Rada Zasoby

Qualificazione dei confratelli

FORMAZIONE - LETTERE

 

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DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO
Via della Pisana 1111 - 00163 Roma

Il Consigliere generale per la formazione

 

Roma, 4 giugno 2012
Prot. 12/0216

Al Reverendo

Signor Ispettore

Sua Sede

Al Reverendo

Delegato ispettoriale di formazione

Sua Sede

Oggetto: Qualificazione dei confratelli

Carissimi Ispettore e Delegato,

                                                   spero che stiate bene. Vi scrivo da Roma, dove stiamo iniziando la sessione estiva del Consiglio generale.
Durante quest’anno ho svolto, a nome del Rettor Maggiore, la Visita straordinaria alla Visitatoria dell’UPS. Ciò mi ha offerto la possibilità di fare qualche riflessione sulla qualificazione dei confratelli, particolarmente nelle Università Pontificie di Roma e nella nostra Università Salesiana. Vi comunico allora alcune semplici valutazioni e informazioni. Certamente sarebbe importante considerare anche le qualificazioni civili, ma la ristrettezza dello spazio non lo consente.
L’argomento meriterebbe ben altra trattazione, perché ritengo che esso sia prioritario per la vita e la vitalità delle Ispettorie. Il Progetto del Rettor Maggiore e del Consiglio mi chiedeva di preparare un orientamento al riguardo da porre sugli Atti del Consiglio Generale, ma la preparazione del CG27 consiglia di limitarmi a questo intervento. Considero importante che si inizi una riflessione sistematica almeno a livello ispettoriale, perché senza la qualificazione dei confratelli le Ispettorie corrono il rischio di mediocrità spirituale, genericismo pastorale, scarsa capacità riflessiva.


Il quadro di riferimento per riflettere sulla qualificazione è costituito dalla lettera del Rettor Maggiore don Vecchi “Io per voi studio” (ACG 361), che conserva la sua attualità e domanda di essere ripresa. Tale riflessione deve condurre al piano ispettoriale di qualificazione dei confratelli per un periodo di almeno cinque o sei anni; infatti senza una programmazione pluriennale, verificata annualmente e condivisa con i confratelli, la qualificazione rischierebbe di risultare improvvisata e alcune necessità dell’Ispettoria potrebbero essere trascurate.

Valutazioni generali


1. La consistenza qualitativa delle comunità dipende dalla qualificazione dei confratelli, oltre che dalle loro capacità relazionali, maturità umana, vita spirituale, passione pastorale, …. Con un minor numero di salesiani presenti nelle comunità educative pastorali e un numero crescente di laici, occorre garantire la qualità dei confratelli e quindi la loro qualificazione. Tra l’altro l’abbassamento del livello culturale nella Congregazione, più volte riconosciuto, dipende fondamentalmente dalla scarsa qualificazione dei confratelli e quindi dalla loro poca attitudine allo studio e riflessione. La qualificazione deve essere chiesta e offerta a tutti i confratelli. In particolare una licenza civile o ecclesiastica, che consiste nella preparazione a un compito, può offrire una buona qualificazione; un dottorato invece va riservato a chi opera come docente nei centri di studio ed è dedito alla ricerca.


2. La qualificazione salesiana degli studi accademici aiuta ad assicurare l’identità carismatica. Il Rettor Maggiore ha intrapreso uno sforzo notevole per qualificare la nostra Università Salesiana. Rilevo che ci sono Ispettorie che per diversi motivi, anche economici, non valorizzano questa opportunità. E’ vero che in numerosi paesi ci sono buoni centri universitari per qualificare i confratelli, ma la presenza di Università Pontificie a Roma, in particolare l’UPS offre un’esperienza peculiare: la caratterizzazione salesiana degli studi, la vicinanza alla vita della Chiesa universale e al centro della Congregazione, l’ambiente interculturale, la conoscenza della lingua italiana e dei luoghi salesiani. Questi sono tutti elementi essenziali per una Congregazione mondiale e missionaria, che vive in un contesto di globalizzazione, immigrazione e multiculturalità.


3. Il tempo opportuno per la qualificazione merita pure una considerazione. Noto che i confratelli che stanno facendo una licenza all’UPS o alle Università Pontificie di Roma spesso hanno una età un po’ elevata; sarebbe consigliabile che essi inizino una licenza dopo 2-5 anni di ordinazione per i presbiteri o di professione perpetua per i salesiani coadiutori. I confratelli, acquisita una qualificazione, hanno così subito la possibilità di offrire un contributo di qualità al lavoro educativo pastorale. Lo stesso si può dire per il conseguimento di un dottorato; per coloro che sono idonei a lavorare in centri di studio o si devono dedicare alla ricerca, sarebbe opportuno intraprendere il dottorato 3-5 anni dopo avere concluso la licenza.


4. La durata della qualificazione deve corrispondere agli anni previsti dal curricolo. Per la licenza i curricoli prevedono due o tre anni: ci sono licenze di due anni o di tre anni. Il dottorato non dovrebbe superare i tre anni. Occorre assumere responsabilità da parte di tutti, studenti, docenti e superiori, perché lo studio sia preso seriamente, talora anche in parte del lungo tempo estivo. Non si prolunghi inutilmente la durata degli studi; ci sia impegno da parte dei confratelli studenti e vigilanza da parte dei superiori responsabili. La crisi economica e finanziaria ci chiede di cambiare stili di vita, scegliendo quelli più sobri ed essenziali. Anche la borsa di studio del Rettor Maggiore per tali studi sarà corrisposta ai richiedenti bisognosi in base a tale durata.


