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Orientamenti per la Pastorale nelle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore

ORIENTAMENTI PER LA PASTORALE NELLE ISTITUZIONI SALESIANE DI EDUCAZIONE SUPERIORE

(Documento “ad experimentum” 2018-2020)

Roma, gennaio 2018

INDICE

Introduzione [1-4]

  1. La pastorale nelle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore [5-9]
  2. Pastorale nelle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore e modello pastorale salesiano [10-19]
  3. Dimensioni della pastorale nelle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore [20-21]
  • Dimensione di educazione nella fede [22-28]
  • Dimensione educativa – culturale [29-34]
  • Dimensione relazionale e associativa [35-37]
  • Dimensione vocazionale, d'impegno sociale e missionario [38-42]
  1. Organizzazione e animazione della pastorale nelle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore [43]
  • Organizzazione della pastorale [44-48]
  • Progettazione e gestione della pastorale [49-55] 

 

INTRODUZIONE

 

  • Le Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore (IUS) si inseriscono nella missione salesiana secondo la natura propria dell’istituzione universitaria e secondo il carisma e l’originalità della missione salesiana. Così è affermato nel documento di Identità delle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore (2003), nel quale si indicano come caratteristiche essenziali: l'opzione per i giovani delle classi popolari, la presenza di una comunità accademica impegnata con un progetto istituzionale, orientato cristianamente e salesianamente, e la finalità educativo - pastorale[1].
  • Durante la VI Assemblea Generale delle IUS (2012), gli ispettori e i responsabili delle Istituzioni partecipanti hanno considerato necessario approfondire ancora la finalità educativo-pastorale, soprattutto la modalità con la quale è sviluppata la pastorale nelle IUS. Per questo il Coordinatore Generale e il Consiglio di Direzione delle IUS hanno accolto questo compito plasmato nel Programma Comune 4, 2012-2016, e hanno invitato le IUS di ogni continente a riflettere su questo tema. I coordinamenti continentali hanno accolto l’invito e hanno promosso diverse iniziative con la finalità di riflettere sul modello di pastorale adottato da ogni singola istituzione nei diversi continenti.
  • Come risultato del lavoro di questi incontri e del suo confronto con la riflessione pastorale sviluppata nella Congregazione negli ultimi anni, si è presentato un primo documento durante la VII Assemblea Generale delle IUS (2016) al fine di applicare il modello pastorale tracciato nel Quadro di riferimento della Pastorale Giovanile Salesiana, nell’insieme delle istituzioni di educazione superiore delle quali la Congregazione Salesiana è responsabile. Questo primo testo è stato revisionato da una Commissione che si è riunita a Madrid (gennaio del 2017). Successivamente è stato studiato dalle IUS durante l’anno 2017, specialmente durante gli incontri continentali. Al termine di detto anno, la Commissione ha incorporato al testo i contributi inviati dalle diverse IUS. Infine, il documento è stato analizzato e approvato dal Consiglio di Direzione nel gennaio 2018.
  • Il testo rinnovato che andiamo a presentare entra in una fase di applicazione in tutte le IUS per tre anni: 2018, 2019 e 2020 che si concluderà con una valutazione finale. Successivamente il documento sarà studiato e approvato nella prossima Assemblea Generale delle IUS (2021). Il processo terminerà con l’approvazione definitiva da parte del Rettor Maggiore.

