PG Zasoby

Linee-guida per direttori quando si ricevono SDB da altre ispettorie

MESSAGI - PROGETTO EUROPA

 

Linee-guida per direttori (GBR 2009)

Quando si ricevono SDB da altre ispettorie

 

1. Informazione iniziale

Il segretario ispettoriale può fornire:

  • Nome, data di nascita e dettagli per contatti, incluso email.
  • Lettera di presentazione dell’ispettore dello studente.
  • Certificato di ammissione della questura.
2. Informazione che il direttore deve ricevere dallo studente
  • Una copia del passaporto tenuta in archivio e una copia inviata

  all’ufficio ispettoriale.

  • Particolari completi dei parenti e numeri per contattarli.
  • Qualsiasi bisogno rilevante di dieta e la storia medica.
  • Preferenze riguardanti aree di esperienza pastorale.
  • Date di rinnovazioni di voti se è il caso

Ciò che il Direttore deve fare: lista di controllo

  1. Dare il benvenuto al nuovo arrivato e presentarlo alla comunità, offrendogli un quadro generale di come sarà il suo lavoro nella missione salesiana.

 

  1. Avere una conversazione che esplora il background dello studente, della sua famiglia, della storia della sua vocazione salesiana e delle sue speranze per l’anno che ha davanti.

 

  1. Assicurare una sistemazione semplice e consistente per i soldi di cui ha bisogno giorno per giorno.

 

  1. Provvedere libri di preghiera del mattino e della sera, e un messale giornaliero.

 

  1. Trovare la persona indicata per guidare la sua esperienza pastorale. Potrebbe essere un collega laico.

 

  1. Trovare nella comunità un direttore spirituale che non sia il direttore principale dell’esperienza pastorale.

 

  1. Metterlo nella lista del medico locale.

 

  1. Assicurarsi che abbia un programma equilibrato di lavoro con i giovani, e tempo sufficiente per lo studio dell’inglese e per la distensione.

 

  1. Organizzare con lo studente un corso ESOL riconosciuto.

 

  1. Qualsiasi bisogno di vestito e attrezzatura per iniziare l’esperienza pastorale.

 

 

Linee-guida generali

Tema

Commento

Protezione del ragazzo

 

Le scuole inizino con un controllo CRB degli studenti che accettano per l’esperienza pastorale. Altra documentazione fornita dalle loro autorità nazionali è disponibile presso don Patrick nell’ufficio ispettoriale.

Guida

 

Nessun SDB che arriva può guidare una macchina dell’ ispettoria fin quando non abbia dimostrato di avere un permesso valido né avuto almeno una sessione con un istruttore qualificato. Conviene chiedere all’istruttore un parere, preferibilmente scritto, in cui dica chiaramente che giudica lo studente sicuro per la guida in Inghilterra.

Spese
 rilevanti

 

Ogni spesa per vestiti attrezzature medicine e viaggi deve essere approvata in modo specifico dal direttore. Ci può essere una serie di elementi richiesti all’inizio dell’anno che ricadono in  questa categoria perché lo studente possa lavorare efficacemente con i giovani.

Denaro per le piccole spese

Le carte di credito non sono indicate per un SDB che arriva durante i suoi primi mesi nell’ispettoria. In generale è preferibile il denaro in contante ricevuto dall’economo, una somma su cui ci si è messi d’accordo (una comunità ha scelto £50). Il SDB dovrebbe presentare un conto di come ha speso i soldi, così come tutte le ricevute possibili, prima di ricevere altro denaro.

 

Feste natalizie

 

È sottinteso che al SDB polacco si chiede di seguire un corso di formazione in Polonia durante le feste natalizie. Egli dovrebbe stare nella comunità almeno fino al 26 dicembre e non perdere la festa. Si dovrebbero prenotare con tempo voli economici. Il suo tempo in Polonia trascorre secondo le linee-guida e il governo della propria ispettoria.

Vacanze di metà anno scolastico

 

Si raccomanda che il SDB in arrivo per la formazione iniziale trascorra almeno parte del suo mezzo anno in comunità, facendo magari un lavoro pratico concordato con il direttore.
.