5. Il costo della qualificazione è un altro aspetto tenuto in considerazione. La qualificazione, come tutta la formazione, ha un costo economico considerevole. Sono alcuni anni che non sono state aumentate le quote fisse delle case dipendenti dal Rettor Maggiore: UPS, Testaccio, Gerini e Gerusalemme. Inoltre le comunità sono impegnate a contenere le spese comunitarie. Anche i singoli confratelli stanno cercando di ridurre le spese personali, anche se questo aspetto può essere ulteriormente monitorato e migliorato.

Informazioni particolari


Approfitto di queste valutazioni più generali, per offrirvi qualche informazione particolare su alcune novità della nostra Università Pontificia Salesiana, in riferimento anche ai bisogni delle Ispettorie.


1. Studi di filosofia. Nel 2011 è stato emanato il Decreto di “Riforma degli studi ecclesiastici di filosofia” da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica; a tale riguardo abbiamo fatto un incontro con i presidi dei nostri centri di studi filosofici e degli incaricati degli studi dei postnoviziati per comprenderne le implicazioni. In questi anni sarà necessario preparare docenti salesiani e laici con licenze e dottorati ecclesiastici in filosofia, soprattutto perché dovremo creare un collegamento di “associazione” con la nostra Facoltà di Filosofia dell’UPS, costituendo almeno “Istituti associati”, se non anche “affiliati”. E’ una esigenza della qualità degli studi.
2. Studi di salesianità. L’impegno capitolare di “ripartire da Don Bosco” e il bicentenario della sua nascita ci domandano una valorizzazione degli studi salesiani dell’UPS. La licenza biennale in studi salesiani è un’opportunità per preparare buoni direttori con identità carismatica e anche docenti in salesianità per la formazione iniziale e permanente dei salesiani e per la formazione dei laici. Le Ispettorie e le Regioni hanno inoltre bisogno di qualche dottore, capace di ricerche in salesianità. In un periodo in cui c’è motivazione per la salesianità, questa è una opportunità da valorizzare.


3. Studi di pastorale giovanile e di catechetica. Il Rettor Maggiore ha chiesto all’UPS il ripensamento del “Dipartimento di pastorale giovanile e catechetica; la nuova impostazione entrerà in vigore a partire da ottobre 2012. Essa ha portato a costituire due curricoli distinti: uno di pastorale giovanile e uno di catechetica, con attività di base comuni; tali curricoli tendono a preparare il “pastoralista” e il “catecheta”, che sono due figure che hanno profili distinti, anche se presentano alcune competenze simili. Tali licenze hanno durata biennale; possono portare al titolo in teologia o in scienze dell’educazione, avendo come requisito di ingresso il corrispondente baccalaureato.


4. Studi di comunicazione sociale. Per coloro che hanno conseguito il baccalaureato in teologia, da quest’anno è iniziato un nuovo curricolo di comunicazione sociale, chiamato “comunicazione pastorale”, che ha durata triennale: 1 anno per il baccalaureato e 2 anni per la licenza, invece di 4 anni. Si tratta di un indirizzo, che si aggiunge ai due già attivati: “media per la comunità” e “giornalismo ed editoria”; esso ha attenzione a problemi che la comunicazione suscita in pastorale.
5. Studi di scienze dell’educazione. Si nota la carenza sia per i centri di studio di postnoviziato che per le nostre IUS di preparazione di pedagogisti salesiani; mancano pure psicologi salesiani dell’educazione e della vocazione. La Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’UPS offre curricoli specifici di pedagogia per la scuola e la formazione sociale, di pedagogia sociale e di psicologia.


6. Studi per la formazione di animatori vocazionali e formatori. Per la formazione di animatori vocazionali e di formatori abbiamo all’UPS due curricoli distinti con licenza biennale. Tali curricoli si avvalgono di contenuti e metodi pedagogici, psicologici, spirituali e morali delle Facoltà di Scienze dell’Educazione e di Teologia. Si possono ottenere titoli in scienze dell’educazione o in teologia; il prerequisito di ingresso è l’avere conseguito il baccalaureato nelle rispettive discipline.
7. Studi di latino. La richiesta dello studio del latino durante gli studi filosofici da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica, attraverso il suo Decreto di riforma di tali studi, ci domanda la preparazione di docenti. La Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche offre percorsi differenziati e pure intensivi per abilitare a questo compito.
8. Studi di diritto canonico. La Facoltà di Diritto Canonico ha sospeso le iscrizioni per gli studenti del primo anno di licenza e dottorato; essa riprenderà le iscrizioni degli studenti del primo anno di licenza e di dottorato con ottobre 2013. Intanto, su richiesta del Rettor Maggiore, sta individuando forme di collaborazione con altre Facoltà Pontificie di Diritto Canonico, che si trovano a Roma.

Notizie più dettagliate sui diversi curricoli e sulle novità introdotte quest’anno possono essere trovate nel sito dell’Università Pontificia Salesiana: www.unisal.it

Vi saluto cordialmente e vi ringrazio per l’attenzione. In Don Bosco.

Don Francesco Cereda