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Buonanotte Ispettore MOR 4 mar 2014

Buonanotte dell’Ispettore MOR
Contesto e sfide pastorali in Medio Oriente

 

L’ispettoria Salesiana del Medio Oriente (MOR) è intitolata a “Gesù Adolescente”, è stata canonicamente eretta il 20 gennaio 1902, ha come sede ispettoriale Betlemm.
E’ composta da 13 comunità distribuite in 7 paesi: Palestina, Israele, Siria, Libano, Egitto, Turchia e Iran.
Totale confratelli 94: confratelli locali 30, confratelli italiani 40, confratelli di altre nazionalità 24.

Nell’ispettoria MOR ci sono: 9 Oratori, 9 Scuole presenti in 5 opere, 1 Università Tecnica, 4 Centri di formazione professionale, 3 Parrocchie, 4 presenze tra i profughi e gli sfollati, 2 Aspirantati, 1 Prenoviziato, 1 Studentato teologico (Gerusalemme Ratisbonne), 6 Centri di Salesiani Cooperatori. Ci sono inoltre varie case con strutture di ospitalità, varie chiese pubbliche e cappellanie, i luoghi santi di Beitgemal “Santo Stefano, il venerabile Simone Srugi”, l’azienda vitivinicola di Beitgemal e Cremisan, il Centro Artistico, il Museo Internazionale della Natività e la panetteria a Betlemme, e infine il servizio presso la Nunziatura di Gerusalemme e anche quella di Tehran.

“L’Ispettoria si trova in Medio Oriente da più di cento anni e oggi è presente in sette paesi. E’ una delle Ispettorie più complesse della Congregazione per diversità culturali e linguistiche, per storia e tradizioni, per la varietà delle confessioni cristiane e delle Chiese orientali, per i conflitti tra i diversi paesi, per la irrisolta questione palestinese, per la presenza maggioritaria dell’Islam”. (Lettera del RM al MOR 2011)

Le sfide per i cristiani del Medio Oriente

  • Unità: Nuovamente risuona l’appello dei patriarchi cattolici: «In Oriente, o saremo cristiani uniti, o non saremo».
  •  Emigrazione dal Medio Oriente: Uno dei problemi fondamentali di cui soffrono tutte le Chiese del Medio Oriente è quello dell’emigrazione, in costante aumento lungo tutto l’ultimo secolo. I cristiani soffrono maggiormente di tale esodo, fino a costituire una vera emorragia e uno spopolamento dei cristiani. Statistiche serie mostrano che alcune Chiese (armena, assira, melkita, maronita, siro-ortodossa) hanno un numero maggiore di fedeli nella diaspora (dal 50 al 70%) che nell’area d’origine. Nel complesso, i cristiani mediorientali all’estero sarebbero 12 milioni (contro i 15-16 della regione).
  •  Minor crescita differenziale: Un altro fattore della diminuzione dei cristiani nella regione è la minor crescita differenziale, data dal minor tasso di natalità dei cristiani in confronto ai musulmani e degli ebrei.
  •  Immigrazione nel Medio Oriente: è un fenomeno relativamente recente, risalente agli ultimi decenni. Sono lavoratori espatriati e provengono specialmente dal subcontinente indiano (India, Pakistan, Bangladesh, Nepal, Sri Lanka), dalle Filippine e dall’Etiopia. Molti di loro (oltre due milioni) sono cristiani.
  •  Convivenza con fedi di altre religioni
  •  Crescita dell’islam politico

Luci dal MOR

  • La testimonianza di comunione con la nostra vita fraterna in comunità, tenendo presente che le nostre comunità sono internazionali, e perciò impegnate in uno sforzo continuo di accoglienza e di accettazione reciproca, al di là delle differenze di cultura, età, formazione.
  • La testimonianza di servizio alle Chiese locali dove siamo inseriti, attraverso l’accoglienza nei nostri ambienti di giovani e adulti appartenenti alle diverse confessioni cristiane e ai diversi riti.
  • L’attenzione ai giovani poveri e bisognosi che accogliamo nelle nostre opere, con una particolare attenzione ai profughi e ai rifugiati.
  • L’impegno a costruire il dialogo interreligioso particolarmente con l’Islam, attraverso l’accoglienza e l’accompagnamento educativo di giovani cristiani e musulmani insieme, soprattutto nelle nostre scuole e centri di formazione professionale, ma anche in qualche oratorio dove questo è possibile.
  • Buon spirito salesiano dei confratelli, laboriosità, senso di appartenenza.
  • Ricchezza di lingue e culture di diversi Paesi e di opere bene inserite nel territorio.
  • L’apertura a “nuove frontiere” in Alto Egitto e nell’ Iraq.

Ombre nel MOR

  • Nel lavoro apostolico si nota a volte un certo individualismo, oppure un lavoro settoriale e frammentato. Non si lavora con mentalità progettuale e si dedica poco tempo alla riflessione, al confronto, alla progettazione e alla verifica.
  • Sempre nel lavoro apostolico c’è il rischio di un certo attivismo per alcuni confratelli oberati di lavoro e di responsabilità; per altri invece c’è il rischio di una vita comoda e borghese, senza passione educativa e zelo apostolico. In qualche caso poi le preoccupazioni gestionali, economiche, amministrative rischiano di prevalere sulle preoccupazioni di carattere educativo pastorale, che dovrebbero essere invece prioritarie.
  • La carenza di vocazioni, la scarsezza dell’animazione vocazionale e la cura delle vocazioni locali.
  • La situazione economica è difficile. Ci sono vari problemi di terreni e di proprietà. Capacità amministrative da potenziare.
  • La situazione socio-politica è instabile e critica ed in continuo cambiamento.
  • La scarsità di confratelli in certe opere, sia a livello quantitativo che qualitativo.
  • La mancanza di una forte animazione a livello ispettoriale.
  • Da rafforzare il cammino di inculturazione.