 

Stipendi entranti

 

Qualsiasi pagamento effettuato da scuole od altri per servizi di SDB sarà considerato parte delle entrate della comunità.

Direzione spirituale

 

In generale il direttore della comunità attua come direttore spirituale dello studente SDB, ma ci possono essere casi in cui un altro SDB della comunità è più indicato a tale ruolo. Il direttore controlli che questi incontri abbiamo luogo almeno una volta al mese e, se possibile, vicino al ritiro mensile.

Weekends

 

Quando il lavoro del salesiano che arriva è impostato soprattutto sull’apostolato scolastico, si curi che ci siano impegni organizzati nei fini settimana che offrano un lavoro regolare e chiaro a favore dei giovani. Nella  maggior parte dei casi si tratterà di una parrocchia vicina..

Studio ulteriore

 

Parte del vantaggio di lavorare in Inghilterra è il progresso nell’inglese parlato e scritto. Ogni studente dovrebbe essere impegnato nel continuare lo studio dell’inglese attraverso una qualificazione ESOL riconosciuta (generalmente il Cambridge Certificate) che porti la sua conoscenza oltre il livello che attualmente possiede.

Coinvolgimento nell’apostolato giovanile dell’ispettoria

 

Dove possibile, al SDB che arriva si facciano conoscere le possibilità di lavorare ogni tanto con giovani più impegnati all’interno della rete salesiana.  Student Voice, Youth Easter e programmi SOS  sono particolarmente degni di considerazione. Se c’è coinvolgimento, non manchi l’approvazione del direttore locale.

Vita equilibrata

 

L’SDB che arriva è qui per vivere l’esperienza di una cultura diversa in un modo equilibrato. Lo si deve guidare affinché eviti ogni malsana intensità nel lavoro o nella spiritualità. Casa, scuola, cortile e chiesa devono essere equilibrate nella sua vita attraverso una direzione spirituale regolare.

 


Riunioni di formazione

 

Ci saranno fino a sei incontri ogni anno per coloro che sono in formazione iniziale nell’ispettoria. Sono incontri importanti e non opzionali. Si propongono di  ampliare la riflessione degli studenti e di creare momenti regolari di partecipazione e celebrazione  nel loro anno di esperienza salesiana. I due prossimi incontri sono: 23-24 ottobre, Battersea; 28-29 novembre, posto da confermare.

Apostolato con gruppi della nazione

 

Il SDB che arriva è nella nostra ispettoria soprattutto per fare esperienza della missione dei SDB in  Inghilterra. È qui per imparare accanto ai SDB e non innanzitutto per sviluppare un apostolato nazionale specifico fondato sui nativi della propria nazione. Tali contatti possono aiutare molto di quando in quando, ma non formano un elemento centrale del suo apostolato in Inghilterra.

Guida di azione

 

Per il lavoro apostolico, specialmente nelle scuole, ogni SDB in arrivo abbia una persona designata (SDB o laico) che ne organizzi l’attività e gli offra opportunità di controllo e di addestramento permanente nel suo ruolo scolastico. Non si tratta di direzione spirituale ed è importante che questa guida di azione non sia il direttore della casa né il direttore spirituale. Un diario strutturato è disponibile per coloro che vogliano affrontare in modo più organizzato questo impegno.

Confessore

 

Si incoraggi il SDB in arrivo a scegliersi un determinato SDB come proprio confessore. Idealmente dovrebbe trattarsi di un SDB più anziano, non interessato direttamente nel lavoro giornaliero. Ogni tanto può convenire un confessore che parla la sua lingua nativa.

 

Salute

 

Lo studente dovrebbe essere iscritto presso il medico locale e tutte le spese, incluse quelle dentali e oculistiche, a carico della comunità. Gli studenti europei dovrebbero avere la loro tessera sanitaria europea (European Health Insurance Card) o un equivalente, e ottenere riduzioni rilevanti ed esenzioni quando possibile.