 

1. LA PASTORALE NELLE ISTITUZIONI SALESIANE DI EDUCAZIONE SUPERIORE

 

  • Riflettere sulla prassi pastorale universitaria nelle IUS, richiede di partire da quanto la Chiesa ha indicato in generale per le diverse forme di presenza ecclesiale nell’ambito universitario[2], e in particolare sulla natura e la missione dell’università cattolica3.
  • Secondo la Ex Corde Ecclesiae, “l'Università cattolica persegue i propri obiettivi anche mediante l'impegno di formare una comunità autenticamente umana, animata dallo spirito di Cristo. La fonte della sua unità scaturisce dalla comune consacrazione alla verità, dalla medesima visione della dignità umana e, in ultima analisi, dalla persona e dal messaggio di Cristo che dà all'istituzione il suo carattere distintivo. Come risultato di questa impostazione, la comunità universitaria è animata da uno spirito di libertà e di carità; è caratterizzata dal rispetto reciproco, dal dialogo sincero, dalla tutela dei diritti di ciascuno. Assiste tutti i suoi membri nel raggiungere la pienezza come persone umane. Ogni membro della comunità, a sua volta, aiuta a promuovere l'unità e contribuisce, secondo il proprio ruolo e le proprie capacità, alle decisioni che riguardano la comunità stessa, nonché a mantenere e a rafforzare il carattere cattolico dell'istituzione”[3].
  • Il servizio di evangelizzazione che l’università è chiamata a sviluppare si esprime in primo luogo attraverso l’esercizio delle sue specifiche funzioni universitarie. Proprio per questo “tutte le attività fondamentali di un’università cattolica sono collegate e armonizzate con la missione evangelizzatrice della Chiesa: la ricerca condotta alla luce del messaggio cristiano, che metta le nuove scoperte umane al servizio degli individui e della società; la formazione attuata in un contesto di fede, che prepari persone capaci di un giudizio razionale e critico e consapevoli della trascendente dignità della persona umana; la formazione professionale, che comprenda i valori etici e il senso di servizio alle persone e alla società; il dialogo con la cultura, che favorisca una migliore comprensione della fede; la ricerca teologica, che aiuti la fede a esprimersi in un linguaggio moderno”[4].
  • Nelle istituzioni cattoliche di educazione superiore, la pastorale è una dimensione trasversale che investe la totalità dell'istituzione, il complesso delle sue attività e l’insieme delle persone che ne fanno parte. La pastorale rende concreta l’identità e la missione dell’università cattolica, trasformandole in scelte, processi e iniziative.
  • Infine, è necessario affermare che l’azione pastorale non può essere sviluppata senza uno sguardo attento alla realtà dei luoghi e dei contesti sociali, educativi, culturali e religiosi in cui si trova, così come senza tenere in considerazione la diversità che caratterizza l’educazione superiore e la diversa tipologia delle istituzioni. Questo comporta che gli orientamenti e la riflessione proposte a livello ecclesiale e di congregazione debbano essere applicate al termine di un adeguato processo di riflessione, discernimento e confronto con la realtà, coinvolgendo tutti i responsabili e i destinatari dell’azione pastorale.

 

2. PASTORALE NELLE ISTITUZIONI SALESIANE DI EDUCAZIONE SUPERIORE E MODELLO PASTORALE SALESIANO

 

