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CG 26 - Deliberazioni

CAPITOLO GENERALE 26 - DELIBERAZIONI

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DA MIHI ANIMAS CETERA TOLLE - DELIBERAZIONI DEL CG26
 
 

In base alle proposte pervenute dai Capitoli ispettoriali, da singoli Confratelli, come pure dal Consiglio Generale e dalla stessa Assemblea capitolare, dopo l’esame fatto dalla Commissione giuridica e dall’Assemblea, il Capitolo Generale ha approvato le seguenti deliberazioni. Alcune di esse riguardano articoli della Costituzioni e dei Regolamenti Generali; altre sono orientamenti operativi per il governo della Congregazione.

 
 

1. TRASFERIMENTO DELLA VISITATORIA DI MYANMAR ALLE REGIONE ASIA EST - OCEANIA

 
114. Il Capitolo Generale 26
  • considerata la richiesta avanzata dal Capitolo della Visitatoria salesiana di Myanmar;
  • tenuto conto che Myanmar geograficamente appartiene alla regione Asia Sud-Est e fa parte dell’ASEAN, “Association of South-East Asian Nations”, e che conseguentemente risultano più facili i collegamenti tra questi Stati;
  • tenuto presente che culturalmente Myanmar è più affine a molti Paesi della Regione Asia Est - Oceania;

delibera che la Visitatoria “Maria Ausiliatrice” di Myanmar sia trasferita dalla Regione Asia Sud alla Regione Asia Est - Oceania, a norma dell’art. 154 delle Costituzioni.

 
 

2. REGIONI DELL’EUROPA

 
115. Il Capitolo Generale 26
  • tenuto conto che sono in corso processi di accorpamento e di nuova configurazione delle Ispettorie all’interno delle tre Regioni d’Europa;
  • valutate positivamente le iniziative realizzate nel sessennio, i processi di collaborazione e scambio in corso ed il lavoro degli organismi costituiti;
  • consapevole che è maturo il tempo per un “Progetto Europa” da parte della Congregazione;

delibera di mantenere l’attuale configurazione delle tre Regioni d’Europa e domanda al Rettor Maggiore col suo Consiglio di consolidare il coordinamento dei Consiglieri Regionali tra loro e con i Consiglieri di settore interessati, e di attivare l’ufficio previsto da CG 25, 129, per la promozione di progetti ed il raggiungimento di obiettivi comuni.

 
 

3. AFFIDAMENTO AL VICARIO DEL RETTOR MAGGIORE DELL’ ANIMAZIONE DELLA FAMIGLIA SALESIANA

 
116. Il Capitolo Generale 26, preso atto della
  • valutazione positiva fatta dai membri della Famiglia Salesiana sull’affidamento al Vicario del Rettor Maggiore del compito di animazione della medesima;
  • necessità di assicurare la dedizione prioritaria del Vicario ai compiti istituzionali connessi con il suo ruolo;

confermando l’affidamento del compito di animazione della Famiglia Salesiana al Vicario del Rettor Maggiore, chiede che l’équipe di animazione della Famiglia Salesiana (CG 25, 133) sia consolidata e che abbia un Coordinatore. Al termine del sessennio sarà operata una verifica.

 
 

4. DICASTERI PER LA PASTORALE GIOVANILE, LA COMUNICAZIONE SOCIALE, LE MISSIONI

 
117. Il Capitolo Generale 26
  • considerata la complessità della missione salesiana;
  • visto il bisogno di maggiore coordinamento tra i Dicasteri per la Pastorale Giovanile, la Comunicazione Sociale e le Missioni, in particolare nell’animazione dei settori di attività condivisi;

chiede che il Rettor Maggiore con il suo Consiglio promuova équipes di animazione interdicasteriale per questi settori e ne affidi il Coordinamento ad un Consigliere o l’altro, salvaguardando in ogni caso la unicità e la organicità della pastorale salesiana.

 
 

5. VERIFICA DELLE STRUTTURE DI ANIMAZIONE E GOVERNO CENTRALE DELLA CONGREGAZIONE

 
118. Il Capitolo Generale 26
  • considerato che il prossimo Capitolo Generale sarà chiamato a verificare l’affidamento dell’animazione della Famiglia Salesiana al Vicario del Rettor Maggiore, il coordinamento dei tre Dicasteri per la Pastorale Giovanile, per la Comunicazione Sociale, per le Missioni e la configurazione delle Regioni d’Europa;
  • considerato altresì che tale revisione pone l’attenzione sull’intera struttura del Consiglio Generale;
chiede al Rettor Maggiore con il suo Consiglio di promuovere per il prossimo Capitolo Generale una verifica delle strutture di animazione e governo centrale della Congregazione, coinvolgendo le Ispettorie.
 
 

6. ELEZIONE DEI CONSIGLIERI REGIONALI

 
119. Il Capitolo Generale 26
  • riconosciuto che per l’elezione dei consiglieri regionali, l’ indicazione di un solo nome nella votazione con voto segreto, permette di conoscere con maggiore chiarezza l’orientamento prevalente dei confratelli della Regione,

delibera che l’art. 128 dei Regolamenti generali sia modificato con l’espressione “scrivendo sulla scheda un solo nome”.

