Inizio dell'inchiesta diocesana: 13-11-1995
Mathilde Chelhot de Salem è nata ad Aleppo il 15 novembre 1904 in una famiglia benestante. Ha studiato con le Suore Armene dell'Immacolata Concezione, attraverso le quali ha sviluppato una forte vita interiore. Il 15 agosto 1922, all'età di 18 anni, sposò Georges Elias Salem, un ricco uomo d'affari. George aveva un carattere autoritario e possessivo, ma era un brav'uomo. Matilde doveva essere paziente per calmare i contrasti. Ben presto scoprirono che non potevano avere figli.
Georges si è anche ammalato di diabete. Matilde è stata vicina a suo marito per 22 anni. Lo amava e si prendeva cura di lui, lo accompagnava nei suoi viaggi di lavoro e prendeva parte ai vari negoziati.
Era rispettata e rispettata dai leader delle grandi aziende europee. Il marito, raccomandato da mons. Isidoro Fattal, arcivescovo metropolita greco-cattolico di Aleppo, sognava di aprire una scuola di formazione professionale che formasse i futuri lavoratori cristiani: ma il 26 ottobre 1944, Georges morì improvvisamente.
Matilde avrebbe potuto avere una nuova vita, ma poi ha scoperto la sua vera vocazione: dedicarsi totalmente al prossimo con un amore più grande. Si dedicò interamente al grandioso progetto lasciato nel suo testamento da Georges dirigendo la "Georges Salem Foundation", di cui era presidente. La sua famiglia era la povera gioventù della città e si preparò ad essere veramente una madre. In collaborazione con mons. Fattal andò a Torino per parlare direttamente con il Rettor Maggiore, don Pietro Ricaldone, per affidare l'opera dei figli di Don Bosco, che furono chiamati nel 1947. Aveva una piccola casa costruita vicino all'Istituto.
D'ora in poi, i Salesiani saranno la sua casa e la sua famiglia. Lì deporrà i resti dello sposo e sarà sepolta lì. Insomma, sarà la mamma Margherita dei ragazzi di Aleppo. È stato arricchito da varie esperienze spirituali: cooperatrice salesiana, figlia di San Francesco d'Assisi, confondente dell'apertura dell'amore infinito. Per quanto riguarda la carità, nessuna istituzione caritatevole la considera partigiana: società catechistica, conferenze di San Vincenzo, campi per bambini poveri e abbandonati, vicepresidenza della Croce Rossa, carità islamica, lavoro per i giovani delinquenti, incarnavano pienamente il dinamismo apostolico salesiano.
Nel 1959 fu colpito dal cancro. In risposta alla diagnosi dei medici, solo un commento: "Grazie, mio Dio". Erano circa venti mesi via crucis. Con la volontà, ha distribuito tutti i suoi beni a varie associazioni di beneficenza, al punto di poter dire "muoio in una casa che non mi appartiene più". Morì nella gloria della santità il 27 febbraio 1961 all'età di 56 anni, lo stesso del suo amato George. È sepolta nella chiesa salesiana di Aleppo.
O Padre, che nel Servo di Dio Matilde Salem,
ci hai dato una donna che può "vedere con il cuore",
opere di carità e spirito di fraternità
tra cristiani di diverse confessioni e con fratelli di altre religioni,
ti chiediamo, attraverso la sua intercessione
il dono della riconciliazione e della pace
nella sua amata Siria e in tutto il Medio Oriente
perché la giustizia e la speranza prosperano nei cuori e nei popoli.
Per Cristo nostro Signore. Amen!