Situazione socio-politica in Medio Oriente
Tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 la regione mediorientale è stata colpita da un’onda di proteste, violenze e sommosse. Ciò ha scosso le società arabe in tutte le dimensioni (sociali, politiche, economiche, culturali, religiose, educative…), con riflessi anche nelle nostre case. Ne hanno sofferto specialmente la Siria, l’Egitto, il Libano e la Turchia. Non potendo qui analizzare la situazione di vari Paesi, mi limito ad un accenno sull’Egitto, mentre prolungo il discorso sulla Siria.

La situazione in Egitto
       Dal 2011 ad oggi la situazione è ancora in subbuglio e incerta, ma si intravedono segnali positivi di stabilizzazione. Anche in tale difficile situazione, le nostre 3 comunità hanno sempre continuato tutte le loro attività scolastiche e oratoriane, infondendo anche ai giovani e collaboratori un senso di coraggio e di speranza.

La situazione in Siria
In questo momento la situazione in Siria è assai problematica, a causa di disordini e di violenze che stanno insanguinando il Paese.
Aleppo: Attualmente, la comunità salesiana è costituita da due confratelli, i quali sono rimasti solidali con la popolazione, e particolarmente vicini alle famiglie dei giovani del Centro giovanile e dell’Oratorio. Essi esprimono la loro vicinanza con varie attività pastorali e sociali e mediante visite personali alle famiglie colpite dalla guerra. Si organizzano incontri periodici, programmati per le varie fasce di età, al fine di pregare insieme. A tutto ciò si aggiunge la condivisione della mensa e lo spazio dato a qualche attività ricreativa. Non può mancare l’aiuto materiale di prima necessità: viveri, medicinali, denaro per coprire determinate spese, offrire libri di carattere religioso, agiografico e spirituale, ecc. La porta della comunità salesiana di Aleppo è sempre aperta a chiunque è nel bisogno, perché l’amore di Cristo Salvatore non conosce frontiere. Ogni giorno convergono alla nostra casa numerose famiglie che non sanno dove incontrarsi per passare parte della giornata insieme.
Kafroun:  In agosto 2012, la guerra cominciò a riversarsi anche su Aleppo. Molte famiglie persero la loro casa e altre furono costrette a lasciarla, e a cercare qualche sistemazione altrove. Fu in questa occasione che la casa di Kafroun aprì le sue porte ad alcune decine di famiglie di parenti dei Salesiani, dei cooperatori, e degli animatori, offrendo loro alloggio e vitto in un’atmosfera di famiglia. Attualmente, con la presenza fissa di un salesiano, molti partecipano alla preghiera della comunità, collaborando alla manutenzione e a vari lavori della casa, vivendo insieme vari momenti fraterni. I loro figli sono inseriti nelle scuole della zona e le frequentano regolarmente, servendosi dei nostri mezzi di trasporto. I pomeriggi di venerdì, sabato e domenica, la casa di Kafroun diventa “Centro giovanile” e “Oratorio” per la gioventù dei villaggi vicini e lontani e per gli sfollati della zona. E alla domenica, si partecipa alla Santa Messa.
Damasco: La comunità salesiana è composta da 4 confratelli. Fino alla prima metà di luglio 2012, le attività formative, spirituali, culturali e sportive dell’Oratorio-Centro giovanile di Damasco si svolsero normalmente, con la presenza di circa 350 ragazzi e ragazze delle elementari e medie. Da luglio 2012 cambiò radicalmente l’atmosfera di serenità che si respirava in città, a causa di vari attentati. Da allora, oltre alle normali attività pastorali-educative quotidiane, ci sono visite alle famiglie dei nostri ragazzi e giovani, con vari aiuti di prima necessità, e poi anche frequenti convocazioni di piccoli gruppi per un incontro di 2-3 giorni di formazione umana, spirituale e salesiana.
Ringrazio il Signore per la testimonianza, la solidarietà e la vicinanza dei confratelli delle varie case verso tanti ragazzi, giovani e famiglie sventurate, provate da questa guerra iniziata nel 2011. E’ doveroso ringraziare quanti hanno collaborato con la loro generosità per lenire la sofferenza di tanti siriani colpiti dalla sventura di questa guerra: benefattori, parenti, amici, organizzazioni caritative, salesiani, ecc. La Divina Provvidenza è stata veramente generosa nel venire incontro alle nostre richieste di aiuto. Ciò ha reso possibile offrire l’aiuto indispensabile a chiunque era ed è ancora nel bisogno.

Conclusione

  • Alla base di tutto, premessa indispensabile di ogni scelta progettuale, credo rimanga sempre la qualità della nostra testimonianza personale e comunitaria.
  • Dobbiamo procedere con sano realismo, ma anche con molto coraggio, ricordando la frase di don Bosco: «Nelle cose che tornano a vantaggio della pericolante gioventù o che servono a guadagnare anime a Dio, io corro avanti fino alla temerità» (Memorie Biografiche, XIV, 662).

Vi ringrazio di Cuore e preghiamo per la pace in  Medio Oriente.

Abuna Munir El Rai
Ispettore MOR