Dykasterie

A. Cagliero 11 (2015-07)

Titolo notiziario
Nome società
N. 79 -   luglio 2015
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
A   un anno dalla conclusione del 27º Capitolo Generale, il Settore per le
Missioni ha pubblicato un sussidio per la riflessione nelle comunità e
nelle Ispettorie. Il documento, breve ma missiologicamente denso, ha co-
me  titolo  “Rilettura  Missionaria  del  CG27”  e  ha  cercato  di  cogliere  la
portata missionaria del documento finale del CG27 per aiutare i Salesiani
a vivere la loro vita consacrata in “uno stato permanente di missione” (EG
25).
Tale approccio, dice il documento, richiede il superamento dell’autorefe-
renzialità e della mancanza di audacia missionaria. È questo spirito missio-
nario  che  spinge  a  passare  dalla  tendenza  di  auto-preservazione  alla
“conversione pastorale” e a vivere con gioia e autenticità la propria fede
e consacrazione religiosa.
Esso augura un’effettiva sinergia con i Settori per la Comunicazione Socia-
le, Pastorale Giovanile e Formazione per riscoprire l’importanza e l’attua-
lità del Primo Annuncio in tutte le attività pastorali. Rileva pure che il pri-
mo annuncio è la chiave che può illuminare meglio le strategie per accom-
pagnare i giovani alla conoscenza e all’incontro con Cristo; favorire la pre-
senza missionaria salesiana nell’ambiente digitale  e tra gli immigrati e i
profughi; riscoprire il Sistema Preventivo come proposta evangelizzatrice;
e rilevare il rapporto tra educazione ed evangelizzazione.
Il documento insiste anche sul fatto che la preghiera e i sacrifici, soprat-
tutto dei salesiani anziani e ammalati, sono una forza spirituale per dare
profondità all’impegno e all’attività missionaria di tutta la Congregazione.
“Le domande offerte alla fine di quest’opuscolo, e tante altre domande
che certamente potranno sorgere nell’anima dei confratelli e delle comu-
nità – scrive nell’introduzione Don Guillermo Basañes, Consigliere  per le
Missioni – se prese sul serio possono provocare vere rivoluzioni nelle no-
stre case e opere!”
Il documento è stato inviato a tutte le Ispettorie aprile scorso e la risposta
è  stata  molto  positiva:  “È  uno  strumento  molto  utile  per  focalizzare  il
contenuto  missionario  del  documento  finale  del  CG27”  ha  riportato  don
 
