Rettor Maggiore

Cari Confratelli_13, 11-2020

CARI CONFRATELLI

Carissimi confratelli di tutto il mondo, mia carissima famiglia salesiana, vi saluto da qui, da Valdocco. dove il 4 di ottobre la Casa Don Bosco e tutto il Valdocco rinnovato apre di nuovo le porte, per offrirci una profonda e vera esperienza di salesianità, che ci permetterà di toccare con le mani la vera storia di Don Bosco: i suoi sogni, la sua realtà, la sua fede, i suoi problemi.

Una opportunità per fare una profonda esperienza salesiana e spirituale. Miei cari confratelli salesiani, mia carissima famiglia salesiana, posso assicurarvi che qui la casa Don Bosco vi offrirà molto di più delle cose belle che ci sono comuni nei musei di tutto il mondo, è certo che vedrete delle cose belle ma anzitutto vi offrirà una opportunità per fare una profonda esperienza di sentimento, di emozioni, di affetto per il nostro carisma, di ammirazione per il nostro padre.

E anche di esperienza di fede e di incontro con il Dio che ha accompagnato questo progetto di vita di Don Bosco.

Vedete per esempio come qui, con le stesse emozioni con la quale io guardo in questo momento, abbiamo due documenti preziosi per tutti.

Pensate, per noi cari confratelli salesiani di Don Bosco, questo piccolo taccuino dove ancora ragazzo Michele Rua scrive nel 1854 che Don Bosco ha chiamato nelle sue camerette, qui stesso, un gruppetto di quelli giovani, sicuramente i migliori che Don Bosco aveva scoperto, per fargli una proposta: quella di vivere una vita santa, nel servire gli altri compagni e i ragazzi che potevano venire qui all'oratorio.

E 5 anni dopo, il 18 di dicembre 1859 qui sul tavolo che era comune a Don Bosco, il primo consiglio: si scrive questo verbale che è la lettera di fondazione della società di San Francesco di Sales.

Qui trovate quello originale, prezioso, di quel momento storico e di fede.

Come dico, per offrirci una opportunità, per fare veramente un viaggio nella profondità del carisma, nella profondità della nostra bellissima storia salesiana, come salesiani e come famiglia salesiana.

Accompagnare Don Bosco in questo percorso ma soprattutto lasciarci accompagnare da lui sarà anche una opportunità per sentire molto profondamente. Toccare e vedere come è stata tutta una scuola di umanità e di Santità, quello che conosciamo bene come buoni cristiani e onesti cittadini. Ci farà capire come è stata la storia di tanti ragazzi, dove alcuni sono molto conosciuti, come San Domenico Savio e Francesco Besucco, Michele Magone con la vita scritta da Don Bosco. Ma tantissimi altri che non conosciamo, che hanno fatto questo percorso.

Un percorso dove si preparavano per la vita, ma in una profonda amicizia con Gesù. La stessa sfida che oggi abbiamo noi 162 anni dopo. E qui con la bellezza delle tante reliquie come questa porta del tabernacolo, giustamente il tabernacolo dell'estasi di Domenico Savio. O la balaustra: l'originale della Chiesa di San Francesco di Sales. E tanti altri elementi e oggetti che ci dicono che qui c'è stata una scuola di vita, c'è stata una scuola di Santità di Don Bosco, mamma Margherita e tanti altri che hanno fatto un bellissimo cammino.

Oggi questo cammino dobbiamo farlo noi.

Il percorso per la casa di Don Bosco ci permetterà di fare tutto un cammino spirituale, toccare anche con le nostre mani il cuore. Il sogno per esempio dei 9 anni che troviamo qui nella sala della dimensione pastorale del nostro carisma, dove i lupi saranno dopo agnelli, dove Gesù è il buon pastore, dove la signora del sogno, la Madonna, si trova con i giovani d'oggi, con le caratteristiche di oggi.

Dove il sogno missionario continua da Valparadiso a Pechino, con i volti di oggi, un camino che ci permette di trovare il sogno dei 9 anni: l'originale è scritto dallo stesso Don Bosco, anche con le sue correzioni, quel sogno che troviamo nelle memorie dell'oratorio tanti anni dopo scritto da Don Bosco.

O la stessa lettera di Roma, l'originale qui, dove Don Bosco ci dice che non dobbiamo dimenticare mai come era il primo oratorio, dove giustamente la ragione, la religione, l'amorevolezza, davano tutta l'unità.

Carissimi, è una bellissima opportunità per fare un cammino interiore al cuore della nostra salesianità e della nostra spiritualità salesiana. E' qui, miei cari confratelli ed SDB, dove Don Bosco ci aspetta. E' qui, mia carissima famiglia salesiana, carissimi fratelli e sorelle, dove Don Bosco vi aspetta. Qui dove tante notti non ha dormito perché scriveva per far arrivare la buona dottrina e buoni pensieri a quelli semplici a quelli più bisognosi.... Qui dove Don Bosco ha sognato la congregazione, l'istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice, tutta la famiglia salesiana.

E' qui, dove ha avuto i sogni Missionari.

E' qui dove pensava ai suoi ragazzi.

E' qui dove ha parlato, ricevuto delle persone di grande importanza: i Nobili a quelli che potevano aiutarlo economicamente, ma anche a quelle più umili che cercavano un aiuto di Don Bosco.