  • L`azione della Congregazione Salesiana nell’ambito dell’educazione superiore, che si fonda sulla riflessione della Chiesa sulla pastorale universitaria e sulla propria tradizione carismatica e educativo-pastorale, le consente di definire i suoi ambiti di presenza e gli elementi che caratterizzano il suo modo di agire pastoralmente.
  • La presenza salesiana nell’educazione superiore fa parte della sua missione[5] e, in quanto tale, deve essere sviluppata secondo il modello educativo-pastorale che la caratterizza. Si contraddistingue per una relazione inseparabile dell’azione educativa con l’azione evangelizzatrice. L’integrazione di questi due aspetti ha la sua origine nell’esperienza educativa e spirituale di Don Bosco, e trova la sua sintesi nel Sistema Preventivo.
  • Questo modello di pastorale è sviluppato con caratteristiche originali nelle diverse forme di presenza nell’educazione superiore in cui si sviluppa la missione salesiana. Come ricorda il Quadro di Riferimento della Pastorale Giovanile Salesiana, “la presenza Salesiana in quest’ambito è oggi una realtà molto estesa e diversificata. Operiamo attraverso la direzione e la promozione di centri accademici - sotto la diretta responsabilità della Congregazione Salesiana o in corresponsabilità con altre istituzioni ecclesiali -, la gestione e animazione di collegi e residenze per giovani universitari, e la presenza di numerosi salesiani con responsabilità di direzione, insegnamento, ricerca o animazione della pastorale universitaria, in istituzioni di istruzione superiore salesiane, ecclesiali o pubbliche”[6]. La pastorale si sviluppa con obiettivi e modi diversi in ognuna di queste forme di presenza, secondo quanto consentono i tempi, le strutture e le persone che possono essere coinvolte in ognuna di esse.
  • L’azione educativo – pastorale realizzata nelle diverse forme di presenza nel mondo dell’educazione superiore, specialmente nelle IUS, deve essere sviluppata ispirandosi agli elementi fondamentali che caratterizzano il modello pastorale salesiano e che nell’educazione superiore trovano espressione e sviluppi specifici. Questi elementi fondamentali sono:
  • - Il sistema preventivo: è il criterio che ispira tutta l’azione educativa. E’ una spiritualità, una metodologia pedagogica, uno stile di relazioni personali e istituzionali. Il Sistema Preventivo deve concretizzarsi in un modello educativo o formativo proprio di ogni istituzione, il quale integra il programma di studi con la proposta di attività extracurricolari, incluse quelle esplicite e specifiche di evangelizzazione e di educazione alla fede.

Nel modello educativo occupa un posto centrale il processo di accompagnamento di tutta la comunità accademica, specialmente dei giovani. Per questo, la direzione spirituale e le proposte di crescita nella fede non sono attività isolate, ma un aspetto essenziale che si relaziona con le altri componenti del processo educativo, favorendo l’integralità dell’esperienza formativa;

 

  • - La Comunità Accademica, che è la traduzione della Comunità Educativo–Pastorale (CEP) per l’educazione superiore salesiana, è il soggetto e allo stesso tempo oggetto e ambito della missione educativo-pastorale. Questa include giovani e adulti, studenti e educatori, religiosi e laici. La Comunità Educativo-Pastorale è il nostro modo di essere e di fare esperienza educativa e di Chiesa.

L’azione educativo-pastorale deve svilupparsi secondo il livello di responsabilità e competenza che ciascun membro della comunità educativa detiene all’interno dell’istituzione. Per essere profondamente connessa con l’identità e la missione specifica delle IUS, la pastorale universitaria ha come primi responsabili coloro che esercitano l’autorità e il governo all’interno dell’istituzione, che siano autorità collegiali o personali;

 

  • - Il Progetto Istituzionale, che è la traduzione del Progetto Educativo-Pastorale Salesiano (PEPS) per l’educazione superiore, è lo strumento di animazione e governo dell’istituzione. Il Progetto Istituzionale "specifica il modo in cui l’istituzione contestualizza il carisma salesiano in risposta alle esigenze del sistema di educazione superiore nazionale e alle condizioni del territorio dove è situata”[7].

Precisamente perché la pastorale nelle IUS non è solo pastorale delle persone, ma vuole essere anche pastorale della cultura, il Progetto Istituzionale deve assicurare che l'azione educativa pastorale abbia non solo impatto nella vita degli studenti che la frequentano, ma promuova, ispirandosi ai valori del Vangelo, il dialogo e la trasformazione della società e della cultura in cui è presente[8].

La pastorale deve permeare e caratterizzare non solo le funzioni specifiche dell’istituzione universitaria – insegnamento, ricerca e servizio alla società – ma ogni componente del Progetto istituzionale: missione, obiettivi, organizzazione, corpo normativo, modello di gestione e processo di valutazione[9].

La centralità della pastorale all’interno del dinamico modello salesiano di educazione superiore, si evidenzia per mezzo della finalità educativo-pastorale che caratterizza l’identità delle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore[10].

