nascita di Don Bosco. 1.1.2. Valorizzando le proposte di approfondimento della salesianità offerti dai diversi Centri di formazione. 1.1.3. Assumendo le sfide pastorali della Esortazione Evangelii Gaudium. |
1.1.1.1. Far conoscere le diverse pubblicazioni. 1.1.1.2. Partecipare alle iniziative comuni organizzate. 1.1.1.3. Valorizzare le proposte formative sui luoghi salesiani. 1.1.2.1. Far conoscere e favorire la partecipazione alle proposte formative dei diversi Centri di spiritualità. 1.1.3.1. Favorire nella Famiglia Salesiana esperienze o progetti pastorali condivisi a favore dei giovani più poveri. |
AREA 2: senso dI appartenenza Alla Famiglia Salesiana
Traguardo |
Processi |
Passi |
2.1. Promuovere in tutti i Gruppi il senso di appartenenza alla Famiglia Salesiana come “vasto movimento di persone che, in vari modi, operano per la salvezza dei giovani”. |
2.1.1. Assumendo la Carta dell’Identità Carismatica come documento base. 2.1.2. Condividendo aspetti comuni della spiritualità e specificità dei singoli Gruppi. 2.1.3. Imparando a pensare insieme, progettare insieme, lavorare insieme, in risposta alle sfide del territorio e valorizzando le risorse della Famiglia Salesiana. |
2.1.1.1. Approfondire insieme e nei diversi Gruppi della Famiglia Salesiana la Carta dell’Identità Carismatica. 2.1.1.2. Favorire la conoscenza e l’appartenenza alla Famiglia Salesiana tra i numerosi collaboratori laici e gli amici di Don Bosco. 2.1.1.3. Creare relazioni e sinergie con il Movimento Giovanile Salesiano, presentando la Famiglia Salesiana come sbocco vocazionale per chi è cresciuto nella spiritualità giovanile salesiana. 2.1.2.1. Curare una nuova edizione del volume che contiene la storia, l’identità, la missione e l’esperienza dei differenti Gruppi della Famiglia Salesiana. 2.1.2.2. Realizzare annualmente la Consulta Mondiale e le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana. 2.1.2.3. Assumere la Strenna del Rettor Maggiore come strumento di comunione carismatica, di assunzione dell’identità, di ispirazione e visione comune. 2.1.3.1. Far conoscere le esperienze positive dove Gruppi della Famiglia Salesiana lavorano insieme. 2.1.3.2. Individuare campi e iniziative comuni per un significativo intervento educativo e apostolico. 2.1.3.3. Condividere esperienze di pastorale familiare. 2.1.3.4. Valorizzare gli orientamenti già condivisi come l’animazione del MGS, la promozione del volontariato civile e missionario, la promozione delle vocazioni sacerdotali, religiose, laicali. 2.1.3.5. Riflettere sul vasto movimento, suscitato da Don Bosco, che è il Movimento salesiano. |
AREA 3: SANTITà nella Famiglia Salesiana
Traguardo |
Processi |
Passi |
3.1. Valorizzare nella Famiglia Salesiana il patrimonio di santità scaturito dal carisma di Don Bosco. |
3.1.1. Diffondendo la conoscenza, imitazione e devozione ai membri della Famiglia Salesiana santi e candidati alla Santità. |
3.1.1.1. Presentare nella Consulta Mondiale, nelle Giornate di Spiritualità e nei singoli Gruppi della Famiglia Salesiana le testimonianze di santità. 3.1.1.2. Conoscere e diffondere le biografie dei Santi, dei Beati, dei Venerabili e dei Servi di Dio e in particolare fa conoscere le figure di santità giovanile. 3.1.1.3. Presentare nei vari incontri la specificità e la significatività delle varie espressioni della santità vissuta nella Famiglia Salesiana. |
AREA 4: ANIMAZIONE DELLA Famiglia Salesiana DA PARTE DEGLI SDB
Traguardi |
Processi |
Passi |
4.1. Formare e animare i confratelli al senso d’appartenenza alla Famiglia Salesiana. 4.2. Qualificare a livello Ispettoriale e locale l’animazione della Famiglia Salesiana e l’accompagnamento dei Gruppi più direttamente affidati ai Salesiani. |
