Miei cari Confratelli,
sono trascorsi quattro mesi dalla chiusura del Capitolo generale 28°, concluso in anticipo di tre settimane rispetto a quanto programmato a causa della pandemia, che ha reso impossibile la nostra permanenza a Valdocco. Oggi mi rivolgo a voi con questa presentazione, con un sentimento di profonda gioia per ciò che abbiamo vissuto a Valdocco e con la soddisfazione per quello che è stato – credo – un lavoro fruttuoso, svolto da tutti noi Capitolari e concluso in seguito all’interno del Consiglio generale. L’Assemblea capitolare, infatti, ha affidato al Rettor Maggiore e al suo Consiglio l’incarico di terminare ciò che al momento della chiusura anticipata era rimasto incompiuto.
Il documento, che giunge ora a tutti i confratelli attraverso questa pubblicazione, ha come sottotitolo “Riflessione postcapitolare” e non “Documenti capitolari”, come abitualmente avveniva in passato. Questo perché l’Assemblea capitolare non è arrivata all’approvazione finale del testo con una votazione. Solo alcune deliberazioni capitolari, specialmente quelle a carattere giuridico, hanno visto la luce nelle prime quattro settimane dei nostri lavori.
Come ho detto in altre occasioni, a causa delle circostanze che abbiamo dovuto vivere il CG28 è stato un Capitolo “speciale”. Tuttavia, non è stato un Capitolo privo di orientamenti e di linee programmatiche. Di fatto, il documento che vi presento contiene una prima parte che, sia io sia i confratelli del Consiglio generale, consideriamo molto importante per l’animazione, il governo e la vita della Congregazione nel prossimo sessennio.
Si tratta del testo programmatico che il Rettor Maggiore offre alla Congregazione per il sessennio 2020-2026. In questa ampia proposta trovate, cari Confratelli, la riflessione seguita al Capitolo generale, frutto dello stesso Capitolo e della sintesi del cammino percorso nella nostra Congregazione nei precedenti sei anni. Si tratta di una ricca ed estesa riflessione che raccoglie anzitutto lo spirito di quanto è contenuto nel Messaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato al Capitolo generale; raccoglie inoltre quegli elementi che il Papa ha indicato come essenziali e che erano già presenti nella riflessione sviluppata dall’Assemblea capitolare sui primi due nuclei tematici. Il terzo nucleo – come sapete – è stato elaborato dal Consiglio generale.
Questa proposta programmatica dovrà essere certamente motivo di studio, analisi e approfondimento sia da parte delle ispettorie sia da parte di ciascun confratello, specialmente da parte dei direttori per il loro servizio di animazione e governo delle comunità locali. Do per presupposto che essa sia oggetto di studio da parte dell’Ispettore e del suo Consiglio.
Ritengo che, pur con diverse velocità, legate alla particolarità di ciascuna ispettoria, tutta la Congregazione debba percorrere questo cammino, che è identitario, carismatico e offre linee-guida e linee di azione per il nostro presente.
Al testo programmatico del sessennio segue il Messaggio del Santo Padre, che senza dubbio raggiungerà il cuore di ogni salesiano, e sarà anzitutto motivo di meditazione, di studio, di approfondimento e di confronto personale.
I tre nuclei proposti come temi del lavoro capitolare hanno avuto un ampio sviluppo, anche se non hanno attraversato tutte le fasi di studio e di elaborazione pensate inizialmente. I testi offrono ricche riflessioni, precise e opportune proposte per la vita delle ispettorie e di tutte le nostre presenze nel mondo.
Infine, nel documento sono raccolte le deliberazioni capitolari e, come in tutti i capitoli generali, alcuni allegati con messaggi e discorsi.
Ritengo che il documento che ora avete tra le mani permetterà di approfondire le motivazioni ecclesiali, carismatiche e identitarie che ci aiuteranno a proseguire il cammino di fedeltà che, come Congregazione e in modo personale, desideriamo continuare. Oggi il nostro mondo, la Chiesa e i giovani insieme alle loro famiglie, hanno bisogno di noi come ieri, per continuare a vivere un cammino di fedeltà al Signore Gesù. Hanno bisogno di noi come persone significative e coraggiosamente profetiche. Che il Signore ci conceda questo dono. Con la mediocrità e le paure potremo offrire ai giovani poche cose, che non saranno in grado di trasformare la loro vita e riempirla di senso.
Sono oltremodo convinto che tutti desideriamo appartenere a una Congregazione che si sente molto viva e nella quale ciascun confratello rinnova la propria consegna di sé ogni giorno: non in qualunque modo, ma sentendo che ne vale la pena.
Desidero profondamente che questo “speciale” CG28 aiuti ciascun confratello a ravvivare la passione apostolica che caratterizzò il nostro Padre Don Bosco, per essere altri Don Bosco oggi, in ogni parte del mondo, in ogni cultura e in ogni situazione.
Aggiungo una richiesta. Mentre consegno questo documento, con uno sguardo di fede e con grande fiducia chiedo a ciascuno di voi, cari Confratelli, di farne motivo di preghiera, oggetto di studio paziente, di lettura attenta e meditata, affinché esso possa toccare il vostro cuore. Vi chiedo di interiorizzare la spiritualità che troverete in queste riflessioni capitolari, di entrare in dialogo con le proposte che vogliono essere significative e profetiche nel nostro modo di assumerle e tradurle nella vita. Penso che un significativo tempo di studio, di conoscenza e interiorizzazione e di dialogo, cuore a cuore, davanti al Signore, debba essere il compito principale affidato a ciascun confratello, a ciascuna ispettoria e visitatoria, a ciascuna regione e conferenza interispettoriale.
Miei carissimi Confratelli, la promulgazione di questa Riflessione postcapitolare avviene il 16 agosto 2020, a duecentocinque anni dalla nascita di Don Bosco e a centosessantadue anni dall’inizio della nostra Congregazione. Fino ad oggi, il cammino della nostra Congregazione e della Famiglia Salesiana è stato bellissimo. Se la nostra risposta continuerà ad essere fedele al Signore, non c’è dubbio che sarà molto di più quello che si scriverà per il bene dei giovani mediante la consegna quotidiana di noi stessi, ovunque ci sarà un giovane che abbia bisogno di salesiani in grado di essere amici, fratelli e padri.
La nostra Madre Ausiliatrice ci accompagna in questo cammino e, come con Don Bosco, continuerà a fare tutto Lei. Da Lei impariamo cosa significhi ascoltare attentamente la voce dello Spirito Santo ed essere docili a Lui; impariamo a coltivare la profondità della vita in Dio e la dedizione semplice e convinta ogni giorno. Questo ci renderà sempre più autentici segni e portatori dell’Amore di Dio ai giovani.
Alla nostra Madre Ausiliatrice ci affidiamo «per essere, tra i giovani, testimoni dell’amore inesauribile del suo Figlio» (C. 8).
Don Ángel Fernández Artime
Rettor Maggiore
Roma, 16 agosto 2020
Anniversario della nascita di Don Bosco