 

  • L’opzione per i giovani più poveri e le persone dei ceti popolari si traduce, innanzitutto, nel favorire il loro accesso e in un’attenzione diretta a quelli che sono già presenti all’interno delle nostre istituzioni. Tuttavia, dall’altra parte, tutta l’azione formativa, di ricerca e di proiezione sociale delle IUS avrà come priorità l’opzione per i giovani più poveri e i ceti popolari.
  • La centralità dei giovani e il loro protagonismo, che si traduce in primo luogo in una partecipazione effettiva degli studenti alla vita e ai processi che determinano la loro formazione all’interno dell’istituzione; ma anche in un loro impegno nei confronti di altri giovani più svantaggiati. Si cerca di favorire un protagonismo e un impegno solidali che diventino un’opzione dei giovani per gli stessi giovani.
  • L’ animazione e l’accompagnamento, che sono frutto della passione educativa, ci conducono ad un modo di essere e di stare in mezzo ai giovani. Questi elementi si intendono come un’azione spirituale ed educativa, ma anche come un modello di gestione istituzionale, dove la persona è al centro di tutto il processo. Per questo “accompagniamo le persone a diversi livelli, attraverso: l’ambiente generale della CEP, i gruppi e il rapporto personale e il accompagnamento personale”[11].

 

3. DIMENSIONI DELLA PASTORALE NELLE ISTITUZIONI SALESIANE DI EDUCAZIONE SUPERIORE

 

  • L’azione educativo - pastorale nell’educazione superiore è un processo dinamico che si sviluppa in una serie di dimensioni trasversali, diverse ma correlate e complementari tra di loro: educazione alla fede; educativo-culturale; relazionale ed associativa; vocazionale, di impegno sociale e missionario.
  • Queste dimensioni nell’ambito universitario rispondono tanto alla natura e alla dinamica di crescita della persona, quanto all’impegno per il dialogo tra fede e cultura e la trasformazione della società.

 

3.1 Dimensione dell’educazione alla fede

 

  • L’educazione alla fede proposta nei diversi contesti religiosi e culturali suppone un processo graduale e diversificato di educazione ai valori, apertura alla trascendenza, conoscenza della persona di Gesù Cristo, dialogo interreligioso ed ecumenico.
  • Educhiamo alla fede a partire dalla testimonianza personale, comunitaria ed istituzionale, l’accoglienza, il dialogo aperto, il clima di libertà e lo spirito di famiglia.
  • Proponiamo un cammino di fede in primo luogo attraverso l'annuncio e la presentazione della Buona Novella a quanti si aprono alla persona di Gesù Cristo o si mostrano disponibili a sviluppare un dialogo, ispirato ai valori evangelici, intorno alla persona, la società e il mondo.
  • L'annuncio implica sia il catecumenato sia le diverse proposte di iniziazione cui si può ricorrere per presentare la persona di Gesù, si rivolge ai singoli come ai piccoli gruppi di persone che intraprendono per la prima volta un cammino di scoperta della fede o di conversione della propria vita.
  • Questa dimensione implica anche la catechesi, intesa come cammino di crescita e di educazione nella fede per coloro che, conoscendo il Vangelo e la persona di Gesù, vogliono approfondire la loro fede e raggiungere un livello di formazione religiosa equiparabile alle altre dimensioni del loro processo formativo: scientifica, professionale, sociale e culturale. Tale servizio prepara e accompagna le persone a sviluppare un dialogo della propria fede con il sapere, la scienza e la cultura, favorendo una sintesi personale. La proposta comprende tanto momenti di formazione, sviluppati all’interno e all’esterno del curriculum accademico, quanto esperienze comunitarie di fede, attraverso momenti di preghiera, di ascolto della Parola, di testimonianza e condivisione della fede. Questa esperienza si completa con il servizio di ascolto personale o di direzione spirituale che siamo chiamati a offrire a quanti hanno bisogno o chiedono di essere accompagnati nella loro situazione di vita e di crescita nella fede.
  • La celebrazione della fede si sviluppa attraverso la cura delle celebrazioni durante tutto l'anno liturgico e in occasione delle festività legate alla vita della Chiesa locale e della Congregazione Salesiana; così come nella possibilità di vivere la vita sacramentale, in particolare la Riconciliazione e l'Eucaristia. Questo servizio è offerto a tutti i membri cattolici della Comunità Accademica, nel rispetto della loro libertà personale e dell'impegno che possono avere già in altre strutture, movimenti o gruppi ecclesiali.
  • Il cammino di crescita e di educazione alla fede implica anche la promozione della dimensione sociale della carità, la quale si manifesta nello sviluppo di una coscienza sociale e solidale con i più bisognosi, l'impegno per la pace e la giustizia e per la costruzione di una società più giusta e umana. La fede deve portare alla difesa della persona umana e della sua dignità, alla solidarietà con le persone e i popoli che soffrono e alla cura e preservazione del creato.

