Il termine "ragione" sottolinea, secondo l´autentica visione dell´umanesimo cristiano, il valore della persona, della coscienza, della natura umana, della cultura, del mondo del lavoro, del vivere sociale, ossia di quel vasto quadro di valori che è come il necessario corredo dell´uomo nella sua vita familiare, civile e politica. Nell´enciclica Redemptor Hominis ho ricordato che "Gesù Cristo è la via principale della Chiesa; questa via conduce da Cristo all´uomo".
È significativo rilevare che già più di cento anni fa Don Bosco attribuiva molta importanza agli aspetti umani e alla condizione storica del soggetto: alla sua libertà, alla sua preparazione alla vita e ad una professione, all´assunzione delle responsabilità civili, in un clima di gioia e di generoso impegno verso il prossimo. Egli esprimeva questi obiettivi con parole incisive e semplici, quali "allegria", "studio", "pietà", "saggezza", "lavoro", "umanità". Il suo ideale educativo è caratterizzato da moderazione e realismo. Nella sua proposta pedagogica c´è una unione ben riuscita tra la permanenza dell´essenziale e la contingenza dello storico, tra il tradizionale e il nuovo. Il Santo presenta ai giovani un programma semplice e allo stesso tempo impegnativo, sintetizzato in una formula felice e suggestiva: onesto cittadino, perché buon cristiano.
In sintesi la ragione, a cui Don Bosco crede come dono di Dio e come compito inderogabile dell´educatore, indica i valori del bene, nonché gli obiettivi da perseguire, i mezzi e i modi da usare. La ragione invita i giovani ad un rapporto di partecipazione ai valori compresi e condivisi. Egli la definisce anche ragionevolezza per quel necessario spazio di comprensione, di dialogo e di pazienza inalterabile in cui trova attuazione il non facile esercizio della razionalità.
Tutto questo, certo, suppone oggi la visione di un´antropologia aggiornata e integrale, libera da riduzionismi ideologici. L´educatore moderno deve saper leggere attentamente i segni dei tempi per individuarne i valori emergenti che attraggono i giovani: la pace, la libertà, la giustizia, la comunione e la partecipazione, la promozione della donna, la solidarietà, lo sviluppo, le urgenze ecologiche.
(Giovanni Paolo II, Lettera Juvenum Patris, 10)