ACG 419 Progetto del RM e Consiglio 2014-2020
Presentazione del progetto di animazione e governo 2014-2020
Carissimi Confratelli,
nella sessione estiva del Consiglio abbiamo elaborato il progetto di animazione e governo del Rettor Maggiore e Consiglio generale per il sessennio 2014-2020. Vi offro ora alcuni elementi di lettura per la sua comprensione e interpretazione.
Ascolto
Il progetto nasce dall’ascolto di numerosi interlocutori. Esso ha preso in considerazione prima di tutto la Relazione del Rettor Maggiore don Pascual Chavez al CG27, in cui è stata presentata la valutazione della Congregazione, dei settori del Consiglio generale e delle regioni. Solo a partire dalla verifica del cammino fatto è stato possibile elaborare un progetto mirato.
Il progetto del sessennio inoltre si è posto in ascolto dell’Assemblea capitolare; essa è l’espressione più autorevole della vita e degli orientamenti della Congregazione. Essa ha espresso, particolarmente attraverso gli Atti del CG27, l’autocoscienza della Congregazione nel momento attuale, le sue aspettative, sfide e problemi, le sue prospettive di cammino.
Il progetto infine è frutto dell’ascolto attento della diversità di posizioni e prospettive condivise all’interno del Consiglio generale. Il primo impegno di coordinamento del Consiglio generale, richiesto dal CG27, si è realizzato proprio nell’ascolto reciproco. Ciò ha permesso di giungere a una visione condivisa e convergente delle scelte da operare. Si può dire che nel Consiglio abbiamo avuto una buona e solida convergenza, anche se in questo ambito c’è ancora qualche passo di miglioramento da compiere.
Soggetto del progetto
E’ la quarta volta, nella storia della Congregazione, che il Rettor Maggiore e il Consiglio generale elaborano il progetto del sessennio. In questo progetto per il 2014-2020 è stato posto maggiormente in evidenza il fatto che il soggetto del progetto è il Rettor Maggiore con il Consiglio. In esso si descrive quale apporto il Rettor Maggiore e i Consiglieri intendono dare, insieme e personalmente, al cammino della Congregazione, alla crescita dei settori e allo sviluppo delle regioni.
Soggetto quindi non sono le regioni e neppure le ispettorie; esse avranno il loro progetto del sessennio, che avrà come riferimenti il CG27, le conclusioni delle rispettive Visite di Insieme e delle Visite straordinarie. Regioni e ispettorie possono trarre ispirazione dal progetto del Rettor Maggiore e Consiglio generale, vedendo come essi hanno riflettuto e operato; esse dovranno trovare le concretizzazioni più adatte, tenendo presenti le loro situazioni e i loro contesti.
Il progetto del sessennio ha fatto crescere il Rettor Maggiore e il Consiglio come soggetto che agisce in modo sinodale e collegiale. In sintonia con la vita della Congregazione, il Rettor Maggiore e il Consiglio generale offrono il loro apporto specifico al cammino di tutti i confratelli, ispettorie e regioni; nello stesso tempo nella riflessione comune essi imparano a essere corresponsabili e a convergere su scelte comuni. Il cammino insieme con la Congregazione e la convergenza all’interno del Consiglio generale diventano così espressioni di sinodalità e collegialità.
Articolazione del progetto
Le priorità del progetto sono le stesse del CG27, da cui abbiamo assunto l’unico traguardo suddiviso in tre parti, che fanno riferimento all’essere mistici nello spirito, profeti della fraternità e servi dei giovani. Anche i quattro processi che il progetto ha scelto sono tratti dai dodici processi che il Capitolo generale 27 indica (CG27, 64, 66, 68, 70, 72, 74). I passi del progetto infine sono stati individuati tra quelli indicati dal CG27 considerato come una “mappa”, da cui scegliere i più idonei e fondamentali per l’azione di animazione e governo del Rettor Maggiore e del Consiglio generale; tali priorità riguardano tutto il Consiglio, Rettor Maggiore e Consiglieri.