 

3.2 Dimensione educativo-culturale

 

  • Come indicato prima, il modello educativo-pastorale salesiano si contraddistingue per un inseparabile rapporto tra azione evangelizzatrice e azione educativa. Mentre la prima offre un orizzonte e un senso di finalità più ampio alla seconda, quest'ultima diventa mediazione per far sì che il Vangelo si trasformi in vita e cultura.
  • In linea con quanto espresso dal documento “Ex Corde Ecclesiae” sulla missione dell’università cattolica, le Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore sono chiamate a impegnarsi nella ricerca della verità, la conservazione e la comunicazione del sapere per il bene della società, promuovendo attraverso le loro funzioni specifiche – insegnamento, ricerca e servizio alla società – il dialogo tra Vangelo e cultura[12]; in modo particolare incoraggiando la difesa della dignità umana, la promozione dei diritti umani e del bene comune, la formazione di una coscienza critica e solidale, il rispetto per la diversità, per il pluralismo e per la costruzione della giustizia e della pace.
  • L'educazione implica la crescita di tutte le dimensioni della persona, da quella personale a quella relazionale, professionale, sociale e religiosa. L'integrazione di tutte queste dimensioni attraverso il curriculum degli studi dovrebbe convergere verso la definizione di un Modello Educativo proprio di ogni istituzione che garantisca la coerenza delle proposte pedagogiche e delle risorse educative con la finalità educativo-pastorale e con la missione istituzionale.
  • L'azione pastorale nell'ambito formativo può essere sviluppata a livello propriamente accademico attraverso l'integrazione nel programma di studi di un insieme di corsi specifici di contenuto etico o religioso che, offerti a tutti gli studenti allo stesso livello e con lo stesso rigore scientifico e pedagogico degli altri corsi, abbia come obiettivo quello di favorire una visione cristiana della persona, della società e del mondo, così come di promuovere la conoscenza e il dialogo sulla cultura cristiana con coloro che appartengono ad altre religioni o che si definiscono non credenti.
  • La dimensione educativo-culturale si trasmette alla vita e alla cultura delle persone che compongono la società secondo i suoi contesti multi-linguistici, multi-religiosi e multi-culturali. Il messaggio evangelico può entrare in contatto e in dialogo con le diverse culture attraverso l’azione e la mediazione educativa dell’istituzione universitaria fino a diventare il motore del cambiamento culturale.
  • Le facoltà, gli istituti o dipartimenti di teologia, presenti nelle nostre istituzioni, hanno il compito fondamentale di promuovere un livello superiore di formazione teologica e di promuovere il dialogo, il dibattito ed il lavoro interdisciplinare con i responsabili delle altre aree di formazione umanistica e scientifica.

