Servo di Dio Carlo Braga, Sacerdote (1889-1971)
Inizio dell'Inchiesta diocesana: 30 gennaio 2014
Visse l’infanzia e la prima adolescenza a Tirano, una cittadina valtellinese della Lombardia. Secondogenito di un secondo matrimonio (il fratello maggiore anch’egli di nome Carlo morì ancora bambino), perse i propri cari mentre era ancora fanciullo. Suo padre, Domenico Braga, era emigrato in Argentina quando lui aveva appena due anni e non sarebbe mai più tornato. Sua madre, Maddalena Mazza, morì dopo una lunga malattia quando Carlino aveva solo sei anni. In questi frangenti Carlino ebbe come provvidenziali sostitute, a Tirano, le Figlie di Maria Ausiliatrice che lo seguirono dall’asilo alle elementari. È qui che incontrò colei che più tardi definirà “la sua seconda madre”: suor Giuditta Torelli. In seguito furono i Salesiani di don Bosco che lo accolsero nel loro collegio San Rocco di Sondrio. Questa prima esperienza di “amorevolezza” salesiana fu fondamentale per Carlo in un momento particolarmente difficile per un ragazzo così provato dalla vita. Infatti, durante la permanenza presso i Salesiani di Sondrio la Provvidenza gli offrì la straordinaria opportunità di incontrare il successore di San Giovanni Bosco, il Beato Michele Rua, che aprì al ragazzo la strada che un giorno gli avrebbe dato la possibilità di diventare Salesiano. Toccò a lui, alunno che si distingueva per pietà, innocenza di vita e tatto, essere scelto quale piccolo segretario del Rettor Maggiore in visita alla casa. Al termine di questa indimenticabile esperienza don Rua gli disse: “Noi saremo sempre amici” (27 giugno 1904). Iniziò così il suo percorso nella Famiglia Salesiana. Nell’agosto del 1904 fu inviato al noviziato dell’Ispettoria Centrale (Foglizzo). Avrebbe sempre considerato provvidenziale tale destinazione, perché gli permise di entrare in diretto contatto con le origini del carisma salesiano di Torino-Valdocco. Tuttavia il giovane Carlo non venne immediatamente ammesso alla prima professione religiosa, ma fu inviato per un secondo noviziato a Valsalice, dove gli fu concesso di continuare gli studi. Finalmente fece la prima professione (30 luglio 1906), quindi la sua prima esperienza come Salesiano (1908-1911) a Trino Vercellese, durante la quale fece la professione perpetua (1909) e frequentò gli studi universitari (1911). Mentre studiava teologia (1911-1914) si occupò anche dell’oratorio San Luigi (1912) dove il superiore della comunità era il Venerabile Vincenzo Cimatti. L’11 aprile 1914 fu ordinato sacerdote non senza alcuni ritardi.
Quasi un anno dopo l’ordinazione (maggio 1915) don Carlo fu arruolato nell’esercito italiano, dove sperimentò i rigori della guerra; rimarrà nell’esercito fino all’aprile 1919. Durante il periodo bellico incontrò diversi Salesiani fra i quali il capitano don Renato Ziggiotti, che diverrà il V successore di don Bosco. Fu in questo particolare momento che pensò di farsi missionario. Colpito da una grave malattia, decise che se Maria Ausiliatrice gli avesse ottenuto la guarigione sarebbe andato in missione. Nel novembre del 1918 gli arrivò da Torino l’invito a partecipare ad una seconda spedizione missionaria in Cina, in sostituzione di un confratello a cui la madre aveva negato il permesso e che successivamente era morto durante la guerra. Ricevette il crocifisso missionario (aprile 1919) dal Rettor Maggiore don Paolo Albera a Valdocco, insieme a otto altri Salesiani ed ex-soldati come lui; poi, con qualche ulteriore ritardo, il 23 agosto lasciò l’Italia. Giunse in Cina il 29 settembre 1919.