 

Responsabilità ispettoriali in questarea:

  1. Direzione Formazione Generale            Dave
  2. Formazione Iniziale                                              John
  3. Documentazione                                       Pat

 

ESPERIENZA DI UN MISSIONARIO IN EUROPA

 

Buona sera ad ognuno di voi. Mi chiamo Simon Manjooran, sono nato nel Kerala, nella zona meridionale dell’India, sono originario dall’Ispettoria di Hyderebad, ma attualmente opero in Ungheria.

Considero un privilegio trovarmi qui dinanzi a voi per condividere qualche aspetto della mia esperienza come missionario in Europa. Ringrazio il Rettor Maggiore per questa opportunità.

Lo scorso anno, in uno dei nostri incontri regionali, ci fu un dibattito sul “Progetto Europa”. Un confratello venne fuori con questa affermazione: “Tutta l’idea del Progetto Europa è dei Superiori, a Roma. Alcuni confratelli in Ispettoria si chiedono qual è lo scopo di avere missionari che vengano da un’altra ispettoria ad impartirci delle lezioni, come se noi non conoscessimo a sufficienza il carisma salesiano”.

Per me, questa affermazione risultò un fraintendimento del Progetto Europa. La mia esperienza in Europa, nello specifico in Ungheria negli ultimi cinque anni, è stata totalmente differente.

Sono felice ed è per me un privilegio trovarmi in Ungheria come Salesiano missionario. Vorrei pertanto proporvi alcuni motivi di questo mio stato d’animo, gli aspetti positivi della mia esperienza ed anche le difficoltà che affronto.

  1. Prima di venire in Europa come missionario, non misi alcuna condizione alla richiesta del Rettor Maggiore. Alla fine delle celebrazioni per il centenario dell’inizio della presenza salesiana in India, nel 2005, il Rettor Maggiore invitò l’India salesiana a far dono di 25 salesiani come missionari. Io diedi la mia disponibilità a nome della mia Ispettoria. La destinazione fu lasciata alla scelta del Rettor Maggiore. Io credo infatti che il missionario sia “una persona che è mandata” e non un tale che opera una scelta personalmente. Nel momento in cui una qualsiasi condizione viene premessa, si può creare una delusione dopo. Perciò, ero veramente felice di andare in Ungheria.

 

  1. In India, avevo lavorato come missionario per almeno 20 anni. Questo probabilmente mi ha aiutato molto a vivere la mia nuova chiamata missionaria senza troppe difficoltà. Gli Ungheresi in generale sembrano essere molto più contenti e aperti verso i missionari provenienti dall’Asia (la ragione forse è da rintracciare nella loro “eredità culturale asiatica”).
  1. L’Ispettore ungherese dell’epoca, don Havasi, aveva chiesto al Rettor Maggiore di mandare missionari in Ungheria. Aveva preparato l’Ispettoria per l’arrivo dei missionari e pregava per loro. In questo modo, allorché arrivammo in Ungheria, quattro missionari vietnamiti e due indiani, fummo accolti con molta gioia ed accettati senza alcun problema. L’arrivo di sei giovani missionari infuse speranza e gioia in una piccola ed “agonizzante” Ispettoria.

 

