SDB Zasoby

Conclusione CG27

Il Rettor Maggiore

Omelia di conclusione CG27

12.04.2014

Io prenderò i miei figli dalle nazioni fra le quali sono andati  e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra...” (Ez 37,21)

Carissimi Confratelli, come in un movimento di sistole e diastole il Signore ci ha chiamato da quasi tutte le nazioni della terra e ci ha fatto dono di vivere una ricca esperienza spirituale e carismatica: il Capitolo Generale, «principale segno dell'unità della Congregazione nella sua diversità» (C. 146). E adesso ci rinvia e ci riconduce nelle nostre terre e nella nostra terra. Ho detto “nella nostra terra” perché non torniamo solo nelle nostre nazioni, ma nella nostra terra santa: il lavoro per/con i giovani, le nostre comunità di origine e le rispettive comunità educativo pastorale.
Come un cuore che batte e fa circolare il sangue, il Capitolo ha fatto circolare le nostre originalità e differenze per garantire l'unità e la vita di tutto il corpo. Questa è la bella esperienza che portiamo con noi. Abbiamo ricevuto tanti doni in questi giorni, ma il più prezioso è la nostra fraternità e condivisione, la fatica delle nostre ricerche e discussioni, il nostro discernimento e contemplazione di quello che lo Spirito fa con noi, con la società e con i giovani, il lavoro arduo in commissione e in assemblea... Ognuno di noi viene invitato a ringraziare l'altro per questo dono.
Il cuore che batte nella nostra cara Congregazione è molto vivo e sano e noi vogliamo adesso comunicare a tutti questa buona novella.

Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo” (Ez 37,27)

Promessa di un Dio Misericordioso che ha voluto intrecciare la nostra esistenza con la sua.
Realizzazione da parte di un Dio che ci primerea (precede), si anticipa gratuitamente perché noi abbiamo vita e vita abbondante; il Dio della Creazione e della Pasqua, del arcobaleno dopo il diluvio e del vino fatto sangue versato.
«Con senso di umile gratitudine crediamo che la Società di san Francesco di Sales è nata non da solo progetto umano, ma per iniziativa di Dio» (C. 1). Quel Dio dell'alleanza che ha chiamato ognuno di noi a far parte di questa Società (cfr. C. 22) per intrecciarci ancora di più a Lui in un incontro di amore che diventa professione di fede e vita donata, accolta e inviata. Siamo i suoi tralci! Come mai tante volte non rimaniamo in Lui? Come mai sembra così facile dimenticare qualche volta la nostra alleanza dove diamo a Lui il primato nella nostra vita, un primato di reciprocità cooperante e vivificante per noi e i giovani ai quali siamo inviati? E' stato bello sentire la spinta del Capitolo a rinforzare il nostro “rimanere in Lui”. Solo così possiamo dare frutti abbondanti.

Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico i miei, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.” (Ez 37,28)

I nostri confratelli sono in attesa del nostro rientro, delle nostre notizie... anche del nostro “documento”..! Però soprattutto sono in attesa più o meno coscientemente della nostra esperienza di Dio, del dono ricevuto. E noi abbiamo il prezioso impegno di portare Lui, e insieme a loro fare delle nostre comunità locali ed ispettoriali veri “santuari” riempiti della sua presenza: il vissuto della santità condivisa nella comunità educativo pastorale, come il Valdocco del tempo di Domenico Savio e di tanti altri giovanotti santi come lui. Anche noi possiamo far diventare le nostre case e presenze un vero laboratorio di santità.
In nostro annuncio della Pasqua andrà aldilà dello stesso tempo pasquale e si stenderà nei nostri quartieri e città con una nuova novella non solo dichiarata, ma, soprattutto vissuta, e vissuta in comunità. Allora “le nazioni sapranno che è stato il Signore a santificare il suo popolo”.

Stiamo finendo il nostro Capitolo Generale 27 e arriviamo al tempo dei ringraziamenti e dei congedi. Magari pian piano comincia a manifestarsi in ognuno di noi un po' di nostalgia. Sicuramente le prossime settimane tante volte il nostro pensiero e il nostro cuore torneranno a questi dintorni romani... Anche se penso che nessuno, né per un solo secondo abbia la tentazione di tornare subito...
Portate ai confratelli il saluto cordiale e fraterno del Rettor Maggiore, dei membri del Consiglio Generale e di tutti noi. Portate a tutti la bella esperienza di comunità fatta insieme. Portate a tutti la nostra consapevolezza, fede e impegno: vogliamo rimanere in Lui e dare tanti frutti, perché staccati di Lui non possiamo fare niente!

Maria, Ausiliatrice a Madre, ci accompagna sempre!