Rettor Maggiore

Messaggio ai giovani per Don Bosco 2017

Rettor Maggiore: messaggio ai giovani per Don Bosco 31 gennaio 2017

 

MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE PER DON BOSCO 2017

Miei cari giovani
Sono veramente molto contento di poter bussare alla porta del vostro cuore in questa festa di Don Bosco.

Ora, mentre mi state guardando, mi trovo nella Repubblica Domenicana, a celebrare la festa di Don Bosco: quest’anno nel continente americano, l’anno scorso invece in Africa, nella Sierra Leone.

È sempre una gioia potervi dire, come ha detto Papa Francesco in una lettera che pochi giorni fa ha mandato a tutti i giovani per annunciare la preparazione del Sinodo del 2018, sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento”.

Ebbene, il Papa vi diceva: “Miei cari giovani, scrivo a voi perché vi porto nel cuore”.

Posso assicurarvi che lo so cosa significhi quest’esperienza, perché quando penso ai giovani di tutto il mondo salesiano mi sento vicinissimo a tutti voi.

Quando penso a cosa vi direbbe Don Bosco mi vengono in mente molte cose, sapendo che la realtà è molto diversa tra voi. Molti di voi studiate alcune materie, alcune discipline nei licei ed istituti, altri siete impegnati nelle scuole professionali, altri all’università, altri ancora non avete questa possibilità. Alcuni avete mezzi per sviluppare le vostre potenzialità, molti altri presenti nelle case salesiane del mondo non hanno tante possibilità.

Però c’è sempre qualcosa in cui mi trovo molto bene ed è nel prendere coscienza che il cuore di tutti voi giovani ha uno stesso sentire.

Esiste una sensibilità giovanile che è molto comune. Ed è per questo che mi permetto di lasciarvi come messaggio qualcosa che in un’altra occasione vi ha detto Papa Francesco e che mi pare molto opportuno.

Non molto tempo fa vi ho detto: “Cari giovani, io confido in voi, e prego per voi, non abbiate paura ad andare contro corrente”. Questo è il messaggio che voglio dedicarvi e sviluppare.

Miei cari giovani, anch’io confido tanto in voi, prego per voi e vi invito ad essere capaci di essere voi stessi, a rispondere agli ideali che sentite nel cuore, a non aver paura quando nel più intimo del vostro cuore sperimentate che Gesù chiede qualcosa di buono e di grande a ciascuno di voi.

Vi invito ad essere capaci di impegno, di generosità “finché fa male”, come diceva Madre Teresa di Calcutta, oggi santa: “Amare e servire finché fa male”.

Tra le altre cose, miei cari amici ed amiche, poiché vi sono anche molti giovani vicini a voi che sono stanchi, che non hanno sogni ed ideali, che non sperano grandi cose, proprio qui è dove la vostra presenza come compagni, come amici, come discepoli missionari, è molto importante e molto valida, per mostrar loro che nella vita non si possono non prendere grandi decisioni. Incluso l’accompagnamento in un cammino che li possa portare a Gesù.

Un Gesù che non vende fumo, mai, tanto meno a voi giovani.

Un Gesù che offre se stesso e che invita a stare con Lui.

È tutto qui, e termino con le parole del Papa, con le quali vi invita ad essere aperti a ciò che lo Spirito dice a ciascuno di voi, a non aver paura di ascoltare ciò che il Maestro vi dice.

Miei cari giovani, amici e amiche, di tutto il nostro mondo salesiano, “Buona festa di Don Bosco!”.

Don Bosco vi vuole profondamente felici ora, qui, e un giorno nell’eternità.

Don Bosco di certo vi vuole profondamente umani, onesti cittadini, che sappiate sviluppare tutte le vostre capacità e vi vuole sempre amici di Gesù.

Buona festa, trascorrete delle belle giornate e continuiamo a trasmettere il meglio di noi stessi a chi ci sta vicino.

Miei cari amici, a presto!

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