  1. Un missionario arriva in un luogo anche con l’idea di svolgere un serio “lavoro missionario”, con ogni probabilità in un autentico ambiente missionario. Personalmente sono stato veramente fortunato e contento per aver vissuto la mia vita in Ungheria in un ambiente del genere. Ho avuto la gioia di fondare la comunità salesiana e di costruire un’ampia ed articolata struttura missionaria in una vasta comunità di “Gipsy” (zingari). Sono stati gli anni più belli della mia vita salesiana. Per me, missionario, è stata una grandissima soddisfazione, e per i giovani poveri Gypsy la mia presenza tra loro è stata importante e fruttuosa. La missione si è sviluppata in un modo tanto bello! A motivo del lavoro intrapreso che poneva delle sfide ed era esigente, ho ricevuto tanto apprezzamento ed accoglienza dalla comunità dei Gypsy, dai confratelli, dai collaboratori laici e dai giovani dell’Ispettoria.
  1. L’Ungheria ha sofferto molto durante il Comunismo. Quando è tornata la libertà, l’Ispettoria si era ridotta ad appena 40 confratelli, la maggior parte dei quali anziani. D’altra parte, i giovani non avevano molta esperienza dell’essere salesiani. Perciò, da una parte, i giovani salesiani erano contenti di averci nella loro ispettoria ed attendevano da noi un aiuto a comprendere e a vivere meglio il carisma salesiano in Ungheria. Ora, io ho 49 anni, 37 dei quali vissuti accanto a don Bosco. Pertanto, la mia vita salesiana nella mia Ispettoria di origine - come formatore, missionario, animatore di comunità, studente all’UPS – mi ha dato la capacità di aiutare i salesiani ungheresi in questa dimensione. I salesiani locali sono contenti, desiderano ed attendono questo tipo di sostegno ed animazione.

 

Credo pure che sia importante presentare in questo contesto alcune difficoltà che affronto come missionario in Europa.

  1. La lingua. Ieri, in attesa all’aereoporto di Budapest, ho sentito di sfuggita due italiani che dicevano: “Dopo il cinese, la seconda lingua più difficile al mondo è l’ungherese”. Sinceramente non so quanto sia esatto. Comunque, è una lingua ardua ed apprenderla potrebbe essere motivo di frustrazioni, a meno che uno non sia veramente motivato. Questa è una delle ragioni per cui è difficile trovare nuovi missionari che lavorino in Ungheria, sia tra gli SDB che tra le FMA.

 

  1. Quando don Odorico era il Consigliere per le missioni, venne in India e ricordo che ci disse: “I missionari spesso commettono l’errore di aspettarsi che «la gente del posto» cammini secondo i loro ritmi. Al contrario, un missionario deve imparare il loro ritmo e camminare accanto a loro piuttosto che camminare davanti a loro”. Siccome provengo da 37 anni di vita salesiana in un’altra Ispettoria, per me è stato spesso scoraggiante vedere il modo “non salesiano” di vivere e di lavorare. La provenienza da un contesto culturale e spirituale orientale e l’inserimento in un luogo e in mezzo ad un popolo che è un po’ chiuso e “apparentemente indifferente” esige molta pazienza, umilità e perseveranza.
  1. Come misisonario, ed ancora di più come guida di una comunità dell’Ispettoria, ci sono momenti in cui si sente fortemente la solitudine. La causa non è l’assenza di amici o il distacco dalle proprie radici culturali. No, la causa è il fatto che non hai nessuno con cui condividere le tue difficoltà, le tue fatiche o una diversa visione della vita salesiana.

 

  1. C’è stata una richiesta, sostenuta, svolta in pubblico, senza troppi giri di parole che i missionari se ne tornassero nelle loro ispettorie, qualora non fossero capaci di ‘confermare” l’interpretazione data in loco alla vita e alla formazione salesiana. È stato un momento doloroso ma pur sempre una richiesta occasionale (da parte di un solo confratello) ed è qualcosa  per la quale occorre essere preparati.

Conclusione.

Ho acquisito la convizione che la vocazione missionaria è adatta alle persone che sono mature, coraggiose, umili e con una solida base di vita spirituale.
In un’Ispettoria come l’Ungheria, la nostra presenza ha lasciato un effetto di rivitalizzazione, sia tra i salesiani sia nel riattrarre i giovani alla vita ecclesiale o a piantare in essi semi di vocazione religiosa o sacerdotale.
In quanto leader dell’Ispettoria, mi è stata data maggiore libertà e possibilità di condurre l’Ispettoria affinché esplori e sia coinvolta più radicalmente nelle “nuove frontiere” di cui parla il Capitolo Generale. C’è un desiderio in crescita all’interno dell’Ispettoria di lavorare a favore dei Gypsy per la loro evangelizzazione ed educazione.

Vi ringrazio per la pazienza e per questa opportunità.