Il Consiglio generale ha indicato al Vicario e ai Consiglieri di settori le priorità di intervento. Esse si sono rifatte al cammino che la Congregazione ha svolto finora, alle richieste del CG27 stesso, al mio discorso di chiusura del Capitolo, ai nuovi passi che la relazione del Rettor Maggiore al CG27 chiedeva, la dove si parla degli obiettivi non raggiunti e delle sfide aperte. Ciò che si riferisce al Delegato centrale per il Segretariato della Famiglia salesiana, oltre che nel Consiglio generale, è stato preso in considerazione anche dalla Consulta della Famiglia salesiana stessa. Alla stessa maniera il Consiglio generale ha individuato ciò che è prioritario per l’azione dei Consiglieri generali nell’animazione delle regioni e delle ispettorie.
Essenzialità del progetto
Mi pare di poter dire che il progetto di questo sessennio abbia una peculiarità: ha scelto di essere essenziale. Infatti non tutto ciò che il Rettor Maggiore e il Consiglio svolgeranno nel sessennio ha bisogno di essere formulato; ciò che è ordinario non è stato scritto; sono state infatti evidenziate solo le priorità.
Dalla essenzialità del progetto ne deriva pure una semplificazione della formulazione; in questo modo si riesce a comprendere meglio ciò che è importante rispetto a ciò che è secondario; nello stesso tempo si riesce a concentrasi su ciò che è strategico, senza disperdersi. La dispersione infatti, che è un rischio che deriva anche dalla complessità delle situazioni, può essere superata propria dalla convergenza su pochi aspetti essenziali, prioritari e comuni.
Infine va anche notato che all’inizio di un sessennio non si possono prevedere le necessità che potranno sorgere nella vita della Congregazione, della Chiesa e della società; un progetto deve quindi lasciare spazio anche all’imprevedibile e soprattutto a ciò che lo Spirito e le situazioni ci vorranno suggerire. Anche per questo il progetto del sessennio ha scelto di essere essenziale.
Nella lettura del progetto noterete che ciò che si riferisce alla pastorale giovanile risulta essere più lungo delle altre parti; in particolare la terza area riguardante “ambienti e settori” è la più abbondante. Abbiamo visto la possibilità di ridurre tale parte; a giudizio del Consigliere per la pastorale giovanile era importante mantenerla nella sua ampiezza, sebbene essa manifestasse una evidente differenza con tutto il resto del progetto; a suo parere ciò avrebbe aiutato a conoscere e concretizzare meglio il “Quadro di riferimento della pastorale giovanile” precisamente per gli ambienti e i settori. In questo senso abbiamo deciso di accogliere la proposta, confidando che anche le diverse regioni e ispettorie ne avrebbero trovato giovamento per quello che avessero ritenuto utile.
Novità del processo
Secondo noi, il processo di formulazione del progetto del sessennio, che come dicevo si ripete ormai per la quarta volta, non è un’esperienza ripetitiva; esso risulta sempre nuovo: nuovi sono il Rettor Maggiore e il Consiglieri, nuovi sono il contesto e le sfide, nuove devono essere anche le risposte. La condivisione di intenti e di scelte non è mai raggiunta una volta per sempre; la convergenza è sempre da acquisire. Il lavoro di formulazione del progetto ci ha aiutato a conoscerci e a comprenderci meglio, a esprimere le nostre sensibilità, a fare il discernimento, a crescere nella fraternità, nella comprensione e nella comunione.
L’augurio che porgo a tutti voi è possiate crescere nella condivisione, convergenza e comunione nei vostri processi di progettazione, con la presenza animatrice dello Spirito Santo e con il sostegno di Maria Ausiliatrice. In tal modo potremo “camminare insieme” in questo Bicentenario della Nascita di Don Bosco.
Con affetto
Don Angel Fernandez Artime
Rettor Maggiore