"Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami"
(Mt 13, 31-32)
150° anniversario di fondazione della Congregazione Salesiana La Famiglia Salesiana ieri ed oggi: il seme è diventato un albero e l’albero un bosco
Due avvenimenti convergenti
Ci sono due avvenimenti che giustificano la scelta del tema della Strenna per il 2009: il 150° anniversario di fondazione della Congregazione Salesiana e la preparazione del bicentenario della nascita di Don Bosco (1815-2015). Con il ricordo del 150° della Congregazione Salesiana iniziamo la preparazione al bicentenario della nascita di Don Bosco. Tale celebrazione significherà fedeltà rinnovata a Don Bosco, alla sua spiritualità, alla sua missione; sarà un Anno Santo "salesiano".
1. La Famiglia Salesiana ieri
Il 150° anniversario della Congregazione Salesiana è un’occasione per riflettere sull’idea originaria di Don Bosco circa il “movimento salesiano”, con la fondazione dei primi gruppi: Salesiani di Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori e Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice. Prendendo spunto dalla parabola usata da Gesù per spiegare il dinamismo del Regno di Dio, mi azzardo a dire che il seme piantato da Don Bosco è cresciuto fino a diventare un albero frondoso e robusto.
Il seme carismatico
Lo spirito, la mentalità e l’esperienza pastorale portarono Don Bosco a maturare alcune convinzioni:
La crescita silenziosa
Queste intuizioni di Don Bosco sono andate via via concretizzandosi fino ad oggi.
L’albero e il bosco
Alcuni fatti hanno accompagnato e sostemuto lo sviluppo della Famiglia:
2. Nel terzo millennio: l’oggi e il domani
Sulla strada della comunione
La Chiesa è entrata in una nuova fase di comunione, segnata dai Sinodi, dal dialogo ecumenico, dal movimento interreligioso, dalla solidarietà globalizzata, dall’impegno per la riconciliazione. Anche se la nostra è una Famiglia prevalentemente apostolica, essa affonda le sue radici nel mistero della Trinità. Contemplando il Dio Amore, comprendiamo che cosa significhi per noi la missione di “essere segni e portatori dell’amore di Dio”, la spiritualità di comunione, l’essere famiglia.
Comunione nella e per la missione
“La comunione genera comunione e si configura essenzialmente come comunione missionaria” (Chl 32). Ora il nostro traguardo è quello di esprimere, in modo evidente, la comunione nella missione, tenendo presente i seguenti criteri:
abbiamo conservato, come preziosa eredità, la passione educativa, in particolare per i giovani più poveri; “Da mihi animas” è il motto di don Bosco che facciamo nostro; noi guardiamo ai giovani e di essi vogliamo occuparci per svegliare in loro la vocazione ad essere figli di Dio;
il mondo offre uno scenario nuovo: complessità, carattere trasversale di molte “cause”, possibilità di reti. La Famiglia Salesiana cercherà insieme di dare spessore alla propria presenza ed azione: c'è il problema giovanile, la vita da custodire, la povertà da debellare, la pace da promuovere; ci sono i diritti umani da rendere reali; c'è Gesù da far conoscere;
le ultime Strenne hanno evidenziato l’emergenza educativa, l’impegno per la famiglia, la promozione della vita, la preferenza per i poveri, la solidarietà globalizzata, la nuova evangelizzazione; questa nuova fase della Famiglia Salesiana sarà segnata dalla stessa ardente e operosa carità di Don Bosco.
Alcune esigenze
3. Linee per il futuro
Frutto di questa Strenna deve essere dunque uno sforzo congiunto più visibile e anche più concreto nella linea della missione. Abbiamo come riferimenti la Carta della comunione e la Carta della missione della Famiglia Salesiana; mentre la prima precisa gli elementi che caratterizzano la nostra identità carismatica, la seconda rappresenta una dichiarazione di intenti e di orientamenti. Il loro obiettivo è quello di far sorgere una “cultura della Famiglia Salesiana”.
Sinergie nella missione
Il riferimento alla Carta della comunione e alla Carta della missione ci offre l’opportunità di riflettere sulle possibili sinergie nella missione. Noi abbiamo già una missione comune e la stiamo realizzando. È la missione suscitata dallo Spirito Santo in differenti servizi e iniziative. La prima condizione per creare sinergia è certamente che ciascun gruppo adempia la propria missione. I nostri tempi, però, consentono e richiedono nuove espressioni della missione comune. Vi sono oggi, come abbiamo sottolineato nelle Strenne degli ultimi anni, cause trasversali quali la famiglia, la vita, l’educazione, i diritti dei minori, il problema della pace, la questione della donna, la salvaguarda del creato, la solidarietà globale che possono vederci impegnati insieme.
Risorse
Su quali risorse puntiamo? In primo luogo sulla formazione delle persone e sul rafforzamento delle comunità o gruppi. Abbiamo però anche bisogno dell’elaborazione e dell’acquisizione di una cultura o mentalità carismatica comune, a cui devono servire la Carta della comunione e la Carta della missione. L’appoggio organizzativo è certamente utile, ma ha solo un valore sussidiario e va adeguato alle esigenze e alle situazioni concrete. Continuiamo a credere che la Famiglia Salesiana sia prima di tutto una realtà carismatica, le cui grandi risorse sono lo Spirito e la creatività. Dobbiamo essere corresponsabili nella missione. Occorre però tenere presente che la missione si riferisce a concreti campi di impegno; essa non implica il coinvolgimento di tutti in ogni singola iniziativa o in ogni singolo territorio. Nelle singole realizzazioni concrete, si vedrà se convengono collaborazioni bilaterali, trilaterali, senza ancorarci aprioristicamente a qualche struttura globale.
