Nel 1930 Papa Pio XI
Nel 1930 Papa Pio XI invitò i salesiani a prendere cura, a nome della Santa Sede, di una delle più preziose testimonianze della Chiesa dei primi secoli, terra di tanti santi e martiri, meta di innumerevoli pellegrinaggi.
Il fascino della "terra dei martiri" attira i pellegrini fino ad oggi che continuano a visitare questo posto arrivando da tutte parti del mondo. Una gran parte dei pellegrini, alcune centinaia di migliaia ogni anno, costituiscono i giovani. Si tratta delle Catacombe di San Callisto a Roma, “le più auguste e le più celebri catacombe di Roma” (Papa Giovanni XXIII), “Catacombe per eccellenza, primo cimitero ufficiale della Comunità di Roma, glorioso sepolcreto di ben 16 Papi del III secolo” (Giovanni Battista de Rossi).
Oggi, dopo 78 anni di servizio continuo da parte dei salesiani, le Catacombe di San Callisto sono servite da una comunità costituita da 30 salesiani provenienti da 14 diverse nazioni.
Le Catacombe di San Callisto
Le Catacombe di San Callisto costituiscono il nucleo cimiteriale più antico, e meglio conservato, della Via Appia. Sorte verso la fine del secolo II da una grande area sepolcrale comunitaria della Chiesa, gestita autonomamente dall'autorità ecclesiastica, prendono nome dal diacono Callisto che fu preposto all'amministrazione del cimitero da Papa San Zefirino. Divenuto a sua volta Pontefice, Callisto ingrandì il complesso funerario e questo fu il luogo dove trovarono sepoltura sedici Pontefici romani del III secolo (Cripta dei Papi).
Alla catacomba si scende mediante un ripido scalone e, passando proprio dalla Cripta dei Papi, si accede, mediante una piccola apertura, al cubicolo in cui fu rinvenuta la tomba di Santa Cecilia: sulle pareti si conservano pitture del V-VI secolo, tra cui la più antica immagine della Santa in atteggiamento di orante. Da qui, nell'821, Papa Pasquale I tolse il sarcofago della martire per trasportarlo nella chiesa omonima in Trastevere.
Usciti dalla cripta di Santa Cecilia, si può scendere ad un ossario, costituito da strati sovrapposti fino a raggiungere 4 metri di altezza, e poi percorrere una galleria in cui si apre una serie di cubicoli detti "dei Sacramenti" a causa delle pitture che alludono al Battesimo e all'Eucarestia. Dopo aver visitato il monumentale sarcofago detto "di papa Milziade", si penetra nelle altre regioni dei Santi Gaio e Eusebio e in quella detta "liberiana" per tre iscrizioni del tempo di papa Liberio (352-366), nella quale vi sono arcosoli dipinti con scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Continuando, si può anche giungere ad un nucleo primitivo, le "cripte di Lucina", dove si trovano il sepolcro di papa Cornelio decorato da pitture in stile bizantineggiante e, vicino, due affreschi che raffigurano uno, "il Buon Pastore e orante" e l'altro due pesci con due cesti pieni di pane e al centro un bicchiere di vetro colmo di vino, simboli evidenti del cibo eucaristico.
A motivi organizzativi e legati con la sicurezza i visitatori e pellegrini possono visitare soltanto una piccola parte delle Catacombe, ma già questa lascia un’impressione indimenticabile. La consapevolezza di toccare i posti legati con la sepoltura di più di 56 martiri e 18 santi coinvolge e fa un forte richiamo spirituale.
Non c’è niente da meravigliarsi vedendo tanti gruppi giovanili, di carattere catechistico, scout, studenti, scolareschi, ecc. che da diverse parti del mondo arrivano alle Catacombe per respirare l’aria della freschezza della fede.
Il servizio nelle catacombe, svolto dai salesiani e guide laiche
I visitatori vengono accompagnati da guide della loro lingua per riempire appena 30 minuti della vista con la ricca parola di spiegazione che non si limita solo agli aspetti storico - culturali. Ogni visita è una catechesi per eccellenza che lascia una forte impronta. Per dare alla visita il significato ancora più profondo tanti gruppi chiedono la possibilità di celebrare la Santa Messa. Ogni giorno sono decine di Messe che in diverse lingue, sparse su cubicoli delle catacombe, si riuniscono con la voce sussurrante dei santi.
Catacombe di San Callisto attirano tanti salesiani da tutte parti del mondo che, come guide, dedicano una parte della loro vita a questo prezioso servizio. Ci sono alcuni che svolgono questo servizio da più di 50 anni e ci sono altri che vengono a San Callisto solo per un periodo breve.
Il contatto diretto con la "terra dei santi", possibilità di conoscere posti legati con Don Bosco, approfondimento dell’italiano, vasta conoscenza della storia romana, ecc. sono alcuni dei vantaggi che ogni salesiano porta con sé.
Tra le guide non mancano i giovani volontari che, in modo particolare d’estate, rafforzano la loro fede in sintonia con messaggio profondo della chiesa primitiva.
Le informazioni più dettagliate e in diverse lingue si possono trovare sul sito web www.catacombe.roma.it oppure contattando direttamente le catacombe di San Callisto: scallisto@catacombe.roma.it
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