 
 

7. RAPPORTO TRA COMUNITÀ ED OPERA

 
120. Il Capitolo Generale 26 riconosce che vi è attualmente in Congregazione una pluralità di modelli di gestione delle opere:
  • opere gestite da una comunità salesiana che è nucleo animatore di una più ampia comunità educativa pastorale;
  • attività ed opere interamente affidate dai Salesiani ai laici, o create dai laici, e riconosciute nel progetto ispettoriale, secondo i criteri indicati dal CG 24, nn. 180-182;
  • modalità di gestione diversificate, non riconducibili ad un unico modello, nelle quali permane il rapporto tra una comunità locale e l’opera (o più opere), ma questa (o settori di essa) sono gestite da laici.
pertanto;
  • considerata la diversità dei contesti e le differenti esigenze, e la necessità di sperimentare possibili forme nuove di gestione delle opere;
  • riconosciuta come irrinunciabile la necessità di assicurare la consistenza qualitativa e quantitativa delle comunità, per garantire il “vivere e lavorare insieme” che “è per noi salesiani una esigenza fondamentale e una via sicura per realizzare la nostra vocazione” (Cost. 49);

delibera che è data facoltà all’Ispettore, avuto il consenso del suo Consiglio, ed all’interno del Progetto organico ispettoriale, di

  • individuare quali opere o settori di opere, pur mantenendo il riferimento ad una comunità locale, possono essere affidate alla gestione di laici,
  • definire le loro responsabilità, i criteri di nomina, la durata delle cariche; i processi decisionali e gli organi di governo; le competenze del Direttore e del Consiglio locale, le competenze dell’Ispettore e del Consiglio ispettoriale.
 
 

8. ECONOMO LOCALE

 
121. Il Capitolo Generale 26
  • considerato che in diversi contesti non si è in grado di affidare ad un confratello il ruolo di economo della comunità locale, o risulta notevolmente cresciuta la complessità e l’articolazione delle attività facenti capo direttamente alla comunità religiosa,
delibera che viene riconosciuta alle Ispettorie la facoltà di inserire nel Direttorio Ispettoriale una norma che preveda la possibilità, in determinate circostanze, di assegnare ad un laico, nominato dall’Ispettore, udito il Direttore, le funzioni dell’economo della comunità locale. Su invito del Direttore, potrà partecipare, senza diritto di voto, al Consiglio della comunità ogni qualvolta se ne richieda la presenza.
Tale facoltà riconosciuta alle Ispettorie richiede il rispetto delle seguenti condizioni.
  • Sia sempre rispettata la distinzione costituzionale del ruolo del Direttore da quello dell’economo, escludendo la prassi che vede il Direttore impegnato in ruoli e compiti amministrativi.
  • Siano definite con chiarezza la durata della funzione e gli ambiti delle responsabilità economiche affidate al laico, specie per quelle mansioni in cui la loro azione coinvolge l’istituzione. Ciò vale per i poteri di firma, per le deleghe, per le procure, per la gestione della tesoreria, ecc.
  • Il laico chiamato a ricoprire le funzioni dell’economo dovrà sempre agire in stretta dipendenza dal Direttore col Consiglio.
  • L’economo ispettoriale, in tali casi, accompagnerà e sosterrà la comunità e il laico al quale sono state assegnate le funzioni dell’economo.
  • L’Ispettore individui e prepari dei confratelli in grado di assumere ruoli amministrativi e gestionali, a servizio delle comunità e dell’Ispettoria.
 
 

9. MODIFICA DELL’ARTICOLO 13 DEI REGOLAMENTI GENERALI

 
122. Il Capitolo Generale 26
  • considerato il notevole numero di istituzioni salesiane di educazione superiore, con un consistente numero di salesiani in esse impegnato ed un rilevante numero di allievi che le frequentano;
  • ritenendo opportuno che nell’articolo 13 dei Regolamenti generali siano esplicitamente indicate queste istituzioni di educazione superiore, insieme con le altre istituzioni scolastiche di diverso grado e ai centri di formazione professionale;
  • al fine che anche a queste attività ed opere siano applicati i criteri segnalati dal medesimo articolo 13 e dall’articolo 14 dei Regolamenti generali, specie per quanto attiene ai “destinatari preferenziali” ed agli obiettivi educativi e pastorali.

delibera che venga modificato l’articolo 13 dei Regolamenti Generale, con la seguente formulazione:

La scuola, i centri professionali e le istituzioni di educazione superiore

13.    La scuola ai diversi livelli, i centri professionali e le istituzioni di educazione superiore promuovono lo sviluppo integrale del giovane attraverso l'assimilazione e la rielaborazione critica della cultura e l'educazione alla fede in vista della trasformazione cristiana della società.

Il processo educativo, condotto con stile salesiano e con riconosciuta professionalità tecnica e pedagogica, sia fondato su solidi valori culturali e risponda alle esigenze dei giovani. Il programma armonizzi le attività di formazione intellettuale e professionale con quelle del tempo libero.

Si verifichi periodicamente la validità dei contenuti e delle metodologie pedagogiche e didattiche in rapporto anche al contesto sociale, al mondo del lavoro e alla pastorale della Chiesa.