Il Rettor Maggiore
Omelia nella Solennità di Pentecoste, previo alla festa di Maria Ausiliatrice
Basilica di Maria Ausiliatrice, Torino-Valdocco
2015.05.24
Carissimi fratelli e sorelle, ma specialmente carissimi e carissime giovani, ancora una volta ci troviamo nella Casa della nostra Madre per manifestare la nostra appartenenza; esprimere il nostro affetto vicendevole, come veri fratelli e sorelle che condividono le stesse radici, pur provenendo da diverse parti del mondo e vivendo diversi stati di vita, vocazioni e ministeri ecclesiali. Ci troviamo qui per condividere la nostra fede e la nostra speranza.
Oggi questo incontro di famiglia è caratterizzato da un particolare molto importante e significativo perché in questi giorni si trovano tra di noi tanti dei nostri fratelli salesiani vescovi: chi è a carico di una diocesi, chi di un servizio in Vaticano o chi è emerito prestando altri servizi. Stiamo avendo con loro un bell’incontro. La loro presenza mette più in evidenza il nostro essere Chiesa universale, allarga la nostra famiglia perché portano con loro la vita delle loro proprie chiese particolari, e oggi, solennità di Pentecoste, la presenza delle diverse culture e nazioni, allarga il nostro senso di Chiesa e di universalità.
Maria, la Mamma di tutte e di tutti noi, ci ha convocato qui, e noi abbiamo risposto molto volentieri a questo appello arrivando da tante parti per essere insieme attorno a Lei così come sono stati anche i primi discepoli dopo la Pasqua del Signore. E dove si trova Lei, si trova anche lo Spirito.
Oggi qui, questa bella Basilica che ci ha regalato Don Bosco come eredità della sua fede e del suo carisma, si trasforma in un cenacolo dove Maria in mezzo a noi garantisce la presenza dello Spirito, prega insieme a noi e ci incoraggia a essere aperti ai suoi doni.
Carissimi giovani, carissimi tutti, voi volete vivere secondo lo Spirito di Gesù? Restate sempre con Maria e quindi diventerete veri discepoli missionari, mossi dallo Spirito.
Ripeto, Lei è la migliore garanzia per trovarci con lo Spirito di Dio! Maria è la giovane vergine dell´Annunciazione e la vergine-madre che si trovava con gli apostoli nella Pentecoste. Lei fu protagonista in questi due momenti inediti nella storia dell´uomo e di tutta la creazione. L´Annunciazione e la Pentecoste sono i due momenti eccezionali che diventano pietre miliari senza le quali non possiamo spiegare la storia dell´umanità; due momenti solennissimi dove il vero protagonista centrale è lo Spirito di Dio in persona, e con Lui, la pienezza del Dio Trino e Uno; due momenti che mettono in evidenza la vicinanza unica tra lo Spirito Santo e Maria, la Madre di Gesù.
Nel primo evento, Lei partecipa, in certo qual modo, di un’azione “creatrice” sorprendente.
Nel 1874, un contemporaneo di Don Bosco, il Metropolita Philaret, di Mosca, ha espresso nel sermone della festa dell’Annunciazione che: “Nei giorni della creazione del mondo, quando Dio pronunciò il suo vivificante e poderoso ´Sia fatto´, la parola del Creatore introdusse creature nel mondo. Ma il giorno senza precedenti nella storia del mondo, nel quale Maria pronunciò il suo breve e obbediente ´Sia fatto´, appena ho il coraggio di dire ciò che è capitato, perché la parola della creatura introdusse il Creatore nel mondo”.
Ecco, “appena [aveva lui] il coraggio di dire ciò che è capitato”, perché fu un’azione sorprendente che ha dato il via all’azione dello Spirito per compiere la volontà del Padre, cioè, che il suo Figlio eterno si sia fatto uomo. Senza quella disponibilità all’azione dello Spirito la nostra storia non sarebbe oggi la storia segnata dalla presenza del Figlio, Gesù, il Signore Risorto che dà senso alla nostra vita e che vogliamo seguire. Ecco, una giovane2 donna, una ragazza, che si è lasciata non solo guidare ma abitare dallo Spirito, ha cambiato radicalmente la storia del mondo. Lei si è fatta complice dello Spirito e così ha vissuto la sua vita.
Vedete, carissime e carissimi giovani, quanto può essere poderoso un “Sì”, un “Sia fatto”. Voi siete coraggiosi per natura, perché il coraggio è proprio dei giovani e di quelli che nel trascorrere degli anni conservano quella gioventù nel profondo del cuore. Non abbiate paura di dire “Sì” al Signore della Vita e diventare complici, anche voi, dello Spirito del Signore, e vedrete che la vostra vita, pur non esente da difficoltà, diventa una vita che vale la pena di essere vissuta.
L´altro evento nel quale Maria è presente in modo significativo è la Pentecoste, la solennità che celebriamo oggi. In questo caso, la Scrittura non ci presenta parole di Maria, ma sì la sua presenza, compagnia e incoraggiamento nella preghiera. Lei si trova lì, con gli apostoli, ancora disperati, tristi e scoraggiati, impauriti e richiusi per timore, per dar loro forza come fa una mamma affianco al figlio sofferente. E prega. Ma quello che ancora gli apostoli non sapevano è che con Lei lo Spirito viene assicurato, perché Lei è la sua complice e la sua garanzia.
Lasciamoci prendere per mano da Lei. Lasciamoci introdurre nel mistero della preghiera intima ed efficace, aiutati da Lei.
Una volta, in un Regina Coeli, Papa Benedetto XVI ha espresso con grande convinzione: “In qualsiasi parte dove i cristiani si radunano in preghiera con Maria, il Signore dona il suo Spirito”.
Carissimi tutti, in un tempo dove in tante parti del mondo sembra imbrunirsi l´orizzonte e il futuro, e in tante famiglie e comunità tutto sembra imbrogliato e manca il sorriso, il piacere della vita vissuta insieme con tenerezza e amore, in questo tempo, che non è molto diverso ad altri del passato, noi possiamo essere come quella donna giovane, quella ragazza che è stata capace di cambiare il mondo e che una volta complice dello Spirito ha aiutato i discepoli a divenire anche loro altri complici. Per questo Lei è Madre e Maestra.
Don Bosco lo ha capito molto bene. Mamma Margherita ha saputo mostrare con il suo esempio e la sua parola semplice come la Madonna ci aiuta a essere aperti allo Spirito che ci trasforma in coraggiosi discepoli missionari di Gesù, il Signore.