4.1.1. Curando nella formazione iniziale e permanente una buona comprensione dell’importanza carismatica della Famiglia Salesiana. 4.2.1. Assicurando la qualità e la continuità delle persone incaricate dei vari gruppi. |
4.1.1.1. Presentare la Carta dell’Identità Carismatica della Famiglia Salesiana. 4.1.1.2. Condividere esperienze di spiritualità e di formazione con i gruppi della Famiglia Salesiana nel territorio. 4.1.1.3. Presentare nelle case di formazione la realtà della Famiglia Salesiana e favorire esperienze pastorali condivise. 4.2.1.1. Organizzare percorsi formativi per i Delegati, gli Assistenti e gli Animatori ispettoriali della Famiglia Salesiana. 4.2.1.2. Offrire sussidi sull’identità, sul ruolo e sulla missione dei Delegati, degli Assistenti e degli Animatori Spirituali della Famiglia Salesiana. 4.2.1.3. Rafforzare la costituzione e il consolidamento delle Consulte nazionali, ispettoriali e locali della Famiglia Salesiana. 4.2.1.4.Aiutare il ringiovanimento dei membri dell’Associazione Salesiani Cooperatori e degli Exallieiv/e di Don Bosco. |
PER I CONSIGLIERI REGIONALI
1. Africa e Madagascar
2. America Cono Sud
3. Asia Est e Oceania
4. Asia Sud
5. Europa Centro e Nord
6. Interamerica
7. Mediterranea
Consigliere PER LA REGIONE Africa e Madagascar
Traguardi |
Processi |
Passi |
1. Animare il consolidamento e la rivitalizzazione della formazione nella Regione. 2.Accompagnare nella animazione missionaria e vocazionale l’Ispettore e il suo Consiglio, i Direttori e le varie Commissioni, e nel coordinamento la Conferenza e la Regione |
1.1. Rafforzando i cammini delle Ispettorie, Conferenza ispettoriale, comunità formatrici interispettoriali, in accordo con interventi coordinati con il Consiglio Generale. 2.1. Sviluppare il senso della missionarietànella Regione. 2.2. Promuovere un’incisiva animazione vocazionale. |
1.1.1. Identificare salesiani idonei e disponibili per la formazione permanente nella Regione, in vista di avviare la creazione del Centro regionale di formazione permanente. 1.1.2. Verificare l’elaborazione dei Piani Ispettoriali di qualificazione,tenendo conto anche delle necessità della Regione. 1.1.3. Sostenere e accompagnare prioritariamente la formazione dei Direttori. 1.1.4. Stimolare gli Ispettori per la preparazione specialistica dei confratelli nella formazione professionale e nell’accompagnamento dello sviluppo del “Bosco Tech Africa” (BTA). 1.1.5. Aiutare ad applicare il programma di salesianità indicato dal Dicastero per la formazione, con la partecipazione a tre incontri della Commissione di formazione della Regione. 1.1.6. Partecipare al ‘Curatorium ‘dei tre studentati di teologia di Lubumbashi, Nairobi e Yaoundé, e delle due comunità di formazione specifica per salesiani coadiutori di Yaoundé e Sunyani. 1.1.7. Favorire il profilo caratteristico del salesiano coadiutore nella Regione, irrobustendo la sua formazione specifica. 1.1.8. Incoraggiare la conoscenza e l’accompagnamento delle famiglie dei candidati e di quelle dei giovani confratelli in particolare. 2.1.1 Studiare, applicare e approfondire nei diversi contesti l’Esortazione “Africae Munus”. 2.1.2. Stimolare le Ispettorie a mettere generosamente a disposizione del Rettor Maggiore salesiani della Regione per la “missio ad gentes”. 2.2.1. Accompagnare lo speciale impegno per le vocazioni consacrate salesiane. 2.2.2. Irrobustire i contenuti di famiglia e matrimonio, consolidando tra i giovani gli itinerari di preparazione al sacramento del matrimonio. 2.2.3. Studiare il documento sinodale sulla famiglia a livello regionale, ispettoriale e comunitario. |
2. Consigliere PER LA REGIONE America Cono Sud
Traguardi |
Processi |
Passi |