Don Carlo Braga visse il primo periodo della propria vita missionaria accanto al vescovo e primo martire salesiano San Luigi Versiglia. Nel periodo 1919-1924 fu superiore dell’orfanotrofio “San Giuseppe” di Ho Sai; dal 1925 al 1929 fu direttore del “Don Bosco College” di Shiu Chow. Nel 1930, fu nominato ispettore, in seguito alla nomina del superiore della missione, don Ignazio Canazei, a vescovo di Shiu Chow, al posto del defunto monsignor Luigi Versiglia. Per ventidue anni (1930-1952), don Braga guidò i “Salesiani cinesi” in un difficile percorso. Il 25 febbraio 1930 era a Torino in qualità di delegato al Capitolo generale, quando giunse la notizia del martirio di monsignor Versiglia e di don Caravario e fu affidata a lui la commemorazione solenne che si tenne nella basilica di Maria Ausiliatrice. Come missionario in Cina si trovò nel bel mezzo della guerra civile tra comunisti e repubblicani (1927-1937). Dovette assistere alla distruzione di tante opere faticosamente erette dai Salesiani e alla rovina del Paese durante il conflitto sino-giapponese (1937-1945). Malgrado la difficoltà a esercitare il proprio mandato nella regione settentrionale della Cina, nel 1941 aprì cinque nuove case. Seguì un momento di relativa tranquillità (1945-1949), che in realtà fu il preludio sia alla confisca di tutte le opere salesiane in Mainland da parte del governo comunista, sia alla prigionia dei Salesiani cinesi e dei confratelli che non erano riusciti a rifugiarsi a Hong Kong, Macao e Taiwan. Per tutti questi anni don Braga ebbe la responsabilità di fare il possibile per mantenere la presenza salesiana in Cina, contenendo per quanto da lui dipendeva le distruzioni e la dispersione dei confratelli causate dalla crisi cinese; molti Salesiani furono infatti arrestati e internati nei campi di concentramento.
Tra il 1952 e il 1953 a don Carlo fu concessa una pausa, dopo il lungo mandato come superiore della Cina, quando fu inviato nelle Filippine come direttore della scuola tecnica salesiana Victorias (Negros Occidental), fondata due anni prima. Egli considerava quel periodo “un anno di martirio” sia per la difficoltà della lingua che non conosceva, sia per la situazione nuova da affrontare. Occorre tuttavia ricordare che proprio quando ancora don Braga era ispettore della Cina, furono presi gli accordi per l’arrivo dei Salesiani nelle Filippine, a Ossorios di Victorias, su invito del cappellano don James Wilson di Tarlac (Stati Uniti). Nel 1955 venne nominato Delegato dell’ispettore della Cina, dal quale i Salesiani delle Filippine dipendevano. Tre anni più tardi (1958) ebbe la nomina a visitatore delle Filippine, quando queste furono separate dall’ispettoria cinese. Nel 1963 don Braga fu sollevato dall’ufficio di superiore che aveva esercitato per quasi trentatré anni (1930-1963) e assegnato come confessore e direttore spirituale dei Salesiani e degli aspiranti alla vita salesiana. Le Filippine si presentarono a don Braga come un Paese con scarse vocazioni e un forte interesse al progresso economico. Per questo considerò un successo l’incremento delle vocazioni e la creazione di scuole tecniche. Pochi anni prima della sua morte, vi erano già ventotto filippini salesiani, fra confratelli e neo-professi, ed erano circa sessantasei gli aspiranti presenti nel collegio di Pampanga.
Durante i 65 anni della sua professione religiosa come Salesiano e 57 anni come prete, don Braga è stato direttore per 14 anni, ispettore per 23 e visitatore per 5. Morì nel primo mattino del 3 gennaio 1971 nel collegio Don Bosco di San Fernando, Pampanga.
Padre onnipotente e misericordioso,
Tu hai chiamato don Carlo Braga a seguire Cristo
sulla via tracciata da San Giovanni Bosco,
perché ne seguisse gli esempi, ne ereditasse lo spirito
e ne moltiplicasse l’opera nella Cina e nelle Filippine,
a favore dei ragazzi e dei giovani più poveri.
Fa’ che, accolto da Te nella gioia eterna come tuo servo fedele,
sia per noi un generoso intercessore.
Concedi a noi il dono della sua glorificazione,
perché possa diventare un esempio gioioso di santità
per la Famiglia Salesiana e per tutti coloro
che dedicano la loro vita alla gioventù bisognosa.
Te lo chiediamo per intercessione di Maria Ausiliatrice dei Cristiani,
che egli ha amato e onorato con cuore di figlio,
e per la mediazione di Gesù Cristo nostro Signore
Amen.
Rivolegersi alla Postulazione
Sacro Cuore, via Marsala 42
ROMA
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