 

3.3 Dimensione relazionale e associativa

 

  • Questa dimensione nell’ambito dell’educazione superiore include la capacità di stabilire relazioni positive con gli altri, di camminare, lavorare e crescere insieme. Questa dimensione contribuisce alla “cultura dell’incontro” di cui parla Papa Francesco[13].
  • Un elemento chiave della pedagogia salesiana è l’ambiente, inteso come il clima di relazioni che rende possibile l’azione educativo-pastorale. Questo implica:
  • Lo sviluppo di competenze interpersonali;
  • La costruzione e la cura di spazi che favoriscano l’incontro, il dialogo e il dibattito;
  • La capacità di stabilire relazioni con gli altri con naturalezza, la “casa comune”[14] per tutti, per lavorare e crescere insieme;
  • L'ambiente di famiglia, caratterizzato dall'accoglienza e la disponibilità all'incontro;
  • La cura della formazione delle persone, lo sviluppo dell'autostima, la crescita personale e l'apertura verso gli altri attraverso il dialogo e la collaborazione;
  • L'esistenza e l’uso di mezzi ufficiali di relazione, comunicazione e di risoluzione dei conflitti in seno alla Comunità Accademica intesa come Comunità Educativo Pastorale.
  • . L'associazionismo è una scelta fondamentale dell’educazione-evangelizzazione salesiana16. Questa dimensione trova uno spazio privilegiato nella esperienza di gruppo con l’itinerario di formazione ed azione educativo pastorale che questa presuppone. Il cammino percorso insieme porta a vivere e testimoniare l’esperienza di Chiesa. Per questo siamo chiamati a: 
  • promuovere e accompagnare l'associazionismo all'interno delle nostre istituzioni; con speciale attenzione a quei gruppi che favoriscono il dialogo fede-cultura e l’impegno sociale;
  • favorire la collaborazione tra i diversi gruppi e associazioni di studenti;
  • incoraggiare la partecipazione degli studenti in scambi pastorali, accademici, culturali a livello nazionale e internazionale che li aiutino ad aprirsi al dialogo e alla collaborazione con i giovani e le persone di altre culture e religioni;
  • promuovere la leadership giovanile e la capacità imprenditoriale dei giovani;
  • pensare l’esperienza nei gruppi come metodologia di apprendimento che aiuti a superare i modelli individualisti e competitivi.

 

Questa dimensione relazionale deve essere esplicitamente coltivata nell’animazione del personale docente e amministrativo, di modo che assicuri un ambiente di famiglia, accoglienza e disponibilità all’incontro.

 

3.4 Dimensione vocazionale, d'impegno sociale e missionario

 

  • Come indica il Quadro di riferimento della Pastorale Giovanile Salesiana, “le prime tre dimensioni convergono in quella vocazionale, orizzonte della nostra pastorale. L'obiettivo è quello di accompagnare ogni giovane nella ricerca concreta della propria vocazione, luogo della sua risposta al progetto di amore gratuito e incondizionata che Dio ha per lui/lei"[15]. Questo comporta che si intenda questa dimensione come il processo per arrivare a scelte personali, sociali, politiche e di fede, ispirate a valori etici del Vangelo con lo stile di Don Bosco.
  • La consapevolezza del valore della propria vita e del suo senso come progetto voluto da Dio, può raggiungersi solamente attraverso l'adeguato accompagnamento della persona del giovane durante tutto il suo percorso formativo, specialmente nei momenti di transizione e inserimento nell'ambiente universitario e nel mondo del lavoro. Questo si rende concreto nei processi di orientamento vocazionale, professionale e occupazionale indirizzati agli studenti in ingresso, ma anche ai laureati negli anni del consolidamento della loro identità professionale.
  • L'accompagnamento deve essere offerto ad un livello personale e di gruppo. In questo compito l’intera Comunità Accademica è soggetto e oggetto di accompagnamento, intendendo la sua missione educativa come autentica vocazione.

La fede e i valori del Vangelo sono il fulcro che rende possibile la maturazione di scelte di vita generose e autentiche al servizio della Chiesa e della società. Allo stesso modo, si deve porre attenzione alla cura della vocazione al matrimonio e alla famiglia. Questo implica un modello di accompagnamento in grado di adeguarsi alla diversità dei contesti.