1. Sostenere i processi in atto a riguardo delle sfide che la Regione ha rilevato in questo sessennio in accordo con il CG 27. 2. Accompagnare l’Ispettore e il suo consiglio, i Direttori e le varie istanze di coordinamento a livello delle Conferenze, della Regione e delle due Regioni di America. |
1.1. Socializzando nelle Ispettorie i cammini comuni della Regione e favorendo la partecipazionedei confratelli e dei laici ai processi riguardanti le sue sfide. 2.1. Rafforzando i cammini delle Ispettorie, Conferenze ispettoriali, comunità formatrici interispettoriali e interregionali, in accordo con gli interventi stabiliti nel Consiglio generale. |
1.1.1. Favorire nelle Ispettorie, insieme al Consigliere per la formazione, la redazione del progetto ispettoriale di formazione circa laformazione permanente, con la partecipazione delle comunità e dei laici. 1.1.2. Aiutare le Ispettorie ad iniziare o consolidare il processo di ridisegnodelle comunità salesiane,delle opere e delle presenze tra i giovani. 1.1.3. Sostenere lo sviluppo della cultura vocazionale e la cura delle vocazioni, aiutando le Ispettorie a coltivare l’arte dell’accompagnamento e ad abilitare salesiani e laici a diventare guide spirituali dei giovani. 2.1.1. Valutare ogni anno con l´Ispettore e il suo Consiglio il traguardo fissato dal CG27 e l’applicazione della lettera del Rettor Maggiore dopo la Visita straordinaria. 2.1.2. Partecipare ogni anno al ‘Curatorium’ delle comunità formatrici di Lapa, Lorena, Curitiba, Alta Gracia, Córdoba, San Justo e Montevideo, CRESCO, e all’équipe allargata del Centro di Quito. 2.1.3. Valutare, insieme al Consigliere per la formazione, e rafforzare il cammino delle comunità formatrici interispettoriali. 2.1.4. Presentare al Consiglio Generale ogni anno le situazioni più sfidanti di ogni Ispettoria. |
3. Consigliere PER LA REGIONE Asia Est e Oceania
Traguardi |
Processi |
Passi |
1. Aiutare la crescita della comunione e della collaborazione secondo la ‘Visione e Missione’ della Regione. 2. Accompagnare l’Ispettore e il suo Consiglio, i Direttori e le varie istanze di coordinamento della Regione e le realtà bisognose. |
1.1. Assicurando in modo partecipativo e sistematico il cammino secondo gli obiettivi della ‘Visione e Missione’ regionale: l’impegno per la inculturazione del Sistema preventivo; la collaborazione in progetti comuni a partire dalla formazione; la solidarietà regionale nella formazione e nei casi di calamità naturali; la volontà di usare l’inglese come lingua comune nella Regione. 2.1. Sostenendo le circoscrizioni e i settori bisognosi della Regione con interventi mirati e coordinati da parte del Consiglio Generale per garantirne la continuità. |
1.1.1. Mantenere aggiornata la “lista dei bisogni e offerte” nella Regione e facilitare lo scambio opportuno tra le Ispettorie di personale, risorse, esperienze, fondi. 1.1.2. Promuovere lo studio della lingua inglese, la qualificazione dei giovani confratelli nella comunicazione sociale e per il servizio della traduzione dei testi salesiani nelle lingue locali. 1.1.3. Assicurare l’aggiornamento dei piani di qualificazione dei salesiani e della “lista delle risorse” della Regione, per garantire il radicamento del carisma e delle opere tipicamente salesiane, ‘Valdocco’ in ogni paese. 1.1.4. Assicurare la regolare verifica dei progetti comuni a livello regionale: CS, coordinamento dei settori e collaborazione inter-ispettoriale. 1.1.5. Continuare ad offrire al Rettor Maggiore con generosità missionari ad gentes. 2.1.1. Partecipare ai seguenti incontri regionali: Ispettori, Commissione regionale per la formazione e per la pastorale giovanile, ‘Curatorium’ di Parañaque - Manila. 2.1.2. Garantire la continuità dei processi regionali. con un apposito segretariato regionale e un solido cammino di preparazione per tutti gli eventi regionali. 2.1.3. Seguire le raccomandazioni della Visita straordinaria con gli Ispettori e i Consigli ispettoriali durante le visite annuali d’animazione nelle Ispettorie. 2.1.4. Preparare e aggiornare la scheda d’accompagnamento per ogni Ispettoria, Delegazione o settore bisognoso. |
