Carissimi tutti,
oggi diciamo l’ultimo addio nella terra al caro don Angelo Botta, confratello della nostra comunità. Dopo una vita di quasi 97 anni, è andato all’incontro del suo Signore che come a Pietro li aveva detto, Angelo, Seguimi!
Seguimi - questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro carissimo don Angelo Botta, salesiano di don Bosco, presbitero, missionario… le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine a Dio Padre. Il giovane Angelo aveva soltanto 14 anni quando ha chiesto di essere inviato alle missione, e così è stato, essendo inviato al Ecuador, prima di finire il suo noviziato. Un fatto per noi oggi dal tutto particolare.
Dopo la formazione iniziale e ordinato presbitero, per ben 15 anni ha donato la sua vita nel Collegio Cirstóbal Colón di Guayaquil. Un anno dopo, nel 1967 è stato nominato Ispettore della nuova Ispettoria Salesiana di Cuenca (Ecuador). E cui continua un modo di essere e di fare che attira l’affetto di tutti. Il perché: perché la sua vita stava veramente centrata in Cristo e nell’amore e servizio agli altri.
Il Seguimi del Signore ha avuto tanta forza sempre nella sua vita. Per il nostro caro Angelo sono state molto vere queste parole del Signore “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (Gv 15, 16). La seconda parola è “Il buon pastore offre la vita per le pecore” ;(Gv 10, 11). E finalmente: “Come il Padre ha amato me, così anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”; (Gv 15, 9).
In queste tre espressioni troviamo tutta l’anima del nostro caro don Angelo. È realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane.
Lui che è stato poi salesiano sacerdote fino in fondo, perché ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per intera famiglia umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e della Congregazione, sempre generosamente e con tutta la disponibilità nel servire agli altri. Così è diventato una sola cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. Devo dirvi che a me ha impressionato tantissimo come, dopo quasi 50 anni passati dal suo servizio come Ispettore, e 46 anni che ha lasciato Ecuador una volta che è stato chiamato per servire cui a Roma, ancora oggi, tanti in Ecuador, e l’Ispettoria Salesiana lo ricorda vivamente. Quando ho fatto lì la visita mi chiedevano come stava don Angelo Botta e io mi dicevo: Cosa ha fatto questo uomo di belle e semplice per essere ricordato anche con nostalgia 50 anni dopo. È la risposta è chiara per Me: È stato un servitore che ha saputo Amare nella semplicità, e ha saputo fare quello che il Signore chiedeva a Pietro: “Pascola le mie pecore”.
Lui ha avuto una capacità di apertura del cuore per tutti, e questo ci insegna qualche cosa bella e profonda: ci dice, anche oggi, che dimorando nell’amore di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l’arte del vero amore.
E si è poi reso conto di come è vera la parola del Signore “Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l’avrà perduta la salverà. Il nostro caro don Angelo non ha mai voluto avere la propria vita per sé, tenerla per sé; ha voluto dare se stesso senza riserve, fino al ultimo momento, per Cristo e in Cristo per gli altri. E ha saputo farlo anche nella semplicità dell’obbedienza. Finito il Capitolo General XXI, don Egidio Viganó chiedo all’Ispettore del Ecuador, Padre Carlos Valverde, il grande dono, il grande regalo di concederli a Angelo Botta come il suo segretario particolare. E fino al 2008 ha fatto questo servizio anche con altri due Rettore Maggiori, don Vecchi e don Pascual Chávez.
Seguimi continua ad essere la chiamata. Di nuovo la voce del Signore che si rinnova nel dialogo con Pietro riportato nel Vangelo di questa celebrazione e che dici: Simone, mi ami? Pasci le mie pecorelle! Alla domanda del Signore: Angelo mi ami? Sicuro che il nostro caro don Angelo ha risposto sempre dal profondo del suo cuore: Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti amo. L’ amore di Cristo fu la sua forza dominante. Impressiona vedere come Angelo ha avuto la capacità di vivere per anni con una dedizione piena a quelli giovani dell’Ecuador ed a quelli confratelli e famiglia Salesiana per vivere dopo, per altri tanti anni in quelli pochi metri quadri di un ufficio a Roma, ma sempre con una visione mondiale della Congregazione e della Chiesa, trovando anche in questo servizio una grande energia spirituale.
È stato, allora, un vero discepolo missionario del Signore, un vero figlio di Don Bosco, un uomo di grande cultura, un grande comunicatore con la parola e con la vita, un umo spirituale e che ha saputo aiutare ad altri ad essere più profondi in Dio.
Tra le cose molti significative della sua vita è stato il fatto che ha avuto una conoscenza e affetto personale con la Beata Maria Troncatti, FMA, di chi ha celebrato il funerale dopo l’incidente aereo dove Suor Maria ha perso la vita terrena. E anche voglio fare memoria del fatto che nel 1999 la Repubblica dell’Ecuador aveva concesso a don Angelo il titolo di Commendatore per il suo servizio a questa nazione. Così è stato Angelo.
Ed oggi ha fatto l’ultimo viaggio e ha compiuto l’ultima obbedienza nel seguire al Signore Gesù. Oggi questo ¡Seguimi! Ha il profumo, dopo una bella vita salesiana, di viaggiare al INCONTRO DEL SUO SIGNORE, della mano dell’Ausiliatrice, abbracciando il bellissimo mistero della Risurrezione.
Don Angelo ha sempre vissuto anche con un grande amore alla Madonna, che sempre è il riflesso più puro della misericordia di Dio.
Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente:
Ecco tua madre! Ed ha fatto come il discepolo prediletto: ha accolto nell’intimo del suo cuore. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo.
Possiamo essere sicuri che il nostro amato Angelo sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e intercede per noi. Si caro Angelo, nella comunione dei santi intercede per tutti noi. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen.