Uno stile di vita ecosostenibile
Per i comportamenti ambientalmente responsabili dei Salesiani e dei giovani in Australia
Preghiamo affinché tutti facciamo scelte coraggiose per uno stile di
vita sobrio ed ecosostenibile, rallegrandoci per i giovani che vi si impegnano risolutamente.
[Intenzione di preghiera del Papa Francesco]
Cari amici
e confratelli,
Il tema del mese del Cagliero11 “RESPONSABILITÀ – uno stile di vita ecosostenibile" mi ha ricor-dato le parole di Don Bosco nel Giovane Provveduto:
“Alzate gli occhi, o figliuoli miei, ed osservate quanto esiste in cielo e in terra. Il sole, la luna, le stelle, l’aria, l’acqua, il fuoco sono tutte cose che un tempo non esistevano. Ma c’è un Dio, che con la sua onnipotenza le trasse dal niente e le creò”.
Dalla sua esperienza, dalla mano di mamma Margherita che lo ha educato a saper contemplare Dio nella natura, Don Bosco ha addestrato i suoi ragazzi per questo "sguardo semplice", rivelatore dell'amore di Dio. Non c'è dubbio che la questione ecologica è una realtà che ci sfida e voglio condividere con voi la preoccupazione per una ques-tione di vitale importanza per l'umanità. Sono affari di tutti, spetta a tutti noi, siamo tutti responsabili.
Dalla sua fondazione nel 1999 l’opera salesiana in Pakistan continua a crescere e a lavorare al servizio dei giovani più bisognosi, specialmente per le comunità cristiane, ma anche ad essere aperta ai giovani musulmani.
Oggi sono presenti sul posto quattro salesiani in due comunità: a Lahore e a Quetta. P. Noble Lal e P. Samuel Adnan sono i primi due Salesiani sacerdoti pakistani, ora direttori delle due comunità; poi c’è un Salesiano coadiutore italiano Piero Ramello, e don Gabriel Cruz dal Messico come capo della Delegazione. ‘Father Gabo’, come viene chiamato, sta in Pakistan dal 2018, e da aprile 2021 è stato nominato Delegato Ispettoriale per il Pakistan e di tutti i membri della Delegazione anche fuori il paese.
“Alcune congregazioni come domenicani, francescani e altri, sono in Pakistan già da molto tempo e hanno molte vocazioni,” dice don Gabo, “noi ne abbiamo anche, però, siamo l’unica Congregazione Religiosa nel paese che offre l’educazione tecnica. La nostra scuola “Don Bosco Technical & Youth Centre” si conta tra le sei migliori scuole tecniche in Pakistan, ed è l’unica scuola cattolica fra le altre che sono musulmane.”
I salesiani offrono educazione non solo ai cristiani (cattolici e protestanti), ma anche ai musulmani, che vengono dai Salesiani perché offrono educazione di qualità. I Salesiani collaborano molto anche con le Diocesi, nelle parrocchie a cui appartengono; e come insegnanti nel Seminario interdiocesano.
La comunità musulmana rispetta e apprezza il lavoro che i Salesiani fanno nel paese. I cristiani possono esprimere la loro fede, specialmente nei quartieri e nelle zone parrocchiali, ma purtroppo in alcune parti del paese le comunità cristiane sono perseguitate o discriminate, quindi non è sempre facile proclamare apertamente la fede. Eppure, i cristiani vivono la religione con una bella devozione e profondità.
Magari ci viene in mente la domanda, a che cosa serve la presenza salesiana in un paese così fortemente musulmano. Don Gabo risponde: “Possiamo offrire la stessa cosa che Don Bosco ha voluto per tutti i suoi giovani: una casa, il pane, la formazione integrale, l’educazione e soprattutto la religione, in una parola: dignità. Con l’educazione offriamo un certo livello di vita, più opportunità per ottenere un buon lavoro e così poter vivere con dignità per sé stessi e le proprie famiglie. Non è mica poco.”
PER LA rIFLESSIONE E LA condivisione
▀ Sono disposto a vedere Cristo anche in quelli che professano un'altra fede?
Don Gabo (in felpa rossa) con gli aspiranti salesiani
Lauren, tu lavori con i volontari missionari da molti anni, quale caratteristica specifica o speciale del Progetto Cagliero vedi nella tua Ispettoria?
Abbiamo avuto la fortuna di avere tanti volontari incredibili che hanno donato il loro tempo, energia, doni e talenti da quando abbiamo iniziato il Progetto Cagliero nel 2007. Il carisma salesiano è il fondamento e la forza del nostro programma. In Australia, questo è un bel risultato dato che viviamo in una società incredibilmente laica. Diamo il benvenuto a tutti i volontari che hanno voglia di lavorare e viaggiare con i giovani. Ciò che stupisce è che molti di coloro che non si sarebbero identificati con nessun aspetto formale del cattolicesimo, né alcuna religione, tornano e si definiscono “salesiani” e si impegnano a seguire le orme di Don Bosco.
C'è qualcosa con cui la Missione Salesiana dell'Ispettoria AUL (Australia, Nuova Zelanda, Samoa Occidentali e Figi) può arricchire l'intero mondo salesiano?
Abbiamo un’ispettoria così varia e ricca che comprende quattro paesi incredibilmente diversi e molte culture e modi svariati di guardare il mondo. Per volare da un capo all'altro della nostra Ispettoria ci vorrebbero almeno 12 ore e tanti voli diversi! Naturalmente, ci sono sfide con questa diversità, ma soprattutto ci incoraggia ad essere sempre aperti a modi di pensare diversi. In definitiva, la nostra diversità ci porta a una comprensione più ampia dell'umanità: questo è un grande dono.
Fino a poco tempo fa, eri l'unica donna laica come delegato missionario (DIAM) nella congregazione. Come ti trovi in questo ruolo?
Quando ho partecipato al mio primo incontro regionale DIAM nel 2016, ero nervosa! Come sarei stata accolta come laica e donna? Ho condiviso questo con don Guillermo Basañes. Lui, dopo l'incontro, diceva: “Anche noi eravamo nervosi!”. Non avevo alcun motivo per essere nervosa: tutti i meravigliosi sacerdoti e fratelli salesiani con cui ho lavorato, sono stati così accoglienti con me in questo ruolo negli ultimi cinque anni e ne sono davvero grata. Dialoghiamo da pari a pari e penso che questo sia una vera testimonianza dell'apertura dei Salesiani di Don Bosco. Amo portare una voce diversa e un punto di vista diverso come delegato DIAM e sono davvero onorata dell'opportunità di essere coinvolta nella Congregazione in questo modo unico.
Nuovo “Advisory Board” del Volontariato
▀ Recentemente è nato un “Comitato consultivo” per offrire supporto
e opportunità di collegamento a quelli che si impegnano nel Servizio del
Volontariato Missionario Salesiano (SMVS).
▀ Si tratta di un gruppo di Salesiani di Don Bosco e di Salesiani Laici (Rafael Bejarano, Marco Fulgaro, Lauren Hichaaba, JC Montenegro, Adam Rudin e Pavel Zenisek) con una vasta esperienza del lavoro nei programmi di volontariato salesiano.
▀ È rivolto a chiunque abbia bisogno di una direzione o di un sostegno nel creare programmi
di volontariato. Ecco e-mail che potete contattare: salesianvol@sdb.org.