Rettor Maggiore

Cari Confratelli_10, 08-2018

 

Cari Confratelli_10, 08-2018

 

 


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CARI CONFRATELLI
Capitolo Generale 28°

Cari Confratelli, un saluto a tutti voi,
alla nostra cara Famiglia Salesiana, agli amici giovani,
che possono accompagnarci in questo momento.
Oggi, da un posto speciale, qui a Guarcino,
nella casa dove abbiamo vissuto giorni bellissimi
di esercizi spirituali come Consiglio Generale.
Oggi, alla fine di questi esercizi ho l’opportunità
di rivolgermi a tutti voi per dirvi qualche cosa
sul Capitolo Generale che abbiamo annunciato con tanta speranza.

Avete sentito già il titolo di questo capitolo, l’invito:
“Quali salesiani per i giovani di oggi?”.
E questo perché è il punto centrale di partenza per noi,
che siamo consacrati a Dio,
ma siamo consacrati a Dio per che cosa?
Per arrivare all’incontro dei giovani,
dei ragazzi e delle ragazze del mondo, quelli che hanno bisogno di noi!
E questo perché veramente crediamo
che dire “Salesiani” debba significare per tutto il mondo,
e molto specialmente per noi,
dire “quelli che hanno fatto una scelta prioritaria
per i ragazzi e per i giovani,
e specialmente quelli più bisognosi”.
Che dire “Salesiani” nel mondo,
possa capirsi come quelli che hanno fatto una scelta per gli sfruttati,
per quelli che non hanno niente e nessuno!
Che dire “Salesiani” significhi anche capire
quelli che hanno fatto una scelta per i giovani
che si aprono al mondo del lavoro, di una formazione occupazionale!
Che dire “Salesiani” possa significare pensare sempre
ai giovani e a quelli che si aprono alla vita,
a volte anche nel mondo dell’università, con tanto sforzo,
senza risorse, per dare poi il meglio di sé!
Questa è la speranza che portiamo al Capitolo Generale.
È un tempo che sarà senza dubbio un soffio dello Spirito Santo,
per aiutarci veramente a essere i Salesiani di Don Bosco d’oggi,
ma per questi giovani che hanno bisogno di noi.

Al centro, i giovani, i nostri ragazzi e ragazze!
Come consacrati andiamo incontro a loro come comunità, come comunità salesiana.
Però, quale modello di salesiano?
Perché non possiamo avere una diversità di modelli.
Il salesiano si fa carne in ciascuno di noi,
però il salesiano sognato da Don Bosco vuol dire
il salesiano che porta i giovani nel cuore.
Sia malato, sia nel cortile, sia nella scuola, sia nell’università.
Il salesiano che in un modo affettivo ed effettivo
vuole trovarsi tra i giovani.
Il salesiano che vuole veramente essere sempre pronto
per accogliere i giovani, i ragazzi.
Il salesiano capace di ascolto, capace di servire,
capace veramente di vivere per i giovani.
Il salesiano capace di accompagnare
quel ragazzo o giovane che cerca qualche cosa.
Giustamente, questa è la grande domanda che faremo e ci faremo nel Capitolo.
È per questo che abbiamo una grande speranza e perché ci farà tanto bene.

E non ci troviamo da soli.
Per questa missione, per questo compito,
abbiamo nel mondo salesiano tantissimi laici e laiche
che condividono passione educativa
e missione salesiana e carisma con noi.
E anche se noi abbiamo, a volte, non poche resistenze,
questo Capitolo Generale sarà un’opportunità
per crescere di più e per fare dei passi in avanti.

Finisco con la proposta di due sfide!
La prima è questa: chiedere in tutto il mondo,
ai nostri giovani, cosa pensano di noi,
di quale salesiano hanno bisogno?
E come possono aiutarci per essere
veramente quei salesiani che Dio invierà a loro oggi?
Dobbiamo chiederlo a loro!
La seconda sfida è questa:
non dobbiamo smettere di sognare!
Siamo figli di un grande sognatore.
Perciò, questo Capitolo Generale sarà una bellissima opportunità
per sognarci sempre più fedeli allo Spirito;
più fedeli a come Don Bosco ci ha sognato
e più fedeli a questi giovani, ragazzi,
poveri del mondo che ci aspettano.
È per questo che la speranza è molto grande
e non c’è dubbio che sarà una bellissima opportunità
per tutti noi, come Congregazione,
e per offrire anche qualche cosa bella alla nostra cara Famiglia Salesiana.
Ciao carissimi!