Rettor Maggiore

Cari Confratelli_12, 09-2019

Cari Confratelli_12, 09-2019

 


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CARI CONFRATELLI

"Miei cari fratelli, cari amici, cara Famiglia Salesiana.

Sono qui, alla fine del Consiglio Generale, oggi con tutta la sala vuota perché i membri del Consiglio Generale sono già nei loro vari servizi, e ho l'opportunità di rivolgermi a tutti voi in quello che sarà l'ultimo 'cari confratelli', l'ultimo saluto del sessennio, perché in occasione del Natale ci sarà l'Aguinaldo, la Strenna.

Lo faccio con grande piacere perché sento che è un'occasione per incontrarsi, per vedersi, per riconoscersi.

E sono anche molto grato al Dicastero della comunicazione sociale, perché ha fatto il massimo sforzo per tradurre questi messaggi in 43 lingue. Non c'è davvero nessuna istituzione che l'abbia fatto. Oggi vorrei dire due cose molto semplici.

La prima: voglio dirvi che tutti gli echi dei capitoli delle Ispettorie di tutto il mondo sono già arrivati a noi. E c'è una costante che mi affascina ed è quella di ascoltare quello che i giovani ci dicono, quello che chiameremmo il clamore, il grido dei giovani.

Cosa ci dicono oggi i giovani? Ci dicono semplicemente: cari fratelli salesiani abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno della vostra presenza, abbiamo bisogno che voi siate con noi, per accompagnarci nel cammino della vita.

Non abbiamo bisogno che siate amministratori e manager. Vi amiamo come Don Bosco, al nostro fianco. E mi chiedo: Fratelli, che cosa può servirci di più di una chiamata con questa intensità per indicarci quale dovrebbe essere la via in questo XXI secolo per la Congregazione e senza dubbio per tutta la Famiglia Salesiana.

C'è un secondo tema che volevo condividere con voi oggi, voglio dirvi perché ho scelto - dopo un dialogo con alcune persone care – questo tema per questa Strenna del 2020, che porta il titolo: "Sia fatta la tua volontà in Terra come in Cielo, la frase evangelica; e il binomio buoni cristiani e onesti cittadini".

In definitiva, la vera politica del Padre Nostro di Don Bosco. Perché? Semplicemente perché sono due belle realtà: la prima, siamo nati per essere educatori nella fede dei giovani, per accompagnarli all'incontro con Gesù.

Don Bosco ha vissuto con questa passione per tutta la vita. E il secondo è che possiamo educare i nostri giovani a stare tranquilli in luoghi chiusi senza disturbare nessuno.

No, no, no, dobbiamo prepararli alla vita!

Dobbiamo insegnare loro e fare il viaggio insieme, vedendo cosa significa servire gli altri, impegnarci a favore degli altri, non essere indifferenti di fronte alle grandi sfide del mondo di oggi, avere una grande sensibilità per la difesa dei diritti umani, tutti loro, ma soprattutto dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.

Essere sensibili ad un possibile impegno nel mondo della politica, con la propria sensibilità e con la propria fede. È di questo che si tratta.

Questi sono dunque i due aspetti che ho voluto condividere con voi e vi incoraggio, fratelli salesiani, a seguire con cuore molto aperto questa chiamata e questi segni dei tempi di oggi.

A presto e per sempre!