4. Consigliere PER LA REGIONE Asia Sud
Traguardi |
Processi |
Passi |
1. Aumentare l’impatto e la visibilità del carisma e delle opere salesiane in Asia Sud. 2. Essere presenze dinamiche del Vangelo in uscita continua verso le periferie delle povertà e dei giovani. 3. Promuovere modelli nuovi ed alternativi di ministero, pertinenti al contesto che cambia continuamente. |
1.1. Passando da singole reti e istituzioni alla forza della sinergia, per mezzo di concentrazione sulle cause, traguardi condivisi e animazione efficace. 2.1. Passando dall’essere istituzioni che offrono servizi al creare spazi sensibili ai giovani, aperti alle situazioni reali dei giovani poveri. 3.1. Passando dal mantenere servizi tradizionali al creare strategie e ministeri nuovi e alternativi attraverso un processo costante di azione e riflessione. |
1.1.1. Rafforzare le reti e le Commissioni regionali con personale, strutture e strumenti di lavoro adeguati e formarle ad un’animazione efficace; promuovere collaborazione con la Chiesa, la società e altre religioni su questioni giovanili. 1.1.2. Avviare il Foro sociale salesiano per dare appoggio e lavorare alle cause dei diritti dei giovani, dei poveri e della salvaguardia del creato. 1.1.3. Promuovere un gruppo di riflessione e l’Associazione degli Scrittori salesiani per incoraggiare una riflessione continua e pubblicazioni regolari su temi salesiani, religiosi e sociali. 1.1.4. Costruire una più fattiva collaborazione nella Famiglia Salesiana, particolarmente con i Salesiani Cooperatori e gli Exallievi. 1.1.5. Promuovere un’amministrazione più trasparente e partecipata nella comunità educativa pastorale. 1.1.6. Costruire e stabilire la segreteria regionale a Delhi come Centro per risorse, ricerca e animazione. 2.1.1. Promuovere l’apostolato per i giovani nel territorio in tutte le nostre case; per questo rafforzare i Centri giovanili o iniziarli dove non esistono. 2.1.2. Introdurre l’apostolato per la famiglia, diretto specialmente verso le famiglie povere. attorno a tutte le nostre presenze; collaborare con tale ministero già esistente nella Chiesa locale. 2.1.3. Incoraggiare i confratelli a far parte di movimenti giovanili e movimenti comunitari nel territorio, in accordo con il nostro carisma e spiritualità; iniziare e rafforzare il Movimento Giovanile Salesiano nella Regione. 2.1.4. Incoraggiare i confratelli a essere “missionari in uscita” dentro e fuori della Regione; motivare le Ispettorie anche a ricevere confratelli da altre parti del mondo per creare comunità internazionali più significative. 2.1.5. Promuovere l’amicizia interreligiosa e aiutare le Ispettorie a creare Centri di spiritualità aperti anche ai giovani di altre religioni. 3.1.1. Iniziare processi di valutazione interna ed esterna al livello regionale, e stimolarla a livello ispettoriale e locale nelle aree della vita religiosa, missione ed amministrazione. 3.1.2. Rilanciare e potenziare le Commissioni e reti ispettoriali per mezzo dell’animazione e appoggio più effettivo da parte delle strutture regionali. 3.1.3. Sfidare le reti regionali e ispettoriali a sviluppare metodi, strategie e modelli nuovi ed innovativi di educazione e azione nei campi dell’ecologia, ‘dei diritti umani e nella partecipazione nella vita pubblica. 3.1.4. Coscientizzare le Ispettorie a fare opzioni preferenziali per le popolazioni oppresse e svantaggiate nella loro zona, come i tribali, adivasi, dalit, e in particolare per la popolazione femminile tra queste comunità. 3.1.5. Incoraggiare le Ispettorie ad adottare lavori per destinatari come i giovani sfollati, sradicati e migranti per lavoro ed educazione, lavoratori minorili, vittime di traffico umano, ecc. e ad andare in cerca di tali gruppi. |
5. Consigliere PER LA REGIONE Europa Centro E Nord
Traguardi |
Processi |
Passi |
1. Sostenere i processi proposti dal CG27 per favorire un adeguato accompagnamento formativo e per rafforzare la nuova identità della Regione. 2. Incoraggiare le Ispettorie della Regione nel loro cammino 3. Sostenere il “Progetto Europa” come valida e provvidenziale strategia della Congregazione. |
1.1. Incoraggiando i confratelli e i laici a portare avanti la missione di Don Bosco adattata alle sfide contemporanee. 2.1. Costruendo reti e rapporti nei diversi incontri, accompagnando gli sforzi progettuali e potenziando le collaborazioni ai diversi livelli nella Regione. 3.1. Promuovendo nelle Ispettorie e nelle persone le linee portanti del “Progetto Europa” e aiutandole nella loro assimilazione e realizzazione. |
1.1.1. Favorire la formazione iniziale e permanente per garantire alta qualità personale e sostenere la formazione permanente dei confratelli per poter affrontare le sfide della nuova evangelizzazione. 1.1.2. Aiutare a rafforzare i segni di speranza e gioia attraverso la condivisione di una visione positiva e realistica della situazione. 1.1.3. Promuovere la cura delle vocazioni attraverso il potenziamento della dimensione spirituale, la vicinanza agli immigranti e alle loro famiglie, il rafforzamento del ruolo dei Salesiani come guide spirituali dei giovani. 2.1.1. Curare il processo di ridisegno delle presenze salesiane e della internazionalizzazione delle comunità. 2.1.2. Incrementare forme alternative di presenze in mezzo ai giovani: presenze gestite dai soli laici, preparazione dei laici per la missione condivisa, nuove forme di vita comunitaria, presenza degli immigranti ecc. 2.1.3. Accompagnare la Conferenza di Polonia e partecipare ai momenti significativi della vita delle Ispettorie per creare spazi nuovi per la collaborazione regionale e interregionale. 2.1.4. Studiare con gli Ispettori le situazioni delle Ispettorie, le strategie pastorali ed educative ed i modi di applicazione dei traguardi del CG27. 3.1.1. Sostenere l’aggiornamento e la formazione di una mentalità positiva ed adattata ai contesti realistici attuali. 3.1.2. Sviluppare le nuove opportunità europee esistenti nella crescente presenza dei giovani immigrati, nelle nuove forme delle comunità e nelle preferenze date ai giovani più poveri. 3.1.3. Sostenere e ampliare le sinergie, il dialogo e le diverse forme della collaborazione tra le due Regioni d’Europa. |
6. Consigliere PER LA REGIONE Interamerica
Traguardi |
Processi |
Passi |
1. Favorire una migliore consistenza nella perseveranza dei confratelli nella vita consacrata. 2. Creare un progetto di formazione permanente per la Regione. 3. Realizzare il “Progetto Migranti”, attualizzato e fatto proprio da tutta la Regione. |
1.1. Assicurando una preparazione dei formatori più profonda e adeguata. 2.1. Animando nelle Ispettorie della Regione una maggiore conoscenza della ricchezza che essa ha già nei due Centri di formazione di Berkeley e Quito. 3.1. Promuovendo la nuova configurazione delle Ispettorie a favore del “Progetto Migranti” e della “Opzione Preferenziale”. |