 

  • L'orizzonte dell’animazione vocazionale e missionaria è quello dell'inserimento responsabile del giovane nella vita sociale e il suo impegno nella trasformazione di quelle situazioni di povertà e ingiustizia che limitano il vero sviluppo integrale delle persone e dei popoli. Questo esige che sia favorita una formazione che porti all’impegno sociale, politico e apostolico, mediante iniziative di servizio sociale, diverse forme di volontariato e esperienze missionarie.
  • La dimensione vocazionale, d'impegno sociale e missionario coinvolge l’intera Comunità Accademica nell'identificazione e nella soluzione dei problemi nei contesti sociali in cui siamo presenti. Ci impegniamo nella difesa della vita e della dignità delle persone, dei valori e della cultura dei popoli. Come affermano le Costituzioni Salesiane, "partecipiamo all’impegno della Chiesa per la giustizia e la pace. Rimanendo indipendenti da ogni ideologia e politica di partito, rifiutiamo tutto ciò che favorisce la miseria, l’ingiustizia e la violenza, e cooperiamo con quanti costruiscono una società più degna dell'uomo”[16].

 

4. ORGANIZZAZIONE E ANIMAZIONE DELLA PASTORALE NELLE ISTITUZIONI SALESIANE DI EDUCAZIONE SUPERIORE

 

[43] La pastorale è una realtà che integra le varie dimensioni della vita dell’istituzione e allo stesso tempo si integra nella struttura organizzativa di ogni istituzione e adopera gli strumenti di gestione e di animazione propri dell'educazione superiore e del modello di pastorale salesiana.

 

4.1 Organizzazione della pastorale

 

[44] A livello organizzativo, la pastorale deve riflettersi nelle strutture di governo e di animazione delle IUS, coinvolgendo ogni membro della Comunità Accademica secondo le proprie funzioni e competenze.

 

  1. Organi di direzione e governo

 

[45] La pastorale nelle IUS ha come primi responsabili coloro che esercitano la più alta autorità e il governo all’interno dell’istituzione, sia nel caso in cui si tratti di autorità collegiali, sia in quello in cui si tratti di autorità individuali. Costoro hanno la responsabilità di riflettere, offrire orientamenti, prendere decisioni e garantire il raggiungimento delle finalità educativopastorali dell'istituzione.

 

  1. Il coordinatore e l'equipe di animazione pastorale

 

[46] Il Coordinatore o Direttore e i membri dell'equipe di pastorale sono chiamati a offrire il servizio di animazione della pastorale in ogni IUS, servizio richiede riflessione, pianificazione, programmazione, coordinamento e accompagnamento dell'azione pastorale, secondo gli orientamenti del Progetto Istituzionale e gli obiettivi del Piano Pastorale. 

 

  1. Organismi e strutture accademiche

 

[47] La pastorale nelle IUS si deve tradurre in processi e iniziative nei diversi settori e ambiti della vita e dell'azione istituzionali. La riflessione, la pianificazione e la prassi pastorale devono entrare in relazione, secondo modalità diverse, con gli organi di governo e le strutture accademiche dell'istituzione al fine di favorire la creazione di una cultura e di una gestione universitaria che rifletta i valori e le scelte del Vangelo. Questo richiede che si promuova una maggiore formazione teologico-pastorale dei diversi membri della Comunità Accademica in funzione del loro coinvolgimento e di una loro migliore conoscenza dei processi e della gestione. 

 

  1. Associazioni e gruppi

 

[48] L'animazione della Comunità Accademica implica la promozione del protagonismo dei giovani e la loro ampia partecipazione attraverso la creazione di gruppi, associazioni e movimenti. Favoriamo la presenza e la partecipazione articolata di altri gruppi e movimenti ecclesiali all’interno del Piano Pastorale.