Campi della missione comune
Alcuni campi o aspetti dove già stiamo collaborando richiedono qualche parola di commento.
I giovani
Tutti cerchiamo di lavorare con il maggior numero di giovani in diverse iniziative. Tra i giovani si stanno consolidando i gruppi giovanili; in essi sorgono i leaders, che si chiamano animatori, educatori, ecc. Si sta consolidando il Movimento Giovanile Salesiano, nel quale convergono gruppi giovanili che nascono nella Famiglia Salesiana e che vogliono farne parte. Questa è una possibilità offerta a tutti. Finora c’è una forte collaborazione tra i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice. Mi auguro che nel futuro si faccia più intensa la partecipazione dei Salesiani Cooperatori e degli Exallievi. Ci sono dunque sinergie già esistenti e possibilità di aperture alla Famiglia Salesiana nel Movimento Giovanile Salesiano, che già sente di avere una coscienza mondiale.
La proposta vocazionale
Legato al tema del MGS vi è quello della proposta vocazionale. Sappiamo che Don Bosco, che aveva una grande stima dei laici, esultava quando poteva dare alla Chiesa sacerdoti e consacrati. Se è vero, infatti, che tutti hanno uguale dignità e uguale chiamata alla santità, è anche vero che ci sono vocazioni che hanno compiti specifici nella comunità ecclesiale. Allora è importante che noi siamo uniti anche in questo. Facendo fare ai nostri gruppi o ai nostri giovani un cammino di formazione umana e cristiana, proponiamo loro il ventaglio delle vocazioni, facendo anche notare il maggiore impegno di “sequela” che rappresentano alcune vocazioni.
Missioni
Un terzo campo in cui stiamo già collaborando è la missionarietà. Nelle ultime spedizioni missionarie si è venuta consolidando la presenza di laici. È bello evidenziare che, all’interno della Famiglia Salesiana, vi sono gruppi che includono la missionarietà nella loro stessa denominazione. La missionarietà, tuttavia, ha diversità di espressioni e di iniziative. C’è la possibilità della presenza personale, c’è la possibilità del gemellaggio e quella del sostegno a distanza. Vedendo le necessità nelle diverse parti del mondo, penso a quanto sarebbe bello se ci fosse una rete di gemellaggi in grado di veicolare risorse che rispondano ai vari bisogni e se, dove ci sono forze disponibili, ci fosse apertura a collaborazioni temporanee o anche definitive.
Il Bollettino Salesiano
Un altro campo, dove stiamo già collaborando, riguarda la comunicazione carismatica. Ciascun gruppo ha il suo organo di comunicazione. C’è però una rivista o un organo che ci rappresenta tutti ed è il Bollettino Salesiano. Noi diciamo che è uno strumento di comunicazione per la Famiglia Salesiana, per il Movimento Salesiano e per tutta l’opinione salesiana del mondo; esso presenta il punto di vista della Famiglia sulle realtà che stiamo vivendo ed apre al mondo una finestra sulla realtà salesiana. È vero che il Bollettino è gestito dalla Congregazione Salesiana; ma in esso si sta dando sempre maggiore spazio nel consiglio di redazione alla Famiglia Salesiana e si vanno presentando le diverse nostre realtà. Dall’immagine che il Bollettino riesce a creare riceviamo tutti beneficio.
Visibilità ecclesiale della presenza salesiana come “movimento”
Sarebbe interessante, attraverso le sinergie da mettere in atto, agire sempre di più come movimento e così avere una presenza visibile nella realtà sociale ed ecclesiale. Dobbiamo superare due pericoli, per altro non immaginari: da una parte un protagonismo troppo conclamato e, dall’altra, un assenteismo ingiustificabile. Più che un’opera di propaganda, dovrebbe essere visibile la nostra presenza solidale; dovremmo mostrare di più la nostra capacità di operare per alcune cause comuni.
Cultura della Famiglia Salesiana
Affinché la cultura della Famiglia, cioè la visione del lavorare insieme, passi a tutti i rami e a tutto l’albero è indispensabile che tutti i soci dei singoli gruppi si rendano consapevoli di appartenere ad un vasto movimento di persone, nato dal cuore apostolico di Don Bosco, e si rendano pronti alle sinergie, alle convergenze, alle collaborazioni molteplici, diverse, agili, aggiornabili. Non cerchiamo una grossa organizzazione che stabilisca dal vertice le cose da fare, ma un forte impulso di spiritualità per dar vita a cellule e organi, perché creino le collaborazioni possibili.
Da queste prospettive nasce come primo compito quello di far leggere a tutti la Carta della comunione e la Carta della missione. Vi si trovano le grandi idee da trasmettere e le grandi scelte da fare. Ma, oltre lo studio di questi documenti, gioverà fare tra i diversi gruppi esperienza di convivenza, spiritualità, fraternità, collaborazione. Ciò eleverà il livello di fiducia reciproca, l’apprezzamento delle possibilità che il carisma e la Famiglia di Don Bosco hanno. Il traguardo è sempre quello di passare dalla con-cordia alla comunione d’intenti, alla collaborazione e corresponsabilità in progetti comuni sul territorio.
4. Suggerimenti per la concretizzazione della Strenna
Alcuni passi per far sì che la Famiglia Salesiana diventi un vasto movimento al servizio della salvezza dei giovani.
Don Pascual Chávez Villanueva,
Roma, 3 giugno 2008