Cari amici e amiche,
mi è caro poter scrivere queste righe e ringrazio molto chi me lo ha consentito, perché mi permettono di potervi incontrare, almeno per iscritto, e condividere con voi la gioia della nuova spedizione missionaria, che questo numero di Cagliero 11 ricorda.
Una spedizione missionaria dice, più chiaramente di ogni parola umana, la fedeltà alla chiamata di Dio e la freschezza del Carisma Salesiano fino ai confini del mondo. Il Dono di Dio del Carisma Salesiano ha dentro, da sempre ed in modo sempre nuovo, la dimensione della Missionarietà, la partecipazione al cuore della Chiesa… oltre ogni visione, cultura, appartenenza.
Questo è vero da sempre, e tutti lo sappiamo, ma vederlo rinnovato nella nuova spedizione missionaria in “carne ed ossa” è un don grande. Rinnova la nostra Fede e la nostra Speranza.
Si! Perché la testimonianza di chi parte tiene viva la dimensione missionaria in tutti noi, li dove siamo e con coloro che fanno parte della nostra esistenza.
La Speranza non delude mai, ci sostiene e questo evento ormai prossimo la rende ancora più forte e viva. La Speranza sia con voi! Sempre!
▀ Don Stefano Martoglio SDB
Vicario del Rettor Maggiore
Caro don Francis, quest'anno nella missione salesiana in Bangladesh sono maturati i frutti della consacrazione al sacerdozio dei primi confratelli di origine locale: Victor Mankhin è stato ordinato sacerdote e Johnny Ruram diacono. Per te che sei stato in questa missione fin dall'inizio, cosa significano questi momenti?
Sicuramente sono momenti di grande gioia per me. Sono occasioni per ringraziare Dio e la nostra Madre per le innumerevoli benedizioni che sono state riversate sulla nostra missione salesiana in Bangladesh. In un certo senso segnano un nuovo inizio, perché gradualmente i confratelli salesiani locali inizieranno ad assumersi diverse responsabilità per portare avanti e ampliare ulteriormente l'apostolato salesiano. Allo stesso tempo, queste benedizioni mi spingono a pregare con ancora più fervore affinché i salesiani del Bangladesh siano impregnati del genuino spirito salesiano, in piena fedeltà al carisma salesiano e adempiendo alle esigenze quotidiane della vita consacrata e comunitaria salesiana con dedizione e generosità.
Quali sono, a tuo avviso, le opportunità e le maggiori potenzialità per un ulteriore sviluppo del lavoro salesiano in Bangladesh?
Le opportunità per il lavoro salesiano in Bangladesh sono davvero molte. Abbiamo inviti in sospeso da parte di diversi vescovi per avviare presenze salesiane nelle loro diocesi. Al momento non siamo in grado di accettare questi inviti perché siamo a corto di personale. In questo Paese non mancano giovani e bambini poveri e svantaggiati. Quindi qui i salesiani saranno sempre rilevanti. Una buona educazione a tutto tondo, secondo lo stile salesiano, è il modo migliore per aiutare questi bambini e giovani a trovare la loro strada nella vita. Il futuro del lavoro salesiano in Bangladesh dipenderà in gran parte dal numero, dalla qualità e dall'impegno dei giovani salesiani che si stanno formando. E sono molto ottimista al riguardo.
In che modo noi che viviamo lontano possiamo aiutare questo lavoro, soprattutto per i giovani del Bangladesh?
Credo che la cosa fondamentale sia avere un atteggiamento positivo nei confronti di questo Paese e dei suoi giovani, non una posizione avventata. Sono bambini e giovani come quelli di qualsiasi altro Paese, indipendentemente dalla loro religione o dalla loro estrazione sociale. Anche l'aiuto finanziario attraverso le borse di studio può essere di grande aiuto per molti di loro.