 

4.2 Pianificazione e gestione della pastorale

 

[49] La pianificazione e la gestione dei processi associati alla pastorale esigono lo sviluppo dei seguenti strumenti:

 

  1. Il Progetto Istituzionale

 

  • Il Progetto Istituzionale di ogni IUS “si traduce in una proposta educativo – pastorale indirizzata a tutti i membri della comunità accademica, in particolare agli studenti, e nella volontà di avere un’incidenza educativa e culturale nella società̀ e nella Chiesa”[17]. Pertanto, il Progetto Istituzionale, nelle sue diverse componenti deve riflettere gli elementi del modello di pastorale descritto in questo documento.
  • La proposta educativo-pastorale si sviluppa attorno alle quattro dimensioni prima indicate e attraverso i diversi processi e le attività con le quali l’istituzione realizza le sue funzioni di insegnamento, ricerca e servizio alla società.

 

  1. Il Piano Pastorale

 

  • Il Piano Pastorale integra in maniera organica e rende operative, nelle diverse aree e settori dell’istituzione, gli orientamenti e le scelte educativo-pastorali indicate nel Progetto Istituzionale.
  • Il Piano Pastorale deve contenere: orientamenti, obiettivi, soggetti, dimensioni, metodologie, strutture, risorse, tempi di esecuzione e di valutazione.

Al fine di assicurare le condizioni per l’esecuzione del Piano Pastorale, nel bilancio annuale di ogni istituzione devono essere indicate le risorse finanziarie e gli investimenti necessarie per l’animazione pastorale. 

 

  1. La proposta di formazione pastorale

 

[54] La proposta di formazione pastorale deve integrarsi con il Piano Generale di Formazione del Personale dell’istituzione. Questo esige la collaborazione e il lavoro coordinato con i responsabili della gestione del personale e del suo processo formativo.

 

  1. La pianificazione e la programmazione

 

[55] È necessario che la pastorale privilegi i processi, piuttosto che attività o iniziative isolate. Questo richiede che si sviluppi una visione organica e articolata della pastorale per tradurla in processi di breve, medio e lungo termine attraverso un’adeguata pianificazione e programmazione.

 

Roma, 10 gennaio 2018

 


[1] Direzione Generale Opere Don Bosco, Identità delle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore, Roma, 2003, n. 19-24.

[2] Congregazione per l’Educazione Cattolica, Pontificio Consiglio per i Laici, Pontificio Consiglio della Cultura, Presenza della Chiesa nell’università e nella cultura universitaria, Roma, 1994. 3 Giovanni Paolo II, Ex Corde Ecclesiae, Costituzione Apostolica, 1990.

[3] Ibid., n.21.

[4] Ibid., n. 49.

[5] Società di San Francesco di Sales (Salesiani di Don Bosco), Regolamenti, 13.

[6] Dicastero per la Pastorale Giovanile Salesiana, La Pastorale Giovanile Salesiana: Quadro di Riferimento, Roma 2014, p. 205.

[7] Ibid., p. 209.

[8]  Direzione Generale Opere Don Bosco, Politiche per la presenza salesiana nell’educazione superiore 2016-2021, Roma, 2016, n. 25-26.

[9] La Pastorale Giovanile Salesiana: Quadro di Riferimento, pag. 209-210.

[10] Direzione Generale Opere Don Bosco, Identità delle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore, Roma, 2003, n. 22-24.

[11] La Pastorale Giovanile Salesiana: Quadro di Riferimento, p. 114.

[12] Costituzione Apostolica Ex Corde Ecclesiae, 1990, n. 43. 

[13] Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, 24 novembre 2013, n. 220.

[14] Francesco, Lettera enciclica Laudato Si’ sulla cura della casa comune, 24 maggio 2015. 16 La Pastorale Giovanile Salesiana: Quadro di Riferimento, p. 149.

[15] Ibid., p. 152.

[16] Società di San Francesco de Sales (Salesiani di Don Bosco), Costituzioni, 33.

[17] La Pastorale Giovanile Salesiana: Quadro di Riferimento, p.210.