Rilettura Missionaria del 27º Capitolo Generale
 
C  ari amici,
in  questo  mese  di  luglio
preghiamo  con  lo  sguardo
missionario verso il Sud America:
come  Don  Bosco  da  Valdocco,
guardando  verso  i  popoli
patagonici;  come  i  nostri  primi
missionari nel 1875, partendo dal
porto di Genova verso il sud.
Ma cosa avevano in mente questi
salesiani  missionari,  cosa
portavano nelle loro anime? Papa
Francesco  ci  risponde  con  le
parole  del  suo  messaggio  per  la
Giornata  Missionaria  Mondiale
2015: “la missione è passione per
Gesù Cristo e nello stesso tempo
è passione per la gente”.
Ed  è  giustamente  questo  che
troviamo  nel  cuore  di  Don  Bosco
e  dei  suoi  bravi  missionari:
passione  per  Gesù  Cristo  e
passione  per  la  gente,  per  i
giovani.
Come sapere se il Signore mi sta
chiamando  alla  missione  ad
gentes?  Primo  “test”:  vedere
come sta la “temperatura” della
mia  passione  per  Gesù  Cristo  e
per i suoi prediletti!
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le Missioni
Video: h ps://youtu.be/z8OXK-waxzU
Andrew Fung, Vicario Ispettoriale dell’Ispettoria cinese, con se-
de a Hong Kong.
Mentre don François Dufour, Ispettore dell’Africa Meridionale lo
considera come “un  utile  strumento  di  lavoro”; e Don Gildasio
dos Santos, Ispettore di Campo Grande, Brasile ha scritto in pro-
posito:  “questa  mattina,  nella  mia  meditazione,  ho  letto  con
interesse e gioia la ‘Rilettura Missionaria del CG 27’ e l’ho tro-
vato come un testo breve, coerente e chiaro, scritto con convin-
zione e zelo missionario!”Intenzione Missionaria Salesiana
Perché i Salesiani dell’America Cono Sud sappiano dialogare con la cultura
ed interrogare la realtà sociale nella quale vivono.
Il CG 27 chiede di metterci in “ascolto” della vita, delle situazioni, delle aspettative del
mondo, sopratutto dei giovani, perché Dio ci parla attraverso la vita, le persone, le vicen-
de e la storia.  Preghiamo perché i salesiani sappiano interrogarsi per poter comprendere
le molteplici realtà sociali della regione e capire il messaggio di Dio come discepoli missio-
nari in una“Chiesa in uscita”.
Se è la volontà di Dio, vai e non aver paura!
Per l’impegno sociale dei Salesiani nell’America Cono Sud 
Q  uando  ero  ragazzino  i  miei  genitori  mi  portavano  in  chiesa  ogni  domenica  a
partecipare  alla  celebrazione  Eucaristica.  Dopo  la  Messa  trovavamo  il  prete
missionario, il parroco. Lui ci ha insegnato a cantare, ballare e pregare. Una volta al
mese, visitavamo e celebravamo la Messa nel nostro villaggio. Come sacerdote missionario,
è  stato  molto  diligente  nel  visitare  le  persone  nei  posti  lontani,  era  molto  gentile  e
generoso con il suo popolo. Fin da bambino conoscevo molti missionari europei sacerdoti di
altre congregazioni che lavoravano nella nostra parrocchia. Ma la mia vocazione missionaria
si è rafforzata quando entrai nella Congregazione Salesiana. La testimonianza della vita e
della  santità  dei  missionari  salesiani  che  lavoravano  nel  mio  Paese  ha  rafforzato  la  mia
vocazione missionaria salesiana. Le loro testimonianze di fede e per le loro preoccupazioni
per la gioventù povera e semplice, mi hanno fatto sognare che un giorno sarei diventato un
prete missionario come loro.
Oggi  molti  dicono  che  l’Indonesia  ha  bisogno  di  missionari,  perché  molti
indonesiani  ancora  non  hanno  ricevuto  la  buona  notizia  e  non  conoscono  Gesù.
Quando  ho  detto  ai  miei  genitori  che  volevo  essere  un  missionario,  sono  rimasti
sorpresi, con una certa tristezza. Mia madre disse: “perché vai così lontano, mentre
qui abbiamo bisogno di missionari? Se è la volontà di Dio ed è la tu vocazione, vai
e non aver paura, ti accompagnaremo nella preghiera”. Sono molto grato ai miei
formatori  Salesiani  che  mi  hanno  accompagnato  nella  mia  vocazione  missionaria.
Abbiamo  ricevuto  molto  dai  missionari,  e  anche  noi  diamo  frutti  anche  se  forse
ancora  pochi.  “Gratuitamente  avete  ricevuto,  gratuitamente  date”  (Mt  10,18).
Credo  che  la  testimonianza  di  gioia  ai  giovani  e  l’amore  di  Cristo  siano  per  tutti,
senza  confini.  Dopo  il  discernimento,  ho  detto  “sì”  a  tutto  di  me  stesso    per  la
missione ad gentes e ad vitam. Poi il Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez, mi ha mandato inParaguay.
Come missionario ho dovuto imparare lo spagnolo,  una  lingua che  non avevo mai studiato prima, e  la  lingua
Guarani: la maggior parte dei paraguaiani parlava le due lingue. Ho sperimentato la “shock culturale” perché dovevo
adattarmi a una nuova cultura e a tradizioni molto diverse e ricche. A volte sento nostalgia per il cibo indonesiano, gli
amici e la famiglia. Ma con pazienza, poco a poco ho imparato la storia, ad accettare  e amare  le persone e le loro
culture.  Indubbiamente  il  contatto  con  persone  di  altre  culture  porta  alla  luce  le  proprie  convinzioni  e  pregiudizi  e
migliora l’auto conoscenza. Questo mi aiuta a crescere nella mia vocazione religiosa e missionaria.
Mi sento felice e allegro di vivere una vita missionaria salesiana attraverso la preghiera, il lavoro, il sacrificio e
la testimonianza di vita nella comunità, accompagnando i Salesiani e la gioia dei giovani che fanno parte della mia vita.
Quindi sono più motivato a seguire Gesù Cristo per i giovani poveri e bisognosi, sull'esempio di Don Bosco.
Per i Salesiani che vogliono essere missionari dico: siamo chiamati a condividere l'amore di Cristo con gli altri,
soprattutto i giovani più bisognosi e poveri. Dio ci chiama ad annunciare la buona novella. Non abbiate paura di essere
missionari. Sinceramente con il carisma di Don Bosco si dice; “Eccomi, manda me” (Isaia 6,8).
Cl. Agustinus Jou Poma
Indonesiano, missionario in Paraguay
 
 
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Nella vita del Venerabile Don Rodolfo Komorek (1890-1949), salesiano polac-
co missionario in Brasile e di cui ricorre quest’anno il 125° della nascita (11 agosto
1890), chiamato per la sua vita virtuosa “O Padre Santo”, tra tutte le virtù rifulse in
particolar modo quella della penitenza. Don Rodolfo ne avvertì l'attrattiva per tutta
la vita, quasi risposta personale ad una misteriosa, divina ispirazione: “I Superiori lo
esortavano a mitigare il suo rigore riguardo alla sua salute, anche se erano persuasi
che  una  mozione  dello  Spirito  lo  guidava  in  questo  senso,  come  aveva  guidato  ad
esempio il Curato d'Ars e Benedetto Labre, a cui il Servo di Dio amava richiamarsi”.