1.1.1. Insistere perché i formatori partecipino alla Scuola di accompagnamento spirituale del Centro di formazione di Quito. 1.1.2. Chiedere alla Commissione regionale per la formazione di organizzare un incontro di tutti i formatori, a livello regionale o zonale, per affrontare il problema della fragilità vocazionale e per assimilare i processi di accompagnamento per la maturazione vocazionale e la perseveranza. 1.1.3. Far prendere coscienza di una corresponsabilità più globale nel formare e/o irrobustire le comunità formatrici interispettoriali nel progettare il futuro. 1.1.4. Preparare delle strategie per rafforzare la vocazione missionaria ad gentes tra i formandi. 2.1.1. Promuovere la partecipazione degli SDB ai programmi di formazione permanente offerti dai due Centri. 2.1.2. Accompagnare da vicino e personalmente ognuno dei due Centri di formazione permanente. 2.1.3. Studiare attentamente le forze e le sfide dei due Centri, annualmente, negli incontri ispettoriali. 3.1.1. Accompagnare ogni Ispettoria nel suo processo di nuova significatività delle presenze. 3.1.2. Suggerire alla Commissione regionale della “Opzione Preferenziale” di incaricarsi dell’elaborazione del “Progetto Migranti”. 3.1.3. Sensibilizzare, fin dalle prime tappe della formazione iniziale, al problema della mobilità dei destinatari nella Regione. 3.1.4. Organizzare e attualizzare una strategia regionale di interscambio annuale di confratelli SDB per i luoghi dove è più esigente il fenomeno della migrazione. |
7. Consigliere PER LA REGIONE Mediterranea
Traguardi |
Processi |
Passi |
1. Accompagnare la costruzione dell’identità della nuova Regione, nell’ascolto, nella conoscenza reciproca delle ricchezze e delle diversità, nella realizzazione di reti. 2 Costruire una presenza di animazione che accompagni le due Conferenze ispettoriali, le Ispettorie e le comunità, nel rispetto delle ricchezze, nell’ascolto, nel dialogo con la cultura europea e con il contesto ecclesiale. |
1.1. Favorendo nella Regione conoscenza reciproca, attenzione e ascolto tramite incontri, sinergie e sussidi. 1.2 Riflettendo e lasciandosi interpellare dalle povertà dentro e fuori la Regione e sfide della missione. 2.1. Partecipando ai diversi incontri, sostenendo e sviluppando i due Centri nazionali, costruendo reti tra le presenze pastorali, favorendo riflessioni, momenti di condivisione e di formazione. |
1.1.1. Costruire reti, lavorare con i Centri nazionali, sviluppare conoscenza e sinergie. 1.1.2. Accompagnare i coraggiosi processi di ridisegno di presenze e il cammino di ridimensionamento come strade di futuro. 1.1.3. Continuare nel cammino di riflessione sulla cultura vocazionale con la valorizzazione dei luoghi santi, salesiani e mariani, della Regione come luoghi vocazionali. 1.1.4. Consolidare la formazione permanente dei confratelli e nelle comunità la formazione con i laici. 1.2.1. Incrementare la riflessione sulle immigrazioni, le opere per i poveri e per le accoglienze di immigrati. Sviluppare il dialogo con le culture, con l’Islam, e nel Medio Oriente il presidio e lo sviluppo della presenza cristiana. 1.2.2. Curare la presenza di comunità internazionali, e la dimensione missionaria ad gentes nella Regione. 2.1.1. Portare avanti l’animazione delle Ispettorie per l’assimilazione del CG27 con le conversioni che ci propone. 2.1.2. Costruire momenti di riflessione e di condivisione sulla pastorale giovanile, sull’animazione vocazionale e sull’animazione delle opere e delle comunità. 2.1.3. Costruire una identità regionale nelle case di formazione, negli incontri dei giovani confratelli, dei Direttori e dei Consigli ispettoriali. 2.1.4. Sostenere il “Progetto Europa” come strumento efficace di rivitalizzazione, di ridisegno e di futuro per tutte le comunità e Ispettorie, e ampliare il dialogo e la sinergia con l’altra Regione di Europa. |